capitolo 19 onda anomala di paura

Nella sua solita routine, la musica della radio locale sveglia Emma.
Un particolare inquietante di Emma?
E’ la sua capacità di alzarsi stile vampiro.
Avete presente quei film, dove i vampiri escono dalla bara senza piegarsi, come se avessero un palo al posto della colonna vertebrale?
Ecco, Emma è molto simile a loro.
Dato che appena suona la sveglia ha la capacità di alzarsi all'istante.
Davvero inquietante.
Questa mattina, non ha nulla di nuovo per lei.
Dopo essersi lavata il viso, gira nello schema delle sue mattinate.
Infatti, non sono voci da corridoio, Emma è davvero una perfezionista, soprattutto nella sua camera.
Perfettamente in ordine, con la borsa già pronta e la cambiata ben piegata sulla scrivania.
L'intera camera la rispecchia perfettamente.
Mobili classici posati su muri bianchi.
Non un poster attaccato, ne un quadro.
L'unica cosa che rovina la perfeziona del bianco, sono fotografie senza cornici, che raffigurano la sua famiglia.
Foto con gli amici, con Thomas, con suo padre, con sua madre.
E una particolare di qualche anno fa, dove ci sono proprio tutti.
La sua famiglia, i suoi amici e persino Al e Diana.
E, nonostante lei sia una perfezionista.
Ama l'imperfezione su quel bianco.
Perché raffigura tutto ciò che lei ama.
Per il resto rimane uno spazio vuoto, piatto e impersonale.
Un po' come si sente ultimamente lei.
Sistema il letto, posizionando al centro un orso con un cuore tra le zampe, regalatole dal fratello.
Recupera borsa e telefono e raggiunge velocemente la cucina.
È tutto uno schema ben preciso la sua quotidianità.
Lei che arriva in cucina, saluta la madre seduta al tavolino con il suo ginseng, mentre Emma si riempie una buona razza di caffè.
Mai e poi mai cambierà il suo caffè con quella brodaglia che finge di essere caffè.
Mai.
Comunque il piano è finire il suo caffè, mentre prende in giro la madre per la sua passione per le telenovele che guarda sempre mentre fa colazione.
Ma, questa mattina il suo schema è stato cambiato.
Poiché la madre non sta guardando la milionesima puntata di beautiful.
Ma una notizia travolgente che riempie tutti i telegiornali.
"Questa notte un’ onda anomala ha colpito la costa.
Creando danni su tutte le abitazioni che la vivono.
Per fortuna non ci sono stati danni preoccupanti.
Ma molti istituti pubblici e privati, e molti negozi, sono stati chiusi per allerta meteo..."
La trasmissione continua con i dettagli, mentre le due donne finiscono la loro colazione.
Il pensiero è uguale per entrambe.
Per la prima volta ringraziano l'allergia del padre per la chapparal.
Una pianta che cresce sulla costa, e che quindi a impedito loro di andare vivere lì.
Optando per l'appartamento in cui ancora oggi vivono.
"Chi l'avrebbe mai detto che una allergia portasse fortuna."
Sussurra Caterina, dando voce al pensiero della figlia.
E pensare che proprio la madre si era lamentata spesso.
Dicendo che avrebbe preferito vedere il mare dalla finestra, invece che il negozietto alimentare del signor Kim.
"Comunque vai a prendere tu Thomas?
Io ho il turno doppio."
Emma annuisce, infilando il suo solito giacchetto nero.
Notato un nuovo filo uscire dalla cucitura.
Ma non può lamentarsi, ha questo giacchetto da quattro anni, è già un miracolo che non si autodistruggi.
Uscendo da casa, si incammina verso la fermata distante qualche palazzo.
Raggiunta a metà strada da Sofia, stranamente troppo silenziosa.
È appena l'alba, dato che sono le sette.
Purtroppo l'istituto dista quasi tre quarti d'ora di pullman e un quarto d'ora a piedi.
Questo è il prezzo per la migliore istruzione, non contando la retta coperta dalla borsa di studio.
"Buon giorno fanciulle."
Le saluta Lucas, raggiungendole alla fermata, attraversando la strada.
La fortuna di avere il pullman sotto casa.
Al contrario di quello che pensano tutti, anche Sofia e Lucas vivono nello stesso quartiere.
E anche loro sono lì grazie a una borsa di studio sportiva.
I tre ormai si conoscono dai tempi dei pannolini.
E da allora non si sono mai staccati, nonostante abbiano tre caratteri completamente diversi.
"Come fai a essere allegro a quest'ora.
Dovrebbe essere illegale cazzo."
Si lamenta Sofia, sbadigliando con la sua solita eleganza.
"Se per questo tu saresti in questo stato anche alle 10 del mattino."
Risponde lui, sedendosi sulla panchina in mezzo alle due.
"Ma stai zitto, che sei tu quello che in genere è sempre in ritardo, perché ha una relazione profonda con il proprio letto."
È anche questo è vero.
La sua capacità di svegliarsi tardi è ben saputa al mondo.
Tanto che 5 mattine su 6, deve sempre accompagnarlo la madre.
Che, per fortuna, passa davanti all'istituto per raggiungere l'ufficio dove lavora.
"A proposito.
Com'è che ultimamente sei sempre puntuale?"
Lo punzecchia Emma, dato che è già la terza mattina che il ragazzo è puntale.
Lo stesso che si gratta la nuca nervoso e impacciato.
Reazione molto interessante.
"Non vorrei ammetterlo.
Ma è grazie a quella nana malefica, che mi chiama finché non mi alzo."
Le due scoppiano a ridere, mentre Lucas maledice ancora Sofia per aver dato il suo numero a Isa.
"E dovreste sentire la motivazione."
Le ragazze fermano subito le risate, davvero curiose di sapere l'ultima di Isa.
"Ha detto che mi farà arrivare sempre puntuale, in modo da non investire più nessuna ragazza."
Ed ecco che di nuovo scoppiano a ridere, fregandosene della faccia insignita dell'amico.
Se la ridono loro, mentre Lucas è perseguitato da quella nanetta, stolker e ossessiva.
Quello che non è ancora pronto a confessare, è che si sta pericolosamente abituando a questa ossessione.
Perché, a modo suo, Isa gli dedica quelle piccole attenzioni che lui ama.
Che gli mancano, a causa del lavoro dei suoi genitori.
L'unica pecca è il troppo entusiasmo.
Per uno come lui, riservato e solitario, il carattere di lei cozza terribilmente.
E c'è anche un altro motivo per la imposizione di Lucas a non volere questa storia.
Lui è figlio unico, perciò ha sempre avuto attenzioni solo per se.
Ma queste attenzioni sono sempre state poche, perciò lui ne fa tesoro, tenendole strette a se.
Questo ha creato in lui una possessività verso la propria vita.
A creato una barriera intorno alla sua vita privata, in cui solo pochi possono entrare.
Ma fare entrare una fidanzata, soprattutto una come Isa, sconvolgerebbe il suo mondo.
Il suo "io" diventerebbe un "noi".
E lui non sa se è pronto a fare una condivisione così importante per lui.
Ha paura, e solo questa la motivazione.
Ha paura di perdere il controllo di quello spazio personale.
Ha paura di condividere la sua vita, con un'altra vita.
Fino a mischiarle e non capire più dove inizia lui e finisce lui.
Ha paura di perdere il posto da protagonista in quello spazio, dove ha già poche attenzioni.
Ha paura di dare le chiavi di quello spazio, per poi perdere le proprie.
E poi, come abbiamo già detto, le poche attenzioni lo hanno reso possessivo.
E la donna al suo fianco, vorrebbe investita da questo senso di appartenenza.
E non parliamo solo di gelosia, ma bisogno di lei.
Completa dipendenza da lei.
Diventare dipendente da qualcosa, è gestibile.
Ma quando diventi dipendente da qualcuno, è distruttivo.
Soprattutto se si rischia di perdere quella persona.
E ridursi a perdere qualcosa di se.
Si ha paura di Isa, perché diventerebbe droga di cui lui non può fare a meno.
Ma che potrebbe anche distruggerlo.
Preferisce rimanere un foglio bianco, senza nessun colore che lo segni.
Rimanendo solo un foglio bianco, senza nulla da perdere.
"Quella ragazza è tutta matta.
L'amore rende davvero pazzi."
Le ragazze lo superano, salendo sul pullman, lasciandolo confuso.
Isa è davvero innamorato di lui?
E perché questo pensiero non lo terrorizza come dovrebbe?
Sospira seguendole.
Con la paura sempre presente dentro di sé, che quella nanetta malefica lo macchi di se.
Sempre se non è già un tatuaggio indelebile.

Tra i corridoi si parla solo di quello successo stanotte.
C'è chi finge di essere preoccupato.
Chi, meno ipocrita, dice che poco gliene frega.
"Amore."
C'è, chi come Isa, a ben altro a cui pensare.
Prende la ricorsa, saltandogli in braccio.
Ringraziando i riflessi sempre pronti di Lucas, che se la ritrova attaccata come un koala.
"Mi sei mancato tanto cucciolone mio.
E in più, oggi c'è gente nuova, perciò sarà meglio mandare un messaggio chiaro."
Mentre parla, gli prende il viso tra le mani, baciandolo davanti a tutti.
Gli occhi spalancati di Lucas, con tanto di colorito stile pomodoro, è una scena epica.
Tanto che le due ragazze si devono trattenere davvero tanto per non scoppiare.
Eppure, nonostante dall'esterno si veda imbarazzo.
Dentro di loro, si è creato uno tsunami simile a quello avvenuto stanotte.
Si rendono conto solo quando si staccano, che questo è il loro primo bacio.
Persino Isa arrossisce, poiché non immaginava che baciarlo sarebbe stato così emozionante.
Così bello.
Scivola dalle sue braccia, toccando terra solo con i piedi.
Mentre la testa ancora vola tra le nuvole.
I due continuano a guardarsi, confusi e frastornati.
Balbettando e cercando di dire qualcosa di logico.
Fallendo miseramente.
Per fortuna ci sono le ragazze che accorrono in loro aiuto.
"Forza piccioncini, che altrimenti il prof di letteratura ci fa il culo."
Sofia afferra il braccio di Lucas, tirandolo verso la classe.
Mentre Emma fa lo stesso con Isa, pochi passi più indietro.
"È stato magnifico.
Da rifare cavolo."
Sussurra Isa, sognante di poter di nuovo assaggiare quella bella boccuccia.
Facendo sorride Emma, che ormai aspetta l'invito di nozze.
In classe nessuno fa caso a nessuno.
Troppo presi dalla notizia di stanotte.
Ma soprattutto perché ci sono anche voci su novità per la scuola.
Più precisamente su questa classe.
Oliver sbuffa per i continui bisbigli.
Non è mai stato un amante dei pettegolezzi, anzi li trova snervanti.
Anche lui è preoccupato per la situazione della costa.
Ma tra i corridoi una notizia ha superato la tragedia.
La voce che stia arrivando un gruppo di nuovi ragazzi.
Che viene confermata un’ora più tardi, dall'ingresso del preside nella classe.
"Buongiorno ragazzi."
Tutti lo salutano, stranamente euforici per il suo arrivo.
Ma solo perché aspettano la grande notizia.
Gli unici a rimanere in disparte sono i nostri amici, troppo presi ognuno nei propri problemi e pensieri.
"Credo che tutti voi sappiate della catastrofe avvenuta questa notte.
In specifico dei danni che ha creato nell'istituto gemellare al nostro.
Per aiutare gli studenti, ora sprovvisti di istruzione, il sindaco ha deciso di dividerli nei diversi istituti del paese.
Compresi noi."
Ed ecco la notizia che tutto il corpo studentesco aspettava con ansia.
"Perciò date il benvenuto ai vostri nuovi compagni.
Che staranno qui finché non si aggiusteranno le cose."
La porta dietro di lui si spalanca, liberando il passaggio ai nuovi arrivati.
Anche se tanto nuovi non sono.
Come ha detto il preside, questi ragazzi arrivano da un istinto gemello al loro.
Perciò molti si conoscono già tra loro.
Il primo ad entrare è Mason Gonzalez.
Famoso full back della loro squadra di  football.
Oliver e gli altri conoscono i ragazzi nuovi proprio per questo.
Perché spesso durante l'anno hanno dovuto giocare contro di loro.
Soprattutto Lucas lo conosce bene.
Poiché coprendo il suo stesso ruolo, si sono scontrati pesantemente sul campo.
Essendo proprio il loro ruolo quello di creare un varco per il proprio quarterback.
Ma sa bene che Mason prende davvero troppo sul serio questo ruolo.
Motivo di molte squalifiche per uso della forza esagerata.
Ma non è il suo unico difetto.
È conosciuto anche per essere un snob del cazzo, piacevolmente incline a risse e scontri.
La seconda a entrare e Cloe Cruz.
Capo cheerleader è perfetta incarnazione della classica bionda, viziata, stronza e crudele.
Nemica indiscussa di Sofia.
Tra le due è sempre stata una guerra continua senza esclusioni di colpi.
Come quando Sofia le ha messo la tinta rossa nello shampoo.
Oppure quando Cloe ha scambiato la sua divisa, con una di materiale molto più fragile.
Tanto da strapparli sul salto finale.
Insomma il punto è che tra le due, non scorre sicuramente buon sangue.
E non è un mistero per gli altri.
A seguire il suo ingresso è Caleb Evans.
Con il suo ruolo di quarterback, la popolarità e il conto in banca.
Il gemello perfetto di Oliver.
Tra i due in realtà c'è sempre stato un buon rapporto.
Tanto da scommettere tra di loro, a chi avrebbe recuperato più numeri di telefono.
Perciò il suo arrivo è abbastanza neutrale per lui.
Ma non lo è sicuramente l'ultima arrivata.
Scarlett Perez.
Ritorno che fa sussultare un po' tutti.
Soprattutto Emma.
Scarlett non è ricordata solo per la sua straordinaria bellezza.
Il suo aspetto angelico, sottolineato da un trucco leggero e un chioma biondo cenere.
Reginetta del ballo, capo del corpo studentesco.
E regina di cuore tra i ragazzi.
Fino ad arrivare ad Oliver, e legarlo a se per un anno.
Non è infatti un segreto che i due erano la coppia perfetta.
Anche se in realtà la loro relazione si fermava tra le lenzuola di una bella scopata.
Una relazione solamente fisica, ben accettato da entrambi.
Ma ciò non cambia l'ansia di Emma, che ormai nella sua mente li vede già avvinghiati in qualche ripostiglio.
Dovrebbe essere una cosa positiva.
Infondo sarebbe quel taglio conclusivo nel loro rapporto.
Lui torna da Scarlett, si allontana da Emma.
E quest'ultima avrebbe una buona scusa per dimenticarlo.
Ma allora perché se il piano è perfetto, il cuore le trema prepotente.
Nel vedere gli occhi di lui sulla bionda, che ricambia con la stessa nostalgia.
E sospira Emma, vedendo quella illusione che lei stessa si è creata, sgretolarsi.
E questa è colpa della paura.
Perché essa ci fa perdere ciò che potrebbe farci stare bene.
Distoglie lo sguardo Emma.
Ormai è una storia già scritta e riscritta.
E così che deve andare.
Lui e lei appartengono a due capitoli troppo lontani tra loro.
Distanziati da capitoli di paure e segreti.
E sfugge lo sguardo su di lui, che sorride verso la bionda.
E in quel sorriso, Emma vede tutte le sue paure farsi vive e reali.

Passare inosservata oggi è davvero facile per Emma.
Poiché tutti sono troppo impegnati sulla novità.
Oliver e gli altri ragazzi sono stati chiamati dal preside.
E con loro anche Sofia.
Cosa che ha stupito tutti loro, anche perché non ricordano di aver fatto nulla di male nell'ultimo periodo.
Insomma rimangono solo Isa e Emma, che parlano tranquille andando verso la mensa.
Anche se l'unica a parlare è Isa, più specificamente del fantastico bacio.
Mentre Emma si limita a sorride ascoltandola.
Una volta arrivate davanti alle porte della mensa
Una voce chiama proprio il nome di quest'ultima.
Che si volta giusto per educazione.
"Meno male che sei davvero tu.
Altrimenti avrei fatto una figuraccia."
Sorride il nuovo arrivato, avvicinandosi alle ragazze.
Emma è davvero sorpresa di questo approccio.
Anche perché in questi anni, non ha mai avuto nulla da spartire con Caleb Evans.
" Hai bisogno di qualcosa?"
La freddezza della Lopez lo colpisce.
Ha sentito in giro che è una ragazza molto riservata e incline al gelo.
Ma sicuramente non si aspettava tanto.
"Sono Caleb Evans.
Sai, il nuovo arrivato."
Prova a vedere qualche reazione nella ragazza, abituato a essere molto apprezzato dalle ragazze.
Ma non Emma, che rimane indifferente, anche se nella sua mente pensa alla stupidità del ragazzo.
Poiché tutti sanno bene chi lui sia.
"Quindi?"
Sbuffa Emma, volendo concludere al più presto questa conversazione.
Anche perché il suo stomaco reclama il diritto di mangiare.
"Be', volevo un aiuto per capire se siamo al pari passo nel programma.
E mi hanno detto che tu sei la persona giusta a cui chiedere appunti."
Una scusa in realtà per avvicinarla.
Ha notato Emma già al loro arrivo, ed è stato un colpo di testa.
Accendendo in lui il bisogno di avvicinarla e conquistarla.
Vedendola come una preda ambita.
Valorizzandosi ancora di più ora che lo sta guardando con indifferenza, simile alla noia.
"Troverai gli appunti sul sito dell'istituto.
Vedrai che troverai tutte le risposte che cerchi."
Lo liquida senza esitazione, per poi salutarlo con la mano e andare via.
Dividendosi da lui con la porta chiusa della mensa.
Camminando tranquilla verso il loro tavolo, sotto lo sguardo sconvolto di Isa.
Finora silenziosa solo per pura curiosità.
"Ti rendi conto che era una scusa per conoscerti?"
Gli spiega Isa, ancora più sorpresa quando la vede annuire.
Perché Emma sa che era una cazzata, e non è il primo cretino che si avvicina con una scusa così scadente.
"Ma...
Perché lo hai liquidato in quel modo?
Io se non avessi già Lucas, un pensierino ce lo farai più che volentieri."
Continua Isa, facendo anche gesti poco eleganti, che fanno scoppiare a ridere Emma.
In un certo senso ringraziando l'allegria di Isa.
"Non sono interessata Isa.
Perciò è inutile dargli corda, perché alla fine potrebbe usarla solo per impiccarsi."
Anche perché, è inutili illudersi.
Caleb è davvero molto bello, su questo non c'è nulla da dire.
Ma Emma è già incasinata di suo.
Con un cuore che appartiene a Oliver.
Con un corpo che appartiene ad Andreas.
Con una libertà che appartiene alla malattia.
Non ha più nulla da dare a nessun'altro.
Ne meno a se stessa.
Ma Isa non è l'unica ad aver notato il tentativo di Caleb.
Oliver è uscito dall'ufficio del preside, proprio mentre i due stavano parlando.
Rimanendo ad osservarlo da lontano.
Felice, non sa perché, di vedere quella indifferenza di lei verso qualcun'altro che non è lui.
Ma, purtroppo, vede anche il sorriso di lui, quando ormai lei è sparita dietro la porta.
Vede la convinzione negli occhi di lui.
E conosce quella testardaggine, perché è la stessa che ha sentito lui quando voleva conquistare la Lopez.
Sa che Caleb ha iniziato il suo gioco, mettendo in premio lei.
E ne ha la conferma quando incrocia il suo sguardo e sa che la gara è cominciata
Non sa come lui sappia del suo legame con la Lopez.
Ma lo sa e ora il biondo vuole distruggerlo.
Non solo dovrà giocarsi contro di lui il ruolo di quarterback, per decisione del preside.
Ma dovrà anche lottare per Emma.
E sospira, è un gioco pericoloso.
Poiché qualsiasi cosa farà avrà comunque perso.
Perché Emma non sarà mai sua.
E l'unica cosa che rimarrà è vederla tra le braccia di Caleb o di Andreas.
Quale dei due finali fa più paura?
Quello in cui lei uscirà definitivamente dalla sua vita.
E allora sorride Oliver, dando via a questo stupido gioco, per uno solo motivo.
Tenerla lontano dal biondo.
Arrivando a metà campo.
E fare il touchdown quando anche Andreas si toglieva dalle palle.
E poi?
Sarà sua?
Sicuramente no, ma almeno finalmente la vedrebbe felice e libera.
"Fatti sotto Evans.
Io non perderò."

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