𝓐𝓻𝓬 𝟒 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝟐 - Il cacciatore e la Regina Cattiva

"è più vergognoso diffidare dei propri amici che essere ingannati da loro"

-François De La Rochefoucauld

Faceva strano camminare sulle nuvole.
Non era una cosa a cui era abituato. Ovviamente.
Aveva sempre la sensazione di poter cadere all'improvviso e ritornare sulla terra ferma.
Il sole lo baciava, lo accarezzava, lo riscaldava, i suoi abiti eleganti iniziavano a essere troppo pesanti e l'ansia di cadere aumentava, oltre che gli mancavano un po' il respiro, sembrava di stare nel deserto.

I piedi andavano da soli verso una figura bianchissima, con un bel abito a sirena decorato con fiori neri e il volto era coperto da un velo spesso e gli cadeva anche su tutto il corpo come una sposa.
Non stava immobile ma stava suonando al pianoforte una bella melodia, Estate di Vivaldi, che lo accompagnava da quando era lì.

La fanciulla si alzò ma il piano continuava a suonare da solo e si avvicinò a Jun'ichi.
Quelle dolci mani bianche lo presero, lo strinsero e lo costrinsero a danzare insieme a lei.
Si faceva trascinare, i suoi occhi erano fissi sul volto coperto cercando di intravedere qualcosa.
Voleva sapere chi fosse.

E appena quella mente ebbe quel dubbio si fermarono, le mani si staccarono per prendere dal nulla un mazzo di fiori sempre bianchi.
Li alzò come per lanciarli, con uno scatto veloce li avvicinò al petto e potè sentire il suo cuore venir trafitto da una lama nascosta tra i fiori.
Pensava che facesse più male.
Rimase immobile sorpreso da quel colpo e vedendo il sangue sporcare quelle mani pallide.

Esse mollarono la presa solo per alzare il velo e mostrare il volto sorridente di Akikuma <torna negli inferi dove sei nato e dove ti aspettano con disperazione, questo non è il posto per te> e dopo quelle parole precipitò giù, le nuvole sparirono da sotto i suoi piedi e la musica si fece forte, agitata, e travolgente, coprì il suono delle sue urla.

Dopo l'azzurro del cielo vide solo roccia, un incredibile caldo lo invase e lo travolse, come se stesse cadendo dentro il cratere di un vulcano.
Provò ad afferarsi ad alcune rocce sporgenti ma erano troppo calde, troppo taglienti, cadeva troppo veloce, e si faceva solo del male.
Come in un incubo uscirono delle mani scheletriche che provarono a prenderlo, la gola diventava sempre più stretta, gli spuntoni lo graffiavano, strappavano i suoi vestiti, la pelle nuda si bruciava al contatto con la roccia.

Non smetteva di cadere, con ancora il pugnale nel cuore, sbattendo in quel lungo e piccolo corridioio, la lama entrava di più, e faceva sempre più male.
I fiori perdevano petali e lui la voce. Il suo corpo gli sembrava troppo pesante per poterlo comandare.
Era inutile salire.
Era inutile aggrapparsi.
Era inutile urlare aiuto.
Era inutile sperare in qualcosa.

Chiuse gli occhi e sentì un grande SPALSH, la sua pelle e i suoi polmoni vennero ricoperti di fango, di melma, di qualcosa di viscido e schifoso.
Riemerse con fatica, sentiva il suo corpo andare a fuoco e il vento gelido e forte era un sollievo, anche se lo buttava sempre a terra.
Era pesante e debole.
Voleva andarsene.
Voleva fuggire.
Voleva vivere.

Alzò la testa e si ritrovò di colpo, attaccato al suo volto quello di Nicolas pieno di sangue e fango.
Gli mancavano delle ciocche ed era pieno di graffi.
Con la mascella rotta e la bocca sempre aperta.
Sembrava uno zombie.
Un raccapricciante visione che lo fece impallidire.
Dallo spavento cadde all'indietro e delle mani riemerse dalla melma ne approfittarono per aggrapparsi a lui e tenerlo giù.

<ti stavo aspettando Jun'ichi...>
Gli mancavano le braccia, poteva vedere sulle gambe e sul suo torace morsi, sangue, ossa, interiora che escono e cadono ad ogni movimento, tutto mescolato con jl fango.
Faceva così schifo.
E faceva più schifo vederlo da così vicino.
Il ratto si mise seduto su di lui, bloccandolo insieme alle mani dei manichini.
Era sicuro che il cuore batteva ancora e batteva troppo velocemente anche se trafitto.
Le lacrime scendevano sul suo volto.
Aveva capito cosa sarebbe successo e non voleva.
Non voleva morire.
Non voleva morire.
<posso prendere le tue braccia mi servirebbero...>
<NO NO NO NO NO NO-> e riuscì solo ad urlare quando sentì tirare le braccia fino a non sentirle più e vederle lanciate via.
<rovini il pasto con le tue urla>
E su di lui salirono altri manichini, avvolgendolo con mani e bocche affamate.
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Gli occhi del corvino si aprirono, gli mancavano il fiato e la sensazione sia di freddo che di caldo lo confondeva.
I polmoni funzionavano, più o meno.
Il cuore batteva, non smetteva di farlo neanche un secondo.
Sul petto non aveva nessun pugnale.
Stava addirittura piangendo come un bambino ed era inutile provare a fermarsi.

Sentiva gli odori.
Sentiva i suoni.
Vedeva.
Era vivo.
Era ancora vivo.

Era solo un brutto incubo.

Lui era vivo.
Si mise seduto, stringendosi a sè e assicurandosi che avesse tutte le parti del corpo ancora attaccate.
Era integro.
Era vivo.

Per adesso era vivo.

Ma la musica era ancora nelle sue orecchie, quella fastidiosa melodia, e non l'avrebbe fatto dormire per tutta la notte.
Aveva paura di non riuscire più a risvegliarsi.
Aveva paura di tornare in quell'incubo.
Aveva paura.
Non era abituato ad avere paura per la propria vita.
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La stanza era buia.
Le luci erano spente.
Tutto illuminato solo dalla luce della luna che entrava dalle finestre.
Sembrava essere uno studio, con una scrivania, una grande libreria e armadio, ma c'era anche un letto sfatto.
Davanti a sè, sopra a quella scrivania, c'erano due maschere bianche, una delle due aveva una scritta nera.
Mirai in kanji.
未来.
Che in italiano è futuro...
Futuro?
Perché scrivere sopra a una maschera futuro?
E perché aveva quelle maschere?
E perché aveva addosso un mantello bianco e nero?

E poi dov'era?
Perché era in quella stanza?
Perché ovunque guarda gli sembrava tutto così familiare? Come se avesse già visto quel posto prima, molto ma molto tempo prima.
Eppure non aveva nessun ricordo di quel posto.
Non ci era mai stato.
Non aveva mai indossato quei vestiti da...Shinigami.
Non aveva mai avuto quelle maschere.
Non capiva perché fosse lì.

Era un sogno, non doveva averci un senso, ma sembrava di rivedere una scena già vissuta.
Era così fastidioso non sentire il proprio corpo tuo.
Era così fastidioso non ricordare perché in mano hai un pugnale.

Sentì la porta aprirsi e si girò di scatto, nascondendo le mani e l'arma dietro la sua schiena.
<hey picciottx, quanto ci stai mettendo a prepararti? La riunione inizia tra poco>
Monoaki.
Poteva riconoscerlo anche a occhi chiusi.
La luna lx illuminò con delicatezza i suoi capelli blu, la sua pelle sempre abbronzata, con una giacca nera e lunghissima, una maglietta bianca e pantaloni a scacchi. Non sembrava per nulla un maggiordomo.
I suoi stivali avevano un bel tacco, si sentiva ad ogni passo verso di lui.

Non le rispose, si morse la lingua, non sapeva che dire e vederlo avvicinarsi gli creava una inspiegabile ansia e istinto di nascondere quella maschera con la scritta.
Non doveva vederla.
Perché non doveva vederla?
Non doveva vederla.
Perché?
Perché no.
Era rischioso.
Era solo uno stupido rischio.
<il gatto ti ha mangiato la lingua?>
<no no!> era la sua voce. Era decisamente la sua voce ma non voleva dire quelle parole. <finisco una cosa e poi vi raggiungo->
<posso darti una mano-> era troppo vicinx. Era troppo vicinx. Era perfettamente davanti a lui.
<NO NO NO! NON serve che ti scomodi così tanto, poi Junko si arrabbierebbe se->
<che mi stai nascondendo?>

Cazzo.
Cazzo cazzo cazzo.
CAZZO-
<nulla Akio- assolutamente nulla->
<non sono nato ieri e conoscono bene i miei picciotti> le mani coperte da guanti bianchi si posarono sulle sue spalle <mi stai nascondendo qualcosa? Stiamo dalla stessa parte no? Siamo così simili...non ti fidi più di me dopo tutto quello che ho fatto per te?>
<c-certo che mi fido di te! Ma->
<allora posso vedere cosa nascondi> lo zittì e lo spinse via di lato, scoprendo così la scrivania e le due maschere.

Non andava bene.
Non andava PER NULLA bene.
Perché era così agitato?
Perché aveva così tanta ansia?
Perché aveva così tanta rabbia?
Il corpo sembrava non essere colpito da tutta questa sua confusione e agiva da solo, comandato da qualcun'altro che ignorava le sue volontà.
Non voleva usare quel pugnale, eppure le mani strinsero il manico e lo tirarono fuori.
Cosa voleva fare?
Cosa voleva fare con quello?
Cosa voleva fare a Monoaki?

Ilx sicilianx prese la maschera marchiata, era sorpreso e subito dopo fece una smorfia piena di ira.
<mi vuoi spiegare cosa mi significa questo!? Non dirmi che tu->
Si bloccò da solx urlando per la lama conficcata alla sua spalla, lo teneva giù e steso sulla scrivania.
Sentiva la voglia di ucciderlx.

Voleva zittirlo.
Voleva che morisse.
Voleva punirla per tutti i suoi omicidi.
Non meritava il perdono.
Non meritava la redenzione.
Non meritava di respirare ancora.

Tolse la lama dalla spalla.
Poteva vedere la maglietta da bianca diventare rossa, l'odore del sangue si mescolava con il suo profumo e i suoi respiri iniziavano ad essere pesanti.
Aveva paura?
Aveva paura di morire?
Aveva paura di venire ucciso?
Aveva paura di venir tradito dal suo compagno più fedele?
Lo colpì nuovamente all'altra spalla solo per vederlo più terrorizzata.
Lo poteva vedere benissimo anche se provava a nasconderlo.
Anche se non era la prima volta che rischiava la vita.
Era disarmato, era indifeso.
Aveva paura perché l'avrebbe ucciso davvero.

Tolse nuovamente la lama.
Il mondo andava più lento del solito.
Abbastanza lento che l'altro riuscì a rispondere e ad allontanarlo con una testata.
<CHE CAZZO STAI FACENDO?>
Gli faceva male la testa ma gli saltò addosso dinuovo, questa volta buttandolo a terra, bloccandolx con il suo peso e il suo corpo, alzando il pugnale in alto puntando alla testa.

Poteva però cavarle l'occhio.
Tagliarle la gola e la lingua.
Colpirla così tante volte fino a farle perdere tutto il sangue.
Aprirla in due.
Poteva fare così tante cose e non sarebbe stata la giusta fine per lxi.

Doveva stare zitto e morire.

Doveva stare zitto e morire.

<STAI ZITTO E CREPA BASTARDO>

Fu tutto buio.
Sentì delle urla.
Del vetro rompersi.
E tutto il corpo gli faceva male.
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Ore: 7:00 a.m ___ Giorno 20 _________
Stanza: sala da pranzo ______________

Faceva strano svegliarsi in una camera non tua dopo aver dormito con qualcun'altro.
Kichirō dovrà presto iniziare ad abituarsi perché Shou non l'avrebbe più lasciato solo alla notte e trovava la sua camera più sicura di quella del rosso.
Tutto questo finché non stesse dinuovo bene e le paranoie del corvino smettessero di esistere. Quindi mai-

Almeno aveva messo nell'armadio i suoi vestiti e non doveva mettersi quelli dell'amico, sarebbe stato imbarazzante e difficile da spiegare senza preoccupare o far pensare male gli altri. Sarebbe stata la classica scena ambigua di un classico anime per far partire la ship di brutto anche tra gli altri personaggi e far urlare i fan.
Aveva urlato anche lui in quelle scene, lo ammetteva.
E l'avrebbe fatto anche se non fosse lui protagonista di quella scena-
Era un fan boy molto semplice, con anche poche ore di sonno perché aveva paura di addormentarsi e beccare l'altro tipo, dormendo giusto quelle 2 orette che il corpo aveva bisogno per funzionare bene.

Ma oggi nessun incubo.
Menomale.
E fu felice di vedere che Shou si era riposato quella notte, non come la scorsa, e quando furono entrambi pronti raggiunsero tutti gli altri in sala da pranzo.
Non mancava nessuno dei partecipanti ma alcune cose erano cambiate rispetto a ieri e ciò stupì Shou, il nostro caro osservatore, che si mise ad analizzare la situazione in silenzio e mangiando lentamente la sua colazione e sotto lo sguardo confuso del rosso.

Non c'era Sally, non si sarà svegliata presto o non aveva voglia di scendere, nulla di cui preoccuparsi molto.
Jun, Jun'ichi e Kazuto stavano per conto loro, una nuova normalità che dovrà abituarsi, Shiro e Yumeri sempre vicine. Tutto come ieri.
Era felice di vedere Elviira parlare con Nori. Ok non era la solita Elviira allegra e energica, diceva qualche monosillaba e aveva un espressione spenta però era tanto dopo un giorno di lutto, e la biologa non voleva lasciarla sola. Fu carino da parte sua non sedersi ai posti di Roza e Hannes. Era rassicurante vedere che la bontà di alcuni di loro rimaneva anche dopo tutto questo schifo.

La cosa più curiosa era un'altra, infatti il corvino tirò qualche gomitata al Dungeon Master e gli indicò velocemente il resto del gruppetto caotico diviso in due e più silenzioso del solito. Era molto preoccupante.
Era tanto preoccupante vedere Goro e Kazuya separati, zitti, che non si dicevano nulla per tutta la colazione.
Era inaspettato.
Era sospettoso.
Che sarà successo?
Anche Kaoru e Shinobu non si stavano parlando, erano messi vicini ai due castani, ilx schermidore vicino al mangaka e l'artista vicino al violinista, ed entrambi cercavano di fare conversazione con loro inutilmente.

<ok è per forza successo qualcosa. Dovremmo chiederli->
<non credo sia il momento di farlo adesso Kichi, magari hanno solo litigato tra di loro? Non serve che->
<ma non possiamo ignorarlo! Magari serve il nostro aiuto!>
<e perché proprio il nostro? Non facciamo terapia di coppia!>
Sussurrarono i due protagonisti come due vecchiette e attirando gli sguardi curiosi di alcuni, tra cui quelli di Kaoru.
<che cosa state confabulando voi due?>
<NULLA- Nulla!>
Proprio per nulla sospetti.

Questa mattina c'erano entrambi gli Aki, e oggi l'inventore sembrava meno energico del solito, e i due fecero il loro lavoro sotto lo sguardo pieno di odio dell'acrobata.
Faceva strano vederla così.
Era uno sguardo che fino ad adesso non l'avevano visto da parte sua neanche su Nicolas quando era in vita.
Non sembrava più lei.
Le dava fastidio averli vicino.
Le dava fastidio il loro odore, la loro presenza, la loro voce e si zittiva mangiando con un fastidioso nodo allo stomaco che le bloccava la fame.

Quel momento durò poco, avevano dei lavori da fare e lasciati finalmente da soli, lo stratega si alzò in piedi e attirò l'attenzione di tutti battendo le mani.
<gente! Stavo pensando-> si zittì giusto per girarsi verso Jun e guardarla male <non osare fare quella battuta>
<antipatico> borbottò la corvina
<lo so- beh stavo dicendo...stavo pensando di organizzare una esplorazione per le stanze segrete che abbiamo scoperto ieri! Giusto per fare qualcosa e ottenere più informazioni. Lo so stiamo posticipando la via di fuga sempre di più e non state facendo male! Sempre meglio->

<scoprire PRIMA dove siamo, com'è il mondo esterno e qual è la situazione così da-> continuò Jun che venne interrotta da Jun'ichi
<prepararsi prima e non improvvisare e->
<e siete diventati la stessa persona voi tre!?> commentò Yumeri
<nah è solo che ripetono le stesse cose> dissero in coro i tre.
<questa se la solo palese preparata-> commentò Nori.

<comunque è un ottima idea Kazuto, ti serve una una mano?> chiese la pianista e l'altro scosse la testa
<no non serve, potete rilassarvi e stare tranquilli. Entro domani dovrei aver già fatto tutto e potremmo metterlo in atto domani stesso>
<DOMANI?> esclamò la motociclista
<eh si domani, non abbiamo tutto il tempo d questo mondo. Meglio fare le cose il più presto possibile e prima di un omicidio.> le rispose lo stratega con un leggero sospirò <farò qualcosa di facile ed efficace ve lo prometto>

Tutti furono contenti che si sarebbe occupato tutto Kazuto, non avevano proprio le energie per farlo, soprattutto Kichirō, e uscirono dalla sala da pranzo.
Tranne due di loro.
Jun e Jun'ichi, che vennero fermati dal castano.
<voi due invece restate ho bisogno del vostro aiuto>
<si vede che fai parte del governo corrotto> commentò il primo corvino.
<ma neanche per sogno! Io e Jun 2 dobbiamo fare una partita di poker importantissima! Non ho nessuna intenzione di->
<se mi aiutate io vi assicuro che usciti da qui potete continuare a fare i vostri crimini senza che il governo vi dica qualcosa> disse Kazuto.
I due si guardarono in silenzio, poi guardarono il raccomandato, dinuovo l'altro e poi alla fine nuovamente lui.
<va bene.>
<possiamo però prendere delle bottiglie di tequila?>
<JUN->
<e vodka>
<JUN'ICHI->

___ ___ ___

Usciti dalla sala da pranzo sia Goro che Kaoru avevano bisogno di stare per conto loro, lontani soprattutto da quelle due persone, Kazuya e Shinobu, che rovinavano solo il loro umore.
Non volevano crollare.
Non potevano crollare proprio adesso.

L'artista non capiva il comportamento di entrambi, era giustamente preoccupata e magari discuterne insieme sarebbe servito a qualcosa, potevano chiarire o aiutatsi a vicenda, quindi si avvicinò trascinando con sè il violinista che provava invece ad allontanarsi.
Non voleva stare vicino al mangaka, non voleva stare vicino a nessuno, voleva stare completamente solo però non aveva forze per staccarsi dalla presa di Shinobu e scappare via.
Ma ogni passo che faceva avanti gli altri due ricambiavano con uno indietro, sempre più veloce, sempre più veloce, fino a scappare via e venire inseguiti dalla ragazza ancora più confusa dalla loro reazione.
C'era per forza qualcosa che non andava.
Non riuscì a raggiungerli, fermandosi ai dormitori e guardandoli correre via verso il secondo piano.
Voleva chiederli tante cose...voleva sapere se stessero bene.

Purtroppo non stavano bene.
Si chiusero entrambi nella sala giochi e solo in quel momento si accorsero che non erano al sicuro, perché non erano da soli.

C'era Goro, che aveva un leggero affanno per la corsa, con gli occhi lucidissimi e sul punto di piangere da un momento all'altro.
Perché non parlava?
Perché scappava da Kazuya?
Voleva chiedergli cosa fosse successo ma sapeva benissimo che non avrebbe ottenuto nessuna risposta da parte sua.
Non sapeva nulla del suo passato, non sapeva nulla dei suoi problemi, non sapeva nulla del suo rapporto con il romano e non sapeva quello che era successo ieri sera.
Era un completo sconosciuto con cui condivideva un avventura mortale e attività divertenti.

C'era Kaoru, che sembrava sul punto di avere un attacco di panico, pallido e sconvolto come se avesse visto un demone.
Perché non parlava?
Perché scappava da Shinobu?
Voleva chiedergli cosa fosse successo ma sapeva benissimo che non avrebbe ottenuto nessuna risposta da parte sua.
Non sapeva nulla del suo passato, non sapeva nulla dei suoi problemi, non sapeva nulla del suo rapporto con l'artista e non sapeva di quello che era successo in cucina.
Era un completo sconosciuto con cui condivideva un avventura mortale e attività divertenti.

Entrambi volevano però sapere cosa aveva l'altro, si girarono per guardarsi negli occhi in silenzio e lentamente si sedettero a terra con la schiena contro la porta.
Perché avevano bisogno di occuparsi dei problemi degli altri per ignorare i propri, tutto il loro gruppo era così e lo sapevano. Per questo era così difficile parlare e sfogarsi tra di loro.
Chi avrebbe iniziato a interrogare l'altro?
Semplice.
Entrambi.

<...che succede?> si chiesero in coro e un leggero sorriso parve sul volto d entrambi. Ma non stavano affatto bene. Quei brutti pensieri c'erano ancora.
<allora- che succede Kaoru?> chiese nuovamente Goro, nascondendo la voce rotta da un pianto trattenuto e l'altro scosse la testa <no no che succede Goro? Oggi sei stranissimo davvero>
<parli tu? È da due giorni che non consideri Shinobu tranne quando siamo tutti assieme>
<e tu da oggi stai ignorando COMPLETAMENTE Kazuya?! Cioè proprio Kazuya! Capisci che è più grave?>
<per quale logica lo è? Tu non sei per nulla ilx tipx da non dare fastidio a qualcuno soprattutto se è Shinobu! Quindi che succede?>
<ho chiesto prima io. Che succede Goro? Perché non parli con Kazuya?>
<possiamo per una volta parlare di te?>
Dopo aver ridetto la stessa frase nuovamente in coro si zittirono e si guardarono nuovamente negli occhi in silenzio.

Lo sapevano che sarebbe finita così.
Con i loro pensieri che li bloccavano nel aprirsi più di prima.
Ma avevano bisogno di uscire adesso.
Non riuscivano più a trattenersi ed era maleducato cacciare via l'altro e ignorare i suoi problemi.
Volevano fare i bravi amici.
<allora facciamo così...parliamo a turno ok?>
<e facciamo carta forbice e sasso! Chi perde inizia per primo ok?>
Il castano annuì e si misero in posizione.
Carta.
Forbice.
E...
SASSO!
Goro fece carta perdendo contro Kaoru che fece forbice.

Quindi doveva iniziare il castano.

E gli faceva così strano aprirsi con qualcuno che non fosse suo nonno, il suo psicologo, una kip di medici o Kazuya.
Era così strano e per un momento restò in silenzio non sapendo bene cosa dire, dove partire e se appunto era meglio iniziare proprio dall'inizio.
Dove tutti i suoi problemi erano nati.
Anche se il suo cuore urlava di non fare il solito errore, di non rischiare nuovamente, che avrebbe fatto più male, che non poteva permettersi di fidarsi e voler bene ad altra gente.
Non poteva farlo dopo ieri
Era così difficile parlare di sé stessi a un completo sconosciuto che non si fa pagare per ascoltare i tuoi problemi.
Era così difficile parlare di sé stessi senza mentire, senza ingannare gli altri e fargli credere di stare bene.
Era così difficile essere onesti.
Era così difficile aprirsi.

Ma Kaoru non lo sforzava, stava in silenzio ad aspettare che parlasse, cercando nelle sue parole una via di fuga da se stessx e dalle sue paranoie, e sapeva benissimo quanto tutto ciò fosse così difficile.
Mostrarsi felice.
Mostrarsi sicuro di sé.
Mostrarsi forte.
Mostrarsi perfetto quando ti stai uccidendo dall'interno.

Nessuna fretta.
Nessuna costrizione.

Prese dei bei respiri per calmare il suo corpo e la sua mente.
<sai questa cosa mi ricorda quando andavo dallo psicologo. Il mio primo giorno avevano intenzione di dirgli tutto, tutti i miei problemi, tutti i miei pensieri e tutta la mia storia ma alla fine mi ritrovai a stare per tutta la seduta in silenzio a cercare di non piangere e fare una frase di senso compiuto. L'unica differenza è che ora sono più...forte? Beh non sono crollato alla prima parola detta, è un miglioramento no?> iniziò con il suo monologo e guardava in basso, le sue mani magre, pallide e con ancora il segno dei calli dopo anni e anni a disegnare chino sulla sua scrivania.

<e ogni tanto penso a quelle sedute e mi meraviglia come tutti i miei problemi nascono da un unico fatto. Tutti sono causati da quello e perché c'entrano proprio i miei genitori? Un classico...ogni tanto mi chiedo se tutto sarebbe diverso se la mia infanzia fosse normale...> non capiva perché gli veniva da piangere proprio adesso che non c'era nulla da piangere, ormai era tutto passato, ormai l'aveva superato, ormai non gli faceva più male...o così pensava almeno.

<se...se solo i miei mi avessero fatto fare un infanzia normale io...sarei diverso? Avrei meno dubbi sugli altri? Riuscirei a fare amicizie forti? Sane? Durature? Riuscirei ad...amare? Riuscirei a fidarmi? Riuscirei...a non farmi problemi su...tutto?>
Cazzo se voleva piangere.
Cazzo se gli faceva male la gola dopo ogni parola che diceva.
Era una fatica anche solo deglutire.
<anche dopo anni di terapia, anche dopo anni tra medici, esperti, medicine, gente...perché sono ancora...rotto? Perché non riesco a essere normale? Perché non riesco a essere come tutti gli altri? Perché continuo a stare male?>

<ho accettato che i miei mi volevano solo sfruttare per soldi e non mi amavano! Eppure ci piango ogni notte! Ho capito che le loro parole erano false! Che posso essere amato, che valgo qualcosa come persona, che non sono solo una macchina per soldi da manipolare e sfruttare! So che tutti quei pensieri strani e brutti sono...strani e brutti e non devo ascoltarli ma continuano ad esserci e non riesco a stare 10 secondi in totale silenzio senza impazzire! Perché continuo a stare male? Perché ogni cosa mi ricorda che ho qualcosa qualcosa non va!?>

Non sopportava piangere.
Non sopportava sentirsi così di merda.
<e perché...quando decido di fare un passo in avanti tutto va a puttane?!>
Era troppo criptico.
Doveva essere diretto.
Doveva prendere quel sasso, strapparlo dal cuore e lanciarlo velocemente, senza pensarci troppo, senza farsi troppi problemi, avrebbe fatto male ma non avrebbe più avuto quel sasso fastidioso...no?
<ho baciato Kazuya!> disse secco e alzando la testa per vedere la faccia sorpresa di Kaoru, soprattutto vedendo le lacrime che bagnavano il volto del fumettista.
<ho baciato Kazuya! Ho deciso di amarlo! Ho deciso finalmente di aprirmi con qualcuno dopo anni di solitudine ed è stata una merda! Perché lui...non lo so ma se n'è andato urlando che dovrei odiarlo e che lui mi odia- io- io non capisco e mi fa male solo guardandolo da lontano! Perché- perché ha fatto così? Non mi ama? Bastava dirlo! "Non ti amo" e avrebbe fatto meno male! E ORA MI HA LASCIATO NUOVAMENTE SOLO!>

Se prima era riuscito a trattenere le lacrime, ora era una fontana e si trovava ridicolo a piangere per ciò in un gioco di omicidi.
I problemi erano altri.
C'era altro per cui piangere.
Avere un amore non corrisposto non era la fine del mondo.
Eppure si sentiva così distrutto.
L'unica gioia che aveva trovato lì dentro se ne era andata.

<non...non fraintendere...non dico che voi non siete miei amici però con tutti mi sono sempre sentito solo, anche se li conoscevo da una vita...avevo sempre un blocco e ad essere sincero anche adesso- cioè- cerca di ritornare ma è tipo in un combattimento strano...comunque- era diverso con Kazuya, era tutto diverso e volevo viverlo prima che uno dei due potesse morire e pentirmi di non averlo fatto...> fece una piccola pausa e tirò su con il naso <quando ero con lui non mi sento mai solo e lontano...ora invece si e fa più schifo di prima...non voglio essere nuovamente solo, non voglio essere nuovamente solo! Non mi piace per nulla...>
La solitudine della sua stanza nella casa dei suoi.
La solitudine della sua stanza in ospedale.
La solitudine delle feste.
Erano troppo per lui.
Non voleva rivivere quei momenti.
<sono così stufo di sentirmi da solo ovunque e con chiunque...>
C'era altro.
Qualcosa che trovava più ridicolo di tutti.
<e mi manca mio nonno...mi manca da morire>

Gli venne quasi spontaneo avvicinarsi per un abbraccio, l'altro gli venne spontaneo allontanarsi e rimasero immobili a guardarsi.
<oh- scusami vero- davvero scusami...scusa-> disse l'altro e vedeva bene nel suo volto che era sinceramente dispiaciuto, che ora quel gesto si sarebbe aggiunto a farlo sentire più male e questo ilx schermidore non voleva.

Goro si teneva tutto questo dentro fino ad adesso? Non solo il problema di Kazuya ma di tanto altro? Sicuramente gli avrà detto solo il riassunto della questione e già stava piangendo.
Poteva sforzarsi anche lxi come aveva fatto l'amico e allargo le braccia.
<non ti scusare...vai pure ma solo per un secondo->
E l'altro si aggrappò subito dopo, senza fare una presa troppo forte e a non accollarsi a lxi anche se ne aveva bisogno.
<tre?>
<no uno->
<due?>
<Goro sono già passati due secondi>
<vero...> e si staccò, sul volto aveva dinuovo un sorriso, piccolo piccolo ma era qualcosa.

<io ho finito...sta a te> aggiunse e Kaoru stette dinuovo zitto come prima.
Non sapeva cosa dire per dargli conforto. Non era un esperto di relazioni amorose e per il resto era come lui. Amicizie veloci e insignificanti, quando poi trovi delle belle amicizie si creano mille problemi pronti a distruggere tutti i tuoi sforzi.
In quelle situazioni non sapeva cosa dire a se stesso, come poteva sapere cosa dire agli altri?

Ora stava a lxi.
Non voleva che arrivasse il suo turno ma ormai avevano decido di fare così, non poteva scappare via e fare stare ancora più male Goro che sia era dinuovo aperto con qualcuno.
Voleva dargli nuovamente fiducia nelle persone.

<prenditi tutto il tempo che ti serve, nessuna fretta>
Gli disse e aveva ragione.
Non doveva avere fretta.
Però il problema rimaneva.
Non sapeva da dove iniziare.
Non sapeva cosa dire.
Magari doveva dirgli anche qualcosa per prima? Magari-
Nel mondo esistevano così tante parole ma non riusciva lo stesso a fare una frase.

Prese dei bei respiri.
Lenti.
Pieni d'aria.
Lenti.
Gli occhi guardavano tutto tranne che il castano, si fermarono sulle bottiglie di alcool e veleno.
<non so se può farti sentire meno solo in un certo senso ma siamo simili...>
Non guardarlo.
Non guardarlo per nulla al mondo.
Non aveva senso questa cosa.
Era Goro non Nicolas, non doveva temere di raccontargli la sua storia.
<famiglia si presente ma per nulla interessata a me come persona ma a quello che potevo fare per loro...il figlio perfetto, modello e trofeo in breve. Chiuso in casa a studiare, studiare, studiare e studiare e studiare tutto il giorno. Da solo. Completamente da solo...il nostro caro ratto viola mi aveva pure paragonato a Leopardi e ci sta infondo...solo che io non sono gobbo- menomale>
Non era questo il vero problema adesso.
Non era questo il vero problema, stava cercando di nasconderlo con altro? Non sarebbe stato onesto.
Ora guardava il biliardo, sembrava più alto visto da terra.

<ho dovuto fare il figlio ribelle per potermi godere la vita, tra gente che non potevo neanche considerare amica perché il nostro rapporto era così vuoto che ci voleva poco per romperlo...così vuoto che a me non rimaneva nient'altro che un esperienza e meno solitudine... se non ti fidi neanche dei tuoi genitori, se hai paura di loro, se loro ti hanno fatto...fisicamente male...come fai a fidarti degli altri? È impossibile no? Certo che poi hai così tanti problemi e pensieri strani...>
Tipo voler uccidere i miei genitori ma meglio non dirlo questo.

<potremmo creare un club dei figli scappati di casa sfruttati dai proprio genitori> commentò Goro con il giusto sarcasmo che riuscì a far sorridere per qualche secondo Kaoru.
<già...>
<scusami vai pure avanti...lo so che c'è altro>
E aveva ragione.
C'era una questione più complicata e difficile della prima.
Una questione nuova che lo torturata in questi giorni.

Ed era lì che aveva paura.
Si c'era anche il ricordo di sua madre che gli rompe il braccio.
Si c'era anche il ricordo delle punizioni di suo padre.
Si c'era anche il ricordo di quei giorni passati chiuso in casa a fare la stessa cosa da settimane, mesi, anni.

Ma c'era anche il ricordo delle parole, della minaccia, di quei occhi assasini, di quel l'abbraccio di Akikuma, anche del suo volto pieno di lacrime di ieri.

Tutto per colpa di una certa Charlie, di due Shinobu, del nuovo taglio di Nori e della sua curiosità.
Aveva paura di sembrare uno stronzo ad avere sospetti su una loro amica e fidarsi del nemico.
Ma c'era anche il ricordo di quel sogno, di quel ricordo, di qualsiasi cosa fosse di lui vestito come uno Shinigami.
Goro lo sapeva già di quel sogno però se lo ricordava? Si ricordava di ogni dettaglio?
Aveva paura di sembrare sospetto e farlo stare ancora male.

Lui era lì pronto ad ascoltarlo.
Lxi stava guardando il pavimento scuro e di legno, bello pulito e impeccabile come sempre.
Non doveva avere paura.
Non doveva avere paura.
Era il suo turno e doveva parlare come aveva fatto Goro.

<quello però...il mio passato non c'entra nulla con il perché scappo da Shinobu...è altro->
Ormai aveva iniziato, doveva finire di parlare.
Non gli veniva da piangere ed era un bene.
Sentiva solo l'ansia aumentare e iniziò a guardare le sue mani.
<allora...da dove inizio?> gli sfuggì una risata piena di stress e ansia, alzò la testa in alto per vedere il soffitto scuro.

<non so se l'hai mai notato...però sono tremendamente curioso...sono così curioso che sono riuscito a far venire l'esaurimento ad Akikuma, non ci posso fare nulla se dopo quel video voglio sapere la sua storia! Poi si è sempre comportato in modo strano con Shinobu tipo...non dice mai il suo nome, se appare dal nulla si prende sempre un piccolo spavento ma mai con me per esempio, poi ieri hai visto come è andato nel panico e casualmente c'era Shinobu! Non smetteva di fissarla insieme a Nori...ma io avevo sospetti già da prima quindi gli ho chiesto il perché mi sa l'altro ieri...qui il tempo mi confonde-> iniziò a raccontare, prendendosi delle pause per trovare le parole e il coraggio di andare avanti nel racconto.
<non ha reagito bene...mi ha letteralmente minacciato di stare zitto, di non farmi gli affari suoi e soprattutto di stare lontano da Shinobu perché potrebbe farmi stare male...ma non capisco e da quella volta non riesco a pensare ad altro...è diventata una fissa>

<ma non ha senso! Non ha senso dubitare di Shinobu! Perché dovrei? Lei è mia amica! Dovrei fidarmi di una amica non di un pazzo omicida terrorista scozzese eppure non riesco a fidarmi completamente di lei! Potrebbe essere il mastermind o una talpa o anche lei una pazza omicida terrorista! E mi...e mi sento in colpa a dubitare di lei!> Fece un'altra piccola pausa e guardò il muro davanti a sè
<ma ho paura di starle vicino, ho paura che mi faccia veramente del male, ho paura che lui mi faccia veramente del male, ho paura che sia tutto vero! Se invece è tutto falso ho paura che inizi ad odiarmi perché mi sono allontanato e ho sospettato di lei! Sarei una bruttissima persona a farlo e lo sto facendo quindi sono una brutta persona! E...e non so cosa fare anche su di me!>
Così Kaoru.
Non ti fermare e non smettere di parlare, parla, sfogati, apriti.
<mi sono sognato vestito da Shinigami e manco io so perché? Davvero non lo so! Era il sogno che ti avevo raccontato te lo ricordi? Spero di si- quindi forse è lei che dovrebbe stare lontano da me e forse anche tu- forse sono una persona pericolosa!>

<Kaoru non iniziare a parlare come Kazuya.> lo bloccò Goro e ilx schermidore abbassò la testa e per sbaglio lo guardò negli occhi.
Tutta quell'ansia accumulata parlando così velocemente e di getto era completamente sparita con un contatto visivo.
Si sentiva semplicemente uno stupido.

<se fossi il mastermind perché mi diresti questa cosa? Saresti stato zitto su questo dettaglio e sinceramente i nostri sogni sono strani, ti ricordo che io mi sono sognato come membro della F.F quindi dovrei stare dalla parte dei Aki> la voce era calma, decorata con alcuni singhiozzi mentre cercava di riprendersi da prima, sforzandosi a essere razionale per l'altro e aiutarlo a calmarlo.

<e per Akikuma e Shinobu...sinceramente non so che dirti ma è normale avere dubbi, non devi sentirti in colpa>
<però...però non dovrei averli sui miei amici...no?>
<dipende, non è una legge universale...io ho sempre avuti dubbi su tutti per esempio, è brutto, ma con il mio vissuto è ovvio che succeda e stessa cosa vale per te. L'hai detto anche tu!>
Fece un leggero sospirò e si trattenne nel posare una mano sulla spalla di Kaoru.
<...sai ho avuto paura di morire anche quando ho dormito con te e Kaz...magari mi volevate uccidere...>
<è normale, siamo in un gioco di omicidi! Non ti devi assolutamente sentire in colpa! E ammetto che ho avuto qualche dubbio su di te proprio riguardo il tuo sogno...ma ora mi sento più tranquillo e non farti altre pippe mentali dopo queste mie parole>
L'altro fece un piccolo sorrisetto <ci proverò...davvero>

Ci fu nuovamente silenzio con loro due che si guardavano, cercando di decifrare l'altro e capire se sfogarsi fosse servito a qualcosa ad entrambi.
Goro voleva ancora piangere e Kaoru era ancora immerso nelle sue paranoie.
Però almeno non erano più soli, conoscevano un po' dei segreti e dei problemi dell'altro, proprio le due persone che non riuscivano mai ad aprirsi e legarsi completamente agli altri.

<Kaoru...va bene se almeno mi tieni per mano adesso o quando sono in un brutto momento? Si ho bisogno di contatto fisico e non voglio assolutamente metterti a disagio->
<uhh...ecco...si- certo-> ecco che fingeva nuovamente di non starsi cagando in mano solo all'idea di ciò, l'altro l'aveva capito ed era subito pronto a dirgli "sei sicurx? Se no fa nulla davvero" ma ilx schermidore prese con uno scatto la mano del mangaka, senza stringerlo, semplicemente avvolgendolo, come per autoconvincersi di potercela fare. La sua mano stava tremando ma faceva finta di nulla come se fosse tutto ok.

<allora...che facciamo?>
<dovremmo teoricamente parlare con loro...tu con Shinobu ed io con Kazuya...>
<ma nessuno dei due riesce a farlo>
<esattamente.>
<beh- partita a biliardino post sfogo?>
<mi piace come idea>

I due si alzarono e si misero a giocare fino allora di pranzo.
Quando uscirono non scoprirono che per tutto quel tempo, dietro alla porta, c'era Nori che aveva ascoltato tutta la loro conversazione.
I suoi amici si stavano separando.
I suoi amici stavano male.
I suoi amici avevano bisogno di una mano.
E lei avrebbe sistemato tutto.

___ ___ ___

<perché dovrei farlo scusami?>
<perché sei la leader di una gang? Sei fortissima? Meni chiunque vedi? Sei l'unica che può allenarmi!>
<ripeto, perché dovrei farlo?>
<perché voglio proteggere tutti!>
Shou ci stava provando da quando avevano finito di pranzare di convincere Yumeri ad aiutarlo a diventare più forte ed essere più bravo nel combattimento proprio per proteggere tutti, soprattutto Kichirō.
Allenarsi gli sembrava anche un ottimo modo per scappare da tutti i suoi brutti pensieri e sfogarli senza parlare con nessuno.
La motociclista sospirò e aprì la porta della sua stanza <va bene basta che non mi rompi più, entra pure, ci alleniamo qui>

La camera di Yumeri non era così ordinata, si impegnava a rovinare il lavoro dei maggiordomi e aveva attaccato a soffitto un cuscino come se fosse un sacco da boxe e aveva attaccato sopra un disegno orribile di Monoaki.
Non la biasimava.
Anche lui l'avrebbe fatto.
E l'avrebbe colpito tutto il giorno per sfogarsi, cosa che fece dopo aver ascoltato la fanciulla su dove e come colpire qualcuno per recargli più dolore e cose da video "top 5 mosse di autodifesa".

Ogni pugno equivaleva a una parola.
Stava facendo un bel poema e non smetteva di colpire quel cuscino come gli aveva detto l'altra.
Più guardava il disegno e più diventava realistico e fedele.
Faceva veramente schifo anche nella realtà.
Come poteva qualcuno solo voler collaborare con lxi?
Come?
Pensare a quanto lo odissea e gli facesse schifo era l'unico modo per non piangere al pensiero di Mamoru.

Quante cose voleva dirgli.
Quante cosa voleva chiedergli.
Perché si era ammazzato.
Perché si era ammazzato per un bastardo come lxi.
Perché non si sente minimamente in colpa per quello che ha fatto.
Perché li tortura.
Perché lo tortura.
Perché ha lasciato morire dinuovo una sua compagna di classe.
Perché non li aiuta.
Perché non si era ammazzato lxi al posto di Mamoru.
Sarebbero stati tutti più felici.

<Shou? Shou mi stai ascoltando?>

Tutti avrebbero le loro famiglie e cari salvi.
Elviira avrebbe un fratello e una amica (o di più).
Lui avrebbe con sé Mamoru.
Mamoru starebbe bene.
Mamoru starebbe benissimo.
Mamoru non si sarebbe ucciso.
Kichirō starebbe bene.
Kichirō starebbe benissimo.
Kichirō non avrebbe provato ad ammazzarsi.
Tutto per questo show di sto cazzo e quel egocentrico, stronzx e figlia di puttana di Akio.

Le nocche gli facevano male, tantissimo male.
Non ci vedeva più dalla rabbia.
Ogni colpo era più pesante, veloce e forte del precedente, mettendoci un pezzettino in più della sua rabbia.
Gli faceva male la mano ad ogni colpo.
La rabbia lo caricava.
Lo bruciava.
Lo distruggeva.

Quanto voleva che appeso al soffitto ci fosse lxi al posto del cuscino.

Voleva sentirlx urlare.
Voleva sentirlx piangere.
Voleva sentirlx soffrire.
Voleva sentirlx fare il suo ultimo respiro.
VOLEVA SENTIRLX MORIRE-

<SHOU! SHOU FERMATI!>
Yumeri dovette bloccarlo da dietro.
Non si era reso conto che stesse piangendo.
Non si era reso conto che non stava più colpendo il cuscino ma il muro.
Per questo si stava facendo male e le sue nocche erano rosse per i colpi e il sangue.
La fanciulla lo fece sedere sul letto e appoggiò sulle sue mani dei panni bagnati, e lo teneva fermo prima che ritornasse a colpire qualsiasi altra cosa per la rabbia scoppiata di colpo.
Le interiora continuavano a bruciare.

<Shou ascoltami, se vuoi proteggere tutti allora devi iniziare a controllarti perché se perdi la testa contro un cuscino non immagino cosa fai se c'è il vero Akio> la voce di Yumeri era ferma, non dolce e gentile come quella di Shiro, era seria e dura.
<lo ucciderei. Perché merita di morire quel bastardo->
<sei arrabiato e anch'io sono incazzata nera con lxi, con tutti, con il mondo intero e si vede no? Credo che tutti sappiamo che ho le palle girate. Siamo entrambi impulsivi Shou e proprio per questo che se dobbiamo proteggere qualcuno dobbiamo sforzarci più di tutti a essere lucidi e mantenere il controllo. Perché come sei passato a picchiare un cuscino ad un muro potresti passare a picchiare Akio a picchiare Kichirō non credi? Ed è quello che vuoi?>
<no- assolutamente no! Non vorrei mai picchiare Kichi!> stringere i pugni gli faceva male ma gli venne naturale per impedire di sbatterli in giro e farsi più male.
<allora datti una calmata!>

Non era abituata a fare certi discorsi con qualcuno che non fosse sua sorella Shiori e si stava sforzando a imitare Shiro però non ci riusciva a essere così sdolcinata.
Lei era molto più brava con le persone e la ammirava così tanto per questo.
Ora era il suo turno e usava proprio come riferimento le due fanciulle, una per le parole e l'altra per il modi di dirle. Doveva immaginarsi Shou come la sua piccola sorellina gemella che andava in crisi di notte all'improvviso, che stava male, non riusciva a calmarsi e aveva bisogno del suo aiuto.
<ora respira lentamente come faccio anch'io al mio via...uno...due...tre...via>

Ispira e inspira.
Chiuse gli occhi e provava a calmarsi anche lei.
Perché un leader deve sempre rimanere lucido.
Ma lei non era solo un leader...era solo una povera e piccola ragazzina come sua sorella Shiori.

Ispira e inspira.
La sua sorella Shiori che ogni notte vedeva morire in mille modi diversi da Monoaki nei suoi incubi.
Si teneva tutto dentro.
Nessuno doveve vederla debole.
Nessuno doveve vederla stare male.
Nessuno doveva vederla piangere.
Ma tutti potevano vederla incazzarsi per ogni singola cosa.
Era...strano come ragionamento...ma non ci aveva mai pensato.

Ispira e inspira.
Non doveva farsi agitare da quelle immagini macabre.
Sua sorella non stava morendo.
Sua sorella è viva. Era viva. Sarà viva?
Sua sorella sta bene.
Sua sorella sta bene anche senza di lei in quel momento.
Sua sorella starà bene senza di lei anche in futuro.
È grande e diventerà sempre più grande.
La notte non le farà più paura.
Sua sorella è viva e crescerà.
Mentre per lei stessa...non lo sapeva.

Ispira e inspira.
Doveva pensare a cose che la facessero stare bene senza pensare subito a cose brutte.
Quindi la famiglia non andava bene, si sarebbe solo agitata di più.

Ispira e inspira.
Trovato.
La ceramica.
Per fare un lavoro perfetto doveva usare tutta la sua pazienza e calma, essere delicata e gentile, non andare di fretta e godersi l'attimo nella sua lentezza.
Ripensava a quelle orette di totale riposo e relax, di leggerezza e di solitudine, di lavoro e ne aveva bisogno dopo ore passate in moto con le sue sorelle.
Tempo passato in segreto.
Perché si vergognava della sua passione.
Perché si vergognava ad essere Ultimate Ceramist fino a mentire e presentarsi con un'altro Ultimate.

I due si fermarono sentendo qualcuno bussare.
Yumeri aprì gli occhi, fu felice di vedere che il Birdwatcher fosse più calmo e andò ad aprire la porta.
Si sorprese di trovarsi lì davanti a sè Elviira con una faccia seria e non il suo solito sorriso.
<cosa c'è?>
<voglio diventare forte come te...>
<forte come me? Perché?>
<non voglio più stare a guardare tutti morire..> e sapeva che infondo voleva anche vendicarsi, non l'avrebbe mai detto ma era così.
Perché avevano una cosa in comune, una persona aveva mandato a 10 metri sotto terra la loro famiglia, l'acrobata suo fratello e lei tutte le sue sorelle, e non l'avrebbero lasciato impunito.
La capiva benissimo.
Non voleva più essere la ragazzina debole che doveva essere protetta, voleva dimostrarsi più forte di tutti, dimostrare che può andare avanti e che non sta soffrendo. I suoi occhi dicevano altro, non voleva fare nulla e chiudersi in camera a piangere.
La capiva benissimo e le si stringeva il cuore vederla così.
<chiaro, entra pure la lezione sta per iniziare. Diventerai più forte di me>

___ ___ ___

Dopo l'annuncio del night time tutti andarono a dormire, tranne una persona, una delle nostre care talpe. In effetti l'unica che non aveva il proprio maggiordomo contro e che aveva solo sognato di ucciderlx.
Lui? Uccidere Monoaki? Era assurdo.

Era tutto il giorno che pensava solo a quella scena.
Cercava di capire come fosse finita, perché Akio era ancora vivx e perché si parlavano ancora.
Dovrebbe odiarlo no?
Come il lui del sogno lx odiava...
Era tutto così complesso.

Bussò debolmente alla porta.
<avanti>
Entrò nella stanza sempre poco illuminata, non entrava nessuna luce lunare, non era la stessa stanza del sogno.
Quindi perché quell'altra le sembrava così familiare?
Perché ha in mente una cosa simile?
Perché ha quel ricordo?
Perché-
<perché sei qui picciottx?> la voce tranquilla di Akio lo fece tornare alla realtà, muovendosi pieno di terrore e si sedette davanti al più grande che beveva del vino. Gli sembrava già bello brillo, quello non sarà di certo il primo bicchiere.
<allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua?> aveva un ghigno in volto, era quasi sdraiato sulla scrivania e dopo un sorso si mise a far girare il vino rimasto nel bicchiere, con fare annoiato.

<ecco- volevo dirti che gli altri hanno in mente di entrare nelle vostre stanze segrete...> rispose cercando di mostrarsi anche lui tranquillo, rilassato, nel pieno controllo del suo corpo e della sua mente, il contrario di quello che era veramente.
Ma quell'occhio grigio riusciva lo stesso a pietrificarlo, a scavare dentro il suo animo e scoprire tutti i suoi segreti, leggere dietro quella maschera e distruggere le sue difensive.
Come se lo conoscesse da una vita.
Come può fare un genitore ad un figlio.
<e sai già come?>
<no->
<beh allora perché me l'hai detto?>
<perché...vogliono farlo domani e non avrei tempo per avvertiti prima se non ora...anche perché sono proprio le vostre stanze segrete, non quelle di Sally o Mastermind...stanze che non conosco neanch'io->
<aww ti sei offeso perché non ti ho detto i miei segreti? Non si sa mai se mi tradisci...>

Ma io ti ho già tradito, perché ti stai nuovamente fidando di me?
Stesse zitto.
Non si fidava di dire "non ti tradirei mai" se nella sua mente aveva ancora la scena dove lo colpiva.
Non l'avrebbe rifatto.
Non l'avrebbe fatto.
Allora perché non smetteva di esserne così fissato?
Non aveva senso preoccuparsi per una cosa mai esistita!
Ma ciò avrebbe spiegato perché Monoaki è così fissato con il tradimento...
Ma cosa c'entra lui?
<a cosa pensi? A come sarebbe baciare senza drammi il tuo amante? A come sarebbe facile la tua vita con un padre decente e senza di me?>

Sto pensando a io che ti uccido.
Questa sarebbe stata la risposta giusta ma non poteva ovviamente dirla.
Non poteva o si sarebbe incazzato come aveva fatto Akikuma con la sua talpa.
Se si tocca il passato con loro perdono la ragione.
Non voleva rischiare.
Non voleva rischiare di perderlo.
Non voleva farsi odiare anche da lxi.
Gli andava bene farsi odiare da tutti i suoi amici ma da lxi no, assolutamente no.
Perché lxi sarebbe sempre rimasto con lui no?
Non l'avrebbe più abbandonato.
Non l'aveva lasciato neanche dopo aver provato a ucciderlx-
<allora? Vuoi parlare o no? Se no puoi anche andartene->
<perché parli sempre che ti possa tradire?>

L'aveva detto sul serio?
L'aveva detto sul serio?
Era un coglione.
ERA UN VERO COGLIONE.

Ilx sicilianx posò il bicchiere vicino a lxi, alzò la testa e la appoggiò alla sua mano, rimanendo sempre mezzo sdraiato e sul volto il ghigno aumentò e si mise pure a ridacchiare.
<sei troppo curioso, questo è il problema principale...il secondo è che mi ricordi qualcuno> gli rispose tra le risatine per nulla nate da qualcosa di effettivamente divertente.
<qualcuno che ha cercato di uccidermi dopo avergli dato tutto...un figlio di puttana. Ma se sono vivo è grazie alla mia migliore amica che l'ha fatto scappare via prima del colpo di grazia. Sai avete lo stesso aspetto, lo stesso carattere, la stessa faccia da schiaffi...>

Il cuore della talpa si fermò per qualche secondo e si morse la lingua per stare zitto.
<sei fortunato che ho più autocontrollo di Akinori> fece una piccola pausa giusto per bere un'altro sorso
<la gente pensa che sia più tranquilla solo perché non abbiaio di più..."il cane che abbaia non morde" era così no?> stette un attimo in silenzio, dinuovo, e sorrise di più <sei veramente fortunato...se no saresti morto già dalla prima volta che ti ho visto o dal primo giorno del killing game. Anche adesso ho voglia di ammazzarti ma faccio la brava ragazza perché mi servi>

Prese la bottiglia di vino e continuò a bere da lì, sporcandosi il volto.
Si alzò, braccolava, e si risedette sopra di lui continuando a bere.
Quell'occhio grigio era più vicino e lo guardava con puro odio, lo pietrificava veramente e lo faceva morire dentro.
Chissà cosa stesse pensando.
Chissà in quanti modi voleva farlo fuori.
<come faccio a fidarmi di te? Oltre a essere similie a lui, stai tradendo tutti i tuoi amici e il tuo amore per cosa? Per nulla. Per un po' di compagnia. È come fidarsi di una moglie o marito che va a puttane perché si annoia ed è stufa o stufo della sua compagna o compagno. Io non mi fiderei mai di una persona così.>

<quindi...non ti fidi di me?>
<esatto. Magari adesso potresti tirare fuori un pugnale e uccidermi. Sono solo una povera fanciulla ubriaca e disarmata adesso>
<non...non lo farei mai->
<dicono tutti così, soprattutto gli uomini. Per questo che mi fate schifo...non potevo avere io la talpa non-uomo? Anzi meglio così o mi sentivo in colpa nel ucciderti se mi tradivi...vuoi sapere come ti avrei ucciso in questi giorni?>

La testa dell'ex Ultimate si posò sulla sua spalla, l'aria che respirava era un forte miscuglio di fumo, alcool e profumo da donna, e la sua mano coperta dal guanto gli sfiorò il collo.
<ti avrei tagliato la gola, tolto le corde vocali, la lingua, le labbra, i denti...così che non potessi più usare quella bocca di merda per tradirmi>
La mano scese e si appoggiò al suo petto
<oppure ti avrei aperto in due, strappato il tuo cuore così che non potessi più preoccuparti dei sentimenti, dell'amore, dell'odio, che ti avrebbero mandato in crisi, niente più empatia, niente più umanità...> portò la mano in alto, gli accarezzò i capelli <e avrei aperto il tuo cranio per distruggere il tuo cervello così che non avessi più dubbi, nessun pensiero, perdessi la ragione e il controllo. Così che non potessi più tradirmi, fare male a me e agli altri.>
Ridacchiò nuovamente <e poiii userei il tuo sangue come rossetto o lo berrei al posto del vino...Im just a italian girl, I have wine in my blood and I dance with wolves...na na na na~> canticchiò alla fine e ritornando al suo posto.
<ti ho spaventato?>

Non riusciva a parlare.
Era come se avesse perso la voce per uno strano incantesimo, come la sirenetta.
Aveva paura.
Aveva così tanta paura.
E gli venne naturale annuire, non voleva mentire e fingersi coraggioso anche perché si notava che aveva paura.
<aww scusami tesorino...ma succederà solo se mi tradirai...tipo domani> le mani guantate posarono sulla scrivania un telecomando con un solo pulsante rosso apparso come per magia <quando sarai dentro alla stanza segreta basta che clicchi il pulsante ed io arriverò. Lo avrei fatto lo stesso perché vedo tutto dalle telecamere ma se lo farai dimostrerai che mi sei fedele e starò più tranquilla. Chiaro?>
<Chiaro...>
<benissimo! Vuoi un po' di vino?>
<no...grazie->

Ora: 01:00 p.m __ Giorno 21 _________
Luogo: sala da pranzo _______________

La mattia passò velocemente e dopo pranzo vennero tutti riuniti nella sala giochi da Jun'ichi e Jun, dopo tanta ostinazione perché nessuno si fidava dei due e temevano in un brutto scherzo da parte di quel particolare duo.
Furono più tranquilli quando dissero che Kazuto li stava aspettando e voleva che si sbrigassero, sembrava un tipo paziente ma forse non lo era così tanto...rimane un umano dopotutto anche se per alcuni era un robot.

Ognuno si mise a sedere dove poteva, non era una stanza molto comoda per le riunioni e non avevano intenzione di cambiarla, era diventata un abitudine andare lì.
Lo stratega era seduto sul tavolo da biliardo e i diede ai due corvini dei fogli che iniziarono a consegnarli a tutti i presenti.
<questo è il piano per sta sera, dopo cena e poco prima del night, appena avete letto tutti possiamo organizzarci meglio e potete fare tutte le domande che volete.>
Spiegò in breve con un cordiale sorriso.
<ringraziate me e Jun'ichi per queste grafiche! Quel maledetto ci ha sfruttato e pure gratis! Pensava fossimo bambini africani lavoratori delle multinazionali> esclamò Jun
<le multinazionali non sfruttano bambini africani->
<il tuo è un caso speciale, tu sfrutti chi non paga il pizzo e gli immigrati siciliani>
Jun'ichi non rispose e sospirò, era inutile discutere con la scammer e soprattutto davanti allo sguardo giudicate di tutti.
Forse stava iniziando a sviluppare una paura e un ansia sociale...che lo irritava e basta.
Forse non funziona così l'ansia sociale-

<NO SCUSAMI COME DEVO COLLABORARE CON QUELLO STRONZO?> urlò Yumeri mandando a fanculo tutto il suo discorso motivazionale di ieri, rimanendo al suo posto, ed era tenuta ferma da Shiro. Indicava Jun'ichi per nulla sorpreso da quello reazione, anzi aveva vinto una scommessa e Jun gli dovette fare un assegno molto veloce.
Lei aveva scommesso che l'avrebbe menato ma grazie alla pianista aveva perso.

<allora...non dovrete collaborare ma avete lo stesso compito, neutralizzare i Aki SENZA UCCIDERLI e senza farvi ammazzare ovviamente. Grazie a Shou e alla nostra esperienza abbiamo scoperto che insieme sono molto forti però separati avremmo più possibilità e soprattutto se ad andare contro di loro sono quelli più forti tra il noi> rispose Kazuto mantenendo la calma e massagiandosi le tempie, già non reggeva più le grida.
<pensavo che Jun'ichi potesse occuparsi di Monoaki, mi ricordo che Monoaki era riuscito a mettere a K.O Yumeri e->
<E NO. IO VOGLIO MONOAKI>
<Yumeri perfavore non urlare>

Yumeri sbuffò <rompipalle-> mormorò <comunque io voglio Monoaki, devo vendicarmi di quellx bastardx con le mie mani e semmai mi becco un proiettile in testa! Non voglio fare la fine di...della tipa dell'inizio! Quella diventata una ciambella! Cazzo ha un nome troppo difficile...Shiro come si chiamava?>
<Chunami...> l'albina cercò di non ridacchiare.
<CHUNAMI! Meglio far fare la stessa fine a un criminale no?>
<a me non cambia> disse Jun'ichi e l'altra lo guardò male
<nessuno ha chiesto la tua opinione maschio privilegiato>
<non smetti mai di essere esagerata. Questo discorso mi riguarda in ogni caso quindi che tu lo chieda o no io posso dire la mia opinione senza problemi e ha importanza quanto la tua>
<WOOO BOOM!! Distrutta~> commentò la scammer e si mise a ridere per la sua stessa affermazione.

Lo stratega stette in silenzio ad ascoltare i due, trattenne qualche imprecazioni poco educata e gentile, e sforzò il sorriso <non serve discutere, possiamo benissimo dare a Yumeri la sua vendetta a Monoaki e Jun'ichi> che grazie a dio non rompe il cazzo <si occuperà di Akikuma, semplice. Altre domande?>
<e se non dovessimo trovare delle chiavi?> chiese Nori
<beh o c'è la prendiamo nel culo o scassiniamo la porta, non dovremmo avere problemi a entrare almeno nelle stanze normali dei Aki, il problema sarà per quelle segrete. Ma almeno uno dei due dovrà avere delle chiavi con sé no? Abbiamo il 50 e 50>

<e poi...in che senso andremo armati? Cioè- si ovvio con delle armi ma quali?> chiese anche Kaoru e fu il momento per Kazuto di tirare fuori dietro al bancone del bar una scatola magica.
<allora iniziamo a dividere tutta questa roba...anche se sono solo due cose. Kaoru tu hai la spada, sei quello più esperto tra di noi e mi sento più al sicuro a darla a te.> la spada in questione era quella dei manichini che stavano nella sala della musica e non ci stava nella scatola. Il schermidore la prese e si ricordò che era, infatti, schermidore- non ha avuto tempo per allenarsi e dedicarsi al suo Ultimate.

<poi abbiamo una pistola- in realtà due, quella che Shou aveva usato quando ha provato a uccidere i Aki e quella che sempre Shou ha provato a rubare. Jun è riuscita a farci avere ben cinque proitelli e non bastano per dividerli in due. Io non la so usare, con Goro evitiamo si fare stereotipi americani e di Jun non mi fido> tirò fuori la pistola dalla scatola e il Birdwatcher si avvicinò per prenderla, doveva ringraziare proprio Mamoru se sapeva usarla e questa volta non avrebbe esitato a sparare contro il nemico.

<per me, Goro e Jun basteranno dei coltelli. Per non far salire i sospetti prenderemo le posate oggi a cena, semmai penseranno che tre di noi vogliano fare un omicidio.>
Concluse il discorso e la scatola era già vuota, gli venne in mente subito altro da dire e non aspettò altre domande
<adesso che siamo armati dovremmo stare sempre vicini, così da controllarci e impedire che uno di noi ne approffita per fare un omicidio. Sarebbe meglio che anche gli altri gruppi impediscano che qualcuno si allontani così che le talpe non possano riferire agli Aki il nostro piano. Forse lo scopriranno dalle telecamere, dipende se stanno lavorando o no. Altre domande?>
Tutti fecero no con la testa.

<perfetto aggiungo solo le ultime due cose. Per Shiro, Nori e Elviira, meglio se tenete Sally in camera sua tranquilla tranquilla e lontana da tutto, se riuscite a farla anche addormentare sarebbe perfetto. Per invece chi non ha un compito in particolare rimanga in sala da pranzo con un kit medico e pronto ad agire se abbiamo bisogno di una mano.
L'ordine d'azione sarà gruppo distrazione Sally, appena se ne vanno con la bambina va il gruppo neutralizzazione Aki e quando avremmo le chiavi inizieremo con l'esplorazione. Tutto chiaro?>

<sissignore!> lo prese in giro Jun e tutti gli altri semplicemente annuirono.
<bene, speriamo finisca bene questa volta>

___ ___ ___

La cena fu come la solita, se ti concentrarvi abbastanza potevi sentire un po' di tensione nell'aria e usavano il cibo per nasconderlo.

Le prime a mettere inizio al piano erano le tre fanciulle Shiro, Nori e Elviira, e avevano in mente una grande idea.
La biologa marina, era la prima a finire insieme a Sally, si avvicinò alla bambina dopo che i due maggiordomi erano andati in cucina e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
<Sally, ti va di fare un pigiama party segreto solo per ragazze?>
La bambina si incuriosì subito e rispose imitandola, sussurrandole nell'orecchio.
<perché è segreto?>
<perché così nessuno può disturbarci, neanche gli Aki, è tipo il fight club!>
<il fight club?>
<sei troppo piccola per conoscerlo> le fece un dolce sorriso.

<e ci sarebbero anche Elviira e Shiro se a te va bene>
L'altra annuì con un sacco di energia ma si bloccò per fare una domanda <un attimo...dici sul serio? Volete davvero che ci sono anch'io? Sicure sicure sicure?>
Era così piccola e con così tante insicurezze, non riusciva a capire come potrebbero mai odiarla una bambina così <sicurissime, Elviira non vedeva l'ora di passare il tempo con te e Shiro vuole tanto insegnarti a suonare>
<e tu?>
<ed io voglio dirti di più sulla biologia, ti piace ancora vero?>
<ovvio! Mi piace tantissimo!!>
<perfetto, facciamo in camera tua? Non l'abbiamo mai vista dovrebbe essere stupenda!>
Sally abbassò un attimo lo sguardo <non so se gli Aki vogliono...>
<se è segreta mica lo scopriranno!>

<Sally ecco a te il tuo gelato, non chiedere il bis, lo sai che lxi non vuole> a interromperle fu Akikuma, che per miracolo non fece cadere la ciotola con il gelato al cioccolato per colpa di Nori.
Cioè indirettamente colpa di Nori.
Ma riuscì a mantenere un minimo di autocontrollo, sforzandosi a stare calmo soprattutto se doveva stare davanti a tutti, e le fece un sorriso sforzato.
<ah Aki oggi ci sarà una riunione segreta della organizzazione mia e di Mister Bunny quindi non potrai entrare!>
<...come?>
<non puoi entrare in camera mia! Neanche Aki!> Nori trattenne una risata vedendo la faccia di Akikuma fare una smorfia piena di confusione e stress.
<Sally tesoro, devi fare i compiti di matematica da almeno due giorni e li stai saltando perché io non c'ero per aiutarti. E ora che posso tu hai una riunione?>
<si.>

<...> si stava veramente forzando a stare calmo <Sally non puoi posticioare questa riunione? A domani tipo?>
<no.>
<...Sally poi lxi si arrabia se non li fai. Sono per domani->
<li farò da sola! Te lo prometto!>
L'inventore prese un bel respiro e si morse il dito ancora di carne proprio per calmarsi.
Era un maggiordomo, doveva obbedire ai suoi ordini quindi se non poteva entrare non poteva ma era anche una specie di educatore quindi non poteva permettere che non facesse i compiti.
Odiava questi ruoli.
Voleva solo un po' di calma ma era sempre in un killing game, ai spettatori non piace la calma.
Non poteva neanche dire di no a quella tenera e dolce faccetta della sua padroncina.
Era così difficile-
<per favore Aki!!> le disse Sally
<va bene...ma domani mattina controllo se li hai fatti> e se ne ritorno in cucina con il dito dolorante per il morso.

<Nori...mi aiuti tu con matematica?> le sussurrò la padroncina e l'altra biondina annuì <ovviamente! E sei stata grandiosa!>

Appena video le tre fanciulle andare nel dormitorio di Sally dopo cena, Yumeri e Jun'ichi con passo veloce si separarono dal gruppo ancora nella sala da pranzo per andare al secondo piano e si sarebbero divisi in due stanze, la prima in giardino e il secondo nella sala della musica, lasciando in entrambi la porta aperta.
In realtà non erano andati da soli, si erano portati con loro una persona in più Shinobu, avrebbe distratto Akikuma.
Era stato Kaoru e proporre questa idea, spiegando che il maggiordomo l'ultima volta si era pietrificato alla sua vista ed era quindi vulnerabile, facile da mettere fuori gioco.

Con sè avevano le campanelle per chiamarli, il primo a suonarla fu il mafioso che urlò "Akikuma" e spaccò la chitarra come un vero metallaro e spaventando le due fanciulle.
Non si aspettavano che il corvino potesse urlare così forte e facesse un gesto simile.
Pensavano a un modo più educato.

Si nascosero nell'altra stanza e il risultato fu quello sperato, arrivò l'inventore anche di corsa.
<è successo qualcosa? Dimmi che non hai rotto nulla ti prego->
<ecco in realtà si> e indicò la chitarra rotta a terra con il suo solito fare freddo.
<da mafioso a rockstar fallita è un attimo?!> commentò il maggiordomo pieno di sarcasmo e non sorprendente rottura di coglioni. Mica era casa loro che potessero rompere ciò che gli pare! Ci sono dei costi che la produzione deve tenere conto e chissà se per ripagare quella chitarra prenderanno soldi dalla sua paga-

Qualcos'altro venne buttato a terra, un'altro strumento rotto e non era stato il corvino.
Erano impazziti? Volevano spaccare tutti i strumenti per protesta?
Si girò verso la porta per vedere chi fosse e si pietrificò alla vista di Shinobu con in mano il collo di un violino rotto.
Non era tanto per il violino.
Ma per Shinobu.
Ci aveva messo un intero giorno per calmarsi e non si era ancora ripreso da quella bruttissima sensazione.

<scusa...> riuscì a sentire a stento dall'artista, che lo guardava con quel fastidioso volto dispiaciuto.
Non riusciva a capire perché si stesse scusando.
Non aveva avuto proprio il tempo per pensarci un attimo perché Jun'ichi gli aveva dato un bel colpo al collo facendolo svenire sul posto.
Il tonfo fu bello forte, soprattutto per le protesi di metallo.
Ora poteva riposarsi per più di due ore e fecero segno a Yumeri di chiamare l'altro.

Monoaki era più difficile da ingannare, non potevi pietrificarla con una persona per motivi sconosciuti e legati molto probabilmente al passato, era completamente diversa dal suo collega e a Yumeri era venuta una grandiosa idea ma gli serviva l'aiuto sia di Shinobu che di Jun'ichi. Dovette quasi minacciare la prima per farle seguire il piano- piccolo dettaglio.

In giardino c'era solo la povera artista che suono il campanello e arrivò la scacchista con più calma dell'altro, la porta della sala della musica era chiusa quindi non vide l'amico svenuto e non sembrava averlo ancora scoperto.
<che c'è Shinobu?>
Allora Shinobu devi fare la gatta morta, ad Akio piacciono le donne no? Useremo il tuo essere donna per distrarlx e colpirlx. Le aveva detto Yumeri e quel compito non le piaceva per nulla, soprattutto per l'evidenza dell'essere donna- si era vero però no-
E poi come si comporta una gatta morta? E lei non è di certo il tipo che allx maggiordomo potrebbe piacere, non è per nulla carina.

<Shinobu? Non ho tempo da perdere quindi->
<Aki...ho perso i miei orecchini, mi aiuti a cercarli?>
Yumeri le aveva detto di tenere un tono basso, fare la timida, dondolare sui talloni, portare una ciocca dietro all'orecchio...cose che dice che faceva sempre e non dovrebbe avere difficoltà- ma non fa mai così...vero?
<...orecchini? Da quando porti gli orecchini?>
<uh...da oggi! Me li aveva prestati Nori e li ho persi! Mi potresti dare una mano? Perfavore Monoaki...perfavore>
Yumeri aveva detto di prendere la mano di Akio, avvicinarsi non troppo ma abbastanza da avere un minimo di contatto, guardarlo dritto nell'occhio con fare dolce e fare il sorriso più innocente del mondo.

Era così imbarazzante.
Perché doveva fare lei una cosa del genere?

<uhhh certo- come sono fatti?>
<sono dorati!>
<e?>
<e cosa?>
<e poi? Devo sapere che forma hanno per cercarli! >
Yumeri diceva di fare la stupida, che alla gente amava le donne stupide, quindi si mise a ridacchiare con le guance rosse per l'imbarazzo assurdo.
<eheh non lo so! Sono dei orecchini che forma devono avere Aki?>
Voleva sotterrarsi.
<che ne so, gli orecchini hanno forme diverse e non sono tutti uguali>
<ah si? Come sei intelligente Aki! Sicuramente riuscirai a trovarli subito!> deve fare la stupida, la stupida ragazzina bionda dei film.
<se mi dicessi che forma hanno certamente- Shinobu tutto ok??>
L'aveva di colpo abbracciatx come le aveva detto di fare la motociclista.

Stringerla forte, bloccando le sue braccia, il segnale per gli altri due per andare in attacco.
Jun'ichi subito dopo avvolse il collo di Akio tra le sue braccia, immobilizzandola e prima che iniziasse a dimenarsi Yumeri la colpi in testa con un vaso perdendo i sensi.

<brava Shinobu! Sei stata fantastica!>
<g-grazie...> non lo farò mai più, perfavore non chiedetemi mai più di fare una cosa simile DINUOVO- pensò Shinobu comprendosi il volto bordò.

Trovarono qualcosa di interessante solo nelle tasche di Akio, un mazzo di chiavi e due chiavi separate, classiche, portate dal gruppo di esplorazione da Shinobu.
Per entrare dalla sala da pranzo provarono tutte le chiavi che avevano trovato e quella giusta fu una delle due separate. Kazuya li aveva aiutati e entrò per primo, aggiungendosi al gruppo di colpo, per la "gioia" di Goro e ignorando le parole di Kazuto infastidito da quel cambio di programma.

<ma che cazzo fai Kazuya? Non dovresti->
<beh ormai sono qui, mettite l'anima n'pace! Una persona in più non cambia poi così tanto no? Poi chi conosce un italiano meglio che un'altro italiano?>
<questo ragionamento non ha minimamente senso e parla giapponese->
<potete stare zitti? Dobbiamo investigare!> disse Jun girandosi per guardarli male entrambi e prendere dalle mani del romano le chiavi senza che lui avesse tempo per rendersene contro e reagire, non che ci volesse chissà che talento per farlo. È stupido.

Il gruppetto e il non voluto nuovo membro si ritrovarono davanti un corridoio non troppo lungo, stretto abbastanza per farci stare almeno due persone e da una parte avevano tre porte e infondo c'era una porta di un ascensore, molto probabilmente portava alle stanze segrete.
Provarono ad aprire la prima porta con tutte le chiavi che avevano ma nulla, Shou provò a sfondarla ma si fece solo male alla spalla.

Provarono ad aprire la seconda porta con tutte le chiavi che avevano ma nulla, Shou provò a sfondarla ma si fece solo male ai piedi.

Provarono ad aprire la terza porta con tutte le chiavi che aveva e con l'altra chiave non del mazzo riuscirono effettivamente ad aprirla. CHE CULO!
Shou non si fece nuovamente male ed entrò insieme agli altri.

Per l'ascensore serviva una chiave elettronica.

La stanza era grande quanto la loro, senza finestre, dai colori scuri e con il buio non si vedeva nulla costringendoli ad accendere un sacco di candele.
Pensavano di trovare un ordine minuzioso e ossessivo per quella che sembrava essere la camera di Monoaki, invece c'era un po' di confusione, bottiglie di alcoolici vuote e piene in giro, vestiti sparsi a terra e sul letto disfatto. Capivano anche solo dal forte odore di fumo e di vino che la camera era dell'italianx.
Avrebbero iniziato da lxi e speravano di ottenere informazioni utili.

Shou andò verso "l'angolo letto" dove c'erano, logicamente, un letto, un armadio aperto e con stranamente i vestiti messi per bene, e una toiletta per truccarsi, messa anch'essa bene e sullo specchio c'erano vari post it.
"Non fumare per una settimana"
"Se senti il bisogno di fumare, lavora o chiama Hiroko/Aki per distrarti♡♡"
"Finire il vestito per il compleanno di Sally♡"
"Organizzare la festa di compleanno di Sally"
"Sobrio da tre giorni" coperto da un'altro post it "sobrio da ieri".
E nient'altro di interessante.

Intanto sentiva Kazuto e Kazuya discutere ma la sua mente era concentrata su conoscere di più l'assasino (indiretto) del suo fidanzato.
L'occhio gli cadde sul muro dove stava il letto, completamente coperto da disegni di Sally che raffigurata o solo ilx ragazzx con vestiti sempre diversi o erano loro due con vestiti abbinati, decorato da cuori e scritte come "le Regine di Sallyland", "Buon compleanno", dei commuoventi "Buona festa della mamma" e "Buona festa del papà" che avranno di certo fatto piangere Akio.

C'erano delle foto fatte con una polaroid, sopra c'era scritto o una data o una piccola descrizione, erano tantissime e sparse senza un ordine preciso.
La prima che prese, staccandola dalla parete, raffigurava due ragazzi, o ragazze non si capiva, sorridenti in mezzo a una folla e con tante bandiere arcobaleno e cartelli come "AMIAMO LA FIGA". Erano identici, stessa carnagione abbronzata e olivastra, capelli lunghi, scuri e mossi, sembravano due gemelli. In volto unx dei due aveva disegnata la bandiera trans e l'altrx un semplice arcobaleno.
Nella parte bianca c'era scritto "io e MIA SORELLA al nostro primo pride♡".

Oh vero...aveva una sorella, se non ricorda male era pure morta per causa sua.
L'aveva detto nel video dell'archivio.
Non fa mai una cosa giusta.

Molte di quelle foto erano sempre raffigurati quei due ragazzx, fu ovvio capire che erano Akio e la sua gemella Chiaki.
Erano foto normali di due fratelli che si divertono e fanno esperienze assieme.
In quelle vecchie, lo deduceva dai capelli ancora non tinti e dalla presenza di entrambi gli occhi, c'erano altre foto con lxi e un'altra ragazza, dai capelli lisci e neri, da classica coppia fidanzata.
In alcune foto sembrava avere la stessa età di Elviira, sua sorella quindi la stessa di Hannes.
L'associazione gli venne più ovvia guardando una foto con l'italianx con finalmente la benda, i capelli blu e la scritta "primo giorno senza di te. Mi manchi Chiaki♡"

Aveva la stessa espressione che aveva Elviira in questi giorni.
Triste.
Vuota.
Piena di rabbia, disperazione e di lacrime trattenute.

La cosa faceva solo incazzare Shou.
Lxi ha persona una sorella, una familiare, l'ha vista andarsene con i suoi occhi poco lucidi, non ha fatto nulla per salvarla e ora sta facendo tutto ciò?
Ha fatto uccidere il fratello di un'altra persona? Non un fratello più piccolo o più grande come per Yumeri, ma un fratello GEMELLO?
Qualcuno come Chiaki.
Qualcuno come loro.

Quelle foto potevano benissimo essere di Elviira e Hannes, potevano essere loro! Potevano godersi la vita assieme! Potevano fare il diciottesimo in due! Fare una mega festa ma no, perché uno dei due era morto e la stessa esperienza l'aveva vissuta l'ex Ultimate.

Era gelosa? Serviva proprio ucciderlo per fermarlo e evitare che scoprissero le loro stanze segrete?
Era gelosa che potesse avere la possibilità di uscire assieme? Di vivere e festeggiare il diciottesimo con suo fratello?
Era gelosa?
Era gelosa di Elviira?
Non accettava che una persona potesse avere un gemello vivo?
Non accettava che una persona potesse avere una vita normale e tranquilla?

Perché fare una cosa del genere?
Dovrebbe essere il primo a sapere come si sente a perdere tutto, il primo a sapere come si soffre in un gioco di omicidi, il primo a capirli e invece di fare l'empaticx decide di far vivere a tutti loro i suoi stessi dolori.
Lo faceva incazzare qiesto ragionamento.
Lo faceva così incazzare che decise d prendere quelle foto e strapparle.
Ignorando tutte le belle parole di Yumeri e facendosi trasportare dalla rabbia.
Divise in due quei ricordi tanto cari ad Akio.
Lxi avrebbe fatto la stessa cosa no?
Sarebbe stato al suo gioco.

Ne strappò una decina velocemente prima di essere fermato dal romano, con una spinta lo allontanò dal muro e lo stava guardando malissimo.
<ma sei fuori? Ma sei diventato scemo? Ma che strappi le sue foto!?>
<si? Sto ricambiando il favore, lxi ha distrutto le nostre vite ed io distruggo le sue foto->
<ok la vendetta ma così ti fai ammazzare!>
<non sarebbe la prima volta->
<Kazuya hai finito di discutere ANCHE con lui? Ci serve il vostro aiuto per trovare la sua password e cercare sul suo computer. In giro non abbiamo trovato nulla se non questa lettera> li richiamò Kaoru, seduto alla scrivania della scacchista, e i due senza dirsi altro li raggiunsero.
Non era proprio il caso di discutere ancora.

La scrivania era piena di fogli, un posa cenere pieno di cicche, due pacchetti vuoti di sigarette e un bicchiere per il vino vuoto e sporco.
Era ancora in guerra con la sua dipendenza.
Il corvino prese "questa lettera" che tutti avevano già letto e si trovava affianco al portatile, voleva leggerla anche lui, incuriosito dal nome ormai familiare di Hiroko. L'aveva letto ovunque nelle foto di lxi con i capelli tinti, dovrebbe essere una ragazzina bionda e anche molto bassa.

Carx Akio,

è da tempo che non ci vediamo, vero? Mi manchi come sicuramente io manco a te, ti conosco troppo bene♡
Però attento a ciò che fai per quanto riguarda il fumo e l'alcol che spezzo le gambine sia a te che a quell'altro.
Siete una brutta influenza per entrambi riguardo alle dipendenze, è diventato anche lui un tossico come te.

E lo sai che ti guardo sempre quindi non osa mentire o fare ilx fintx scemx.
Saprò già tutto.
Ogni sigaretta e ogni bicchiere è uno schiaffo quando torni.

Minacce a parte, è tutto deprimente senza di te. Nel vero senso della parola, mi sembra che tutti il mondo sia diventato grigio e nero.
Non è che in casa nostra e l'intero mondo abbia in generale altri colori-
Ma l'ho già detto che mi manchi tanto?

Da quanti mesi sei via? Sembra un eternità.
Sei? Sette? Otto? Dio santo sembra essere passato un anno specialmente senza di te, ma io ti prometto che ti aspetterò, anche tutta la vita♡

Quindi non fare casini o drammi per colpa mia o vengo da voi per prenderti a calci.
Ma so anche che non lo farai, dovrò prepararli per l'impulsività di Akinori.
Ricordagli di leggere la mia lettera, di mangiare tutte e tre i pasti e fare almeno due merende, di lavarsi, di bere, di dormire almeno per 8 ore e di rilassarsi ogni tanto.
L'ho fatto anch'io ma ignorerà quella parte della lettera. Palese.

E no, non lo berrò mai il vino e non fumerò neanche le sigarette che sono hai regalato per il mio compleanno, è inutile che ci provi coglione :)
Non diventerò come voi due.

A chissà quando,
La tua Hikohiko♡

<come vedi non ci dice tanto. È solo un lettera tra due amici> disse Goro, l'unico che continuava a cercare per la stanza qualcosa che potrebbe aiutarli ad accedere nelle stanze segrete.
<sembrano un bel gruppetto> commentò il romano
<beh ora concentriamoci a trovare la password! Qui, nell'aiuto, dice "non riesco a viverci senza" quindi potrebbe essere qualcuno o qualcosa> disse ilx ragazzx dai capelli arcobaleno
<giura signor ovvio? Io pensavo potesse essere il suo indirizzo di casa> rispose sarcastica Jun.
<potete essere un attimo seri?> Kazuto non li sopportava più e aveva ragione.

<proviamo con...Hiroko? O meglio Hikohiko, il suo soprannome. Da questa lettera sembrano molto amici e poi forse è la stessa Hiroko che nominava nel video> propose Shou e ilx schermidore scrisse i due nomi ma entrambe le volte erano sbagliate.

<abbiamo altri due tentativi, pensiamoci bene>
<uhh...Akinori? Sembrano anche loro amici> disse Jun
<si ma non credo che userebbe il suo nome come password> rispose il Birdwatcher girandosi verso il muro delle foto <ha una sorella morta vi ricordate? Può essere lei, si chiama Chiaki>
Kaoru annuì e provò anche con quel nome ma nulla, sempre sbagliato.

<oh dio...non credo possa essere la sua fidanzata Benedetta>
<Shou sembra che l'hai stalkerato> gli disse Kaoru
<dobbiamo conoscere il nemico no?>
<si ma non serve sapere anche con chi si è fidanzatx!>
<parla il signor non so farmi i cazzi miei> commentò la scammer.
Kazuya prese il computer e premette velocemente dei tasti, sorrise quando vide che la password era corretta e la girò verso gli altri
<fatto!>
T

utto il gruppo rimase in silenzio a osservarlo sorpresi. Che cosa aveva messo? Il nome del cane di sua nonna?
<era "Amber Leaf", il nome delle sigarette che fuma> indicò i pacchetti vuoti sulla scrivania <ragionamento da tossicodipendente>

Il portatile non era stato spento per bene, quindi inserita la password, potevano vedere la schermata delle email già aperta e tutte erano di questa Hiroko.
Bisognava solo leggere, segnarsi le cose importanti e sbrigarsi, avevano ancora una stanza da trovare e esplorare.
Iniziarono con quelle più vecchie e che erano di quest'anno.

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AKIO
AKIO
PRENDI LO CHAMPAGNE ANALCOLICO CHE FESTEGGIAMO!!

AKINORI HA FINITO IL SUO LAVORO DOPO MESI ED È USCITO DAL SUO LABORATORIO!

È TORNATO UMANO!!! È UN UOMO LIBERO!!

E ha bisogno di cavie quindi mi ha chiesto di chiederti di prendergli qualche cavia già che sei in missione.
Vuole assicurarsi che il strano aggeggio del controllo e manipolazione della mente funzioni bene.
Lui ha usato termini più complicata e finché ci capisce lui siamo tutti felici.
È molto ingombrante ma ne va fiero.
Era la persona più felice del mondo♡

Ah giusto- lo lavi tu vero?
Io col cazzo che lo lavo, puzza da morire e se si addormenta in vasca io non riesco a tirarlo fuori.

Oppure che lo faccia la sua cara e tenera Shinobu.

Quanto mi irrita quella là.

Non mi convince per nulla ma sai com'è Aki quando perde la testa per un minimo di attenzioni non ragiona più.
Se all'inizio mi sembrava che lui stesse manipolando lei beh ora non so più cosa dire, sembra un 50/50.

Oggi dalle registrazioni l'ho vista frugare in modo sospetto tra la sua roba e mettersi in tasca qualcosa, tipo dei fogli e si è messa al suo computer e faceva foto allo schermo...
Io ti dico che nasconde qualcosa ma purtroppo festeggerà con noi perché Aki è stupido.

Ci vediamo quindi sta sera.
La tua Hikohiko♡
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Kaoru spalancò gli occhi leggendo "Shinobu", si girò verso Goro e lui aveva la sua stessa espressione, sorpresi e nessuno dei due aveva pensieri positivi, si erano capiti subito.
Continuarono a leggere, la prossima email era di una settimana dopo.

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Hey Akio altro lavoro per noi, bello vero?

Andando al sodo ti ho allegato le foto e i dati dei terroristi della Future Foundation che abbiamo arrestato oggi e impedendo che si facessero esplodere per l'ennesimo attacco a Shibuya.
Sono un gruppo da 5, 3 di loro ha più di 20 anni e gli altri 2 hanno 17 anni, tutti maschi e giapponesi e altre cazzate non importanti.

La cosa più interessante è che uno dei maggiorenni è uno dei nostri soldati, quindi stanno iniziando a interrogarlo (brutalmente) per scoprire se ci stanno altri infiltrati o traditori.

Il tipo ha detto che ci sono entrambi e anche nei piani molto alti pronti a fare fuori Junko e i suoi cagnolini in ogni momento.
Ma non ci ha detto nessun nome e si è suicidato in cella insieme ai suoi amichetti.
Tanto sarebbero stati condannati a morte.

Il compito di investigare, che culo, ce l'hanno dato a noi tre insieme agli sbirri falliti di Junko, non facciamo brutta figura.
Sta sera ne discuteremo assieme quando torni, Akinori ha detto che ordinerà delle pizze per festeggiare il tuo 100esimo giorno da sobrio, quindi paga il nostro paparino~
(Ha letto e si è incazzato AHAHAHGJHJH)

Ti lascio alla tua missione,
ti aspettiamo

La tua Hikohiko (e Aki)
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Videro i file allegati riguardanti ai terroristi ma non trovarono nulla di interessante, era gente comune e nessuno che conoscevano.

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Hey Akio, speravo di poterti farti compagnia oggi in missione ma hanno nuovamente chiamato gli sbirri falliti per la questione di ieri.
Voglio già andare in ferie.

È pausa pranzo quindi posso dirti in breve quello che abbiamo fatto.
Lista dei sospettati!! Per fortuna noi tre non ci siamo quindi possiamo stare tranquilli, anche perché che senso avrebbe darci il compito di investigare?

In ogni caso te lo allego così se hai tempo ne dai già una letta, Akinori è già andato a investigare di persona e interrogare, se finisci presto ti aggiungi a lui.
Anzi no.
Potresti andare tu da lei?
Aveva detto che doveva darci una cosa importante ma né io né Aki riusciamo ad andarci.

Questo week end dici che riusciamo a prenderci un giorno libero oppure troppo lavoro?
Anche loro che aspettano mesi per investigare sui terroristi, questo posto è organizzato di merda e dobbiamo sempre fare tutto noi.

Mi sa che per ciò vi dovrebbero sospendere le missione a voi due, quindi potremmo stare più tempo assieme♡♡

Ci vediamo sta sera
La tua Hikohiko♡
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<ragazzi ho trovato una chiave elettronica, potrebbe essere quella dell'ascensore> disse Goro
<bene, finiamo qui e poi andiamo> gli rispose Kazuto.
Tra questa e la prossima email c'era un mese di distacco.
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Come state? Tutto bene?
Non volevo lasciarvi da soli dopo gli attacchi di ieri ma mi hanno dato subito scartoffje e missioni da fare.
Voi RIPOSATEVI.
Non osate alzarvi e fare qualcosa di lavoro, non fatelo neanche di nascosto o a farvi fuori ci penso io/j

Cosa volete per cena?
Pago io questa volta.

Voglio un mondo di bene ad entrambi

La vostra Hikohiko♡♡
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Un altro mese di distanza.
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AKIO TU MI DEVI AMARE
SONO FANTASTICA!!

Oltre a modificare gli Ultimate partecipanti con quelli che servono a noi, vi ho anche trovato delle identità false da usare per il rapimento e mi sono già collegata ad una loro navicella per la fuga.
Troppo forte lo so.

Comunque sta sera avete extra da fare e non vi lamentate.
Ti ho allegato la lista dei nuovi partecipanti dell'ultima stagione di Macabre Dance, tutti quelli che dovete rapire insomma.
Tanto sta sera lxi ha una riunione con i suoi amichetti e mi occuperò io di loro quindi potete uscire tranquilli.

Buon lavoro♡
La tua Hikohiko♡♡
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<...nuovi partecipanti per Macabre Dance?> sussurrò Kazuto molto confuso.
<Kaoru clicca subito su quel file allegato! Forza!> e alle parole di Jun ilx schermidore obbedì ma il risultato fu una schermata rosa con la faccia gigantesca di un orso bicolore e la scritta "ERROR" che lampeggiava.

<MERDA- Proprio adesso non doveva funzionare sto coso!?> esclamò palesemente irritato Shou, pronto a premere molto forte tasti a caso rischiando di romperlo invece di aggiustarlo.
Il portatile venne preso dal romano giusto in tempo
<magari l'hanno fatto apposta così che non potessimo vederlo, come i computer nelle invalsi che si spengono se esci dal sito e cerchi di fare qualsiasi altra cosa sospetta...però abbiamo avuto abbastanza informazioni...no?>
Kaoru si alzò e chiuse il suo taccuino <diciamo...non molte...se no che forse noi non dovremmo essere qui ma ci dovevano essere altri Ultimate>

<ne discuteremo dopo, ora che non possiamo più usare il computer possiamo dedicarci alla stanza segreta. Non perdiamo altro tempo> disse Kazuto prendendo dalle mani del mangaka la chiave elettronica e uscendo dalla stanza seguito da tutti gli altri.
Tranne uno di loro.
Tranne Kazuya.
<devo fare una cosa e poi vi raggiungo, faccio veloce ve lo prometto>

In realtà non doveva fare nulla.

Era solo preso da un incredibile ansia che gli faceva mancare l'aria e si sentiva di svenire da un momento e l'altro.
Chiuse gli occhi e respirava lentamente.
Non voleva farlo.
Non voleva tradire tutti.
Non voleva tradire Goro.
Sarebbe stato tutto più facile se non ci fosse Goro nel gruppo.
Nessun senso di colpa.
Nessun sentimento in guerra con un'altro.
Non voleva farlo.

<coglione che stai facendo lì impallato? Non dovresti eseguire i suoi ordini? Che hai? Ripensamenti all'ultimo?>
Una voce che non aveva mai sentito prima d'ora eppure aveva un suono familiare, gli fece aprire gli occhi di scatto e fece saltare il suo cuore.
Sullo schermo non c'era più la schermata d'errore ma una ragazza bionda, infastidita dal violinista, e anche lei era così familiare ma era la prima volta che la vedeva.

<tu chi saresti...>
<oh giusto tu non ricordi nulla ma ciò non mi fermerà nell'insultarti!>
<insultarmi? Perché scusa?? Ma chi sei? Ma che vuoi?>
<dai ragazzino veramente? Ma sei veramente una testa di cazzo> fece un sonno sbuffò e si avvicinò alla videocamera <perché invece di inseguirli e fare come ti ha detto Akio sei qui immobile come un idiota!>
<tu come...>
<ma mi credi scema? Secondo te io, IO, non lo so? Io so molte più cose rispetto ai normali spettatori tipo che sei un bastardo, pezzo di merda, traditore, idiota e che quella persona farebbe meglio a iniziare a odiarti come faccio io e come fanno tutti. Perché te lo meriti. E non dire "ma chi sei? Ma chi ti conosce?" O andare sulla difensiva o giuro appena ti vedo ti alzo le mani e ti faccio pentire di essere nato!>
Fece una piccola pausa dove Kazuya dovrebbe teoricamente rispondere ma rimase in silenzio.

<bravo stai zitto e oltre a ciò insegui i tuoi amici e fai ciò che devi fare. Finisce male per te se tradisci nuovamente la fiducia di Akio chiaro? Perché non ti darà una terza chance ed io non ti permetterò di farla stare dinuovo male! Perché dopo oggi sarà l'unica persona che ti resterà accanto>

Il romano non riuscì a rispondere anche perché non sapeva cosa dire.
Non riusciva più a pensare a nulla.
Non sentiva più la sua voce interiore che ragionava ma solo le parole della biondina.
Nuovamente?
Perché nuovamente?
Non c'era mai stato un prima per lui...teoricamente.
Il sogno non era...reale.
Non era un suo ricordo...giusto?

I piedi si mossero da soli e raggiunse gli altri che lo aspettavano fuori dell'ascensore aperto e funzionante, avevano trovato la chiave giusta.
L'ascensore gli permetteva di andare solo al piano di sopra e iniziarono a salire nel silenzio più totale, ognuno a ripensare ai propri problemi.

Perché dopo oggi sarà l'unica persona che ti resterà accanto.
Lo sapeva che età successo.
Ha sempre fatto di tutto per farsi odiare dalle persone.
Ha urlato di odiare Goro proprio perché così lo odisse e si allontanarsi.
Allora perché sta di merda?

Le porte dell'ascensore si aprirono e non si stupirono di ritrovarsi in una stanza abbastanza buia, per mantenere l'aria cupa e cattiva che aveva l'intera villa soprattutto di sera.
Iniziarono a girare per la stanza ed era più futuristica rispetto alle altre.
La poca luce veniva da una parete completamente ricoperta da schermi di dimensioni differenti, e potevano ammirare tutte le stanze, tra cui quelle dei maggiordomi e di Sally, i passaggi segreti e anche la stanza in cui adesso erano e si potevano vedere piccoli piccoli.
Se prima si sentivano osservati adesso sentivano che il loro diritto alla privacy era inesistente.

Sotto gli schermi c'era poi un tavolo pieno di bottoni, quelli che nei film rischi di far esplodere tutto se sbagli tasto.
Non c'erano solo quelli ma anche due radio, attaccate a delle cuffie, e avevano due professionali pezzi di scotch come etichette, "Future Foundation" e "Dispear".
Era ovvio a cosa si riferissero, radio per spiare e sentire le conversazioni segrete tra i membri delle due organizzazioni.
Trovarle di entrambe non li aiutò a capire da che parte stessero.

Gli schermi illuminavano poi un gigantesco lenzuolo che copriva un qualcosa che era alta quanto la stanza ed era molto ingombrante, sembrava essere importante per il professionale foglio per stampare con sù scritto "non toccare o vi taglio le mani :)". Nessuno di loro voleva davvero rischiare, anche se la curiosità era tanta e Kaoru ci provò a togliere quel lenzuolo ma venne fermato da Goro.
<è troppo pericoloso> gli disse
<ma dobbiamo scoprire che cos'è no?>
<si ma evitiamo di farci ammazzare>

Ad illuminare un poco la stanza c'erano anche dei led attaccati sopra a un muro pieno di armi, soprattutto da fuoco, e davanti c'era una scrivania piena di munizioni e bombe di vario genere, si stupirono di non aver trovato una nucleare portatile.

Kazuto ne prese una con il suo telecomando e si girò verso tutti gli altri <perché non facciamo esplodere le stanze segrete dei Aki?>
<Kazuto trattieni i tuoi istinti da stratega del governo, non c'è sempre bisogno di bombardare il nemico> gli rispose Shou che gli prese dalle mani la bomba e il telecomando <poi ci sono tanti motivi per NON farlo tipo il rischio di far crollare la villa e morire tutti!>
<ma distruggendo questa stanza toglieremo ai Aki delle armi, un mezzo di comunicazione con l'esterno e qualcosa che non dobbiamo toccare>
<ok ma noi esploderemo! E potremmo usare quelle comunicazioni per...comunicare con l'esterno?>
<pensi davvero che funzionerebbe? Poi non credo possiamo parlare con quelle radio-> Jun si intromise e si zittì subito dopo, come fecero anche Shou e Kazuto, sentendo all'improvviso il suono di un allarme.

<scusate...>
Riuscirono a sentire la voce di Kazuya e si girarono verso di lui confusi.

Stava tremando.
Era pallido.
Non capivano perché si stesse scusando ed era così terrorizzato.
Da dietro di lui si vedeva un ombra muoversi.

L'allarme si spense subito dopo e sentirono una risata familiare.
<non fare quella faccia picciotto! Sorridi un po'!>
Era quella di Monoaki.

Apparve da dietro Kazuya sorridendo, con le dita gli tirava l'angolo della bocca per far sorridere anche il fanciullo.
<hai fatto un ottimo lavoro, sei una fedele talpa>

FINALMENTE POSSO DIRLO
FINALMENTE È STATO RIVELATO
URLO
PIANGO
NON ASPETTAVO ALTRO
Bravi a chi ha sempre votato per lui 🤭

Nuovo personaggio, rivelazioni interessanti, nuovi rapporti e sviluppi e questa volta vi siete salvati dal angst ma ci penserà il prossimo capitolo 👀 questo è stato solo un intermezzo ma va amato comunque
Cosa ne pensate di questo capitolo?
Ci sta?

Mi sono impegnatx molto a renderlo interessante anche solo un minimo😔

Si vi lascio così.
Con questa rivelazione e basta.
Potete urlare qui se volete.

Well
Vi saluto
Al prossimo capitolo 💕

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