𝓐𝓻𝓬 𝟑 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝟓 - cuore spezzato

"Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto, e se così fosse...mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire"

-William Shakespeare

Ore: 07:00 a.m _ Giorno 15 __________
Luogo: camere da letto _____________

Akio voleva proprio metterlo nei casini, cercava in tutti i modi di farlo cedere, rendendo quella offerta allettante un ricatto.
O uccideva Hannes e Roza o tutti avrebbero scoperto il suo segreto, Nicolas Velasco-Lopez è Ultimate Black mailer.

Non aveva mai fatto molto per zittire le voci sulla sua cattiveria e il suo essere un grande bastardo e bugiardo, ma nessuno aveva mai sospettato che fosse un grandioso ricattatore.
Il suo più grande vanto era essere stato la mente delle malefatte di tanta gente tra cui una povera e inutile studentessa della sua scuola e nessuno l'aveva scoperto.
Come regalo di compleanno la fece arrestare per frode e ricatto.

L'unico a scoprirlo fu quell'odioso di suo fratello Aurelio, riusciva sempre a beccarlo e si metteva sempre ma sempre in mezzo!
Se le meritava tutte quelle orribili voci sul suo conto, voleva rovinargli il divertimento e avrebbe risposto rovinandogli la vita.
Voleva sentirsi come un eroe che maschera e ferma il cattivo salvando il mondo.
Gli dava sui nervi il solo pensiero della sua esistenza!
Sarebbe bellissimo se fosse morto.
Ma sarebbe ancora più bello se fosse lui stesso a ucciderlo quando uscirà da qui.

Perché vuole uscire.
Non riesce più a stare in mezzo a gente che si sente come il protagonista di un battle shonen identico a suo fratello!
Tutti a fare gli amiconi.
Tutti a divertirsi.
Tutti ad amarsi.
Tutti a sorridere e ridere.
Senza di lui.
Lasciandolo in disparte perché era cattivo, bugiardo, rompiscatole, fastidioso, antipatico, inutile, malvagio, bastardo.
Ecco cos'era per loro.
Il villian che bisogna sconfiggere.
Quello che faceva solo casini.
Che non combina nulla di buono.
Che viene lasciato solo!

Perché era cattivo e se lo merita!
Sapeva benissimo che anche Jun pensava allo stesso modo di tutti, era fin troppo consapevole che lo stava usando per i suoi scopi.
Non erano amici e un po' ci stava di merda. Perché neanche il loro rapporto era sincero.

Perché lui non può ricevere amore?
Perché lui non può divertirsi?
Perché lui non può essere apprezzato?
Perché lui non può?
Viene trattato peggio pure di Hannes!
Pure Jun'ichi che era un mafioso veniva trattato bene.
Pure Jun che era stata mascherata per il suo furto veniva ancora trattata bene! Non aveva subito nessun odio!
Non veniva sempre insultata.
Non veniva sempre presa in giro.
Da tutti.
Da tutti.
Era odiato da tutti ma anche lui li odiava.
Perché erano così insopportabilmente buoni.

Quindi non aveva alcun problema a ucciderli tutti per scappare, a farli perdere, a vederli in un orribile e macabra esecuzione dei Aki, a farsi vedere ai loro occhi per l'ennesima volta come il cattivo.
Perché non li sopportava.
Perché voleva scappare.
Il senso di colpa di essere il loro assassino non lo bloccava ma erano altri pensieri.
Il suo futuro e la sua vittoria.

Cosa gli sarebbe successo fuori da quel gioco?

Akio non gli disse nulla a riguardo.
Un vago "sarai al sicuro".
Ma nient'altro.
Non sapeva con chi sarebbe stato al sicuro.
Se erano veramente membri della Future Foundation l'avrebbero rimandato sullo spazio, gli modificheranno le memorie e vivrebbe una vita falsa e finta che per lui sarebbe come tornare alla normalità perché beh la sua vita di prima era falsa e finta, controllata dalla organizzazione.

Mentre se uscito da lì rimaneva sulla Terra avrebbe fatto parte del governo e esercito di Junko? Un po' come potrebbe essere succeso con i Aki e sperava di non finire in un loop di killing game come fu per Akio.
Sarebbe davvero impazzito.
Non era certo che ne sarebbe uscito vivo dopo un anno...
Però ha detto che sarebbe stato al sicuro quindi l'avrebbero lasciato tranquillo nel loro mondo malsano?
Gli avrebbero dato un lavoro d'ufficio?
Tipo segretario di Junko Enoshima?
Sarebbe stata una vita vera...ma non era quello che voleva...forse...

Era troppo chiedergli un ruolo più alto? Importante? Tipo...
Diventare uno Shinigami?
Dopotutto mancherebbe un posto, se vincesse il gioco il mastermind morirebbe insieme a tutti e potrebbe benissimo prendere il suo posto.
Sarebbe stato più godibile come vita, nel potere, nel controllo di tutto e essere pure un superiore dei due maggiordomi.
Vendicarsi di tutti quei "Jose" detti da Akio e punendoli ogni volta che fanno di testa loro, sbagliano e gli vanno contro.
Avere il potere di controllare le vite di tutti!
Sarebbe bellissimo...

Se solo riuscisse a vincere.
Sarebbe davvero riuscito a non farsi scoprire?
Non c'era suo fratello Aurelio, poteva stare tranquillo però la loro somiglianza con lui lo faceva dubitare.
Soprattutto Kichirō ci assomigliava e per questo che lo odiava così tanto.
Perché erano identici.
Troppo buoni, riuscivano a tenerli testa e a non farsi lasciare manipolare anche se erano così deboli e fragili.

Non li sopportava.
Li vorrebbe entrambi morti.

Avrebbe preferito uccidere Kichirō che Hannes e Roza ma poi avrebbe perso l'offerta.
Gli basterà vederlo morire per esecuzione.
Oppure toglierli la lingua, tagliarli il collo, cucirli la bocca, intrappolarlo da qualche parte, farlo svenire...
Perché non possono uccidere più di due persone!?
Cioè potrebbe, Akio l'ha fatto ma non era come lxi.
Non era così bravo.
Non era così talentuoso.
Non era così geniale.
Non era così forte.
Non era così abile.

Lxi sarebbe lo stesso contento anche se venisse scoperto nel trial ma non gli interessava!
Lui voleva vivere!
Lui voleva uscire!
Lui voleva vincere!

Lui voleva così tanto capire cosa significa uccidere qualcuno.
Verificare se le parole dette dall'ex Ultimate fossero vere.

Che ti senti veramente potente dopo aver terminato l'esistenza di qualcun'altro, che ti senti bene e non ti fai prendere dai sensi di colpa, che non te ne penti subito dopo, ma anzi sei felice!
Lo vuoi fare ancora!
Vuole vedere il petto immobile, nessun muscolo che si muove, il sangue che esce e sporca la pelle che inizia a perdere colore, appoggiare l'orecchio sul petto e non sentire il cuore battere.
Stai veramente bene quando decidi tu se una persona deve vivere o meno?
Il profumo del sangue era veramente così estasiante?
Il suo gusto è lo stesso del vino?
È veramente caldo il sangue?
Ti crea davvero la voglia di uccidere ancora? Come se fosse una dipendenza. Quindi non puoi più fare a meno di uccidere gente?

E se fosse tutto vero.
Come potrebbe sopportare l'idea di non riprovare dinuovo sensazioni simili perché era stato scoperto e ora deve morire.
Per scoprire tutte quelle sensazioni non bastava una sola notte, un solo omicidio.

Se uccideva i suoi cari, avrebbe sentito le stesse emozioni? Oppure sarebbe stato triste o più felice?

E poi...
I fantasmi della gente che avrebbe ucciso non lo avrebbero perseguitato per sempre nei suoi incubi?
Non sarebbe tormentato da loro?
Ammise che temeva ciò.
Aveva la fobia dei fantasmi.
E scoprire che sarebbe stato circondato di gente morta per colpa sua, vogliosi di vendetta, lo terrorizzava.

Ma doveva vivere e vincere per scoprire se erano tutte cose vere.

Sarebbe davvero stato capace di farlo?
Aveva davvero il corraggio di uccidere?
Se lo scoprono? È morto.
Se vince? Loro sono morti.
Non era capace, non era bravo, era un perdente, avrebbe...fallito.

Aveva veramente paura di fallire?

Di ricevere l'ennesima conferma che non era buono a fare qualcosa?

Che tutte le belle parole dei suoi genitori era tutte cazzate?

Che non sarebbe mai stato superiore a un fottuto morto che lo perseguita?

Che Josè era veramente il migliore tra tutti i figli Velasco-Lopez?

Akio faceva bene ad affidarsi a lui?

Forse se era come Josè...
Si sarebbe già ammazzato.

Menomale che non è come Josè!
Basta Josè!
Basta!
Era morto E MENOMALE!
BASTA! BASTA!
Lui è Nicolas, solo Nicolas, non è qualcun'altro, non è la resurrezione di nessuno, non è un angelo, non è buono, è un fallito e il più migliore tra tutti!
È MEGLIO DI JOSÈ!
PERCHÉ LUI È MORTO!
NON ESISTE PIÙ! ADIOS JOSÈ!
Perché lui non avrebbe mai avuto il corraggio di fare tutto ciò e sarebbe stato il primo a farsi ammazzare perché troppo buono e stupido!
Akio non si sarebbe mai affidato a uno del genere!
Akio ha scelto Nicolas! L'AVEVA CHIAMATO NICOLAS!
VOLEVA LUI!
CREDE IN NICOLAS! NON IN JOSÈ!

Aveva paura.
Cazzo se aveva paura.
Paura di fallire, di rovinarsi la vita, di perdere, di vincere, di tutto.
Ma avrebbe dimostrato a tutti che Josè è morto, che non è lui e che Nicolas è il migliore tra tutti i figli Velasco-Lopez.

Il fanciullo uscì dalla sua camera per raggiungere gli altri, come ogni giorno.
Tenendosi per sè ancora i suoi mille dubbi e la carica che lo faceva muovere con la testa alta, con il suo solito fastidioso sorriso e comportarsi come se fosse tutto ok e non avesse fatto strani discorsi sui omicidi.

Passò davanti alla stanza di Jun'ichi, che non era ancora uscito e forse avrebbe tardato di qualche minuto per via dei suoi pensieri che lo tenevano bloccano nel letto.

Il segreto di Jun'ichi non era solo il suo ma di tutta la sua famiglia.
Sarebbe stato un casino se tutti scoprissero che erano mafiosi, non ci teneva a fare un processo all'inizio della sua uhh... carriera? Poteva considerarla così?
Alla fine la mafia era un business...detta in modo molto carino e facendo finta che non ci sia nulla di illegale-
"Giudice in mia difesa stavo facendo solo dei favori e del business" disse il capo mafioso Jun'ichi sotto accusa-
Meglio trovarsi altre scuse.
O delle soluzioni.

Tipo...
Poteva uccidere Hannes e Roza ma... l'avrebbe davvero fatto?
Avrebbe davvero rotto la promessa fatta con Shiro per una cosa così egoista?
Non si erano ancora sposati ed ecco che si facevano già le promesse-
La cosa peggiore era il suo cuore che impediva al suo cervello di ragionare razionalmente senza pensare a cose stupide.
Non ci capiva più un cazzo.
Era meglio rimanere lì rinchiusi, con Shiro che lo avrebbe odiato, con tutti che sapranno del suo segreto e rischiare la vita oppure uscire con Shiro che lo avrebbe odiato lo stesso ma tanto si sarebbero sposati per forza, con il segreto al sicuro e con più probabilità di vivere.

In ogni caso Shiro l'avrebbe odiato, a meno che non le piacevano i mafiosi ma non era quel tipo di ragazza.

Non pensava che sarebbe stato tutto così difficile.
Pensava anzi che sarebbe stato un matrimonio tranquillo come quello dei suoi genitori, pure loro erano stati costretti a sposarsi, si erano innamorati e si amano ancora. Che fortuna.
Pensava di vivere quella relazione forzata allo stesso modo, che lui e Shiro si sarebbero amati come una coppia normale e avrebbero vissuto una vita...tranquilla.
Con i normali litigi di coppia, con i bei momenti romantici e di felicità, magari avrebbero avuto dei figli, uno o due, dei animali, una casetta grande e moderna...
Una vita normale anche se non c'era nulla di normale.

Una vita falsa per nascondere il marcio di quei soldi e del suo lavoro, nascondere la verità a sua moglie ma non ai suoi bambini perché beh...ci voleva un erede no?
Shiro non doveva rovinarsi entrando in quel orribile mondo, voleva tenere la sua anima pura e buona al sicuro ma aveva fallito fin dall'inizio.
Ci aveva pensato questo gioco di omicidi a rovinarla.
A togliere il suo sorriso sincero, la sua felicità e la sua speranza, anche se lei provava a nasconderlo e continuare a essere la grandissima donna che era.

L'unico modo per sistemare tutto era uccidere e seguire gli ordini di Monoaki. Non sembravano esserci altre scelte...

Così potrebbero sposarsi e fare dinuovo passeggiate per il giardino di Shiro a braccetto, a godersi il silenzio e fare piccole chiacchierate sostenute solo da lei, non era un grande chiacchierone.
Oppure suonare insieme! Lei al pianoforte e lui con il violino, fare un bel concerto insieme e suonare per tutto il giorno! Senza più la timidezza del loro primo incontro avvenuto circa quattro anni fa...

Quattro anni fa...dentro di sé sperava che non fosse tutto falso quel momento.

Non voleva crederci che quello potrebbero essere frutto della sua mente e della manipolazione di altri...però anche Shiro se lo ricorda quindi forse era tutto vero.
Oppure l'hanno fatto apposta così che non ci fossero sospetti?
Avrebbe senso...

In ogni caso, falso o no, i loro genitori avevano già deciso che si sarebbero sposati.
Erano riusciti a far entrare questa fissa anche nel suo cervello, non bastava la pressione sul suo lavoro! Ovviamente che no!

Cazzo...
Aveva ancora in testa la bellissima melodia che gli aveva suonato quella volta. Le note l'avevano avvolto e stretto in un abbraccio, lasciato senza fiato e non riusciva a smettere di guardarla e ascoltarla.
Il suo timido sorriso, la sua voce perfetta come le note del suo pianoforte (aveva senso questa metafora?), i suoi occhi azzurri meravigliosi che poteva osservarli per ore, il suo tocco delicato, i capelli bianchi e soffici, poi la sua pelle morbida e calda che aveva toccato con le sue labbra con un normale baciamano...

DEVE SMETTERLA!
Era in un fottuto gioco di morte, chiunque potrebbe ucciderlo, ci sono talpe e mastermind tra di loro che potrebbero fare in qualsiasi momento dei casini, mille misteri sull'intera situazione e il suo cervello si sta concentrando e usando tutte le su energie per una ragazza!?
Era ridotto veramente male.

Erano solo piccolezze e intanto lo facevano arrossire come un idiota e impallavano il suo cervello.
Era solo una ragazza!
Una norm-
Beh non normale in realtà...aveva una famiglia ricca e un Ultimate. Cose non comuni...
Era molto più carina di ogni ragazza che aveva mai incontrato.
Era gentile, simpatica, dolce-
Basta! Era sempre la solita storia-
Davvero un colpo di fulmine, come descriveva le fanficion, poteva causare così tanti danni a una persona?
Era così grave?
Si poteva guarire?
Come?
Poi perché solo a lui? Stava facendo la figura dell'idiota!
Deve chiamare un dottore o uno psicologo per delle cure?

Non sarebbe mai riuscito a farsi amare da quella che il suo maledetto cuore paragonava a un angelo, peggio di Dante Alighieri con Beatrice.
Almeno lui aveva parlato con la sua amata, migliorava abbastanza la sua situazione imbarazzante.

Tutto poi sarebbe peggiorato, lo sapeva.
Perché non l'avrebbe mai perdonato per quello che stava per fare.
Ma non poteva stare fermo, a fare finta di nulla e andare avanti finché uno dei due non sarebbe morto.
Perché era impossibile uscirne entrambi vivi, ormai aveva perso la speranza di fuggire da quel posto tutti assieme.

Il cuore gli urlava di fermarsi, di non fare nulla, che facendo così avrebbe rovinato tutto, che avrebbe perso Shiro e per il cuore era come perdere il suo Sole (aveva senso anche questa frase?)
Il cervello gli diceva di agire, che non c'era altra scelta, che doveva uscirne vivo e sfruttare quell'offerta per poter realizzare il suo sogno...

Si alzò lentamente dal letto.
Era pronto per raggiungere gli altri per fare colazione.
Cravatta messa bene, tutti i bottoni chiusi, capelli in ordine, vestiti senza nessuna piega. Perfetto.
In tasca dei suoi pantaloni aveva il suo e-handbook, menomale che nessuno l'aveva rubato o era nei guai, era scritto bello in grande "Ultimate Mafia Leader".
Dentro al taschino della sua giacca c'era ancora la sua scatolina con dentro il suo tesoro, la cosa più importante di tutte, anche del tablet, e la aprì per vedere se c'era ancora.
Un bellissimo anello in oro bianco, aveva una montatura estremamente delicata e femminile e al centro un diamante accompagnato ai lati da due piccole ametiste.
Un anello da fidanzamento, forse un giorno riuscirà a farle la proposta.

Tutti si erano riuniti alla sala da pranzo, le giornate iniziavano a essere monotone: sveglia presto, colazione, tempo libero, pranzo, tempo libero, cena, notte.

Cercavano di sfruttare questi "tempi liberi" per sfogarsi e divertirsi con gli amici che si erano fatti durante il gioco e distruggere un po' questo senso di monotonia.
Speravano che così non sarebbero impazziti come quei due maggiordomi.
Stare in compagnia e comportarsi come normali esseri umani l'avrebbero aiutati a non cadere completamente nella disperazione, cercare di tenere viva la fiamma della speranza e che, come nei anime, con il potere dell'amore e dell'amicizia avrebbero sconfitto i loro nemici.

L'importante era crederci e Kichirō ci stava provando veramente per non darla vinta a quell'altro.

Doveva seriamente dargli un nome...Roichik? Kirochi? Bastardo? Evil Kichirō? Red guy? Ketchup?
Magari poteva chiedergli come si chiama la prossima volta che lo vedeva...anche se palese gli risponderà "Kichirō, sono te scemo" ridendo come un defiicente.

Che poi aveva la sua stessa risata quindi anche la sua risata era così fastidiosa e da deficente?
Anche il suo sorriso era così fastidioso? Davvero?
E nessuno glielo diceva?
Beh si chiama educazione...e mamma diceva di non dare retta ai bulli-
Beh anche la sua voce lo era?
Quel tipo di voce che non riesci ad ascoltarla per più di due secondi?
Per questo pochi lo ascoltavano?
E la sua faccia?
Anche quella aveva qualcosa che non andava?
Pensava che quello falso aveva una faccia da schiaffi quindi...anche la sua lo era?-

<KICHI! OOOH! CI SEI?> gli urlò nell'orecchio Shou facendogli prendere un colpo e temeva anche l'udito.
Si era così distaccato dinuovo dalla realtà che non si rese conto che erano gli unici rimasti alla sala da pranzo e che tutti avevano finito di mangiare.
<Kichi?? Allora? Ti va?>
<mi...mi va cosa?> chiese confuso il rosso.
<allora non mi stavi ascoltando!> sbuffò il corvino trattenendosi nel tirargli un pugno in testa <ti va di fare un giro e non rimanere qui come due idioti? Vediamo cosa fanno gli altri->
<vuoi spiare le persone?>
<non è spiare ma semplicemente guardare, poi non è che abbiamo molto da fare e andando in giro ovviamente li becchiamo. Siamo rinchiusi nella stessa casa e ci sono solo queste stanze! Ovvio che li vediamo!>
<capisco che ti mancano i tuoi uccelli però- AHIA->
Alla fine il corvino gli tirò il pugno in testa al rosso e lo guardò male.

<che ho fatto di male?> si lamentò Kichirō accarezzandosi la testa dolorante.
<stavi per dire una battuta orribile>
<ma non è vero! Stavo dicendo una cosa tranquilla!>
<ti dò un'altro pugno se non mi dai una risposta, andiamo?>
<ok ok- non serve essere aggressivi! Non vedere per tanto tempo i tuoi uccelli ti fa diventare così irrascibile->
<KICHI.>
<COSA?>
<KICHIRŌ.>
<ma non sto dicendo nulla di male!! Sei tu che pensi male! Sbaglio nel dire che ti piacciono->
<KICHIRŌ TACHIBARA.>
<NON STO DICENDO NULLA DI STRANO SHOU!>
<CORRI. ADESSO.>
<SCUSA SCUSA SCUSAAA->

E iniziò a scappare andando verso il secondo piano, il corvino lo inseguì e cercava di non ridere vedendo il Dungeon Master così spaventato e per le sue urla. Kichirō non aveva capito lo "scherzo", era sinceramente spaventato e tutte le sue teorie di essere fastidioso come la sua parte falsa degli incubi si erano rivelate vere.

Ma ora doveva salvarsi dalla furia di Shou cercando l'aiuto di qualcun'altro!
Di solito nella sala giochi c'era sempre qualcuno, spalancò la porta utilizzando tutto il suo corpo e cadde pure a terra come il cretino che è.
<AIUTO! AIUTO!! SHOU MI VUOLE UCCIDERE!!>
<MA SEI SCEMO? NON VOGLIO SUL SERIO UCCIDERTI! STAVO SCHERZANDO!> gli urlò contro il Birdwatcher, lo fece rialzare e lo tenne fermo abbracciandolo da dietro
<AAAAAH!! SCUSA SHOU! NON FARMI DEL MALE!!> urlò ancora iniziando a dimenarsi.

<che sta succedendo?> chiese Shiro che era dentro alla stanza, si girò verso i due preoccupata non potendo vedere la scena. Erano davvero nei guai? Era tutto ok?
Non era da sola, c'erano anche Goro, Kazuya, Nori, Kaoru e Shinobu, loro non sembravano allarmati quindi si calmò.
Shou notò ossercandoli che c'era qualcosa di strano, non di macabro o altro, nel loro vestiario.
<nulla, solo Kichirō che fa l'idiota- e voi che state facendo?>
<cambio outfit!!> rispose Nori sorridendo.

Indossava i vestiti di Kazuya e li stavano a pennello e il violinista indossava il suo bel vestitino azzurro abbinato alle sue unghie.
Mentre Shiro indossava i vestiti di Goro, il problema erano solo i pantaloni troppo lunghi, per il resto le stava benissimo. Il mangaka aveva il suo abito che non gli veniva troppo corto e neanche troppo stretto, forse non gli donava molto ma non gliene importava. Anche lui si era fatto colorare le unghie di azzurro.
L'ultimo duo era Shinobu e Kaoru, la fanciulla aveva anche un bello chignon, quel completo lx stava benissimo e lo stesso valeva anche per ilx ragazzx dai capelli arcobaleno e dalle bellissime unghie verdi come i capelli dell'amica.
Forse dovevano scambiarsi i vestiti più spesso, le taglie erano più o meno le stesse.

<state benissimo!! Dico sul serio!> commentò Kichirō, si era calmato e aveva le guance un po' rosse perché il corvino non lo lasciava in quell'abbraccio.
<concordo! Dovreste indossare più spesso quei abiti ragazzi> disse Shou al trio di fanciulli, Goro lo guardò male e non rispose, forse era ancora arrabiato con lui per ieri e non volendo discutere e rovinare il momento l'avrebbe ignorato.
Non aveva tutti i torti, aveva sbagliato a reagire in modo così aggressivo però doveva capirlo no? Ognuno reagisce in modo diverso e lui perde il controllo.
Gli altri due sorrisero cercando di nascondere il loro leggero imbarazzo nell'indossare quei abiti.
<potrei pensarci su effettivamente è molto comoda questa gonna! Hai le gambe libere e prendono aria!> rispose ilx schermidore facendo un giro su se stessx e finire con una posa da modella in prima copertina.
<HANNO PURE LE TASCHE!!> urlò Kazuya <non pensavo che le avessero!>
<è una grande fortuna, di solito non ci sono mai> disse Shiro con un bel sorriso divertita dalla situazione <ma i pantaloni sono ancora più comodi, puoi fare ogni movimento in tranquillità>

<Kaz mi sa che ti ruberò i tuoi vestiti! Stanno meglio a me che a te> disse scherzosa Nori che non smetteva di far muovere le gambe libere da quella gonna, non odiava i vestiti ma era vero che non erano poi così comodi.
<beh allora io prenderò il tuo vestito! Mi sta perfettamente!> le rispose il romano mettendosi in posa come aveva fatto Kaoru, il mangaka sorrise e aprì la bocca per dire qualcosa ma venne zittoto dall'altro
<non osare dire qualcosa di ambiguo! Ti conosco!>
<volevo solo dirti che sei meraviglioso! Cosa pensavi? Che ti dicessi che saresti meglio senza vestiti?>
<L'HAI DETTO ALLA FINE! BASTARDO>
<ERA UN ESEMPIO! Però se vuoi->
<SMETTILA!! SONO UNA DONNA IMPEGNATA!>
<e con chi scusa?>
<con Totti.>
<con Totti?>

Menomale che diceva che Goro era etero pensò Nori osservandoli divertita e le venne un idea.
Si avvicinò a Shiro, le sussurrò qualcosa nell'orecchio e l'altra cercò di non scoppiare a ridere, coprendosi la bocca con una mano.

Era il momento dello show.

<cosa!?> esclamò l'albina attirando l'attenzione di tutti i presenti <Totti? Non ci posso credere che tu...tu mi abbia tradito!> disse con fare drammatico, cercando di imitare la voce del mangaka e di non ridere.
<ci siamo presi una pausa! E una sera l'ho visto al bar e...ed è successo! Ma ho capito che voglio te mio amore!> la biologa parlava con lo stesso tono drammatico e si abbassò per enfatizzare la differenza d'altezza tra i due protagonisti. Era stata brava a imitare l'accento italiano.
<certo certo! Intanto sei andato da lui! Non ci posso credere!> si portò le mani in faccia e si girò dandole le spalle <"ho bisogno di tempo per pensare" e questo è pensare? Non è vero che mi ami my dear!>

<Goro amore mio! Che minchia stai a di'!> la biondina l'abbraccio da dietro con fare teatrale <ovvio che ti amo! Ti amo sempre! Tra te e Totti io ho scelto te!>
<forse non sono abbastanza per te! Dimmi! Cosa ha lui in più di me! Cosa? Dimmelo! È più bello? È più intelligente? È più dolce? È più...perfetto?> la cosa più esilarante era la serietà nella loro recitazione e l'impegno per rendere tutto una vera scena di una soap popera. Si staccò dall'abbraccio solo per potersi girare e prendere l'altra per i polsi e avvicinarla a sè.
<no Goro, non pensare così tu...>
<ammettilo! Lo so che non sono adatto a te! Non sono abbastanza per te! Perché tu sei perfetto Kazuya e così bello...ed io ti amo>
E fecero finta di darsi un bacio mentre i spettatori scoppiavano a ridere, Kaoru tra poco cadeva a terra e si teneva la pancia.

<NON SIAMO PER NULLA COSÌ!!> urlò il violinista rosso come un pomodoro
<ci hanno visto baciarci? Pensavo che non c'era nessuno->
<GORO NON PEGGIORARE LA SITUAZIONE!>
<OH DIO STO MORENDO-> urlò ilx schermidore in lacrime e non smetteva di ridere, gli faceva male si la pancia che la mascella.

Le due fanciulle ebbero un'altra idea e presero Shinobu trascinandola in mezzo a loro, l'artista arrossì subito dopo e le guardò spaventata. Che cosa volevano fare con lei?

<sai imitare Kaoru?> chiese la pianista con il suo solito tono dolce vedendola già in ansia
<non...non credo->
<dai è semplice, basta che ridi, fai l'idiota e non stai mai zitta> le disse Nori ridacchiando vedendo la faccia offesa dell'amicx dopo quella descrizione.
<non...non so se sono in grado->
<certo che sei in grado Shinobu, poi nessuno ti giudica, ci stiamo solo divertendo...vuoi provare?>
Lx fanciullx dai capelli verdi scosse la testa con fare negativo e agitato, le altre due le sorrisero.
<stai tranquilla, fa nulla> le disse sempre la pianista dandole una dolce carezza sulla guancia.

<beh voi due> Goro si girò verso i due protagonisti con un sorrisetto <non vi unite? Non abbiamo vestiti di altri ma potete scambiarvi i vostri>
Entrambi si guardarono con gli occhi un po' spalancati e imbarazzati, il castano sorrise di più vedendo la loro reazione.
<che c'è? Non c'è nulla di strano! Mica potete essers gli unici con i vostri vestiti! Dovete solo fare uno scambio, se volete potete usare il bagno o l'angolino della stanza. Se volete dare più brio chiedo a Elviira e Roza di darvi i loro abiti->
<NO GRAZIE- Abbiamo altro da fare tipo- tipo cose importanti> rispose Shou che, tenendo ancora stretto a sè il rosso, si dirigeva verso la porta
<cose importanti? Tipo?>
<tipo quella roba>
<che roba?> Kichirō non stava capendo la scusa
<...stai zitto e andiamo> gli rispose e uscirono dalla stanza di fretta.

I loro sguardi caddettero subito dopo aver solcato quella porta verso il salotto dove stava succedendo qualcos'altro di particolare e si avvicinarono curiosi, questa volta cercando di non farsi notare troppo e non farsi coinvolgere.

C'era Jun'ichi completamente a disagio, cercava di non darlo troppo a vedere con il suo autocontrollo, e di stare il più lontano possibile da Kazuto che era quello più strano, sorrisetto provocante come se stesse flirtando con il corvino ma non sembrava molto convinto e stava usando una vocina molto femminile.
<aww grazie mille caro Jun'ichi~ così gentile e affascinante~>
<questa cosa sta diventando imbarazzante>
<dio mio siete entrambi due disastri!> commentò Yumeri con la mano sul volto con fare disperato.

<continuo a pensare che sia una pessima idea> disse il boss girandosi verso la motociclista che si alzò dal divano e si avvicinò solo per potergli dare un colpo in testa.
<se non riesci a parlare in modo normale con una finta Shiro come pensi si poter conquistare la vera?>
<magari preferisce quella falsa- ahia!> la fanciulla colpì anche lo stratega con un pugno in testa.
<Kazuto ti prego fai un corso di recitazione! Fai pena! Voi uomini non sapete fare nulla!>
<la vuoi capire che non mi piace?! E la smetti con questo sessismo?> Commentò Jun'ichi portandosi le mani in faccia. Questa cosa non lo stava per nulla aiutando, voleva smettere di pensare alla pianista ma quei due non volevano e quanto erano insistenti!

<dovresti tipo togliere quella faccia da culo che hai e in generale cambiare tutto il tuo look! > commentò Yumeri.
<ma vado benissimo anche così->
<assolutamente no! Hai zero fascino! Poi fidati di me, so come conquistare le ragazze> lo zittì e fece segno a Kazuto di tenerlo fermo.
<ma che vuoi fare? Non dovrei tipo essere me stesso? Poi->
<puoi stare zitto! E ascolti davvero quelle cazzate? Ti prego! Ora non ti muovere e non fare capricci, sarai meraviglioso!>

L'ordinata frangetta di Jun'ichi venne portata indietro, il panciotto aperto, la cravatta più larga e dopo tante lamentele del fanciullo riuscì a sbottornargli l'inizio della camicia.
<sembra uno che ha fatto una rissa ubriaco ed è pure un barone> commentò quando la tortura finì.
<un teppista! Le ragazze amano i teppisti e pure Shiro infatti mi adora!>

<Yumeri...> la richiamò Kazuto <ti ricordo che Shiro è cieca quindi non lo vede e di conseguenza tutto ciò è inutile e l'aspetto non cambierà nulla>
<mi hai rovinato i capelli e i vestiti per nulla!?>
Yumeri si portò le mani dietro la testa e alzò gli occhi al cielo <me lo sono dimenticata! E non fare l'esagerato! Anzi sei più affascinante!>
<sembro un tossico!>
<i tossici sono affascinanti, guarda Monoaki> commentò Kazuto.
<non mi paragonare a lxi->

I due spioni non uscirono allo scoperto e decisero anzi di andarsene da quel piano, meglio non finire vittime dei consigli di moda di Yumeri per conquistare la gente e poi Kichirō aveva avuto una bella idea!
Leggere insieme il signore degli Anelli! E dare un minimo di cultura a Shou che non l'aveva mai letto ma solo sentito parlare.

Quindi andarono insieme in camera del Dungeon Master e ci rimasero fino all'ora di pranzo e anche dopo, il rosso dava le voci a ogni personaggio e anche al narratore, recitando la parte e fermandosi ogni tanto a sclerare quando appariva uno dei suoi personaggi preferiti.
Spiegava ogni dubbio del Birdwatcher e cercava di non fargli spoiler o l'altro l'avrebbe menato. Giustamente.

Dopo aver cenato il corvino decise di leggere lui, provare a fare le stesse vocine del rosso e ripetè tantissime volte i vari nomi dei posti, dei oggetti magici e dei personaggi perché non capiva come pronunciarli.
Fu molto divertente, passarono delle bellissime ore tra risate e in un modo fantasy che li allontanava dalla loro realtà più orribile del normale.
Tra poco sarebbe iniziato il night time e decisero che avrebbero continuato domani pomeriggio.

Shou uscendo dalla camera di Kichirō vide Roza in vestaglia da notte davanti alla porta della camera di Elviira, si guardarono un po' imbarazzanti e si salutarono con un veloce gesto con la mano.
Fu veramente imbarazzante, entrambi stavano arrosendo e il corvino a passo svelto andò verso la sua camera mentre la giudice entrò dentro la stanza dell'acrobata.

La fanciulla venne accolta con un grande abbraccio da parte dell'altra sempre solare e energica nonostante tutto.
<sono felice che hai accettato di fare un pigiama party assieme! Dopo questo movente ho paura di dormire da sola...oh! Hai ancora la mia collana?>
Roza annuì, questa volta non avrebbe ascoltato i suoi brutti pensieri e si sarebbe goduta il bel momento con Elviira.
<si, mi piace molto...secondo te mi sta bene?>
<certo! A te sta bene tutto! Ma lo tieni anche mentre dormi?>
La fanciulla annuì <si, ho paura che qualcuno me lo possa prendere o che lo perda...>
<aww!! Sono contenta che ti piacca così tanto!> si allontanò per avvicinarsi al suo letto e cercare qualcosa la sotto <poi ho preso delle cose per questa serata!>

Tirò fuori uno stereo vecchio, quello che usano le insegnanti d'inglese per fare il listening, e tirò fuori anche una scatola di CD <ho anche i giochi da tavolo però volevo mettere qualcosa di sottofondo! Stai tranquilla niente di vecchio!> ridacchiò e posò tutta quella roba sul suo mobiletto vicino al letto.
<e ovviamente se vuoi possiamo anche ballare! Se non ti dà ovviamente fastidio->
<n-nessun fastidio Elvii! Mi piace ballare con te...vediamo più tardi ok? Se non sono troppo stanca> le fece un timido sorriso e si sedette sul letto.
<certo! Quando vuoi! Intanto possiamo giocare a taboo, a carte, a scacchi, a pictionary o a Shangai! Quale vuoi fare?> si sedette davanti a lei dopo aver tirato fuori tutti i giochi che aveva nominato insieme a un vassoio con delle patatine e biscotti con gocce di cioccolato, non quelle di Sally.
<decidi tu->
<ho chiesto a te perché per me è uguale!>
<...non lo so- è uguale anche per me>
<...beh- sai giocare a scacchi?>
<si, tu Elvi?>
<no però sembra divertente! Me l'ha consigliato Monoaki, beh lxi era Ultimate professional chess player...forse ha preferenze->

Quindi il primo gioco fu scacchi, Elviira non capiva le regole e ogni turno si faceva spiegare tutto dacapo dalla amica che cercava di non ridere per le facce buffe e confuse della corvina. Aveva tanta pazienza e praticamente le diceva cosa fare.

Intanto in sottofondo c'era Britney Spears, Toxic, e l'acrobata mentre giocava si metteva a cantare interrompendo Roza senza cattiveria.
Non finirono neanche la partita perché la più piccola, Elviira, si stufò, "è troppo complicato!" commentò e scelte come altro gioco Shangai che le piaceva di più.
Si misero a terra a cercare di prendere più bastoncini possibili e prendere quello che valeva 10!
Non si stupirono di essere sempre in pareggio durante il gioco, Roza era molto delicata, paziente e sapeva bene che mosse fare, mentre Elviira non temeva di far saltare più bastoni possibili e rischiare di spaccare qualcosa nella loro stanza. Non era poi tanto stupida e si approffitava dei errori dell'altra per prendere punto facili.
Fu lei alla fine la prendere il bastoncino da 10 e vincere la partita facendogli fare un grande salto!
Fecero un'altra partita e quella volta vinse Roza, poi Elviira e poi dinuovo Roza, via così finché non decisero di cambiare gioco.

Le patatine erano quasi finite, partì Lady Gaga ma nessuna delle due conosceva quella canzone.
Giocarono a Taboo e a Pictionary, piano piano il cuore di Roza si stava sciogliendo, facendosi vedere più carico di prima sempre nel suo modo, facendosi condizionare dalla corvina che non smetteva di avere sul suo volto un espressione piena di felicità pura e coinvolgente.
Sulle labbra aveva un bellissimo sorriso e Roza arrossì vedendo che le stava osservando la sua bocca invece di indovinare la parola del disegno.
Questa volta non ci fu nessun vincitore o perdente, giocarono e basta divertendosi.
Era così facile migliorare quelle giornate e stare nuovamente bene, bastava trovare la persona giusta e non avere paura di aprirsi, buttarsi da quel trampolino così grande e cadere in tranquillità
Godersi il momento con naturalezza.

Le carte le lasciarono da parte perché era il momento di ballare!
Elviira non aveva voglia e non sapeva fare molti giochi con le carte quindi si mise a danzare in giro per la camera, saltando sui mobili e sul letto, e riuscì a convincere la giudice di cantare le canzoni che mettevano.

Era così bella mentre si muoveva e si scattenava, anche in vestaglia da notte, senza trucco, con i capelli in disordine era lo stesso così perfetta. Non cadeva, non sbagliava e atterrava in piedi come un gatto, era sempre un Ultimate Acrobat.
Non era una cantante ma l'avrebbe ascoltata per ore solo per sentire la sua voce e la sua risata dopo che sbagliava parole o tempismo. Amava poi sentire quella voce dire il suo nome, ogni volta le batte forte il cuore.
Era solo una spettatrice che la osservava, neanche una giudice, perché non riusciva a esserlo con l'acrobata e stava bene così. Perché vederla così felice la rendeva felice, il suo rumore e la musica zittivano i suoi pensieri e i sentimenti negativi.

Preferiva ammirarla e rimanere fuori da quel scenario ma ad Elviira non le andava bene, lei voleva che si aggiungesse, che si divertissero insieme, sentire il suo corpo e il suo calore attaccato al suo mentre ballano. Sentire bene il suo profumo e vederla dritta nei occhi alzando un po' le punte dei piedi, farla ridere e sorridere e poterla ammirare da vicino.
Godersi anche lei lo spettacolo di una persona così bella e perfetta, osservare e apprezzare tutti i difetti di Roza, farli amare anche a lei e farla stare bene. Ma voleva che fosse presente.

Non voleva che Roza rimanesse seduta immobile come i suoi fan e i spettatori nei suoi spettacoli, pensando di vivere la sua stessa gioia semplicemente guardando.
No.
Per vivere assieme quel momento, quella musica, la sua positività, la sua felicità e tutta se stessa doveva partecipare, alzarsi in piedi e ballare con lei. Essere attiva e non prendere tutti quelle belle sensazioni passivamente, senza godere al pieno e senza stare veramente bene.
Tutto perché non era una sua fan, una spettatrice, una semplice amica, ma era importante per il suo cuore e voleva per lei solo il meglio.
Perché se lo merita dopo tutto il suo dolore che non conosceva, chissà se mai lo saprà, ma non se lo meritava.

Questo voleva Elviira, per questo che aveva fatto tutti quei giochi, ogni volta che c'era della musica la prendeva e la faceva ballare e ciò l'avrebbe fatto anche adesso.

Non sentiva la stanchezza, mise un'altra canzone, questa volta era Katty Perry con "I kiss a girl".
La prese per mano e la fece alzare dal letto, l'altra arrossì e ridacchiò
<che fai?> chiese e la corvina iniziò a fare un giro tondo improvviso che spaventò Roza anche perché andava troppo veloce e dopo qualche secondo entrambe cascarono sul letto, una sopra l'altra.
Scoppiarono a ridere, la corvina si allontanò leggermente per non schiacciare Roza, ma era lo stesso abbastanza vicina per sentire il respiro affannoso di Elviira che non si era mai fermata mentre ballava.
Sentiva i polmoni cedere, sentiva molto ma molto caldo e il cuore batteva a mille, non aveva intenzione di fermarsi se rimaneva così vicina alla giudice.

Poteva sentire il suo profumo, vedere il suo sorriso e i suoi occhi divertiti ma anche pieni di imbarazzo per la situazione. Non riuscì a mantenere un contatto visivo più lungo di qualche secondo senza che l'altra spostate lo sguardo.

Non poteva sentire il suo cuore, se anche il suo batteva a mille e a ritmo con la canzone, se provava la stessa carica di fiondarsi verso le sue labbra e eliminare quei centimetri di distanza.
Non sapeva se era contenta, se stava bene, se aveva qualche pensiero brutto che la fece stare di merda, se in realtà la odiava, non era nulla, solo qualcuno conosciuto in un brutto momento, se era importate o se anche lei la amasse.
Non sapeva niente della sua mente, cosa stesse provando e cosa volesse dirle, vedeva che voleva parlare ma non trovava le parole giuste.
Elviira non sapeva proprio cosa fare, il suo cervello era in palla e il suo corpo immobile.
Le gance della giudice si tinsero di rosso per il silenzio tra di loro e dei suoi occhi scuri puntati sul suo bellissimo volto, non smetteva di sorridere e decise di ricambiare lo sguardo.
I suoi bellissimi e particolari occhi rosa, facevano rimanere a bocca aperta l'acrobata.

Queste furono le uniche parole che vennero pronunciate.
<Elviira...grazie...grazie per questo goffo ballo...grazie per tutto...io>
Non continuò, bloccandosi subito dopo che la ormai non tanto amica Elviira le aveva preso il volto tra le sue mani e aveva diminuito quei centimetri e avvicinando le loro bocche.

Solo loro stesse potevano sentire i propri cuori esplodere, il respiro si bloccò aspettando solo che finissero quell'azione e che si baciassero.

Nessun "ti amo".
Nessun monologo.
Nessuna dichiarazione.
Era tutto così chiaro e tutte le parole erano bloccate in gola, non riuscivano ad uscire e farsi sentire dall'altra.
Tutte le belle parole su come stessero bene insieme e che solo nell'altra riuscissero a trovare la forza di andare avanti, che non volevano avere altro se non bloccare quella serata e viverla per sempre, che ormai non era più un volersi bene ma di più, non potevano più essere amiche.
Davano all'altra il 100% di loro stesse per farla sentire al meglio e soprattutto volevano godersi questo amore improvviso senza farsi bloccare.
Senza paura che tutto si potesse distruggere un secondo dopo, piangere e soffrire per una rottura, che quel tuffo dal trampolino le faceva finire in una piscina vuota e farsi solo male.

Ma non erano le sole nella stanza.
C'era anche Hannes entrato dalla porta segreta e rimase immobile alla vista delle due su un letto così vicine e stavano per baciarsi.
<che state facendo?> disse dopo qualche secondo di silenzio e le due fecero un urletto e si separarono.
<CHE CI FAI QUI HANNES??>

"È una cosa semplice e allo stesso tempo alquanto complessa mia cara stupidotta sorella. Stavo cercando Roza perché non si era presentata al nostro incontro segreto per cose da "super cattivi" e che non puoi sapere, facendoci sembrare molto sospetti e non posso di certo dirti hey stavo cercando Roza di notte dopo avervi visto quasi baciarvi. Quindi mi inventerò una scusa che tu ci crederai tantissimo"
Disse nella sua mente restando immobile e in silenzio a guardarle.

<allora??>
<stavo facendo un giro e ho pensato che sarebbe stato carino fare un pigiama party assieme come da piccoli>
<ed entri dalla parete??>
<era un trucco di magia>
<non potevi dirmelo prima??>
<era un idea nata all'improvviso>
<perché stavi facendo un giro??>
<perché volevo fermare gli omicidi e controllare tutti gli altri, come aveva fatto Yumeri e perché non riuscivo a dormire.>
<mh...mi hai convinta> fece un piccolo sorrisetto Elviira che si alzò per abbracciare il fratello.

<però ora tu mi devi dire cosa stavate facendo voi due> le disse ricambiando l'abbraccio e guardando un po' male Roza, staranno collaborando ma la sua iperprotettività nei confronti della sorella rimaneva sempre la stessa ed era aumentata durante questo gioco.
Entrambe arrossirono a quelle parole, non sapendo se dire effettivamente cosa stavano per fare oppure beh dire una bugia o una mezza verità?
<allora?>
<stavamo facendo un pigiama party e...>
<e?>
<ecco...in pratica->
<Elviira vai al dunque>
<dunque...> si avvicinò all'orecchio del fratello per sussurrargli il continuo <ci stavamo per baciare->
<COSA!? SEI SERIA?? Oh dio->

Il gemello prese la sorella e la allontana di più, temeva che Roza potesse sentirli e menomale che era rimasta immobile nel letto e in silenzio.
Prese un bel respiro, mise le mani sulle spalle di Elviira e diventò serio <sono felicissimo che tu abbia trovato una persona che ti piace...però ti ricordo che siamo in un killing game quindi ti sembra il caso di fidanzarti?> ecco che mostrava tutta la sua iperprotettività e ogni tanto lanciava occhiattacce all'altra <e se muore? Staresti malissimo, se uccide qualcuno? Staresti malissimo perché sarebbe come un tradimento. Non potreste mai fuggire entrambe e staresti dinuovo male- staresti solo male! Quindi direi che non è il caso di fare queste cose adesso, non puoi fidarti di lei->

<e perché? Mi ha sempre dimostrato che è sincera con me, ci tiene a me e stavamo pure per baciarci se tu non fossi entrato!> controbattè la corvina gonfiando le guance offesa <mi credi così stupida da non poter capire se qualcuno è bravo o cattivo?>
Esattamente. Ma non lo disse per non creare una discussione tra fratelli <no assolutamente no! Però devi stare attenta perché ti affezioni troppo facilmente->

<se vi dò noia me ne vado, ci possiamo sempre vedere domani mattina e i prossimi giorni> si intromise Roza che si era alzata dal letto e si avvicinò a loro con ancora il volto rosso e la scena di prima impressa in testa.
Stavano per baciarsi.
STAVANO PER BACIARSI!
E suo fratello non sembrava felice per ciò...e un po' poteva capirlo, per questo se ne andava, non ci teneva a sentirli discutere su di lei.

<sei sicura? A me non dai fastidio->
<ok!! Bye bye! Notte! Baci baci!!> e il maghetto spinse la giudice verso la porta segreta e facendola uscire dalla stanza di forza e chiudendo la porta subito dopo.

<HANNES MA CHE FAI??> gli urlò contro la sorella dandogli deboli pungenti al braccio <non puoi cacciare via la gente dalla mia camera senza il mio permesso!>
<ormai l'ho fatto>
<MA NON DOVEVI!! Soprattutto se è Roza, lei è->
<lei è cosa? Una amica? Una amica speciale? Una fidanzata?> la interrompe e la lascia fare, quei pugnetti non gli facevano null-
<AHIA! ELVII MA CHE MI MORDI>
<ROZA È LA MIA RAGAZZA DEVI RISPETTARLA!>
<RAGAZZA?>
<SI! GELOSO?> gli fa la linguaccia
<N-NO! ASSOLUTAMENTE NO!> era un po' arrosito <penso solo che questa relazione può solo farti male e non ne uscirà nulla di buono- mi stai ascoltando!?>
La acrobata si era tappata le orecchie e si mise a dire in ripetizione "LALALA".

<SEI GELOSO PERCHÉ HO UNA RAGAZZA E TU NO!>
<NON È VERO! POI NON SIETE FIDANZATE!>
<E CHE NE SAI? C'ERI?>
<LO SO! VI STAVATE SOLO PER BACIARE!>
<COME DUE FIDANZATE!!>
<MA HAI SENTITO COSA HO DETTO PRIMA?>
<NO! PERCHÉ SONO PAROLE DI UNO GELOSO!>
<NON SONO GELOSO!>
<SI INVECE!>
<NO INVECE!>
I due si zittirono un attimo solo per guardarsi male e prepararsi per la sfida.
<SI>
<NO>
<SI>
<NO>
E via così in ripetizione e alzando sempre di più la voce, menomale che i loro vicini di camera non potessero sentirli soprattutto per la parte finale dove urlarono un grande "GNEGNEGNEGNEGNE" come due bambini.

Con il poco fiato rimasto scoppiarono a ridere per la situazione.

Era sempre così dopo un litigio, scoppiavano a ridere prendendo tutto come uno scherzo e perdendo la serietà iniziale. Ogni tanto per le facce buffe di Elviira, altre per quelle di Hannes o perché entrambi si comportavano come due bambini e si trovavano così buffi da non riuscire a non ridere.
Si urlavano le peggio cose per poi finire a guardarsi con amore fraterno, lasciandosi fuggire un "ti voglio bene" o un affettuoso morso.
Cose da fratelli.

E ora era tornata nuovamente la serietà insieme a due bei sorrisi.
<grazie che ti preoccupi per me Hannes, lo so che starò male ma voglio godermi questo momento finché possiamo...devi stare tranquillo>
Il fanciullx sospirò e la avvolse in un abbraccio che l'altra ricambiò con tanta gioia.
<lo so però è più forte di me...sei la mia famiglia dopotutto>
<anche tu la mia e forse un giorno si unirà pure Roza->
<VOLETE SPOSARVI!?>
<perché no?> ridacchiò divertita dalla faccia sconvolta del gemello.

Gli voleva così bene.


Ore: 05: 00 p.m __ Giorno 16 _________
Luogo: biblioteca ____________________

La mattina e il dopo pranzo passarono velocemente, ognuno era occupato nelle proprie attività in compagnia e oggi nella biblioteca i nostri due artisti, Goro e Shinobu, decisero di passare il tempo assieme bevendo del tè e disegnando assieme.

Era ovvio che quello che sosteneva l'intera conversazione fosse il castano ma come sempre a Shinobu non le dispiaceva ascoltarlo e apprezzava un sacco i suoi consigli sempre veloci e gentili, riuscì a sciogliersi e iniziare piano piano a ricambiare il favore e fu sollevata di vedere che l'altro apprezzava un sacco anzi la invogliava a farlo più spesso!
Un sano ambiente artistico con un buonissimo tè caldo accompagnato con dei biscotti portato dai nostri aki di fiducia.

Erano tranquilli fino a quando Shou non entrò in biblioteca, portò un imbarazzante silenzio durante quei pochi secondi in cui aveva salutato entrambi, preso un libro, salutato dinuovo e poi se ne era uscito.

Da parte di Shinobu venne spontaneo chiedersi se i due fanciulli, Shou e Goro, avevano risolto dopo quella volta anche perché si erano salutati tranquillamente, forse solo per educazione.
Non sapeva se chiedere direttamente a lui, temeva di farlo arrabiare dinuovo, rovinare la bellissima atmosfera calma e serena che si erano creati e fare casini però ci teneva a sapere se stesse meglio.

Non parlando mai dei suoi problemi e dimostrandosi sempre felice non poteva capire in modo semplice i suoi sentimenti. Quindi prese coraggio, fece un veloce sorso e chiese:
<te e Shou avete chiaro? Se non vuoi rispondere stai tranquillo volevo solo sapere però->
Goro ridacchiò <diciamo di sì> rispose non lasciandola finire capendo subito come avrebbe continuato e aggiungense subito dell'altro <si è scusato sta mattina, io ho apprezzato ma giustamente me lo tengo a mente perché beh...è stato un'altro brutto colpo come era successo con Kichirō...>

<e come stai?> chiese subito dopo vedendo in quel sorrido e in quella risata un pizzico di tristezza, come se la maschera stesse piano piano rompendosi e facendo uscire i brutti sentimenti che nascondeva.
L'artista poteva comprendere il dolore dell'altro e per farlo stare tranquillo ci teneva a farlo parlare, così che si togliesse dei pesi e avrebbero evitato altri litigi.
Il castano aveva capito l'intento dell'amica e non sapeva proprio come agire, era ovvia la scelta di fingere e dire la classica frase "sto bene" però non era credibile dopo quella scenata e soprattutto quella scoperta.
La sua scoperta.
Però dire la verità non avrebbe rischiato il finire nuovamente in psichiatria come era successo con lo psicologo? Era stato troppo sincero quella volta.

<sto...normale come qualcuno intrappolato, costretto a uccidere e beh senza la certezza che i suoi ricordi sono veri...>
<non hai tutti i torti>
<e tu invece? Parli veramente poco, c'è qualcosa che ti turba Nobu?>
Era bravo a cambiare discorsi, a spostare l'attenzione su altro, in questo caso su qualcun'altro, e allontanarla da sè. Soprattutto per questo genere di attenzioni.

Era più semplice spostarsi sugli altri e preoccuparsi di loro, farli parlare ma tenere le sue cose dentro fino a quando non ci sarà più spazio e scoppierà.
Il suo psicologo non approverebbe quello che stava facendo, aveva fatto la stessa cosa anche con lui.
<non stiamo parlando di me ma di te->
<e allora? I tuoi sentimenti non sono importanti?>
<e i tuoi pure Goro?>

Erano riusciti a zittirsi a vicenda con quei semplici quesiti.
Etrambi stavano facendo lo stesso errore: mettere gli altri prima di sé stessi per non pensare ai propri problemi, quasi fingendo questo altruismo ed essere semplicemente egoisti.

Perché se avrebbero parlato di sé stessi con qualcun'altro chissà cosa sarebbe successo.
Forse nulla, forse una discussione perché presi dall'emozione avrebbero perso il controllo e fatto un casino, sarebbero dimostrati deboli e fragili magari verso la persona sbagliata che nella sua mente avrebbe pensato che fossero solo patetici e drammatici.
Che non c'era nulla per cui stare male.
Che stupidi si stavano confidando con persone che neanche conoscono e potrebbero avere davanti a loro il mastermind o un assasino.
Che a nessuno interessa, che stessero solo esagerando.
Che non hanno nulla di cui lamentarsi.
Che tutti qui dentro stanno male!
Non sei speciale!

Lo fai solo per attirare l'attenzione degli altri!
Che ti lamenti a fare?
Nessuno vuole sentirti.
Nessuno vuole sapere i tuoi problemi.
Meglio stare zitti e fingere di stare bene, ascoltare gli altri lamentarsi e aiutarli a portare le loro croci, ti cresce il naso per le bugie e ti distruggi la schiena.
Ma tutti penseranno che stai bene, che sei forte e che sei un grande amico.

Per questo si erano bloccati adesso. Perché l'altro avrebbe insistito a sapere la verità mentre si dicevano bugie per continuare con la loro falsa, una guerra di logoramento cercando di far crollare l'altro per poterlo aiutare e pensare meno a sè.
Perché non riuscivano a far uscire da quella bocca la verità, tutto il loro complicato mondo, di chiedere aiuto per reggere la loro maledetta croce di pietra che hanno da anni e anni.

Sapevano che dovevano sfogare e liberarsi di quel peso e a Goro venne un ottima idea per farlo senza essere costretto a parlarsi e a mentire.
Perché l'arte non mente mai.
E i maggiordomi li avrebbero uccisi, ma questo era un dettaglio.

Si era portato con sé il suo astuccio dove teneva oltre a chine e pennini anche dei colori come tempere e acrilici, ne aveva un sacco e li mise in mezzo al tavolo.
Prese due fogli grandi, non erano tele ma si dovevano arrangiare, per contenere l'acqua avrebbero usato le loro tazzine.
Un artista, anche se faceva solo fumetto, doveva avere sempre con sé del materiale!

<che vuoi fare?> chiese confusa Shinobu e l'altro le sorrise prendendo il rosso <ci sfoghiamo e ci apriamo dipingendo e facendo casino!>
<...in che senso?>
<fai come faccio io> le rispose mettendosi il colore sulla mano e schiaffeggiare il foglio lasciandoci una bella impronta, poi prese il blu e mise il colore direttamente sul foglio e usò le dita come pennelli <in realtà sarebbe meglio se fai come ti pare, sporcati pure! Siamo artisti no?>

<si però...>
<dammi la mano Nobu> la fanciulla esitò un attimo per poi fare come aveva detto e si ritrovò la mano colorata di verde.
<e ora devo tirare uno schiaffo al foglio?>
<se vuoi se no fai come vuoi!>
<tipo...così?> mormorò e strisciò la mano colorata sul foglio lasciandoci una manata simile a quella dei film horror e fanno le vittime trascinate via. Era ancora molto confusa però sembrava divertente, erano solo loro due, nessun'altro che potesse giudicarla e rovinare il momento.
Il mangaka fu molto contento di vederla interessata all'attività, perché così passava le giornate in psichiatria e quando non voleva parlare alle sedute. Rendere qualcosa che gli aveva rovinato la vita, l'arte, un modo per esprimere il suo dolore, fu una bella idea ed era giunto il momento di rifarlo.

Usarono di tutto, anche i penelli pieni di colore e acqua che lasciavano delle macchioline se gli davi piccoli colpetti dall'alto. Ogni puntino era diverso dall'altro, lasciavano anche delle belle striscie se le muovevi come bacchette magiche.
Non avevano un senso tutte quelle macchie di colore tranne per i due fanciulli, come lo era per tutti gli artisti nelle loro epoche, solo da morti tutti avrebbero apprezzato le loro opere e si sarebbero sforzati a capirle.

Mentre continuavano a Shinobu gli cascò un po' di giallo sul disegno di Goro, oltre a sporcare il tavolo ma ormai quello era lozzo quanto le loro mani.
Il mangaka decise di rispondere con un sorrisetto e con tanto nero sul suo disegno, l'altra artista non rimase ferma a osservare, prese coraggio e prese il volto di lui sporcandogli tutte le guance.
Lx fanciullx non sapeva che con quel gesto aveva dato inizio a una guerra di pittura, infatti il castano si sporcò di più le mani e fece la stessa cosa.
Se prima erano riusciti a mantenere l'ordine adesso l'intera biblioteca era diventata campo di guerra.

Si rincorrevano come due bambini tra le risate e alcune urla soprattutto di Goro non aspettandosi certi attacchi da parte di lei! Ma sapeva sempre contrattaccore e le loro povere camicie bianche diventarono multicolor con pennellate, deboli manate, tubetti e anche i loro disegni pieni di colore non ancora asciutto. Pure il pavimento venne colpito da questi attacchi ma pareti e libri erano al sicuro. Almeno quelli.

E ridevano.
Semplicemente ridevano.
Dopo aver buttato fuori tutto potevano godersi del vero divertimento.
Senza essersi detti nulla, sempre mantenendo il loro segreti, si sentivano bene e capiti dall'altro.

Ma ciò non avrebbe fermato la loro guerra di colori!

Tranne l'arrivo improvviso di Kaoru, Nori e Kazuya. Sempre meglio di incontrare i maggiordomi.
<che state facendo? Perché siete diventati come i capelli di Kaoru?> chiese il violinista avvicinandosi al palo della luce cercando invano di pulirgli la faccia con un fazzoletto.

<stavamo dipingendo e poi abbiamo iniziato a combattere!>
<non avete mangiato la pittura vero? Voi artisti siete strani!> commentò ilx schermidore che passò un fazzoletto a Shinobu ma fu inutile, si sporcava solo di più.
<ho ancora un orecchio, non ti preoccupare> rispose il mangaka ridacchiando <beh come mai qui? Volete unirvi?>
<si così quei due ci mettono nella lista nera> gli disse Kazuya spuntando sul fazzoletto e facendo per pulire le guance di Goro.
<STAI LONTANO CHE SCHIFO->

<comunque siamo qui perché abbiamo avuto un idea!> disse Nori attirando l'attenzione di tutto il gruppetto e soprattutto dei due esseri multicolor <sta sera vorremo fare nella sala gioch una seratona! Non solo noi cinque ma anche altra gente, così da evitare omicidi...teoricamente->
<bella idea! È perfetto per alzare un po' l'umore di tutti noi!> commentò Goro, intanto stava mettendo apposto tutta la sua roba con Shinobu.
<lo sapevo che avresti approvato!> disse ilx schermidore sorridendo <andiamo a cucina a prendere subito qualcosa da mangiare e sistemare la stanza, deve essere super sicura!>
E aggiungendo questo il caotico gruppo uscì dalla biblioteca andando verso la cucina.

<se beccate i Aki...> iniziò la biologa marina guardando i due artisti <cosa li dierete se vi vedranno così?>
<uhhh...color party?> rispose Goro, non sembrava molto convinto.

Come immaginavano in cucina c'erano Monoaki e Akikuma che iniziavano i preparativi per la cena...teoricamente.
In realtà li avevano beccati nel momento di pausa dopo aver posato sull'isola tutti gli ingredienti e avevano scoperto che anche loro mangiavano!
Erano tranquilli a gustarsi dei panini con il prosciutto crudo fatti velocemente, non si aspettavano di ricevere la visita dei loro ospiti e si girarono a guardarli con gli occhi spalancati e sorpresi. Soprattutto alla vista di Shinobu e Goro.

<voi due che minchia avete fatto? Oh dio ditemi che non c'è troppo da pulire-> il primo a parlare fu Akio che si portò una mano tra i capelli con fare disperato.
<non troppo dai- un semplice colpr party-> mormorò Goro sorridendo nervosamente.
<sarà meglio per te> disse e diede un bel morso al suo panino, alzò gli occhi al cielo per quanto fosse buona una cosa così semplice, oltre a ripensare alle sue merende in Italia e tutti i panini fatti da sua madre per la ricreazione.
<beh cosa volete?> chiese Akinori senza cappello, esso era affianco a un bel cinghiale morto e molto probabilmente sarà la loro cena.
<dei snack per una festa->
<un'altra?! Ma potete stare buoni e fermi per un po'? Ah giusto tanto non pulite voi- ci pagate voi i extra?> l'inventore parlò sopra a Kaoru e anche lui si portò le mani tra i capelli.

Sembravano molto stressati, non stavano ricevendo ottime notizie durante la loro piccola pausa.
Finirono i loro panini velocemente così da potersi togliere dalle palle quei mocciosi.
<e come dovremmo pagarvi se non abbiamo soldi?>
<cazzi vostri> rispose al romano il sicilianx che prese delle ciotole vuote <forza ditemi cosa volete per la vostra festa>
Kaoru iniziò ad elencare <patatine rustiche, bianche, normali, alla paprica, al formaggio, pop corn, biscotti al cioccolato->
<hey hey hey! Ti sembriamo un supermercato?> lx fermò ilx maggiordomo che tirò fuori delle patatine classiche e alla paprica e il biondino si mise a cucinare i popcorn.

<biscotti meglio lasciarli per colazione, li state finendo quasi tutti! Di dolce vi possiamo dare delle brioche, cioccolatini o caramelle. Poi a un party pensate solo al cibo? Non volete dell'alcool? Fumo? Droga? Ho roba molto buon-> disse ilx sicilianx e Akinori lx tappò la bocca prima che degenerasse.
<non ascoltatelo, meglio stare lontano da quella roba o finite come lxi...e anche me- però lxi è molto più grave>

<però dell'alcool potrebbe starci> penso ad alta voce ilx schermidore girandosi verso gli altri.
<non siamo all'età legale per poter bere, non possiamo e faremo solo più bordello> disse Nori e aggiunse <poi siamo in sala giochi abbiamo già tanto ma tanto alcool però il 50% o di più c'è del veleno, se beviamo troppo rischiamo il coma etilico, poi le bottiglie rotte sono un ottima arma e->
<HO CAPITO! FESTA SUPER NOIOSA E SOBRIA!> urlò Akio liberata dalla presa dell'amico che giustamente si era beccato un pugno in faccia per averla zittita.


Dopo questa piccola discussione, Goro, Kazuya e Nori uscirono dalla cucina con Monoaki per aiutarli a sistemare la stanza e togliere gli alcoolici, lasciando Shinobu e Kaoru da soli con Akikuma ad aiutarlo con la cena.

Lo schermidore si aspettava il peggio, sentiva che con il maggiordomo non avevano un rapporto tranquillo, sarà per il suo essere curioso e non volersi farsi i cazzi suoi che andava contro al biondino che voleva tenere certe cose private...ma era troppo curiosx!
Di solito le backstory dei villian sono super interessanti e con grandi colpi di scena! Voleva saperli!
La sua curiosità era aumentata dopo la visione di quelle cassette, voleva capire meglio la sua storia e finalmente decidere cosa provare se pietà o grande disprezzo nei suoi confronti.
Poi come loro sanno tutto dei partecipanti perché non poteva essere anche il contrario?

Se le cercava le botte e anche la perdita di un dito perché non stava lavorando, per un milimetro la lama non lo colpì e con un bello spavento ritornò nel mondo reale.
<allora? Guarda che le patate non si tagliano da sole e osservandole! Magari fosse così!>
<scusa! Mi sono distrattx-> prese il coltello e iniziò a tagliare le patate a strisce. A fermarlo non fu un'altro coltello ma il piede, molto probabilmente la protesi dell'inventore che schiacciò il suo con poca delicatezza.
<AHIA- Perché!?>
<non le devi tagliare così!>
<e come scusa!? Non me l'hai detto!>
<si invece! Devono essere a cubetti m-e-d-i se no Sally non li mangia se sono diversi>
<così?> gli chiese tagliando in pezzi non troppo grandi le strisce che aveva fatto, cercando di farli tutti della stessa grandezza e l'altro annuì finendo di pelare le patate.

<puoi prendere la farina di mais dalla dispensa? Così mi aiuti a fare la polenta> chiese Akinori, senza dire a chi fosse riferito la richiesta confondendo Kaoru e si girò verso Shinobu, pure lei confusa da quelle parole <uh...dici a me?> chiese timidamente.
<si, a chi altro se no? Kaoru sta già lavorando e tu sei vicina alla dispensa. Prendi sia la confezione nuova che quella vecchia>
<o-ok!!> e la fanciulla entrò nella dispensa lasciando i due ragazzi da soli.

Ilx fanciullx dai capelli arcobaleno aveva una domanda fissa:
"perché Akikuma non dice il nome di Shinobu?"
Era ovvio che lo sapeva, lo faceva apposta a non dirlo ma perché? L'ultima volta che glielo aveva fatto notare, quando era ubriaco e avvelenato, si era irritato ed era certo che l'avrebbe lasciato morire.

Magari una Shinobu in passato gli aveva fatto un torto o gli ha causato un trauma così grande che non riesce a dire e a sopportare quel nome?
Un po' come Monoaki con "Satomi".
Sarà il nome della ragazza uccisa con Charlie nel suo killing game? Anche se aveva nominato in quel video altri nomi come Sumire...beh non sembrava certo neanche lui su chi fosse la vittima del loro piano.
Voleva ancora sapere perché si era agitato così tanto con quel video, che il piano sia andato storto ed era successo qualcosa a Charlie?
Ecco che i pensieri iniziarono ad arrivare in modo confuso, era meglio non divagare troppo.
Ritirando al discorso Shinobu...beh magari era andato in un'altro killing game e l'aveva incontrata? Oppure era una della organizzazione in cui faceva parte?
Sicuramente avrà fatto una brutta fine se l'aveva scosso così tanto-

Questa faccenda era diventata una fissa insieme a tutti i misteri di quel posto.
Quanto voleva avere un contatto con i fans dello show e sapere le loro teorie!
Magari ne avevano alcune belle e interessanti, però rischiava spoiler delle scorse stagioni.

Intanto continuava a tagliare quelle maledette patate per non farsi sgridare dinuovo e ricevere un'altro colpo al piede dal più grande.
Andava anche molto veloce come i suoi pensieri che prendevano tutta la sua concentrazione finendo per farsi male e tagliarsi, un piccolo grafio nulla di che.
<Devi stare attento o ti fai male, dammi il tuo dito> sospirò l'altro che per fare veloce si era messo anche lui a tagliare le patate. Si fermò e prese da un mobiletto un pacchetto di cerotti di hello kitty, erano di Sally e li trovava troppo carini per non averli anche in cucina.
<ti sei dimenticato anche il mio nome?>
<...dammi il tuo dito, Kaoru.>
Ilx schermidore ubbidì e il suo graffio venne coperto con un simpatico cerotto verde con Keroppi, il preferito del maggiordomo.

<allora non è un problema di memoria- AHIA- Se continui così mi rompi piede!>
Il biondino gli aveva dinuovo pestato il piede ed era stato più cattivo di prima, cercò di non far vedere il suo fastidio con un sorrisetto
<quanto sei delicato!>
<sei tu che sei aggressivo e perlamoso! Mi chiedo come facevano Charlie e Shinobu a sopportarti!>

Ahia. Era meglio che se ne stava zittx.

Kaoru venne spinto contro i mobiletti della cucina e si ritrovò subito dopo qualche secondo il volto e corpo del maggiordomo attaccato al suo, erano separati solo da pochi centimetri.
Gli occhi grigi, con leggere sfumature verdi, lo guardavano pieno d'odio e con tutto il desiderio omicida che il più grande sicuramente provava nei suoi confronti e in generale.
Cercava di trattenersi, il suo respiro gli cadeva addosso lento e pesante, per calmarsi e non dare retta a quella melma nel suo cuore che gli urlava di fare fuori quellx ragazzinx rompicoglioni.
Di non prendere la sua testa e schiacciarla contro il ripiano bianco finché non diventa rosso e spaccare il suo cranio.
Di staccargli la mascella o l'intera testa.
Traffifgere il suo debole e fragile corpo con l'intero braccio finto, tirare fuori non solo il cuore ma tutti suoi organi e sentirlo urlare come una ragazzina nei film horror.
Di sporcarsi del suo sangue, di farlo urlare, piangere, disperare e chiedere pietà per aver parlato troppo.

Il suo sorriso era sparito, Kaoru pietrificato dall'idea di un suo tocco, che quei centimetri diventassero di meno, perché sicuramente non l'avrebbe abbracciato ma l'avrebbe ucciso.
<smettila>
<smettere c-cosa? Di dire Charlie o dire Shinobu->
Si zittì sentendo la fredda lama attaccata al suo collo e la mano robotica stringergli il braccio.
Non era come sua madre o come Nicolas, non si sarebbe limitato a rompergli le ossa ma poteva benissimo strappargli l'intero braccio sporcando tutta la cucina con il suo sangue. Con un gesto secco e deciso, senza esitare.
Faceva più paura degli altri due, non aveva alcuna pietà quel maggiordomo.

<smettila di nominarle! E fatti un po' di cazzi tuoi chiaro? Facendo così non avrai risposte ma solo un fottuto coltello in gola così non puoi più dire quei nomi e farmi domande stupide. Non ho problemi a farlo sai? Saresti solo uno dei tanti. Poi se dovessi smettere di dire nomi della gente che ho ucciso non potrei più chiamare nessuno->
<quindi le hai uccise? Pensavo che-> aveva paura di parlare ma uscirono fuori da sole e fu un grave errore.

La presa sul braccio si fece più forte, menomale che non c'erano le lame e aveva paura che uscissero all'improvviso, che gli staccasse il braccio, che quelle lame lo tagliavano in due e il maggiordomo lx scosse dinuovo contro il mobiletto.
<smettila di pensare, non sai nulla! NULLA! Non sono loro le vittima ma io! Se lo meritavano dopo...dopo quello che mi hanno fatto. Anzi potevo fare di peggio, sono stato troppo buono con loro anche nella loro morte> i centimetri divennero di meno, sembrava che un macigno lo stesse schiacciando, forse era tutta l'ansia che cresceva e non riusciva ad allontanarsi, dietro non aveva nessun spazio libero e il terrore lo bloccava.
<Se tanto lo vuoi sapere sono stato troppo gentile con la prima, quella con la C, quanto la odio...mentre con la seconda...è complicato ma non se lo meritava la mia pietà...nulla che ti interessa, ovviamente. Perché devi farti i cazzi tuoi. Ripeti insieme a me su!> la lama si allontanò di poco dal collo e tornò nuovamente a sorridere, inquietante e aveva un tono giocoso, in modo malsano.
<"devo farmi i cazzi miei" non essere timido su! Su!>
<"devo farmi i cazzi miei"> dissero in coro, ilx fanciullx con tono debole e tremante, a malapena potevi sentirlo e venne coperto dalla voce di Vincent che non si allontanò.

<un consiglio Kaoru> gli disse avvicinandosi di più e sussurandogli all'orecchio, posò il coltello e con la mano umana gli prese il volto <stai lontano da lei. Hai capito chi intendo, non serve che faccio nomi>
<n...non è che se hanno lo stesso...nome- allora...allora sono identiche in tutto->
<fidati di me, stalle lontano. Sei fragile, troppo fragile e un tradimento ti farebbe troppo male, ti distruggerbbe. Non credo che ti farebbe impazzire come è successo con me>
<S-Shinobu non...>
<Aki ho trovato la farina- che...che state facendo?>

Parlavano del diavolo e spuntavano le corna.
La fanciulla tornò dalla dispensa e rimase immobile travolta dalla preoccupazione vedendo i due così vicini, Kaoru così spaventato e Akikuma così...beh così Akikuma?
I due si girarono di scatto verso di lxi, il biondino fece un innocente sorriso e avvolse il più piccolo in un abbraccio, sapendo benissimo che l'altro si sarebbe pietrificato di più e non avrebbe neanche parlato per il terrore, così che potesse inventarsi una scusa tranquillamente.
<amicizia! Sai è molto simpaticx Kaoru, potrei assumerlo come valletto!>

Si staccò dallx fanciullx andando verso l'altra, prese i due pacchi di farina e li mise sull'isola <e sei stata bravissima! Grazie davvero...beh potete andare!>
<sicuro? Non avevi detto che volevi una mano per->
<nah! Faccio da solo non ti preoccupare cara, non voglio prendervi altro tempo! Divertitevi finché siete vivi!>

<oh...ok...buon lavoro allora> mormorò l'artista che uscì dalla cucina seguita dall'amicx ancora sotto shock e si trattenne nel darlx qualche carrezza di conforto, meglio non toccarlo per un bel po'.
<Kaoru è veramente tutto ok? È successo qualcosa?>
<abbiamo- si abbiamo fatto amicizia...non ti preoccupare davvero> fece un minuscolo sorriso e iniziò a incamminarsi verso le scale <andiamo a vedere chi ci sarà alla festa, più siamo meglio è> aggiunse, forzandosi ad avere un tono tranquillo e sereno come aveva normalmente per non farla preoccupare <e ti devo assolutamente lavare e cambiare se non vuoi rimanere arcobaleno>

___ ___ ___

Dopo cena e al suono del night time iniziò il party dei nostri fanciulli, ma non c'erano tutti e alcuni sarebbero arrivati in ritardo, il nostro caro Goro se li era segnati tutti.
Lui, Kazuya, Shinobu, Nori, Kaoru, Shiro, Jun'ichi, Kazuto, Nicolas, Elviira e Kichirō erano arrivati in orario mentre Yumeri, Jun, Shou Hannes e Roza sarebbero arrivati più tardi.

Il bar aveva solo acqua e bibite gassate, niente alcool e veleni, non pensavano che venissero quasi tutti e presero di nascosto un'altro grande sacchetto di patatine e avevano messo tante candele per illuminare per bene la stanza.
L'acrobata aveva portato anche lo stereo con la musica e il romano aveva insistito di portare anche un violino, voleva assolutamente suonare e nessuno l'avrebbe fermato!

Tranne una partita a biliardino con Nori contro Jun'ichi e Elviira, un duo molto inaspettato eppure vincente.
A iniziò partita la corvina sorridente disse "non ciò mai giocato, è la mia prima partita in assoluto" e poi aveva fatto più buche del romano e di Nori! Anche il businessman non scherzava, pensando che la sua compagna fosse scarsa e fu sorpreso pure lui.
Forse aveva un grande talento o solo la fortuna del principiante.

<MENOMALE CHE ERA LA TUA PRIMA PARTITA!> urlò il violinista e bloccò Nori prima che potesse raggiungere gli altri al buffet e a una partita di freccette <RINVINCITA!>
<SI SI! UN'ALTRA PARTITA YEY!>
<tanto perderete> commentò un po' freddo Jun'ichi ma aveva ragione perché succedette la stessa cosa di prima e Kazuya prese pure la uno perdendo.

<EH CHE CAZZ->
<fai proprio schifo a questo gioco> commentò Goro che osservava la partita con Kichirō, Kaoru e Kazuto.
<stai zitto! Vuoi giocare tu contro questi due?> gli porse la stecca e Nori lo imitò sperando che qualcuno prenda il suo posto.
<va bene, Kaoru sei con me! Insieme riusciamo a batterli senza problemi!>
Elviira si stava divertendo e si sentiva il boss finale super difficile di un videogioco, insieme al suo braccio dentro Jun'ichi che le aveva dato dei consigli utili per poter vincere ancora.
Kichirō e la vecchia squadra rimase a vedere la partita, la tensione era la stessa di un combattimento mortale e riuscirono a tenersi testa per la prima parte per poi essere brutalmente battuti dai vincitori in carica Jun'ichi e Elviira.

Il rosso vide che si misero a fare altre partite scambiando anche gruppi ma decise di non aggiungersi perché non era da lui giocare a biliardino e sentiva sul petto una grande ansia nel stare con tutti loro, di notte, in un killing game, in un party e si sentiva estraneo da quella situazione.
Come se fosse uno spettatore della loro felicità e ciò lo spinse a stare in un angolino da solo cercando di darsi una calmata e tirare fuori la sua parte estroversa.
Aspettava che venisse da sola, che placava i battiti del suo cuore e lo facesse sorridere con serenità.
Si sentiva allo stesso modo ai compleanni e alle cene con parenti lontani, immerso tra sconosciuti e non poter andare a casa o in camera sua al sicuro. Sia per educazione sia per non sembrare sospettoso.

In sottofondo c'era musica moderna messa a basso volume per non mandare nel panico Shinobu e Shiro che tranquille stavano al piccolo baretto a fare da DJ e scegliere le canzoni, oltre a chiacchierare tra di loro.
Kichirō cercava di distrarsi tra le note di "The Rhythm of the Night" e di vedere dove poteva interagire e evitare di fare l'asociale, tipo aggiungersi a giocare a biliardino insieme a tutti gli altri, stare con le due fanciulle al bar o...fare qualcosa con Nicolas.
Il fanciullo viola giocava a freccette, da solo com'era anche lui, ma non sentiva così tanto forte dentro di sé la voglia di fargli compagnia per non lasciarlo da solo ed esculso. Anche perché sarebbe finita in una lita e si sarebbe comportato come sempre da stronzo. Già lo stupiva che si fosse unito a loro per questo party, magari per non sentirsi lasciato in disparte o soffre di insonna e non sarebbe cambiato nulla per lui stare in un party e restare in camera sua per tutta la notte.
Lo poteva capire, ma non gli sembrava il tipo da film mentali o d'avere ansia per qualcosa.

In ogni caso Kazuya e Elviira presero l'attenzione di tutti cambiando di colpo "Scartman" con "Bomba" e facendo segno a tutti di mettersi al centro della stanza.
<BALLI DI GRUPPO! SU SU! NON SIATE TIMIDI!> urlarono in coro e Kichirō decise di aggiungersi predendosi coraggio e facendo del suo meglio. Aveva giocato a Just Dance ma non era un pro player di quel gioco. Sicuramente più bravo di Kazuto che era rigido come un tronco.
Il trio caotico e delle meraviglie fu quello che prese benissimo questa cosa, mettendoci tutta la loro carica e energia, contagiando anche gli altri tranne Nicolas, uno dei pochi a rimanere a guardare ed era rimasto nel suo angolino.

Anche Shiro voleva aggiungersi ma la cecità le impediva di seguire le mosse e ballare in gruppo quindi faceva passetti a caso seguendo il ritmo e il rumore che facevano tutti gli altri, cercando di capire cosa stessero facendo, provando a coinvolgere Jun'ichi e Shinobu.
La seconda era troppo in ansia per convincerla, non voleva sforzarla e farla sentire ancora di più a disagio, per questo si impuntò sul primo e alla fine riuscì a farlo ballare!
Bastava prendendo con forza e fare un ritmato valzer trascinandolo. Riuscì pure a fargli fare un caschè ma con lei che tirava giù lui, fu molto divertente immaginare la faccia piena di imbarazzo del suo sposo che perdeva in un solo gesto la sua serietà e la sua iper mascolinità.

Non lo lasciò andare anche dopo la fine di "Bomba" e per tutta "Macarena" dove la pianista si mise anche a cantare insieme al resto del gruppo.
Di questa canzone sapeva benissimo i passi e si era messa a insegnarli al boss mafioso con ancora il cuore in gola e il volto rosso, stava morendo dentro e riuscì a non farlo notare troppo da fuori.

Per sua fortuna ci fu una pausa per bere e mangiare, tutti però l'avevano visto ballare con Shiro e si sentiva così tanto in imbarazzo.
Kazuto non fu d'aiuto, lo avvolse con il braccio e gli fece un sorrisetto divertito <non pensavo che fossi il passivo della coppia>
<staccati e stai zitto, non commentare e tieni tutto dentro alla tua testa.>

<meglio che le tue fan non vengono a saperlo o dovranno cambiare tutte le loro fanfic-> il corvino si staccò e si diresse verso la porta, lo stratega lo seguì sospirando <hey non ti offendere! Stavo scherzando!>
<sono stanco, vado in camera>
Tirò fuori il e-handbook per vedere l'orario <ma sono appena le 11>
<non mi piace fare troppo tardi, notte Kazuto> ed uscì senza salutare nessun'altro o aspettare una risposta.
<anch'io vado, questa festa è super noiosa!> disse Nicolas parlando finalmente con qualcuno da tutta la festa solo per andarsene e farlo sapere a qualcuno, così che nessuno possa pensare che sia scappato via.

Però almeno arrivarono nuovi partecipanti!
Jun e Shou vennero accolti con una partitona di freccette, dove vinse incredibilmente Kichirō e altri balli di gruppo dove Jun si aggiunse dopo una grande discussione interna e Shou dopo essersi fatto convincere dal Dungeon Master per una sfida "chi fa più schifo deve bere un bicchiere di tutte le bibite mescolate insieme". Secondo Nori fecero schifo entrambi quindi entrambi dovettero fare quella penitenza.
In un solo bicchiere c'era Coca cola, Fanta, succo all'ananas, Tè al limone, tè alla pesca, Pepsi, Sprite e Monster. Uno schifo e riuscirono a non (tw) vomitare.

Aspettarono mezzanotte prima di fare il gioco della bottiglia e arrivò giusto in tempo Yumeri che era riuscita a prendere dalla cucina una bottiglia di vino.

<ma sei scema? Monoaki ci uccide! Magari era una delle sue!> disse Kazuya e la motociclista stappò la bottiglia e ne bevve un sorso.
<e sti cazzi? Non è tipo unx che cerca di diventare sobrix? Lx sto aiutando!>
<mi piace questo ragionamento, Yumeri passa qua!> disse ilx schermidore alzando le braccia in alto.
<è una scusa per il tuo alcolismo!> rispose Nori guardandolo male
<Shinobu lo vuoi anche tu?>
<non coinvolgere Shinobu nel tuo alcolismo!!>

Tutti si misero in cerchio, alcuni costretti a partecipare, e vennero spiegate le regole dal nostro romano di fiducia.

Le scelte erano: bacio, sulla guancia, carezza, schiaffo, pizzico e lettera, avrebbero usato l'alfabeto inglese perché più comodo e semplice.
Scelte decise prima di girare la bottiglia e se puntava Kaoru, ormai tutti sapevano della sua paura di essere toccato, era lxi a decidere se farlo o no.

Fu molto divertente, grazie all'alcool portato da Yumeri riuscirono a far sciogliere un po' Shinobu che partecipò al gioco con meno pensieri e più tranquilla, decise pure di fare un bacio! Assurdo! E lo diede a Shiro, contenta di vederla così serena anche se un po' brilla.

Il mangaka cercava in tutti i modi di dare un bacio al violinista solo per il meme e mettere in imbarazzo l'amico ma gli capitava sempre altra gente e tutti ricevettero i suoi baci, pure Kaoru che non rifiutò!
<il tuo fidanzato è un puttaniere> disse a Kazuya
<non è il mio fidanzato!> rispose a Kaoru.
Una sola volta gli uscì Kazuya ed era l'unica volta in cui aveva scelto schiaffo. Fu debole ma il romano urlò e fece il suo solito drama.
<FIGLIO DE MIGNOTTA CHE MALE>

Shiro fu quella più dolce, sceglieva anche lei bacio alternato con carezza, una sola volta decise di fare pizzico e si sentì in colpa a farlo a Nori che ricambiò con un'altro pizzico al suo turno.
L'unico a fare lettera era Kazuto e fu costretto a scegliere anche le altre interazioni, finì per dare schiaffi a Kichirō, Goro, Elviira e Yumeri. Quest'ultima si vendicò con una carezza, che doveva essere per Shiro.

L'unico che riuscì a fare una cosa che voleva fu Kichirō, aveva scelto bacio e gli uscì Shou.
Non la cosa migliore dare un bacio a qualcuno che aveva appena rotto con il suo fidanzato morto e semi-immaginario...ma era un bacio sulla guancia! E subito dopo ricevette dallo stesso Birdwatcher uno schiaffo.

Si fece l'una e Jun si alzò in piedi interrompendo il gioco, fece un piccolo sbadiglio e li salutò <io vado a dormire, scusate se non rimango> si diresse verso la porta e aggiunse prima di uscire <mi sa che Roza e Hannes non verranno, si è fatto tardi>

Elviira la guardò andarsene preoccupata dalle sue parole.
Hannes le aveva a detto che si sentiva molto stanco ma si sarebbe sforzato a venire e Roza le aveva detto che si sarebbe fatta coraggio e sarebbe venuta. Ma nessuno dei due c'era.
Forse erano troppo stanchi o impauriti.
Sperava che stessero bene, al day time di "domani" avrebbe parlato con loro a riguardo, soprattutto riguardo al quasi bacio con Roza.
Era da tutto il giorno che non si parlano, forse aveva bisogno di tempo per pensarci? Per capire la situazione e i suoi sentimenti?
Era così complesso l'amore...
Cerco di non pensarci e godersi dinuovo la festa, non voleva stare male mentre tutti stavano tranquilli ed erano felici! Non voleva rovinare il gioco, quindi mise tutto dentro la sua scatolina del cuore e si unì alla partita di uno.

Stettero svegli a giocare, a ridere, a bere e a mangiare fino alle tre di notte.
Era decisamente tardi ma decisero di provare a stare ancora svegli fino al daytime ma dopo qualche minuto crollarono dal sonno e dalla stanchezza, rimanendo a dormire nella sala giochi e a terra.

Ore: 11:00 a.m __ Giorno 17 _________
Luogo: camera da letto _____________

<ecco dov'erano finiti...perché c'è una mia bottiglia di vino? Brutti piccoli figli di puttana->

La voce scazzata di Monoaki fu il loro buongiorno accompagnata alla risata non stop di Akikuma, divertito di vedere le loro facce confuse da appena svegli. Si teneva pure la pancia! Non capivano perché fosse così divertito...

<RAGAZZI!> Elviira entrò dentro la stanza di corsa, facendo prendere un colpa a tutti I presenti.
Si era svegliata prima di loro ma non era venuta da loro per dargli il suo solito buongiorno caloroso. Era bianchissima e agitata, il fiatone non veniva per la grande corsa ma per il panico <non...non- NON CI SONO ROZA E HANNES NELLE LORO CAMERA E IN GIRO!>

Forse per questo che Akikuma rideva.
Trovava divertente che loro stessero dormendo sereni mentre delle persone erano sparite.

Kichirō si alzò di scatto e andò verso Elviira che era scoppiata in lacrime, abbracciò il rosso e tutti gli altri nella stanza li raggiunsero.
<Elviira, sicura di aver controllato bene in giro?> chiese il fanciullo accarezzando la testa corvina della più piccola che fece sì con la testa e non smettendo di piangere.
<anche nei passaggi segreti?> chiese e l'altra annuì nuovamente e nascose il volto nel cappotto del Dungeon Master come una bambina.

<Kichirō anzi Watson> iniziò Shiro, anche se era entrata nel ruolo di investigatrice rimase seria nel suo tono di voce e nelle sue intenzioni <tu resti con Elviira e pure Shinobu e rifate un giro del piano terra, noi altri cerchiamo per il resto della villa ok?>
<va bene, Sherlock> Kichirō si unì al gioco, cercando di sfruttare questo ruolo per rendere tutto meno pesante e costringersi a mantenere la calma come farebbe un vero investigatore.

Shiro andò nei passaggi segreti accompagnata da Yumeri e Nori, Goro e Kazuto andarono a cercare gli altri che erano andati via prima alla festa e controllare le camere, infine Kaoru e Kazuya cercarono al secondo piano.
I maggiordomi decisero di restare a guardare, non potevano darli una mano e rovinare così lo show.

La corvina si spostò dal Dungeon Master all'artista e la strinse forte forte.
<non ti devi preoccupare, ora ti diamo una mano a cercarli...> ma non riusciva a rassicurarla del tutto e si bloccava, dovrebbe dirle anche "e li troveremo sani e salvi" ma non c riusciva perché non ci credeva neanche lei e non riusciva a dire una bugia simile alla fanciulla.

In sala da ballo nessuno.
Salottino sotto le scale nessuno.
Porta per le stanze dei maggiordomi chiusa e non riescono ad aprirla.
Sala da pranzo nessuno.
Cucina nessuno...
Non c'era nè Roza nè Hannes, nessuno dei due sembrava essere vivo e presente.

La cosa che lo turbava era il pensiero di controllare non solo nel ripostiglio ma anche nei cassetti e nel frigo.
La sua mente sapeva e si era convinta che ormai quei due fossero morti quindi dovevi cercare in posti dove i vivi non potrebbero mai stare.

Cassetti...normali.

Casse del ripostiglio...normali.

Frigo...normale.

Ma la cucina di quel posto aveva ancora un'altra stanza da controllare.
La cella frigorifera.

La porta era pesante e si apriva lentamente.

Era in apnea, sentiva il cuore venir coperto dal brutto rumore del metallo, l'aria fredda lo colpì brutalmente in faccia e iniziò ad avere i brividi su tutto il corpo.

L'odore della carne ti faceva venire l'acquolina in bocca ma la vista dei cadaveri di Hannes Salonen, Ultimate Magician e di Roza Angelina Fedorova, Ultimate Competition Judge faceva venir (tw) il volta stomaco.

<dan dan dan!! Sono stati ritrovati dei cadaveri! Sono iniziate ufficialmente le investigazioni e le preparazioni del trial!! Tan tan tan!>

I passi di tutti che li raggiungevano in cucina erano a un volume troppo basso.
Anche le loro voci.
I loro corpi.
I rumori.
Pure i maggiordomi.
tutto il mondo...
Era strano.

Elviira non capiva.

Elviira non capiva perché era partito quell'annuncio.

Elviira non capiva perché gli occhi le pizzicavano.

Elviira non capiva perché le veniva da ridere.

Elviira non capiva perché tutti credevano a quello scherzo.

Elviira non capiva perché suo fratello e la sua fidanzata non si stessero alzando.

Elvikra non capiva perché non trovava nulla di tutto ciò divertente.

Le gambe si mossero da sole verso la cella frigorifera e quei due corpi immobili.
La stanza era freddissima, sembrava di stare al polosud, neanche un secondo dentro che sentiva di star congelando.
Sentì delle mani cercare di afferrarla inutilmente, delle domande che come risposta ottennero solo una risata piena di nervosismo e sforzata.

<Hannes...Roza...smetteta dai, non è divertente, potete finire lo scherzo su...> Le parole uscirono lentamente e tremanti, per il freddo e per la paura della realtà.
Non era pronta ad accettarlo.
Stava aspettando la fine dello scherzo.
Le risate del pubblico.
I loro occhi aprirsi, vivi, e vedere quel sangue sparire.

Le ginocchia cedettero, era davanti a loro e le venne naturale prendere il fratello per le spalle e iniziare a scuoterlo lentamente.
<Hannes smettila...> la voce era vuota <stai facendo preoccupare tutti...smettila ti prego...anche tu Roza, non farti coinvolgere e smettila...>
Nessuna risposta.
Iniziò a scuotere entrambi con più energia e forza.
<vi prego...smettetela non fa ridere...>
L'unico rumore che sentì fu quella della scatola dentro il suo cuore rompersi e scoppiare come una bomba.

<SVEGLIATEVI VI PREGO! ALZATEVI!> urlò e sentì delle forti caldi braccia avvolgerla, non si girò a sapere chi fosse. Non le interessava.

<HANNES TI PREGO- TI PREGO NON MI LASCIARE ANCHE TU! TI PREGO SMETTILA! SMETTILA DI SCHERZARE!>
Le forti braccia cercavano di staccarla via da quei corpi morti ma lei si teneva stretta ai due e opponeva resistenza.
Sperava che con il calore del suo corpo riuscisse a riscaldare quei due corpi freddi, congelati, e morti.
Era stupido però ci credeva davvero in questa cosa.
<MI SEI RIMASTO SOLO TU TI PREGO! HANNES! SVEGLIATI CAZZO! TI PREGO! NON LASCIARMI SOLA ANCHE TU! SEI UNO STRONZO SE MI LASCI! SEI UNO STRONZO! SVEGLIATI- SVEGLIATI A BASTA!>

<Elviira ti prego> con lei dentro alla cella c'era Shou che cercava di farla uscire, la corvina si aggrappò poi a Roza e non voleva andarsene da lì.
<AVEVAMO TANTI PIANI INSIEME! FUGGIRE! AVERE UNA CASA GIGANTESCA CON MILLE ANIMALI- E- E VOLEVO STARE SOLO CON TE ROZA! QUINDI SVEGLIATI E VIVIAMO ASSIEME! SPOSIAMOCI! VIENI AL CIRCO CON ME E HANNES! NON ESSERE STRONZA CON ME E SVEGLIATI ROZA! SVEGLIATI E NON MI LASCIARE MAI PIÙ!>

Anche lei non dava nessuna risposta.

Ad aiutare Shou ci pensò Yumeri che prese entrambi di forza e li tirò fuori causando le urla e i pianti ancora più forti e più disperati dell'acrobata.
Erano certi che continuava a dire le solite cose ma non si capiva più nulla, un unico grande grido che fu un colpo al cuore per tutti e non solo per Shinobu.
Era orribile vedere una creatura così buona, così positiva e così sorridente vederla seduta a terra in lacrime e a urlare come una matta, con le mani tra i capelli, li tirava con forza come per strapparli e senza più fiato.

La sua unica famiglia rimasta e il suo amore erano stati uccisi e cancellati dal loro mondo.

Era sola. Completamente sola.

Non le importava scoprire chi era stato. Uccidendolo non sarebbe risorto nulla.
Voleva sapere anzi un modo per farli tornare da lei ed essere dinuovo felice.
Perché sapeva benissimo che dà quel giorno tutto sarebbe cambiato e finché fosse rimasta in vita non sarebbe mai più riuscita a sorridere ed essere la solita Elviira.

Ogni suo sogno.
Ogni sua speranza.
Ogni sua forza.
Ogni suo appoggio.
Distrutto.
Non esisteva più.
Sparito.
Disintegrato.
Polverizzato.
Morto.
Come Hannes e come Roza.

Shinobu decise di rimanere con lei mentre gli altri avrebbero investigato, l'aveva stretta a sé e portata via dalla cucina per coprirla e portarla al caldo, allontanarla da quella vista che le faceva so stare male.
Era freddissima e rischiava di prendersi pure qualcosa, meglio evitare di ammalarsi lì dentro.
Non l'avrebbe assolutamente lasciata sola, avrebbe sopportato le sue urla se ciò significa essere d'aiuto per qualcuno.

La situazione era tesa, molto tesa, oltre per la reazione di Elviira, ma anche perché c'era stato un'altro omicidio.
Non una vittima.
Ma ben due vittime.

Il trial sarebbe iniziato tra un poco e dovevano preparsi ad accusare ed essere accusati per chissà quanto tempo.
Nuovamente.
Per la terza volta.

Shiro tirò un sbuffo, si sentiva stanca solo al pensiero e si girò verso il suo Watson, aveva un buon profumo, delicato e dolce, facile da ricordare e distinguere.
<tutto ok Shiro- Sherlock?> il rosso notò quella stanchezza nel suo volto, la prese a braccetto e con l'altra mano inizio a vedere il monokuma file. Era stato consegnato mentre Elviira piangeva, quei maggiordomi avevano zero empatia. Tutto per sto cazzo di Show.
<si, tutto ok> mentì e fece un dolce sorrisetto <però mi faresti un favore se mi dessi una mano...>
<certo! Non serve neanche che me lo chiedi!>
<grazie Watson, leggimi pure il Monokuma file>
<i Monokuma file, sono due in un unica cartella...secondo te sarà un unico assasino o due?> chiese Kichirō
<non saprei dirti se prima non scopro qualche indizio> gli rispose Shiro.

Vittima: Hannes Salonen

Ora del decesso: tra le 11 p.m e 2 a.m

Causa di morte: ...

Extra: ferita da arma bianca in testa

_____________

Vittima: Roza Angelina Fedorova

Ora del decesso: tra 11 p.m e 2 a.m

Causa di morte: ...

Extra: ferita da arma bianca sul braccio destro e al fianco sinistro.

<sono dati così...vaghi> commentò la pianista massaggiandosi il mento <non sappiamo come sono morti e l'orario preciso...come dovremmo risolvere il caso?> continuò sospirando, le sembrava fin da subito un caso impossibile e complesso, che andava visto con calma e lucidità...non doveva gettare la spugna fin da subito. C'era sempre un modo e una soluzione, bisognava solo essere calmi...

L'odore pungente del forte profumo da donna di Monoaki era riconoscibile da lontano un miglio e si girò verso la sua direzione. Annusando bene l'aria sentì, molto più debolmente, un odore strano. Ci avrebbe pensato dopo, sentì ilx maggiordomo avvicinarsi e iniziare a parlare.
<non vi sono dati delle informazioni per rendere tutto più divertente, ma sono facili da scoprire se vi impegnate adesso e durante il trial. Divertitevi anche voi piccoli detective>

<oh chiaro...> mormorò la fanciulla, il rumore dei tacchi si fecero lontani, se ne sarà andata via, si gira verso Kichirō <puoi descrivermi la cucina?>
<allora la stanza è pulita, tranne la cella frigorifera che ha delle macchie di sangue all'entrata. Ci sono due coltelli e un panno nel lavandino, bagnati, li avranno puliti per togliere il sangue? Se non sono dei Aki perché stavano cucinando, ma se sapevano che c'era un morto e un omicidio da queste parti non avranno toccato nulla> iniziò il rosso girando per la cucina e riaprendo ogni cassetto per vedere se c'era qualcosa di strano, magari prima aveva visto male per la fretta di trovare Hannes e Roza.

<nessuna macchia di sangue?> chiese Shiro che aveva una piccola smorfia in volto.
<nessuna Sherlock...emh tutto ok?>
<no...> si girò verso di lui <sto cercando di capire cos'è questo strano odore che sento, è debole però non sembrano prodotti chimici per pulire...> rispose e Kichirō prese dei bei respiri, sentì anche lui qualcosa ma era troppo debole per capire cos'era.
<però...sembra essere lo stesso odore che c'era nei passaggi segreti...e lì era più forte, forse perché gli Aki non ci passano troppo spesso e il profumo di Monoaki non è riuscito a coprirlo. Dovrebbe essere bicarbonato di sodio e aceto bianco>
<oh...per cosa servono?>
<non lo so, ci devo pensare su...puoi descrivere i corpi?>

Annuì si avvicinò alla cella, provò ad entrarci e iniziò a tremare fin da subito.
<che freddo! Come ha fatto a starci Elviira? Ma quanti grandi ha?!> esclamò uscendo dalla stanza e cercando qualcosa che segnasse la temperatura, era all'esterno, un piccolo schermo con dei tasti per regolare la temperatura e c'era scritto "-28°C".
<-28 gradi celsius!? È tantissimo!!>
<di solito le celle frigorifere dovrebbero essere intorno ai -3°C>
<e se l'assassino abbia aumentato la temperatura per ucciderli congelati? E le ferire sul corpo solo sono ferite normali>
<non male come idea Watson, dimmi di più dei corpi perfavore>

<se vuoi posso dirveli io> si intromise Jun'ichi che era lì con loro a provare a fare una autopsia ai corpi nel freddo glaciale. Kichirō poté vedere che si teneva sempre il fianco e sembrava molto stanco, ma se lo tenne per sè e si concentrò sui corpi.
<il colpo in testa di Hannes è mortale mentre la ferita sul braccio di Roza è superficiale ma quello sul fianco...non saprei dirtelo.> disse con il solito tono il corvino.
<c'è anche la chiave elettronica dell'archivio! Potremmo provare a vedere se dentro c'è qualcosa, se c'è l'hanno con loro significa che gli serviva!> disse Kichirō con un piccolo sorriso e facendo per entrare ma venne bloccato dal corvino.
<con quel freddo e stando lì dentro da ieri sarà rotta, è inutile non riusciresti ad entrarci>

<l'orario dei decessi è più o meno lo stesso del party, per questo che non sono mai venuti. E se fossero stati anche nell'archivio avrebbe lo stesso senso.> commentò Shiro <alle 10, dopo il night time, è iniziato il party. La fascia della loro morte inizia dalle 11, quando è arrivata Jun e Shou e, tu Jun'ichi e Nicolas siete andati via> Kichirō si stava segnando tutto ciò che stava dicendo e aveva detto anche prima <poi verso le 12, mezzanotte, arriva Yumeri e verso l'una se ne va Jun e ci siamo addormentati verso le 3. Quindi gli unici ad avere l'alibi sono quelli che sono restati alla festa per tutto il tempo senza mai andarsene prima o arrivare tardi>

Quando finì di parlare sentirono suonare il campanello dei maggiordomi.
Era già finito il tempo? Così poco? Cazzo...
La pianista a passo svelto andò verso la sala da ballo lasciando i due fanciulli indietro e nella sua testa continuò a ragionare.
Il rosso ne approffitò per fermare un attimo il businessman e parlarci un attimo da solo.

Non voleva far preoccupare Shiro che era già poco calma di suo. Sarà per il fatto che ci siano stati due morti al posto di uno, che non sia molto chiara la situazione e hanno scoperto veramente poco, oltre alla situazione in generale dopo le urla di Elviira e per il trial. Anche lei era stanca ed era umana quanto loro eppure si impegna a sembrare la solita forte Shiro con cui puoi confidarti e sostenerti, che non si rompe mai.
Il peso del corvino l'avrebbe tenuto per sè, tranne se fosse utile per l'omicidio.
<Jun'ichi tutto ok?> chiese e notò che l'altro ebbe un leggero brivido, molto probabilmente per la cella frigorifera aperta e tutta l'aria fredda che usciva e li colpiva. La sua faccia era stanca e come sempre impassibile.
<si, ho sbattuto contro il mobile sta mattina, tutto qui.>
<vuoi del ghiaccio?>
<no, grazie> si liberò dalla presa <andiamo che ci aspettano in sala da ballo>

Ed eccoli lì, tutti nella grande sala ad essere avvolti e chiusi in quel strano ascensore che li portava giù verso l'inferno. Lentamente ed era una attesa straziante, eterna. Soprattutto per il silenzio rotto da Elviira che ancora piangeva, aveva ancora delle lacrime.
Si strinse a se stesso. Non era pronto.

Non era un processo qualunque.

L'ascensore si fermò, le porte si aprirono facendo entrare un immensa e accecante luce che gli dava il benvenuto a condannare qualcuno.

Era un processo di vita e di morte.

Uscirono lentamente e vennero accolti dalla stanza così ben illuminata da un gigantesco candelabro, lo stesso che illuminava il cadavere di Sae.ĺ Sotto ad esso c'erano però i vari podii, o postazioni, uno per ogni Ultimate.
Costretto a incolpare qualcuno, mettersi nel ruolo di Nicolas e puntare sulla vittima occhi pieni di giudizio.

Era un processo di verità e di bugie.

Lady Sally si mise sopra a un trono dietro di loro, essendo mattina non era assonata e come sempre si mise a giocare con i bei capelli di entrambi i maggiordomi che stavano in piedi accanto a lei. Sempre al suo fianco. Fedeli e protettivi.

Era un processo di fiducia e di tradimento.

Dietro di loro c'era un gigantesco schermo spento. Riusciva a specchiarsi in esso e rimase immobile ad osservarsi. Guardava la sua immagine riflessa con un forte nodo alla gola. Iniziava a temere se stesso lì dentro e si sentiva così stupido

Era un processo di amici e nemici.

Ogni podio aveva una targhetta con su scritto gli stessi nomi che c'erano in quelle delle loro camere. "Dark Lord of Games". Non capiva ancora il perché di quei nomi.

Era un processo di suppliche e di scuse.

Tutti si misero nei loro posti, tranne Y/N, Chunami, Maude e Sae e oggi si erano aggiunti Hannes e Roza.
Al loro posto c'erano quattro pali con sopra attaccati delle cornici con le loro foto e sopra avevano una X rosa. Giusto per farti ricordare che non c'erano più.

Questo era un processo di classe

ECCO L'OMICIDIO
Era scontato lo so 🙄 spero vi sia piaciuto lo stesso il capitolo e che l'angst sia di buona qualità 🤭

Per non andare contro le mie stesse regole ho deciso di rendere si canon una ship e uccidere una delle due.
Sono unx stronzx i know ma siamo su una storia di DR

E ho una fissa con omicidi con i party? Si.
Non sarà l'ultimo/hj

Non so che altro dire se non scommette su chi sia l'assasino...o assassini 👀 im silly you know~

Al prossimo capitolo mie stelle💕💕

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