𝓐𝓻𝓬 𝟐 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝟓 - Fabbrica del Cioccolato

«la felicità è sempre soggetta dall'invidia: la sola miseria non è invidiata da nessuno»

-Socrate

L'assassino è uno di noi.

Kichirō era dinuovo lì, sperava che fosse tutto un sogno ma invece non era così. Come sempre.
Da quando era lì si era abituato a disintegrare ogni briciola di speranza che nasceva nel suo cuore. Una strana autodifesa.
Faceva male vedere quei cartelli al posto delle persone. Gli ricordava che erano morti e non sarebbero mai tornati a casa. Non potevano più salvarli.
Le mani strinsero il podio, o come si chiamava, non gli interessava molto.

Lady Sally ci teneva a farli un veloce discorso per iniziare e ricordare le regole del trial.
<ascoltatemi attentamente! Dopo il secondo non vi serviranno più i ripassi se ascoltate con attenzione> iniziò e stranamente non diede subito la parola ai due maggiordomi <avrete quasi tutto il tempo che volete per discutere e scoprire il colpevole. Poi ci saranno le votazioni e potere segnare solo una persona! Vincerà la maggioranza e se essa voterà nessuno avrete perso e l'assassino potrà uscire. Chiaro? Chiaro! Ora potere iniziare!>

Il silenzio iniziale non era molto incoraggiante, non erano abituati a questa situazione. Forse era meglio così, li rendeva ancora umani.
A interrompere e fermare l'imbarazzo che stava per nascere fu la voce di Yumeri
<non ho avuto la possibilità di farlo prima per cause superiori, acido, quindi inizierei parlando di ciò che è successo dal mio punto di vista. Senza interruzioni> fulminò con lo sguardo Nicolas per poi guardare tutti gli altri senza mirare qualcuno di preciso.
<allora...sono uscita dalla mia camera per iniziare il giro alle 11:30 stesso orario in cui sono andata a salutare le altre ragazze, erano tutte tranne Sae, nella camera di Elviira. Ho fatto il giro del piano terra perlustrando ogni angolo, mi sono fermata a mangiare qualcosa in cucina entrando grazie a una forcina. Quindi sono rimasta giù per un pochino. Poi feci la stessa cosa anche al primo piano per poi andare al secondo. Arrivata in cima alle scale e camminando per il corridio noto la porta della biblioteca semi aperta e poi sento un grande tonfo provenire dalla sala della musica. Andai subito a controllare. Quando vidi il cadavere di Sae sono corsa ad avvisarvi subito. In realtà non c'era molto di più però mi sembrava giusto dirvelo...non si sa mai>
Finì di raccontare la fanciulla e fece segno a tutti di poter parlare.
<che grande coincidenza che solo tu fossi in quel corridio e in giro per la struttura giusto mezz'ora prima dell'omicidio e l'hai "visto" di persona! Perché eri da sola no? Non c'era nessun'altro in giro per la villa giusto?> ecco che la voce di Nicolas penetrò nelle orecchie di tutti creando il solito fastidio ma questa volta era veramente poco perché molti di loro concordavano con le sue parole.

<da quanto io sappia ero da sola...ma non so- forse? Il tonfo mi era sembrato strano all'inizio, ma ora che so che era Sae vuol dire che era con me al secondo piano>
<rimane una strana coincidenza non credi?>
<cosa stai insinuando Nicolas?> la voce della motociclista iniziò a scaldarsi ed essere poco più alta
<quello che stai capendo. Sto andando dritto al punto senza fare mille giri anche perché ad essere sinceri in questi questi ultimi giorni tra te e Sae non c'era buon sangue. Ed hai un buon movente> la sua voce le dava veramente fastidio, odiava la superbia nel suo tono come se se sapesse tutto e le sue parole erano l'unica verità. Se doveva uccidere qualcuno lui sarebbe stata la prima scelta non la povera Sae. Così sarebbe sceso dall'alto dei cieli fino in una fossa al cimitero.
<stai dicendo che sono stata io ad uccidere Sae? Non lo farei mai! Ma ti sembro il tipo?>
<perché no? Non ti conosco da avere la certezza della tua innocenza solo per pura fiducia e sentimento. Eri l'unica oltre a Sae ad essere in giro per la struttura>
<è questo mi rende automaticamente colpevole?>

<vi vedo belli accaniti voi due ma non state andando da nessuna parte quindi fermatevi. Vi lascio poi accusare ma approffitiamo di ciò per sentire gli alibi e le testimonianze di altri> interviene Kazuto guardando entrambi come una madre che calma i sue due figli, con tranquillità e severità <anche se avrei preferito fare il metodo della scorsa volta...bene chi di voi vuole essere il primo a parlare? Io purtroppo ho alibi "stavo dormendo finalmente! Pensavo di soffrire di insonnia">

<io, Kazuya e Kaoru eravamo in sieme in camera mia per tutta la notte, abbiamo sentito Yumeri urlare di aver trovato il cadavere di Sae. Non siamo mai usciti dall'inizio del night time, possiamo essere considerati esclusi. Stavano pacificamente giocando tra di noi e distruggere la mia camera con una guerra di cuscini.> parlò Goro anche per i suoi due amici che annuirono e non aggiunsero altro perché Nori parlò subito dopo di loro
<mentre io, Elviira, Shiro, Shinobu, Jun e Roza, come aveva detto anche Yumeri, eravamo assieme a fare una festa...siamo sempre rimaste unite...>
<e voi siete uscite?> chiese subito dopo Shou. A rispondere fu Shinobu che prese un po' di corraggio
<si, o almeno solo io. Ma le altre mi hanno vista e mi tenevano d'occhio mentre andavo da Nicolas prima di incontrare Yumeri, quindi prima delle 11:30>
Il fanciullo dai capelli viola fece un sonoro sbuffo <mi ero dimenticato della panna che mi hai spruzzato in faccia disturbando il mio sonno>
Shinobu arrossì per l'imbarazzo e tutti si girarono a guardarla, alcuni avevano un sorriso divertito immaginando la scena.
<comunque siamo rimaste tutte in camera anche dopo l'arrivo di Yumeri che era venuta per salutarci...e basta->
<io sono rimasto in camera mia a leggere per un po' prima di dormire> disse Jun'ichi
<io dormivo semplicemente> disse invece Hannes
<io ero in camera mia a provare a dormire- eheh- non avevo molto sonno...> disse Kichirō con un leggero sorrisetto forzato
<stessa cosa di Kichi, oltre a ciò io ho un dubbio...> disse Shou e dopo quella frase aveva l'attenzione tutta su di sè
<quando Yumeri ci ha chiamato per dirci che il cadavere era morto, perché non era partito l'annuncio quando l'ha visto lei? Ma dopo quando eravamo quasi tutti lì?>

<Shou ha ragione! L'avevo notato anch'io prima...infatti ho aspettato l'annuncio prima...prima di raggiungervi- da...Sae> la voce di Elviira si fece piano piano più debole e quasi rotta, ma non pianse e riuscì a rimanere abbastanza tranquilla. Il fratello le prese la mano e la strinse, un tenero e silenzioso modo per dirle di stare calma e che c'era lui con lei.
<hai qualche spiegazione Yumeri? Hai nascosto o dimenticato qualcosa per caso?> chiese lo stratega prima che Nicolas facesse le stesse domande, lui le aveva rese meno fastidiose.
<sinceramente no. Ho detto ciò che è successo. Sono andata a avvisarvi proprio perché l'annuncio non era partito. Ma boh, che ne so io perché non era partito> rispose la fanciulla facendo spallucce
<la tua risposta non mi stupisce> commentò Hannes alzando gli occhi al cielo e ricevette un colpetto dalla sorella che lo guardò un po' male, gli dicevano "non fare il cattivo!".
<magari non è partito perché ad averla vista è l'assassino?> chiese, anche se era una palese accussa, la vecchietta viola.
<tu hai delle brutte fisse con le persone!>
<sai quando qualcuno ha tutte le caratteristiche per essere il colpevole non me ne sono zitto e buono. Non pensi che sia non poco sospettoso che quando hai visto per la prima volta il cadavere non è partito nulla? O quando l'hai vista era in fin di vita oppure stai sparando cazzate! Semplice no?>
<allora era in fin di vita...>
<eh no. Perché è morta alle 12 a.m e tu ci sei venuta ad avvisare di ciò quasi un o due minuti dopo. Quindi quando l'hai vista tu era appena morta. Sei stata tu a dirci che avevi sentito un tonfo quando eri arrivata al secondo piano, con un colpo del genere non rimani coscienze per tanti minuti. Neanche se hai il "potere della vita, della determinazione e della speranza"> la zittì Nicolas che aveva un leggero tono drammatico nelle sue mosse e movenze, ma la sua voce era calma facendo vedere leggermente la sua irritazione.

<calma! Calma!> dinuovo Kazuto prese in mano la situazione, si portò una mano sul volto massaggiandosi il naso. Si girò a guardare i due maggiordomi che come sempre si facevano gli affari loro giocando a qualcosa, questa volta non a scacchi ma a burracco.
<Aki! Avremmo una domanda!> li richiamò e i due gli fece segno di continuare a parlare mentre loro giocavano
<l'annuncio del ritrovamento scatta con una sola persona?>
Fecero no scuotendo la testa
<quanti dobbiamo essere?>
Alzarono a testa una carta di un tre di semi diversi. Si chiese perché non parlassero poi notò che Sally stava dormendo beata sul suo trono. Da bravi fratelli maggiori non volevano disturbarla e svegliarla.
<chiaro, quindi l'annuncio parte quando ci sono tre persone a vedere il cadavere, credo che tra queste possa esserci anche l'assassino giusto Aki?>
I due alzarono il polince in sù per poi tornare alla loro partita.
<vedi Nicolas? Non c'è nulla di sospettoso ma una regola che non sapevano. Semplice no?> gli fece il verso Yumeri
<ma ciò non toglie che rimani sospetta.>

<perché tu no? Come per Hannes, Jun'ichi, Kichirō, Shou e Kazuto. Loro non hanno nessun alibi> di difese Yumeri che aveva le nocche bianchissime per quanto stringeva forte i pugni.
<"stavo dormendo" wow che alibi! Allora non sono per nulla stati loro! Mentre io ho per forza detto delle bugie! Io ho per forza fatto qualcosa! Io sono la colpevole! Stranamente lo dici alla unica ragazza di questo gruppetto!>
<non usare il femminismo o la mia presunta misoginia per togliere i sospetti su di te. Ti sto dando contro non perché sei donna ma perché sei quella con più probabilità. Come ti ho già detto hai un movente, le tue sorelle, non hai un alibi e la tua testimonianza non ti sta aiutando a pararti il culo. Sei così ridicola da fare questi discorsi> le rispose Nicolas che si portò una mano sul volto disperato, non riusciva più a sopportarla.

<secondo me...> mormorò Nori con molta serietà attirando subito l'attenzione di tutti solo perché era una voce diversa da quella di Nicolas e Yumeri
<sono stati i maggiordomi! È sempre così nei gialli no? Caso risolto!>
Il suo tentativo di rallegrare la situazione fallì, tutti la osservavano come nel primo trial, severi e pieni di giudizio, mentre moriva dentro e continuava ad avere un espressione piatta. Aveva su di sè anche quelli arrabiati dei due accusati che adesso giocavano a dama. Non avevano apprezzato la battuta.
<stavo scherzando- scusate->

Kaoru chiuse il suo fascicolo con tutte le prove che aveva raccolto e guardò tutti i presenti che si erano nuovamente zittiti dopo quello scherzo.
<vedo che accusandoci non stiamo portando a nulla quindi fate attenzione e parliamo a questo punto dell'omicidio>
<non mi piace questa parte...> borbottò Elviira
<lo so lo so ma dobbiamo farlo se vogliamo capirci qualcosa> le disse Hannes.

<partiamo dalle cose dette dal Monokuma file: Sae è morta a mezzanotte inflizata alla testa. Quindi la lancia è l'arma del delitto. Questo era ovvio no?> iniziò la discussione ilx schermidore lasciando alcune pause per chi volesse aggiungere qualcosa come Kazuya
<con Jun'ichi abbiamo visto che non ha altre ferite e lividi sul corpo.>
<comunque come ha fatto l'assassino a ucciderla con una lancia? Ha fatto il lancio del giavellotto?> chiese subito dopo Yumeri
<perché lo chiedi? Non lo sai?> rispose Nicolas
<un lancio del giavellotto molto strano e macabro-> mormorò Elviira
<qualcuno qui è un campione di lancio del giavellotto? Sarà per forza l'assassino> chiese Hannes sarcastico

Kaoru non pensava di essere così tanto interrottx solo all'inizio e per una scemenza. Ma si prese una bella secchiata di pazienza e andò avanti
<la lancia era legata ad una corda, se l'avessero lanciata e basta non serviva la corda no? Mica è un rampino e non doveva trascinare qualcosa ma uccidere qualcuno. Secondo me quindi...>
<era legata a qualcosa ed era una trappola> concluse la frase Kichirō
<elementare Watson> commentò Shiro facendo un bel sorriso al collega.
<infatti dietro la porta c'era uno dei manichini con l'armatura che teneva in mano un pezzo di corda rotta come quella della lancia. Penso che siano la stessa ma tagliata in due. Stava poi vicina alla maniglia e a un coltello attaccata ad essa. Se Kichirō non ha sbagliato a descrivere> aggiunse la fanciulla
<hai detto tutto giusto> disse Kaoru
<quindi...> prese parola la biologa che giocherellava con una treccia <è una teoria- forse- forse...Sae ha fatto scattare una trappola ed è morta? Magari l'assassino ha pensato che fosse più sicuro per sè agire in questo modo per uccidere qualcuno, aspettava che Sae o qualcun'altro ci cadesse così da poter vincere. Pensava che risolvere un omicidio fatto con una trappola potesse essere molto difficile e farci perdere. Credo- ovviamente non so se è così- ma ciò spiegherebbe anche l'acido in biblioteca. Quello che ha colpito Yumeri- magari la sua vittima non andava in una stanza ma in un'altra evitando la trappola...non poteva fallire...>
<Sae è entrata nella sala della musica, il coltello sulla maniglia rompe la corda che collega il manichino alla lancia ma...ma non mi è chiara una cosa...> disse Kazuya portandosi una mano sul mento <come ha fatto la lancia a colpire la sua testa? Nel senso- dove stava? La corda a rompe e poi? Come finisce lì? Non so se mi capite pischè>

<arriva dall'alto> rispose Kazuto <la lancia era tenuta in alto dalla corda del manichino, per farla cadere e colpire la vittima bisogna tagliare questo legame e questo era il compito del contello attaccato alla maniglia.>
<però c'è ancora qualcosa che non capisco bene...> mormorò Kazuya <Sae ha fatto scattare la trappola no? E viene da sopra- ma da dove? E poi non ci vuole un pochetto di tempo dalla porta fino a dov'era lei? Mi spiego peggio> continuò il romano massaggiandosi le tempie <dopo che hai tagliato la corda non fai tipo cadere subito la lancia no? Quindi per farla morire subito dovrebbe essere davanti alla porta...ma da dov'è morta sembra che la lancia fosse sopra al lampadario, quindi è andata fino al centro dopo averla fatta scattare ed è morta->

<non è poi tanto grande la stanza, basta fare pochi passi veloci e sei già al centro. Magari avrà sentito Yumeri arrivare e spaventata sarà entrata a passo svelto, il coltello ha tagliato la corda e ecco che in pochi secondi è stata colpita nel punto giusto. Sarà entrata per nascondersi e...> rispose Kaoru che ebbe un'altro dubbio <in effetti...perché Sae era fuori dalla sua camera?>
<voleva fare un giro anche lei? Non spiegherebbe il motivo per cui nascondersi da Yumeri...e non è molto convincente come spiegazione...> cercò di dare una risposta Nori
<non stava scappando per forza da Yumeri, non credo sapesse che fosse lei. Era il penultimo giorno del movente, chiunque potrebbe aver pensato a fare un omicidio e quindi uscire di notte. Avrà sentito dei passi, si sarà nascosta e caddè in trappola dell'assassino. Però rimane il dubbio di quello che stesse facendo, voleva fare un giro? Vedere qualcuno?...non l'abbiamo vista da dopo cena> rispose Shiro portandosi una ciocca dietro l'orecchio pensierosa <e prima delle 10, quindi prima del night time, non c'erano le trappole...>
<quindi l'assassino dalle 10 a circa 11:30 ha fatto tutto questo casino. Perché poi Yumeri ha sentito la presenza solo di Sae. Non c'era più dalle 11:30 alle 12> aggiunse Kaoru
<sempre se Yumeri è innocente. Ma i tempi sarebbero gli stessi in ogni caso> commentò Hannes <e scusate se interrompo ma vorrei capire bene da dove ha preso tutta questa roba.>

<le corde vengono dal cassetto sempre al secondo piano, con Sherlock- emh volevo dire Shiro> mormorò Kichirō diventando leggermente rosso per aver sbagliato il nome della pianista che ridacchiò sentendolo.
<comunque- abbiamo visto che non era più bloccato e non aveva più le corde. Oltre a ciò nel giardino ci sono dei contenitori di acido...>
<insieme a delle bacinelle> aggiunse Shou con lo sguardo dritto verso i suoi appunti <avrà usato queste cose per la trappola in biblioteca. Mentre per la sala della musica c'erano già due manichini, quindi ha semplicemente spostato uno dei due. La lancia l'avrà presa dai manichini davanti l'ingresso. Infatti ne mancava una. Per il coltello- credo sia il mio di quando ho provato a uccidere gli Aki. L'avranno tenuto lì invece di metterlo apposto. L'unico viaggio che ha fatto è quello di scendere per la lancia, per il resto è rimasto al secondo piano.>
<tutto più chiaro. L'assassino è stato soprattutto al secondo piano, per poco al piano terra ma mai al primo dove ci sono dormitori. Magari per non rischiare di farsi sentire> commentò Goro che non aveva smesso neanche un secondo di disegnare e scrivere tutto ciò che stavano dicendo.

<scusate...non sto capendo più nulla- potete rispiegare in modo più semplice?> chiese l'acrobata guardando subito dopo Jun'ichi e Goro sperando in uno dei loro riassunti di coppia. Non era l'unica che ne aveva bisogno e il duetto si mise subito all'opera. Il mangaka aveva già belli pronti i disegni e il businessman iniziò subito con il suo reso conto.
<cerchiamo di mettere il tutto in ordine cronologico. L'assassino dalle 10 alle 11:30 preparava le trappole. Non per forza puntava a Sae, personalmente penso più a Yumeri perché tutti noi sapevano che andava in giro di notte per controllare la villa. Ma non abbiamo prove a riguardo. L'assassino ha deciso di mettere più trappole così da avere più probabilità di uccidere qualcuno e per non muoversi troppo decise di mettere entrambe nel secondo piano dove c'era la maggior parte dei materiali. Prende l'acido e bacinella dal giardino per la biblioteca, le corde nel salotto per la sala della musica. Farà un unico viaggio verso il piano terra per la lancia. La terrà in alto col lampadario e sfruttando uno dei manichini. Nella sala c'era anche il coltello di Shou che verrà legato alla maniglia per tagliare la corda quando la porta verrà aperta. Forse non l'avrà fatto con questo ordine ma a questo servivano gli oggetti. Se ne sarà andato via subito dopo. Un piccolo vuoto e la nostra vittima arrivò al secondo piano per mezzanotte. Entrò nella stanza subito dopo che avrà sentito Yumeri arrivare, magari pensando che fosse qualcuno che volesse farle del male ma sarà la trappola ad ucciderla. Yumeri era la prima e la sola a vederla, per questo che non partì l'annuncio ed è quindi venuta a chiamarci. Il resto lo sapete da voi>

<i sospettati rimangono me, Kazuto, Jun'ichi, Hannes, Shou, Kichirō e Nicolas> disse Yumeri già pronta a discutere nuovamente di prima.
<me puoi togliermi. O diminuire la pena perché ti ricordo che Shinobu mi ha visto prima del tuo arrivo in camera loro cioè delle 11:30> le rispose senza esitazione il Wool Artist
<ancora continui a andare contro di me? Mi dimentico facilmente le cose ma sicuramente mi sarei ricordata che in biblioteca c'era acido no? Sinceramente avrei fatto a meno di ferirmi la mano!> alzò la mano bendata per far ricordare a tutti che anche lei era rimasta vittima dell'altra trappola, non solo la povera Food Challenger. Sicuramente era un fatto a suo favore.
Pensava di far irritare il fanciullo viola ed invece lo vide fare un leggero ghigno, si sistemò una ciocca di capelli di troppo davanti al volto e rispose.
<finalmente ti sei decisa nel dirlo. Hai usato di quelle scuse ridicole quando avevi quella ovvia letteralmente nella tua mano. Sempre se non hai qualche strana mania autolesionista e volevi distrarci ferendoti con la tua stessa trappola proprio per darti una prova a tuo favore>
<Nicolas anche tu con il tuo quasi alibi non ti salvi. Sei stato visto una volta un paio di minuti prima delle 11:30 giusto? Prima del mio arrivo. Allora potresti aver finito prima no? Non sappiamo l'orario preciso della fine> disse Shiro e potè immaginare che l'amica le stesse sorridendo per aver preso la sua parte.

<ma di certo io non ammazzerei per qualcun'altro. Non c'era nessuno nella mia scatola di così importante da mette a rischio la mia vita. Ma invece abbiamo visto come Shou e Yumeri potessero benissimo farlo>
Indicò Shou con ancora in volto lo stesso ghigno
<abbiamo un vedovo pieno di vendetta, magari voleva dinuovo uccidere i maggiordomi con una trappola per la morte del suo amato ma ha fallito dinuovo e ha ucciso una povera innocente. La stessa che l'aveva appoggiata nella sua scelta di uccidere per salvare i loro cari>
Continuò indicando Yumeri
<poi abbiamo la povera fanciulla con tutta la famiglia in pericolo, aveva il rischio di perdere la parte più importante di sè. Rimanere da sola, poverina. Offesa dalle parole di quella bambinetta egoista che pensava solo al suo dolore, ha deciso di farla fuori. Ma lei voleva solo salvare i suoi cari, non sta facendo nulla di male no?>
Mentre parlava indicò il Dungeon Master che sobbalzò e si portò una mano sul petto
<ne dubito poi che il mastermind fuori di testa si mettesse in pericolo uccidendo una inutilità come Sae. Non aveva senso come mossa, avrebbe fatto finire troppo presto il gioco e poi vuole vedere gli altri uccidersi, se sta lontano può godersi fino alla fine il gioco. Oltre a ciò è troppo occupato a piangersi addosso per uccidere, sempre se l'immagine di sua madre non l'abbia convinto a fare un piccolo sacrificio> continuò e poi si girò verso Jun'ichi e Kazuto e indicò loro due. <avete una mente adatta per una cosa del genere ma sono certo che avreste fatto di meglio. Tutto più complesso che vi avrebbe assicurato una vittoria perché abbiamo finito il tempo. L'uomo d'affari potrebbe uccidere per i suoi cari mentre tu raccomandato non l'avresti fatto perché non sarebbe servito a nulla ed è un movente troppo sentimentale per te>

Aveva un grande atteggiamento di superiorità non perché ostentantava un suo grande talento, si comportava sempre come dio sceso in terra ma questa volta perché parlava come se conoscesse tutto di loro.
Come se ogni loro pensiero potesse leggerlo e potesse entrare nel loro cuore con un semplice sguardo.
Le sue parole erano vere e stavano mettendo solo più casino.
Non sapevano più a cosa aggrapparsi, a chi andare contro e divorarlo finché non avrebbe confessato o accusato qualcun'altro.
Quelle parole non avevano per nulla aiutato e misero solo altri mille punti di domanda.

Kichirō decise di chiudere gli occhi, concentrandosi sulle poche certezze di questo caso.
Doveva ignorare l'immagine di sua madre che sorrideva e lo stringeva tra le sue braccia che era fissa nella sua mente. Sentiva sulla sua pelle il calore del suo amore.
Doveva pensare ad altro. Doveva prima assicurarsi di sopravvivere per poter poi piangere di sua madre e ripensare ai giorni passati.

Prese dei bei respiri, lenti e faceva entratare più aria possibile nei suoi polmoni e farla uscire tutta lasciandoli vuoti. Uno e due. Uuuno e Duuue. Uuuuno e Duuuue.
La situazione era strana, la sua mente si era creata la piccola fissa sul perché Sae fosse fuori dalla sua camera, sapeva che questa informazione potesse aiutarlo. Purtroppo non aveva trovato nulla nella scena nel crimine e nessuno aveva citato una prova riguardo a ciò nemmeno una volta.
Intanto ringraziava di essere considerato il mastermind che gli aveva dato una specie di alibi.

<poi perché Kazuto e Jun'ichi dovrebbero uccidere Sae? Non credo abbiamo nulla contro di lei da doverlo fare! Oltre che non avrebbe mai accettato un loro ipotetico invito nel secondo piano> commentò Shou alle parole di Nicolas
<un invito? Dici che Sae era fuori perché doveva incontrare qualcuno?> chiese Goro al corvino che annuì alle sue parole.
<non credo che l'assassino abbia fatto tutto questo casino senza avere la certezza che quella notte avrebbe fatto una vittima. Quindi o mirava Yumeri che era già in giro di suo o Sae facendola uscire con un invito o cose simili come una specie di appuntamento>

Poi il rosso non ascoltò altro analizzando questa informazione dal punto di vista non suo, di Kichirō, ma di Sae.
Non della normale Sae ma di quella dei ultimi giorni quindi una ragazza ferita nel profondo, con una persona molto cara a rischio di morte come tutti ma voleva combattere. Voleva fare qualcosa eppure aspettava che fossero gli altri ad agire per lei. Un po' come facevano tutti. Come faceva anche lui stesso.
Aspettavano l'eroe che avrebbe salvato tutti, lei l'aveva visto in Yumeri ma ella distrusse quella visione creata da Sae. Non l'avrebbe aiutata. Il suo caro sarebbe morto. Quindi la colpa la mise su di lei, su tutti loro, che saranno colpevoli di tutte quello notti. Tranne lei. Lei non sarà colpevole perché voleva agire e salvarli.
Quella mattina non aveva degnatato neanche di uno sguardo Yumeri, stessa cosa vale per Elviira e il suo invito al pigiama party.
Nessuno la capiva, nessuno la aiutava, erano tutti colpevoli della morte di qualcuno che neanche conoscevano e dovevano essere puniti per ciò. Erano egoisti e stronzi per Sae.
Perché mai dovrebbe uscire dalla sua camera per andare da uno di loro? Accettare quell'invito in un momento critico come quello? Magari il salvatore di tutti avrebbe scelto lei come sacrificio e non le andava bene essere lei a morire. Non avrebbe mai accettato anche perché trattava tutti come se non esistessero. Stava per conto suo e non parlava con nessuno. Dalla rabbia avrebbe preso quell'ipotetica lettera, strappata e buttata via.
Shou si stava sbagliando.

<Sae non ha accettato nessun invito, ha rifiutato anche quello di Elviira del pigiama party! Non credo che avrebbe detto di sì a un incontro di notte in un killing game. Lei non voleva avere più nulla a che fare con noi>
Disse il Dungeon Master, sperava di essere stato utile con quella affermazione ma si rese conto che aveva solo complicato tutto. Non era l'unico a sentire qualcosa di strano in quella situazione, c'era un pezzo mancante del puzzle ed era difficilissimo trovarlo.
<questo è vero...forse è molto più probabile che l'assassino non aveva una vittima precisa? Oppure...non ne ho idea. Forse mirava a Yumeri? Sto cercando di capire qualcosa, sarà anche per il sonno> il mangaka si portò le mani in faccia coprendo uno sbadiglio e massaggiarsi la testa un po' dolorante.
<riguardo alla trappola nulla di sbagliato e ha tutto senso. Ma è la parte più importante per scoprire l'assassino...> aggiunse Kazuya chiudendo il proprio fascicolo e chiudendo gli occhi stanchi <abbiamo Sae che non si sa perché era fuori e l'assassino con troppi sospettati difficili da togliere>

<ricapitolando: l'assassino stava fuori dalla sua stanza dalle 10 alle 11:30, tutto un po' circa, e soprattuto al secondo piano. Solo una volta è andato al piano terra. Mai al primo piano per non farsi sentire. Nelle nostre stanze è possibile sentire i rumori del corridoio, quindi avremmo sentito qualcuno passare di lì no? Quindi l'assassino era già fuori dalla sua camera quando eravamo andati tutti nelle nostre camere> disse Shiro cercando di mandare avanti la situazione e risolvere i dubbi di tutti.
<Nicolas potremmo toglierlo, l'abbiamo visto in camera sua durante l'orario in cui teoricamente stava preparando la trappola. Però ci ha messo un po' a rispondere...> mormorò Nori
<stavo dormendo magari? Non tutti soffrono di insonnia. E non apro la porta senza pensarci durante un killing game e di notte. Stavo predendo un arma, mica sono come Sae che va in giro disarmata> si difese il fanciullo mentre giocherellava con la sua treccia, sembrava annoiato dalla situazione <comunque anche secondo me Sae è morta al posto di Yumeri, la vittima a cui puntava l'assassino ma è riuscita a sopravvivere da entrambe le trappole>

La motociclista spalancò un attimo gli occhi sentendo quella frase.
Sae è morta al posto suo. Sae non doveva morire. Lei doveva morire. Poteva esserci lei in quella stanza senza vita, con la testa infilzata, e invece c'era Sae.
Si portò una mano tra i capelli, spostando alcune ciocche che andavano sul suo volto pallido. Si era promessa di salvare tutti, si era proibita notti di riposo per impedire omicidi e alla fine era lei la causa di morte di una di loro. Per colpa sua Sae è morta. Perché puntavano a lei, la volevano morta, volevano sacrificarla per salvarsi e tornare dai loro cari. Per togliere una persona forte. Perché la odiavano o per mille altri motivi. Cosa ne sapeva lei! Cosa?! Nulla! Nulla!

Gli occhi erano dritti sul vuoto, non riusciva a piangere a quei pensieri ed era meglio così. Mai mostrarsi deboli davanti a tutti.
<ci sei rimasta male?> chiese Kazuto con un leggero tono dolce ma quella domanda fece solo irritare Yumeri. Alzò lo sguardo verso di lui con le guance che ripresero colore. Un lieve rossore.
<non fare così, sembra quasi che l'abbia uccisa tu. Beh indirettamente è così ma per ciò non verrai punita. Ma morirà solo l'assassino, un fallito che non è riuscito nel proprio obiettivo...>
<Kazuto non mi sembra il caso di mettersi a insultare il colpevole per vedere chi reagisce male. È perdita di tempo> lo interrompe Shiro con la voce molto seria, non glaciale come quella di Jun'ichi ma c'era quasi <e poi Yumeri non ha nessuna colpa e non ha ucciso nessuno>
<esatto, in ogni caso ora abbiamo ridotto un po' il cerchio. Ci rimangono Kazuto, Shou, Kichirō e Jun'ichi> disse subito dopo Kaoru.

Manca ancora qualcosa. Manca ancora qualcosa.
Manca anche il tempo. Il tempo! Quanto abbiamo ancora? Quanto ci manca? Quanto ci manca?
Mi manca. Mi manca la vita normale. Mi manca. Mi manca mia madre.
Mi manca. Mi manca il mio cane.
Manca solo qualcosa e il trial finisce. Giusto? Giusto?
Manca qualcosa. Mi manca qualcosa. Mi manca tutto. Tutto della normalità.
Ma non è questo che mi serve.
M...M...M...sto dicendo troppe cose con la M.
Sto per impazzire dinuovo?
Il rosso chiuse gli occhi, tornando al buio che diventata più confortevole della realtà. Doveva concentrarsi dinuovo su un unica cosa.
Nella sua testa non entravano informazioni esterne, alcune sì ma in modo vago, e respirava lentamente. Allontanava quei strani pensieri mettendoli agli angoli della sua mente.

Si immaginò davanti a sè l'intera stanza e nei podi c'erano solo i sospettati e la vittima. Le stesse posizioni della realtà ed erano illuminati da una forte luce sopra di loro.
Nicolas e Yumeri li escludiamo fin da subito, uno era stato visto prima delle 11:30 e l'altra era la vera vittima. Magari per Nicolas potrei cambiare idea ma per Yumeri no.
Non è per nulla il tipo da ferirsi per darsi una finta alibi, è uscita dopo la 11:30...se non ha mentito...no no. Non dubitare.
Le luce dei due si spensero. Prese dei bei respiri per rimanere concentrato e calmo, non doveva farsi prendere dall'ansia e dai brutti pensieri. Aveva tempo. C'era ancora tempo.
L'assassino aveva qualcuno da salvare, che non avrebbe mai sacrificato per noi. Però Shou non avrebbe mai ucciso Yumeri che l'ha salvata, però la trappola più pericolosa era nella stessa stanza dove ha combattuto contro gli Aki...

<non ho nemmeno le forze per camminare ma riuscirei a fare tutta quella roba?! Non ha senso! Poi non avrei provato a uccidere dinuovo gli Aki conciato così e non avrei mai ucciso Yumeri! Mi ha salvato> le parole di Birdwatcher entrarono nella sua mente ben chiare, sembrava che stesse rispondendo alle sue accusse mentali. Ma forse stava rispondendo a qualcun'altro che avrà fatto le stesse accusse. Non rispondendo alle accuse su di lui verrà preso nuovamente per pazzo ma non ha tempo per ciò.

Le luci su di lui si spenserò. Mancavano ancora due.
Kazuto e Jun'ichi. Il primo potrebbe benissimo aver architettato tutto ma non avremmo mai sbagliato. È Ultimate Strategist, sarebbe riuscito a uccidere Yumeri come voleva...no? Ha senso questo ragionamento. Anche Jun'ichi sembrava molto intelligente però non tanto da non sbagliare.
Nessun'altra informazioni dall'esterno.
Era solo lui e la sua mente.
Kazuto avrebbe fatto in modo di prendere per forza Yumeri, non solo mettendo più trappole. Oppure sapendo che poteva prendere qualcun'altro non l'avrebbe mai fatto.

<perché mai dovrei averlo mai fatto scusate? Per un mio caro? È una cosa stupida uccidere per salvare qualcuno di cui non hai la certezza se è vivo o morto. Perché questo era il movente. Non uccidere per salvarlo ma uccidere per scoprire che fine ha fatto e se non uccidi entro un tot quelli vivi muoiono. Per me non ha minimo senso rischiare> altre parole entrarono e questa volta erano di Kazuto. Non si stava parando per l'omicidio, aveva detto le stesse cose anche prima del trial.
Un'altra risposta alle sue domande mentali.

La luce si spense sopra anche su di lui. Mancava solo Jun'ichi.
Jun'ichi mi sembra troppo razionale per uccidere per motivi emotivi. Ma non lo conosco.
Non so se dentro di sé è diverso.
Non so chi aveva sulla scatola.
Non so quante lacrime ha versato ogni notte mentre il giorno finale si avvicinava.
Non so cosa gli passa per la testa.
Jun'ichi potrebbe essere completamente diverso da come si mostra.
L'assassino è qualcuno che avrebbe sacrificato tutti e tutto per la persona che ama.

Kichirō spalancò gli occhi, illuminato di colpo da quest'ultima frase che si ripeteva nella sua mente sempre più velocemente fino a creare un grande casino nelle sue orecchie.
La luce su Jun'ichi si spense, iniziò a vedere la realtà uscendo da ciò che stava immaginando.
Il braccio lentamente si alzava, il dito bello dritto pronto a indicare e incolpare. La mano si fermò all'altezza della sua spalla e aveva gli occhi fissi su un unico punto. Su un unica persona. Solo quella e tutti si girarono per vedere chi fosse.

<Sae Shokumotsu è l'assassino>
Disse interrompendo la loro conversazione o il loro silenzio. Le orecchie piano piano iniziò a sentirli dinuovo e ritornò completamente nella realtà.

<Sae...ma Sae non è la vittima? Come...non dirmi che...si sarà suicidata?> rispose Shinobu che non spostava lo sguardo dall'immagine della fanciulla con sopra una grande X.
<allora...> provò a spiegarsi ma nessuno lo stava ascoltando e qualcun'altro gli parlò sopra.
<non è un modo troppo complicato per suicidarsi? Non bastava impiccarsi e basta?> commentò il mago spostando lo sguardo verso Kichirō <non mi sembrava la tipa che si sarebbe ammazzata per salvare uno>
<ecco...> Kichirō fece per dire qualcosa ma venne subito zittito.
<non la conoscevi. Poteva benissimo essere il tipo soprattutto dopo che le siamo andati tutti contro. Ma non gli bastava uccidersi, voleva complicarci il trial per far morire tutti noi> rispose il Wool Artist, non sembrava annoiato come prima e aveva un leggero sorrisetto sul volto
<beh ecco...> il rosso ci riprovò.
<Sae non era neanche così tanto drastica. Voleva rivedere quella persona. Le bastava uccidere qualcun'altro e farci perdere, le bastava una sola persona> disse Shou portandosi una mano sul mento
<esatto e-> ancora interrotto
<ma la teoria del suicidio va contro alle nostre vecchie teorie su Yumeri che era l vera vittima...a meno che non voleva rendere Yumeri l'assassina così da farci perdere...non torna molto...>
<ragazzi...> ci provò per l'ultima volta ma nulla. Il rosso ci rinunciò, aspetterà il silenzio.
<quindi non avrebbr neanche senso la questione del tempo! L'assassino cioè Sae era sempre stata fuori! Anche dopo le 11:30...no c'è qualcosa che non va assolutamente> disse Goro guardando i vari fogli e tutti i suoi appunti presi durante il processo.
<si sta complicando troppo...abbiamo sbagliato tutto? No...credo- beh almeno ci spiega il perché Yumeri non abbia visto nessun'altro oltre a lei e Sae, perché ha rifiutato il party delle ragazze, perché si trovava al secondo piano di notte...> aggiunse subito dopo cercando di togliere qualche dubbio dagli altri.
<non mi sembra una classica scena di un suicidio comunque...> disse alla fine Kaoru.

<siete così confusi perché questa teoria è sbagliata> la voce pianista attirrò l'attenzione di tutti, anche di Kichirō che non era riuscito a parlare e spiegarsi meglio. Sapeva che la sua Sherlock avesse capito.
<Sae voleva uccidere Yumeri e vincere il trial, la sua morte non era programmata>
Jun'ichi alzò un sopracciglio <potresti spiegarti meglio?>
La fanciulla gli sorrise e si girò verso di lui per pochi secondi felice di questa domanda, poi si concentrò su tutti. Sui loro odori e i loro suoni.
<certo, partirò dall'inizio del fallimentare omicidio di Sae Shokumotsu, Ultimate Food Challenger>
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Dopo cenato Sae non era ritornata in camera sua, aveva altro da fare e non aveva tempo da perdere. Era l'ultima chance per fare qualcosa e di essere lei l'eroina della storia.
Avrebbe approffitato dei party per uccidere Yumeri.
Nessun'altro era fuori tranne lei ma doveva lo stesso stare attenta alle sue mosse, un piccolo errore le avrebbe costato tanto al trial.
Molto probabilmente sarebbe andata subito a prendere la lancia dal piano terra, così da non fare su e giù e non farsi beccare. Tanto aveva tutto ciò che le serviva in un unico piano.

Alle 10 iniziò a posizione la trappola più facile, la bacinella con l'acido, per la biblioteca. Doveva assicurarsi di prenderla, la porta socchiusa serviva non solo per tenere in alto la bacinella ma anche per invogliarla ad entrare. Doveva controllare tutto no?
Sarebbe poi arrivata da dietro con altro acido per assicurarsi la sua morte. Per aiutarsi avrà usato le sedie nella stanza, non era molto alta. Alla fine non fece nulla di ciò quando arrivò Yumeri.

Poi arriva la parte difficile della preparazione nella sala della musica. Per mettere la lancia legata alla corda in alto sul lampadario avrà fatto mille prove che l'avranno portato via molto tempo. Si sarà aiutata con il pianoforte o con un'altra sedia.
I manichini con quelle armature vere sono molto pesanti quindi ci avrà messo un po' a spostarlo. Come per versare l'acido senza buttarselo addosso. Fare un bel nodo.
Per Sae il tempo tra le 10 e 11:30 era troppo poco, si era fatta un grande piano ma le serviva molto tempo per prepararlo.
Poi non ho sentito nessun passo nel corridio per le 11:30 che non fossero di Yumeri. Oltre a ciò non abbiamo visto nessuno quando eravamo a fare lo scherzo a Nicolas. Yumeri non ha visto nessuno quando faceva il giro.
Nessuno era tornato nelle sue camere.

L'arrivo di Yumeri al secondo piano e la fine della preparazione della trappola erano alla stessa ora. Per questo che Sae scappò via. Non poteva essere vista e sentita, il piano sarebbe fallito e non aveva più altre chance.
Era troppo lontana per raggiungere un'altra stanza o andare direttamente verso le scale. L'avrebbe sentita, inseguita e beccata. Non andava bene.
Quindi fece retromarcia entrando nella sala della musica, aprendo la porta e tagliando la corda. Correva all'interno ignorando la presenza della sua stessa trappola, o faceva veloce proprio per superarla ma alla fine lancia le inflizò la testa.

Sae si era preparata a tutto, era scalza per non farsi sentire, non ha usato candele per non essere vista al buio, i guanti per non lasciare impronte digitali e un omicidio complesso per nulla da lei.
Avrebbero detto "Sae è troppo stupida per realizzare una cosa del genere". Saremmo finiti allo stesso modo ma al posto di Yumeri c'era lei.
Ma non fu così. Perché era entrata nella stanza sbagliata nel momento sbagliato.
Il suo corpo morto caddè subito dopo il colpo, facendosi sentire nel silenzio tombale della villa.
Se vogliamo darle una gioia almeno l'acido riuscì a ferire il braccio della sua vittima, ma non la uccise.

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<ora ha tutto più senso?> chiese la fanciulla albina ai suoi compagni.
Come risposta ebbe il silenzio, dei deboli cenni alla testa che non poteva vedere. Sembravano avere ancora qualche dubbio ma non legato all'omicidio.

Si chiedevano perché erano così stupiti nel sapere che Sae avrebbe sacrificato tutti per uno "sconosciuto". Così almeno era per loro. Eppure l'avevano sentita quanto rabbia aveva nel non fare nulla, di non agire, di lasciarli morire.
Era ovvio che avrebbe ucciso.
Yumeri era una di questi ma con anche il colpo di essere lei quella che doveva morire. Sae l'avrebbe uccisa. Sae la odiava così tanto che non si faceva problemi a ucciderla.
Per così poco aveva rischiato? Solo perché aveva idee diverse da qualcuno stava per morire?
Solo per un litigio? Aveva pure cercato di risolvere, di chiarire, di non usare le mani per una volta...
Stava per morire. Stava per morire.
Non le sembrava vero...oppure era così vero da sembrare falso.
Il killin game non era uno stupido gioco, stava per rimanerci secca.
Sae aveva fatto tutto quel casino perché era l'unico modo per ucciderla. A corpo a corpo non avrebbe mai funzionato, però sotto inganno aveva possibilità.
La mano copiriva le bende dell'altra, le sfiorava lentamente ma non la guardava. Aveva rischiato due volte e non saranno le ultime.

<quindi...cosa votiamo? Sae? Si può votare un morto?> chiese il Birdwatcher e fece uscire i dubbi di tutti che all'unisono si girarono verso gli Aki e Sally.

Li avevano completamente ignorati e non si aspettavano di vedere i due maggiordomi ubriachi che facevano un castello con le carte e la bambina che la faceva sempre cadere per puro divertimento. Solo Sally si accorse dei sguardi su di loro, diventò tutta rossa e diede dei colpi ai due prima che potessero bere ancora.
<meglio ripete la domanda...> mormorò Shou irritato dal loro comportamento. Non li capiva, non voleva capirli ma gli irritava non riuscirci, perché era poi impossibile sapere le loro prossime mosse e le loro reazioni <possiamo votare qualcuno morto?>
<certo! Ma che domande fai?
Anche i morti ammazzano! Non discriminiamo i falliti e i suicidi come il tuo ragazzo!> gli rispose Monoaki tra le risate vedendo il viso tutto rosso del fanciullo dopo la sua ultima frase <quindi avete finito?-> Akikuma venne interrotto da un suo singhiozzo <Finalmente! Iniziate a votare su su! Non abbiamo tempo da perdere!>

Il biondino si mise al centro del cerchio braccollando e senza bastone, l'alcool non gli faceva sentire molto dolore.
A uno a uno tutti votarono, nessuno disse una parola e si limitarono a mettere dentro la scatola il foglietto e tornare ai loro posti. Stavano condannando una persona già morta, era molto strano...cosa sarebbe successo se effettivamente Sae era colpevole? Niente esecuzione? Oppure la stessa routine?
Almeno non sarebbe morto nessun'altro. Era una cosa positiva...a modo suo.
Non sentirono nessuno urlare, implorare pietà, a dire che era tutto falso, a piangere. Le loro orecchie erano salve, il loro cuore non provava alcuna pietà.
Sae era già morta, non avrebbe sofferto ancora. Alcuni però pensavano che stesse dormendo, che durante l'esecuzione avrebbe urlato e condannato. Forse l'aveva già fatto mentre guardava da fantasma il trial.
Sarà così anche per le altre e per quelli che moriranno nei prossimi trial.
Il cuore dice che questa era l'ultima ma il cervello invece dice che ci saranno altre finché non ne rimarrà uno solo.

<finite le votazioni!> disse Monoaki facendo tornare tutti tutti presenti coi piedi a terra <la maggioranza ha votato per Sae Shokumotsu! Ed avete ragione! Ultimate Food Challenger è colpevole!> alzò la bottiglia di vino con un bal sorriso <la esecuzione verrà eseguita allo stesso modo dei vivi. UN BEL BRINDISI!!> finì in pochi sorsi il vino e non era avvelenato come quello di Shinobu e Kaoru.

<ma è morta! Non serve che fate quel stupido spettacolino! Lasciate stare il suo corpo> La motociclista era stata zitta tutto il tempo, cercando di metabolizzare il tutto, per poi scoppiare sentendo le parole del maggiordomo. Non sopportava quel sorriso così sincero, quello sguardo così divertito, quella risata così acuta, quell'odore di alcool e fumo che nasconde un profumo da donna, dava fastidio al suo naso e contaminava l'aria.
<awww provi pietà per quella che ti voleva ammazzare? Che voleva rovinare il tuo bel corpo con l'acido, il tuo bel visino con il sangue e una lancia che ti trapassa. Vuoi farle pure una seppoltura e una preghiera per farla andare in paradiso? Patetica. Lei si merita l'inferno. Perché ha peccato e deve esse punita> la voce era calma, si tratteneva le risate e cercava di avere una bella postura e di stare dritto mentre si avvicinava a lei <l'omicidio è brutto lo dice anche la legge!>

<non serve che punisci un cadavere. Non c'è divertimento per voi no?>
<oh Yumeri quanto sei ingenua...> quando le fu vicino la prese per il volto con delicatezza e le alzò il mento. Tocchi leggeri, senza guanti sentiva le sue mani congelate toccarle la pelle e farle venire i brividi.
<al pubblico piacciono le esecuzioni, dobbiamo farlo anche secondo il regolamento anche se è un morto...>
La avvicinò a sè e sorrideva. Voleva tirargli un pugno in faccia.
<poi sinceramente preferisco godermi le vostre reazioni mentre vedete la morte orribile di un assassino. Iniziate a provare una grande e ipocrita pietà. Siete stati voi a votarlo e condannarlo> la mano libera le stringeva il polso ferito, il dolore la immobilizzava e non riusciva a colpirlo come voleva. Era così vicino, rispetto alle sue mani il suo respiro era caldo, le parlava all'orecchio sussurrando. Ma non era per nulla piacevole.
<anche al pubblico piace. E noi facciamo ciò che il pubblico adora chiaro? Quindi urla più che puoi mentre vedi Sae essere ridotta in poltiglia e muore per la seconda volta...mentre tu rimani ingiustamente in vita. Urla così forte fino a farmi spaccare i timpani, sarebbe bellissimo>

Monoaki si staccò dopo quelle parole, non le rise in faccia e ritornò al suo posto. Akikuma non c'era più e Lady Sally premette il pulsante davanti a sè con il suo martello.

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Fabbrica del Cioccolato

"Ma qui è tutto senza senso!"
"I dolci non devono avere senso, per questo sono dolci!"

Lo schermo si accese e in primo piano c'era Akikuma con un bel cilindro nero, dei occhiali da sole con la montatura bianca, una lunga giacca rossa e tutto il resto degli abiti neri. Il suo sorriso non mancava mai.
In sottofondo non ci fu una musica classica come si aspettavano molti ma una più moderna e con un bel ritmo.
L'inquadratura iniziò ad allontanarsi dal nostro Willy Wonka biondo facendo vedere per bene lo sfondo.
Dietro di lui c'era un grande lago di cioccolato con in mezzo un tubo dove era incastrata Sae. Intorno ci sono poi dei orsi bicolore bianchi e rossi che andavano a ritmo di musica. Stavano anche in alto sopra a colli artificiali. Facevano piccoli movimenti, colpivano vari oggetti di scena a forma di dolci per creare il suono. Erano dei piccoli Umpa Umpa.

Alcuni Ultimate che guardavano la scena mormorarono "che sta succedendo?" confusi da quello che vedevano.

<credo che stanno per deliziarci con una canzoncina. È un occasione speciale ovviamente, non abbiamo avuto spettatori per molte lune>
Rispose Aki guardando dritto in camera, sembrava che stesse guardando tutti loro e li avesse sentit. L'avrà fatto apposta.
In ogni caso la camera si concentrò subito dopo sui rossi orsibche facevano lo stesso ballo dei Umpa Umpa come nel film, tutti belli in fila e coordinati. Il cioccolato iniziò a salire nel tubo lentamente rimase bloccato quando andò contro al cadavere che faceva da tappo.

<Augustus Gloop! Augustus Gloop!
Il più moccioso e stupido! Augustus Gloop! Bamboccio e vile, così ciccione ed infantile!>
Iniziarono a cantare, alcuni sbattevano a terra delle stecche di zucchero appuntite come delle lance. Ad alcuni ultimate davano l'idea di un enorme tribù che faceva un sacrificio a un dio, per nulla positivo e tranquillo.
Alcuni orsi erano sopra al tubo e con le lunghe lance di zucchero colpivano la fanciulla per smuoverla e castrarla. Stava bloccando il flusso di cioccolato ed era un problema.
Il risultato fu solo altri buchi nella sua testa, sangue, un occhio in meno e fori sul volto. Alcune lancie di zucchero rimanevano nel suo corpo perché non riuscivano più a toglierle.
Non riuscivano a vedere quella scena con la nostalgia del film che alcuni avevano visto da piccoli. Perché era tutto vero e più inquietante.

<Sarà un bel lancio, da manuale!
Un gran risucchio verticale! Nemmeno un graffio né un dolore!
Augustus Gloop non soffrirà,
Augustus Gloop non soffrirà!>
Intorno al lago, nel bordo, si tuffarono alcuni dei orsi con una grande coordinazione.
Ma solo in quel momento si accorsero che non era cioccolato normale ma un qualcosa di chimico simile all'acido.
Quel liquido sciolse metà colpo dei robottini e anche del corpo di Sae ancora incastrata nel tubo. Nuotavano nel laghetto continuando a cantare, girando intorno al tubo come squali.

<Non sarà certo un bel vedere, se mai voi riuscirete a farlo. Le grandi ruote girando lente, lo schiacceranno come un carro. Lo bolliremo ancora un po',
restando fino all'ultimo.>
Altri orsi si buttarono nel lago portandosi con sé giganteschi pezzi di cioccolato e altri dolcetti. Il liquido aumentava ad ogni orso, la pelle della fanciulla era rosso, un bel rosso intenso, non capivano se aveva ancora la pelle e quello era tutto sangue. Si intravedevano delle ossa rovinate galleggiare intorno a lei.
Il sangue si mescolava con quel liquido facendolo diventare più scuro.
<Pregando Dio, mattino e sera
ogni miracolo si avvera.
Questo miracolo si avvera!>
La scena era spoglia di tutte le decorazioni e dei orsi. Akikuma era da solo e dava le spalle al pubblico osservando lo spettacolo facendo piccoli movimenti a ritmo non volendo scomporsi troppo. Aveva un ruolo preciso da rispettare.

<Quando scegli un fastidioso da tutti amato e riverito, che non suscita rancore, contro a un budino al cioccolato!>
Il tubo era pieno di cioccolata che saliva, scioglieva e distruggeva il corpo dell'assassina. Ma venne ancora bloccato da altri orsi che si buttarono al suo interno dall'alto.

Sae non urlava, non piangeva, il suo silenzio redeva tutto lo stesso pesante per i spettatori. Si immaginavano nella loro testa quei rumori e quella disperazione.
Era un modo molto carnevalesco di liberarsi di un cadavere. Crudo. Lento. Sgradevolmente comico. Reale.
Ma nessuno scoppiò, neanche Yumeri che si morse il labbro fino a farlo sanguinare.

Finalmente il liquido riuscì poi a salire portando con sé il cadavere grazie a uno scoppio. Una esplosione acida e dolce.
Akikuma era lontano dal lago, dinuovo rivolto verso il pubblico e non venne colpito per un soffio, ma tutto il resto iniziò distruggersi e rovinarsi. Sentiva un leggero odore di bruciato.
C'erano pezzi di vetro, metallo bucato, teste e braccia dei orsi e anche delle ossa umane in giro.

Niente musica. Niente Umpa Umpa. Niente Sae.

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Lo schermo si spense. Era tutto finito.
Potevano uscire da quella stanza ma non dal gioco, non potevano considerarla una vittoria.
Elviira si era stretta molto forte a Yumeri per cercare di rassicurarla e perché ne aveva bisogno durante tutta l'esecuzione. Non furono le uniche a non parlare, a non dire nulla e non riuscivano a smettere di guardare lo schermo. Tutto era così ipnotico.
La motociclista aveva il labbro inferiore tutto rosso e lucido, il sangue era diventato un bel rossetto. Non aveva urlato come voleva il maggiordomo ma sembrava lo stesso contento dalla sua reazione. Le sorrideva e giocherellava con una ciocca blu.
Si trattenne nel menarlo e strinse a sè la piccola acrobata, nascondendo il suo volto in lacrime da quel maniaco della disperazione.

Questa volta Sally non fu tanto sotto shock anzi continuava a cantare sottovoce la canzoncina dei orsi. Era il suo film preferito e le era venuta una grande voglia di cioccolato. Non era stato troppo macabro come lo scorso e di altri visti in passato.
Ma era felice così, voleva che tutti i prossimi fossero sempre tranquilli.
Da dietro il suo trono sbucò Akikuma, vestito normalmente, con in mano un piattino pieno di cioccolatini.
<spero siano venuti buoni. Puro aroma di Sae! Tranquilli niente pezzi di carne, muscoli, ossa, organi interni e acido. Forse un po'...beh è la prima versione! E l'acido fa bene alla salute>
<uff pensavo che fosse vero cioccolato...> borbottò la bambina scadendo dal trono e aggrappandosi al biondino fermandolo prima che mangiasse uno dei cioccolatini <fermo! L'acool ti rende ancora più stupido di uno stupido Aki!>
<quindi sono tipo...stupido Aki alla seconda? Oppure alla terza? Quarta? Ennesima?>
<sei pure più logorroico!!>

<possiamo uscire? È finito il trial, devo vedere la risposta dentro la scatola. Vediamo se Monoaki dice la verità> disse Shou che stava già andando verso l'ascensore completamente da solo, gli altri erano ancora fermi intorno ai podii.
<credo che tu abbia capito male il movente, Biancaneve>
Shou si girò di scatto verso l'italianx
<voi non avete ucciso nessuno, esecuzione non è considerabile omicidio quindi la scatola rimane chiusa. Solo Sae aveva la possibilità di vedere la risposta. Quindi per voi c'è ancora il dubbio: il mio caro è vivo o morto? Ma quei pochi vivi lo rimarranno ancora per un po' solo per pietà. Ma sono tipo due o tre quindi fa nulla!>
<...cosa?>
<proprio così! Su salite in ascensore, si ritorna a dormire!>

Shou guardava il vuoto per tutto il tempo. Venne trascinato fino in camera sua da Kazuto, tanto non sarebbe riuscito lo stesso a camminare da solo anche senza quel shock. Non si accorse di nulla.
Il mondo esterno era distante, la su mente aveva un unico pensiero.
Sperava di ottenere una risposta, una speranza certa che l'avrebbe aiutato ad andare avanti in quel gioco.
La certezza che il suo amore fosse vivo e la sua mente fosse ok. Ma sono riusciti a spegnerla completamente con un bel sorriso e tra le risate.
Per loro era divertente distruggerli.
Non riusciva neanche a piangere per colpa della rabbia nata dalla loro esistenza. Si prendevano gioco di lui e del suo cuore.
Non può essersi dimenticato di Mamoru. Non può essersi dimenticato della sua morte, che non esiste più su questa terra! Del viaggio nello spazio! È tutto così irrrale! Gli bastava sapere solo se lui è vivo. Che sta bene. Non si è ucciso e non ha mai conosciuto Moniaki. Non faceva parte di quel mondo orribile di Killing Game.
È TUTTA UNA CAZZATA!
CAZZATA!
E voleva così tanto uscire da qui per avere la certezza che la sua normalità esiste ancora ed era vera. È vera.

Là fuori non era un mondo scuro e buio, come la sua vista coperta dalla rabbia, redendo poco chiari i suoi ricordi dall'uscita dalla sala del processo fino a quando era steso sul suo letto.
Sentiva solo il dolore alle mani, il sangue che sporcava la pelle candida delle sue nocche. La scatola al suo fianco ancora chiusa, un po' deforme. Forse le aveva tirato così tanti pugni fino a farsi male, non un ottima cosa perché non si era ancora ripreso.
Chiuse gli occhi tornando al buio, non voleva vedere altro sangue, respirava lentamente per contentarsi su altro e non sul dolore delle ferite. Spera di non averle riaperte. Anche ora privo del controllo della rabbia non riusciva a piangere.
Non ci riusciva perché pensava agli Aki, di come voleva menarli insieme a Nicolas, al mastermind, a Junko e chiunque gli creasse dei problemi.
La sua mente non gli permetteva di pensare a momenti belli con Mamoru per poter essere triste.

Finché rimarranno vivi ci sarà spazio solo per la rabbia.

03:30 a.m ___ luogo: ??? _____________

Le due talpe, ancora tremanti al ricordo dell'esecuzione, stavano seduti su delle comode sedie in due stanze differenti. Non sapevano dell'esistenza dell'altro, che non erano soli ma avevano un alleato...o un nemico. Ma ancora per poco.
Erano in stanze mai viste e proibite per tutti gli altri, entrambe molto buie così che neanche loro potessero scoprire i segreti dei due maggiordomi. Non devono assolutamente tradire la loro fiducia, temevano le conseguenze allo stesso modo.

I due Aki si sedettero davanti alle due talpe separati da una scrivania piena di fogli. Quella del biondino era decisamente disordinata, quella dei capelli blu era messa meglio ma non era il massimo dell'ordine.
In stanze diverse riuscivano a imitare la posizione dell'altro.
Entrambi appoggiavano i gomiti sulla scrivania e si porgevano in avanti, gambe accavallate, le mani tremavano e le dita battevano contro il tavolo. Akikuma per l'iperatività e Monoaki per una lunga astinenza dal fumo, alcool e droghe. Un bel sorriso che mascherava i loro veri sentimenti e occhi che guardavano dritti verso i loro ultimate.
Erano pronti per il loro spettacolo, le cose erano troppo noiose e c'è bisogno di caos.

<scusami per l'orario, ma devo parlarti di una cosa veramente importante>
Stesso tono, stesso tempismo, stessa velocità. Se erano nella stessa stanza avrebbero fatto un bel corretto.
<è giunto il momento che tu faccia qualcosa di concreto per me>
Lasciavano delle pause per osservare la loro talpa.
Quellx del biondino era immobile, sembrava un po' tesx dalla serietà del maggiordomo. Era già preoccupatx di fallire, di farlo arrabiare e di non essere in grado nel suo ruolo. Così fragile e facile da controllare. Le prese una mano e iniziò ad accarezzarla, per tranquillizzarlx.
Quellx dell'italianx faceva vedere un po' di agitazione e faceva segni a maggiordomo di andare avanti, che era tutto orecchi. Voleva togliere dai pensieri le sue mille idee di questa missione e la peggio di tutte era un omicidio. Aveva un grande complesso: temeva di dirgli di no irritabilità ma non se la sentiva di uccidere qualcuno.

Misero davanti a loro dei fogli, una macchinetta fotografica che sembra una polaroid e un registratore.
<non essere così agitatx, non è nulla di che. Devi solo fare due cosette.
La prima è fare foto e registrare audio di cose compromettenti dei partecipanti. Su questi fogli hai i segreti di tutti loro e devi darmi delle prove, soprattutto audio. Le telecamere non le hanno. Passano dalla cosa più stupida del mondo fino alla più grave. Tipo da essere andato in giro in mutande ad essere il capo di una famiglia mafiosa. Investiga anche nelle stanze altrui, li ci sono molti segreti. Come bonus ti ho messo "è il mastermind", magari da abbinare a una bella foto sospetta>
Dissero, sembrava un compito abbastanza semplice. Dovevi essere semplicemente uno stalker senza farsi scoprire e sembrare strani. Però c'era altro...

<la seconda è fare fuori l'altra talpa, o semplicemente scoprire chi è, rivelare e fare il lavoro meglio di lxi. Si non sei il solx...non farci amicizia e preferirei se lx uccidessi. Se lo fai mi prenderò io la responsabilità, tu potresti uscire o continuare a giocare con me. Sai...quel maledetto di Aki vuole sabotarmi, dimostrarsi migliore davanti agli occhi del mastermind e non mi ha detto nulla della sua talpa così che io non possa rispondere.>

<ma...perché? Non potremmo collaborare? Magari te e Aki chiarite, si lavora meglio in gruppo e se siamo in tanti...no? Tipo potremmo ottenere più informazioni, sostegno nel non farsi scoprire e...e perfetto-> disse la talpa di Monoaki.
Non si aspettava che fossero tipo rivali i due maggiordomi, sembravano così amorevoli tra di loro. A modo loro ovviamente... in effetti non sapeva se era da amici mettete del veleno nell'alcool e sparargli perché non ti ha aiutato con le facende domestiche. Forse lo facevano solo per scena, come molte persone in televisione. Oppure hanno litigato e sono arrivati al punto di quasi uccidersi dinuovo?

<se ti dico ciò è perché è impossibile. Non gli piace che sono migliore di lui! Che un novellino l'abbia superato in poco tempo mentre lui ci ha messo anni. Gli da fastidio che preferiscono me a lui e farebbe di tutto per mettermi in brutta luce per tornare ad essere il numero uno. Come predersi i meriti di questo lavoro e facendoti fuori così che io non abbia più nessuno aiuto. Quindi sarò io a fotterlo dinuovo, chiaro? Poi credo che un po' di competizione non vi faccia male>
<competizione mortale? Wow fantastico- molto sano e divertente> commentò l'altrx e si beccò un occhiataccia dall'altrx che lo pietrificò. Aveva detto qualcosa di sbagliato. L'aveva fatto arrabiare.
Si alzò in piedi e l'ultimate chiuse gli occhi d'istinto aspettandosi uno schiaffo ma nulla.
<carx...fai bene a prenderlo sul serio questo compito. Non farti scoprire e uccidere, portami tutto al più presto possibile e roba decente. Anzi di ottima qualità che riesca a intimidire più gente possibile e far scattare l'omicidio. Se muori io non ho problemi a sostituirti hai capito?>
La talpa non aprì gli occhi e annuì con la testa. Sentì la mano velata di Monoaki appoggiarsi sulla sua guancia iniziando ad accarezzarla
<guardami.>
Ubbidì senza fiatare.
<mi aspetto il meglio da te, non deludermi. Lo so che sei unx bravx cucciolx e mi ubbidisci senza problemi ma ora voglio che mi dimostri le tue capacità.>
Lxi annuì e Monoaki sorrise di più con fare divertito
<sei proprio un bravx picciottx>
Ridacchiò e gli diede qualche pacca sulla guancia, forti ma sempre meglio degli schiaffi.

<non so...non so se sono in grado. Io...io- non so-> l'altra talpa balbettava, temeva di farlo arrabiare dicendo ciò che pensava e infatti non riuscì a finire la frase rimanendo in silenzio e guardando da un'altra parte.
Uccidere? Neanche sotto minaccia. Il senso di colpa lx fermava anche per il primo incarico. Non era sicurx di nulla e di certo l'altra talpa era una persona completamente diversa da lxi e non avrebbe nessun problema a ucciderlx. Il pensiero lx fece venire i brividi che si bloccarono subito dopo sentendo la calda mano umana del maggiordomo accarezzarlx il volto e i capelli.
<che problema c'è? Dimmi pure non preoccuparti> sapeva come comportarsi e come controllarlx, bastava comportarsi bene ed essere dolce. Un metodo completamente diverso dell'amicx ma entrambi efficaci. Lui aveva uno da classico serial killer e lxi da classico mafioso, sempre paragoni negativi.

<...se poi mi odiano?>
<aww stella, perché ti preoccupi per nulla? Se lavori per bene non sapranno che sei statx tu. Ed in ogni caso io sarò sempre dalla tua parte, sempre con te e non ti odierò mai. Non ti servono altre persone, tu hai me>
Un piccolo sorrisetto e altre carezze, solita routine. Non sarebbe più riuscitx a stare senza il maggiordomo, questo era il suo intento.
<non importa chi ferisci, basta che dimostri che sei ilx migliore. Non solo a me ma anche a Monoaki. Non sai quante arie si sta dando per ogni piccola cosa, è una bambina viziata e ha bisogno di una lezione per fargli capire chi comanda. Se preferiscono me ci sarà un motivo no? Se qui ho fatto tutto io no? Perché sono il migliore. E lxi preferisce me.>
La talpa annuì solo alle sue parole, non se la sentiva di commentare ancora.

Entrambi si alzarono in piedi, dinuovo nello stesso momento e atteggiamento, le mani si allontanarono dai volti dei traditori e in modo teatrale allargarono le braccia. Era quasi finita la scena, mancavano le ultime battute.
<questa è una gara, battaglia o sfida o come vuoi chiamarla, quindi...che vinca il migliore! E vedi di esserlo tu.>
Le due talpe annuirono stringendo ognuno il regalo del loro maggiordomo. Quella del biondino la collana e quella dell'italianx il bracciale. Avrebbero vinto ma speravano di non dover uccidere nessuno.
<certo...signore->
<non essere così formale! "Certo Aki!" Voglio convinzione! Chiaro?>
<chiaro!...>
<per pietà te la accetto>
I due aki si avvicinarono alla parete, Akikuma con difficoltà per tutti i fogli e pezzi di metallo che aveva sparsi a terra, e aprirono due passaggi segreti. I due fanciulli li seguirono con in mano i fogli, la macchina fotografica e il registratore. Iniziarono a sentire la stanchezza dell'orario ma erano certi che non avrebbero più dormito per l'ansia.
Un'altro nemico in quel gioco.
Uscirono dopo aver ricevuto un "buonanotte" da entrambi e cercarono di non perdersi nei corridoi. O di non incontrarsi.

Anche i due Aki uscirono dalle loro stanze, incontrandosi nel corridoio. Le loro camere erano in realtà molto vicine, separati da una terza stanza.
<ci sei riuscita a provarci con la talpa?> gli chiese il biondino che si accesse una sigaretta
<non sono uno sciupa femmine come te!> rispose l'altro cercando di fare in accento napoletano ma non era bravx. Fece scoppiare a ridere lo scozzese e tossì un po' per il fumo
<non mi morire! Che poi chi insulto per convincere la mia talpa nei nostri piani? Hai i polmoni troppo deboli per fumare> anche Monoaki scoppiò a ridere e si avvicinò all'amico dandogli qualche pacca sulla schiena
<guarda non serve neanche che fingiamo perché ti tratto male e ti odio già normalmente. Andrà tutto per il meglio!>
<adesso hai portato sfiga-> e tossì ancora dopo un'altro tiro e non riusciva a smettere di ridere.
<se muori dai tutto a me?>
<fuck you bitch>
<si dice succhiamelo! Inglese!>
<sono scozzese!>

FINE SECONDO ARC💕✨🕺💃
Spero che vi sia piaciuto, vi ho lasciato con l'inizio di un dramma del prossimo arc 👀
Aspettatevi molta lore e l'inizio di mille domande. Sono così felice :D

Se volete e apprezzerei moltissimo una vostra opinione riguardo questo arc e come sta andando la storia, se avete qualche consiglio ecc.. mi farebbe molto piacere!

Al prossimo capitolo 💕

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