𝓐𝓻𝓬 𝟐 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝟏 - maledetto mondo

«ci hanno promesso che i sogni possono diventare realtà, ma hanno dimenticato di dirci che anche gli incubi sono sogni»

-Oscar Wilde

Tw: dissociazioni e attacchi di panico

Le sue gambe si muovevano da sole fuori dal suo controllo. Vedeva tutto in prima persona ma era come se fosse uno spettatore, il suo corpo correva per un corridoio nero e non capiva neanche da dove iniziavano le pareti e finiva il pavimento. Ma riusciva a distinguere in fondo una porta bianca e aveva l'istinto di raggiungerla e aprirla. Non sapeva dove portava ma doveva entrarci.
Intanto si sentiva così distante nel suo corpo non fisico, vestito con i suoi normali abiti prima del gioco.
Correva. Non si sentiva stanco e neanche si sentiva pieno di energie. Si sentiva vuoto. Anche quando raggiunse quella porta e la varcò riempiendo la sua vista di un immenso bianco che gli fece chiudere gli occhi. Sembrava essere investito da una grande luce e anche un po' calda come quella del sole.

Aprì gli occhi e vide che era all'aperto.
Indossava altri vestiti, neri, nello stile dei suoi abiti nel gioco.
Il sole lo illuminava e lo baciava, gli accarezzava i capelli e la pelle. Guardava dritto verso quella gigantesca palla di fuoco nel cielo, per poi abbassare lo sguardo quando iniziarono a fargli male dinuovo gli occhi per la luce. Pensava di essere finito in un bel posto illuminato dal Sole, un posto sereno in cui riposare e allontanarsi dalla realtà crudele. Magari in un parco, circondato da tantissimo verde.
Invece si ritrovò a osservare una città distrutta ed era in alto, sopra a un grattacielo ancora integro. C'erano fiamme, fumo nero, una grande puzza di bruciato e di sangue. Cadaveri ovunque. Donne, bambini, uomini, vecchi, giovani, persone. Case infiamme, rovinate e distrutte. Vetri a terra insieme a sangue e interiora. Sembrava di vedere una scena di un film apocalittico.
Di colpò iniziò a sentire i rumori di quella scena. Allarmi, urla strazianti, spari, esplosioni. Poteva vedere e sentire la disperazione di quei pochi che rimanevano in vita.
Gli si strinse lo stomaco e gli venne voglia di agire, di buttarsi e come un eroe salvare tutti. Di mettere in salvo i feriti, proteggerli e curarli. Ma il suo corpo non si muoveva e rimaneva inchiodato lì su quel tetto.

Ma lui voleva scendere. Doveva scendere. Ma non poteva farlo. Non riusciva a farlo. Perché non si muoveva? Perché? Stanno chiedendo aiuto! Perché non scende? Perché nessuno fa qualcosa?
Non era da lui. Non era lui.

Sentì qualcuno ridere...era la sua risata.

Ma non voleva ridere. Non c'era niente da ridere. Perché rideva?
Era veramente lui? Perché faceva cosi?
Cosa c'era di così divertente da vedere gente morire, uccidersi, distruggere, farsi esplodere? Dov'era il divertimento nel sangue, nei corpo senza vita, delle loro interiora, delle loro ossa?
Era una bella risata, molto forte e non smetteva più, ma la sentiva così esterna da sé. Non era lui a ridere...

Ora che ci pensava...chi era lui? Chi era? Chi è? Chi sarà?
Era la sua voce e il suo pensiero ma non il suo corpo. Chi era? Come si chiama? Perché si trova qui? Cos'è questo posto? Non capisce...

<Kichirō!>

Non poteva essere il suo nome.
Non era lui. Chi era allora? Qual è il suo nome? Non era, è, presente, adesso.
Chi è? Chi è?

<Kichirō>

Chi era Kichirō? Era lui? Quello che rideva e non fa nulla o quello che vuole fare qualcosa ma è bloccato?
La voce del pensiero o la voce del corpo?
Erano entrambi? Uno solo? Nessuno?
È tutto così confuso.

<Kichirō rispondi!>

Chi lo sta chiamando? Perché non conosce se sa il suo nome? Perché non conosce neanche se stesso?
Non era il suo nome. Non è il suo nome.
Perché continua a chiamarlo? Che deve fare? Non deve ridere?

<KICHIRŌ SVEGLIATI!>

Fu dinuovo tutto nero.

??? __ giorno 03 _____________________
Luogo: camere da letto _____________

Il fanciullo iniziò ad aprire gli occhi e uscire da quell'incubo, ma non riusciva a tenerli aperti per più di un secondo. Li richiuse e rimase immobile, sentendo la calda coperta appiccicata al suo colpo ed era attaccato anche al materasso così morbido. Sentiva di poter continuare a dormire senza nessun problema, era a casa. Non era nella villa. Era tutto buio e quindi iniziò a immaginare dov'era.
Poi iniziò a sentire la presenza di altre persone intorno a lui, aprì gli occhi di poco per vederli ma era tutto sfocato. Li richiuse e rimase ad ascoltare il mondo esterno cercando di non addormentarsi dinuovo. Rispetto al sogno si sentiva più debole ma la confusione era rimasta.
Kichirō...perché gli sembrava così strano il suo nome? Le domande che stava facendo gli girano ancora in testa e lo fa sentire così strano. Non capiva quel sogno, forse non doveva sforzarsi a capirlo.

<secondo me è morto>

Si concentrò sulle voci e riconsce quella di Akikuma, senza vederlo sapeva che stava sorridendo. Aveva sempre quel sorriso così complicato da decifrare. Pensa che non ci sia nulla da capire in lui, che non ci sia nulla e basta.

<cosa? No! È vivo! Non vedi che respira ancora?>

Eccola la voce di Shou, arrabiato come il suo solito quando incontra uno dei maggiordomi ed era certo che aveva un bel broncio

<è morto, perché non ascolti un esperto?>

Questa invece era la voce di Monoaki, sentì anche un suo leggero tossire dovuto molto probabilmente da una sigaretta. Ma ciò non gli spegneva il sorriso, non l'aveva ancora visto sorridere con grande sincerità, vedeva sempre della forzatura. Non li capiva.

<grazie Aki ma sono un inventore non un medico. Comunque se non è morto è in coma. Mi serviva un nuovo manichino per provare le esecuzioni...>
<NO NO NO NO! Kichirō è vivo e non è in coma! Non puoi usarlo per i tuoi esperimenti da scienziato pazzo!>
<non sono uno scienziato. Pazzo si ma sono un in-ven-to-re! Sono due cose diverse!>
Ecco che si erano messi a litigare e la sua testa iniziò a fargli male, ne aveva sentiti troppi di discussioni e voleva stare tranquillo

<comunque gli dò altri dieci secondi per svegliarsi, se no è mio e potrò usarlo per le prove>
Kichirō decise di riaprirlo gli occhi facendo meno fatica di prima, stava dormendo da troppo e voleva evitare di fare una brutta fine. Dopo un po' iniziò a vedere per bene fino a distinguere le tre figure nella sua camera.

Non notarono che si era svegliato finché non mosse le braccia per togliersi le coperte, gli faceva strano toccarsi dopo quella lunga sensazioni di non realtà.
Si mise lentamente seduto mentre veniva osservato dagli altri come se stessero vedendo la resurrezione di un morto. Tranne Shou che sorrideva perché aveva ragione sul dire che era vivo.
<buongiorno principessa, ci hai messo un po' a svegliarti>
Lo salutò l'italianx che stava lontano da loro con una sigaretta in mano ed era appoggiata al muro. Alle gambe del letto c'erano gli altri due
<mi stupisci come sei riuscito a dormire con le campanelle, trombette, metal, sveglie assordanti, sirene di ogni forza dell'ordine, urli strazianti di bambini e anche con la mia sveglia speciale della tua magic 8 ball...> disse il biondino che si alzò r andò verso l'altro solo ler rubargli la sigaretta per fare un veloce tiro e spegnerla davanti alla sua faccia. Non era l'unico a trovare il fumo fastidioso dopo un po'.
<comunque sono le 2 di pomeriggio, hai dormito molto>
Disse invece il Birdwatcher che rimase affianco all'amico.

Ma la mente di Kichirō era ancora nel caos e non raccolse bene le informazioni, erano molto vaghe e poi sparivano subito dopo. Per questo rimase in silenzio a osservare il vuoto davanti a sè e con la bocca semiaperta.
<ok è morto.>
<NON È MORTO!>
<sono morto?> mormorò il rosso
<si>
<NO CRETINO!>
<noi ci abbiamo provato, su andiamo abbiamo da fare> si intromette Monoaki staccandosi dal muro e andando verso la porta e venne raggiunto dall'altro di corsa
<che dovete fare?> chiese Kichirō togliendo dagli occhi le ciocche rosse
<cose da cattivi. Nulla che ti interessa> rispose l'italianx per poi uscire con Akikuma che lo salutò muovendo le mano robotica, chiusero la porta e lasciarono i due protagonisti da soli.

<comunque...puoi ripetere per quanto ho dormito? Hai detto che sono...due del pomeriggio?> mormorò il Dungeon Master alzandosi lentamente dal letto, braccolando e facendo un bel sbadiglio
<non è poi così tanto essendo che siamo andati a dormire alle 5. Rispetto a noi altri hai dormito due ore in più. Beh...come stai?>
Gli rispose e chiese il Birdwatcher alzandosi anche lui e gli prese dei nuovi vestiti così che potesse cambiarsi e raggiungere gli altri. Li prese ma gli faceva strano la sensazione del tessuto, sentiva che era tutto strano ma dopo qualche secondo starà bene- no?
<meglio che ti vai a sciacquarti per bene la faccia così ti svegli! Sembri uno zombie emo>
<perché emo?>
<i capelli> ridacchiò il corvino che si mise vicino alla scrivania guardando l'altro andare in bagno.

Aveva ragione, l'acqua fredda lo fece svegliare per bene e gli eliminò le strane sensazioni, troppo concentrato a congelarsi e fare smorfie per quello. Ma meglio così, ora era bello sveglio per affrontare tutto. Persone giù di corda per tre morti di seguito, per subirsi pazzi e torture per la propria mente e chissà altro. Ma non era così abituato da non stupirsi più, forse dopo una settimana. Se vive per una settimana.
Gli faceva ancora male il pensiero di Maude e aveva ragione, non erano neanche passate 12 ore dalla sua morte, così solitaria e dove nessuno aveva versato lacrime. Neanche lui, il suo cuore era troppo occupato a riempirsi di paura e la sua mente si stava distaccando da tutti come prima e adesso.
Era solito ad avere la testa tra le nuvole e ora stava succedendo troppe volte solo per proteggersi dalla realtà. Strinse il lavandino mentre guardava in basso verso il tubo di scarico come un idiota. Perché lo era se continuava a cercare un senso a tutto.

A farlo uscire da quei pensieri mentre si sistemata i bei capelli rossi fu proprio il suo amico dietro la porta che si stava preoccupando vedendo che ci metteva tanto a preparsi
<Kichirō? Sei caduto nel cesso?>
<mh? No no no- stavo finendo di sistemarmi- ora esco>
E subito dopo uscì raggiungendo l'amico. Amico...era un termino giusto da usare in questo gioco? C'erano degli amici?
Dai Kichirō smettila a pensare a ciò è goditi la giornata finché puoi
Si disse e fece un leggero sorriso, ma non era davvero sicuro delle sue stesse parole. Infatti subito dopo ricevette una brutta notizia da parte di Shou

<comunque...non trovo più la magic 8 ball, l'avevo lasciata in camera mia ma quando mi sono svegliato era sparita. Non c'era neanche Reddie->
<il pettirosso degli aki?>
<è un passerotto e poi si, per evitare altre situazioni strane lo terrò sempre spento. Soprattutto adesso che sono tutti molto in all'erta>
<...vero il mastermind...>
L'omicidio era riuscito a distogliere i loro pensieri dal problema principale: il mastermind tra di loro. In effetti non avevano delle prove concrete che era così ma neanche per distruggere questa teoria. E poi pensò subito dopo alla sua palla
<aspetta...in che senso è sparita?>
<nel senso che prima c'era e ora non c'è più! Non ci sono altri sensi nel "sparire">
<ma non può essere sparita da sola! E poi perché dovrebbero rubare una palla 8?!>
<Kichirō non sei l'unico che non riesce a prendere decisioni da solo...oppure gli serviva per giocare a biliardo>
Il rosso sospirò sentendo la sua risposta. Voleva che quella fosse una bella giornata e invece no, erano riusciti a rovinarlo lo stesso.
Quella palla era il suo modo per non essere dipendente da qualcuno per le sue scelte ed era pure senza dadi! Come avrebbe fatto? Come? Non sarà per un giorno ma per molto di più se qualcuno l'aveva preso. Si portò le mani sul volto e tirò un leggero urlo, debole ma riusciva a esprimere la disperazione che lo stava inglobando.
<dai su non essere così drammatico- e solo una->
<una palla? No Shou non è solo una palla!>
<ne troveremo un'altra su! Ora andiamo a fare colazione>
<volevi dire pranzo->
<è la stessa cosa pignolo>

___ ___ ___

Nella sala da pranzo c'erano delle persone, non era completamente vuota e avevano lasciato qualcosa per il rosso.
C'erano Goro e Shinobu, stranamente con il mangaka non c'era il violinista romano e con la fanciulla non c'era ilx schermidore. I due artisti stavano bevendo del tè e parlavano - anzi meglio dire che Goro parlava - tranquilli. Davanti a loro c'erano i due fratelli, come l'altra coppia solo uno dei due parlava ed era Elviira. Poteva sentire qualche parola vaga uscire dalla sua bocca come "esplosioni", "rosa" e "applausi". La stanchezza non gli permetteva di comprendere i discorsi di entrambi.
Infondo ci stava solo soletto Jun'ichi che leggeva un libro preso dalla libreria nel salottino.
Pensava di trovarli agitati e ultra sospettosi, come Shou gli aveva fatto pensare, ed invece tutti i presenti lo salutarono con serenità. Ma dal trial aveva capito che molti di loro erano dei abili attori per nascondere le loro emozioni

<pensavo di vederti a cena> disse Goro ridacchiando <dormito bene?> chiese subito dopo
<uhh si dai...ho una grande fame!> ed era vero, semplicemente si era fatta più forte vedendo dei bei pasticcini alla crema e un caloroso piatto di spaghetti al pesto. Si fiondò sul cibo e finì in poco tempo la sua colazione-pranzo e già che c'era fece una piccola merenda con tutti i presenti offrendo i pasticini che erano rimasti e non erano alla crema. Era felice che tutti li avevano accettati senza problemi.
<dove sono gli altri?>
Chiese poi il rosso finendo definitivamente di mangiare ma rimase seduto al suo posto
<alcuni sono al terzo piano, abbiamo visto che si sono aperte delle stanze ma nessuno sembra voler esplorare oggi. Ne abbiamo avute abbastanza per adesso. Un bel giorno di riposo!>
Gli rispose il mangaka mentre si versava altro tè e tornò a parlare con Shinobu che lo ascoltava molto attenta alle sue parole e annuendo ad ogni domanda senza mai dire veramente la sua. Anche se l'altro cercava di farla parlare di più ma non otteneva nulla tranne che dei "uh...si, hai ragione" e "uh...non saprei in realtà-".
<Lady Sally non si è fatta lo stesso viva, i due maggiordomi non so bene dove sono in realtà> disse Elviira e il fratello le pulì il volto sporco di cioccolato come se fosse una bambina
<e sinceramente non me ne importa molto, se stanno lontani e per conto loro mi va benissimo sinceramente> commentò Hannes che non aveva ancora mangiato i suoi pasticini lasciandoli per la gemella.

<avranno altro da fare, non credo che il loro unico ruolo sia quello di torturarci. Se no sarebbero già qui a dirci le peggio cose e a farci vedere i peggiori filmati gore> mormorò il businessman che non tolse gli occhi dal libro neanche per scegliere il pasticcino, doveva essere una bella lettura ma Kichirō era troppo lontano per leggere il titolo
<spero che questo non accada mai- sarebbe...orribile, disgustoso e pauroso-> mormorò la tenera acrobata colpita da leggeri brividi al solo pensiero
<anche dopo il ballo pensavamo che era tutto falso e che nessuno avrebbe ucciso qualcuno, ma ora eccoci ancora qui> continuò Jun'ichi che chiuse il libro usando un fazzoletto come segnalibro così da continuare la lettura più tardi. Si alzò, voleva spostarsi dal salone e trovarsi un posto più calmo, camera sua era un ottima opzione. Ma arrivato alla porta si ritrovò davanti la bianchissima pianista Shiro con un bel sorriso sul volto e che quasi non gli andò incontro
<hey quando potete andate alla sala dei giochi! Nori vuole fare uno spettacolino per rallegrare tutti!> disse la fanciulla e tutti i presenti nel salone si guardavano.
Non era una brutta idea, Nori era molto dolce ma le sue battute non erano le migliori. Rifiutare era brutto quindi tutti risposero positivamente.
Ci voleva qualcosa che rendesse tutto più leggero e salirono al terzo piano tutti assieme seguendo Shiro. Aveva imparato bene il luogo, anche se per aiutarsi si reggeva a uno di loro e toccava in giro. Ma era certa che neanche dopo due giorni avrà una grande indipendenza.

Intanto Nori, la protagonista dello spettacolo, era molto agitata anche se faceva di tutto per non darlo troppo a vedere e ci riusciva. Ma oltre alla sua meravigliosa faccia sempre calma, si capiva che non stava tanto bene perché girava intorno a sé stessa come una trottola e ripeteva le battute.
Con lei c'erano Yumeri, Kaoru e Kazuya ma solo la motociclista le era vicino per darle del supporto. Poteva capire che era difficile per la biologa fare questa cosa dopo che è stata accussata di un omicidio, oltre a una sua normale ansia e timidezza. Ma era contenta di vedere che provava ad aprirsi e non farsi chiudere da questi sentimenti.
<andrà benissimo Nori, non serve che ti agiti>
<non sono agitata->
<ah no?> La fanciulla dai capelli blu alzò le sopracciglia e fede un sorrisetto
<mhmh, sto solo ripetendo le battute- non voglio dimenticarle o altro. Ma sto bene>
<potresti farlo senza diventare una trottola e poi-> le interruzioni sono belle ma a Yumeri non piacciono molto e si girò di scatto sentendo i due ragazzi urlare
<ma che cazzo state facendo!?> urlò a sua volta facendo sentire la sua irritazione e grande autorità che però non toccò gli altri due.

Kazuya e Kaoru stavano unx davanti all'altrx, entrambi con le stecche da biliardo in mano e non avevano sentito la domanda dell'altra. Erano troppo occupati a iniziare la loro battaglia alternativa di scherma, anche se il romano non sembrava molto convinto di questa idea
<Kaoru la stecca deve beccare le pa- KAORU NO FERMO COSA CAZZO FAI- PISCHÈ NON QUELLE PALLE COGLIONE FAI ATTENZIONE! AHIA!>
la stecca dell'altrx combattente lo colpì sulla testa, menomale non alle palle, era stato anche molto leggero per non fargli male eppure il violinista cadde a terra con fare drammatico tenendosi la testa
<esagerato! Non pensavo che eri così delicato!>
<MI HAI FATTO MALE!>
<non è vero! Sono stato leggero!>
<siete proprio due bambini> commentò Yumeri, andò da loro e prese di peso il violinista facendolo alzare da terra. Gli diede poi un bel colpo sulla schiena, una bella pacca ma Kazuya fece un piccolo urletto
<sono delicato, cazzo!>
<no sei solo esagerato>

Nori osservando la scena ridacchiò, l'aveva abbastanza distratta dalle sue preoccupazioni fino all'arrivo degli altri ultimate. Da venti erano diventati diciassette, si sentiva che mancava gente anche se mancavano solo tre persone. Poi non c'erano Nicolas e Jun, quindi erano anche di meno nella stanza. Gli preoccupava abbastanza queste assenze, soprattutto da parte di Nicolas...
Scossè leggermente la testa, non era il momento giusto per pensare a ciò! Aveva uno spettacolo divertente da fare!

Tutti si misero a terra e sui divanetti osservando la fanciulla bionda in mezzo, lei non li guardava e teneva gli occhi fissi sulle battute. Perché non poteva essere più come Yumeri? Così sicura, forte e per nulla in panico per dire delle orribili barzellette. Era una sua idea, perché ha deciso di farlo? Non poteva rimanere nella sua testa? Però Kaoru ha detto che era una cosa grandiosa e doveva farla.
Ormai erano tutti lì e non poteva tornare indietro, semmai poteva fuggire se era abbastanza agile e veloce...

<benvenuti nel comedy show di Nori Numajiri, Ultimate Marine Biologist! Un bel applauso!>
Disse proprio Kaoru e tutti applaudirono, anche Hannes costretto ad esserci per colpa di sua sorella gemella. Forse non andrà così male no? Doveva essere più sicura di sè!

<mi piace raccontare dad jokes. Ogni tanto mio padre ride! Sembra un delfino, oltre ad essere dei pervertiti hanno un ottimo senso dell'umorismo!>
Iniziò e i primi a ridere furono Kichirō, Jun e Kaoru ma per adesso furono gli unici. Era tutto ok, siamo solo all'inizio.
<non intendo dire che mio padre sia un pervertito...ma i delfini si! E sono pure drogati! Non come mio padre ripeto->
Vedeva che ad alcuni piaceva questo umorismo e sentì altre piccole risate. Quindi continuò, unendolo con il suo di umorismo. Poi la cosa più divertente era la sua faccia quasi impassibile mentre raccontava, con il tono e i gesti coinvolgenti, come le aveva insegnato l'amicx arcobaleno
<però una cosa gli piace: la marmellata. Quindi mi sono preparata alcune battute su di essa per le varie situazioni. Tipo una per quando siamo macchina: Cosa succede quando una fragola viene investita mentre attraversa la strada? "Traffic jam"> qui non tutti risero oltre al soliti tre che davano un minimo di forza a Nori per continuare
<è difficile da capire? Non vi piace il mio american humour? Non ditemi che ve la siete legata per le guerre, non è colpa loro se quel giorno è nato Goro! È stata una notizia bomba>
<questa te l'ha detta Kazuya vero?> interviene il mangaka che ridacchiava
<no, era troppo occupato a farsi picchiare dai suoi alleati. Comunque vedo che vi piacciono le battute storiche ma purtroppo io sono una biologa quindi sono più esperta del mare...diciamo- ascoltate> disse e girò il foglio per dire altre battuta scritte per questo tema

<Regola del pescatore N.1 : odiare il gusto della pesca. Regola del pescatore N.2 : avere una moglie sarda che si chiama Alice. Sinceramente mon voglio mai essere un pescatore>
Vedeva che più o meno tutti apprezzavano, non ridevano come dei pazzi ma sempre meglio di un silenzio imbarazzante portato avanti solo da Hannes. Il fanciullo fece uno sbuffo e decise di commentare dopo un po' mentre lo show andava avanti

<ti prego fanno pena queste battute>
<tu hai proprio bisogno di tanto pesce e fosforo> rispose Nori
<per diventare intelligente? Mi stai dando dello stupido?>
<no, ma così ti si vede al buio!>
ci fu una grande risata, non aspettandosi questa risposta da parte della biondina e per il volto irritato del mago. Pensavano a tutto tranne a questo e fu una piacevole sorpresa.
In mente poi avevano Hannes che di notte si accendeva e spegneva come una lampadina se gli premevi la testa, che non fa ridere ma in quel momento era la cosa più comica che potevano pensare.
<non ha senso come risposta->
<non importa, vi ho fatto ridere! Questo per me è l'importante>
<VAI NORI!!> urlarono Goro e Kazuya e subito dopo la fanciulla venne sommersa di applausi, non pensava sul serio che era stata così apprezzata la sua idea.
Continuò a raccontare le battute, aggiungendo commenti che tutti apprezzavano e facevano più ridere delle battute in sè. Alcuni ridevano solo perché contagiati dagli altri.
Era contenta di vederli così sorridenti e che applaudivano per il suo piccolo spettacolo. Il suo intento era migliorare la giornata e ci era riuscita.
Forse doveva iniziare sul serio a credere in sè, o sbaglia?

Passarono tutto il pomeriggio insieme in quella stanza da gioco a parlare e tenere alta l'atmosfera di gioco e di scherzo creata dalla stand up comedy di Nori. Si crearono piano piano piccoli gruppetti ma c'era sempre chi faceva in modo di tenerli tutti uniti, soprattutto il bel trio caotico, Goro, Kazuya e Kaoru.
La gioia rimase anche durante la cena, irritando Lady Sally per via del gran casino che facevano le loro risate e le loro parole.
Si chiedeva come era possibile che erano così felici dopo un omicidio, gli Aki avevano messo qualcosa nei loro cibi? Era l'effetto della polverina magica di Monoaki? No, non è così generosx da conviderla con così tanta gente. La musica in sottofondo non si sentiva più e ormai non si ricordavano più qualche canzone avevano messo.

___ ___ ___

Dopo mangiato c'era ancora del tempo prima del night time quindi Kichirō andò nel salotto del terzo piano per stare un po' da solo e scrivere. Aveva bisogno di scaricare le sue idee, magari se c'era tempo le avrebbe fatte vedere a Goro e ricevere uno dei suoi soliti consigli oppure si metteranno a discutere su cose filosofiche. Succede sempre così se parli con lui alla sera.
Il macigno che aveva sta mattina era diventato una piuma dopo queste ore passate in compagnia e allegria, non le avrebbe rese inutili pensandoci ora. Non aveva senso sprecare così il suo tempo e le sue energie.

Si sdraiò sul divano, non c'era nessun'altro oltre a lui e si mise subito a scrivere approfittando di non aver ancora nessun blocco. Se veniva una bella campagna poteva giocarci con gli altri! Fuggire insieme in un altro mondo magico, sempre con pericoli ma non era così cupo e inquietante.
Aveva già in mente qualcosa e si mise subito a scrivere:
Un gruppo di talentuosi giovani decisero di ribellarsi da un governo malvagio e crudele comandato da una cattivissima regina, non vogliono più sottomettersi e decisero quindi di andare a ucciderla per liberare sé stessi e le altre persone. Sarebbero diventati degli eroi. Vogliono creare un mondo migliore con loro a capo per garantirlo. Mostri, battaglie e tragedie nel loro percorso non li fermeranno.
Come trama in generale non è male, meglio iniziare ad elaborarla, ai nomi ci penso dopo
Pensò il rosso che non smetteva di scrivere e il sorrisetto compiaciuto non si tolse dal volto.

Mentre scriveva sentì farsi più vicini dei passi. Non aveva un ottimo udito come Shiro ma riuscì a capire che erano due persone. Alzò la testa per controllare solo quando si fermarono arrivate nel salotto.
Vide Nicolas oppogiatto al muro e più avanti c'era Jun con in mano la sua magic 8 ball.
L'oggetto attirò molto l'attenzione del rosso e iniziò a osservarlo mentre i due se la passavano tra di loro come se fosse una palla di pallavolo, non si girarono verso il fanciullo e continuarono a giocare.
<hey- quella è mia potrei riaverla?> chiese con fare quasi timido mettendosi seduto sul divano
<mh? Questa?> disse Jun che non sembrava essere la solita. Non aveva sul volto il suo solito sorriso timido e calmo, molto innocente e dolce. Ma era tutto il contrario e senza la sua solita delicatezza lanciò la palla a terra
<HEY PIANO CHE SI ROMPE!> urlò subito dopo il Dungeon Master e si girò verso il caro oggetto ancora integro per sua fortuna.
La corvina lo riprese da terra diventato più vicina
<sei così preoccupato per un oggetto di plastica? Sembri tenere più ad essa che ad una vita umana>

<Cos- ovvio che no! Ma non voglio lo stesso che la rompete, non è roba vostra> rispose subito Kichirō abbastanza sorpreso dalle sue parole. Non pensava di dare un idea di uno che se ne frega delle persone. Anche nel suo strano sogno voleva aiutare quei feriti. Se era lui la voce...scossè la testa e si concentrò verso i due
<non sarei così sorpresa di ciò, se ci tenesse alle vite degli altri non avrebbe fatto tutto questo gioco. Forse non gli porta neanche così tanto divertimento restando a guardare, quindi ha voluto essere un giocatore...> disse Nicolas e il rosso rimase più sconvolto dalle sue parole.

Piano piano piano. Tra tutte le persone loro stavano sospettano proprio lui? Perché? Cosa ha fatto di così sospetto? Perché adesso? Così in punto in bianco veniva accusato di essere il Mastermind- senza neanche un ciao-
Che cosa passava nella mente di quei due? Che ragionamento distorto hanno fatto per accusare lui? LUI? Che ha fatto del suo meglio per essere buono con tutti e farsi zero nemici.
<non sto capendo di cosa state parlando...> mormorò

<non fare il finto tonto Kichirō> disse Jun e fece saltare la palla tra le sue mani <noi non diremo nulla se tu ci fai andare via da qui> la gentilezza nel suo tono era completamente sparito, c'era solo uno accusatorio e quasi aggressivo.
<credo che avete frainteso-> mormorò il rosso e intanto il Wool Artist si era avvicinato fino ad arrivare al divano e passò una mano sopra lo schienale, molto lentamente
<oh certo. Perché è normale avere una palla che ti permette di comunicare con i maggiordomi>
La corvina fece vedere lo schermo sopra la palla 8 e c'era un piccolo Akikuma pixellato che salutava e rideva. Una cosa classica da lui.
<dovevi stare un po' attento mastermind. Tipo disattivare l'assordante sveglia- davvero pensavo che la mente fosse più furba e intelligente! Ed invece è un pietoso ragazzino idiota che gioca ai giochi di ruolo combattendo con il potere dell'amore e dell'amicizia. Potrebbero essere una maschera...>
<no no no- non sono il mastermind! Non so neanch'io perché gli Aki hanno preso il controllo di quella palla->
Jun fece una leggera risata e passò l'oggetto del sospetto all'altro fanciullo <oh perfavore! Casualmente tu non sai nulla! Che strano! E giustamente non hai detto nulla a nessuno!> fece una piccola pausa, giusto il tempo per farla sedere e predere il fanciullo per il braccio <facci uscire di qui>
<e nessuno saprà del tuo piccolo segreto. Neanche quello del tuo amichetto Shou e Reddie>

Era nella merda. Nella grandissima merda. Kichirō non disse più nulla rimanendo in silenzio.
Aveva mille pensieri in testa, oltre ai perché, si chiedeva come e quando avevano preso quelle cose. Erano in camera di Shou...erano stati loro a prederli? E poi come doveva diffedersi? Il non sapere non l'ha aiutato ma era anche la verità! Solo Shou può essere discolpato, non lo portava sempre con sé e l'aveva da poco, trovato insieme a Shinobu.
Ma per se stesso? Come faceva? Erano poi così convinti! E il mini Aki che lo salutava non era d'aiuto...
Non poteva stare zitto. Era peggio. Prese un bel respiro, si liberò il braccio e si allontanò dai due

<sentite...capisco i vostri sospetti ma davvero, davvero, non sono io il mastermind! Con quella palla comunico con nessuno! La uso per le decisioni...poi da quando sono qui appaiono loro e mi tartassano con musiche strane- ma non c'entra nulla! Come non c'entra nulla Shou! Non sapeva che cosa era in realtà quel passerotto!> cercò di tenere un tono di voce calmo e non panicare, di non farsi schiccare dal peso del loro sguardo. Capiva bene Nori nel processo ed era una sensazione orribile essere accussati per una cosa così grave. Era stato accusato di essere quello che sta facendo vivere l'inferno a tutti loro <non so come farvi uscire! Se no l'avrei già detto! Perfavore credetemi...> la sincerità che usciva dalle sua bocca non era abbastanza per convincere i due. Nessuna prova solo parole su parole per la sua innocenza.
<poi...come siete riusciti ad ottenerla? Shou l'aveva lasciata in camera sua ed era chiusa per tutta la notte, poi c'è stato il trial...> questa volta fu Kichirō ad avere un leggero tono di sospetto verso gli altri

<non ti interessa.> disse secco Nicolas che diede la palla otto alla fanciulla
<dovrei dire la verità?> disse la "Shop Assistant" per poi scuotere l'oggetto e quando si fermò lesse la risposta <"no"~ ops non potrai sapere come ti abbiamo scoperto!>
<non mi avete scoperto! Non sono il mastermind!> si stava stufando di essere accusato così gravemente. Perché? Era stato così buono con tutti.
<gli diamo un indizio?> chiese la fanciulla alla palla otto e dopo averla scossa nuovamente lesse la risposta <"si"! Well well...i dont know...>
<sei ridicola> le disse Nicolas che si siede sullo schienale e ricevette un pugno da parte dell'altra
<dont be so rude! Ti ho pure offerto un modo per scappare!> Sbuffò e guardò poi il rosso <sappi solo che è successo durante l'omicidio e ripensa a ciò che ha detto questo essere monocolore al trial. Sei la mente devi essere intelligente no?>
<non sono la mente! Smettetela!>

La conversazione sembrava essere chiusa, i due accusatori non ottennero nulla e non avevano cambiato idea verso l'accussato che non sapeva più che dire per la sua innocenza.
Cercava solo di elaborare quell'indizzio per darsi da solo una risposta che non verrà mai confermata.
Nicolas aveva detto che era nei passaggi per tutto il tempo...ma non era mai uscito o altro- forse dalle proprie camere c'era una entrata nascosta? E Jun che c'entra? Non aveva senso dirlo a qualcun'altro quindi l'avrà scoperta da sola, durante l'omicidio poi sono andati in camera di Shou che era fuori a investigare. Ma perché? Per questa domanda non aveva mai risposte anche se la ripeteva in testa all'infinito.
Di certo la bontà di Jun era finta, quindi in mente aveva qualcosa di preciso da fare e ha sfruttato questa scoperta per farla, poi ha incontrato Nicolas e hanno scoperto il "suo segreto" solo questa mattina. In effetti poi questo pomeriggio non c'erano...

<dove eravate per tutto questo tempo?> chiese il rosso guardandoli <c'eravate solo per cena ma prima non vi ho visto->
<semplicemente eravamo in camera mia per analizzare la tua ridicola magic 8 ball e pensare a tutto ciò che ti abbiamo detto. Ed è stato tutto inutile> rispose il Wool Artist spostando la treccia dalla spalla con un leggero gesto con la mano <ma non pensare che ci dimentichiamo di ciò.>
<per il momento terrò io questo aggeggino~> disse la corvina alzandosi e tenendo stretta tra le mani la palla nera e osservò lo schermo senza nessun Aki.
Non accettava questa scelta ma insistere lì avrebbe fatto solo insospettire di più verso i suoi confronti e non voleva neanche rischiare di farli arrabiare, magari dicevano queste accusse davanti a tutti. Per salvarsi doveva magari offrirgli altre prove verso la vera mente.
Si sentì il suono delle campanelle dei maggiordomi, non era ancora l'ora del night time e non avevano mai suonato per ricordarlo. Forse dovevano dirgli una cosa importante e traumatizzante?
<vediamo un po' cosa hai avuto in mente questa volta> commentò il fanciullo dal capelli viola andando verso il piano terra seguita dalla fanciulla lasciandolo per un momento solo. Riprese gli appunti per la sua storia e raggiunse tutti gli altri.

Arrivati in sala da ballo trovarono davanti a loro verso l'ingresso i tre nella stessa posizione della prima sera con sempre la cassa con sopra quell'orso bicolore.
La bambina scese quando vide che tutti erano arrivati e si avvicinò a loro mentre i maggiordomi tiravano fuori dei pacchi regalo. Sembrava di essere a natale con "Lady Natale" e gli Aki elfi, ma tutto molto molto macabro.
Consegnarono ad ognuno questo regalino, molto piccolo, rosso e ben curato, aveva un bel fiocco bianco e sopra aveva un cartellino con il proprio nome.
<su aprite! Non siate timidi su su!> disse Sally con la sua solita non-dolcezza verso i partecipanti.

Tolsero il delicato fiocco e la carta rossa, la scatola per alcuni era nera mentre per altri bianca. Provarono ad aprirla ma era chiusa, non c'era neanche una serratura. Poi si concentrarono meglio sul coperchio notando che sopra c'era la foto di un loro caro.

<l'uccellino è vivo o morto?> disse Lady Sally iniziando con un piccolo monologo e spiegazione portato avanti solo da lei <oppure è meglio l'esempio del gatto strano dentro la scatola...beh in ogni caso dentro al vostro regalo c'è la risposta a questa domanda: ilx mix amicx/amatx/il mio genitore/il mio animale domestico/il mio parente è vivo o è morto? Sta bene? Dov'è? È davvero tutto ok?> intanto si era messa a saltellare tra i vari fanciulli ridacchiando vedendo le facce di alcuni <le scatole sono chiuse, per aprire e scoprire la verità dovrete uccidere qualcuno entro una settimana di tempo. Così quando scoprirete che ilx vostrx carx è vivo potete andare dritti da lxi! Non è meraviglioso? Al costo di non essere beccati al processo per aver ucciso qualcuno entro il tempo limite se no...moriranno tutti, non voi- ma tutti quelli sulle scatole>
La piccolina si era fermata davanti a Shou che fece cadere la scatola a terra con le mani tremanti per la rabbia. Sul coperchio c'era la foto del suo amato fidanzato.
<è più importante la vita di qualcun'altro o quella dellx vostrx carx?> anche se rivolta a tutti non spostò lo sguardo dal birdwatcher che teneva la testa china verso terra e stringeva le mani in un pugno.
Ma il movente non colpì solo il cuore di Shou. Ma fece altre vittime.

Anche Shiro teneva il volto basso verso i suoi piedi coperti dalla scatola stretta al suo petto. Non potendo vedere l'immagine, aveva scritto in braille il nome del suo caro. Caleb. Lesse solo il nome e gli bastò per capire che era lui, il suo vecchio amore. Copriva la scatola con i suoi lunghi capelli bianchi che facevano da tenda, non voleva far vedere le sue mani tremanti e la sua smorfia per trattenere le lacrime. Non voleva piangere davanti a tutti.
Non lo vedeva da anni ma era ancora importante per lei, per il suo piccolo cuore che ora batteva molto forte. Come quando l'aveva conosciuto eppure ora batteva per l'ansia della sua vita. Era a rischio per lei. Per colpa sua. Quanto la sua presenza doveva farlo ancora soffrire? Alla vita non è bastato farli lasciare perché nobile di famiglia e come in un romanzo non potevano stare insieme. A ripensarci le faceva ridere la loro storia d'amore, segreta ma anche così libera, non si sentiva in gabbia come adesso. Poi i genitori la scoprirono e la costrinsero a lasciarlo, eppure quella relazione era rimasta tra di loro. La rottura era proprio dovuta alla sua immagine, allora perché loro sapevano che ci teneva a questo normalissimo studente? Come...come facevano a saperlo? Poi come avevo già detto erano anni che non lo sentiva e vedeva...
Strinse più forte la scatola e alzò la testa di poco per poi girare la testa intorno a lei, non poteva vederli ma sapeva che tutti gli altri erano intorno a sé.
Non sapeva se era giusto sperare che qualcuno uccida qualcun'altro così che Caleb fosse salvo. Non era troppo egoista a pensare ciò? Lo sarebbe stata lo stesso se avrebbe pensato di uccidere qualcuno.

Elviira non capiva, forse non ci riusciva o non voleva, in ogni caso guardava la foto del suo padre adottivo non capendo bene le parole dette dalla bambina. Morto o vivo, uccidere, una settimana, morte. In che senso? Dovevano uccidere qualcuno per aprire la scatola? Ma era per tutti o solo per uno? La sua scatola e quella del fratello è nera...è morto? No...in Giappone è bianco legato a quel tema, quindi è vivo?
Non capiva ma sapeva che non era nulla di buono. Ma...ora come sta? Se possono ucciderlo forse è intrappolato? Non le piaceva ciò, non voleva che qualcuno gli porti via un'altro genitore. Finalmente aveva una famiglia, che la amava e le faceva fare ciò che piaceva, lavoravano insieme al circo e c'era tanto divertimento. Non poteva finire così. Non voleva.
Si girò verso il gemello, per capire, per essere rassicurata e sentirsi meno sola. Ilx fanciullo buttò a terra la scatola, vide che anche lui aveva la foto del loro padre adottivo, Chojiko, e non aveva presa molto bene questa notizia
<non vi bastiamo noi per il vostro divertimento malato? Dovete pure mettere in mezzo lui?! Cosa ha fatto di male? Siete dei malati!>
Restò fermo al suo posto, intrappolato da un abbraccio della sorella corvina che fece cadere anche la sua scatola. Sapeva che faceva male anche a lui, che più di lei ancora soffriva per abbandono di un genitore. Non voleva vederlo soffrire, arrabbiarsi e diventare più scontroso verso gli altri per proteggersi e proteggerla. Le mani stroppiciarono il panciotto nero continuando a stringerlo a sè da dietro e appoggiando il volto alla sua spalla. Non voleva che rischiasse, non voleva che diventasse vittima di qualcuno o che diventasse colpevole.
Le faceva paura il pensiero di perdere la sua unica famiglia, Hannes.

Roza aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre sentiva un grande dolore al petto come se il "colpo al cuore" non era solo un modo di dire ma era successo davvero. A farle compagnia sentiva un ammasso di sensazioni che aumentavano con l'ansia e il panico per la vita di sua sorella Violetta.
Tremava al solo pensiero di vedere la sua bella figura in una bara. A bagnarle il volto non erano le lacrime ma il sudore per l'agitazione. Sentiva caldo, non uno piacevole ma uno fastidioso e che ti soffoca come se fosse in un forno. Bruciava come brucerà il cadavere di sua sorella per cremarla. O così potevano ucciderla. Potevano ucciderla e gli vennero poi i brividi immaginando quella lurida mano robotica perforarle il petto e afferrare il suo buon cuore.
Lei che le aveva dato molto, si era presa cura di lei in un momento molto difficile e ora la stava ringraziando mettendo in rischio la sua vita. Era colpa sua se ora moriva o era già morta. Solo colpa sua. Come era colpa sua se era stata trascurata dai loro genitori. E i sensi di colpa le facevano mancare il fiato, la soffocava e le stringeva il petto.
Doveva solo uccidere per salvarla, farsi uccidere per salvarla, che qualcuno decide di uccidere per salvarla. Una vita per un'altra.
Ma lei, Roza, non era in grado di uccidere e non farsi scoprire.
Ma se uccideva e Violetta era già morta sarebbe stato tutto inutile.
Non poteva fare nulla. Nulla per la sua amata sorella. Nulla nulla nulla.
Una parola che le tartassava la mente fino a farle venire un incredibile nausea.
Iniziò a prendere dei bei respiri per calmarsi, per dare aria ai suoi poveri polmoni.
Non aveva forza di stringere forte la scatola quindi gli caddè dalle mani tremanti.
Sua sorella è in pericolo ed è tutta colpa sua e non sapeva come aiutarla senza uccidere qualcuno.

Se era una persona qualunque a Sae non le sarebbe mai importanto della sua vita ma non era così. Su quel maledetto coperchio c'era il volto di Kaito, una persona molto a lei cara che l'ha aiutata a stare in forma anche se mangia molto ma molto. Per lei era molto importante essere normopeso ed lui le dava una mano con ciò.
La fame, quasi la sua migliore amica, non si fece più sentire, sparendo e permettendo alla sua mente di pensare ad altro. Niente pensieri primari come cibo, acqua, bagno e dormire. Ma c'era la paura, terribile e che la bloccava. Poteva essere uccisa per ciò e non voleva cedere. Sarebbe stato orribile scoprire che alla fine Kaito è morto, non l'avrebbe fatta mangiare per molto tempo. Iniziava a sentire un bel blocco alla gola e alla pancia, causa di quella grande sensazione di dolore e preoccupazione.
Era un suo caro. Lui e sua sorella erano gli unici a cui le importava, non poteva accettate che gli fecero del male. Non sarebbe stata la causa della sua morte, assolutamente no. Doveva agire, non poteva lasciarlo lì, molto probabilmente in una stanza vuota, a aspettare che la morte lo prendesse e se era già stato preso non poteva non vendicarlo.
Un dolore troppo pesante per il suo debole corpicino e non sapeva se avrebbe retto, il suo egoismo non faceva effetto con quel ragazzo. E quanto voleva che ora invece facesse effetto al suo cuore per stare tranquilla. Ma non riusciva neanche a odiarlo per questo effetto che le faceva.
Kaito è vivo o morto?
Lei sarà viva o morta?
Non sapeva quale delle due domande le faceva più paura.

Yumeri era incazzata. Incazzata come lo era Shou ma teneva la testa alta e le mani strette nella scatola rischiando di spaccarla o farsi male nel tentativo. C'era la foto non di una, non di due, ma di tutte le sue sorelle. Tutte. Erano stati cattivi con lei e vide che i sorrisi dei due maggiordomi diventare più grandi e emanare un vero senso di divertimento. Erano felici di vederla così infuriata, con la rabbia che bruciava nel suo petto dandole una forte carica. Lei non era come quel mocciosetto di Shou che riusciva solo a urlare e sbattere i piedi a terra, lei prese la scatola e la lanciò contro quei due pezzi di merda la scatola mirando il loro volto. Non era poi tanto lontana quindi non ci mise troppa forza e prese in pieno Akikuma.
<va bene anche se ammazzo uno di voi due!? Mh? Così smettete di ridere come psicopatici del cazzo!?>
Non era la sola ad avere un carattere irascibile ma era l'unica a mettere timore negli animi degli altri. Oltre ad avere le palle di colpire i maggiordomi. Non temeva di ricevere una pallottola in fronte, non temeva di perdere una parte di corpo. Farebbe di tutto per proteggere le sue sorelle e nessuno l'avrebbe fermata nel suo intento.
Non avrebbe mostrato calma e controllo come gli altri, non era da lei e poi se non ricorda male non hanno mai detto che verranno puniti se colpiscono loro due.
Intanto come risposta ricevette un leggero "ouch" e poi una grossa risata, che non la stupì ma la fece solo irritare di più.
Il naso del biondino sanguinava e neanche poco, aveva preso una bella botta
<la prossima volta fallo più forte perfavore> disse tre le risate e lanciò la scatola alla motociclista che la prese al volo.
<comunque si, vale anche se uccidete uno di noi due ma non potrete uscire>
I volti di alcuni si illumarono a quella notizia. Forse era meglio che quella informazione rimaneva segreta.

___ ___ ___

Arrivò finalmente l'ora di andare a dormire, ognuno tornò in camera sua e Kichirō, dopo essersi pigramente cambiato e messo i suoi appunti sulla scrivania, si buttò nel letto e si coprì con le coperte fino alla testa. Voleva solo sparire. Non voleva più stare lì.
La sera aveva rovinato tutto. Tutto. Iniziava ad odiarla. Poi iniziava a odiare questi sentimenti di odio perché poi pensava di New York che per ciò ha ucciso e decisamente non lo rassicurava molto.
Non voleva pensarci, non voleva più pensare. Lo faceva troppo e ciò gli causava un grande mal di testa dovuta stanchezza.
Chiuse gli occhi, cercando protezione nel buio e nella sua testa. Iniziava a immaginare di vivere l'avventura che stava scrivendo prima, solo per allontanarsi da tutto.
Eppure un pensiero fisso gli rimaneva e rovinava il bel sogno

Scusa mamma, non potrò salvarti

07:00 a.m __ 04 giorno _______________
Luogo: camera da letto _____________

Mamoru, ti salverò, ad ogni costo.

Questo fu il primo pensiero di Shou quando riaprì gli occhi. Non aveva sognato o non ricordava nulla di esso.
Socchiuse poi gli occhi aspettando la sveglia dei maggiordomi.
Eccola la odiosa campanella e l'odiosx maggiordomo.

<buongiorno principesse! È iniziato il daytime e la colazione vi sta aspettando>

Il corvino si alzò lentamente dal letto e con grande velocità si preparò. Non osservò neanche la scrivania vuota senza il piccolo passerotto, non sapeva se era una buona cosa o no. Era a comando del Aki "scienziato pazzo" ma gli faceva anche compagnia. Il mondo voleva farlo stare da solo? Gli stava togliendo tutto! Famiglia, fidanzato e ora pure l'amico robotico!
In testa aveva ancora il meraviglioso "buona notte" dei maggiordomi e si era fermato a guardare la scatola lasciata a terra davanti alla porta.
Gli si strinse il cuore e lo stomaco, dal dolore e dalla rabbia. Non doveva pensarci, doveva invece pensare a cosa fare oggi e magari distrarre tutti da quei "regali".
Forse una bella esplorazione avrebbe aiutato?

Biancaneve, soprannome che il corvino odiava, raggiunse tutti in sala da pranzo e notò che c'erano tutti. Nessun ritardatario e c'era un grande silenzio, pochi mangiavano e tutti gli altri guardavano il vuoto spenti, come se fossero morti. Kichirō, Goro, Kazuya e Kaoru erano uno di loro rendendo tutto più strano. Avevano preso male anche loro anche se cercavano di non farlo notare troppo. Poi lo colpì anche Sae che non mangiava molto, un solo biscotto e una tazza di caffè. Nient'altro.

<uhh...buongiorno?> mormorò e in risposta ricevette vari deboli saluti rendendo tutto anche abbastanza pietoso. Anche Nicolas, che sembrava fregarsene del movente, non faceva nulla per allegare la situazione ed era l'unica cosa normale. Sarebbe stato tutto più strano se lo facesse- gli unici gioiosi del gruppo non lo erano molto oggi.
<allora... chi vuole pensare ad altro, vi va di esplorare un po' insieme? Ieri ho visto che si erano sbloccate due stanze> mormorò e notò che alcuni volti ripresero vita e si girarono con fare curioso
<dopo pranzo se volete, ci prendiamo la mattina per elaborare tutto! Neanch'io sono tanto contento di ieri sera...>
<certo, beh chi ci vuole andare? Basta un gruppetto per entrambe le stanze> rispose Kazuto finendo la sua colazione e guardando tutti i presenti aspettando dei volontari. Alzarono in mano in tre: Goro, Jun e Kazuto stesso. Shou si girò verso il rosso che teneva la testa china verso il basso e si avvicinò, gli prese la mano e la alzò
<anche lui! In cinque bastiamo>
Il Dungeon Master non sembrava molto convinto ma non disse altro. Anzi forse esplorando avrebbe scoperto qualcosa per togliergli il sospetto di essere mastermind, in contrasto aveva la pessima sensazione di stare con Jun, dinuovo carina e dolce con tutti. Che falsa...ma era un ottima falsa.

Il pranzo arrivò molto velocemente e rispetto al giorno prima si sentiva solo la musica, un bel Mozart che teneva compagnia durante il pasto e per alcuni era una ninna nanna.
Lady Sally sembrò molto più felice vedendoli così e chiese pure il bis solo per potersi godere di ciò il più a lungo possibile.
Non ci fu nulla di eclatante, finito di mangiare il gruppetto delle esplorazioni andò dritto verso il terzo piano.

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Arrivati al terzo piano andarono diretti verso la stanza misteriosa vicino alla sala giochi, Shou trascinava Kichirō ancora un po' spento ed erano seguiti dai altri tre. Goro con già in mano il suo taccuino pronto per segnare tutto, mentre i due corvini si guardavano semplicemente intorno.
Jun'ichi superò tutti per essere il primo ad aprire la porta e fu sorpreso nel vedere che si apriva senza problemi, era davvero sbloccata grazie all'omicidio. Fece entrare per primi tutti gli altri, lui fu l'ultimo e chiuse la porta alle sue spalle.
Ancora nessuno si era parlato neanche una volta da quando erano partiti dalla sala da pranzo.

Erano in una grandissima biblioteca, i lati lunghi erano pieni di scaffali con tantissimi libri, al centro altre due librerie e poi a destra ci stavano due tavoli per sedersi e leggere in silenzio. C'erano già sopra dei libri e dei giornaletti.
Sempre da quel lato c'era una porta grigia con su scritto "ARCHIVIO" e sotto scritto a mano c'era "ACCESSO SOLO AGLI AKI♡", l'ennesima area bloccata.
Aveva dei colori molto chiari anche con la debole luce delle candele e delle lampade belle calde. Agli angoli Goro notò subito le solite telecamere e le segnò subito nella mappa oltre ad aggiornala.

<bene, mettiamo a cercare in giro, nelle biblioteche non si trovano di tutto?> disse Shou mettendo fino a quel silenzio che iniziava ad essere imbarazzante
<tipo passaggi e stanze segrete?> mormorò Kichirō sorprendendo l'altro, come se il morto che stava trascinando fosse appena resuscitato.
La voglia di investigare gli diede abbastanza energie per essere come era di solito.
<spero di no> disse il businessman avvicinandosi ai tavolini per vedere meglio i giornaletti e i libri. Notò che erano tutti libri classici, la Divina Commedia, il ritratto di Dorian Gray, le Baccanti e poi c'erano libri di storia della musica. Sembrava che qualcuno fosse venuto qui per arricchire il proprio bagaglio culturale o studiare per un esame che deve dare.
Ma ad attirare la su attenzione erano due giornali, non così vecchi come il luogo e i libri ma erano di quel periodo. Leggendo la data, erano vecchi solo di due anni.
Non fu l'unico a trovare dei giornali, Kichirō ne prese due che sporgevano dalla libreria tra i vari libri e andò subito verso il corvino seguito da tutti gli altri per leggere quei giornali. Magari avevano notizie dal mondo esterno? Anche se erano vecchi, alcuni di più e altri di meno.
Goro si propose di leggerli in ordine
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YOMIURI SHINBUN - 読売新聞

HOPE'S PEAKS ACADEMY - La scuola per studenti talentuosi!

Molte scuole in Giappone stanno scoprendo sempre più nuovi studenti con grandi e unici talenti e si è iniziato a pensare di dare a questi liceali un posto in cui poter svilupparli. Proprio per questo che Izuru Kamukura ha deciso di fondare la Hope's Peaks Academy in cui raggruppare tutti gli Ultimate della nostra nazione e dall'estero!
"Questi giovani sono la speranza del nostro futuro e del nostro mondo. Tutti sono il nostro futuro ma gli Ultimate lo sono di più!"
Queste sono le parole del preside Kamokura, carico per l'inaugurazione della scuola.
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<e bla bla bla- nulla di interessante. Parlano solo della nostra scuola e come funziona. Deve essere di almeno dodicianni fa...mi sembra di essere un vecchio-> commentò il mangaka
<già ma continua a leggere gli altri!> Gli rispose Shou sospirando.
Il palo dai capelli castani prese gli altri giornali e fece una faccia confusa leggendo i nomi dei quotidiani. Non erano quelli principali del Giappone, neanche uno estero e poco conosciuto. Ma lesse lo stesso

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FUTURE FOUNDATION - 未来機関

NEW LIFE PROJECT - una nuova vita nello spazio?

Il giorno X del mese X dell'anno 20XX ci sarà il primo viaggio spaziale con più di un miliardo di persone verso la stazione spaziale della Future Foundation. Questo viaggio porterà i sopravvissuti dalla disperazione al sicuro nello spazio per ricominciare una nuova vita e dedicarsi dinuovo agli ultimate senza rivedere negli errori passati.
Solo chi passerà i test potrà andare in questo nuovo pianeta artificiale, chi non passerà rimarrà purtroppo sulla Terra nei rifugi della fondazione.
Questo per evitare che intrusi entrano per portare disperazione in questo importante posto sicuro. Forse l'unica salvezza per l'umanità e per il suo futuro.
Infatti nella stazione verrà ricostruita la Hope's Peaks Academy e là terremmo al sicuro dal mondo esterno. Gli studiosi e tutti questi talenti ci aiuteranno a fare in modo di sopravvivere per sempre nello spazio come se fossimo sulla Terra. Magari potremmo fare delle vacanze su Marte e sulla Luna invece che nei vari stati.

Non ci sono ancora piani per fermare una volta per tutte la disperazione e Junko Enoshima, Ultimate Despair. Ma in questi giorni i capi della fondazione dovrebbero riunirsi per discutere riguardo a ciò e per questi viaggi spaziali.
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<aspetta un momento...in che senso la scuola è nello spazio!?> disse Kichirō spalancando gli occhi e predendo dalle mani di Goro il giornaletto. Rilesse le parole rimanendo con la bocca aperta.
<la data non è poi neanche così recente, è di due anni fa. Eppure non mi ricordo di essere partito in una navicella, di essere vissuto nello spazio e cose simili. O della disperazione...> commentò Jun'ichi guardando il vuoto massaggiandosi il mento, si stava anche forzando di ricordare qualcosa a riguardo. Ripesando alla sua vita non c'era nulla che riguardasse tutta questa storia <sarà una fake news, poi non è neanche una testata giornalistica ufficiale e seria no? Non l'ho mai sentita in vita mia>
<stessa cosa...> mormorò Jun che aveva gli occhi fissi sul rosso analizzando ogni sua espressione e movimento. Se era il mastermind come poteva essere così sorpreso? Non gli sembrava un grande attore, forse si sbagliava
<poi....chi è Junko Enoshima?>
<c'è un articolo che parla di lei, è quello più recente. Vediamo cosa dice...> disse Shou prendendo il ruolo di lettore dal mangaka

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DESPAIR NEWS - 絶望ニュース

DUE ANNI CON LA NOSTRA REGINA JUNKO ENOSHIMA

Sono solo passati due anni e abbiamo il totale controllo della terra grazie al meraviglioso lavoro di Junko Enoshima, Ultimate Despair, che ha intenzione di festeggiare attaccando le basi della Future Foundation prima del secondo lancio verso la loro inutile stazione spaziale.
Oltre a ciò verrà trasmesso in tutte le TV e grandi schermi il primo killing game con la nostra regina protagonista, con poi tutti i filmati che hanno dato inizio a questa disperante era.

Preparate acidi e pistole per ottenere il posto migliore per vedere queste grandi opere che saranno le fondamenta della mostra cultura e di questa nuova storia.
Le scuole per fare parte all'esercito della disperazione verranno chiuse per solo tre giorni per poi riaprire con una loro parata per la grande città. Si dice che ci saranno anche i membri più importante dell'organizzazione, gli shinigami, per festaggiare insieme a noi questa grandiosa festa.

Ma ovviamente i ribelli, pieni di speranza, non smetteranno con le loro ridicole rivolte quindi diffondete senza problemi la vostra regina regina il nostro partito! Quello catturati dalle autorità verranno giustiziati pubblicamente dopo il discorso delle 8:00 p.m di Junko in tutti i programmi televisivi.

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<non so quanto ciò abbia chiarito i nostri dubbi-> mormorò Shou
<a quanto ho capito questa Junko è la causa della distruzione non troppo letterare del mondo e ha costretto un organizzazione di creare un rifugio nello spazio? Oltre a sembrare una dittatrice del Nord-Korea> disse Goro e intanto prese l'ultimo giornale ma aspettò prima di leggerlo, altri volevamo commentare.
<oltre a ciò...lei ha formato questo vizio dei killing game? Oltre ad averne partecipato ad uno...> mormorò Kichirō e si avvicinò al palo vivente per vedere se c'era un immagine di questa Ultimate.

C'era ed era anche a colori. Nella foto c'era un grande schermo con sopra una bellissima fanciulla seduta su un trono con in testa una corona. Ma i suoi abiti erano quelli di una qualunque studentessa, un po' provocanti con la gonna leggermente corta e con la camicia leggermente aperta al petto. Bellissimi capelli biondi raccolti in due grandi code ai lati della testa con fermagli a forma di orso, uno nero e all'altro bianco. Affianco aveva scritto il titolo dell'articolo di un bel rosa e c'era anche il orso bicolore che vedeva nella scatola in cui si sedeva Lady Sally. Purtroppo guardandola non gli veniva in mente nulla. Nulla di nulla.

Goro tossì leggermente predendo l'attenzione di tutti
<leggo l'ultimo giornale, poi li portiamo via con noi e li rileggiamo davanti a tutti. Dopo aver controllato l'altra stanza. Sembra averci lasciato roba interessante>
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DESPAIR NEWS - 絶望ニュース

NUOVE ORGANIZZAZIONI E PROPOSTE DI LEGGI

Finalmente dopo mesi di elezioni e selezioni, Junko Enoshima ha deciso chi saranno i membri di questo parlamento che aiuteranno la nostra regnante a governare. A "dare un minimo di ordine in questa meravigliosa disperazione" e avere una struttura forte per contrastare la Future Foundation.

A Junko non piaceva il nome "parlamentari" o simili quindi decise di chiamarli "shinigami", ritenendo il nome adatto per il loro ruolo e caratteristiche.

Oggi c'è stata la prima loro riunione...
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<vi interessa davvero di tutta questa roba politica malata?> interrompe Shou che intanto si era alzato per vedere se c'era altro tra i libri o per terra ma nulla. Aveva provato ad aprire la porta dell'archivio ma nulla, era chiusa
<dipende cosa dicono. Goro c'è qualcosa per noi di utile?>
Il mangaka stesse un attimo in silenzio a leggere velocemente l'ultima parte
<uhh...parlano di varie proposte riguardo ai killing game. Non ho capito molto ma trattano queste cose come se fossero spettacoli oltre a citare più volte che vengono mandati in TV e altro...e poi riguardo alle scuole e eserciti della disperazione...>
<un attimo...mandano dei killing game in televisione?> mormorò Jun che si girò verso le telecamere indicandola con un dito <per questo che quelle servono? Per registrare?>
<quell'idiota di Kazuya aveva ragione...> mormorò Goro

<ci stava, magari eravamo nel dark web...ma in TV!? Cioè non è solo questo il problema...è tutto assurdo...successo da poco ma io non ricordo nulla di ciò> disse il Birdwatcher prendendo i vari giorni per vedere se le foto potessero scaturargli qualcosa. Cercò anche di sforzarsi ma sentì solo un forte mal di testa.

<non mi stupirebbe se fosse tutto falso...come per le scatole e la questione dei nostri cari. È troppo assurdo per essere vero> commentò Jun'ichi che si incamminò verso l'uscita, era tutto così irrealista per la sua mente troppo ragionevole.
<facciamo una cosa. Vediamo l'altra stanza, vediamo se abbiamo altre prove e poi elaboriamo con gli altri le teorie. Anche se mi sembra ovvio che sia falso> aggiunse giusto per non mandare avanti una discussione che gli farà perdere tempo per esplorare e condividere le informazioni.
Gli altri annuirono e lo seguirono verso la stanza vicino al giardino con la testa che non smetteva di fermarsi nel pensare a quelle notizie.
Erano vere o false? La loro realtà era vera o falsa?

Arrivati davanti alla porta sentivano debolmente la voce di Lady Sally incazzata come il suo solito, aprirono di poco la porta per spiare e ascoltare meglio le sue parole.

La stanza era molto scura, con in un angolo un ammasso di strumenti appoggiati da un mobiletto staccato dal muro e al centro c'era un grande pianoforte. Sembrava essere una stanza completamente dedicata alla musica, illuminata al centro da un piccolo ed elegante lampadario.
Ma non vedevano nulla di interessante tranne la piccola lady che era seduta davanti al pianoforte

<perché deve essere così cattivo con me? È così antipatico! Sono tutti così antipatici! Anche gli Aki, non pensavo che il killing game li avrebbe resi così odiosi! Non vogliono neanche giocare con me perché devono fare quello, poi quell'altro, dare fastidio a tizio e far piangere Caio! Ma nessuno pensa a me! Ma devo fingere di essere felice se no sono fastidiosa come loro!!> disse con un grande broncio e tirando leggeri colpetti con il piede contro quello del grande pianoforte.
<come fa a dire se sono adatta a essere la sua erede se mi ignora e non mi dà mai compiti?! Non sono abbastanza brava per lxi!? AAAAAH! CHE FASTIDIO! CHE ODIO!!>
tirò più colpetti questa volta contro l'aria scuotendo forte anche la testa.

A volte si dimenticavano che era in tutti gli effetti una bambina, non doveva neanche per scherzo essere in un gioco come questo e in questo mondo così...strano e orribile? Non l'avevano capito bene dai giornali.
In ogni caso non doveva esserci e quella scena così infantile creava pietà nel dolce e debole cuore del rosso protagonista. Non voleva fare quel gioco di omicidi ma un'altro più per la sua età e che le piacesse davvero.

Fece per aprire di più la porta per entrare e andare da lei ma venne fermato con una presa salda da parte del businessman e lo allontanò dalla stanza vedendo che non c'era nulla di interessante soprattutto in ciò che stava dicendo la bambina.
Chiusero la porta lentamente lasciando anche loro Lady Sally da sola tra i suoi lamenti. Anche questa volta giocherà da sola da qualche parte nascosta da tutti.

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Elviira aveva visto quanto era scossa Roza, non la salutò neanche e non l'aveva mai guardata. Poteva benissimo capire i suoi sentimenti e non voleva vederla così triste e addolorata come suo fratello. Non l'avrebbe mai retto vederli tutti così ma soprattutto la Competition Judge.
Quindi decise di agire e iniziò il fantastico piano della nostra acrobata: rendere Roza felice!

La fanciulla dai bei capelli rosati era nel salottino del primo piano, ascoltando mozart da più vicino e aveva gli occhi socchiusi, pronta per addormentarsi lì in quella poltrona.
Voleva stare sola. Ma se moriva sua sorella si sarebbe salvata no? Se era viva...se era morta no, però poteva incontrarla in paradiso. La sua morte per entrambi i casi era molto positiva, anche per gli altri...Oh dio! Ma cosa stava pensando? Davvero era arrivata a questo punto?
Si diede un leggero colpo alla testa e aprì gli occhi, come se così smettesse di pensarne a riguardo. Non c'era nessun bottone per smettere, ecco che il pensiero divenne uno fisso impossibile da nascondere e cambiare. Stava forse impazzendo? Sarebbe finita per essere come quei tre? Sperava di no.

Sentì dei passi andare verso di lei ma a farla prendere un colpo fu la mano che si appoggiò sulla sua spalla. Si girò di scatto ed era pronta a urlare per chiedere aiuto ma davanti a lei c'era Elviira, con dinuovo il suo bel sorriso.
Si calmò e non urlò, disse invece con voce bassa qualcosa, non si sentì nulla e dovette ripeterlo almeno tre volte
<hey...cosa ci fai qui? Ti serve qualcosa?>
Sperava di non sembrare scortese o altro, soprattutto perché non voleva alcun modo ferire la fanciulla che già soffriva per il motivo. Eppure le sorrideva tranquilla e la prese per mano
<sono qui per te! Non mi piace vederti così triste...mh...andiamo in giardino?>
<ci sono gli altri ad investigare non so se possiamo...>
<allora...ti va di ballare?>
<...eh?>
<ballare! Sai no- tipo muovere il corpo a ritmo tipo così> e la corvina iniziò a fare dei piccoli movimenti creando un piccolo e tenero balletto che fece ridacchiare l'altra
<Elviira so cosa significa ballare...>
<bene! Allora possiamo farlo! Su su! Che musica vuoi?> andò dritta verso il giradischi e iniziò a cercare un bel brano
<io...ecco...non posso farlo Elviira io->
L'altra non la stava ascoltando, mettendo sul giradischi una bella canzone moderna al posto di Mozart, she wolf di Shakira.
<ma sii!! Mica dobbiamo fare cose eclatanti!> ridacchiò l'acrobata prendendola per entrambe le mani e alzandola dalla poltrona e la timida fanciulla venne costretta a girare lentamente intorno. La corvina muoveva la spalla a ritmo e ridacchiava divertita a fare mosse esagerate cercando di invogliare l'altra a ballare.

Era da anni che Roza non ballava per un brutto male, non avrebbe mai pensato di riballare con una perfetta sconosciuta in un killing game.
<dai su! Non lasciarmi da sola in questa festa!>
Le disse smettendo il suo balletto ma la teneva ancora per mano, la guardava dritto negli occhi dolci come fanno i cuccioli per farti pietà e cedere alle loro richieste. La fanciulla rosata guardò da un'altra parte per non essere colpita da quello sguardo, non avrebbe ballato, ma non sapeva con chi aveva a che fare.
Quindi la corvina iniziò a farle muovere le spalle tirandole le braccia riprendendo il suo piccolo balletto coinvolgendo l'altra che non la fermò lasciandola fare
<non accetti gli no vero?>
<esattamente eheh!>
Ed entrambe risero, soprattutto Elviira facendo più casino dell'altra e si misero entrambe a ballare insieme con piccoli e semplici passi godendosi la musica.
Missione compiuta, Roza era dinuovo contenta. Finché c'era Elviira e la musica.

___ ___ ___

Dopo l'esplorazione Shou decise di rimanere al terzo piano lasciando agli altri il compito di riferire tutto. Quindi dopo qualche secondo rimase da solo e andò a passi leggeri verso il salotto, guardandosi lo stesso intorno per assicurarsi di non avere compagnia. Anche perché sarebbe risultato molto sospetto.
Se si sbrigava non aveva bisogno di controllare sempre in giro, avrebbe preso ciò che gli serviva e poi sarebbe andato via.
Andò dritto verso il mobiletto con sopra la radio e aprì l'ultimo scaffale, non avevano avuto il tempo di chiuderlo. Tolse le lenzuola e le mise delicatamente affianco a sè.
Eccola lì, la pistola con le ricariche. Nuova e vera. Restò fermo a osservarla e a pensare se stava facendo la cosa giusta. La afferrò con grande delicatezza e lentezza, girandosela tra le mani per vedere ogni dettaglio.
Si girò un attimo sentendo dei passi e vide davanti a lui Shinobu e Kazuya

<Shou... che cazzo stai facendo?!>


INIZIO DI LORE LORE LORE
Amo le teorie quindi se volete fatele pure, le prendo come un interesse nella storia

I hope che vi piaccia questo capitolo introduttivo al nuovo arco TT cercherò di farlo più lungo così da non concentrare tutto in un unico capitolo e evolvere bene il tutto, stessa cosa per gli altri archi <3

Im Elviira x Roza supporter ma nel prossimo capitolo ci saranno altre coppiette :D oltre a quel pazzo con la pistola di Shou.

Sto pensando anche a qualche extra lmao, vedo un po' se li farò o li terrò per la fine

Al prossimo capitolo stelle!

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