𝓐𝓻𝓬 𝟏 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝟒 - Rigoletto

«era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiesero il bis»

-Totò / il barone Antonio Peletti

Il colpevole è uno di noi.

Era difficile per Kichirō realizzare che uno di loro aveva ucciso qualcuno, solo dopo neanche due giorni, forse tre. Un umano aveva ucciso un'altro umano, eppure questi fatti li sentiva sempre in TV ma non gli facevano lo stesso effetto di ora. Non gli creava un peso enorme nel cuore, tragedie come quelle erano lontani dal suo mondo perfett. Ora non più.
C'era una grandissima differenza tra prima e ora, non si era ancora abituato.
Gli metteva i brividi ma cercava di non perdere la concentrazione e la sua forza d'animo. Non doveva pensarci, la sua mente doveva concentrarsi sul processo di classe e scovare il colpevole. Questo era il suo obiettivo in quel momento e non poteva perdere.
Tutti si misero al proprio podio osservando Lady Sally sul suo trono dorato e c'era un gigantesco schermo dietro di lei che si accesse all'improvviso

"REGOLE DEL TRIAL"

Altre regole, il rosso fece un leggero sbuffo leggendo la gigantesca scritta rosa. Sembrava di star facendo un gioco dentro un gioco ma semplicemente c'era in ballo la sua vita.
Poi la scritta sparì e lo schermo tornò nero e la bambina si alzò mettendosi in piedi sul trono fingendosi piena di energie. Anche per lei erano le 3:30 di notte.
<altre regole per voi disgraziati! Spero che il vostro cervellino riesca a ricordarle tutte! Non voglio ripetermi> tutti i presenti annuirono alle sue parole. Anche loro erano stanchi ma si fingevano attenti e carichi.
Ci fu un momento di silenzio da parte di Sally che si risiede facendo un bello sbadiglio e si strofina gli occhi
<ho sonno...Aki fate voi...>
I due maggiordomi sospirarono, anche loro erano abbastanza stanchi ma non potevano rifiutare un ordine della loro padroncina e sfoggiarono uno dei loro miglior sorrisi finti.

Lo schermo iniziò a proiettare delle immagini e Monoaki iniziò a spiegare

<nel processo di classe o trial, come volete chiamarlo, dovrete discutere sull'omicidio e scovare il colpevole per poi votarlo, veramente semplice. Le votazioni sono importanti, non fate cazzate. Se votate la persona giusta, voi avrete vinto continuando il gioco e verrà punito solo l'assassino. Mentre se votate la persona sbagliata, voi verrete puniti mentre l'assassino avrà la sua libertà> finì di spiegare il maggiordomo italianx lasciando poi la parola ad Akikuma e l'immagine cambiò

<per risolvere velocemente il vostro grande dubbio e tenervi il fiato per discutere, le punizioni consistono in esecuzioni quindi in breve alla morte. Vorrei precisare che sono fatte e idealizzate da me~> si portò una mano sul petto e ampliò il suo sorriso <per discutere avete più o meno tutto il tempo che volete, finché non superiamo le 12 ore ovviamente. Se si supera il tempo limite o nessuno vota, tutti tranne l'assassino verranno puniti> non passò la parola all'altro e il biondino continuò a parlare dando a ciascuno di loro un foglio con tutte le loro facce e un timbro <segnate chi pensiate sia il colpevole, la maggioranza vincerà e potrà portare vita o morte. Mette poi il foglietto, piegato perfavore, nella scatola lì al centro> Indicò la scatola messa sopra a un piedistallo di legno scuro che stava al centro del loro cerchio, come aveva detto lui.
<il voto sarà anonimo tranquilli, come in politica>

Monoaki decise di essere lxi a concludere il discorso delle regole <noi possiamo solo dire di sì o di no alle vostre domande, confermando le vostre idee riguardo a regole e sulla struttura della villa. Noi non abbiamo nessun diritto di voto, siete voi i giudici. Non possiamo neanche dare suggerimenti e indizi. Detto ciò buon processo di classe>

___ ___ ___

Calò il silenzio e lo schermo si spense. Ora toccava a loro parlare.
La difficoltà era come iniziare la conversazione senza creare fin da subito un gran casino. Kichirō voleva evitare di iniziare con le accusse verso qualcuno, avrebbero solo sprecato tempo e avrebbero creato solo inutile odio. Anche qui rischiavano la vita e ogni secondo era importante, crearsi nemici non avrebbe assolutamente aiutato a trovare la verità.
Il fanciullo si fece forza, mettendo da parte l'ansia che si era creata da quando aveva messo piede in quella grande sala e iniziò a parlare prendendo l'attenzione di tutti
<allora molto probabilmente passeremmo più di un ora ad accusarci e vorrei evitarlo di farlo all'inizio. Vorrei invece che tutti avessero in chiaro la situazione e di capire prima l'omicidio, sarà più semplice capire chi sarà stato no? Così non ci accusiamo a caso>

<ok... ma da cosa iniziamo?> chiese Shinobu che aprì il suo fascicolo guardando le varie prove che aveva raccolto. Non sapeva però se sarebbe riuscita a parlare, non era molto sicura delle sue idee.

<direi dal Monokuma file e dalla molto semplice autopsia fatta alla povera Y/N> interviene Goro mostrando poi a tutti il proprio disegno della fanciulla morta con sopra segnato vari appunti riguardo a ferite e teorie
<il file dice che è morta per accoltellamento e ha 4 ferite sulla schiena e una sul petto, vicino al cuore, tutte e cinque dovute da armi da taglio come un coltello. Ovviamente mi sembra ovvio che quello mortale sia stato quello al petto e penso che sia stato anche l'ultimo colpo dato dal colpevole. Se no ci aveva preso gusto a uccidere e l'ha colpita anche dopo che è morta> mentre parlava faceva passare tra le mani vari fogli, troppi fogli con sopra delle scritte illeggibili e Kichirō si chiedeva come faceva a leggerci.
<oltre a ciò sul corpo ha anche vari lividi, soprattutto sulle braccia, sulle gambe e sulla schiena dovuti dalla caduta giù dalle scale>

<e anche per via di una rissa, poi sulla fronte ha una ferita abbastanza superficiale dovuta o alla caduta o da qualcos'altro come l'arma del delitto> precisò Jun'ichi, il businessman, guardando Goro che annuì e posò tutti i suoi fogli davanti a sé tenendo le mani libere
<mi hai letto nel pensiero amico mio>

<vi prego tutto ciò è inutile> interviene fin da subito Nicolas che alzò gli occhi al cielo portandosi una mano sulla fronte come il suo solito ma questa volta era meno teatrale, forse per la stanchezza.
<zitto tu che sei rimasto assente per tutto il giorno e non hai manco investigato. Tutti devono avere le stesse informazioni e conoscenza dei fatti prima di votare> gli rispose Shou già irritato sia dalla sua voce che dalla sua presenza.
<poi meglio se discutiamo, se no avrei già votato per te bellino> interviene Kazuya con un sorrisetto <e ti stiamo facendo un favore a dirti tutto così puoi partecipare ed essere in pari con noi. Poi io penserei più a come salvarmi il culo per le prossime accuse invece di lamentarti quando abbiamo appena iniziato!>
<io? In pari con voi? Pff- perché dovrei abbassarmi per discutere su un inutile morte? Forse per la mia vita ma sarebbe anche uno spreco di tempo...e non ho bisogno di scuse per salvarmi logorroico 2>
<invece si Nicolas. Non credo di essere l'unico ad avere sospetti su di te non solo per l'omicidio>
Kichirō li guardò e li fece segno di stare in silenzio <sento odore di discussione e non mi piace! Non spostiamo la conversazione su altro ok?>

Kazuya aspettò qualche secondo per poi prendere parola ritirando nell'argomento principale
<concordo con Goro riguardo al fatto che il colpo al cuore fosse l'ultimo dato dal colpevole giusto prima di buttarla giù dalle scale. Questo per via delle tracce si sangue tra la porta della camera di Y/N fino alle scale...>
<forse...> si intromette timidamente Nori che non staccò gli occhi dai suoi appunti <quando lei è uscita per scappare e salvarsi è stata colpita sulla schiena dall'assassino per rallentarla per poi essere uccisa...>
<era quello che volevo dire io, Nori> disse Kazuya sorridendo, per nulla offeso da questa interruzione da parte della biologa marina
<quindi credo che i lividi e la rissa sono stati fatti in camera di Y/N anche perché nessuno li avrebbe sentiti se non stavano nel corridoio, forse voleva ucciderla direttamente lì ma poi il piano è andato a rotoli perché è riuscita a scappare> continuò il violinista.

<Y/N è stata ferita anche in camera sua. Perché c'è del sangue sulle coperte...quindi può essere il colpo alla testa o una delle ferite sulla schiena.> interviene Kichirō, anche lui guardava i suoi bei appunti

<in realtà io penso che il colpo al cuore, sicuramente quello mortale perché più di un secondo non vivi, non è stato per forza l'ultimo. Il corpo può essere stato trascinato, ferito di più e poi buttato giù. Perché no?> disse Kaoru tranquillx come la sua amica Nori affianco a sè.
<anche Goro ha detto che potrebbe anche averci preso gusto ed averla ferita dopo>
<semplicemente perché le macchie di sangue che sono state lasciate a terra non sono continue da formare un vero percorso tra camera e scale ma sono delle macchie singole. Con quelle ferite avrebbe perso abbastanza sangue da fare una striscia, soprattutto se trascinata.> gli rispose Shou con grande sicurezza nelle cose che diceva cercando di non sembrare neanche troppo aggressivo. Non lo stavano accusando, doveva stare tranquillo e sereno per ragionare con lucidità.

<poi l'ora del decesso è segnato alle 3 di notte, più o meno quando si è sentito il tonfo ed è stato trovato il cadavere. Quindi avremmo visto l'assassino dare gli altri colpi al cadavere o anche solo trascinarla, magra o no ha sempre un peso soprattutto se morta. Anche se la portava in braccio o la strisciava per terra era lo stesso abbastanza lento. Credo sia stato già abbastanza veloce a dare il colpo di grazia e poi scappare via più velocemente possibile> parlò Kichirō prendendo tra le mani il Monokuma file
<mh...in realtà nessuna delle due idee mi convince molto. C'è stato veramente poco tempo...> mormorò sempre Kaoru portandosi una mano sul mento
<poi l'oscurità non ci aiuta. Può essere successo di tutto>
<magari chi l'ha visto per primi possono dirci com'era la situazione e se hanno sentito qualcosa> disse Shinobu non molto sicura, infatti dovette ripeterlo due volte perché nessuno aveva capito le sue parole.

<uhh scusate ragazzi ma- io non sto capendo più nulla-> disse Elviira ridacchiando e grattandosi la testa un po' imbarazzata. Si fermò nel scarabbochiare sui fogli e si girò verso Yumeri che annuì d'accordo con l'acrobata
<neanch'io, state dicendo troppe cose e uno dietro l'altra. Poi le analizzate subito e in modo sparso. Piano ok? Avete detto pure voi che dovevamo capirci tutti!> disse la motociclista un po' irritata e li guardò tutti i presenti per poi indicare uno di loro
<Jun'ichi spiega su! Lentamente, fai indizio per indizio.>

Il businessman fece un leggero sospiro e incrociò le braccia al petto
<ascoltatemi bene tutti...Goro che stai facendo?>
La tensione che fin a quel momento rimaneva ben alta calò di colpo quando il mangaka alzò in alto dei fogli con sopra disegnati un coniglietto e un "cane uovo" con vestiti e capelli di Y/N.
Quel piccolo gesto sdrammatizzò tutto e ad alcuni gli venne anche voglia di ridacchiare ma non era il momento. Era in gioco tutto.
<ho fatto i disegni di ciò che abbiamo detto per far capire meglio e attirare l'attenzione di tutti> rispose il castano con un bel sorrisetto genuino mostrando la sua tranquillità anche in quella situazione.
<credo che così invece li distrai- fa nulla ritorniamo al nostro discorso...> cercò di non guardare i disegnini per non perdersi nel grande monologo che doveva fare

<per adesso stiamo solo dicendo varie teorie. Dalle ferite sul corpo di New York abbiamo ipotizzato che prima dei accoltellamenti al petto e sulla schiena ha avuto uno scontro contro l'assassino che le ha causato i lividi e la ferita sulla testa.
Tutti sono d'accordo che ad averla uccisa è stato l'accoltellamento al petto, mentre i colpi sulla schiena sono extra e gli altri lividi sul corpo sono dovuti della caduta giù per le scale non molto delicata.
Per capire meglio com'è andata la scena abbiamo usato come appoggio anche le macchie di sangue nel corridoio e la camera da letto di Y/N, che poi era l'unica aperta...ma non aggiungiamo altri dettagli> fece una piccola pausa per vedere se tutti lo stavano ancora ascoltando e anche per vedere i bei disegnini del mangaka. Erano molto infantili ma non per questo brutti, anzi erano molto carini e rendevano il tutto meno pesante
<vedendo com'era conciata la camera abbiamo rafforzato l'ipotesi di una rissa che iniziava ad essere sempre più pericolosa vedendo il sangue proprio sulle coperte.
Le macchie invece ci fanno intendere che siano usciti dopo un po' ed Y/N scappò ferita ed giustamente l'assassino la colpì più volte per fermarla e finì ciò che aveva iniziato>

Un'altra piccola pausa in cui Jun'ichi guardò un attimo in suoi appunti che aveva preso anche durante il trial come se fosse un dibattito.
<abbiamo iniziato poi a pensare ad altre opzioni e mettere in campo altri indizi come l'orario di morte ed altri dubbi e problemi.
Giustamente qualcuno ha anche pensato che in realtà sia stata uccisa prima, trascinata verso le scale, le ferite extra fatte dopo e poi essere buttarla giù. Come contro ha l'orario perché New York è morta alle 3 di notte, orario in cui si è sentito il tonfo ed è stato trovato il cadavere. Ora ci chiediamo come abbiamo fatto in entrambi i casi l'assassino a non essere subito beccato oltre all'aiuto dell'oscurità>
Concluse il corvino e Goro finì i suoi disegnini ma nessuno dei due ricevette un applauso per il riassunto. Ci fu altro silenzio, alcuni leggevano i propri appunti e li modificavano, altri pensavano a cosa dire e stavano ragionando. Effettivamente il dubbio che avevano creato verso la fine era giusto e cercavano ognuno nella propria testa di darsi una risposta.

<per rispondere alla domanda di Shinobu...> iniziò Roza che si fece corraggio e iniziò a parlare interrompendo il silenzio e il ragiomamenti di quasi tutti. Alcuni erano rimasti ancora nel loro mondo ma alla fanciulla non importava granché.
<i primi ad aver visto Y/N credo siamo state Elviira, Sae ed io. Eravamo nella sala da pranzo a...> si bloccò rendendosi conto che i due maggiordomi e Lady Sally potevano sentirla quindi pensò subito a una scusa <a prendere qualcosa per il sonno...stavamo lì comunque nei paraggi- e avevamo sentito qualcosa cadere giù dalle scale seguito poi da un tonfo...siamo andate subito a vedere e poi è partito l'annuncio. Ho un ottima vista ma con il buio non ho potuto notare nulla...scusate...>
Finì di raccontare e le altre due ragazze nominate annuirono d'accordo con quello che aveva detto
<comunque il tempo per correre via dopo la caduta c'è stata, non è poi così impossibile o complicato> aggiunse Sae <ma per trascinare e colpire la vittima post morte no, se no l'avremmo visto o sentito. Penso sia più fattibile la prima teoria che avete fatto>
<più che altro> si aggiunse anche Elviira <in tutto questo tempo nessuno di voi ha nominato l'arma del delitto>

In effetti era vero. Nessuno aveva ancora detto qualcosa sull'arma del delitto, non era di certo un dettaglio inutile. Qui nulla era un dettaglio inutile.
A rimediare questo vuoto fu Shiro che aveva il volto fermo davanti a sè
<giusto ma non è un mistero. L'arma del delitto era in una cesta dei panni sporchi dentro il bagno in fondo al corridoio> disse e poi iniziò a girare la testa cercando con il suono il Dungeon Master <Kichirō continua pure tu, sicuramente hai notato più dettagli di me>
Il fanciullo annuì e si armò dei suoi fogli per assicurarsi di dire tutto. Aveva fatto anche un disegnino dell'arma e la fece vedere a tutti. Magari qualcuno la riconosceva ma non notò nulla nei volti degli altri.
<allora dentro la cesta non c'era solo un coltello ma anche un pigiama fradicio ancora con qualche macchia di sangue. Entrambi sono stati lavati non molto bene, magari il colpevole era di fretta e anche agitato, quindi avrà preferito nasconderli. Nel lavandino c'era l'acqua sporca di sangue per via del lavaggio>
<oh dio...qui la situazione si complica...> mormorò Goro portandosi una mano sul volto e facendo un sospiro.

Non aveva tutti i torti, perché nel poco tempo tra il ritrovamento e la morte di New York si aggiunge anche "la questione bagno" tirata in mezzo per l'arma del delitto. Come ha fatto tutto ciò senza farsi beccare e in così poco tempo? Comunque il corridoio si è illuminato un po' con le candele quando tutti loro iniziarono ad uscire dalle loro camere. Anche se poi era uno di quelli arrivati in ritardo qualcuno l'avrà visto andare verso il bagno no? In effetti anche con le candele non è che si vedeva tantissimo. Troppo confusione e troppe domande tutte assieme. Un pezzo alla volta.

<oltre a ciò...mi confonde anche il pigiama...perché non è andato nella sua camera a cambiarsi e lasciare lì le prove invece di mettere in un luogo in cui tutti noi possiamo andare? Anche perché dove ha trovato il cambio?> chiese Yumeri
<il...cambio?> ripetè Shou alzando le sopracciglio un po' confuso. La stanchezza gli stava mandando in panna il cervello e non aveva capito molto del suo discorso
<si! Nessuno di noi ha solo la vestaglia, abbiamo tutti un pigiama quindi si sarà anche cambiato! Se è entrato in camera sua perché non lasciare lì queste prove?> cercò di spiegarsi meglio la motociclista ripetendo le sue domanda aspettando che gli altri potessero risponderle.
<forse perché rischiava di essere scoperto se le lasciava in camera sua?> cercò di risponderle il Birdwatcher ancora confuso dalla sua domanda
<quindi sarebbe andato in camera sua, si è cambiato, è andato poi in bagno a lavare i suoi vestiti e poi si è unito a noi. Già prima sembrava impossibile ora di più se aggiungiamo più passaggi>
<non è impossibile, semplicemente quando si sarà unito a noi era un po' in ritardo o si è preparato un cambio prima di tutto così da risparmiare tempo> si intromise Shiro alla conversazione dei due con i suoi soliti modi educati e tranquilli. Kichirō aveva notato che erano in pochi a far vedere un po' di agitazione come Maude, Roza, Shou e Yumeri e forse anche lui stesso. Mentre tutti gli altri erano tranquilli come una pasqua.
Meglio così, era più facile ragionare nella calma.
Ma sentiva il tempo passare, sembrava andare troppo velocemente del solito e qui che nasceva l'ansia del rosso. Prese però un bel respiro e ritornò nella realtà. Se doveva usare la sua mente voleva usarla per il processo.
<e se per prendere il cambio non è andato in camera sua?>Kichirō poi stesse un attimo in silenzio e iniziò a immaginare la scena per rispondere a quei nuovi dubbi.

Si immaginò l'assassino che dopo aver dato il colpo finale a New York scappò via senza aspettare il tonfo approfittando di ogni secondo che aveva. Nel mentre Sae, Roza e Elviira andavano verso il rumore. Il buio però non le permise di vederlo e veloce andò nella stanza di New York, l'unica aperta e pure la più vicina. Ha preso uno dei pigiami della vittima, infatti avevano ritrovato l'armadio aperto e c'erano vestiti per terra. Tutto in fretta, i secondi passavano anche per lxi non solo per loro nel processo, non doveva essere beccato.
Poi era andato dritto in bagno con passo svelto, si cambiò e si mise a lavare con grande fretta il proprio pigiama e il coltello. Ci stava mettendo troppo quindi alla fine ha nascosto le prove dentro la cesta. Uscì dal bagno e raggiunse tutti gli altri.
Molto probabilmente è andata così no? Non sembrava mancare qualcosa, nessun buco. Fece un piccolo sorrisetto felice della sua testa.

<i pigiami sono tutti uguali, può averli presi dalla camera di New York, era anche la più vicina per poi correre in bagno. Poi è possibile tutto ciò ma come ha detto Shiro sarà arrivato non subito ma in ritardo, poco o tanto>
Riparlò il rosso dopo il suo momento di silenzio che nella realtà è stato solo di qualche secondo
<questo spiega anche perché l'acqua sia ancora sporca e del pigiama non è completamente pulito. Non c'era tempo e l'assassino questo lo sapeva. Il suo unico alleato era il buio che l'ha aiutato a non farsi beccare, doveva togliersi tutti i sospetti possibili>

<non è una brutta idea ma...> lo interrompe Nicolas che stava dando il suo prezioso tempo e interesse a questa conversazione, sperava lo stesso che ciò finisse in fretta ma avrebbe reso le cose più "divertenti" con la sua presenza
<non mette in torto l'altra idea. Perché come avrebbe comportato il ritardo quel caso anche quell'altro della camera potrebbe fare lo stesso. O sbaglio? Anzi no, non cambia nulla e non mi sbaglio. Anzi proprio perché intanto tutti stavano uscendo, aprire la porta di camera sua lo avrebbe aiutato a fingere di uscire per vedere cosa è successo ma in realtà stava entrando per prendersi un cambio. Non è difficile ingannare le vostre stupidi cervelli soprattutto col buio. Poi ha fatto il resto che hai detto allo stesso modo. Anzi se era una camera vicino al bagno era molto più avvantaggiato>
Ecco che il Wool Artist aveva appena distrutto il grande orgoglio e la grande scena che il Dungeon Master si era creato in testa. Aveva ragione, poteva accadere anche così, quindi aveva sprecato tempo per nulla?

<allora poteva benissimo lasciare la roba nel suo bagno. Nessuno di noi è entrato nelle camere degli altri no? Quindi nessuno poteva scoprirlo e ci avrebbe mandato in crisi non trovando l'arma!> Yumeri sembrava insistere molto in questa sua idea e sembrava anche molto irritata
<ma non l'ha fatto fiorellino appassito, quindi basati su ciò che ha fatto non su quello che poteva fare. Dai poi solo consigli ai prossimi assasini> le rispose Nicolas alzando gli occhi al cielo <stai solo sprecando tempo>
<hai detto che non ti interessa nulla di questo caso e altro no? Quindi stai zitto e ascolta. O ti arriva un'altro colpo in faccia e il tuo naso diventa la torre di Pisa!> Yumeri era un bel po' incazzata soprattutto dopo le parole del fanciullo viola
<VAI YUMERI!!> urlò Kazuya ma si beccò un occhiataccia da Shou
<no. Non litigate perfavore, rimaniamo concentrati>

<comunque...> mormorò Shinobu spostando su di sè l'attenzione di tutti <entrambe le teorie, quella di Kichirō e Nicolas, sono entrambe valide. Io e Kaoru non abbiamo investigato le stanze altrui quindi non ho chissà che prove a favore o no...poi non so gli altri>
<anche noi lo stesso> disse Goro indicando poi Zakuya e Jun'ichi <anche perché sarebbe stata una grande violazione di privacy>

<io no ma ho scoperto qualcosa riguardo a ciò> finalmente Hannes parlò e tutti si girarono per ascoltarlo. Voleva sul serio condividere delle informazioni con loro? Era stato illuminato da un essere superiore a loro e ha deciso di essere buono? Vuole essere una persona nuova e migliore? Che miracolo!

Mentre aspettavano le risposte a queste domande osservavano il fanciullo cercare tra i fogli buttando dietro di lui...dei...dei origami? Ma quando li ha fatti? Poi cerca tra le maniche ed escono fazzoletti, fiori finti, monetine, insetti finti e carte, ma non parlava. Era rimasto in silenzio mentre faceva uscire tutto e di più solo per perdere tempo. Avevano ricevuto la loro risposta, era rimastato lo stesso e nessun essere superiore aveva fatto un miracolo. Anche perché poteva benissimo farlo facendoli liberare da lì.
Il comportamento del maghetto fece irritare Yumeri e Shou che sbattettero contemporaneamente le mani sul podio con grande forza. Fecero ritornare nel loro mondo anche chi si era isolato nella propria mente per pensare un attimo.

<SMETTILA> urlarono e il fanciullo si fermò più sorpreso dalla loro coordinazione che per la paura, ma non fece nessuna smorfia rimanendo impassibile ai due
<vuoi parlare? Sai che c'è in mezzo la nostra vita? Quindi anche quella tua e di tua sorella?> disse Shou e l'altra ragazza annuì d'accordo con lui, non riuscì ad aggiungere altro usando i suoi modi di fare minacciosi perché Hannes parlò subito dopo non volendo più perdere tempo
<per farla breve ho scoperto che tutte le porte sono chiuse>
<eh? potresti spiegarti meglio?> chiese Kaoru
<semplicemente le porte delle nostre camere durante il night time possono essere aperte solo dall'interno. Quindi se esci di notte rimani fuori dalla tua stessa camera. Per questo che c'è anche il bagno, non solo per privacy ma anche per non rimanere fuori per andare in quello comune>
<vecchi, il nanerottolo ha ragione?> chiese Nicolas guardando i due Aki che non sembrarono contenti del loro soprannome, soprattutto Monoaki che sbatte il tacco a terra facendo sobbalzare e svegliare l'altro maggiordomo
<uno, ho solo tre anni più di te moccioso e due si, ha ragione. Questo vale solo per il dormitorio vostro>
<infatti se finite prima resterete in corridoio fino alle sette...se non abbiamo pietà di voi> aggiunse Akikuma ridacchiando debolmente per non svegliare Lady Sally che intanto si era addormentata. Ha trovato tutto ciò così noioso e non voleva più vedere.

<quindi...>
<potete fare un'altro riassunto? Mi sono persa dinuovo!> disse Elviira interrompendo Kichirō prima che cambiasse argomento o altro. Quest'ultimo annuì e si girò verso Goro e Jun'ichi, entrambi pronti con nuovi disegni e nuove spiegazioni

<allora sarò più breve di prima...Roza, Elviira e Sae ci hanno confermato che la prima teoria che abbiamo fatto riguardo che il colpo finale era anche quello mortale dicendoci la loro testimonianza. Loro sono arrivate subito dopo il tonfo, era impossibile per l'assassino uccidere New York senza farsi beccare. Oltre a ciò è saltato fuori un'altro punto: l'arma del delitto. Essa è stata trovata in bagno insieme a un panno sporco di sangue e fradicio. Per facilità dirò la teoria più corretta così da non confondervi> il businessman fece una piccola pausa per vedere i disegni del mangaka per poi riprendere il discorso, come aveva fatto prima
<l'assassino dopo aver ucciso New York è andato nella sua camera, che aveva la porta già aperta, prendendo di fretta un pigiama e correndo verso il bagno sfruttando sempre il buio. Voglio precisare che le luci si riacessero quando eravamo quasi tutti riuniti quindi non si è visto mentre noi andavano verso le scale. Proprio perché doveva cambiarsi e pulire molto probabilmente sarà arrivato in ritardo, alla fine non pulì neanche bene e nasconse queste prove nella cesta dei panni sporchi.
Poi oltre a ciò le porte delle camere durante il night sono chiuse dall'esterno, quindi se esci e chiudi la porta non puoi più rientrare fino alle 7. Per questo che non si è nascosto in camera sua. Fine, per adesso>

Elviira annuì ma aveva capito solo la metà delle cose anche con l'aiuto degli disegnini del mangaka. Per non disturbare gli altri chiese altre spiegazioni a suo fratello che non ebbe problemi a rispondere e fare anche lui dei disegnini. Aggiungevano un po' di dolcezza al processo che sta diventando sempre più pesante e stancante.
Chissà che ore erano e quanto tempo è passato, alcuni volevano solo finire e tornare a dormire, allontanarsi dalla morte e rinchiudersi nella propria mente e camera.

Si fece viva una nuova voce, quella di Kazuto, che fece un leggero sorriso
<bene credo che sia tutto piuttosto chiaro adesso, possiamo iniziare a parlare di noi e dei nostri alibi? Giusto per mandare avanti la discussione>
<arriva la parte veramente interessante, mi stavo per addormentare> commentò Nicolas che mentre gli altri parlavano si era rifatto la treccia ai capelli belli viola più volte finché non era come la voleva lui.
<lo sai che tra i vari argomenti di adesso ci sei proprio tu?>
<lo so, per questo che è la parte veramente interessante>
Lo stratega sospirò sentendo la risposta di Nicolas, un sospirò che conteneva tutte le brutte parole verso quel tipo con una grande fissazione sul viola.
<bene allora non avrai problemi a dirci dove sei stato per tutto il tempo soprattutto durante l'omicidio vero?> lo stratega fu molto diretto e disse il tutto con un sorrisetto, gli fece segno con le mani di parlare quando iniziò ad esserci silenzio nella stanza come per incoraggiarlo.
<non credo che questa informazione centri con il caso->
<ed invece si vecchietta. Perché non hai nessun alibi, nessuno che possa testimoniare per te e quindi potresti benissimo essere uscito dalla tua cameretta durante la notte e aver ucciso New York. Poi sei pure arrivato in ritardo, questa informazione ti mette in cattiva luce, ma se mi dai un valido e credibile motivo per tutto ciò potresti essere tolto dai sospetti>

<woah quanta aggressività. Calmino raccomandato, stavo dicendo la mia opinione> si era portato una mano sul petto ma non in modo drammatico, non si sforzava a esagerare ed era molto più realistico in ciò che provava. Ciò non significa che sarebbe stato più sincero nelle sue parole, anzi fu tutto il contrario
<volete proprio sapere dov'ero? Bene, ero nei passaggi segreti. Poi verso le 2 ho preso il tè con il mastermind, unx tipx simpaticomx alla fine...un po' strano in scelta di argomenti. Poi verso le 3 ho finito la partita a scacchi con qualcosa-Aki, per questo ero in ritardo per vedere l'incredibile morte di...Come si chiamava? Non ricordo più, era una persona così importante per la mia meravigliosa esistenza>
<Nicolas sii serio...>
<sono serio Kazuto. Tanto nessuno mi ha visto quindi potrei aver detto la verità oppure potrei aver mentito senza problemi. O Entrambe le cose nello stesso momento, perché no? Poi se ilx mastermind vuole confermare faccia pure! Però rischia di essere scoperto> il suo comportamento quasi serio venne corrotto dalla presenza di un sorrisetto sulle sue labbra e non si zittì
<Hannes è arrivato in ritardo come me e molti di voi stavano dormendo durante l'omicidio, ognuno nella propria camera. Dobbiamo chiedere anche a loro cosa stavano facendo no? Ma come possiamo noi confermare che stavano in camera o se stavano in giro ad ammazzare qualcuno? Dobbiamo chiedere uno a uno ma ognuno può benissimo mentire, anche il più dolce e carino tra di noi>
Nella discussione si intromise Elviira un po' più timidamente del suo solito, non molto convinta nella sua idea
<magari dalle telecamere nascoste...> <Aki, quello che hanno registrato telecamere non possiamo vederlo vero?> La interrompe subito il Wool Artist guardando i due maggiordomi che si erano messi a giocare a scacchi dallo schermo verde proiettato dal braccio del biondino.

<vero, ma oltre a ciò non possiamo darvi nessun indizio extra. Ma ci avete ascoltato prima?> rispose Monoaki che fece scacco matto e si era accessx una sigaretta sorridendo vedendo la faccia dell'altro irritato
<vedrai che adesso non batterai il mio algoritmo-> borbottò e i due continuavano la partita.
Kichirō pensava che facevano tutto ciò per puro piacere personalmente ma anche loro sembravano annoiati dal trial. Forse preferivano la parte degli ammazzamenti e delle esecuzioni.

<ok ma->
<"ok ma" cosa Kazuto? Tu eri con qualcuno? No giusto?> lo stratega annuì <allora puoi essere stato benissimo tu. Nessuno può confermare la tua presenza nella tua camera come me, tu potresti dirmi "stavo dormendo" ma ha la stessa validità del mio "sono stato con il mastermind a giocare a minigolf".>
<per me tu saresti anche in grado di fa ciò con il mastermind> finalmente Kazuto riuscì a parlare senza essere interrotto e alzò una mano per dire all'altro di non parlare. Ora era il suo turno
<poi non devi prendere sempre così sul personale le domande di altri! Mica ho attaccato il tuo ego! Giustamente non ti vedo per tutto il giorno e c'è un omicidio, ovviamente mi faccio dubbi! Ok non potremmo confermare ciò che hai fatto ma un semplice "ero in camera" è decisamente meglio di un intero discorso per sviare la domanda e non dare una risposta certa. Poi l'intera discussione di prima era centrata sul tempo dell'assassinio e vediamo che molto probabilmente il colpevole è arrivato in ritardo come te! Ovvio che il mio cervello mette in alto te e poi tutti gli altri>
Nicolas fece per rispondere ma venne zittito nuovamente dallo stratega con un'altro gesto con la mano
<è così difficile per te collaborare un attimo? Oppure poi hai paura di perdere la tua essenza da palo nel culo? Ti rendi conto che se sbagliamo muoiamo tutti anche tu? Perché io sono certo che tu non sei l'assassino ma ho bisogno del tuo aiuto per convincere gli altri! Nella loro mente sicuramente come sospettati ci siete tu, Hannes, Nori, Shiro e Maude!>
<non ho bisogno del tuo aiuto->

<ragazzi smettetela!> disse Kichirō interrompendo dinuovo una discussione. Iniziava ad avere grande mal di testa dovuta ai loro litigi, alla stanchezza, allo grande sforzo mentale e fisico per rimanere sveglio. Era così distrutto eppure continuavano a tenere il ruolo di quello che calmava la situazione e comanda. Avrebbero trovato il colpevole con calma, non sarà passato tanto tempo no? Oppure si?
Ogni volta che ci pensava più crollava la sua armatura da capo fatta dalla sua sicurezza e forza. Stavano perdendo tempo. Stava perdendo tempo.
<discuteremo dopo, ora iniziamo semplicemente a dire dove eravamo per avere un quadro generale. Per poi analizzare i vari sospettati> disse Shiro con calma e parlando al posto del rosso, riportandolo alla realtà e dandogli supporto.
Non era da solo, c'erano anche gli altri e sicuramente non sono veramente così tranquilli. Non era solo e c'era tempo. Potevano farcela.

<prendiamo in considerazione solo dalle 2 fino alle 3 di notte, solo se scopriamo altre cose allora possiamo andare indietro nel tempo> continuò la pianista cieca che muoveva il capo a destra a sinistra "guardando" tutti gli altri <dalle 2 ci siamo divisi in tre, un gruppo stava nel piano terra, un'altro dormiva o stava semplicemente in camera sua e l'ultimo al secondo piano>
<quindi gli unici con un alibi valido e inconfutabile siamo io, Sae e Roza che facciamo il primo gruppo, ed Shou, Yumeri, Kaoru e Nori, che sono il secondo> aggiunse Elviira alle parole dell'albina <quindi l'assassino è perforza uno nei dormitori>
<no, non per forza> controbatte Kichirō riprendendo in mano la situazione
<e perché? Tutti i membri dei due gruppi erano sempre assieme!>
<no! Ti stai sbagliando!>

<ascoltatemi bene, per il tuo gruppo vale perché hai detto che eravate sempre insieme e vi abbiamo poi viste tutte assieme. Mentre per quello di Shou no. Li abbiamo visti scendere insieme tranne Nori che è arrivata con Maude e Shiro dalla parte dei dormitori. Quindi era separata dal suo gruppo> spiegò il rosso cercando di non sembrare troppo accusatorio nei confronti della biologa marina che fece un leggero sobbalzò ma non scompose il suo volto tranquillo e strinse la gonna del pigiama con i pugni. Il Dungeon Master non sospettava ancora su di lei ma notò i volti di tutti girarsi con sguardo giudicante e pesante, le bocche e le parole erano pronte a divorarla, distruggerla e ferirla. Dovevano sfogare la tensione accumulata in quei minuti, quasi ore.

Nori rimase pietrificata da quei sguardi, iniziandosi a sentire piccola piccola quasi minuscola. Un piccolo Hippocampus denise, un cavalluccio marino che non supera i 16 millimetri, circondato da una mandria di orche, molto più paurose e feroci di uno squalo. Le sembrava di poter sparire schiacciata da quel enorme peso che stavano creando. Lei giustamente non aveva più un grande alibi, giustamente tutti ora la sospettavano. Ma il volto non mostrò i suoi sentimenti, neanche una piccola smorfia e semplicemente strinse la gonna senza farsi vedere da nessuno.
Non riusciva neanche a parlare con quel peso e poi iniziò nuovamente farle male la pancia come durante l'investigazione, la strinse cercando di allevare il dolore o di farlo direttamente sparire. Niente panico, doveva continuare a stare calma. Lei sapeva che non era colpevole...doveva solo convincere gli altri giusto? Aveva prove in suo favore...no? No. Non le aveva. Era nei guai ma niente panico. Deve essere la ragazza forte no? No?

<Nori? Tutto ok?> chiese Yumeri, l'aveva già vista stare male e come risposta ricevette un debole sì da parte della biondina che non fiatò ancora per diffedersi dalle parole di Kichirō. Infatti ci penso lx schermidore Kaoru, se volevano accusare Nori era giusto che prima sapessero cosa era successo
<esatto, Nori si è allontana da noi verso le 2:30 perché stava poco bene e doveva andare in bagno. Essendo le nostre camere chiuse dall'esterno...>
<è andata a bussare nella camera di New York per farle pena e ucciderla> disse Hannes
<cosa? Perché dovrebbe farlo? Stava male e poi non aveva nulla contro di lei-> rispose sempre Kaoru al posto della biologa marina che spostava lo sguardo prima da uno e poi dall'altro in un loop.
<la conosci da neanche due giorni e sai già com'è la sua personalità? Come se nessuno di noi possa mentire o avere maschere> continuò il mago puntando il dito poi contro la biondina <è stata palesemente lei no? Il fatto che è stata da sola prima delle 3 le permette di aver fatto anche la rissa! È arrivata anche in ritardo!>

<se per questo anche tu sei arrivato in ritardo Hannes e per di più nessuno ti ha visto per tutto il giorno. Tu dov'eri? Anche tu con Nicolas a giocare a golf e bere tè con ilx mastermind?> disse Kazuto prendetto più o meno le difensive di Nori
<stavo in camera mia perché stavo poco bene e non volevo vedere nessuno di voi. Neanche uscire e ammazzare qualcuno>
<allora perché Nori dovrebbe se stava anche lei male?> disse Kazuto incrociando le braccia al petto <però si ammetto che sia strano che prima delle 3 se ne sia andata ed è riapparsa dopo l'omicidio. Anche perché le camere erano tutte chiuse e il bagno poi verrà usato dall'assassino alle tre...quindi si saranno visti? Non lo so->
<la risposta è semplice: Nori è l'assassino> il mago sembrava convinto nella sua idea e si girò verso la diretta interessanta <perché non parli più?> le chiese notando molto bene che stava in silenzio da quando l'aveva accusata

<uh...posso capire cosa possa potrebbe portarvi a pensare che sono stata io...ma posso garantirvi di non aver fatto assolutamente nulla di tutto ciò e che non lo farei mai!>
Finalmente fece sentire la sua voce da piccolo cavalluccio marino, cercando di farsi grande ed essere più forte dei pesi dei loro sguardi. Avrebbe dimostrato la sua innocenza e avrebbe scoperto chi era il vero assasino, per giustizia no? Poteva farcela...giusto?

Scossè leggermente la testa e continuò a parlare <e poi stavo semplicemente pensando a come avrei fatto a prendete il coltello in cucina senza farmi sentire dall'altro gruppo>
<in effetti è vero...non abbiamo ancora parlato di ciò- di quello che è successo prima dell'omicidio> mormorò Kichirō che abbassò la testa verso i fogli pieno dei suoi appunti che aveva preso anche in quel momento.
Come ha fatto a dimenticarsi una cosa così importante? Era un informazione molto utile per capire anche in modo più veloce chi era l'assassino! Hanno sprecato altro tempo- deve smettere di pensare al tempo o sì agita di più.
Iniziò subito a pensare a questo problema e trovare velocemente a un rimedio. Chiuse gli occhi e si isolò nuovamente da tutti, nessuna distrazione, nessun disturbo.
Era da solo con sé stesso.

Iniziò a pensare e a proiettare nella sua mente il coltello che aveva trovato nella cesta dei panni sporchi.
Non era un coltello da cucina come quelli che usava sua mamma per preparare il pasti e tagliare gli alimenti, era troppo elegante e decorato per esserlo. Quindi doveva essere un coltello per mangiare, i nobili amano avere posate particolari no?
Mentre pensava nella sua mente cambiavano le immagini, ora aveva quello delle posate che usavano per le i pasti. Quelli erano argentati con decorazioni un po' in rilievo dorati e con temi floreali. Mentre l'arma del delitto era anch'essa argentea ma le sue decorazioni sempre floreali non erano dorate, ma nere. Aveva visto quelle decorazioni da un'altra parte ne era certo, anche se per pochi secondi.
Pensa Kichirō
Pensa pensa pensa.
Si dava dei leggeri colpetti alla testa e il mal di testa si fece più forte. Era certo che il suo cervello stesse andando a fuoco per il grande sforzo. Troppi ragionamento e doveva pure restare sveglio. Non riusciva più a pensare cose nuove quindi gli tornavano in mente vecchie cose e anche cose esterne. Non riusciva più a concentrarsi. Prese un bel respiro e smise di darsi dei colpi, le mani si misero a stringere il podio e continuava a prendere dei bei respiri.
Pensa. Pensa. Pensa.
Le immagini passavano nella sua mente, ricordi su ricordi e finalmente arrivò quello giusto.
Era dopo pranzo, con Shou erano saliti al seconda piano e quando erano andati al salotto videro New York con in mano delle posate, erano decorate allo stesso modo del coltello.
Yumeri aveva esplorato quella stanza, magari poteva confermare...forse non se le ricorda- e oltre a ciò aveva anche trovato la risposta. Magari New York si era portata con sé quelle posate, precisamente quel coltello ma...ma perché? Non sarà mica che voleva uccidere qualcuno? Ciò spiegherebbe anche la rissa, durante essa si saranno scambiati d ruolo e il colpevole ha avuto la meglio. Quindi non gli serviva andare in cucina per armarsi...
Aveva trovato una risposta ma aveva anche un grande dolore alla testa

<il coltello era stato preso da New York prima dell'omicidio, era di un set di posate che stava osservando questa mattina...credo che volesse uccidere qualcuno o avere qualcosa con cui diffedersi. In ogni caso l'avrà nascosto in camera sua> Disse il rosso alzando la testa <però ciò non toglie i sospetti su di te, Nori>
<lo so, ma tanto non mi sono fermata in camera sua, sono andata dritto in bagno perché stavo e sto male-> rispose la biondina che aveva dinuovo tutti gli occhi addosso e prese un bel respiro tenendo in volto la sua povera face, il dolore alla pancia si fece più leggero <ho lo sfaldamento della mucosa che riveste la parete interna dell mio utero, endometrio, ed è accompagnato da una perdita di sangue>
<...eh?> fece Kazuya confuso
<ha il ciclo idiota> disse Yumeri guardandolo male
<aaaah- ma che ne so io come lo chiamate voi donne>

<comunque lasciando da parte per un momento i sospetti su Nori e altro- dobbiamo un attimo rivedere l'omicidio- perché...come faceva l'assassino a sapere dov'era il coltello?> chiese Kaoru riportando l'attenzione sul caso
<credo che in realtà l'assassino non sia andato da New York con l'intento di ucciderla ma che in realtà era il contrario. I due erano nella stessa camera tranquilli, magari è successo un qualcosa e New York ha cercato di ucciderlo, c'è stata una rissa e i ruoli si cambiarono. Sicuramente non è stata una cosa preparata ma è stato tutto improvviso> rispose Kichirō
<il fatto che non era una cosa premeditata era ovvio, con così tanto errori- oppure sono pessimi a organizzare un omicidio> commentò Nicolas
<quindi New York ha invitato qualcuno in camera sua per ucciderlo?> chiese Elviira più confusa di prima per improvviso cambio di argomento. La sua testa stava per esplodere per le troppe informazioni e lo sforzo di capire

<no, forse non riusciva a stare da sola e ha chiesto a qualcuno di stare con lei e poi avranno litigato! Come durante i litigi di una coppia dove poi scatta il femminicidio->
<ouch- Goro questo è stato brutto-> commentò Kazuya

<io direi comunque di concentrarsi lo stesso su Nori, Maude, Shiro, Hannes e Nicolas, sono quelli arrivati in ritardo no? Già hanno un qualcosa contro> disse la Food Challenger
<no no, ne dubito che Hannes e Nicolas abbiano accettato di farle compagnia, poi non hanno avuto opportunità per vedersi> controbbate Jun'ichi che teneva la mano sul mento come se fossero incollate <quindi ci rimangono Nori, Shiro e Maude giusto? Potrebbero dire cosa stavano facendo per poi iniziare a discuterne>

Le tre fanciulle si guardarono un attimo in silenzio, ora la biondina convideva con le due il peso degli sguardi dei loro compagni, la paura di dire qualcosa di sbagliato e avere tutti contro senza poter rimediare a riguardo perché nessuno ti crede.
L'unica a farlo vedere agli altri era Maude, che si torturava una ciocca di capelli arancioni e le labbra stuccare dinuovo un po' rosse per via del sangue che aveva fatto uscire. Non aveva mai parlato per tutto il trial e non fu neanche la prima a parlare.
Shiro si portò dietro una ciocca di capelli rendendo più visibile il volto pallido e tranquillo di una che era sicura di sè e della sua innocenza
<io e Nori siamo innocenti> disse secca, il peso cadde tutto su di lei ma non si scompose e non lo sentiva. Era sicura di ciò che diceva e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea. Anche Nori la guardava sorpresa dalle sue parole, sinceramente non si aspettava che c'era una prova in suo favore.
<potresti spiegarti perfavore?> chiese Kazuto e la fanciulla annuì

<dalle 2 fino alle 3 sono rimasta sveglia tutta la notte proprio per ascoltare cosa accaddesse fuori durante le investigazioni. Alle due ho sentito qualcuno uscire da una stanza e andare in un'altra, ho memorizzato il suo passo e ho sentito anche la voce di New York salutarlo, per comodità lo chiamiamo x. Fino alle 2.30 c'era silenzio, poi ho sentito un passo svelto correre diretto verso il bagno completamente diverso da x quindi ho memorizzato anche quello. Un paio di minuti prima delle 3 ho sentito due persone correre fuori da una stanza, uno di loro era x e andavano verso le scale. Durante la caduta di New York il colpevole, cioè x, va verso il bagno in cui c'era ancora l'altra persona, chiamiamola y. Intanto sentivo che gli altri uscivano ma io aspettavo per sentire altro riguardo questi questi individui. Uscì solo quando anche y uscì e fu la prima persona che ho incontrato dall'inizio del night time. Y è Nori.>
Finì di raccontare la cieca sperando di farsi capire. Era difficile spiegare cosa aveva sentito e infatti ci fu un attimo di silenzio utilizzato dagli altri per metabolizzare l'informazione.
Kichirō notò poi che il volto di Nori si illuminò e si girò verso le altre due ignorando gli sguardi degli altri.

<Nori? Confermi che quello che ha detto? Vuoi aggiungere altro? Sembra che nel mentre hai incontrato qualcuno no?> disse Kazuto molto più interessato alla conversazione, finalmente iniziavano a dare un volto e un nome a questo colpevole.
Anche i maggiordomi sembravano provare lo stesso interesse, finalmente erano vicini per una votazione e per l'esecuzione. Non stavano aspettando altro. Lady Sally si svegliò ma non sembrava interessata, aveva poi perso tutto il trial e non capiva più nulla per via anche della stanchezza.

<allora...> iniziò Nori e dava un'aria ancora più tranquilla sentendo le parole della pianista. L'aveva saltava e ora avrebbe reso tutto ancora più credibile per gli altri
<alle 2:30 alle 3 sono stata in bagno, dal dolore volevo rimanere all'interno anche per tutta la notte ma quando ho sentito il tonfo e l'avviso ho deciso di uscire, ho aperto la porta per andare via ma davanti a me mi sono ritrovata Maude. Non la vidi bene per via del buio ma mi salutò e in mano teneva qualcosa, poi io uscì e lei entrò. Ho alla fine incontrato Shiro e l'ho accompagnata dagli altri, poi Maude ci raggiunse subito dopo di corsa>
Raccontò e questa volta il peso degli sguardi di tutti, anche dei tre pazzi, era sulla cantante.

Un'altro nome, un'altro puppazzino per sfogare i brutti sentimenti raccolti da quella notte. Stanchezza, rabbia, paura, tensione, ansia, stress. Tutto su di lei e si univa a quello che ella provava.
Non aveva mai avuto paura di avere tutti gli occhi addosso e l'attenzione su di te, era abituata con il suo lavoro e Ultimate. Ma era diverso. Quegli sguardi non erano pieni di ammirazione e meraviglia, ma ti stavano giudicando ed erano pieni d'odio. Perché eri tu la causa di un omicidio, eri tu la causa di questo trial, eri tu la causa del loro pericolo e stanchezza. Eri tu il problema.
Nessuno le stava puntando il dito, nessuno l'aveva direttamente accussata ma la sensazione era quella. Ma non doveva farsi buttare giù. Non doveva farsi vedere nel panico.

<davvero credete a una che non vede? Non per essere scortese, ma cinque potrebbe essere quella persona con le ciabatte che è andata a New York-> cercò di dire ma si beccò un occhiataccia da parte di Shiro che si girò seguendo la sua voce
<ho un ottimo udito. Riesco a riconoscere qualcuno anche dai passi se mi impegno e in un killing game mi è molto utile. Oltre a New York nel corridoio sono passate altre altre persone, una è Nori e l'altra è il colpevole. Non c'era una terza che potresti essere tu. Quando gli altri uscivano c'era solo uno che andava nella direzione opposta ed era il colpevole. La mia testimonianza coincide con quello che abbiamo detto. Nori poi ha dato un nome a questo passi e sei tu. Tu sei andata da New York, tu hai preso il controllo della lite, tu sei poi uscita e l'hai uccisa> parole fredde come i colori della pianista, aveva una forte determinazione e bruciava nel suo cuore dandole la carica. Tutti rimasero in silenzio ad ascoltarla, tutte tranne la cantante.

<anch'io dovevano andare in bagno come Nori e->
<e hai deciso di andarci proprio dopo l'annuncio del ritrovamento di un cadavere e andare in quello comune> si intromette anche Jun'ichi che guardava freddo la povera fanciulla
<no- cioè si-...comunque Y/N era una mia amica non potrei mai...>
<ucciderla? Eppure è quello che ha fatto> la interrompe lo stratega che iniziava a puntare sui sensi di colpa per farla confessare <lei ti ha invitato in camera sua, aveva paura di stare sola e tu l'hai uccisa.>
<no io...>
<hai ucciso la tua unica amica qui dentro...e perché? Per scappare? Per sopravvivere? Oh povera Y/N...>
Il volto di Maude cambiò e iniziò mostrare una leggera rabbia. Non voleva essere interrotta così, perché si mostravano così superiori? Perché erano tutti "innocenti"?
<poverina...uccisa dalla sua amica...>
<no...non è così>
<allora com'è? In realtà l'hai usata per tornare a casa? Volevi uccidere anche noi?>
<no...no...no...>
<si invece. Tu sei l'assassino di New York>

<SONO IO LA VERA VITTIMA!> ecco che la cantante scoppiò dopo le parole dello stratega che avevano colpito il suo cuore. Non riusciva più a stare zitta, non riusciva più a sentire quelle parole. Tirò sù la mamica della vestaglia e del pigiama mostrando una grande ferita sul braccio.
Tutti rimasero in silenzio a guardare quella ferita ancora rossa, era stata fatta da poco e stava piano piano creando la crosta. Chiuse gli occhi per non far scendere le lacrime, sarebbe stato troppo da mostrare. Non voleva essere vista come una debole.
<era strana...stra in ansia, agitata, si alterava per tutto. Mi diceva che odiava questo posto e io cercavo di farla ragionare...di calmarla e dirle che era tutto ok...> strinse le mani in un pugno mentre raccontava <ha iniziato a buttare a terra i pigiami e tirò fuori un coltello. Io ero seduta sul letto, feci per alzarmi e andarmene ma mi saltò addosso bloccandomi lì. Il sangue sulla coperta era il mio. E non ci sarebbe stato altro. Quindi le afferrai la mano armata, le presi il coltello con un difficoltà...>
Continuò per poi fermarsi e abbassare la manica coprendo la ferita. Non disse altro, non aggiunse un'altra parola al suo racconto perché ormai tutti avevano capito. Tutti avevano il timbro pronto per le votazioni.

Kichirō non riusciva a vederla. Non sapeva cosa provare per lei, tristezza, rabbia od odio...oppure tutte e tre. Aveva rischiato la vita ma ha ucciso qualcuno assecondando questo macabro gioco. Ora erano lì a giudicarla e decidere se doveva vivere o no. Erano lì bloccati nel tempo a osservare una loro coetanea piangere per il suo peccato. Piangere per la fine che farà. Piangere per la sua morte e quella della sua vittima.

Ma ci teneva a concludere quella storia, mettere un punto fine a tutto prima delle votazioni e della sua esecuzione. Quindi, anche se per molti era un ennesima ripetizione, si mise a raccontare la morte di New York Smith e il peccato di Maude Fletcher

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Dopo che Maude riuscì a prendere l'arma dalle mani dell'altra, la colpì con forza in testa per allontanarla e liberarsi dal suo peso che la bloccava al letto. Le coperte erano sporche del suo sangue, il braccio le faceva male ma continuò a difedersi da quella pazza di New York. Provava a colpirla con i mobili ma fu tutto inutile, quindi la biondina. provò la fuga. Se non poteva ucciderla per scappare allora avrebbe detto a tutti che la cantante cercava di farla fuori, avrà fatto fuori qualcun'altro. Non voleva più stare . Non voleva più stare con loro. Pensava solo a quello giorno e notte.
Aprì la porta pronta a correre verso uno dei due gruppi ma venne fermata e colpita dall'altra fanciulla con un accoltellata alla schiena.
Fece qualche passo in avanti e un'altro colpo, andava verso le scale e altri due colpi sulla schiena. Il sangue le colava, sporcava il suo bel pigiama, la sua pelle sotto e il pavimento. Era meglio così, l'avrebbero creduta se diceva che Maude era una pazza assassina. Era lei la pazza, il mostro, il colpevole. Lei, Y/N, era solo la vittima.
Era arrivata davanti alle scale ma dalla bocca non uscì nulla, un colpo al petto la zittì prima che potesse urlare aiuto.

Era libera da quella villa.

Cadde poi giù dalle scale e perse la sua ciabatta, spinta dalla sua carnefice che corse subito via senza aspettare neanche un secondo. Non doveva finire così, non doveva andare così. Ora il coltello aveva il sangue di entrambe ma lei era ancora viva.
Prese un pigiama che si trovava a terra per cambiarsi e corse subito verso il bagno, aumento il passò sentendo le porte degli altri uscire. L'oscurità l'aveva salvata, doveva fare in fretta. Non c'era tempo. Non aveva il tempo. Veloce veloce veloce.

La luce del bagno la colpì e davanti a sè c'era Nori in controluce, non sembrava aver notato il sangue sul pigiama. Un debole ciao e l'altra corse verso le scale. Non c'era tempo.
Si cambiò, cerco di pulire il vestito e il coltello ma era inutile, non ci riusciva a mano e quindi buttò tutto dentro la cesta. Chi ma avrebbe controllato in bagno? Non sapeva che Shiro l'aveva sentita scappare via.
Velocemente raggiunse tutti gli altri, un po' in ritardo per vedere dinuovo il cadavere della sua vittima.

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<fine della favola> disse Akikuma andando al centro del cerchio verso la scatola <ed è ora di votare. Vediamo se avete indovinato>
Da parte di Maude non ci fu nessuna reazione tragica, non urlò o pianse, si mise semplicemente inginocchiò a terra come se stesse pregando. Pregava di essere risparmiata, salvata e perdonata. Non voleva morire. Non doveveva morire. Era così giovane, bella, buona...perché quella fine? Cosa ha fatto di male?
Lentamente tutti misero il proprio foglietto dentro la scatola, c'era un grande silenzio. Anche i più chiaccheroni non fiatavano, sentendo l'aria troppo pesante per far uscire la propria voce. Poi cosa dovevano dire? Mi dispiace? Perché? Aveva ucciso qualcuno, che sia stato un incidente o no. Però non meritava di morire. Ma loro non potevano morire per lei. Questi sentimento contrastanti ti mandavano in confusione e ti bloccano. Stanno facendo la cosa giusta? C'è una cosa giusta in quel posto?

Finirono di votare e aspettarono ansioni una risposta da parte dei Aki che si misero a vedere e contare voto per voto, Lady Sally sembrava più sveglia di prima incuriosita dalla situazione. Ma faceva lo stesso qualche sbadiglio, la dormita non laveba ridato la carica.
Avevano vinto? Ancora silenzio.
Avevano perso? Ancora silenzio.
La tensione saliva e i loro sguardi seguivano i due andare verso il trono della loro padrona che aveva preso un martello da giudice e prese un foglietto dato dai Aki. Davanti a lei apparì un bottone bello rosso pronto per essere premuto.
<la maggioranza ha votato per Maude Fletcher! Ed avete ragione! Ultimate Lounge Singer è colpevole!>

<è stato tutto così...pietoso> commentò il nostro fantastico Wool Artist, che guardò l'assassina con un leggero disgusto sentendola piangere più forte. Era così minuscola e così debole in ginocchio ma aveva smesso di pregare.
<perché...perché mi avete votata?>
<mi sembra così ovvio!> disse Hannes guardandola malissimo <mica mi sacrifico per te! Anch'io voglio vivere quanto te! Ed è giusto che ti prendi le tue responsabilità. La prossima volta non ti fidavi di qualcuno che conosci da un giorno.>

Erano così freddi e cattivi, non avevano avuto pietà di lei? Non si sentivano in colpa di mandare a morire qualcuno? Anche se era colpevole.
Alcuni non ossavano guardarla proprio per questo, non volevano vedere le conseguenze del loro egoismo e voglia di vivere. La lasciarono piangere, godersi quei pochi attimi di vita prima dell'esecuzione

<uff che noia- niente drama? Dovremmo aspettare il prossimo trial> commentò Monoaki <allora possiamo iniziare con l'esecuzione>

<COSA? NO NO NO NO!> urlò la cantante che si alzò dal colpo in piedi reggendosi al podio per non cadere dinuovo per la stanchezza e la disperazione. Non voleva morire. Doveva esserci un'altra opzione. Perché nessuno si ribellava? Perché erano tutti così indifferenti verso di lei?
Perché? Perché? Perché?
Ma le sue urla non fermarono la mano della bambina con il martello di premere quel pulsante, Monoaki ridacchiò vedendo le facce di tutti soprattutto quella della bella fanciulla contorta dalla disperazione. Mentre Akikuma era spartito da nulla.

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Rigoletto

«Bella figlia dell'amore, | schiavo son dei vezzi tuoi; | con un detto sol tu puoi | le mie pene consolar»

Voleva correre via ma non vedeva nessuna via d'uscita, fece per scappare lo stesso, magari trovava qualcosa ma dopo aver pensato a ciò sotto i suoi piedi non c'era più nulla. Caddè giù all'improvviso senza che lei potesse fare qualcosa, si ritrovò nel buio e chiuse in automatico gli occhi. Forse era solo uno di quei sogni in cui cadi nel vuoto e poi ti svegli.
Era uno di quei sogni, anzi incubi, per forza. Ora si sarebbe svegliata. Ora...ora...ancora nulla.
Nel buio iniziò a sentire una dolce melodia e debole però più cadeva e più diventavano sempre più forte fino a diventare distorto e farle male le orecchie. Aumentarono fino al massimo che poteva reggere e aprì gli occhi di colpo ritornando nella realtà.

Si trovava su un palco con il suo bel vestito rosso che aveva indossato in quei giorni, era sdraiata a terra ed era illuminata da forti fari che la accecavano. Si alzò lentamente, si sentiva stordita e aveva un grande mal di testa. Aveva fatto una bella caduta e sentiva i dolori in tutto il colpo soprattutto sul braccio ferito. Oltre a sentirsi più stanca, forse si era anche addormentata?
Dietro di lei c'erano dei bei teli rossi mentre davanti a sè c'erano un sacco di sedie per il pubblico ma ad osservarla e ad assistere allo spettacolo c'era solo Akikuma. Dietro di lui c'era una telecamera che permetteva agli altri ultimate di vedere l'esecuzione dal gigantesco schermo nella sala del trial.

<Gilda, che ha udito tutto, decide di sacrificarsi...> in mano il biondino aveva un libricino ed iniziò a leggerlo ad alta voce con fare teatrale, come se stesse anche recitando. Nel mentre sul palco arrivò uno manichino, vestito come il sicario della storia. In mano aveva un coltello. Ma Maude non era come Gilda e non voleva sacrificarsi. Iniziò ad indietreggiare mentre io manichino faceva dei passi verso di lei, si guardava intorno cercando una via di fuga. Era veloce poteva scappare. Poteva sopravvivere. Doveva sopravvivere.
Non sarebbe morta in quel modo. Non avrebbe dato gioia a quel maniaco che la osservava con un sorriso stampato in faccia. Non sarebbe stato il suo spettacolo.

Arrivò verso il telo e si accorse che dietro c'era un muro. Nessun dietro alle quinte con la propria uscita ma solo muro nero, nero come gli abiti del sicario che si avvicinava a lei. Aveva un passo svelto e aumentava sempre di più. Non doveva farsi predere. Si mise a tastare la parete cercando un tasto, un qualcosa di segreto che apriva una porta per fuggire. Voleva solo una porrà e la trovò, di un nero più chiaro ed iniziò a colpirla con tutta la forza che le rimaneva facendosi molto male alle mani. Bussava con cattiveria e tra poco staccava la maniglia cercando di aprirla. Era chiusa a chiave. Merda merda.
Doveva fuggire. Doveva scappare
Doveva vivere. Aveva ucciso per ciò.

Dietro di lei sentiva che erano aumentati i passi, non erano più un solo manichino. Ma erano tre ed erano sempre più vicini. Cantavano in coro, ma le parole erano distorte e le facevano un sacco male le orecchie. Il cuore le batteva a mille per l'agitazione che la travolgeva e prendeva il controllo.
Continuò a colpire e iniziò a usare tutto il suo corpo ercando di sfondare la porta ma si faceva solo dinuovo male.
Iniziò a contare i colpi.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro
Cinque
Sei e al settimo andò contro a qualcos'altro.
Non era nè la porta nè il muro. Era un manichino, uguale agli altri tre dietro di lei e aveva aperto la porta prendendo il suo posto per bloccare l'uscita.

<...bussa alla porta e viene colpita a morte dal sicario>

Dopo le parole di Akikuma la fanciulla sentì qualcosa penetrarle la pancia, un qualcosa di affilato e tagliente. Abbassò lo sguardo e vide il coltello uscire dal suo corpo dopo averla colpita. Il manichino la colpì dinuovo sulla pancia. E dinuovo. Ancora. A ritmo degli altri tre che cantavano, non riuscì a vederli ipnotizzata dalla lama rossa del suo stesso sangue. Rossa come il suo vestito. Il suo rossetto. Rossa come New York.
Iniziava a sentirsi distaccata da tutto, ormai non sentiva più i colpi al torace e la musica infernale. Era tutto così...strano.
Sentiva solo caldo. Un bel caldo. Un avvolgente caldo che la accarezzava. Chiuse gli occhi e si sentì così debole. La vita le stava scivolando tra le mani e non riusciva più a riprenderla, ma qualcosa la reggeva forte mentre cadeva.

Lo spettacolo andava avanti anche senza di lei, il mondo andava avanti senza di lei. Doveva accettarlo. E non poteva farci nulla.

<allo scoccare della mezzanotte Rigoletto vede Sparafucile uscire dalla locanda e consegnargli il sacco col corpo dell'ucciso. Il buffone sta per gettarlo nel fiume, quando dalla casa gli giunge la voce del Duca che canta. Rigoletto apre il sacco e scorge, inorridito, il corpo della figlia morente, che gli confessa l'accaduto prima di spirare>

Ma Maude non parlò e neanche senti le parole del maggiordomo che si mise a cantare da solo il duetto V'ho ingannato! Colpevole fui!. La sua bella voce non la toccò, venne ascoltata solo dagli ultimate che guardavano la scena dallo schermo. Il manichino la teneva stratte a sè ma ormai non sentiva più nulla tranne quel calore. Più il maggiordomo cantava più il calore la avvolgeva bruciandola.

Il metallo era bollente ma non le fece più niente, ormai Gilda era andata, ormai Maude era andata. Morte per far vivere qualcun'altro qualche giorno in più. Vittime di loro stesse ed ora bruciano insieme. Le lacrime non scesero per colpa del fuoco che avvolse l'intero palco mentre una vita si spegne.

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Si sentì un debole applauso da parte di Monoaki e uno molto vivo da parte di Sally, entrambi rivolti verso Akikuma che tornò dagli altri inerme dal fuoco e con un espressione tranquilla. Nessuno si stupì del suo fregarsene di una vita appena morta e nel trattare tutto ciò come se fosse davvero uno spettacolo. Nessuno parlò come succede dopo aver finito di vedere la fine tragica di un film. Non sai come sentirti e rimani a fissare il vuoto ripetendo la scena nella tua mente finché non provi qualcosa. Finché il senso di colpa non inizia a stringere il cuore, chiudere la gola e farti bruciare gli occhi. Ma solo se sei un tipo sensibile come Kichirō.

Non si avvicinò a nessuno, voleva stare solo, chiudersi in camera e buttarsi nel letto a piangere. A fare come un bambino dopo la morte di un pesce rosso. Voleva un abbraccio ma da parte dei suoi cari, di sua madre soprattutto. Una morte così tragica come la loro situazione, poteva essere peggio no? Pensava a chissà che morte. Ma faceva male lo stesso. Una persona è morta.
Tre persone erano morte in così poco tempo. Tempo.
Parola che l'aveva così tartassato e ora voleva solo far uscire dalla sua testa. Oltre a fare una bella dormita.
Che odio il tempo. Che odio la stanchezza. Che odio tutto. Ora si che capiva New York ma mai avrebbe ucciso qualcuno per ciò.

Ma non doveva più pensarci, ora il caso era finito.

Voleva solo dormire. Dormire. Stare in un comodo letto e dormire...
Kichirō caddè a terra di colpo, con gli occhi chiusi e la stanchezza che lo portò via. Fece prendere un colpo a tutti ma era vivo, semplicemente dormiva.
Yumeri lo prese in braccio portandolo verso l'ascensore e in camera dal fanciullo, aperta da Lady Sally per pura pietà verso il rosso.
Nella sua mente c'era ancora la musica infernale che faceva compagnia Maude e vedeva la sua esecuzione. In loop. Finché non diventava sempre più sfocata e si mise a sognare altro. Ma non si ricorda più cosa ma era piacevole.

05:00 a.m ____________________________
Luogo: sconosciuto _________________

Lxi li guardava con un leggero sorriso e con le mani fece letteralmente due applausi. Un sonoro "clap clap".
Davanti al mastermind c'erano i due maggiordomi ma non la bambina, era tardi ed lei era molto stanca. Poi aveva molta paura del suo carissimo parente, la sgridava sempre e non la faceva mai parlare. Preferiva non esserci in quelle riunioni e farsi riferire tutto dai maggiordomi. Poi erano questioni questioni adulti che non le interessavano o non potevano parlarne con lei.
La stanza era illuminata solo dalla luce lunare che entrava dalla gigantesca finestra tonda dietro il mastermind. L'unica finestra libera in quella villa, non c'era nessuna candela o lampada.
La luna illuminava la grande scrivania e la poltrona del capo, i volti seri e spenti di entrambi gli aki, la protesi del braccio pareva un bel gioiello. Erano tutte e tre stanchi, ma la loro giornata non era ancora finita. Quello era solo l'inizio.
In sottofondo nessuna musica li faceva compagnia , si sentiva solo il leggero battito di piedi di Akikuma

<puoi stare fermo immobile? Devo parlare> disse con grande freddezza come il vento che entrava dalla finestra leggermente aperta. Il biondino si fermò subito iniziando però a muovere le mani dietro la schiena così da non essere dinuovo ripreso. Monoaki era immobile, forse tratteneva anche il respiro e i brividi per il venticello. Aveva la sensazione che quella notte faceva più freddo del solito ma trattiene il commento per non essere ripreso anche lxi. Dovevano essere come delle statue o i manichini del biondino. Seri, immobili e soprattutto obbedienti.

<allora volevo congratularmi con voi per l'esecuzione. Avete fatto un bel lavoro ma spero che non sia il vostro massimo. Mi aspetto di più nelle prossime. Come mi aspetto da parte vostra più controllo di voi stessi tipo evitare di fare una sparatoia in cucina> guardò male Monoaki che chinò la testa in segno di scuse senza dire neanche una parola in sua difesa, sarebbe stato stato zittito e insultato perché parla troppo.
<e voglio più controllo verso la bambina. Non potresti fare uno dei tuoi marchingegni per farla stare zitta?> alla domanda finale guardò il biondino che aprì la bocca per poi richiuderla subito dopo e poi la riaprì per parlare

<ecco si potrei...ma mi sembra esagerato. Basta che la teniamo buona con attenzioni e biscotti, poi alla fine dovevamo dirgli riguardo la presenza di un mastermind...meglio così no? Più contenuto per lo show! Così non fanno per tutto il tempo gli amiconi del cuore. Poi sarei già occupato con altre cose...realizzazioni di esecuzioni, le sto facendo per tutti non si sa mai, armi varie, una stazione spaz->
<Aki stai zitto. Non devi darmi informazioni extra inutili per rispondermi a una domanda a cui si può risponde semplicemente con un si o un no>
<ma i-> cercò di controbattere ma venne zittito dinuovo con un gestilo con la mano
<zitto. Sei qui non per parlare ma per controllare gli Ultimate e fare l'esecutore nei trial. Oltre a occuparti di tutta l'attrezzatura. Sei solo la mia macchina per uccidere chiaro?>
Ci fu un grande silenzio dopo le sue parole dette senza delicatezza, erano lame ben affilate per ferire nel profondo con il minimo sforzo.
Monoaki si morse il labbro per zittirsi, non doveva parlare, non doveva mettersi in mezzo.
S

i sentì solo Akikuma sussurrare un "ti ammazzo" ma per via del grande silenzio si sentì benissimo ma non aveva problemi a ripeterlo ad alta voce. Il mastermind fece un piccolo sorrisetto e si sporse in avanti appoggiandosi alla scrivania
<uccidermi? Come hai fatto con i tuoi genitori, Charlie l'inutile...e Shinobu?>
<...non è- era inutile...e non nominarle.>
<solo perché tu non vuoi dire il loro nome non ferma gli altri a farlo. Charlie e Shinobu. Charlie e Shinobu. Charlie e Shinobu. Proprio dei bei nomi vero?>
Ci fu dinuovo il silenzio e si sentiva il piede di metallo del biondino battere forte per terra, come per calmarsi e evitare di usare quel piede per schiacciare la testa del mastermind. Monoaki si avvicinò a lui prendendolo per il braccio e dandogli qualche carezza per calmarlo. Sapeva quanto gli facesse male sentire quelle parole e soprattutto quei nomi.

<Aki non serve che lo blocchi. Magari uccidendomi capisce che è bravo solo in quello oltre a costruire cazzate>
Altre parole affilate e velenose, come potrebbero descrivere alcuni scrittori.
Ilx ragazzx dai capelli blu fece per parlare ma venne zittito anche lxi sempre con un gesto con la mano.
<non voglio più sentirvi chiaro? Prendete questo e andate via> disse con la sua solita freddezza prendendo da sotto la scrivania una scatola con sopra vari documenti. Altro lavoro per loro.
Ilx sicilianx li prese e fece solo un leggero inchino di saluto per poi uscire trascinando con sé Akikuma con le guance leggermente rosse dalla rabbia.

Fecero qualche passo per il corridoio in silenzio prima di parlare tra di loro, la presa si fece leggermente più forte facendo male al biondino ma non fece nessuna smorfia
<sei fortunato che c'ero io oppure eravamo senza mastermind, stupit>
<stupid. Si sente la d-> lo corresse e fece una risatina non per il divertimento della sua pronuncia ma era una sua reazione a qualsiasi emozione che provava. Rideva e ci scherzava sopra <trovo divertente come tu sia più arrabiatx di me>
<semplicemente non riesci a mostrare emozioni, soprattutto quelle che tu provi e le sfoghi in modi...creativi>
Akikuma continuò a ridacchiare annuendo d'accordo con le sue parole, anche se era con l'altrx cercava lo stesso di contenersi anche con i troppi movimenti e il rumore dei fogli che si muovono tra le sue mani
<avremmo molto lavoro da fare e modi creativi per rendere tutto interessante>
<possiamo iniziare anche domani Aki. Potresti dormire come una persona normale questa volta? Anche se ormai è già mattina...>
<ovviamente...> Monoaki sembrò sollevato da questa notizia <che no.> la non disperazione si spense subito e Akikuma ricevette una spinta dall'italianx che accelerò il passo verso le loro camere
<eddai scherzavo!>
<vaffanculo!>

Alla fine ho fatto un unico capitolo, come primo omicidio ho fatto una cosa easy quindi non aveva tanto content per due capitoli separati.

I hope you like that e anche la scena finale 👀 oltre che si inizia con gli arci narrativi migliori e più lunghi, voglio dare il giusto spazio anche per ogni oc <33

Ditemi cosa ne pensate di questo arco, se volete chiedermi qualcosa o darmi consigli su come migliorare con gli altri.

Al prossimo arc stelle 👀💕

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