𝓟𝓻𝓸𝓵𝓸𝓰𝓸 - danse macabre

«I raggi della luna filtrano a intervalli fra nuvole a brandelli. Dodici cupi rintocchi risuonano dal campanile della chiesa. Svanito l'ultimo di essi, si odono strani rumori dall'attiguo cimitero, e la luce della luna investe una fantomatica figura: la Morte, che suona il violino, seduta su una pietra tombale. Si odono strida dai sepolcri circostanti e il vento ulula fra le cime degli alberi spogli. Le note sinistre dello scordato violino della Morte chiamano i morti fuori dalle tombe; e questi, avvolti in bianchi sudari, volteggiano attorno in una danza infernale. La quiete del sacro recinto è distrutta da grida sorde e risa orribili. La ridda degli scheletri, col rumore secco delle ossa, diviene sempre più selvaggia, e la Morte, nel mezzo, batte il tempo col suo piede scricchiolante di scheletro. Improvvisamente, come presi da un sospetto terribile, i morti si arrestano. Nel vento gelido si sentono le note della Morte. Un fremito percorre i ranghi dei trapassati: i teschi sogghignanti si rivolgono in ascolto verso la pallida luna. Ma le note stridenti della Morte di nuovo rompono il silenzio, e i morti riprendono a danzare più selvaggiamente di prima. L'ululo del vento si unisce al coro dei fantasmi, gemendo fra i rami nudi dei tigli. D'improvviso la Morte smette di suonare, e nel silenzio che segue si ode il canto del gallo. I morti si affrettano verso le tombe e la fatale visione svanisce nella luce dell'alba.»

-Henri Cazalis

Tw. Menzione alla sensazione di vomito, gore e m0rte.

06:30 a.m ____________________________
luogo: dormitori HPA_______________

Era come ogni mattina.
Kichirō si svegliava al suono della sveglia che dava inizio alla sua giornata e alla sua routine da studente della Hope's Peak Academy.
Da poche settimane era iniziata la sua vita in questa prestigiosa scuola che cresce ed educa la speranza del Giappone. Gli Ultimate. E Kichirō era uno di loro e sentiva l'importanza di questo suo ruolo. Anche perché tutte le persone normali evidenziavano questa sua etichetta e il suo talento.
Ultimate Dungeon Master.
Mai si sarebbe aspettato che giocare a D&D l'avrebbe portato fin qui a rappresentare il futuro della sua nazione. Soprattutto a 17 anni! Era così giovane e così importante!

Il ragazzo con un bel sorriso in volto si alzò dal letto molto comodo e che cercava di attirarlo per dormire ancora un po' e fare tardi alle lezioni. Ma Kichirō non si fece tentare e si mise in piedi iniziando a stiracchiarsi.
La sveglia del suo cellulare stava ancora suonando, iniziò a cercarlo non trovandolo sul comodino.

<si sarà mosso da solo?>
Mormorò cercando sotto le coperte e sotto il letto. Nulla. Andò subito verso la sua scrivania piena di fogli con su scritte tantissime idee per sue storie e immerso tra questi trovò il cellulare. Menomale.
Spense la sveglia dando pace alle sue orecchie stufe del suono assordante. Ma era un ottimo modo per svegliarsi e ricordarsi i vari impegni, non l'avrebbe mai cambiata.
Si mise a controllare i vari messaggi e notifiche mentre andava alla finestra per aprirla e far entrare la luce del sole e aria fresca. Come il suo solito.

<che bella giorna...ma che...>
Lo sguardo si fermò su una lettera attaccata sul vetro della finestra all'interno. La prese confuso e non capiva come era finita lì.
Qualcuno è entrato in camera sua? Quando? Come? E chi?
Chiudeva sempre porta e finestra quando lasciava la stanza e quando era notte. Quindi come ci è finita lì quella lettera?
Kichirō fece per aprirla per sapere cosa conteneva
"magari è uno scherzo dei miei amici" pensò il ragazzo cercando di pensare in positivo. Rimaneva il fatto che qualcuno era entrato nella sua stanza. La preoccupazione rimaneva e non se ne andava dalla sua testa.
Ma la vista si fece piano piano più sfocata e poco chiara, la lettera gli cadde dalle mani e sentiva l'intero colpo farsi più pensate. Sempre più pensate. Sembrava che nel suo corpo c'erano dei massi pesanti che lo tiravano verso il basso.
Subito dopo sentì un grande mal di testa, era come se qualcuno l'avesse colpito da dietro con una mazza. Non aveva sentito nessun passo o la porta aprirsi per colpa di un forte ronzio che lo colpì all'improvviso. Aumentava il mal di testa e il ronzio invadeva la sua mente così confusa.
Che stava succedendo? Perché si sentiva così?
Gli occhi si chiusero facendo vedere al ragazzo tutto nero e cadde a terra sul pavimento freddo. Ha fatto un bel tonfo ma nessuno sembra averlo sentito e il pavimento non era molto comodo.

Era per caso svenuto? Perché? Si è sentito male così all'improvviso... Strano, qualche secondo fa stava benissimo...e poi la lettera...la lettera...

??:?? _________________________________
luogo: sconosciuto___________________

Era come ogni mattina.
Kichirō si svegliava al suono della...un attimo non c'è nessuna sveglia che suona.
Però gli occhi si aprirono lo stesso, il suo corpo si staccò dal comodo letto con lentezza. La testa gli faceva ancora male e si massaggiò la nuca per vedere se aveva un bernoccolo. Gli sembrava di essere stato colpito ma nulla. Era solo una sua sensazione. Ma il ronzio gli fece compagnia per qualche secondo per poi zittirsi.
La vista almeno era tornata normale e poteva osservare la stanza senza problemi. Una stanza illuminata con luci calde e poco potenti ed era decisamente vecchia. Ma non vecchia inteso come una stanza rovinata e poco curata ma sembrava la stanza di qualche nobile degli anni passati.
A dargli la conferma era il letto a baldacchino in cui era seduto e l'assenza assoluta di qualsiasi cosa di morderno ed elettrico.
<dove sono?>
Mormorò il ragazzo dai capelli rossi alzandosi dal letto ancora più confuso di prima
<sembra un sogno...anche perché prima ero in camera...>
Si sforzò nel ricordare qualcosa in più che non sia lui che sviene all'improvviso e più si sforzava più gli faceva male la testa e non otteneva nulla. Solo dolore e un grande fastidio.
Eppure aveva la sensazione che c'era qualcos'altro, che era successo altro ed era pure importante...ma nulla.
<cazzo...perché non funzioni testa!>
Sbuffò Kichirō dandosi un leggero colpetto sulla fronte. Magari esplorando la stanza poteva aiutarlo...non sa come ma meglio di stare fermo immobile.
Anche perché farà tardissimo alle lezioni e starà facendo preoccupare i suoi amici.
Davanti al letto a baldacchino c'era uno specchio, guardò il suo riflesso e spalancò gli occhi

<eh? Oddio- deve essere PER FORZA un sogno- o uno scherzo strano->
Iniziò a farsi qualche piccolo pizzicotto sulle braccia e sulle guance come facevano nei film per svegliarsi da un sogno ma si faceva solo male.
Sembrava un personaggio di un anime o di una roleplay fantasy. Ciò rendeva la situazione ancora più strana e confusionaria.
Si tastò per vedere se era reale, aveva pure il dubbio che sia tutto finto, anche se stesso. Ma invece era tutto reale.
Il tessuto della camicia, del cappotto, del mantello bello rosso era vero. Erano fatti di un bel tessuto morbido e di alta qualità.
Anche la sua pelle abbronzata, i suoi occhi ambrati, i suoi capelli rossi, la sua magica 8 ball e la lettera nella tasca erano reali.
Un momento.
Una lettera nella tasca?
La tirò subito fuori e iniziò a osservarla girandola tra le mani facendo attenzione a non rovinarla
<ma come- ok ok questa situazione è preoccupante...questa è la stessa lettera che c'era in camera mia!>
Finalmente poteva sapere che cosa contenesse e magari aiutarlo a capire cosa stava succedendo
<avranno organizzato un escape room? Ma che senso ha farmi svenire e non dirmi nulla->
Kichirō tirò fuori dalla busta un foglio

Caro Kichirō Tachibara

Siete invitato ad un elegante ballo a casa nostra il giorno xx del x alle ore 20:00 e se volete potete stare a casa nostra per qualche giorno.
Vi aspettiamo con tanta gioia e tanto buon cibo per voi.

Con amore la vostra cara
Lady Sally

<ok...questa lettera non ha aiutato molto. Decisamente no>
Il Dungeon Master si siede sul letto con ancora la lettera tra le mani e gli occhi puntati sulle parole cercando di trovare una parola chiave.
<allora. Allora. Qualcuno è entrato in camera mia, messo questa lettera sulla finestra e poi mi ha fatto svenire o sono svenuto io da solo. Dipende. Mi sveglio sono in una stanza...bella ma non la mia- con vestiti belli ma non i miei- e scopro dopo tutto ciò che sono invitato ad un ballo!? Da un certa...Lady Sally?>
Rimase in silenzio dopo questo monologo detto ad alta voce e cercando di ragionare.
Pensa, pensa, pensa Kichirō!
Si ripeteva in testa mentre si dava piccoli colpi sulla fronte.
<ma che cazzo!>
Riuscì a dire dopo quasi un minuto di puro silenzio e di ragionamento.
Gli era tornato il mal di testa anche dovuto ai colpi sulla fronte oltre all'ennesimo sforzo per ricordarsi qualcosa in più.
Nulla. Anche la lettera era inutile. La mise in tasca e si rialzò. Forse continuando a cercare in camera poteva trovare qualcosa di effettivamente utile.
Si sentiva veramente protagonista di un videogioco o un suo personaggio in una partita di D&D. Forse doveva trovarsi un nome più adatto con questo vestito da signore dell'oscurità.

La stanza era abbastanza grande, occupata soprattutto dal letto nero con le coperte e teli rossi e da anche un armadio di legno scuro. Poi c'era una scrivania sempre di legno scuro con le gambe dorate accanto allo specchio. Aveva sopra dei fogli, quaderni, una bocetta d'inchiostro e un pennino.
Ma ad attirare la sua attenzione era la gigantesca finestra che occupava un intera parete completamente chiusa da assi di metallo.
Poi le altre pareti avevano dei quadri belli ma c'era una gigantesca finestra bloccata da assi di metallo.
Ecco perché era così buio anche con le candele accesse.
<oook- questa cosa non mi piace assolutamente. No no>
Si avvicinò alle assi e inutilmente provò a staccarle. Sperava che erano finte e solo di scena ma era delle vere assi di metallo.
Una via di fuga eliminata.
In effetti non ho ancora controllato la porta pensò Kichirō allontanandosi dalla finestra e massaggiandosi lentamente il mento
<provare non costa nulla!>
Disse a sé stesso andando verso la porta. Prese la maniglia e ci credevano davvero che tanto non si sarebbe aperta.
Ma ne era sicuro sicuro. Per questo non aveva ancora tirato giù la maniglia. Tanto non si sarebbe aperta però magari si sbagliava ed era giusto controllare. Forse doveva vedere altro o doveva provare con la porta. Magari scopriva qualcosa di meraviglioso oppure dietro c'era il mostro più terrificante che potresti mai trovare nei tuoi incubi o nelle backrooms.
Prese un bel respiro e tirò fuori la sua magic 8 ball che l'avrebbe aiutato.
<dovrei aprire la porta?>
Scosse la palla e controllò la risposta. "Ovviamente".
<Se lo dice la magic 8 ball. Forse avrà ragione...>
Infatti la porta si aprì senza problemi e il ragazzo dai capelli rossi rimase molto ma molto sorpreso, si lasciò fuggire un "ah" molto debole. Era a bocca aperta.
Poteva evitarsi una marea di pensieri e aprire semplicemente la porta.
Si guardò intorno, c'era un lungo corridoio pieno di altre porte con attaccate sopra delle etichette con vari nomi. Nomi strani. Non sembravano nomi di persone.
Uscì e chiuse la porta curioso di sapere cosa c'era scritto sulla sua etichetta
"Drak Lord of Games"
Nome molto...semplice e quasi imbarazzante. Quello che aveva deciso di nomi aveva veramente poca fantasia.
Iniziò a camminare lentamente per il corridoio osservando le varie etichette. "Ink Demon", "Queen of Glass Heart", "Paganini's Devil", "Sweet Sister", "Satan's witch", "Goverment's Mind", "Siren", "Pure Goddness", "Blind Melody", "Killer of Whale", "Universal Judge", "Scam Spam", "Seven Deadly Sins" "White Stone", "Killer Queen", "Sin of Gluttony", "Sun's Fencer" e "...". L'ultimo aveva un nome un po' strano...ma l'ultimo del corridoio era "Whitebird". La porta della stanza si aprì di colpo e Kichirō si ritrovò a terra con un ragazzo sopra di lui. Aveva dei lunghi capelli neri e gli occhi dello stesso colore, un viso molto delicato e anche femminile. Sembrava il classico tipo fragile e femminile degli anime eppure aveva sfondato quella porta-
Sarebbe romantica questa scena se non fosse per il pugno improvviso che ricevette in pieno volto dall'altro.
<SEI STATO TU A RINCHIUDERMI IN QUELLA STANZA, PEZZO DI MERDA?! Dimmi come si esce da qui subito!! È per caso uno scherzo del cazzo o un sogno? RISPONDIMI!>
Il ragazzo, bello incazzato, lo teneva per il colletto e lo scuoteva con aggressività. Gli stava venendo il mar di mare-
Già ha difficoltà a presentarsi e conoscere nuova gente, poi dopo ciò ancora di più.
Deglutì leggermente e spostò lo sguardo vedendo che lo stava fissando incazzato
<b-buongiorno anche a te- eheh- ecco...mi dispiace ma sono nella tua stessa situazione->
<...serio?>
Kichirō annuì velocemente e il corvino smise di scuoterlo. L'altro spalancò leggermente gli occhi, si alzò il più velocemente possibile e gli porse la mano che il Dungeon Master afferrò all'inizio un po' titubante.
<scusami. Non sono di ottimo umore dopo che mi sono risvegliato in un posto sconosciuto>
Lo aiutò ad alzarsi da terra e il rosso fece un leggero sorriso
<posso capire ma la prossima volta colpisci piano. Non si sa mai. Comunque sono Kichirō Tachibara, Ultimate Dungeon Master>
Si sentiva più tranquillo con il tono del corvino più calmo e molto meno aggressivo.
<sei anche tu un Ultimate? Mi sento meno solo. Sono Shou Tenshina, Ultimate Birdwatcher>

<oh...quindi ti piacciono gli uccelli?>
Cercò di fare una battuta. Fallendo. Molto. Ricevette uno sguardo irritato e il silenzio
<SCUSA SCUSA! Non tirarmi un altro pugno!>
<non dire mai più ciò allora.>
Shou fece un leggero sorriso. Poi il corvino abbassò lo sguardo notando a terra due lettere.
<mh? Anche tu avevi una lettera?>
Chiese subito dopo, prendendone una e aprendola controllando il nome. Shou Tenshina. Era la sua e la mise in tasca.
<già...e non ci capisco nulla. Potremmo chiedere ad altre persone. Ci sono altre stanze, magari non siamo soli!> anche il rosso riprese la sua lettera e la mise in tasca
<può essere. Andiamo a bussare in ogni porta?>
Chiese il Birdwatcher e l'altro si mise una mano in tasca tirando fuori la magic 8 ball.
<...non puoi semplicemente rispondermi tu?>
<zitto. La palla deve concentrarsi!>
Sussurrò alla palla e la scuote
<sbrigati!>
<allora...la magic 8 ball dice...di no! Quindi...non so.>
Shou sospirò e fece qualche passo fino alla fine del corridoio seguito dall'altro.

Finito il corridoio, il muro venne sostituito da una recinzione e si poteva vedere una gigantesca sala con della gente e dei grandi tavoli pieni di cibo, un immensa cupola come tetto illuminata da un grande lampadario e infine due rampe di scale che portano alla sala. Le scale delimitavano anche un piccolo salottino arredato con due portone in un lato e dall'altro una libreria.
Sembrava di stare in un gigantesco castello. I due si sentivano troppo poveri per stare in quel posto così dorato e così reale. Erano per caso stati rapiti dello spirito della Regina Elisabetta II? Poteva benissimo essere la sua casa.
I due scesero e tutte le persone che c'erano in quella sala si girarono verso di loro e tutti si zittirono.
C'erano dieci persone sparse per la sala vestiti nel loro stesso stile. Alcuni tornarono a farsi gli affari propri mentre due di loro si avvicinarono ai nostri protagonisti. C'era un ragazzo dai capelli a caschetto castani, gli occhi dello stesso colore e con un bel sorriso, e accanto a lui c'era una ragazza dai capelli lunghi e verdi.
Il fanciullo indossava un completo nero che copriva la giacca bianca e dorata a collo alto. Anche lui era molto alto e lo si notava molto, sembrava quasi un gigante al fianco della fanciulla che si vedeva avere delle difficoltà con i tacchi. Aveva una bella camicia bianca, una gonna lunga e di un blu-verdino e teneva intorno alle braccia e dietro la schiena una sciarpa grigia. Sembravano due nobili artisti, entrambi tenevano in mano dei taccuini e delle penne.

Kichirō scossè leggermente il braccio di Shou che lo guardò male. Lo fece girare da una parte e entrambi davano le spalle ai due artisti.
<che c'è cretino?>
<non può essere...non può essere->
<cosa? Tutto ok?>
<no- cioè si- cioè Shou! Non lo hai riconosciuto? Oddio! Lui è- AH-> il rosso fece un urletto poco maschile quando sentì la mano del ragazzo castano appoggiarsi sulla sua spalla
<buon- uh- faccio così paura?> disse il castano ridacchiando e togliendo subito la mano.
<NO NO NO-> disse subito il Dungeon Master un po' in imbarazzo
<comunque...buongiorno! Credo sia giorno...beh in ogni caso piacere Goro Nishimura, Ultimate Mangaka. Anche se molti pensano che dovrei cambiare con qualcosa legato al parlare! Ma hey! Sprecherei questo talento no?>
Si presentò il ragazzo senza smettere di sorridere e aprì il taccuino per mostrare i suoi disegni fatti a penna e molto schizzati ma erano così perfetti.
La ragazza al suo fianco fece un amichevole sorriso
<mi chiamo Shinobu Taniguchi, Ultimate Stained Glass Artist. Creo le vetrate in pratica...piacere di conoscervi>

<Io sono Shou Tenshina, Ultimate Birdwatcher...>
<GORO NISHIMURA?> urlò Kichirō per poi schiarirsi la voce per darsi un contegno. Aveva attirato l'attenzione di tutti con questi urli e l'ansia iniziò a salire <scusa scusa...è solo che mi piacciono molto i tuoi lavori... Davvero! I tuoi disegni sono fantastici...oh giusto! Io sono Kichirō Tachibara, Ultimate Dungeon Master>
Il rosso si trattiene nel parlare troppo e fare il fanboy ma al mangaka sembrava apprezzare questo suo entusiasmo. Prese una penna e iniziò a fare dei veloci segni. Strappò poi il foglio e lo diede al ragazzo. Un ritratto del rosso nel pieno stile di Goro. Un misto tra il realistico e il manga.
<grazie mille Kichirō, questo è per te. Ma credo che Shinobu fa disegni migliori!> si girò verso la ragazza che fece un piccolo sobbalzo e le indica il taccuino <non essere timida! È giusto per un artista mostrare la propria arte!>
La fanciulla aprì il taccuino e mostrò alcuni schizzi che aveva fatto prima dell'arrivo dei due mentre parlava con Goro. I due protagonisti rimasero stupiti da questi semplici segni così belli. Perché dopo tutto i disegni sono solo segni sul foglio che trasmettono e rappresentano qualcosa. Lx ragazzx però sembrò un po' agitatx in quel piccolo momento di silenzio e Goro fece segno ai due di sbrigarsi a commentare. La capiva quando voleva subito dei feedback sui propri schizzi.
<sono veramente belli Shinobu> disse Shou sorridendo.
Kichirō annuì d'accordo per poi girarsi sentendo altri passi.

Si avvicinarono altre due persone, un ragazzo dai capelli castani con dei ciuffi davanti verdi in contrasto con il panciotto e il fiocco rosso del suo completo nero e bianco. I vestiti erano un po' in contrasto con il suo aspetto moderno. Teneva a braccetto una ragazza palidissima e albina, l'unico colore era il blu del suo vestito principesco. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e Shou sospettò che fosse cieca. Anche perché una mano si muoveva nel vuoto come se stesse cercando d toccare qualcosa.
Tutti rispetto a Goro sembravano dei nani, ma era solo lui che era troppo alto.
<Diamine, per essere un posto grande è difficile rimanere da soli per più di cinque minuti. Non per essere scortese, lo stavo solo notando> disse il nuovo arrivato con un sorriso tranquillo, prese la mano della ragazza cieca e la spostò davanti a lei indicando gli altri Ultimate come per dirle che erano lì
<oh buongiorno, è arrivata altra gente? Che bello. Piacere sono Shiro Arisuin, Ultimate Pianist, sono felice di fare la vostra conoscenza> si presentò l'albina posandosi delicatamente una mano sul petto e facendo un leggero inchino. Era perfetta per l'atmosfera e lo stile del luogo.
<io sono Kazuto Yamazaki, Ultimate Strategist...tutto qui. Non penso dovrei dire altro per presentarmi> disse l'altro con fare più tranquillo e meno da nobile.

I due protagonisti si presentarono ai due e quando stavano per iniziare una piccola conversazione con essi sentirono dei passi veloci venire verso loro.
Un bel ragazzo dai corti e spettinati capelli castani, che muoveva con energia le braccia per attirare l'attenzione, stava correndo verso di loro. Indossava una camicia bianca sotto una giacca marrone e un cappotto blu. Anche lui molto nello stile della casa. Sembrava essere arrivato anche lui da poco perché anche gli altri ragazzi sembravano confusi dalla sua presenza, soprattutto Shiro che si girò verso la direzione dei passi.
<woo!! Quanta gente qui!> commentò fermandosi e guardando tutti i presenti pronto per fare una grande presentazione <piacere! Sono Kazuya Sorani, si non sono del tutto giapponese ma sono anche metà italiano! Precisamente romano. Sono Ultimate Violin player, suono il violino da quando ho 8 anni! Un prodigio non è vero?>
Shou pensava che parlasse di più ma il suo silenzio era solo una pausa del suo monologo. Il violinista notò i taccuini ancora aperti dei due artisti, Goro e Shinobu, e si avvicinò ai due sorridendo
<WOW! Sono fantastici! Sapete anch'io so disegnare!> Disse e Goro sorrise curioso e gli porse il taccuino
<ah si? Vediamo su!> non lo disse con un tono di sfida ma era veramente curioso e si mise a osservare il ritratto che Kazuya stava facendo alla povera Shinobu finita in mezzo tra due logoroici ma non sembrava dispiacerle. Il violinista stava facendo un bel disegno e Goro gli fece i complimenti insieme a vari consigli. Fare un corso d'arte serve anche se vuoi fare il mangaka.
<comunque sono Goro Nishimura, Ultimate Mangaka. Ma me la cavo anche con altre tecniche e...wow quel cervo è fatto così bene, sembra quasi reale> commentò il castano riprendendo il taccuino e osservando i disegni
<adoro i cervi! Sono il mio animale preferito! Ho un quaderno pieno di loro disegni!>
<un vero fissato di cervi eh? Mai pensato di occuparti di loro invece di fare il violinista?> intanto si mise a disegnare su una pagina nuova, rispetto all'altro si vedeva che aveva un modo di disegnare meno realistico ma ciò non rendeva i suoi disegni brutti. Anzi erano meravigliosi
<ci sta ma i vioini sono i violini! E i cervi e i cervi! Capito no? Sono cose diverse, non si possono sostituire a vicenda. Tu avresti mai scelto altro al posto dei manga?>
<mh...sinceramente? Si. Rimanendo sempre in campo artistico ma mi piace molto la fumettistica giapponese...quella americana non mi convince per nulla! Mentre mio nonno pensa il contrario, dopotutto è un vero americano patriota>
<wow sei metà giapponese e metà americano? Praticamente sei di entrambe le nazioni più importanti in campo fumettistico> Kazuya si mise vicino a Goro osservando i suoi disegni.
<eh già, oltre tra due stati che erano in guerra. Per questo mio nonno odia un po' i giapponesi> ridacchiò il Mangaka e si girò a guardare la ragazza dai bei capelli verdi <tu invece Shinobu? Cosa avresti scelto al posto di creare vetrine?> i due ragazzi castani la guardarono aspettando una sua risposta. Avevano un taglio di capelli simile. Lei si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e il guardò non sapendo bene come rispondere
<ecco...in realtà no, mi sono affezionata al mio talento...però non mi cambierebbe molto se fosse un'altro in campo artistico...come ha detto Goro> rispose messa un po' in difficoltà con la domanda
<è una cosa degli artisti. Non riescono a uscire da questo mondo e gli andrebbe bene ogni cosa basta che rimangono lì> commentò Goro dopo aver ascoltato la risposta della ragazza con grande attenzione per dare una degna risposta.
Continuarono il discorso ma Kichirō si perse tra le loro parole rinunciando a trovare le giuste frasi per entrare nella conversazione.
Intanto al resto del piccolo gruppetto che si stava fornando arrivò un'altra ragazza molto più tranquilla rispetto all'altro. Aveva una bella camicia rossa che risaltava molto nel nero del completo e dei suoi capelli. Rispetto alle altre ragazze indossava dei pantaloncini corti neri e il panciotto continuava dietro fino a dove c'era la pelle nuda delle gambe.
<disturbo per caso?> Chiese gentilmente e con fare molto educato
<oh no no! Stai tranquilla> le rispose Shiro che si girò verso la ragazza seguendo la direzione della sua voce. Sembravano essere in molti e con tutti quei rumori e parole iniziava ad avere difficoltà ad ambientarsi
<tu saresti?> Chiese subito dopo Kichirō con un leggero sorriso. Decisamente troppa gente nuova e cercava di stare tranquillo e non andare nel panico. Se si agitava era peggio. E sperava di non aver fatto notare troppo la sua ansia.
<il mio nome è Jun, Jun Shimizu Ultimate Shop Assistant! È un vero piacere conoscervi, spero che potremmo andare d'accordo eheh!> fece alla fine un leggero inchino

<oh, e posso darvi del tu?> Chiese poi Jun guardando tutti i presenti
<mi sembra ovvio! Ok che con questi vestiti sembriamo dei nobili ma siamo solo degli ultimate e siamo pure tra coetanei. Mi sembra esagerato> rispose Kazuto alla domanda tenendo sempre sul volto un bel sorriso.
<non hai tutti i torti eheh...in effetti mi fa molto strano stare qui e anche molto povero> commentò Kichirō passandosi una mano tra i capelli belli e si sorprese che erano già sistemati, eppure si era appena svegliato. Strano ma cercò di non pensarci troppo a questo dettaglio anzi meglio così no? Non doveva pensarci lui!
<spero non sia un posto così grande come dice Kazuto, se no dovrò impegnarmi molto a ricordarmi i vari spigoli, muri...> mormorò la ragazza albina spostando alcune ciocche di capelli dietro la spalla. Jun le andò incontro ma non la toccò, per non farla sentire a disagio o spaventare
<se vi- ti serve aiuto per iniziare io ci sono...come ti chiami?> disse la corvina. Le due vicino creavano un bel contrasto, una tutta chiara e azzurra e l'altra tutta scura e rossa. Due opposti anche se nel comportamento erano molto simili.
<grazie mille Jun. Comunque io sono Shiro Arisuin, Ultimate Pianist> le porse la mano usando come aiuto la direzione della voce dell'altra ragazza che strinse la mano.
Le due si misero poi a parlare per conto loro, facendo conoscenza e iniziarono a fare un giro per fare ambientare Shiro alla grandissima sala da ballo.
Shou intanto andò verso un'altro gruppetto vicino a loro, c'erano solo due persone che parlavano tra di loro. Lo seguì subito dopo Ultimate Dungeon Master.
Ad attirare l'attenzione era una delle due ragazze, con un bel vestito rosso con una grande gonna come nei film quando c'è la scena del ballo. Sembrava una principessa. Lunghi capelli arancioni e un ciuffo le copriva un po' del bel volto truccato in modo semplice. Davanti a lei una ragazza dai biondo capelli e indossava un vestito diversi dagli altri. Elegante certamente ma non era nello stesso stile degli altri, ma un vestito elegante e antico di un'altro posto e di un'altra cultura. Per Kichirō sembrava che venisse da qualche famiglia aristocratica elfica in un mondo fantasy.
Le due fanciulle si girarono verso i due fanciulli ed entrambe fecero un bel sorriso
<oh, salve...> la biondina aveva una voce bella calma e rilassante <mi chiamo Chunami Mochizuki, Ultimate Cult Leader. Voi sareste?>
<

Shou Tenshina, Ultimate Birdwatcher> disse semplicemente i corvino e diede un colpetto all'amico per incitarlo a presentarsi, era molto in ansia.
<oh- Kichirō Tachibara! Ultimate Dungeon Master, piacere di fare la vostra conoscenza-> disse il rosso temendo poi di essere stato troppo formale. Ma Chunami continuò a sorrise
<e così vorresti fare la mia conoscenza?> l'altra ragazza fece una risatina suadente e portandosi indietro la schiena delle ciocche di capelli. I due ragazzi si sentivano un po' a disagio con lei- <sono Maude Fltecher e sono l'Ultimate Lounge Singer. È un piacere conoscermi>

Questo fece sentire ancora di più a disagio i due.
<concordo> disse semplicemente Chunami fallendo nel tentativo di risolverare la situazione.
Kichirō guardò Shou e gli diede dei colpetti come per dirgli di parlare lui per entrambi e il corvino lo guardò male per poi tossire leggermente
<già...uhh...spero che diventeremo amici! A dopo!> Disse il Birdwatcher che prese a braccetto il rosso per poi camminare via molto velocemente
<non ci parleremo mai più vero?> chiese il Dungeon Master
<menomale che amo gli uomini->

Apparte questola spiacevole presentazione, si era formato un bel gruppetto e i vari Ultimate iniziarono a parlare tra di loro. Goro e Kazuya, i due più chiacchieroni di tutti, non smettevano di parlare e si misero a discutere sull'arte, cercavano anche di coinvolgere Shinobu che rispondeva alle loro domande trovando l'argomento molto interessante. Jun e Shiro stavano ancora facendo il giro per la grande sala. Chunami e Maude stavano parlando tranquillamente tra di loro. Kazuto stava al buffet a vedere cosa c'era ma non aveva molta fame. Kichirō cercava ancora di non farsi prendere dal panico e si limitava ad ascoltare anche se voleva tanto parlare con ognuno di loro. Ma aveva abbastanza ansia di fare brutta impressione quindi cercava di stare il più silenzioso possibile, almeno all'inizio. Però venne preso da Goro per braccetto e cercò di farlo unire alla discussione e soprattutto farlo stare dalla sua parte. Era facile farsi trascinare da quel palo della luce ma solo grazie alle sue parole, fisicamente non era molto forte.
Nessuno parlava o nominavano le lettera, non volevano rovinare quel bel momento di calma e quelle piacevole chiaccherate.
Shou si guardò intorno e vide lontano da loro un ragazzo che stava per conto suo e si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa, si allontanò dal gruppo per avvicinarsi a lui e parlargli. Poteva dargli una mano se voleva.
Il fanciullo rispetto agli altri era più bassetto, aveva dei corti capelli viola e un semplice completo elegante. Camicia bianca, panciotto nero e pantaloni neri. Però non stonava con il resto della stanza.
<hey> disse semplicemente per richiamare l'attenzione del ragazzo dai capelli viola che si girò verso di lui con una espressione irritata. Ma Shou provò lo stesso a fare una presentazione calma ma venne subito zittito.
<cosa vuoi? Non lo vedi che ho da fare? Non farmi perdere tempo e lasciami in pace>
Il Birdwatcher non sembrò molto contento di questa sua risposta e incrociò le braccia al petto
<a colazione latte e gentilezza? Volevo solo salutarti mica volevo parlarti di una setta come un testimone di Geova> gli rispose e il ragazzo fece spallucce tornando a guardarsi intorno e a cercare. Non aveva voglia di perdere tempo a discutere con Shou. Il corvino fece per dirgli altro irritato e anche l'altrx fanciullx voleva andargli contro ma il rumore di alcuni passi prese l'attenzione di entrambi e si girarono verso le scale.
Da un lato c'erano due ragazze molto tranquille che scendevano le scale, si guardavano intorno confuse, una aveva un bel vestito azzurrino mentre l'altra nero. Nell'altra scala c'era un'altra ragazza meno tranquilla, scendeva a saltelli tenendosi la gonna lunga del vestito viola. Sorrideva e guardava verso le altre due ragazze con gioia. Sembrava felice di aver trovato delle persone in quella che stava essere una gigantesca dimora.
Il ragazzo scontroso vedendola spalancò di poco gli occhi e si avvicinò alle scale.
Si conoscono? Pensò Shou e si concentrò sui due.
<BUONASERA>
Urlò la corvina che fece un bel salto con una capriola e tirò fuori da un piccolo sacco dei glitter e coriandoli lanciandoli in aria quando atterrò perfettamente in piedi come un gatto.
Alcuni finirono tra i capelli belli corvini della fanciulla e sul pizzo nero del vestito viola stile gotico.
Quando vide il ragazzo scontroso gli corse incontro con tanta gioia ignorando gli sguardi di tutti. <Hannes!! Ecco dov'eri finito! Mi stavo preoccupando molto> disse la fanciulla
<non hai fatto nessun casino mentre ero via, vero Elviira?> gli disse incrociando le braccia al petto e osservando la ragazza che scosse la testa come risposta.
Poi si girò verso i presenti che si erano avvicinati, causa della sua apparizione abbastanza egocentrica.
<buonasera dinuovo! Sono sicura, anzi certa, che avrete già sentito parlare di me o visto i miei show! Perché avete l'onore di parlare dal vivo con S.H.P.S la stella più luminosa dello spettacolo!> e lanciò in aria altri glitter e coriandoli che finirò in faccia ad Hannes. Il ragazzo le diede una gomitata e sbuffò
<oh giusto- so che il mio nome di scena è molto lungo...quindi per facilitarci le cose...sono Elviira Saloen! Ultimate Acrobat!> finì di presentarsi la fanciulla che diede al fratello una leggera gomitata come per dirgli di presentarsi
<io sono Hannes Saloen, Ultimate Magician> disse molto semplicemente il mago
<siamo gemelli!> Disse subito l'altra prendendo il fratello a braccetto.
Gemelli? Sono così diversi- Pensò Shou guardando i due con aria sorpresa di questa semplice notizia.

Elviira si fece spazio tra gli altri Ultimate andando verso le altre due ragazze che erano scese con lei, prendendole per mano e trascinandole con sé verso il gruppo.
Le due rispetto all'altra erano molto agitate nel stare tra tutta questa gente. Kichirō aveva notato il loro panico e capiva benissimo come si sentivano. Provava lo stesso in quel momento.
Le tre fanciulle stavano in mezzo, Elviira dava dei leggeri colpetti alle due come per darle corraggio e parlare. Aveva un grande sorriso e sussurrava qualcosa, dal labiale sembravano parole confortanti e di incoraggiamento. Funzionario e la fanciulla che sembrava Cenerentola fece un piccolo passo in avanti. Aveva un bel vestito azzurro e blu scuro, i capelli biondi erano tenuti sciolti. Prima di parlare controllò il braccio come se si fosse scritta qualcosa e stesse copiando per una verifica, diede poi qualche colpetto di tosse e finalmente parlò
<Nori Numajiri, Ultimate Marin Biologist. È un piacere di fare la... la vostra conoscenza!>
Fece un passo indietro mentre l'altra ne fece uno in avanti. Indossava un bdl vestito nero e che era po' più corto, arrivava fino alle ginocchia. Aveva dei bei capelli corti rosa con dei ciuffi blu come il vestito di Nori. Si guardava spesso intorno tenendosi le mani vicino al petto.
<umh...Mi chiamo Roza Fedorova e...ecco sono Ultimate Competition Judge...piacere->

Dalle scale scesero altre quattro persone, anche loro con dei bei abiti eleganti e ottocenteschi. Kichirō si mise a contarli e ne mancavano altre due.
Nella scala a destra c'erano due ragazzi più o meno alti uguali. Quello più basso aveva dei lunghi capelli viola e il suo completo era dello stesso colore, teneva le mani dietro la schiena e guardava tutti letteralmente dall'alto essendo ancora sulle scale. Ma non Kichirō dava già delle brutte sensazioni di superbia nel suo atteggiamento. Mentre l'altro ragazzo affianco era molto più serio e non si leggeva molto dal suo volto. Lui invece aveva il completo nero come i suoi capelli. Nella scala sinistra scendevano invece due ragazze entrambe vestite con abiti bianchi. Una con un completo maschile, snella e dai bei capelli azzurri. Ma non sembrava molto docile e timida come le altre ragazze in quella sala. L'altra lo stesso, con un ampia gonna che teneva un po' alzata per non inciampare e rispetto all'altra sembrava un po' più paffuta.

Il ragazzo dai capelli viola si passò la mano su una delle ciocche anteriori e la portò con un veloce gesto dietro all'orecchio.
<Saluti! Qui è il grandissimo Nicolas Velasco-Lopez che vi parla!> aveva una voce squillante e a Hannes sembrò dargli molto fastidio. Non era il solo, Shou fece un sospiro e si portò la mano sulla fronte
Un po' di gente egocentrica qui eh?- pensò il birdwatcher.
Nessuno sembrava piacergli e nessuno aveva intenzione di ricambiare il saluto tranne l'energia Elviira che porse le mano al giovane con un grande sorriso
<piacere! Sono S.H.P.S oppure semplicemente Elviira Saloen, Ultimate Acrobat!> si presentò la fanciulla e rimase abbastanza sorpresa quando il ragazzo le prese la mano per darle un bacio. Forse non sapeva come si stringeva una mano come saluto.
<Piacere di conoscerti! Oh, immagino che per te sia un onore incontrare un individuo di spicco come il sottoscritto, ma ti prego non sentirti in soggezione!>
<in realtà non mi sento per nulla in soggezione!> rispose tranquilla la ragazza corvina in modo genuino e sincero facendo sorridere molti in quella stanza <e anche tu sei un Ultimate no?> chiese poi curiosa
<sono Ultimate Wool Artist>
<tsk- e dovrebbe sentirsi onorata di incontrare una vecchietta di paese?> interviene il fratello che prese la sorella e la allontanò un poco da Nicolas che sembrò molto irritato dalla sua affermazione
<uh? Come scusa?> disse indignato e portandosi una mano sul petto
<sei sordo? Forse sei davvero una vecchia. Che crema usi per togliere le rughe così bene?>
Goro rise troppo forte attirando l'attenzione dei due litiganti, si avvicinò a loro e diede ad entrambi delle pacce sulle spalle. Non troppo difficile per un palo e i due sembravano un po' irritati dalla sua altezza.
<bello spettacolo attori delle telenovelas ma litigate dopo, prima presentiamoci no?> si girò con un grande sorriso verso i tre che erano scese insieme al Ultimate Wool Artist.
<Jun'ichi Ueno, piacere di conoscervi> si presentò il ragazzo corvino in modo meno egocentrico e superbo dell'altro ragazzo. Shiro si girò verso di lui con un gesto molto veloce e riconoscendo fin da subito la sua voce, Shou lo notò e pensò che i due già si conoscevano ma non chiese nulla. Per il momento.
<anche tu sei un Ultimate?> chiese Kichirō curioso e avvicinandosi ai nuovi arrivati. Il ragazzo annuì e poi rispose a parole
<si, sono Ultimate Businessman> risposte senza allungare con cose futili. Non come poteva fare Kazuya.
<Jun'ichi Ueno...avevo letto questo nome nei titoli di alcune fanficion...> mormorò il Dungeon Master e Kazuto lo guardò con uno sguardo confuso
<che cosa leggi in quei siti tu-> disse e il volto del rosso diventò dello stesso colore dei suoi capelli
<se sono nei primi posti dei libri enemis to Lovere su Wattpad non è colpa mia!!> rispose stra imbarazzato per essere accusato di una cosa del genere falsa e soprattutto davanti al soggetto della discussione. Sembrava non averli sentiti e sperava che fosse così.
Una delle ragazze, quella con i capelli blu, si mise al suo fianco e aveva un aria minacciosa. Si portò una mano sulla spalla iniziando a massagiarla, intanto guardava tutti i presenti
<sono Yumeri Shiraishi. La Pietra Bianca. E sono l'Ultimate Biker Gang Leader> si presentò semplicemente e intanto fece un massaggio all'altra spalla. Kichirō aveva notato che teneva le spalle tese e non smetteva neanche per un secondo, magari iniziavano a farle male.
<una biker gang? Come quelle negli Stati Uniti? Wow, anche mio nonno era in una di queste gang...ma io non ne ho mai visto una dal vivo> disse Goro e sul suo taccuino si era messo a fare veloci schizzi di tutti i presenti per memorizzarli e collegare ai loro volti i loro nomi
<detta così sembrano degli animali fantastici o rari-> commentò Kichirō che si era messo affianco al Mangaka per vedere i suoi disegni come farebbe un vero fanboy.
<come lo squalo goblin?> Si intromise Nori sentendo la parola "animali" nella frase
<...il squalo...che?> dissero quasi come un coretto i due ragazzi guardando la biologa marina confusi.
<Lo squalo goblin o Mitsukurina owstoni, o detto anche squalo folletto è una specie di squalo abissale. La sua principale caratteristica distintiva è la peculiare forma della testa. Ha un lungo rostro simile ad un becco, a forma di cazzuola, molto più lungo del muso delle altre specie di squalo. Poi il colore del corpo è quasi completamente rosa, e ha lunghe mascelle protrudibili. Quando queste sono retratte all'interno della bocca, lo squalo goblin ricorda uno squalo toro, Carcharias taurus, di colore rosa con un naso insolitamente lungo>
Iniziò a descrivere la biondina e indicava anche alcune parti del disegno di Goro che provava a disegnarlo seguendo la sua descrizione. Era abbastanza simile a quello vero e Nori fu molto sorpresa.
<cos'è uno squalo toro?> chiese il Mangaka
<uno squalo nato tra il 20 aprile e il 20 maggio> rispose la fanciulla e Kichirō rise alla sua battuta. Non era chissà che divertente ma il ragazzo aveva apprezzato molto e Nori sembrò molto contenta della sua reazione. Goro fece un leggero sorrisetto e si mise a disegnare quello che potrebbe essere uno squalo gemelli e sagittario.
<quindi esistono anche squali scorpione e ariete?> Chiese l'altra ragazza che doveva ancora presentarsi e stava andando verso il buffet. Nessuno aveva ancora toccato cibo ma sembrava tutto delizioso.
<comunque salve! Sono Sae Shokumotsu, Ultimate Food Challenger. Spero che potremmo mangiare molte cose buone assieme!>
Disse con un leggero sorriso e iniziò mangiare al buffet. Assaggiò i vari panini, le pizzette, le patatine ed altro ancora. Puntava solo a salato e cercò di mangiare il più possibile. Le sembrava uno spreco lasciare tutto quel cibo lì e se nessuno voleva mangiare ci avrebbe pensato lei!

Dopo un paio di minuti scesero le ultime due persone, una ragazza e unx ragazzx. Nori sembrava Cenerentola ma la nuova arrivata era letteralmente lei. Stesso vestito, stessi capelli biondi tenuti nella stessa capigliatura e anche la stessa scena in cui perde la scarpetta mentre scena le scale. La fanciulla arrossì e si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio più di una volta anche se non c'erano più ciocche. Ma voleva far capire che si stava imbarazzando e non voleva assolutamente attirare l'attenzione del pubblico e del lettore. Era molto bassa rispetto al ragazzo al suo fianco che aveva i capelli bianchi con la frangetta arcobaleno, stonava un po' con tutta l'ambientazione ottocentesca.

Entrambi fecero un bel sorriso quando arrivarono e Cenerentola si rimise goffamente la scarpetta rischiando di cadere più di una volta
<credo che siamo tutti no? Finiamo con le presentazioni!> Disse Goro andando verso ai due dimostrando per l'ennesima volta di essere il più alto. Non lo faceva apposta, gli piace accogliere le persone e incitarle a parlare.
<ops sono proprio goffa. Stavo solamente pensando di scappare dalla mia vita ed andare a vivere seguendo il mio cuore...> sussurrò la biondina per poi guardare tutti arrosendo nuovamente e si mise la mano davanti alla bocca <oh volete sapere come mi chiamo? Sono un emerita ragazzina normale di nome Y/N, Ultimate fanfic writer. Non c'è bisogno di farmi tanti complimenti non sono nulla di che...davvero> Disse sistemandoi la coroncina in testa e osservava tutti aspettandosi dei commenti da classici personaggi secondari ma ricevette dei semplici saluti. Il suo sguardo si spostò piano piano su tutti per poi fermarsi su Jun'ichi <oddio...non può essere...sei proprio tu? Jun'ichi Ueno? Stavo proprio pensando di scrivere una fanfic su di te...oddio oddio-> piano piano la sua voce si fece più debole come se temesse di essere sentita ma era facile notarla con la sua piccola posa drammatica.
<allora è vera la storia delle fanfic sul di lui?> Mormorò Kazuto passandosi una mano tra i capelli e guardò l'altro nuovo e ultimo arrivato che era molto ma molto emozionato ed aspettava un attimo di silenzio per poter parlare
<hello, salve, piacere, bonjour!> mosse la mano in segno di saluto guardando tutti gli Ultimate presenti <sono Kaoru Kouno, Ultimate Fencer, è un piacere conoscervi!> si presentò e tirò fuori dalla tasca una lettera identica a quella che avevano anche i due protagonisti. Ciò confermò che tutti avevano ricevuto quella lettera

<volevo chiedervi prima di iniziare a conversare se sapete cosa significa questa lettera. Non conosco nessuna Lady Sally o gente così ricca da potersi permettere un ballo del genere> Disse il ragazzo arcobaleno sempre con un leggero sorriso
<sinceramente non lo so neanch'io> Mormorò Shinobu tirando fuori anche lei la sua lettera tenendo lo sguardo dritto su essa
<non conosco nessuna Lady Sally sinceramente, mai sentita> disse Shiro che aprì la sua lettera e passò le dita sul foglio sentendo i puntini della scrittura braille.
<ok quindi...> Iniziò Yumeri mettendosi in mezzo al grande gruppo e sbatte un attimo le mani per attirare l'attenzione di tutti, tirò poi fuori la sua lettera bella spiegazzata e rovinata rispetto alle altre. Non l'aveva tenuta con grande cura
<tutti noi abbiamo ricevuto questa lettera e nessuno conosce questa Lady Sally. Credo anche che nessuno conosce questo posto e come ci sia finito qui, giusto?>
<giusto...io prima ero in camera mia nella H.P.A poi sono svenuto e mi sono svegliato qui. Non ricordo altro...> raccontò Kichirō tenendo le mani in tasca dove teneva la lettera. Voleva sapere se anche gli altri hanno vissuto la stessa cosa per sentirsi anche meno solo. L'avrebbe rassicurato molto e reso la situazione meno confusa.
<stessa cosa> disse Goro sospirando
<idem> disse semplicemente Jun e tutti risposero allo stesso modo.
<tutti dalla H.P.A. ma vi ricordate in che classe eravate? Perché io non ne ho la minima idea> Chiese poi Kazuto mettendosi anche lui al centro affianco alla motociclista che rispose con un secco no.
<no...mi ricordo che ero lì da poco, che dovevo andare a lezione ma no...non ricordo quale classe ero e dei miei compagni> disse Ultimate Dungeon Master posandosi una mano sulla fronte. Gli faceva dinuovo male la testa ma più debolmente rispetto a quando era in camera sua, non si stava sforzando troppo nel ricordare.
Era sollevato che non era il solo ad aver vissuto ciò ma rimaneva il fatto che non ricordava più alcuni fatti. Non si ricordava il suo primo giorno di scuola, cosa aveva fatto ieri, cosa aveva sognato, cosa aveva mangiato...tutte sciocchezze che gli sono sfuggite via all'improvviso. Si ricordava solo i momenti prima del suo arrivo alla prestigiosa scuola.
Anche Shou si sentiva così e si stringeva il braccialetto che portava sempre con sé al polso. Almeno non si era dimenticato del suo amore e temeva che magari più avanti potrebbe succedere ancora.
<ci sta che non mi ricordo cosa ho mangiato ieri ma no che non mi ricordo cosa è successa questa settimana, neanche una piccolezza...> disse il corvino e si rimise a pensare per conto suo. Tutti sapevano le stesse poche cose, era inutile adesso discutere ancora ed ascoltare. Non c'era nulla di nuovo che potrebbe effettivamente aiutarli a capire che cosa stava succedendo. Perché quella strana amnesia? Perché erano qui?

<beh basta aspettare questa Lady Sally no? È la proprietaria di casa e ha organizzato il ballo! Arriverà dopo un po'> disse Sae con molta tranquillità, non sembrava molto scossa dalla discussione ed era ancora al buffet a mangiare delle pizzette e mini panini.
Effettivamente aveva ragione, bisognava solo aspettare.

Improvvisamente la stanza si fece buia, non si vedeva nulla e non c'era neanche una piccola fiamma di una candela che dava un minimo di luce. Buio totale.
In sottofondo c'era una melodia, Kichirō non riusciva a distinguere i vari strumenti.
Shiro non si rese conto che tutto era buio ma rimase abbastanza confusa sentendo la musica e che nessuno parlava.
L'inizio era abbastanza calmo fino all'arrivo del violino che iniziò a dare un animo più agitato. Kazuya aveva riconosciuto fin da subito il suono dello strumento e rimase meravigliato per quanto era bravo il violinista nascosto nel buio.
Un faro illuminò il centro quando la melodia si fece bella carica. La luce illuminava tre figure soprattutto una centrale, una bambina con i capelli rosa e stava sorridendo. Aveva un bella vestito rosa scuro 3 grigink e un telo le copriva a malapena il volto.
Ai suoi lati due figure erano chinate ed erano più al buio.
<CHE INIZIANO LE DANZE!!>
Urlò la fanciulla con una leggera risatina

Le due figure che sembravano essere due maggiordomi presero la bambina da sotto le braccia iniziando a farla danzare in aria. Sembrava che era la melodia a farli muovere ed accarezzava il vestito della fanciulla che danzava. Erano illuminati dal farò che li seguiva. Non toccava mai terra anche quando durante la danza la facevano scendere. Per soli pochi millimetri. Poteva sembrava che stesse volando senza i due maggiordomi a tenerla.
Giravano, volteggiavano, sembrava che la musica fosse diventata un forte vento che spinge e muove delle foglie oppure le onde di un mare agitato che muove le navi.
Una musica che la Morte suona e richiamava i morti che dinuovo in vita danzano. Danzano e urlano.
La musica passava dall'essere calma ad essere molto agitata, loro la seguivano con un sorriso. Un sorriso da parte dei maggiordomi un po' vuoto e quello della bambina molto finto e forzato. Eppure continuavano, intrappolati nelle note del violino della Morte. Non potevano più scappare.
Ad un certo punto i due lanciarono la bambina in aria, ella girò su se stessa facendo muovere la gonna delicata, la ripresero dinuovo con un tempismo perfetto. Per poco non toccava a terra con la testa e rimase sdraiata tra le loro braccia mentre gli altri due danzano ancora.
La fanciulla si rialza e sembrava irritata anche se la melodia era molto calma.
La prima pausa della Morte in cui si sentono solo le sue note.

<BALLATE FORZA!>
Urlò molto irritata vedendo gli Ultimate immobili a osservarla.
La musica ritornò di colpo ad essere carica e la luce tornò illuminando tutta la stanza e non solo i tre protagonisti del ballo.
Intorno a loro a cerchio c'erano dei manichini che iniziarono a ballare girando su se stessi. Seguivano la melodia come facevano i tre al centro, la musica li faceva muovere come gli spiriti del brano. Erano vestiti con abiti ottocenteschi. Si vedeva che erano manichini per i loro movimenti rigidi ma l'aspetto era così reale. Sembravano delle vere persone.
Anche i tre tornarono a ballare ma nessuno degli invinitati danzava ancora. Erano rimasti immobilizzati dalla situazione. La musica cercava di farli muoverli, di travolgere anche loro in una danza sfrenata che potrebbe essere paragonata a quelle delle Baccanti.
Il volto della bella fanciulla era rossissimo e si fermò urlando dinuovo
<BALLATE!>
I manichini presero gli Ultimate iniziando una danza di coppia. Non sembravano molto contenti ma dovettero lo stesso seguire la musica come facevano loro, trascinati con una forza incredibile mentre la musica aveva giunto il suo picco. Tutti gli strumenti suonavano con grande energie e quasi pazzia, non lasciando un momento di calma.
Da vicino i manichini facevano venire la nausea per il loro terribile odore di cadavere. Se osservavi bene potevi notare che la pelle era cucita ma non era pelle finta ma vera e umana. Si vedeva il sangue scendere dalle cuciture e sporcare i vestiti.
Shou aveva un ragazzo, ben vestito con abiti tendenti al rosso. Non era molto interessato non solo perché fidanzato ma anche perché era un morto. Un grande blocco alla gola voleva uscire non reggendo il pungente odore di sangue. Gli veniva da vomitare. Ma si trattiene lasciandoti trascinare in quella danza folle e macraba.
Sta ballando con un morto. Un fottuto morto. Squogliato come un animale e al posto delle sue interiora ha del ferro.
L'avranno ucciso quei tre? Hanno creato loro questi sgorbi?
Gli occhi erano finti e facevano senso insieme alla pelle umana. Fissavano Shou cercando un contatto con gli occhi del corvino vivo.
Il manichino gli fece fare un improvviso caschè facendo prendere un colpo al Birdwatcher. Quando tornò sù, la musica si calmò dinuovo e i passi si fecero più lenti dopo l'immenso momento di pazzia.
Se non fosse per i manichini poteva sembrare un ballo normale di qualsiasi serie TV ambientata in quell'epoca.
Si sentiva solo il violino della Morte poi il silenzio tombale.
Il canto di un gallo fatto dalla fanciulla in rosa scatenò dinuovo la pazzia.
I morti lasciarono e spingono via i vivi iniziando a correre per la sala come dei disperati, facendo cadere a terra i tavoli e il cibo che c'era sopra.
Alcuni degli ultimate vennero brutalmente spinti e chi cadeva veniva colpito.
Anche in quel momento di pura disperazione, con urla straziate da parte dei morti e da chi veniva colpito, i tre continuavano a danzare.
Danzavano maestosi accanto alla grande cassa in cui all'inizio di tutto la bambina era seduta.
Sfiorava il pavimento con quelle belle e piccole ballerine, si reggeva con grande fiducia ai due maggiordomi che avevano gli occhi puntati su di lei e non l'avevano mai lasciata.
Il sorriso dei due era però così inquietante. Faceva venire la pelle d'oca.

I mostri si fermarono lì affianco e quando il violino finì di suonare cadono a terra.
<i morti si affrettarono verso le tombe e la fatale visione svanisce nella luce dell'alba>
Dissero in coro i due maggiordomi lasciando la presa e i piedi della bambina che finalmente toccarono terra.
Fece un piccolo sbuffo e poi batte le mani, i manichini si alzarono da terra e in marcia se ne andarono al piano di sopra. Mentre i due maggiordomi aprirono la grande scatola con disegnata sopra la testa di un orso bicolore e in modo molto infantile.
Fecero uscire un divanetto, un tavolino, un set da tè, una lavagnetta bianca e una stecca di bambù.
Intanto la fanciulla camminava verso gli Ultimate con ancora un volto incazzato
<allora? Non applaudite? Ho fatto uno bello spettacolo per voi! FORZA!>
Pochi applaudirono e anche in modo molto timido, tra essi c'era anche Kichirō ancora molto scosso dal contatto con quelle ""persone"" morte.
<so che avete molte domande! Ora vi spiego tutto disgraziati!>
La fanciulla tornò indietro sedendosi sul divanetto e prese il bastone di bambù. Al suo fianco il maggiordomo dai capelli biondi e dall'inquetante protesi con delle lame...durante il ballo non l'aveva notato troppo distratti dai loro passo veloci e da...da quei robi-
Vicino alla lavagna c'era il maggiordomo dai capelli lunghi e blu, con un bel velo da sposa.
<signorina sii più gentile con il nostri ospiti->
<ZITTO AKI!> e colpì la testa del maggiordomo al suo fianco con il bastone. Poi indicò la lavagna, l'altro girò il foglio e la bambina iniziò a indicare le figure
<allora prima di tutto bisogna presentarsi! Ricordate bene i nostri nomi! Bene. Io sono Lady Sally, la padrona di questa villa!> c'era un bel disegno molto infantile di lei con una gigantesca corona in testa e stava su un bel trono. Lady Sally...era il nome scritto sulla lettera che tutti avevano trovato nelle loro camere.
Sotto c'erano i disegni dei due maggiordomi con lo stesso stile
<

vedete di non confondervi, sono molto permalosi! Quello biondo, saputello e con il sorriso da scemo è Akikuma! Mentre quellx blu, che ogni tanto si veste da donna e violentx è Monoaki! Nel dubbio chiamateli entrambi Aki!>
Kichirō era ancora molto confuso da tutto. Da quando si è svegliato in questo posto la sua testa non smetteva di predere informazioni e non sapere cosa farci, non capiva nulla e c'era solo caos.
Non sembrava essere il solo e ciò lo assicurava.
Monoaki girò foglio e il bastone indicò il titolo scritto in alto.

"REGOLE DEL KILLING GAME"

<per chi non sa leggere o è stupido, siete i partecipanti di un killing game! Queste sono le regole!>
Kichirō scosse la testa incredulo. Forse aveva sentito e letto male.
Killing game? Non poteva essere vero. No no. Strinse la magic 8 ball in tasca e fece una leggera risatina. Era per forza uno scherzo.
Erano su scherzi a parte. Per forza.
<Ma è una roleplay per caso? È ispirata a Cluedo? Uhm...dobbiamo creare dei personaggi o ci verranno assegnati?> Chiese il rosso con un sorriso bello forzato. Deve essere proprio come diceva lui. Per forza. Per forza.
Vero?
Vero?
<sembra di stare all'interno di un manga...in effetti ciò mi ricorda qualcosa...>
Disse sussurrando il mangaka guardando il Dungeon Master e gli posò una mano sulla spalla vedendolo un po' agitato. Gli fece un sorriso cercando di tranquillizzarlo
<non fare così! È solo un stupido gioco televivo!>
<Oh no! È terribile! Per curiosità: vitto e alloggio sono grat->
Kazuto non riuscì a finire la frase che si ritrovono puntana in fronte una pistola da parte di Monoaki. Ne tirò fuori un'altra e la puntò contro Goro. Sarà più bassx di almeno dieci centimetri rispetto al mangaka, potrebbe sembrare una scena comica per ciò ma nessuno rise. Lo guardava dritto negli occhi con l'unico occhio che aveva e il s sguardo metteva la pelle d'oca. Era come se ti guardasse nell'anime e intanto teneva il dritto pronto a premere il grilletto.
Il maggiordomo si girò poi verso Kichirō che fece un passo indietro.
<potete stare in silenzio? È maleducazione interrompere qualcuno soprattutto se è la padrona di casa. Oppure vi ritroverete un proiettile in testa.>
Kichirō, Goro e Kazuto annuirono in silenzio non aprendo la bocca neanche per fare un piccolo versettino. Volevano evitare d essere subito ammazzati.
<che storia è questa?> disse furiosa Yumeri che a grandi passi si avvicinò al maggiordomo per poi fermarsi quando vide che la pistola era vera. Non li stava minacciando con una robaccia di plastica ma una bellissima pistola di metallo.
Quindi rimase ferma anche se voleva tirargli un pugno ma non è scema, sa che sarebbe pericoloso.
Kazuya sobbalzò osservando la scena che lo fece svegliare dai suoi pensieri soprattutto quello di dover uccidere qualcuno.
<'tacci vostra, veramente dovremmo ucciderci? Non se ne parla assolutamente. In tal caso me dovete sta a un parmo dar culo!>
Disse il violinista passando con fluidità tra italiano e giapponese.
Il maggiordomo ridacchiò sentendolo e puntò la pistola anche contro di lui
<Avemu 'n romano cca! Chi furtuna! Senti da italianx a italianx. O te ni zìttiti o sutta u'to cuscinu avirrai comu regalo, a tìesta ri 'n to' caru! Tutto chiaro no?>
Anche lxi passava da italiano al giapponese senza problemi, senza forzarsi a trovare le parole giuste nelle due lingue come aveva fatto il violinista. Sembrava molto irritatx perché nessuno lx stava ascoltando quando disse "fate silenzio". Kazuya alzò le mani e annuì, conosceva bene i siciliani e sapeva che con alcuni era meglio stare buoni e non farli arrabiare.
Shou dopo essersi ripreso dallo shock della notizia spostò lo sguardo verso gli altri per vedere le loro reazioni e notò il strano comportamento di Nicolas. Prima aveva un sorriso macrabo come la danza che avevano fatto, come se non gli dispiacesse l'idea di partecipare a un killing game. Poi di colpo cadde in ginocchio con le mani sul volto e coppiò a piangere come un bambino attirando l'attenzione dei due maggiordomi e di Lady Sally.
Elviira, dal cuore d'oro, fece per andare verso il ragazzo viola per conolsolarlo ma venne fermata dal gemello che la tiene stretta a sè. Non si fidava di nessuno è faceva anche bene soprattutto in quella situazione, tutti potevano essere assasini anche la persona più innocente tra di loro.
Il ragazzo diceva qualcosa ma per colpa del pianto non si capiva nulla, la bambina iniziò a irritarsi e il suo volto tornò tutto rosso, guardò il maggiordomo al suo fianco indicando poi il Wool Artist. Akikuma annuì semplicemente, gli servivano parole per capire cosa doveva fare.
Si avvicinò seguito dall'altro maggiordomo che sorrideva leggermente
<

aww la principessa sta piangendo...poverina ha paura di morire?> disse ilx ragazzx dai capelli blu mentre l'altro diede un calcio in faccia a Nicolas che si zittì limitandosi a singhiozzare e teneva le mani sul naso che era stato colpito.
<quando le persone piangono troppo non danno più piacere ma solo fastidio. Smettila e ascolta.> disse Akikuma, anche se aveva un noto irritato il sorriso rimaneva. Alla fine gli aveva dato soddisfazione colpire Ultimate Wool Artist.
La loro padrona schioccò le dita richiamando i due che tornarono nelle loro posizioni.

Lady Sally sbuffò e guardò tutti i partecipanti del killing game.
<inutile pensare che sia falso e piangere. Che sia tutta una sceneggiata. I morti, il sangue, le armi sono tutte vere. Ed ora ascoltatemi invece di fare casino!>
Indicò i disegni e rimase un attimo in silenzio
<AKI! Fate voi! Mi annoia spiegare!>
Disse e iniziò a bere una tazza di tè.
Akikuma sospirò e guardò i partecipanti senza mai smettere di sorridere, come se stessero per fare un gioco del tutto normale e non mortale
<per poter uscire da qui dovrete uccidere uno o due di voi e non essere scoperti. Potete uccidere in tutti modi che volete! Veleno o soffocamento per chi non si vuole sporcare le mani. Con coltelli per tagliare gola, braccia, gambe, la pancia così togliere gli organi interni e fare un bel scenario macabro. O seghe circolari per dividere il cadavere e nasconderlo in vaschette di gelato e cemento. Cucchiai per cavare gli occhi, per chi è originale schiacciare il corpo della vittima con una pressa, buttando qualcuno nell'acido... e...e...>
Mentre elencava tutti i modi per uccidere qualcuno il sorriso si allargava. Come se stesse elencando le cose che più amava al mondo e aveva un tono di voce eccitato. Non vedeva l'ora di vedere questi giovani ammazzarsi tra di loro. Gli stava pure suggerendo qualche idea con grande entusiasmo.
<e potrete uccidere anche noi due, se ci riuscite ovviamente. Ma non verrà fatto nessun trial e non uscirete.
Ma NON potrette ferire Lady Sally in alcun modo.> Continuò Monoaki con un viso più serio e non pieno di gioia come l'altro. Ma aveva anche lxi un leggero sorriso
<verrete puniti per ciò. Anche se andate nei posti a voi proibiti. Ma più uccidete e scoprite chi è l'assassino, più posti saranno accessibili! Come in un videogioco no?>
Akikuma fece una leggera risata e si zittì sentendo un rumore metallico. Si guardò la gamba e vide Lady Sally massaggiarsi la mano
<oh signorina, si è fatta male dinuovo? Forse dovrei mostrare la protesi alla gamba> si rimise a ridere
<SMETTILA DI RIDERE CRETINO DI UN AKI!!>
Il maggiordomo con i capelli blu sospirò, alzò la pistola in cielo e preme il grilletto. Lo sparo di pistola fece zittire i due ed attirrò l'attenzione su di sé.
<anche se è un gioco tutto è reale. Le vostre vite, il vostre sangue e le vostre morti. Come ha detto all'inizio Lady Sally>
<evitate di fare i furbi anche perché è impossibile ingannarci. Finirete solo nei guai.> Akikuma andò alla lavagna e girò il foglio, spinse poi Monoaki verso la loro padrona. Schioccò le dita e un faro illuminò solo lui.
<ma ora è il momento di presentarvi una mia grande invenzione!!>
Sul foglio c'era disegnato quello che sembrava essere un mini tablet con una cover a libro.
Ne tirò fuori uno dalla tasca e sorrise molto fiero
<questo è il vostro e-handbook! Ho cercato di rederlerlo più a tema ma usare un diario era troppo troppo noioso ma molto originale...non c'erano abbastanza fogli. Comunque qui dentro ci sono le vostre informazioni private. Tutto. Come se fosse una carta d'identità...con in più i vostri segreti. Insieme a un elenco di partecipanti, verrà segnato chi muore e ci sono pure le regole che abbiamo detto e non. Verranno pure aggiornate quindi tenetele sempre d'occhio se ci tenete alla vostra testa. Fantastico no? Purtroppo non ho potuto aggiungere un app per chiamare e messaggiare. Sarebbe stato molto figo. Usate le lettere, non fate quelle faccie deluse! Usate le vostre mani fatte da mammina finché le avete entrambe in carne e d'ossa. Guardate che è difficile usare le protesi> Indicò il braccio robotico e anche la gamba tirando leggermente in sù i pantaloni <comunque...meglio tenerlo con voi se non volete che gli altri scoprino i vostri segreti. Soprattutto tu Shiro che per la tua cecità ci sarà la mia bellissima voce a leggerti tutto. C'è la versione in giapponese, inglese, francese, spagnolo, tedesco, italiano, cinese, koreano, russo, arabo e...e basta. Non so altre lingue> schioccò dinuovo le dita e il faro si spense e come per magia tutti avevano in mano uno di quei tablet.
Shou lo accese e lo schermo si illuminò di verde
Shou Tenshina - Ultimate Birdwatcher
E sotto c'era un piccolo Akikuma pixellato che salutava molto contento.
<lo so molto egocentrico. Ultima cosa. Sono indistruttibili così non devo crearne altri. Solo io posso distruggerli. Bello no? Non perdeteli, anche perché lì c'è una mappa e tutti possono accedervi e scoprire i vostri segreti. Niente password. E non ciò voglia di crearne altri>
<Aki sei stato fin troppo generoso! Però il desing povera essere migliore...>
<oh perfavore! È meraviglioso! Non capisci nulla Aki.>
Lady Sally applaudì sorridendo <a me piacciono! BRAVO AKI!!>

Shou e Kichirō si guardarono molto molto scioccati. Sembrava un sogno. Una serie TV, un manga, un videogioco, una realistica roleplay. O era la loro mente a fargli pensare ciò per proteggerli? Se era così stava fallendo e pensare che sia tutto falso non gli avrebbe impedito di essere ammazzati. O di uccidere.

Quando i tre psicopatici finirono di parlare l'attenzione si spostò verso la Cult Leader Chunami. Era rimasta zitta per tutto il tempo, con una mano davanti alla bocca semi aperta e gli occhi erano spalancati.

Era stata intrappolata con dei mortali in un gioco di vita e di morte? Come hanno osato a fare ciò ad una divinità. Maledetto kaguma che ha creato tutto ciò. Non aveva problemi ad uccidere, non era la sua prima volta ma non poteva farlo scoprire agli altri.
Le mani scesero lungo i fianchi stringendoli in pugni cercando di non mostrarsi troppo arrabiata anche se il leggero rossore sul volto non l'aiutava.
<non è giusto!> Finalmente parlò la dea
<non ho mai ucciso nessuno e nessuno lo farà per...per questo gioco! Che assurdità!> guardò tutti i partecipanti e alzò il braccio indicando l'ingresso
<Dobbiamo andarcene o le cose degereneranno! Siamo di più rispetto a loro! Non possiamo permetterli di giocare con noi!>
<cos- Chunami è una follia quello che stai dicendo. Non possiamo fuggire così! E-> disse Kazuto ma venne ignorato dalla dea che intanto stava facendo piccoli passi verso l'ingresso.
Veramente piccoli. Voleva andarsene ma non da sola ovviamente però nessun'altro voleva seguirla.
<Chunami! Ferma! Non andare!> urlò Kichirō che fece un passo in avanti come per raggiungerla, Goro lo prese per il braccio per fermarlo. Chunami accelerò il passo sperando che così qualcuno l'avrebbe seguita.
<CHUNAMI! FERMA CAZZO!> urlò il Birdwatcher affianco ai due <CI VUOI ASC- Ascolta...ascoltare-> la voce gli si spezzò verso la fine e disse l'ultima parola più volte come un disco rotto quando sentì vicino a sé la presenza di Monoaki. Shiro invece sentì dei veloci passi andare verso la ragazza, non capiva però chi era e non poteva vederlo. Ma era veramente veloce e non sembrava essere i passi di uno dei Ultimate.
<CHUNAMI STAI ATTENT-> Ilx maggiordomo zittì Shou mettendogli in bocca la pistola con il dito bello pronto sul grilletto.
<sta un po' zitto o muori anche te>
<volete smettere di u-> la dea si girò verso di loro e non finì di parlare perché venne interrotta dall'altro maggiordomo che sembrò apparire dal nulla davanti a lei.

Fu tutto molto scattante dal suo punto di vista. All'improvviso non sentì più nulla ma vedeva le facce sconvolte degli ultimate, alcuni sembravano urlare ma avevano solo la bocca aperta. Era...confusa. sembrava di stare sott'acqua. Sentiva male e tutto debolmente. Qualcuno ha abbassato il volume?
Poi era tutto coperto dal volto di Akikuma che era a pochi centimetri dal suo viso, il suo sorriso non sembrò più così tanto vuoto come prima. Era felice, eccitato, gioioso. Ma...ma perché? Era successo qualcosa?
Vide anche i suoi occhi. Quelli si che esprimevano bene i suoi sentimenti. Un insana gioia. Una strana vivacità. Come se in quel momento si sentisse vivo e felice dopo tanto tempo. Era felice di provare felicità? I suoi sentimenti erano lo stesso poco chiari ma rimaneva terrificante, non dava gioia come altri volti felici.
Poi lo sguardo si abbassò insieme alla testa vedendo sul suo petto un foro nero e il braccio robotico del maggiordomo passarci in mezzo. Il suo bel vestitino si stava sporcano di una strana sostanza scura. Si portò con fatica le mani vicino al buco ma non sentì nulla. Le dita sfioravano il metallo ma non lo sentì. Non sentiva né freddo né caldo. Poi sembrò che non avesse più il controllo di esse e cadono lungo i fianchi dondolando per conto loro.
Poi il braccio uscì dal foro e l'ultima cosa che vide era Akikuma che teneva in mano il suo cuore. Poi vide tutto nero.

Chunami Mochizuki è morta. E il suo cuore stava nella mano metallica tra le lame del suo assasino che si mise subito a ridere.
<scusatemi mi sono dimenticato di dirvi che è proibito andare all'ingresso!> Disse tra le risate così vere. Come se la situazione fosse veramente comica, come se facesse veramente ridere. Si teneva anche la pancia per quanto si divertiva.
Il suo volto, il suo panciotto e le sue mani erano sporche del sangue della fanciulla stesa a terra.
<era così convinta! Oh perfavore! Qui la gente muore davvero. Non per finta>
Con la mano libera si tappò la bocca cercando di trattenersi le altre risate e darsi un minimo di contegno. Ma sembrava difficile per lui mentre guardava le facce di tutti. Le sue labbra si stavano sporcando di sangue ma non sembrava dargli fastidio. Si stava sporcando il volto mentre si asciugava le lacrime di gioia.
Monoaki tolse la pistola dalla bocca di Shou che sbottò subito dopo
<COME CAZZO TI PERMETTI COGLIONE!? GUARDA CHE->
Non finì la frase ma non per un buco sul petto ma per via di un calcio in mezzo alle gambe
<guarda che cosa? Oh perfavore, torna a fare le foto all'uccello del tuo fidanzato del cazzo. Sai fare solo quello.>
Si girò e andò verso il compagno, pulì la pistola e prese a modi sposa il cadavere della mortale dea.
<quanta cattiveria verso i ragazzi...>
<Pff. Tu si che sei davvero cattivo con le ragazze. Potresti evitare di rubarle il cuore? Le ferisci così>
<sempre meglio di lasciarle all'altare Aki>
Il biondino fece l'ultima risata per poi andare verso la loro padroncina con un bel sorriso. Si beccò anche da parte dell'altro uno sguardo infastidito dalle sue parole.
Kichirō seguì con lo sguardo l'assassino e poi si concentrò sulla bambina...lei... sembrava così terrorizzata dai due in quel momento. Cercò di allontanarsi da Akikuma ma venne lo stesso presa in braccio e costretta a stare vicino al cuore di Mochizuki. Le veniva da (tw)vomitare. Era un cuore vero. Il sangue era vero e ora le sporcava il vestito.
Non fiatava, non riusciva a guardare il maggiordomo, tremava come una foglia e aveva gli occhi lucidi, voleva urlare e piangere ma aveva troppa paura.
<signorina? Oh mio dio...mi dispiace non volevo farla spaventare così. Ma ho dovuto agire. Le regole sono regole> le sussurrò per poi darle un bacio sulla fronte molto paterno. La bambina tremò di più e gli diede uno schiaffo in faccia
<N-NON TI HO...HO ORDINATO NULLA! CRETINO!>
Urlò con voce tremante e iniziò a tirare i capelli del ragazzo facendogli anche cadere il cappello a terra. In silenzio e con viso che tornò a essere spento, il biondino lanciò il cuore a Shinobu e se ne andò con la bambina che strillava e lo colpiva. Subiva senza commentare e la sua gioia insana sembrò sparire di colpo.
La fanciulla dai capelli verdi rimase immobile con quel cuore che macchiava il pavimento e le sue mani. Fece un urletto e lasciò cadere il cuore a terra. Si guardava le mani con gli occhi spalancati e pieni di disgusto.
Monoaki lo raccolse sbuffando <siete così poco delicati. Comunque il coprifuoco è dalle 10 di sera fino alle 7 di mattina. Buonanotte> disse per poi andarsene anche lxi.

Maude vedendo il tutto ebbe un mancamento e cadde a terra. Goro, Kazuya e Zakuto corsero verso di lei tirandola su da terra. Fu molto faticoso per Goro, non abituato ad alzare da terra persone svenute ma voleva dare una mano ai due e alla bella fanciulla.
I tre portarono la ragazza nella sua camera, ipotizzando quale fosse dalle etichette. Il fatto che non c'erano i loro nomi rendeva il tutto complicato.
Vennero seguiti da altri ragazzi che era tutti sotto shock. Era difficile vedere un cadavere ma lo era di più quando hai visto pure l'omicidio.
Shinobu era quella più colpita, non smettendo di osservare le sue mani sporche di sangue. Kaoru le diede un fazzoletto ma anche con le mani pulite la fanciulla dai capelli verdi vedeva tra le sue mani il cuore della dea. Questo genere di scene ti rimangono impresse nella mente e sapeva che non sarebbe riuscita a dormire quella notte. Ma non era l'unica. Lo erano quasi tutti tranne Nicolas che non sembrava così scosso, anzi sembrava fregarsene altamente facendo un po' irritare Shou. Già non gli piaceva ma non gli sembrava il momento giusto di litigare. Poi neanche conosceva la ragazza, non aveva senso irritarsi troppo.

Anche i due protagonisti andarono nelle loro camere senza darsi nulla, neanche un buonanotte.
Nessuno parlò in effetti e nessuno si salutò neanche con un gesto della mano. C'era il silenzio assoluto in quel corridoio e in quelle camere.
Un silenzio tombale.

Kichirō entrò nella sua camera, si tolse il mantello e la giacca rimanendo solo con la camicia bianca. Non controllò se c'erano pigiama o dei cambi, si buttò sul letto chiudendo gli occhi, sperando che quando li avrebbe riaperti si sarebbe ritrovato dinuovo nella sua camera dei dormitori della H.P.A. e ci sperava con tutto sé stesso. Non voleva partecipare a un gioco di uccisioni. Non voleva crederci che tutto ciò fosse reale. Ma soprattutto non voleva uccidere o vedere altri uccidersi.
Perché a lui? Perché a loro? Tra tutte le persone che esistono al mondo...perché? Perché? Perché erano Ultimate e un pazzo che li odia ha deciso di vendicarsi per il loro essere importanti?
Ma...ma non aveva mai fatto nulla di male in vita sua, ha sempre e solo giocato a dei giochi di ruolo, leggere manga e guardare anime. Anzi faceva di tutto per essere la persona più brava del mondo.
Prese dalla tasca la magic 8 ball e se la portò in fronte bella stretta tra le sue mani. Come una suora che tiene il rosario durante la preghiera per la Madonna.
Tremava e si stava trattenendo nel piangere. Era tutto falso, per forza. Non...non voleva morire.
<sopravviverò a questo gioco?>
Sussurrò con un filo di voce e scosse la palla. Non sapeva neanche lui bene perché ha chiesto ciò alla palla ma voleva solo un po' di speranza.
Riaprì gli occhi per vedere la risposta e spalancò gli occhi per la sorpresa. Si mise seduto sul letto velocemente.

No, ovviamente. Divertiti <3

Ai lati dello schermo c'erano i due maggiordomi pixelati che ridevano in loop come se fosse una gif. Sembravano due personaggi di un videogioco di pokemon molto vecchio. In sottofondo una musica sempre in quello stile molto allegro come se avesse trovato qualcosa di leggendario. Ma piano piano diventò più distorta, quasi a distruggere le orecchie del rosso, diventava più forte fino a far impazzire. Una melodia insopportabile.
Le mani del Dungeon Master tremavano di più e lanciò la palla contro il muro spaventato e preso dalle emozioni. La palla però non si rompe e lo schermetto si spense. La musica smise dando pace alle orecchie del ragazzo. Al suo posto ritornò un leggero ronzio.
In camera di Kichirō ritornò il silenzio, le mani si posarono sul suo volto disperato. Si risdraiò sul letto e richiuse gli occhi.
Non poteva farcela. Era tutto così surreale. Sperava davvero che sia tutto un gioco di ruolo ma il sangue di Chunami, il suo cuore così rosso, il buco sul suo petto. Quello era vero. Una persona era veramente morta.
Quelle immagini da film horror non volevano andarsene dalla sua mente.

Perfavore, svegliatemi da questo incubo.

FINALMENTE SI INIZIA

Con il capitolo più lungo che abbia mai scritto. Really. Non so se gli altri saranno così lunghi. Temo di sì-

Perché c'è un nuovo oc e ne sono spartiti due? Semplicemente un partecipante ha lasciato Wattpad ma io non ho avuto le sue schede so ho chiesto a Strany se potevo usare una sua pedina <3

I hope you like this e spero di aver interpretato bene i vostri oc :D

Povera pedina uccisa nel prologo ma volevo far già vedere che tipi sono i due maggiordomi che AMO. Se li insultare piango/j

Spero di non metterci troppo a pubblicare il prossimo😔💕

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