Capitolo 21.

Passò una settimana, una settimana da ciò che era accaduto e da ciò che Matt mi promise, nonostante tutto e tutti. Ci sentivamo tutti i giorni per messaggio ed ogni sera passavamo decine di minuti al telefono, sentire la sua voce era un qualcosa che mi faceva stare bene, mi rilassava e soprattutto mi faceva sentire al sicuro. Un giorno venne anche a trovarmi, arrivò per ora di cena dopo essere stato da sua nonna, gli preparai una pizza buonissima fatta da me ed uno dei miei dolci preferiti: la cheesecake ai frutti di bosco.
Passammo una serata perfetta tra risate, scherzi, baci ed abbracci. Mi sentivo la ragazza più fortunata al mondo, ero felice e stavo ritrovando ciò che mi era mancato da tempo. Matt non era davvero come tentava di mostrarsi, era diverso e con me aveva trovato il modo di aprirsi, di sentirsi a suo agio senza essere giudicato da nessuno, il nostro era un rapporto basato sulla voglia di stare bene, senza scappare dal mondo circostante, questo era l'importante.
Quella sera, puntualmente quasi alla stessa ora di sempre, arrivò la sua chiamata, misi il viva voce e continuai a mettere apposto il mio armadio.

"Ciao bambolina" disse contento.

"Ciao ragazzo super impegnato" risposi con lo stesso tono e riferendomi al fatto di esserci visti solamente una volta in tutta la settimana.

"Emily scusa, ma in questi giorni ho dovuto risolvere un paio di cose"

"Spero che siano state risolte definitivamente" dissi, ma questa volta riferendomi però a Sarah.

"Non ti preoccupare, penserò anche a quelle"

"Ah, quindi ancora è a piede libero" risposi delusa. Se voleva stare con me doveva liberarsi di lei, al più presto possibile. Non volevo che ancora ci provasse con lui e che quest'ultimo ci cascasse di nuovo, in fondo la fiducia va conquistata poco per volta.

"Tranquilla piccola, ti devi fidare di me"

"Va bene" dissi fredda.

"Emily non ti sto prendendo in giro, voglio starti accanto e so che per farlo dovrò modificare di molto la mia vita, per questo ti ho chiesto del tempo"

"Lo so Matt, é solo che non voglio soffrire di nuovo"

"Non soffrirai più, hai la mia parola" disse dolcemente.

"Che questioni hai dovuto risolvere?" dissi sospirando e sedendo sul letto, cambiai argomento, non volevo farmi soffocare dalle mille paranoie che stavano già invadendo la mia testa.

"Ho cercato di rimettermi in contatto con mia sorella, mi ha detto che mamma sta male, ma che in questo momento non è il caso che mi faccia rivedere, potrei peggiorare la situazione"

"Cosa? Matt tua mamma sta male, non potrebbe essere altro che felice rivedendoti" cercai di convincerlo.

"Non è così semplice Emily, sono un disastro come figlio e non voglio che lei pensi che sia riapparso dal nulla solo per secondi fini"

"Matt, qualsiasi cosa tu decida io sarò al tuo fianco" dissi sincera.

"Grazie bambolina, adesso vado a farmi una doccia, ho bisogno"

"Va bene, rilassati e non pensare sempre al peggio, ti prego"

"Lo farò, buonanotte piccola"

"Buonanotte Matt" sorrisi.

Matt era in continua confusione, non sapeva nemmeno lui cosa fare, la sua famiglia era uno dei suoi punti deboli, ed io, ero l'unica che lo sapeva con certezza. Ero la prima ragazza con cui si era aperto così tanto e ne ero estremamente felice, per questo dovevo aiutarlo in tutti i modi possibili. Doveva riacquistare i rapporti con sua madre e sua sorella almeno, suo padre sarebbe stata una conseguenza. Speravo tanto di riuscire a mettere a posto la sua vita, forse grazie a questo, sarebbe finalmente tornato sui suoi passi e gli sarebbe crollata quell'odiosa maschera che invece tanti, al contrario mio, ammiravano.
Decisi di scendere al piano inferiore per andare a prendere un bicchiere d'acqua. Sentii il cellulare squillare di nuovo, pensai che fosse di nuovo Matt e corsi di sopra per rispondergli, rimasi sorpresa quando invece vidi il nome della mia migliore amica sullo schermo, quella sera doveva essere con Luke, pensai subito che fosse successo qualcosa di brutto.

"Pronto?" risposi.

"Emily devi aiutarmi" disse per nulla calma.

"April tutto bene?" risposi iniziandomi ad agitare.

"Emily credo che Luke mi tradisca, é tutta la settimana che lo vedo strano e questa sera mi ha dato buca"

"April non ti allarmare subito, magari é solo impegnato con lo studio" cercai di rasserenarla, anche se, sapevo già dove saremmo andate a parare.

"No, lui non é mai a casa e figurati se studia, ho bisogno di capirci di più"

"Cosa intendi fare?"

"Ho visto delle storie su Instagram, a casa di Alexander c'è un festino, credo siano tutti là"

"Mica vorrai imbucarti a casa di quello?!" dissi disgustata ripensando a quando lo baciai per colpa di quello stupido gioco, in realtà fu una scelta mia, se solo Matt fosse delle volte meno stronzo, queste cose non capiterebbero.

"Non ci andrò di certo da sola! Mi accompagnerai tu! Piaci ad Alexander e si é visto, e magari piace anche a te dato che sei andata a baciarlo" disse divertita sulle ultime parole.

"April stai scherzando? Te lo scordi! Non andrò a casa di quel viscido! E soprattutto non mi piace per niente, anzi mi fa ribrezzo" risposi ancora più inorridita ricordando quanto puzzasse il suo fiato di alcol e fumo.

April non poteva sapere il perché di quel mio gesto, non poteva minimamente immaginare che lo avessi fatto per via di Matt.

"Emily ti prego! Ho bisogno di capire e tu sei l'unica che in questo momento può aiutarmi, non voglio stare male"

"E va bene, lo faccio solo perché sei la mia migliore amica" accettai.

Alla fine April era davvero la mia migliore amica e nonostante tutto, non avrei permesso che soffrisse e tanto meno avrei permesso a Luke di prenderla in giro, ero convinta fin dal principio che qualcosa non andasse. Mi ero fidata del loro rapporto apparentemente genuino, ma si sa, l'apparenza inganna e fidarsi é bene ma non fidarsi é meglio. Potevo benissimo ribaltare questo mio ragionamento anche su me e Matt, ma ero abbastanza sicura che Luke non avesse di certo detto le stesse cose ad April. Matt era dolce e serio quando si raccontava, mentre Luke, da quello che sapevo, non si era mai espresso sulla sua vita privata.
Cercai qualcosa di carino dentro l'armadio, di certo non avrei indossato chissà che cosa, era una missione più che una serata per divertirsi. Presi dei pantaloncini neri, una camicetta bianca e delle converse con delle borchie. Mi spazzolai i capelli, un po' di mascara, rossetto rosso e fui pronta per scendere le scale, prendere la mia auto e raggiungere casa di April. Lei era già fuori e appena mi vide montò in macchina velocemente.
Arrivammo davanti a questa piccola casa di periferia, nulla in confronto alle altre che erano in possesso di Luke. Al di fuori vi erano dei ragazzi che fumavano, per fortuna passammo inosservate dato che erano già strafatti. Entrammo in casa, ed al contrario però, venimmo accolte da Alexander. Salutò April con un cenno, mentre a me con dei baci sulle guance, era orribile ed in più la sua camicia era sporca di birra e vino, cercai di allontanarmi da lui e raggiunsi la mia migliore amica che in quel momento rimase impietrita guardando la scena che si ritrovò di fronte agli occhi: Luke ed una mora che si stavano baciando. April senza dire o fare nulla, guardò altrove e trattenendo le lacrime, uscì dalla porta per poi dirigersi verso la nostra auto, salì e continuò a non dire una parola.

"April.." dissi dispiaciuta accarezzandole la mano, non sapevo cosa fare, quello mi sembrò uno dei gesti più idonei in quel momento.

"Andiamo a casa" rispose guardando fuori dal finestrino.

Accesi il motore e tornammo presso la sua abitazione, nel mentre, una pioggierella fina iniziò a cadere sul vetro, tutto ciò rendeva l'atmosfera ancora più tetra di quanto potesse già essere. Accompagnai April in casa, so che non appena l'avessi lasciata sola, avrebbe iniziato a fare pazzie come distruggere tutto quello che avrebbe trovato davanti, perciò decisi di rimanere con lei quella notte.

"Lui aveva detto di amarmi.." disse sedendosi sul divano mentre due lacrime presero il via libera e rigarono la sua guancia.

"April gli uomini sono tutti uguali, ti capisco perfettamente" risposi inginocchiandomi davanti a lei per essere alla sua altezza, poi presi le sue mani tra le mie.

"Lui aveva detto che sarei stata la donna perfetta per la sua vita.." continuò ignorando le mie parole, intanto iniziò a piangere intensamente.

"Luke è uno stronzo, non ti merita" cercai di dirle per tranquillizzarla, ma ebbi la reazione inversa.

"Avevi ragione tu Emily! É uno stronzo! Dovevo darti retta fin dal principio, invece come una stupida mi sono lasciata incantare ed é finita come tutti sapevamo" disse alzandosi dal divano ed urlando. "Quel maledetto gruppo di idioti! Sono delle bestie non sono delle persone! Usano la gente come gli pare e io sono solo una stupida!"

"April cerca di calmarti per favore, a tutti può capitare di fidarsi delle persone sbagliate! Io ne sono un esempio vivente!" era vero, mi ero fidata ben due volte di qualcuno che voleva solo farmi del male, nessuno come me poteva capirla.

"Lo so Emily, perché capitano tutte a noi?" rispose guardandomi negli occhi piangendo.

"April non é di certo colpa nostra, dobbiamo solo imparare a riconoscere questi idioti"

"Beh come esempio possiamo prendere quel gruppetto di disadattati! Li odio!" Urlò.

"Senti perché tutta questa rabbia non la usi su di Luke appena lo ribecchi?" proposi.

Volevo che tirasse fuori la leonessa che era in lei, doveva tirare fuori quel ruggito e gli artigli, doveva far vedere a quel coglione chi comandasse. Tentai di riportare quell'odio unicamente su di Luke, se solo avesse saputo di Matt sarebbe venuto fuori un putiferio.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top