Capitolo 14.

Quella mattina decisi di rilassarmi. Avrei dovuto studiare, ma tra i continui messaggi intimidatori di Martin e l'apparente menefreghismo nei miei confronti di Matt, decisi che la miglior cosa da fare era prendere un po' di tempo per me stessa. Feci una doccia ed approfittai per farmi delle maschere e degli scrub. Ormai casa della mia migliore amica era come casa mia, ero cresciuta da lei e avevamo condiviso talmente tante cose che non poteva essere diversamente. Anche i suoi genitori erano spesso fuori per lavoro essendo suo padre un pilota di linea e sua madre una manager aziendale, ma almeno non erano separati e la mamma non lavorava ad ore ed ore di distanza.
Una volta uscita dal bagno profumata e fresca come una rosa, mangiai qualcosa con April. Tra un boccone e l'altro tentò di ripetermi qualche argomento che avrebbe dovuto preparare per l'esame che avremmo dovuto sostenere a breve. Ultimamente era rimasta molto indietro e doveva recuperare per forza per non rimanere fuori corso. Passammo il pomeriggio tra una chiacchiera e l'altra, qualche momento di studio e tanti messaggi di Luke. La sera iniziammo a decidere cosa indossare, solo lì mi accorsi di non avere nulla da mettere non essendo tornata a casa, e di certo non potevo andare alla festa con un paio di jeans o con il pigiama prestatomi da April.

"April non ho nulla da mettermi, dovrai prestarmi qualcosa" dissi ridendo.

"E dov'è il problema cara? Scegli quello che vuoi, tranne l'abito rosso, quello lo indosserò io" rispose ammiccando.

Aprii il suo armadio e mi trovai davanti un'infinità di abiti di tutti i colori. April non aveva dei gusti molto simili ai miei, anzi, tendeva molto a farsi notare e perciò la maggior parte dei vestiti erano pieni di brillanti e perle. Scrutai bene ogni capo, ma non riuscii a trovare il più adatto a me.

"Metti questo, è favoloso e ti starebbe benissimo" disse prendendo un abito molto corto, aderente, bianco e ovviamente pieno di brillantini.

"Credi davvero che potrebbe starmi bene? Di solito non uso il bianco e.." venni subito bloccata.

"E nulla, provalo e vedrai! Indossa questi tacchi" disse porgendomi dei tacchi molto alti e di color oro.

Andai in bagno, mi truccai mettendo in risalto gli occhi con una bella riga di eye liner ed un rossetto rosso, indossai l'abito ed i tacchi. Anche April era quasi pronta ed appena mi vide rimase a bocca aperta.

"Sei bellissima!" urlò.

"Dici sul serio?" chiesi non convinta, non mi sentivo molto a mio agio in quell'abito così aderente ed appariscente.

"Ovvio tesoro! Però manca qualcosa.. Ah sì!" disse girandosi e cercando qualcosa nel portagioie. "Questa è perfetta" continuò avvicinandosi a me e agganciandomi una collana di brillanti con catena d'oro dietro al collo.

"April è bellissima, sei sicura?" chiesi sbalordita dalla bellezza della collana.

"Certo Emily, devi brillare questa sera e questa ti aiuterà" rispose sorridendo.

L'abbracciai forte e lei finì di prepararsi, indossò un abito rosso fuoco lungo fino ai piedi, ma con uno spacco vertiginoso che faceva intravedere l'intera gamba, dei tacchi altissimi ed in fine fece dei bellissimi boccoli che mettevano in risalto il suo meraviglioso volto. Salimmo in macchina e dopo pochi minuti arrivammo a casa di Sarah. Luke ed il suo gruppetto di amici era davanti all'enorme cancello e ci stavano aspettando, naturalmente vi era anche Matt. Appena lo vidi iniziai a sentire una strana sensazione allo stomaco. Continuai per la mia strada facendo finta di non averlo visto, ma potei percepire i suoi occhi puntati su di me per tutto il piccolo tragitto che percorremmo fino alla porta d'ingresso. Entrarono prima loro, poi April ed in fine io. Ad accogliere gli invitati c'era Sarah con le sue due amiche che la seguivano ovunque, appena mi vide mi bloccò.

"Ehi Emily! Ma che bel vestito! Credi seriamente di far colpo su Matt? Scusaci ma l'altra sera eravamo molto impegnati" disse ridendo ed ovviamente seguita dalle altre due.

"Io non devo dimostrare nulla a nessuno tranquilla" risposi fredda.

"Beh tesoro, anche perché non credo che ti darebbe attenzioni" continuò ridendo.

Decisi di non risponderle e di passare oltre, non avevo certo intenzione di abbassarmi ai livelli di quella poco di buono. Notai Matt guardare nella mia direzione per poi distogliere lo sguardo non appena lo incrociò con il mio. Aveva visto tutta la scena e non ero così sicura che lui avesse voluto che questa storia della chiamata venisse fuori, sarebbe stato uno scandalo sapere che uno del suo livello si stesse confondendo con una come me.
Raggiunsi April e mi misi a sedere accanto a lei, prendemmo qualcosa da bere e passammo la serata tra una risata ed una bevuta. Matt sparì per tutta la sera e tentai più volte invano di cercarlo con lo sguardo, ma non lo trovai da nessuna parte, guarda caso anche Sarah fu assente per buona parte della festa ed immaginai subito il motivo. Da lontano vidi anche Margaret che era seduta in collo ad un ragazzo, era davvero cambiata ed in peggio senz'altro. Verso le due tornò nel grande salone Matt seguito da Sarah ed il vedere la ricomparsa dei due soggetti in questione proprio nello stesso momento, confermò tutte le mie ipotesi. Quella strana sensazione allo stomaco iniziò a mutare ed a divenire sempre più forte, decisi quindi di andare a prendere una boccata d'aria all'esterno. Una volta uscita feci un bel respiro, non so cosa mi stesse succedendo, ma stavo provando un qualcosa mai assaporato prima. Matt era un ragazzo che in poco tempo era entrato nella mia vita, ma che nello stesso mi aveva dato certezze e protezione più di chiunque altro, inoltre i suoi occhi mi avevano stregata sin dal primo istante. Mentre ero assorta nei miei pensieri, notai un ragazzo ricciolo fissarmi poco lontano, era Martin. L'ansia riprese il sopravvento e rientrai in fretta per tornare da April che in quel momento aveva raggiunto Luke al tavolo con i suoi amici. Mi avvicinai e sussurrai al suo orecchio chi avevo visto, lei mi guardò e mi fece sedere accanto a lei. Matt con in collo Sarah, mi guardò e forse si rese conto di quello che stava accadendo dal mio sguardo e dalla mia apparente preoccupazione.

"Ragazzi vi saluto, vado che sono stanco" disse Matt rivolgendosi a tutti.

"Dai vai già via? Ti porti dietro Sarah?" rispose Luke ridendo.

"No torno a casa da solo, domani mattina devo studiare" continuò, per poi incamminarsi verso l'uscita.

Il mio cuore prese a battere talmente forte che ebbi paura potesse esplodere. Ero quasi sicura che Matt stesse andando a cercare Martin per dargli definitivamente una bella lezione. Non sapevo cosa fare e di certo non avrei potuto corrergli dietro, stavo morendo dentro e non vedevo l'ora di poter tornare a casa per riuscire a mandargli un messaggio ed assicurarmi che andasse tutto bene. Il resto della serata sembrò interminabile, salutammo tutti per poi tornare a casa di April.

"Emi resti qua stanotte?" mi chiese April.

"No tranquilla April, preferisco tornare a casa, devo studiare ed ho il libro là" risposi trovando una scusa, non avrei di certo potuto parlare con Matt davanti a lei.

"Va bene, allora faccio venire Luke, però ti accompagno" disse sorridendo.

"Non ti preoccupare April davvero, faccio una camminata, ho bisogno di una boccata d'ossigeno dopo essere stata tutta la sera a respirare fumo" risi.

April mi abbracciò forte e dopo esserci salutate dopo mille raccomandazioni, mi incamminai verso casa mia. Era notte fonda e fu davvero una scelta da irresponsabili percorrere quel tratto di strada sola e vestita in quel modo, ma dovevo arrivare senza nessuno alla mia abitazione, se Martin era lì davanti ero abbastanza sicura ci fosse stato anche Matt.
Iniziava a fare freddo ed i diversi rumori nel silenzio più totale mi spaventavano, ma con forza continuai a camminare.
All'improvviso sentii un rumore di passi dietro di me, non ebbi il coraggio di voltarmi e proseguii con il cuore in gola. Passo dopo passo quella presenza si avvicinò sempre di più, tanto che mi prese per un braccio e mi girò con forza, era chi purtroppo avevo paura che fosse.

"Che ci fai qua tutta sola eh? Vai da lui? E invece no vieni con me!" disse Martin arrabbiato e tirandomi per il braccio.

"Lasciami Martin! Lasciami mi fai male!" urlai disperata.

"Perché non rispondi alle mie chiamate? Rispondi!" mi diede uno schiaffo talmente forte da buttarmi a terra.

"Vattene! Non voglio avere più niente a che fare con te! Lasciami in pace!" continuai piangendo.

"Sei una stronza Emily! Io ti amo e tu vai dietro a quel bastardo!" urlò dandomi un altro schiaffo.

In quegli attimi ebbi solo tanta paura, stava per farmi davvero male ed io non sapevo come difendermi. Portai le braccia davanti al volto per cercare di attutire i colpi che mi stava sferrando. Proprio in quel momento però, non sentii più schiaffi ma solo gemiti di dolore provenienti da Martin. Aprii lentamente gli occhi e vidi Matt prendere a pugni quel pazzo con tale violenza da portarmi ad alzarmi ed implorarlo di smetterla altrimenti lo avrebbe ucciso.  Ovviamente non diede ascolto e continuò a suon di pugni e spinte a picchiarlo così forte che coprì il suo volto di sangue. Anche Matt prese qualche colpo, ma una volta che ebbe deciso di fermarsi anche sotto le mie urla disperate, la differenza si notò senza fatica. Martin si alzò stremato da terra e corse via quasi impaurito da così tanta rabbia sferrata sul suo corpo. Rimasi impietrita mentre Matt osservava quel codardo fuggire spaventato. Cercava di tamponarsi una ferita al labbro con il dorso della mano, poi si girò verso di me ancora con il fiatone.

"Stai bene?" mi chiese.

"S-sì" risposi sotto shock.

"Forza vieni con me, ti porto a casa" disse indicandomi di seguirlo con lo sguardo e così feci.

Salii dentro la sua auto poco più lontana, dal grande trambusto non mi accorsi del suo arrivo e nemmeno della frenata che improntò in terra per venire in mio soccorso. Nessuno dei due disse niente durante il breve tragitto, e quando arrivammo davanti casa mia cercai di ringraziarlo.

"G-grazie" dissi a voce bassa.

"Non devi ringraziarmi, l'ho fatto perché se lo meritava" rispose continuando a tamponare la ferita con la mano.

"Senti stai sanguinando, vieni in casa ti posso medicare la ferita, voglio sdebitarmi in qualche modo" proposi.

"Non c'è bisogno.."

"Ti prego" dissi prendendo una delle sue mani tra le mie e cercando di rassicurarlo più di quanto ne avessi bisogno io in quel momento.

Matt sospirò forte per poi accettare. Per restare lontani da occhi indiscreti, gli feci mettere l'auto in garage. Era molto riconoscibile dato che vi erano salite chissà quante ragazze e non avevamo nessuna intenzione di creare il gossip del giorno seguente. Gli feci strada ed aprii la porta, erano due giorni che non rientravo in quella casa e fece strano anche a me rimetterci piede, ancora più se pensavo alla compagnia che avevo accanto.

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