capitolo 12

-Vi conoscete?- domanda Shinichi confuso.
-No.- risponde frettolosamente Haruka- Deve avermi confuso con qualcun altro, signore.- continua poi assumendo un tono basso e freddo.
-Bene, iniziamo al lezione. Con lei vorrei parlare più tardi, se non le dispiace.- propone il professore scosso da quella vecchia conoscenza.
-Certo. Nessun problema.- dice Haruka, con lo stesso tono.
-Per cominciare vorrei introdurre l'argomento dell'esame.
Un brusio generale cominciò a prendere forma.
-Silenzio per favore! Vorrei che voi mi diceste cosa avete intenzione di portare, se già lo sapete...ovviamente!- esclama il professore, scoccando uno sguardo truce alla nuova studentessa che ricambiò.
-Lei per esempio...Mizutani cosa vuole portare?- chiede l'uomo ghignando.
-Oh beh...non lo so ancora...cosa mi consiglia lei?- chiede ghignando a sua volta.
-Ci penserò...- dice l'uomo cominciando a fissare la ragazza che sostiene lo sguardo.
Quel gioco di scambi non sfuggì all'infallibile detective che domanda incuriosito:
-Ehi, ma che succede? Vi conoscete o no?
-Ti ho detto di no!- urla in preda alla collera Haruka, attirando l'attenzione dei compagni.
-Me ne vado in bagno!- esclama, uscendo e sbattendo la porta.
-Ma che le è preso?- pensa confuso Shinichi.
-Beh, passiamo a voi. Cosa avete intenzione di portare?
Nel frattempo in bagno...
-Bene...finalmente ho l'occasione di farti fuori! Sei sempre stato una persona scomoda...insomma...da mettere a tacere! E c'è solo un modo... In che guaio ti sei cacciato amico mio! Non avresti mai dovuto farlo!- esclama Haruka con voce bassa, simile ad un sussurro.
Successivamente la ragazza tira fuori dalla tasca un ago appuntito, sufficiente a creare una morte immediata.
-Ci vediamo dopo le lezione, caro Signor Irata!- esclama con un sorriso agghiacciante sul volto.
Tornata in classe molti studenti la guardano in modo interrogativo, per via del suo improvviso sbalzo d'umore.
-E' tutto apposto!- dice Haruka sfoggiando un sorriso che ha l'effetto di tranquillizzare la classe.
Quando finalmente l'ora di religione finì, la campanella suonò portando felicità nell'aria. Il primo giorno di scuola finì.
Verso l'uscita due figure si aggirano guardinghe, in attesa dell'evacuazione degli studenti.
-E così ci rincontriamo Haruka Mizutani, o meglio Shiho Miyano?- domanda il professore ghignando.
-E già, Signor Irata! Eccoci qua!- risponde a tono la ragazza.
-Non mi aspettavo di vederti...dopo quella faccenda. Credevo che fossi andata in prigione.
-Infatti è così...ma sono riuscita a fuggire grazie alla generosità di un mio conoscente. Sono completamente scagionata dai miei crimini. Comunque tu avresti dovuto tenere la bocca chiusa...non avresti dovuto dire che ero stata io ad uccidere quell'uomo!- urla Shiho, con finta dolcezza.
-Ma sai...la giustizia trionfa!- risponde il Signor Irata con uno sguardo di superiorità.
-Peccato che...la tua vita stia per finire!
Detto questo Haruka, alias Shiho, prende l'ago, rimasto nascosto nella tasca dei pantaloni, e lo fa penetrare nel collo del povero Signor Irata.
Il veleno, di cui l'ago è impregnato, raggiunge subito il sangue.
L'uomo poi cade immediatamente a terra, morto.
-Bene! In caso qualcuno venisse a ficcanasare, non troverà molto materiale. Eliminando le orme delle scarpe e le impronte digitali dall'arma del delitto, rimane solo da farla sparire. Dove potrei metterla?- domanda guardandosi intorno- Oh ecco dove...! Almeno me lo leverò di torno!- esclama poi, sorridendo al pensiero di Kazutoshi dietro le sbarre.
-Ed ora...Uh? E questo? E' un capello...ma di chi...GIN! Li riconoscerei tra mille! Ma cosa ci fa qui? Che mi stia...seguendo? Possibile...devo stare attenta a non far saltare la mia copertura. Lui è furbo...ma io più di lui!- dice poi, stringendo le mani a pugno e facendo diventare le nocche bianche.
Successivamente la ragazza esce dallo stabile e raggiunge la sua nuova residenza. Che casualmente è situata davanti a quella di Shinichi Kudo.
-In questo modo posso controllarti più da vicino! Vado subito a farti visita, dobbiamo risolvere il codice che...ho fatto io!- esclama Haruka sorridendo.
Toc Toc
-Chi è?- chiede una voce maschile proveniente dall'interno della casa.
-Sono Haruka!- risponde felice la ragazza.
-Vieni entra!- esclama Shinichi aprendo la porta alla nuova arrivata.
-Scusa il disturbo, ma abbiamo un codice da risolvere!
-Nessun disturbo!
-Bene! Mentre tornavo da scuola, ho pensato a qualche combinazione e, di quelle che hanno preso forma nei miei pensieri, solo una può veramente essere abbinata al tutto.
-Quale? Ti ascolto.
-Ho pensato che i numeri 11,13,16,18,5 possono essere abbinati alle lettere dell'alfabeto.- comincia Haruka esponendo la sua tesi e prendendo un foglio di carta ed una penna con cui mettere in pratica la sua opinione- Il numero 11 corrisponde, secondo il mio pensiero, alla lettera "M". Ci sei? Alla fine abbinando il numero 13 alla lettera "O", il numero 16 con la lettera "R", il numero 18 con la lettera "T" ed infine il numero 5 alla lettera "E" viene fuori la parola "MORTE", ossia qualcosa che porta dolore nel cuore (nel caso di chi subisce) e sangue sulle mani (nel caso di chi provoca, ovvero l'assassino). Tutto chiaro?- dice Haruka lasciando a bocca aperta Shinichi.
-Brava, ottima deduzione! Saresti una perfetta detective!- esclama Shinichi affascinato dall'acume della ragazza e felice per la risoluzione dell'enigma.
Ora però la domanda è...
Perché scrivere tutto questo dilemma per indicare la parola "morte"?
E' forse un avviso?
Ma da chi è stato lasciato?
E perché?
Ci sono ancora tante domande e poche risposte.

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