Thomas (Ruick & Thomas pt. 5)

Perchè non c'è più?
Perchè è sparito?
Non gli ho dato molte attenzioni,
Ma lo penso sempre,
SEMPRE.

Ruick entrò nello studio del capoufficio, il Signor Thomas. Era un uomo assai affascinante: i suoi occhi erano verde smeraldo, i suoi capelli ordinati e bruni e la sua barba ben tagliata. Aveva poco più di 30 anni, ma era troppo grande per lui. Il suo studio aveva una finestra enorme che dava la vista sul mare e una grandissima scrivania su cui erano impilati fax, documenti, curriculum e tante altre cose. Thomas era seduto su una poltroncina verde mentre leggeva un giornale.

Appena sentì la porta aprirsi, si voltò verso di essa e vide Ruick. -Buongiorno. Lei dovrebbe essere Ruick Rivera, giusto?- La sua voce era passionale e profonda. -S...Sì- rispose Ruick esitante.

Il capoufficio indossava una camicetta nella quale due bottoni erano sbottonati. Si vedevano perfettamente i suoi pettorali scolpiti. Aveva anche una cicatrice sul palmo della mano, vicino al pollice. Era molto grande e la grattava molto spesso con la mano sinistra.

Dopo aver fatto accomodare per bene Ruick e averlo messo a suo agio, iniziò a parlare del più e del meno mentre gli preparava del tè verde. Gli porse un foglio e una penna e disse: -Le chiedo di firmare qua, qua e qua.- indicando con l' indice destro dove doveva firmare. Senza neanche leggere il contenuto di quel documento, firmò e appoggiò con gentilezza la penna sulla scrivania. -Grazie mille.- Disse Thomas ridacchiando. Si avvicinò verso la porta e la chiuse a chiave. Abbassò la tapparella della grande finestra e accese una piccola abat-jour. Thomas si avvicinò a Ruick e lo guardò maliziosamente. Accarezzò i suoi capelli vellutati e gli mise una benda sugli occhi.

-Con quelle firme, mi hai permesso di fare tutto ciò che voglio di te.- Ruick non riusciva a muovere un muscolo; riusciva a respirare a malapena ma una cosa la percepiva bene: il suo cuore stava battendo molto velocemente. Iniziò a sentire un rumore metallico: Thomas si stava slacciando la cintura. Prima di abbassare i pantaloni decise di legare Ruick alla sedia e lui non avendo la forza non si oppose. Non riusciva proprio a muovere niente.

Avvicinò la sua mano alla bocca di Ruick per poi scendere più in profondità. Passò da un posto all'altro, lentamente e passionalmente: braccia, mani, pettorali, e per finire nel luogo dove non si tocca. -12 centimetri molle, 16 duro, vergine, di sicuro passivo. Non male per la tua età...- Toccava e toccava, ma il fatto interessante è che lo faceva con un fare da esperto.

L'unica cosa a cui Ruick stava pensando in quel momento era di uscire da quell' orribile situazione.

Thomas iniziò togliendo la giacca a Ruick, per poi sbottonargli la camicia. Iniziò a solleticargli fastidiosamente i capezzoli con le sue dita penetranti e in poco tempo anche la sua camicetta era buttata per terra. Il fisico di Thomas era molto più spettacolare di quello di Ruick.

Tolse la benda a Ruick e quando quest'ultimo vide i muscoli di Thomas, le sue pupille si dilatarono. Forse era caduto in amore, anche se qualche istante prima stava maledicendo la sua scelta di venire a lavorare in quel posto.

Thomas avvicinò le sue labbra a quelle di Ruick, e dopo poco lo slegò. Gli tolse anche a lui la cintura e gli abbassò i pantaloni. Subito dopo Ruick appoggiò i suoi gomiti sulla scrivania e lasciò fare tutto a Thomas, che gli tolse le mutande. -È bello sodo...- Disse mantenendo la sua voce profonda.

Dopo di ciò abbassò anche le sue mutande e dopo aver leccato l'indice destro e quello sinistro, gli mise dentro il suo pene. Ruick non aveva mai sentito una sensazione così strana prima d'ora: era un dolore atroce, però gli piaceva.

Thomas sculacciava per bene il suo amichetto con una mano, mentre con l'altra si appoggiava alle sue spalle.

In ben poco quella stanza si trasformò in una fattoria di orgasmi. Fortuna volle che l'ufficio era abbastanza lontano dalle postazioni di lavoro degli scrittori e per questo nessuno riusciva a sentirli.

Dopo venti minuti i due erano già rivestiti, le tapparelle rialzate e la porta aperta. -Buon primo giorno di lavoro Ruick, e a presto.- Concluse Thomas con un occhiolino finale.

Thomas era il diavolo in persona, ma prima di essere un diavolo era un angelo. Qualcosa, o qualcuno lo spinse a diventare come è adesso. La sua cicatrice sulla mano era il vero segno indelebile che lo ha reso il diavolo.

Spazio autore:
Uno dei capitoli più lunghi per ora.... eheheheh.... ush..... povero Luke..... tutto solo soletto.
Ringrazio DAVVERO TANTO Shonenriot_exe per avermi fatto la nuova cover per questa storia. Ha un servizio fatto apposta per richiedere cover, Aesthetic e tante belle cose. Andate in tanti a richiederne una!! Fidatevi, non ve ne pentirete :)

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