L'amore è un bisogno, una necessità. L'amore è un sentimento che trasforma, che rende il mondo più bello di quanto abbiamo sempre immaginato. Tu sei il mio amore e senza i tuoi occhi e le tue labbra, non sopravvivo.

Martinez era steso sul suo letto. Era a pancia in su, aveva le braccia dietro la testa ed era mezzo nudo. I suoi muscoli scolpiti insieme alla sua pelle rosacea riflettevano la luce proveniente dalla sua lampadina a Led.

Era triste. Aleandro gli aveva confidato da poco che era innamorato di Sofia. Iniziò a pensare a tutti i bei momenti passati con il suo migliore amico. Il tutto fece eccitare un po' troppo Martinez. Era così eccitato che... prese la sua mano destra, percorse lentamente tutti i muscoli del torso e si avvicinò ai boxer, bianchi ed elasticizzati.

Li sfilò e iniziò con un movimento verticale a massaggiarsi il membro. Mancavano pochi istanti all'arrivo dell'orgasmo quando qualcuno citofonò.

Con un po' di nervosismo e in modo repentino, si mise una maglietta e un paio di pantaloni e corse verso il citofono: -Chi è?- Chiese Martinez. -Sono io.- -Io chi?- -Aleandro!!- rispose innervosito.

Dopo aver salito i 53 gradini del condominio per arrivare al piano di Martinez, Aleandro spalancò la porta violentemente e senza salutare, afferrò Martinez per la maglietta, e lo sbattè nel muro più vicino: -Che cazzo hai detto a Gwen?! È una grande pettegola!! Come ti sei permesso a dire ai quattro venti che amo Sofia?-

Martinez era innocente. Non aveva fatto niente. Ha sempre tenuto ad Aleandro e non si sarebbe mai permesso di ferire i suoi sentimenti.

Con una voce flebile Martinez disse: -Non....ho fatto niente...- e scoppiò a piangere. Aleandro allentò la presa. -Un'amico non si tradisce... e poi... chi sarebbe questa... Gwen?- domandò singhiozzando.

Pensando che fosse uno scherzo, Aleandro, dopo aver chiuso gli occhi e sospirato, avvicinò la sua bocca all'orecchio sinistro di Martinez e gli disse sussurrando: -Gwen sa tutto. Gwen sa che ti piaccio. Gwen sa che resteremo sempre amici.-