Disagio (Jessica pt. 4)
Ma perché la vita è così dura?
Perchè è così corta?
Perchè devo vivere se poi so che dovrò morire,
sotto un ponte, tra l'altro?
Perchè ho conosciuto Marcus?
COSA VUOLE DA ME?
Jessica aprì il portone del pub e vide seduti vicino al bancone, Marcus ed un uomo grosso, alto e con le spalle belle robuste.
Molto probabilmente era il padre di Marcus.
Marcus sentendo il portone aprirsi si voltò e vide Jessica. Era fantastica. Speciale.
Il suo collo era avvolto da un foulard nero di seta, accompagnato da un'abito di pizzo, sempre nero. Aveva dei tacchi rossi e le labbra color rosso fuoco. Le palpebre erano leggermente allungate grazie all'eye-liner nero e i suoi capelli, mori e lunghi, erano tutti raggruppati in uno chignon.
Sembrava essere uscita da una fiaba nella quale era la principessa.
-C...Ciao...- Disse Marcus con timore.
-Q...Questo è mio p....padre, Adam.-
Gli occhi di quell'uomo erano penetranti ed invadenti. Dopo essersi seduta, Jessica guardò Adam e sorrise falsamente. Si sentiva a disagio.
-Beh, Jessica, Marcus mi ha già parlato un po' di te, ma vorrei capire cosa vorresti ottenere dalla mia azienda.- Chiese Adam con la sua voce tempestosa e rauca.
-Sono una ragazza molto semplice che cerca da quest'azienda qualche soldo per mantenermi in vita. Sa, i miei genitori sono morti ormai da un anno in un incidente stradale e hanno dato tutta la loro eredità alla mia sorella che si gode la vita a New York. Sa, non ho mai conosciuto mia sorella perchè già all'età di nove anni, le proposero di andare in un collegio a Brighton, in Inghilterra. Quando lei aveva nove anni, io non ero neanche nella mente dei miei genitori... Perchè i miei fottuti genitori sono separati... e io nacqui da un altro padre. Appena nacqui capii che la vita non era semplice e crescendo i miei occhi di giorno in giorno si svuotavano e rigonfiavano di lacrime a vedere litigare i miei genitori. All'età di 9 anni il mio patrigno entrò nel giro della droga, e in men che non si dica anche mia madre ne entrò a far parte. Da quel momento in poi iniziai ad essere presa in giro dai miei compagni di scuola, a dover fare le faccende domestiche e iniziare a soffrire. Da quel momento, iniziai a non sentire emozioni. Venivo trascurata, umiliata e mortificata, ma mi feci forza e decisi di non dare più ascolto a niente e nessuno, non provando nessuna emozione. Da un po' di tempo a questa parte ho iniziato a relazionarmi nuovamente con le persone e riscoprire alcuni sentimenti seppelliti ormai da anni e so che prima o poi riuscirò a superare quel trauma.-
Nel mentre che Jessica parlava, Marcus sorseggiava un Moscow Mule, Adam un po' di whisky. Annuivano senza aprire bocca, ma quando Jessica concluse di parlare, Adam capì che era il momento di dire la sua opinione. -Mi dispiace per la sua situazione familiare. Vedo che è stata molto sincera con me, e tutto quello che ha detto oralmente potrebbe scriverlo un domani in un libro, magari in un banco da lavoro nella nostra agenzia. Se vuole, è ben accetta. Il reddito sarebbe di sessantamila euro annui, con cinquemila euro mensili. Che ne dice? La proposta è accettabile?-
-Sessantamila euro annui?? Cosa?! Per scrivere un libro?? Accetterei volentieri, ma ne è davvero sicuro?!- -Certo, cara Jessica.- Dopo aver ringraziato e salutato Adam, prese in disparte Marcus e gli disse: -Mi hai salvato.-
Si avvicinò a lui, lo strinse forte e lo baciò sulla guancia.
Spazio autore
Eh già..... già già... Jessica ha avuto una brutta infanzia, ma qualcuno gliela sta facendo dimenticare. A presto 💖
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