All'ospedale (Charlie & Luna pt. 3)

Charlie cadde per terra. Non dava segni di vita: stava lì, ferma e immobile di fronte alla verde sedia girevole del bancone. La gente si dispose intorno a Charlie e Luna che, nel frattempo piangeva.

Passata un'ora abbondante la povera Charlie riprese conoscenza. Percepiva il suo corpo steso su un qualcosa di davvero scomodo. Quando aprì gli occhi si ritrovò infatti in un letto di ospedale, con le coperte madide di sudore. Il primo rumore che sentì fu un sospiro di sollievo proveniente dalla madre, Louise, e dal padre, Edward.

Dopo aver ripreso conoscenza, Louise iniziò a parlare: -Abbiamo parlato con i genitori di Luna e ci hanno detto che tu continui a disturbarla durante le lezioni. Anche noi abbiamo deciso di farvi allontanare e, visto che non ti trovi bene in quella scuola, di farti cambiare scuola.-

Dopo degli attimi di silenzio, una lacrima cadde dall'occhio sinistro di Charlie che, rassegnata, annuì con la testa e chiuse nuovamente gli occhi.

Dopo un po' un infermiera in divisa portò un ripugnante brodo di zucchine dal colore verdastro, una piccola quaglia che più che pelle non aveva e 2 acini d'uva marci. Sembrava una barzelletta, ma purtroppo non lo era.

Dopo aver cercato di mangiare quel poco che poteva essere definito "mangiabile", Charlie notò che nella parte destra del suo letto c'era un comodino.

Incuriosita, decise di alzarsi dal letto con le sue ultime forze e di aprire il cassetto.

Trovò una lettera.

Era da parte di Luna.

Ciao Charlie, quando leggerai questo messaggio, io non ci sarò più.

Charlie iniziò a strattonare violentemente il foglietto.

Non sarò più la "Luna" bella e solare che conoscevi... I miei genitori hanno parlato con i tuoi... I tuoi non ritengono che tu sia... lesbica, ma tutti, te compresa, lo sanno. Sperando che tu possa capirmi, ti auguro il meglio tua vita. Addio.                                          Luna

Charlie era triste, ma allo stesso tempo arrabbiata e delusa. Decise di non pensare più a LEI: strappò quella maledetta lettera e la buttò per terra. Chiuse gli occhi e decise che da quel giorno sarebbe cambiata anche lei.

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