Capitolo 40
Pov Jack
Il sole era calato, ci eravamo ritirati per la notte, è letale restare nel Campo Sacro dopo il tramonto.
La leggenda narra che tutte le anime dannate che non sono riuscite a trovare riposo, al sorgere della luna riemergano dal terreno, sotto forma di spiriti maligni.
Nessuno però è mai riuscito a dire con certezza cosa succede durante la notte, chi si è avventurato non è più tornato.
Mi alzo dalla brandina improvvisata. Le ferite più profonde sono quasi del tutto guarite ed è ora di preparare un altro piano di attacco.
Mia sorella ed Emrata stanno facendo un ottimo lavoro, nessuno sospetta minimamente del loro coinvolgimento con me, meglio così.
Esco dalla tenda, l'odore di cannella mi arriva veloce al naso.
L'odore di Sharon giunge dall'altro campo a qui, sospiro pesantemente, la dea Luna solo sa quanto mi manca quella lupa.
Durante lo scontro con Vlad avevo percepito il suo odore talmente vicino da pensare che stessa affianco a me, più volte mi sono distratto e sono stato colpito.
In un attimo ripenso allo scontro, la furia di Vlad mi aveva colpito il collo, avrebbe dovuto uccidermi.
Afferro un vassoio d'argento con delle bende e mi ci specchio, la ferita dovrebbe essere ancora visibile, eppure non c'è neppure un graffio.
Esco di fretta dalla tenda, l'odore di cannella si accentua e seguo pian piano la scia che si era creata, potrebbe essere una trappola, eppure ho un maledetto presentimento che mi pesa sul petto e se l'istinto non mi inganna potrei riprendermi la mia Sharon.
Pov Sharon
Ci guardiamo tutte e tre con sguardi alquanto preoccupati, nessuna ha il coraggio di fiatare.
"Vlad ci ha ingannate, siamo sempre state le mate di Jack.."
Sussurro lentamente, mentre qualche lacrima solitaria lascia i miei occhi.
"Non ha senso, Karina come fa ad essere un vampiro? Ci deve essere qualcosa che ci sfugge."
Ci giriamo tutte e tre verso il campo dei Lycan, uno scricchiolio di foglie continuo rende il tutto inquietante, ma poi un odore di muschio mi fa spalancare gli occhi, noto Emmah e Karina su di giri, eccitate.
Facciamo qualche passo in avanti, e i passi si fermano, la fioca luce biancastra della luna mi permette di riconoscere quei lineamenti duri, mascolini, i lineamenti di Jack.
Senza pensarci due volte mi lancio in braccio a lui, mentre mi seguono le altre due me, tutte e tre con le lacrime che copiose scendono e ci bagnano il volto, senza curarci del mio piccolo Alpha che interdetto e preso alla sprovvista cade a terra, portandoci con se, e mentre unisce le sue labbra alle mie una leggera fitta mi colpisce la schiena, mi volto e Karina e Emmah non ci sono più, scomparse.
Non mi preoccupo a lungo, perché immediatamente le sento nella mia testa, mentre euforiche partecipano indirettamente al lungo e atteso bacio tra me e Jack.
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Allora Ladies.. sono tornata!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate like e commento mi raccomando.
Un bacio😘
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