Capitolo 38




Serro gli occhi, consapevole del fatto che quando li riaprirò potrei rischiare un infarto. Mi preparo mentalmente e sbircio un po', cogliendo dalla palpebra socchiusa una massa di capelli castani.

Sospiro e apro lentamente gli occhi, mettendo a fuoco le due figure difronte a me.

"Ciao Emmah, ciao Karina...che ci fate qui?non dovreste essere nella mia mente a farmi impazzire?"

Ridono entrambe e osservandole bene noto una leggera differenza tra noi tre. Karina ha gli occhi dalle leggere sfumature rosse che si fanno intense vicino all'iride, Emmah invece li ha totalmente neri e quando sorride si possono notare due piccole zanne, mentre Karina ha i canini più pronunciati, ma nonostante queste piccole diversità siamo identiche.

"Cosa ci fate qui? Cioè come avete fatto?" 

"Ricordi i sogni strani che fai e di cui non ti ricordi? Non sono riuscita a risalire alla voce femminile che li controlla, ma ho capito che ad ogni sogno corrisponde un incantesimo, che purtroppo non sei in grado di ricordare fino al momento del bisogno, come in questo caso. O almeno è ciò che ho capito finora."      La mia bocca insieme a quella di Emmah si spalancano, mentre fissiamo sconcertate Karina che ci ha tenuto tutto questo nascosto, e dallo sguardo che ha la mia copia lupesca credo che stia proprio per esigere spiegazioni.

Emmah fa per parlare, quando un boato inumano squarcia l'aria e urla sovreccitate  dispensano nell'atmosfera esclamazioni colorite riguardo i Lycan. Tutte e tre ci fiondiamo alla finestra, cercando di scorgere qualcosa, ma dai piccoli spiragli riusciamo a scorgere soltanto un orda di vampiri che varcano i confini del regno, diretti alla Terra Sacra.

"Rimandate a dopo tutte le possibili domante che volete pormi, ora dobbiamo capire come uscire da qui. Fuori dalla porta ci sono Truck e Wayne e da ciò che ricordo non si fanno problemi ad usare la forza se necessario, quindi abbattere la porta è inutile. Quindi Sharon rimettiti a sedere che la rincorsa non smuoverebbe per niente quella porta."

Sconfitta e colta con le mani nel sacco mi siedo insieme alle altre due sul letto, ad escludere tutte le cose insensate che potremmo fare per uscire di qui, ignorando completamente il fatto che la soluzione migliore è proprio difronte a noi.


Pov Jack

" Gli astri lo hanno detto, lo dicono e lo diranno ancora.
Nascerà un Alpha senza branco, un Alpha con il peso di una grave maledizione sulle spalle.
Nato sbagliato, un amore che mai sarebbe dovuto esistere.
Solo la forza può salvarlo, gli inferi lo attendono, il paradiso lo reclama.
Di chi sarà la vittoria ancora non ci è permesso saperlo, ma le stelle lo gridano a gran voce, molte morti ci sono state, ci sono e ci saranno.
La vittoria porterà altre morti, nessuno potrà salvarsi dalla Grande Guerra, è questo quello che dicono gli astri, nessuno verrà risparmiato, tantomeno l'Alpha maledetto. "

Leggo per la centesima volta questa lettera antica, molti fatti mi sono noti, ma non comprendo ancora cosa sia l'amore che diede alla luce un Alpha maledetto e soprattutto chi sia costui, è già esistito o deve ancora nascere?

Nessun altro libro riporta anche solo lontanamente queste parole contorte, non so chi sia l'autore e Rea non mi può aiutare, le è stato proibito dagli astri. Gli astri... per un secondo l'idea che lei sappia di cosa parla questa lettera mi balena in testa, ma subito la scaccio via sapendo che mi ha dato la sua parola su questa guerra, mi aiuterà, e se c'è una cosa che so bene di mia sorella è che nessuno tantomeno degli stupidi astri la possono fermare quando ha un obbiettivo in mente. Se questa lettera è importante me lo avrebbe detto.

Sorrido sadicamente nel pensando alla faccia che farà Vlad nel vedere due streghe scagliargli contro incantesimi, mentre il suo popolo sopprime sotto le grinfie del nostro.


•••

Questa volta sono in perfetto orario. Lasciate un like e un commento se il capitolo vi è piaciuto o se avete qualche intuizione riguardo la strana lettera.


Aggiorno martedì.

Un bacio😘

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