capitolo 3
[REVISIONATO]
In foto la mamma di Sharon.
Mi svegliai di soprassalto a causa dei soliti incubi, ancora scombussolata andai in bagno e il getto caldo della doccia mi sciolse i muscoli tesi.
Ripensai alla mattinata passata, le sentinelle Lycan mi avevano quasi presa, dovevo stare attenta, il loro Alpha non si sarebbe lasciato alle spalle un tale affronto.
Strinsi i pugni dalla rabbia, non ero ancora pronta a scontrarmi con quella bestia.
Mentre il getto scorreva su di me bruciandomi lievemente la pelle escogitai un modo per provocarlo in sicurezza, mi piaceva il pericolo è volevo vederlo in faccia. Mi avrebbero cercata, ma io sarei stata un passo avanti.
Uscii dalla doccia e poco dopo scesi a prepararmi qualcosa da addentare.
Il frigo era quasi vuoto, ma fortunatamente c'era tutto quello che mi serviva.
Diversi ululati consecutivi mi fecero sobbalzare.
Erano vicini. Il cuore saltò qualche battito, l'ansia prevalse e si mischiò alla rabbia.
Cinque lupi annusavano e setacciavano il terreno per trovare il lupo scappato, tra loro c'era anche l'Alpha, un lupo enorme dal manto nero e gli occhi rossi, come me.
Un odore di muschio e terra fresca mi invase i polmoni e il mio cuore tremò brevemente, la mia lupa impazzì e io capii il danno.
Era il mio mate.
Con un occhiata fuori controllai se fuori ci fossero ancora quelle belve, erano spariti.
Afferrai il piccolo pensiero scritto sul pezzetto di carta ingiallito, e corsi fuori.
Arrivai al fiume e alla mia roccia, col tempo era diventato il mio luogo segreto, che aveva conosciuto i miei pianti, le poesie per i miei genitori e tutta la mia adolescenza scombussolata.
Tirai fuori dalla tasca il pezzetto di carta, lo lessi mentre qualche lacrima fuggí al mio controllo, cadendo nell'acqua con un rumore delicato come la pioggia primaverile.
Jack's POV
Mi alzai deciso a scovare l'intruso dell'altro giorno.
Radunai quattro sentinelle, avevo uno strano presentimento, nessun lupo era mai fuggito dal mio territorio, nessuno aveva mai fregato le mie guardie sul confine.
Ero arrabbiato, immensamente, quel lupo deve sparire e se possibile per mano mia.
Seguimi le tracce fino al fiume, da lì in poi erano sparite come se si fosse volatizzato.
"Alpha, non c'è nulla, ha cancellato tutto."
"Torniamo a casa."
Iniziai a trotterellare via, poi un odore inebriante e irresistibile mi avvolse.
Un ululato interiore mi fece tremare il petto.
"Mate"
Il mio lupo era impazzito sentendo quel profumo alla vaniglia. Tornai indietro fino al punto in cui il fiume si inoltrava nel bosco.
Lei era lì, seduta su un masso rilassata, il cuore tremó nelle profondità del mio petto.
Tremò così forte da scuotermi, da sconvolgermi.
Ma sapevo che il meglio doveva ancora arrivare.
Angolo me:
Ragazzi/e spero la storia vi piaccia, leggete anche l'altro mio libro e lasciate una ☆
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