capitolo 3


Jungkook andata via la giovane fissa la porta che con eleganza si è chiusa alle spalle ringraziando la volta in cui aveva deciso di metterne una trasparente.

Che fisico.

Con un ghigno raccoglie le sue cose iniziando a camminare verso l'uscita, i suoi passi riecheggiano nel corridoio successivamente lungo l'atrio per poi disperdersi sull'asfalto del parcheggio.

Fissa la luna, splendente, quasi piena, alcune nuvole le scorrono affianco incapaci però di oscurarla completamente, ama paragonare la luna alla sua vita.

Brillante, magnifica , ineguagliabile, ma costantemente in rotazione attorno a una cosa : i soldi.

Ama i soldi, non da non spenderli mai, come Namjoon, al contrario lui adora sperperarli in dolciumi, ricche cene, banchetti ,feste e divertimento, perché si anche se ormai ha 24 anni , è pur sempre a stretto contatto con Jimin, la lussuria in persona.

Arrivato alla sua auto la apre con classe e si mette alla guida, le strade illuminate di Seoul gli sfrecciano intorno incorniciando il suo viaggio verso casa.

Accende la radio, ma subito una chiamata interrompe la musica che ha riempito l'automobile, fissa confuso lo schermo prima di rispondere.

-Jeon Jungkook, mi dica- pronuncia con voce garbata.

Una risatina risponde dall'altro capo della conversazione- Buonasera, disturbo?- una voce femminile, melliflua, Jungkook la riconosce subito.

-signorina Kim- ridacchia sua volta con un che di soddisfatto-a cosa devo la sua chiamata?- domanda curioso, ma altrettanto ghignante.

La ragazza sorride, scuote la testa e riprende a parlare- ho dimenticato li dei fascicoli, volevo accertarmi che li avesse trovati, potrei riaverli domani in riunione?- Jungkook sorride smagliante.

Sono suoi allora.

-certo, li ho trovati, potrà passarli a prendere sta sera, alla festa che ho organizzato. Ci saranno anche gli altri rappresentanti cha ha visto in sala, alle otto, l'indirizzo potrà trovarlo sul sito dell'azienda. La aspetto Soomin.- e senza che lei possa ribattere o confermare butta giù la chiamata.

Soomin sorride.

Esattamente ciò che sperava.

Butta il telefono sul suo suntuoso letto dirigendosi verso l'armadio, nulla di più facile ammaliarlo, è bastato un vestito elegante e un rifiuto per stregarlo completamente, il suo compito si sta rivelando sempre più semplice.

Jungkook arrivato a casa apre la portiera dirigendosi verso l'entrata.

Varca la soglia e subito Jimin gli va in contro sorridente- bentornato Kookie- lo saluta gettandosi tra le sua braccia e baciandolo con trasporto.

Jungkook allaccia le braccia ai suoi fianchi inspirando a fondo il suo aroma - ciao Jiminie.

Il rosa si stacca fissandolo- oggi festa, cibo, alcool e sesso?- pronuncia l'ultima parola come se fosse l'unica cosa che aspetta da tutto il giorno, anche se è passata solo un'ora e mezza dal loro ultimo rapporto.

Questo ragazzo è insaziabile.

-sì Jimin, è tutto pronto?- domanda il moro sbirciando oltre il ragazzo e vedendo i tavoli preparati e lo sfarzoso giardino trasformato in una discoteca all'aperto.

-tutto pronto, e sì in cibo è in abbondanza e ci sono taaanti , ma taaanti dolciumi- risponde canzonatorio Jimin sempre con la braccia allacciate al suo collo.

-bene- e detto ciò il campanello suona, jungkook alza lo sguardo verso l'orologio moderno appeso al centro della stanza: sono le otto.

-amore vai ad aprire tu- sussurra a Jimin dirigendosi in camera, ha bisogno di vestirsi meglio, ha bisogno di essere perfetto e soprattutto attraente, sta sera vedrà quella Soomin: vuole fare una figura mozza fiato.

Apre la porta della camera mentre si sbottona la camicia bianca. Apre l'armadio di legno nero e scorre tutti i vestiti fino a trovare quello giusto: una camicia bianca, giacca e pantaloni blu. Sono i suoi vestiti più costosi, ma non meno di classe.

Con questo faró sicuramente centro,non ho dubbi.

Si veste e esce dalla stanza. Appena mette piede nella zona riservata alla festa viene investito dalle già presenti risate degli invitati. L'aria fa muovere i capelli del moro, mentre lui passa in rassegna tutti i presenti e... Eccola, col suo vestito rosso attillato senza spalline, che mette in risalto tutto. Fa un passo, come se tutto si fosse fermato e lui dovesse arrivare a lei senza alcuna difficoltà, ma...

-Hey- gli fa Jimin avvicinandosi -Che fai?-

-Non posso nemmeno guardare i miei invitati, ora? - dice di rimando lui, seccato.

-Non ho detto questo, solo... Nulla, ci vediamo dopo Jeon, e spera che io sia clemente. - risponde con un ghigno il ragazzo dai capelli rosa, andandosene.

Jungkook ghigna mentre si avvia nuovamente verso la donna.

I suoi passi smuovono l'erba fresca, tradendo la sua presenza.

La donna si gira lentamente e lo guarda, non molto sorpresa.

-Beh, le piace la festa, signorina Kim? -

-Non è male, ma ho visto di meglio quando sono stata a Shangai-

-Oh, Shangai. Li si che sanno come si fanno le feste. -

-Già. In ogni caso non sono venuta per parlare di feste. I miei documenti... -

-Ovviamente. Mi segua-

I due attraversano l'enorme porta vetrata, ritrovandosi in un ampio salone. Superano poi una rampa di scale e poi un lungo corridoio. Il moro apre la seconda porta a destra e entra, seguito dalla donna nell'abito rosso.

Jungkook si dirige verso la scrivania in fondo alla stanza, apre il terzo cassetto e tira fuori i documenti. Si dirige poi verso Soomin, porgendole i documenti. La signorina Kim fa per prendere i fogli, ma Jungkook li tira verso di sé più velocemente.

-Si puó sapere cosa devo fare per riavere i MIEI documenti? - sbuffa la ragazza.

Il moro mette la mano libera sulla schiena della donna, attraendola verso di lui. Soomin sussulta.

Non se lo aspettava forse? Effetto sorpresa, ancora meglio.

Si avvicina all'orecchio di Soomin e le sussurra:

-Se non se ne rende conto da sola...Cercheró di farglielo capire-

Jungkook fa scivolare la mano sempre più in basso, verso il fondo schiena.

La donna ansima e si avvicina ancora di più al corpo dell'uomo.

-È chiaro ora? -

Soomin ride piano, toccando il petto del moro.

Finalmente ha ceduto.

Lo spinge su una sedia e lo guarda.

Lo conosco quello sguardo... Ridacchia lui fra sè

Soomin si avvicina sempre di più al suo viso. Le loro labbra sono a pochi centimetri l'una dall'altra e... gli sfila di mano i documenti.

Jungkook rimane immobile, come uno stupido, mentre Soomin si allontana.

Non posso lasciarla andare.

Si alza e comincia a camminare, affiancandosi alla donna.

-Ha recitato bene, sa? - comincia Jungkook.

-Mai sentito che le persone sono disposte a tutto per avere ció che vogliono? - Si volta verso di lui, con un ghigno in faccia. Lui la guarda a sua volta.

- Beh, prima o poi cederà. Cedono tutti-

Arrivano in cortile, calmi come se qualche minuto prima non fosse successo nulla.

La festa continua per qualche altra ora e quando tutti se ne furono andati Jungkook si dirige verso la camera di Jimin. Al rosa non era piaciuto come aveva guardato Soomin. Sapeva già cosa lo aspettava. 

autrici:cassandraloki

Armyandotaku

stilistGaia_Cabras


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