capitolo 2
Non ci mise troppo a trovare il suo posto, considerato che la sua segretaria aveva già sistemato un bigliettino con il nome di ciascuno dei presenti davanti alle sedie di pelle nera. Il suo, ovviamente, era al posto di capotavola.
Jungkook :il famoso capo di un'impresa d'armi. Era conosciuto per essere "l'uomo che arma gli eserciti". Ma nel suo mondo, quello vero, non lo era di certo per quello. Il peccato di Gola, uno tra i 7 demoni più forti. Uno tra i demoni che tutti quelli inferiori a lui temevano.
Dopo che ogni impiegato fece il suo ingresso e si fu seduto dove indicava il bigliettino, Jungkook si alzó e inizió:
-Buonasera a tutti. Come avrete letto nell'invito che vi ho inviato, questa sera si discuterà di una questione molto importante. Come saprete già, la nostra azienda arma gli eserciti coreani da molti decenni, ormai. Ebbene, col mio nuovo progetto volevo apportare qualche piccola modifica. Gli esperti lo stanno curando da molto tempo, e volevo che non solo il nostro Paese usufruisse di questa nuova e micidiale arma. Capite cosa intendo? -
Non si era certo aspettato un applauso o un premio, peró rimase lo stesso stupito dalla reazione dei suoi dipendenti. Lo guardavano tutti come se avesse una terza testa.
-Lo so che è una proposta che vi potrebbe lasciare perplessi... Peró immaginate: con tutti i soldi che faremo una volta venduta l'arma potremmo non solo ristrutturare l'edificio, ma anche aumentare i salari. I VOSTRI salari.-
Le facce delle persone davanti a lui si illuminarono.
Bingo.
Aveva fatto centro. Di certo i suoi dipendenti non erano morti di fame, viste le auto costose che si trovavano in parcheggio, peró soldi in più non facevano schifo a nessuno, soprattutto a chi piace spendere, la definizione delle persone che aveva davanti.
-Beh, capo- inizió l'uomo magro alla sua destra, sistemandosi il lungo ciuffo nero- Sicuramente all'inizio mi è sembrata un'idea a dir poco assurda, ma pensandoci meglio... Si, ha il mio voto.- e alzó la mano con un ghigno soddisfatto sulla faccia, come avesse già i soldi in mano. L'uomo dai capelli corvini era uno influente all'interno dell'azienda e grazie a questo si assicuró altri 5 voti. Nella stanza erano in 13 e quindi si trattava di un buon punteggio.
-Io i miei soldi li ho- affermó l'uomo tarchiato qualche sedia più in là.
-Io pure-
-Già-
Concordarono tutti quelli che mancavano. Tutti... Tranne uno. O forse è meglio dire una.
La ragazza che aveva visto appena entrato. I suoi occhi neri imperscrutabili erano fissi su di lui. I ciuffi di capelli ramati più corti le ricadevano morbidi sulle spalle, mentre il resto le circondava la vita. Jungkook intrecció il suo sguardo con quello della ragazza. Il suo viso era una maschera imperscrutabile. Ma i suoi occhi... I suoi occhi nascondevano qualcosa di più profondo, che non riuscì a decifrare.
Se voglio avviare il progetto devo assicurarmi il suo voto, a tutti costi. Devo sfoderare tutto il mio fascino. Devo essere persuasivo.
-Lei è...? - chiese il moro mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.
- Kim Soomin- rispose con voce melliflua la ragazza dai capelli ramati, senza staccare lo sguardo da lui.
Bene, ora la bella sconosciuta ha un nome.
-Allora, signorina Kim, mi spieghi cosa non la convince del mio progetto-
La ragazza fece un sorriso, come quelli di chi la sa lunga. Su tutto e tutti.
-Il suo progetto non sarebbe di guadagno al Paese. Ecco perchè non avrà il mio voto. -
-E per quale motivo? -
-Per il semplice fatto che, se si tratta di un'arma micidiale come dice, non sarà d'aiuto al Paese venderla. Se si scatenasse una guerra? Potrebbero usare contro il nostro Paese l'arma che noi stessi abbiamo creato. -
A questo non avevo pensato.
-Se è questo il problema, allora le assicuro che la venderemo solamente ad alleati fidati e sicuri.-
-Non sono convinta ugualmente-
Cavolo se è dura da convincere. Forse dovrei essere persuasivo come solo il peccato di Gola sa essere... Ma non è di sicuro questo il momento.
-Beh, non è un problema. Questa era solo una riunione per esporvi il mio progetto. Durante la prossima porteró sia il prototipo sia la chiave per conquistarvi tutti. -
Con questa ultima frase si guadagnó lo sguardo sdegnato degli oppositori, offesi dal pensiero del capo di essere comprati così facilmente.
Mi dispiace, ma sarà così. Statene certi.
-Beh, non vi trattengo oltre. Potete andare. -
Tutti si alzarono, presero le loro cose, si infilarono il cappotto e si diressero verso l'uscita, in fondo a destra. La donna dai capelli ramati si alzó non appena tutti se ne furono andati, prendendo la sua borsa di pelle nera.
-Ah, signorina Kim... - cominció, guadagnandosi la sua attenzione. Appogió le mani scaricandoci tutto il peso del corpo. - La prossima volta sarà dalla mia parte-
-E cosa glielo fa credere? - rise la donna.
Jungkook si morse il labbro inferiore e la guardó dritta negli occhi.
-Niente e nessuno mi ha mai detto no-
-Beh, c'è sempre una prima volta, giusto? -
Il moro rise.
-Forse non lo ha capito, signorina Kim. Lei, come tutti i suoi colleghi... È mia-
La donna sorrise e varcó la porta.
autrice capitolo: Armyandotaku
stilist:gaia cabras
pubblicatrice:cassandraloki
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