Capitolo 13
Ottobre 2021
È fatta.
Il contratto è firmato.
Si trova in un cassetto nella quantità immensa di scrivanie presenti a Hinwil ma finalmente è fatta.
In factory ho incontrato anche Callum, la cosa ha sorpreso entrambi dato che io non avevo detto niente a lui, tanto meno Cal a me.
Più tardi abbiamo fatto due più due e abbiamo capito che non è stato un caso trovarci lì entrambi.
Quando ci siamo seduti davanti a Vasseur e abbiamo iniziato a parlare, il team principal ha detto di volere una squadra giovane e combattiva per portare la vettura dove meritava di stare.
Allora ha immediatamente pensato a noi due, ha allungato due plichi di fogli che io e Callum abbiamo letto attentamente e prendendoci tutto il tempo necessario.
Dopo una ventina di minuti abbiamo firmato entrambi il contratto per il prossimo anno, quando siamo usciti dalla factory, la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di realizzare che il sedile in Formula Uno era nostro.
Ci siamo guardati in faccia, abbiamo sbattuto un paio di volte gli occhi e poi abbiamo iniziato a ridere di gioia e abbiamo lasciato scorrere tutta la preoccupazione per la stagione futura.
Ci siamo abbracciati e ci siamo congratulati l'un l'altro, dicendoci che finalmente eravamo arrivati ai nostri obbiettivi e affermando all'altro sono fiero di te.
Sebbene Frederic ci abbia caldamente raccomandato di non dire nulla, nemmeno alle persone di cui ci fidiamo di più, io non potevo non dirlo a Christian.
Se non gliel'avessi detto prima di subito, la sua reazione sarebbe stata incontrollata; posso fidarmi ciecamente di lui e questo Chris lo sa bene, se non lo avessi fatto lo avrebbe considerato una specie di tradimento e non posso permettermelo.
Ed è per questo che ora sono a casa di Christian, sdraiata sul letto della sua stanza mentre lui si trova accanto a me e il suo gatto, Carlos, mi fa le fusa accoccolato sul mio addome.
La prima cosa che ho fatto dopo che Chris mi ha aperto la porta è stata quella di gettargli le braccia al collo e stringerlo così forte da fargli male.
L'idea che sia l'unico a saperlo dopo Callum, è qualcosa che mi fa uscire di testa e mi rende felice; anche se più tardi ho capito che mi stavo comportando da persona egoista.
<Te lo giuro, Chris. È stata una sensazione paradisiaca, quando ho firmato il contratto è stato come toccare il cielo con le dita. Non ho nemmeno realizzato sul momento di essere entrata in categoria, è stato a scoppio ritardato> rido mentre accarezzo Carlos dietro le orecchie.
Il felino produce un suono simile a un borbottio e sorrido divertita, mi giro verso il danese che mi sta fissando con un sorriso tirato ed è allora che capisco che c'è qualcosa che non va.
E se è la questione contratto a mettergli quella che percepisco essere ansia, credo di aver già capito cosa sta accadendo.
<L'Alpine non ti ha ancora chiamato, vero?> domando con una punta di preoccupazione nella voce, stringo Carlos mentre da sdraiata mi metto seduta sul letto e osservo Christian che compie i miei stessi movimenti.
<No, non ancora> sussurra lui mentre nella stanza piomba un silenzio che allo stesso tempo risulta essere assordante nelle mie orecchie.
<Ti chiameranno. Devono chiamarti> dico cercando di dare una speranza più a me che a lui, non posso immaginarmi in pista o nel paddock senza Christian.
La cosa non sarebbe stata così drammatica se non fosse per il fatto che i due sedili della prossima stagione per la scuderia ART sono già occupati e per Christian le possibilità sono due.
Avere un contratto in Formula Uno o sloggiare e cercare qualche altra categoria.
Mi mancherebbe troppo il tempo passato con lui, non solo per ciò che facciamo in camera da letto ma anche per come riesce a calmarmi prima di un'intervista o di quando riesce a convincermi a mangiare un boccone di qualsiasi cosa mi capiti a tiro a colazione.
<E se non dovessero farlo? È meglio che inizi a guardarmi in giro tra altre categorie> afferma mentre le mie dita scorrono tra il pelo di Carlos che ha smesso di fare le fusa come se avesse intuito la tensione tra noi due.
<Beh, se non dovessero farlo sono solo un branco di idioti. È inutile rinnovare il contratto a Fernando Alonso che ha ormai concluso da un pezzo i suoi successi. Ci vuole una ventata di aria fresca e tu sei la persona giusta. Quel sedile deve essere tuo> ribatto dopo un momento di silenzio senza guardarlo in faccia.
Christian fa una risata amara per poi borbottare:<Dici una cosa del genere solo perché facciamo sesso e non vuoi ferire i miei sentimenti, ma lasciatelo dire per te è facile parlare con un contratto in tasca>
Non è tanto la parte del contratto che mi manda in bestia e mi fa capire che Christian non abbia minimamente idea di cosa significhi per me il rapporto che abbiamo.
Alzo lo sguardo e lo fulmino, il danese sospira e si scusa immediatamente:<Non volevo dirlo in questo modo. Sono solo nervoso, scusami>
Nonostante le sue scuse il mio sguardo rimane di fuoco per il semplice fatto che non pensi che mi importa davvero qualcosa di lui.
Christian è un buon pilota e non lo dico perché facciamo sesso come ha affermato lui poco fa, lo dico perché è vero; più volte lui e Callum si sono trovati a duellare dietro di me e nell'80% di casi, Chris è riuscito ad averla vinta sul mio compagno di squadra.
È un buon calcolatore, sa gestire le gomme con precisione durante la prima gara e non conosco persona migliore di lui all'interno del paddock della nostra categoria che sa organizzare strategia efficace.
<Ecco, ora sei arrabbiata. Sono solo in grado di irritare le persone ultimamente> dice come un fiume in piena, in effetti so come si può sentire ma le sue parole mi hanno ferita.
<Ti chiameranno. Devi solo aspettare. Fernando non può occupare quel sedile per sempre> sussurro mentre sento una lacrima solcarmi la guancia, la tolgo velocemente ma a quanto pare Christian l'ha già notata.
Il danese mi fa cenno di avvicinarmi, lascio Carlos sul materasso e mi avvicino a Chris, prima che io possa fare qualsiasi altra cosa, gli ho gettato le braccia al collo e mi sono stretta a lui.
Le sue braccia mi stringono il busto e con una mano mi accarezza la schiena, inspiro il suo profumo e lascio che il movimento lento del suo corpo mi culli.
Ogni tanto una lacrima mi scende dagli occhi e mi sento in dovere di dare una spiegazione a Christian che di sicuro non sta capendo il perché delle mie lacrime.
<Non è per il sesso, Chris. Quello potrebbe anche mancarmi, ma maggiore sarebbe la mia mancanza sapendo che non ci sarai con i piccoli gesti> spiego con un filo di voce mentre le sue braccia mi stringono più forte.
Mi lascia dei baci sui capelli e vorrei che esistesse un telecomando con cui fermare il tempo per rimanere così tra le braccia di Christian.
È un abbraccio molto simile a quello che ci siamo dati lo scorso Natale, in camera sua, e anche il quel momento avevo desiderato che il tempo smettesse di scorrere.
Dicembre 2020
Quando è Natale, nove volte su dieci mamma e papà lo vogliono trascorrere nella nostra casa in montagna e per quell'anno avevamo deciso di invitare anche la famiglia Lundgaard per trascorrere del tempo insieme.
Il paesino di montagna è abbastanza abitato, c'è un centro in cui si trova qualche negozio di abbigliamento, un supermercato e una chiesetta. Inoltre, quell'anno c'era la fiera delle cioccolate.
Lo slogan recitava: cioccolate tutti i gusti + 1 il che mi fece ricordate le caramelle tutti i gusti+1 di Harry Potter; la sera della vigilia i nostri genitori avevano deciso che dovevamo andare tutti a messa.
La chiesa era cupa e mi metteva addosso molto terrore, non riuscivo a guardare qualcosa senza avere un infarto e pregai il Dio che abitava in quel complesso architettonico di farmi arrivare alla mattina dopo.
Mentre in chiesa suonava l'organo e si preannunciava una funzione lunga e altamente noiosa, Chris che era accanto a me, si sporse per sussurrarmi all'orecchio:<Che ne dici se ce ne andiamo ad assaggiare quelle cioccolate?>
<Tutto pur di andarmene di qui> risposi sottovoce, i nostri genitori erano davanti a noi quindi non ci avrebbero visto sgattaiolare fuori ma i nostri fratelli sì.
Una volta fuori dalla chiesa sentii un ding provenire da mio cellulare e quando lo estrassi, ci trovai un messaggio di Alice.
Ali
Dove cavolo andate voi due?
Tu
Alla fiera delle cioccolate! Tu e il fratello di Chris dovete coprirci, saremo a casa prima che torniate ma avvisate che ci siamo sentiti poco bene e che siamo tornati a casa prima
Ali
Va bene, ma che mi dai in cambio?
Tu
Laverò io i piatti per due settimane e stenderò anche il bucato
Ali
Andata, però ci porti anche me domani, vero?🥺
Tu
Certo!
Ali
Va bene, miei pilotini. Vi copriremo, ci vediamo a casa.
<Alice e tuo fratello ci copriranno, la funzione non finirà prima di mezzanotte e di sicuro rimarranno fuori a chiacchierare per un'oretta quindi abbiamo tempo fino all'una> dissi mentre il danese mi fece un sorriso.
La fiera delle cioccolate si teneva a qualche metro di distanza e sentivo già un dolce profumo di cacao giungere alle mie narici.
Dopo che la donna all'ingresso ci diede dei bicchieri e un paio di cucchiaini di plastica, iniziammo il giro tra le bancarelle. Ognuna aveva un tipo diverso di cioccolate, quelle esotiche erano le mie preferite!
Mi fermai per qualche minuto a gustare ben tre bicchieri di cioccolata al gusto frutto della passione e due di cioccolata al cocco, sarei rimasta lì fino a mezzanotte se non fosse stato per il fatto che Christian mi aveva praticamente trascinata via da quella zona.
Il danese aveva provato la cioccolata al peperoncino che gli aveva fatto diventare le punte delle orecchie rosse come una Ferrari e io mi ero ritrovata a ridere mentre Christian tossiva alla ricerca di qualcosa per far smettere il bruciore nella sua gola.
Nel viaggio di ritorno verso la baita, io e Christian stilammo una classifica delle cioccolate dalla migliore alla peggiore.
<Quella al peperoncino va all'ultimo posto, faceva schifo> borbottò il danese, feci un sorriso e con le dita tremanti per il freddo scrissi peperoncino nel fondo della pagina delle note.
<Quella al frutto della passione era deliziosa, se non mi avessi portato via di lì credo che avrei svuotato il silos!> ridacchiai mentre arrivammo alla baita.
Il pilota dell'ART aprì la porta ed entrai in casa avviandomi al calorifero più vicino, ci posi le mani sopra e lasciai che il tepore me le scaldasse.
Dopo che la sensazione di freddo mi lasciò il corpo, notai che Christian mi stava osservando con un sorrisetto sul viso, lo guardai confusa.
<Che c'è?> domandai confusa, il danese sorrise e scosse la testa mentre veniva nella mia direzione; si appoggiò anche lui al calorifero, nel frattempo io cercavo di ignorare il desiderio di accoccolarmi a lui e lasciarmi scaldare.
Mentre ero persa nei miei pensieri, ordinandomi di restare a debita distanza da lui, l'orologio d'epoca che avevamo nel salotto scoccò la mezzanotte con una dolce melodia che ormai conoscevo a memoria.
La mano di Christian raggiunse la mia e si intrecciò ad essa mentre le mie orecchie venivano riempite dalla musichetta dell'orologio.
La sua fronte si appoggiò alla mia e chiusi gli occhi, godendomi la solitudine tra me e Chris, quando la melodia cessò, tenni gli occhi chiusi per ancora qualche secondo e sentii Christian sussurrare:<Apri gli occhi>
Lentamente, sollevai le palpebre e trovai gli occhi azzurri di Christian che mi scrutavano attentamente, con un piccolo cenno delle testa mi disse di guardare verso l'alto.
Seguii le sue direttive e lo vidi che reggeva in mano un rametto di vischio, sorrisi mentre scossi la testa, ricordandomi un punto della lista.
Niente baci al di fuori del sesso.
<Chris, dimentichi qualcosa> spiegai mentre il danese sbuffò comprendendo cosa stava macchinando la mia mente.
<Eddai, Ayla. È Natale> mi domandò lui con gli occhi dolci, non potevo dire di no al suo sguardo da cucciolo; mi arresi alla sua supplica e mi sporsi leggermente in avanti.
Sulle sue labbra c'era un sorriso anche mentre lo baciavo, non era uno di quei baci che ci diamo quando siamo sull'orlo di andare a letto insieme; era più intenso, caldo, migliore di tutti gli altri baci precedenti.
Lasciò cadere il vischio a terra e mi attirò più vicina a lui, le sue mani si posero sui miei fianchi mentre le mie braccia si allacciarono attorno al suo collo.
Mi morse il labbro inferiore e mentre ridacchiavo per il suo gesto, il danese bisbigliò:<Che ne dici di scambiarci i regali ora? Sono curioso>
Le nostre camere si trovavano al piano terra, io avevo preso la mia mentre Alice aveva preferito lasciare la sua a Christian e mettersi al piano di sopra.
Quando scoprii che sarebbe stato il mio vicino di stanza mi sono sentita felice come non mai.
Annuii in risposta e mi diressi verso la mia camera a prendere la mia scatola bordeaux con dentro un profumo Bvlgari.
Mi era costato un occhio della testa ma volevo regalargli qualcosa di speciale e che potesse piacergli, così dopo tante ricerche ero capitata su quel profumo.
Christian entrò nella mia stanza con una borsettina azzurra nelle mani e non ero sicura inizialmente ma notai il cigno della nota catena di gioielli swaroski.
Ci sedemmo sul bordo del letto e ci scambiammo i pacchettini, quando notai che non avevo sbagliato marca, il mio cuore saltò un paio di battiti.
Mi aveva comprato qualcosa di costoso e io l'avevo fatto per lui, c'era qualcosa in fondo che dovevo capire ma decisi di lasciarlo perdere e mi dimenticai completamente di cosa stavo pensando.
<Apri prima il tuo> dissi io con un groppo in gola, non seppi mai per cosa perché non ebbi tempo per rifletterci; Chris aprì velocemente la scatola bordeaux e osservò contento il suo regalo.
Mi ringraziò con un grande sorriso e un bacio sulla fronte, per poi spruzzare un po' di profumo sul polso e annusare la fragranza.
Fece un verso di assenso e con un cenno della testa mi esortò ad aprire il mio, presi un respiro profondo e slegai il fiocchetto blu che chiudeva la borsa.
Una volta sciolto infilai la mano nella borsa ed estrassi una scatoletta blu di velluto; aprendola entrassi una collana d'argento con due cuori intrecciati per pendente.
Uno d'oro e uno d'argento.
Chiunque avrebbe potuto pensare che oro e argento potevano essere due colori casuali, ma io sapevo che nella mente di Christian non era andata in quel modo.
L'oro simboleggiava l'UNI-Virtuosi, mentre l'argento la scuderia ART, nessuno sarebbe mai giunto al significato di quel regalo, se non noi due.
Sorrisi a trentadue denti e gli gettai le braccia al collo per ringraziarlo, mentre lui rideva gli riempivo ogni punto della faccia con dei baci.
Il danese rideva sotto il mio tocco e poco dopo mi fermò prendendomi il viso tra le mani e lasciandomi un bacio sulle labbra.
Per un po' restai abbracciata a lui, come un koala, mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena e il suo profumo mi entrava nelle narici.
Dopo qualche tempo, gli chiesi di allacciarmi la collana ma capii più tardi di aver fatto una mossa sbagliata e che fece precipitare la situazione come tutte le volte che eravamo assieme.
Spostando i capelli di lato, gli avevo dato libero accesso al mio collo che cominciò ad accarezzare con le labbra; sospirai e mi lasciai andare e quando le sue parole mi giunsero all'orecchio, non ci vidi più dall'eccitazione.
<Che ne dici di indossare solo la collana?> era la frase che mi aveva fatto partire per la tangente.
Nella mia testa non c'era il pensiero che i nostri genitori con i nostri fratelli sarebbero potuti arrivare da un momento all'altro, ma c'eravamo solo io e lui.
Le mie mani aggrappate alle sue spalle, i suoi occhi nei miei, le sue labbra che cercavano le mie e le mie gambe attorno al suo bacino che gli chiedevano di darmi più piacere.
Il tutto la notte di Natale, ovvero un punto di non ritorno.
Agosto 2021
Ed è per questo che molto probabilmente dalla notte di Natale siamo diventati più intimi.
Se prima ci vedevamo solo per ritirarci in camera da letto, avevamo iniziato a vederci maggiormente; avevamo iniziato ad allenarci insieme, a guardare le stesse serie TV e a uscire con lo stesso gruppo di amici.
Non eravamo soltanto amici di letto, lo eravamo a che fuori.
E ora che sono stretta tra le sue braccia non voglio scappare, voglio rimanere qui mentre il suo respiro mi solletica la pelle, mentre gioco con i suoi capelli sulla nuca e mentre le sue mani fanno su e giù per la mia schiena con fare innocente.
Questo mi basta e non voglio altro.
<Sono fiero di te, Ayla. Davvero> sussurra Chris al mio orecchio, lo stringo a me mentre percepisco le sue braccia stringermi maggiormente.
È fiero di me. Questo mi basta, niente di più.
CIAO AMICHE! Aggiornamento notturno ma non proprio notturno!
Che ne pensate dell'evoluzione del rapporto Ayla-Christian (O AYLIAN se vogliamo chiamarli come si deve!)
Volevo avvisarvi che siamo già oltre la metà della storia e che dal prossimo capitolo, inizieranno le montagne russe per i vostri cuori!
Ma parliamo di quanto sia dolce Chris nella scelta del regalo per Ayla?
Dò una nuova chiusura a questo capitolo con
SaPeTe Di AmArMi.
No dai, scherzo!
Ci vediamo al prossimo capitolo con le emozioni a mille!
Un bacione e ricordate che vi voglio bene!
Sempre vostra,
Lucre✨
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