CAP. 9 ☾ - EYE OF THE TIGER- ☽

Il respiro mi si mozzò in gola e rimasi ferma immobile ad osservare la figura che mi fissava. Era lui, ne ero sicura.

Nonostante la luce soffusa, quegli occhi e quel piercing erano inconfondibili. Lo studiai attentamente. Aveva un viso tondo molto infantile ma la mascella ben definita gli donava un tocco di mascolinità che non passava di certo inosservato. Sul labbro inferiore, più pronunciato rispetto al superiore, spiccava un piercing ad anello che risplendeva di tanto in tanto a causa della luce proveniente dalla pista da ballo. I capelli erano stati tagliati in un undercut dall'attaccatura molto alta e la corta parte nera lasciava repentinamente posto a lunghi ciuffi tinti, il cui colore variava dal verde al bianco a seconda della luce che li colpiva.

Il mannaro era vestito con un blazer nero crop-top che lasciava intravedere la sua vita stretta e la totale assenza di ulteriori vestiti sotto quella corta giacca. I pantaloni dello stesso colore erano molto attillati e facevano risaltare le sue gambe muscolose prima di sparire all'interno degli alti stivali di pelle che gli fasciavano completamente i polpacci. Notai che al collo portava una larga collana simile a quella di Seokjin, che scompariva sotto al blazer e rispuntava poi a livello dei suoi addominali dividendosi in due catene più sottili che gli fasciavano i fianchi nudi.

Alcune ragazze accanto a lui lo stavano fissando con interesse ma il mannaro sembrava avesse occhi solo per me.

Richiamai il mio potere, pronta a lanciare un impulso d'energia e avvertire Yoongi del pericolo, ma il ragazzo mi dedicò un sorriso sghembo e poi con una velocità sovrumana scattò verso la porta alla sua sinistra.

"Non mi scapperai!" urlai nella mia mente partendo all'inseguimento del ragazzo.

Lo vidi sparire all'interno del corridoio da cui eravamo entrati io, Yoongi e Hoseok e sorrisi. Era in trappola. Quel corridoio era sorvegliato da Blade ed ero convinta che il vampiro sarebbe riuscito a trattenerlo finché non fossi arrivata in suo aiuto.
Con un movimento agile schivai la coppia di vampiri davanti a me, ma subito dopo urtai contro una giovane ragazza che mi tagliò la strada.

«Cazzo» dissi a denti stretti mentre lei si scusava inchinandosi davanti a me, ma la ragazza non fece nemmeno tempo a rialzare il capo che io ero già sparita tra la folla.
Corsi fino all'angolo della stanza e aprii la porta del corridoio facendola sbattere contro la parete. Tesi tutti i miei muscoli convinta di dover lottare non appena varcata la soglia, ma il corridoio davanti risultò essere sgombro, e fin troppo silenzioso.

«Dove diavolo è Blade?» mormorai osservandomi intorno in cerca del bodyguard.
Raccolsi il mio potere e lo feci fluire lungo il corridoio. L'energia fredda del vampiro pulsò a diversi metri di distanza e senza aspettare un secondo in più ripresi a correre. Svoltai l'angolo maledicendo i tacchi alti che stavo indossando e sfrecciai fino alla porta d'ingresso.

Un milione di domande mi vorticavano nella mente: Come mai l'assassino era lì? Come era riuscito ad entrare? Voleva uccidere ancora qualcuno servendosi dei vampiri come alibi?
Oltrepassai la porta e guardai alla mia destra. Il corpo del vampiro era riverso a terra a qualche metro di distanza. Mi precipitai al suo fianco.

«Blade!» urlai inginocchiandomi su di lui. Osservai velocemente il suo corpo, non sembravano esserci segni di morsi o ferite.
«Blade! Dove è andato?» provai a chiedere scuotendogli la spalla ma appena mossi il corpo del vampiro mi resi conto di come la sua testa non seguisse per nulla gli spostamenti del tronco.
«Merda, gli ha rotto l'osso del collo» constatai a denti stretti e a giudicare dal danno e dal livello del suo potere, il vampiro avrebbe impiegato molti minuti a sistemare quella frattura. Con Blade fuori gioco dovevo contare solamente sulle mie forze.

Concentrai le mie energie ancora una volta, lasciando che fluissero  come un fiume in piena, partendo dal centro e arrivando fino agli arti. Il flusso uscì dal mio corpo e si espanse come una marea davanti a me, i miei occhi erano eloquenti: lo avrei trovato anche all'inferno.
Passarono infatti pochi secondi e l'energia del mannaro si infranse contro la mia facendomi tremare. Alzai lo sguardo e lo vidi all'angolo dell'edificio. Gli occhi dorati mi fissavano brillanti a causa delle luci delle macchine che li illuminavano.
Il ragazzo sorrise ancora una volta e poi sparì oltre il muro.

Mi lanciai al suo inseguimento, le scarpe che ticchettavano veloci sul marciapiede.
"Non mi scapperai!" pensai correndo a perdifiato lungo la via. L'aria fredda della notte mi fece venire la pelle d'oca, ero uscita dal locale praticamente mezza nuda, ma non potevo assolutamente farmi fermare dal freddo: dovevo catturare quel mannaro a tutti i costi.

Arrivai a pochi metri di distanza dall'angolo dell'edificio e richiamai le mie energie, pronta a scagliarle contro il mannaro in un potente attacco metapsichico, ma quando svoltai nella piccola strada laterale che costeggiava il locale non trovai nessuno.
L'energia dell'assassino era sparita in un decimo di secondo e con lei era sparito ovviamente anche il suo possessore.

«Merda!» esclamai dal nervoso ma feci appena in tempo a pronunciare quella parola che una scarica di pura elettricità mi colpì la nuca e corse lungo la mia spina dorsale. Balzai di lato e percorsi diversi metri davanti a me posizionandomi al centro della piccola strada in attesa. Alzai le difese e mi misi in posizione di guardia,pronta all'azione con tutte le fibre del mio corpo tese. Il mannaro doveva essere lì intorno, sebbene la sua energia fosse sparita di nuovo.
Passarono diversi secondi in cui mi osservai attorno con i sensi espansi al massimo e poi la sentii ancora una volta.
La sua energia calda ed elettrica mi scivolò sul corpo e un attimo più tardi la sua mano afferrò il mio braccio. Mi girai su me stessa seguendo il suo movimento e portando nel frattempo la mia gamba tra le sue sperando di fargli perdere l'equilibrio ma il mannaro intercettò il mio contrattacco e agì di conseguenza. Riuscì a schivare la mia gamba e con un veloce cambio di posizione mi afferrò entrambi i polsi e mi alzò di diversi centimetri sfruttando la sua forza sovrumana. Provai a ruotare il mio busto e alzai il polpaccio verso l'alto in modo da sfruttare la mia posizione per fargli mollare la presa ma con un potente slancio mi bloccò contro il muro.

La mia schiena sbatté contro la parete e un gemito di dolore fuoriuscì dalle mie labbra. Con un sorriso dipinto sul volto il ragazzo mi bloccò definitivamente spingendo il suo corpo contro il mio. Non avevo più alcuna possibilità di liberarmi. In poco meno di un secondo era riuscito a mettermi fuori gioco nonostante le mie innumerevoli ore di addestramento e gli interi pomeriggi passati ad approfondire le tecniche del Wing Chun.

Il mannaro mi guardò sempre sogghignante, a pochi centimetri dal mio viso. I suoi occhi dorati con le pupille verticali passarono tutto il mio corpo e poi con un movimento secco avvicinò le mie braccia tra loro alzandomi di diversi centimetri. In quel modo i nostri volti si trovarono quasi alla stessa altezza.

Successivamente con un gesto veloce mi serrò i polsi assieme e li tenne fermi usando solo la mano destra. Contemporaneamente fece scorrere le dita dell'altra mano su tutto il mio corpo fermandosi a livello della mia vita dove strinse con forza spingendo il tessuto del corpetto contro la mia pelle.
«Hai un buon profumo Cacciatrice» sussurrò affondando il naso nei miei capelli e subito dopo dalla sua gola provenne un suono basso e costante. Stava facendo le fusa?
Lo sentii stringere la mano sinistra sul mio fianco e contemporaneamente si strusciò contro la mia guancia, come un grosso gatto che marca il suo territorio. Ormai avevo l'assoluta certezza che fosse un mannaro felino.
Il brontolio sordo che proveniva dalla sua gola aumentò di intensità e io rimasi ferma immobile. Gli sarebbe infatti bastato sfoderare gli artigli della mano sinistra e in meno di un secondo mi sarei trovata con uno squarcio mortale all'addome per cui decisi di trattenere l'istinto di contrattaccare attraverso i miei poteri metapsichici e rimasi in attesa.

Il mannaro continuava a strusciarsi sul mio viso ad occhi chiusi, deglutendo ad intervalli regolari. Come mai si stava comportando in quello strano modo?
"Probabilmente è uno di quei sadici bastardi che gioca con le proprie vittime prima di ucciderle" pensai "Esattamente come fanno i gatti con i topi".
Sentii il suo respiro caldo a contatto con la mia guancia scendere verso il basso, sfiorarmi la mandibola e arrivare al collo. Deglutii.
Lo udii inspirare sonoramente e poi quelle che sembravano fusa smisero all'istante.

Ero pronta a sentire gli artigli affondare nella mia carne e invece il ragazzo parlò.
«Perchè sento il profumo di quel maledetto demone ficcanaso?» domandò quasi in un ringhio, dopodiché qualcosa di caldo e bagnato mi passò tutto il contorno del collo e trasalì. Quel fottuto mannaro mi stava leccando.
Sentii la sua lingua scorrere sulla mia pelle seguita subito dopo dalla scia fredda del piercing. Il suono delle fusa riprese immediatamente e poco dopo il ragazzo decise di far aderire completamente il suo corpo al mio.
La sua energia calda si infranse sulla mia pelle e spinse con forza, provando a inserirsi all'interno della mia barriera difensiva. Capii subito che attraverso la sua prestanza fisica e attraverso il suo potere voleva farmi comprendere quanto fosse, e quanto si sentisse, dominante.
Strusciò il cavallo dei suoi pantaloni contro la mia gonna corta e contemporaneamente mi morse debolmente il collo.

Questo era troppo!
Feci un lungo respiro e richiamai il mio potere. Non mi sarei fatta nè stuprare né ammazzare da quel mannaro senza prima combattere. Sentii la mia energia iniziare a scorrere come un fiume in piena lungo le mie vene e la concentrai in un unico punto. Visualizzai la lama nella mia mente pronta a scagliarla dritta davanti a me ma poi il mannaro, avendo percepito la mia volontà, decise di parlare.

«Ferma Cacciatrice! Non voglio farti del male!» esclamò alzando il suo volto dal mio collo e fissandomi intensamente.

«Allora togli immediatamente il tuo cazzo dal mio inguine» gli soffiai contro con voce bassa e carica di potere, fissando direttamente quelle pupille verticali.

«Non essere scontrosa Cacciatrice, volevo solamente farti capire che ti trovo...attraente, è un complimento sai? Inoltre, volevo sostituire il mio odore a quello della volpe.» disse rilassando un attimo la presa sui miei polsi e scostandosi come gli avevo intimato.

«Cosa vuoi da me?» domandai.

«Voglio solo parlare con te, Cacciatrice.» rispose facendo tornare i suoi occhi ad un colore nero onice. Senza quel tocco di soprannaturale il ragazzo mi parve maledettamente giovane, ma era pur sempre un mannaro. Un mannaro che era riuscito ad immobilizzarmi con una tecnica ed una velocità accecante, non potevo abbassare la guardia.

«E da quando gli assassini vogliono "solo" parlare?» domandai acida.
Il ragazzo mi fissò interdetto.

«Assassino?» domandò chiaramente infastidito.

Lo fissai basita. Se stava cercando di fregarmi con la vecchia tecnica del povero mannaro indifeso e innocente aveva trovato la poliziotta sbagliata con cui mettere in scena quello spettacolino.

«Assassino?!» ripeté e questa volta la sua energia formicolò sulla mia pelle. I suoi lineamenti tornarono ad indurirsi e mi fissò con gli occhi carichi di rabbia «Io non sono un assassino!»
Strinse i miei polsi con forza e dovetti concentrarmi per non far trapelare alcuna traccia di dolore dal mio viso.

«Come chiami un mannaro che uccide a sangue freddo quattro suoi simili? Per non parlare dei due umani...» gli risposi soffiandogli quelle parole direttamente in faccia.

Il ragazzo si passò la lingua all'interno della guancia e mi fulminò con i suoi grandi occhi scuri.
«Io non ho fatto nulla di tutto ciò...io sono qui solamente per...» si bloccò di colpo e un ringhio cupo uscì dalle sue labbra. Quel suono primitivo mi fece tremare e rinforzai istintivamente le mie barriere.
«Dannazione non voglio farti del male!» affermò liberandomi tutto ad un tratto le braccia. Scivolai di qualche centimetro lungo il muro, ma poi il ragazzo mi afferrò saldamente per la vita impedendomi di cadere a terra. Mi fissò per alcuni secondi che parvero infiniti, torturandosi il piercing al labbro con i denti.
Sostenni il suo sguardo continuando a far aleggiare il mio potere tra di noi. Non mi fidavo di lui.

Il mannaro ringhiò ancora una volta e poi mi posò delicatamente a terra allontanandosi finalmente da me di qualche metro.
Lo osservai iniziare a camminare avanti e indietro, scostandosi i capelli dalla fronte con un gesto nervoso.
"Provaci Aby, sembra abbastanza sconvolto che potrebbe parlare e magari tradirsi da solo" pensai.
«Chi sei? E cosa vuoi da me?» gli domandai strofinandomi i polsi. Se era vero che non voleva farmi male, dovevo approfittarne per trarre da lui più informazioni possibili e sperare che Yoongi e Hoseok si accorgessero della mia assenza e venissero a cercarmi il prima possibile. Non potevo scontrarmi con lui, non senza i miei pugnali e la mia pistola: avrei rischiato la vita per nulla.

«Mi chiamo Jeon Jungkook» rispose fermandosi un attimo per poi riprendere a camminare. I tacchi degli stivali batterono sonoramente sull'asfalto e il loro suono secco rimbombò nel vicolo. Il mannaro era decisamente nervoso.

«Il giorno in cui sono arrivata a Seoul...eri tu vero?» lo incalzai «Eri tu quello che ho visto tra la folla» dissi con tono sicuro. Il ragazzo annuì, confermando i miei sospetti.

«Volevo capire se le voci che avevo sentito circolare in cittá fossero vere» mi rispose continuando a camminare davanti a me.

«Cioè?»

«Che eri arrivata in città» rispose passandosi ancora una volta la mano tra i capelli «Avevo sentito da due Goblin che la Cacciatrice sarebbe arrivata quella sera per aiutare in un caso complesso la polizia di Seoul e volevo accertarmi che fosse vero. Così ti ho seguita, e quando il taxi si è fermato a quel semaforo ho deciso di attirare la tua attenzione...e ci ero riuscito solo che poi è comparsa quella dannata volpe e ho dovuto celarmi velocemente o mi avrebbe scoperto...»

"Sta parlando di Hoseok? Hoseok mi stava seguendo da quando ero arrivata? " pensai con un moto di rabbia mentre ascoltavo il mannaro continuare a parlare.

«Dopodichè ti ho seguita fino alla stazione di polizia e da lì ho pedinato sia te che lo stregone fino a quello strano posto che puzzava di morte e disinfettante...»

"Il dipartimento di anatomia patologica" pensai ascoltandolo.

«Ho atteso la vostra uscita e poi ho ascoltato il discorso che hai avuto con lui, nascondendomi dietro ad un cassonetto e attendendo il momento ideale per parlarti...ma poi è arrivato quel dannato demone e da allora quella maledetta volpe non ti perde mai d'occhio. Ti sta attaccato ogni sacrosanto secondo!» si morse il piercing al labbro con forza tirando il metallo all'interno della bocca «Ho cercato di avvicinarmi a te quasi ogni giorno ma i mannari di Seoul mi stanno con il fiato sul collo. Ho sempre più difficoltà ad investigare e da dopo che ho provato a salvare quella ragazza il mostro ha conosciuto il mio odore ed è diventato sempre più bravo a seguire le mie tracce...senza contare che i vampiri ormai sospettano della mia presenza e...»

«Mannaro fermati un secondo» dissi. Il ragazzo aveva iniziato a parlare sempre più veloce e cominciavo ad avere grosse difficoltà nel seguire quello che mi stava dicendo.
Lo osservai fermarsi all'istante e spalancare gli occhi fissando un punto davanti a sé.
«Hai detto che hai provato a salvare una ragazza?» domandai incuriosita.

«Sì, avrà avuto circa la mia età. Piccolina, capelli tinti di un color rame, una frangetta che le arrivava agli occhi, due grandi occhi scuri. Era sicuramente una mannara anche lei a giudicare dall'agilità e dal potere di guarigione che aveva, ma non doveva essere molto esperta...purtroppo sono arrivato troppo tardi.» disse e vidi i suoi occhi rattristarsi a quel ricordo «Aveva tutto il ventre squarciato...non ho potuto salvarla in alcun modo»

"Chaewon" pensai ricordandomi la foto dell'amica di Yoongi.
Il mannaro abbassò lo sguardo e mi sembrò di scorgere una lacrima lasciare le sue ciglia. O era molto bravo a recitare o forse quello che mi stava dicendo corrispondeva alla verità. Nonostante non mi fidassi comunque di lui decisi di seguirlo in quella sua piccola esternazione.
«Quindi se tu non sei l'assassino...»

«No, non lo sono! » mi interruppe fissandomi.

«Okay allora...visto che tu non sei l'assassino, hai idea di chi possa essere? Hai visto chi ha ucciso Chaewon?» chiesi con tono calmo cercando di farlo tranquillizzare in modo che parlasse ancora.

«Chaewon?» domandò senza capire.

«La ragazza che hai descritto è una delle vittime del caso che sto seguendo. Hai per caso visto chi l'ha uccisa?»

«Sì» rispose fissandomi intensamente.

Mi si mozzò il respiro. Lui sapeva chi era l'assassino?

«O meglio...ho visto la sua figura ma non ho idea chi sia...però sò perché è qui...e sò cosa sta cercando» disse portandosi davanti a me.

«Ovvero?» domandai. Aveva attirato la mia attenzione e il mannaro ne approfittò per giocare ancora un po' con me. L'espressione del suo viso tornò ad essere fosca e predatoria e con un passo molto felino si avvicinò. Dopodiché posò entrambe le mani accanto al mio volto. Nel fare quel movimento notai diversi tatuaggi che spiccavano nitidi sulle nocche della sua mano destra e annotai quel particolare nella mia mente. Si curvò su di me e i suoi occhi scuri si fissarono ancora una volta nei miei.
Alcune ciocche dei suoi capelli si posarono sulla mia fronte e utilizzai tutto il mio autocontrollo per mantenere il nostro contatto visivo. Se mi fossi spostata anche solo di qualche centimetro il mannaro lo avrebbe preso come un segnale di inferiorità e non potevo permettermelo.
Il suo sguardo si spostò nuovamente sulle mie labbra e la sua energia rovente mi accarezzò la pelle. Poi tornò a fissarmi intensamente passandosi la lingua sulle labbra. Il piercing al sopracciglio scattò verso l'alto in una mossa sexy e i suoi muscoli guizzarono ai lati del mio volto. Stava veramente flirtando con me?
«Hai intenzione di dirmi qualcosa? O vuoi rimanere tutto il tempo a fissarmi?» domandai mescolando a quella domanda un po' del mio potere.
Il ragazzo chiuse gli occhi e tornò a fare le fusa.

«Anche il tuo potere è elettrizzante, Cacciatrice» disse con tono basso «Saresti un'ottima alpha».

«Jungkook!» lo chiamai e sentendo il suo nome il ragazzo aprì gli occhi di colpo. Le pupille nel frattempo erano tornate verticali e le iridi dorate risplendevano nonostante la luce fioca. Si avvicinò al mio orecchio e sentii il suo respiro caldo impastato con la sua energia scendermi lungo il collo.

«Lo stanno nascondendo i vampiri» sussurrò.

«Cosa?» domandai voltandomi leggermente verso di lui. Così facendo però la mia bocca si trovò a pochi centimetri dal suo piercing e il suo respiro caldo si infranse sulle mie labbra. Vidi le sue pupille dilatarsi e approfittai di quel momentaneo di smarrimento del mannaro per dilatare la mia energia e fargli capire che non gli conveniva muoversi nemmeno di un millimetro.

Le fusa si fecero più rumorose e le sue parole si mescolarono a quel suono basso e costante.
«Quello che il mostro sta cercando...il motivo per cui sta uccidendo tutti quei mannari...si trova accanto al Master dei vampiri in questo momento.»

«E tu come fai a saperlo?» domandai sospettosa. Quella era una informazione importantissima ma volevo capire se fosse la verità o se stesse solo cercando di depistare la pista che ci aveva portati a lui.

«L'ho percepito prima... Ne ho a che fare da quasi nove anni ormai...mi hanno allenato apposta per proteggerlo...So che è lì dentro» disse indicando con un cenno della testa il muro alle mie spalle.

«Ho visto che hai conquistato la fiducia del braccio destro del Master...Con il tuo aiuto posso finalmente riprenderlo e tornare a casa così...» il mannaro non finì la frase perché in quell'esatto momento fu sbalzato lontano dal mio corpo da un'onda di energia talmente impressionante che mi mozzò il fiato.

«ABIGAIL!» sentii urlare alla mia sinistra e il volto pieno di rabbia di Yoongi comparve all'imboccatura della strada.

Mi voltai verso il mannaro e lo vidi rialzarsi faticosamente da terra. L'energia di Yoongi lo aveva preso in pieno e ora si teneva con la mano sinistra il torace. Nell'impatto con il terreno erano saltati dei bottoni dal suo blazer e ora il suo petto muscoloso e liscio era parzialmente visibile sotto al tessuto scuro. Una linea lunga e rossa comparve poco sotto al suo capezzolo destro e il sangue iniziò a sgorgare lentamente da quella ferita. Guardò il mio collega e ringhiò contro di lui ma quel suono basso e cupo non scalfì per nulla la tempra dello stregone.

Percepii il potere di Yoongi addensarsi ancora una volta attorno alla sua figura e poi il moro iniziò a correre nella mia direzione.
«Non osare toccarla!» urlò contro il mannaro.

Jungkook mi fissò. I capelli spettinati gli ricadevano in molteplici ciuffi sulla fronte e alcuni graffi gli rigavano le guance tonde.
«I vampiri...i vampiri hanno la chiave di tutto vai da loro Cacciatrice» mi ricordò e poi con un ultimo ringhio balzo in alto.

Subito dopo Yoongi lanciò la sua energia contro di lui con l'intento di non farlo fuggire ma il mannaro fu più veloce e riuscì a schivare quell'attacco. Lo vidi afferrarsi al bordo delle scale d'emergenza dell'edificio e poi con un altro balzo spostarsi verso l'alto, per poi sparire oltre il tetto del locale con un gesto atletico.

Yoongi arrivò accanto a me e mi strinse un braccio con forza. Mi voltai verso di lui e ciò che vidi mi sbalordì. La maschera di rabbia che fino a poco prima portava sul volto era stata sostituita da un'espressione carica di paura.
«Yoongi...» sussurai mentre mi fissava preoccupato.

«Ti ha fatto male? Ti ha ferita?» domandò in preda al panico.

«Tranquillo Yoongi non mi ha fatto nulla» risposi.

«Aby porca troia cosa ti è saltato per la testa? Come ti è venuto in mente di uscire dal locale e seguirlo fin qui? Senza pistola? Senza pugnali? Senza di me?!» chiese quasi urlandomi contro « Poteva ucciderti, cazzo!» aggiunse fissandomi serio.
Si passò entrambe le mani tra i capelli mentre un brontolio irritato si formava nella sua gola.

Non lo avevo mai visto così alterato e sinceramente non riuscivo nemmeno a capire il perchè di tutta quella rabbia. Lo avevo catalogato come un ragazzo distaccato e cinico e vederlo in quello stato mi stava confondendo più di quanto pensassi. Anche il freddo Yoongi provava qualcosa dietro quella maschera impassibile?

Stavo pensando a come farlo calmare quando una voce altrettanto familiare arrivò dall'alto.
«ABIGAIL!» sentii urlare sopra la mia testa e due secondi dopo Hoseok cadde al mio fianco «Ommioddio Aby non mi sarei mai perdonato se a causa mia ti fosse successo qualcosa!» disse prima di stringermi in un abbraccio stritolante. Sentendo il suo corpo tonico a contatto con il mio mi irrigidii di colpo ma al demone non sembrò importare.
«Per fortuna Seokjin è venuto a chiedermi un aiuto e ci siamo accorti che non eri in bagno e... » si bloccò di colpo. Per la prima volta sentii un lieve brontolio provenire dalla sua gola, nulla a che vedere con il ringhio basso e potente di Jungkook ma comunque quel suono mi fece capire che il demone volpe era decisamente incazzato. Wow in meno di dieci minuti ero riuscita a far adirare tutti quelli che avevo incontrato, potevo annoverarla come nuova abilità?

«Di chi è questo odore?» domandò con la voce carica di potere e nel momento in cui si allentò il nostro abbraccio i suoi occhi divennero per alcuni secondi color ambra.

Osservai prima il demone e poi Yoongi, che nel frattempo aveva ripreso la sua solita compostezza, e mi si seccò la gola. Se avessero saputo che ero rimasta da sola con il sospetto assassino mi sarei beccata una strigliata epocale.

«Come hai potuto lasciare che qualcun altro si avvicinasse così tanto a te?» domandò Hoseok con voce ferma ma chiaramente carica di rabbia mentre affondava le dita nella mia pelle.
Mi allontanai con un movimento secco dalla sua stretta e lo fissai con uno sguardo carico di risentimento.

«Non avete alcun diritto di trattarmi come una ragazzina. Ammetto di aver sbagliato a inseguire il sospetto assassino fino a qui, da sola, ma voi non avete alcun diritto di dirmi...»

«Il sospetto assassino?!» domandarono Yoongi e Hoseok in coro.

«Quello era il nostro sospettato?» aggiunse lo stregone.

«Dannazione Aby cosa pensavi di fare?» disse poi Hoseok.

«Non lo so cosa avevo intenzione di fare ma intanto ho scoperto che quel mannaro, che si chiama Jungkook, sembra non essere l'assassino, sebbene sia comunque coinvolto nel caso» dissi loro con un moto di rabbia crescente.

«Sai come si chiama?» domandò Yoongi sorpreso.

«Sì, mi ha detto diverse cose: so il suo nome, so perché è qui, so che voleva parlarmi da giorni ma a causa tua » e indicai il demone « non ha potuto farlo. So che era presente durante l'omicidio di Chaewon e so che conosce il motivo di tutti questi attacchi in città. Sembra sia tutto collegato a qualcosa che i vampiri stanno nascondendo là dentro» continuai, indicando il locale accanto a noi.

«E come fai a sapere che non ti ha raccontato una bugia solo per guadagnare la tua fiducia e indurti a fidarti di lui?» chiese Yoongi sospettoso.

«Non lo so, non lo posso sapere! Ma sembrava sincero e almeno adesso abbiamo una pista da seguire! E poi basta parlare con i vampiri e capiremo subito se mi ha preso per il culo o meno.» dissi.

«A proposito di vampiri, ho bisogno del tuo aiuto Aby » disse Hoseok, continuando comunque a guardarmi accigliato mentre muoveva nervosamente le code dietro di lui.

«Prima mi fai la ramanzina come un fidanzatino geloso e poi chiedi il mio aiuto?» domandai con sguardo di sfida.

«Dopo quello che è successo tra noi nella pista da ballo come puoi chiedermi di non sentirmi geloso se qualcun altro lascia il suo odore su di te?» domandò.

«Cosa è successo tra di voi nella pista da ballo?» domandò Yoongi stringendo i pugni «Cosa hai combinato Hoseok?» chiese poi rivolto all'amico visibilmente turbato.

Io e Hoseok ci fissammo per diversi secondi e poi decisi di parlare.
«Niente Yoongi...Hoseok non ha fatto niente, è tutto nella sua testa» mentii. La volpe mi fissò con sguardo contrariato ma non disse nulla. Si portò una coda attorno alla vita e iniziò ad accarezzarla nervosamente. Si era chiaramente offeso per quello che avevo detto ma non volevo in alcun modo che Yoongi sapesse quello che era accaduto solo una decina di minuti prima tra me e il suo amico demone.

Il moro mi fissò poco convinto ma lasciò correre.

«Allora perché hai bisogno di me?» chiesi incrociando le braccia e fissando Hoseok che continuava a lisciarsi il pelo con gesto automatico.

«Il curatore che ha trovato Seokjin...sembra non essere in grado di fare il suo lavoro. Una ragazza è svenuta a causa dei morsi dei vampiri e lui non riesce a fermare efficacemente le emorragie. Ho bisogno del tuo aiuto» disse il demone fissandomi con i suoi occhietti neri e perforandomi con essi.

«C'è una ragazza svenuta nel locale con emorragie da morso di vampiro e voi perdete tempo a farmi la ramanzina?» domandai incredula e senza aspettare la loro risposta corsi immediatamente lungo la strada lasciandoli da soli in quel vicolo decisamente troppo carico di testosterone per i miei gusti.



☆Nota dell'autore☆

Eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Allora che ne pensate del nostro biscottino in versione gattino? Vi piace?
Mi sono divertita tantissimo a scrivere la sua interazione con la protagonista, spero di aver reso bene la tensione che si è sviluppata tra i due.
E secondo voi cosa starà nascondendo Tae? Avete qualche idea?
Fatemelo sapere nei commenti.

A presto!

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