CAP. 44 ☾ -NOT AFRAID TO DIE- ☽

«Aby, ci siamo riusciti! Abbiamo Jimin-ah!»
La voce di Hobi, che arrivava squillante dal telefono, mi fece tremare.
Gli occhi del Rākṣasa divennero ancora più rossi mentre la sua energia si espanse tutto intorno a lui.

«Prima dell'alba morirete tutti» ringhiò con voce solo parzialmente umana prima di stringere il telefono talmente forte da creparne il display.
«Tutti» ripeté e, mentre sentivo la voce piena di panico del gumiho domandare cosa stesse succedendo, il telefono venne frantumato davanti ai miei occhi.
L'energia del Rākṣasa colpì la mia pelle come un vento gelido e i suoi lineamenti si deformarono a causa della rabbia. Io, invece, continuai a curare le mie ferite.

"Devi sbrigarti Abigail. Devi curarti, impugnare la Hyup-Do, sconfiggere questo bastardo e correre da Jungkook" pensai mentre posavo il mio sguardo sulla tigre mannara che mi fissava tremante, gli occhi lucidi e il respiro accelerato. Tuttavia, un istante più tardi, la voce glaciale del Rākṣasa richiamò la mia attenzione.

«Ci sarà un lieve cambio di programma» disse, lo sguardo incendiario «Ti ucciderò... ucciderò tutti voi, vampiri compresi, e poi andrò a riprendere quella maledetta tigre» mi informò facendo un passo in avanti, gli artigli nuovamente sguainati.
«Quindi, quali sono le tue ultime parole, strega?»

«Fottiti!» risposi e, contemporaneamente, sganciai altre due bombe sacre dalla cintura, lanciandogliele addosso.
Il Rākṣasa schivò la prima ma prese in pieno la seconda. L'acqua santa iniziò a bruciargli il volto, sfrigolando come olio bollente e, momentaneamente accecato, si allontanò di qualche passo.
Sfruttai quel vantaggio per afferrare la Hyup-Do e sebbene il suo veleno continuasse a bruciarmi il ventre, deviai il mio potere nella lama. L'arma sacra iniziò a brillare e io mi lanciai all'attacco.
Con un rapido fendente riuscii a ferirgli la spalla destra, il ventre e la coscia sinistra ma, quando provai a colpire anche il braccio con cui si riparava ancora il volto, la mia energia si ridusse drasticamente. Purtroppo, per poter lacerare la sua pelle resa ancora più coriacea dal sangue di Jimin, la Hyup-Do richiedeva un elevatissimo ammontare di potere e, dopo quei colpi assestati l'uno dietro l'altro, le mie riserve erano arrivate quasi al limite. Ma non potevo riposare. Dovevo sfruttare quelle brecce e distruggerlo dall'interno.
Smisi di attivare l'arma sacra e spinsi la mia energia in avanti, verso il Rākṣasa. Il mostro, però, intuendo le mie intenzioni deviò il suo potere e, nel momento in cui la mia energia trovò finalmente una ferita in cui potersi insinuare, lui mi contrastò.
Il suo potere bloccò il mio e con una facilità inaudita lo inglobò. Poi, sorridendomi sadico, lo spinse verso di me. Provai a contrastarlo. Aumentai il flusso di energia, immaginandolo come una potente lama affilata in grado di rompere il suo scudo, ma fu tutto inutile. Il Rākṣasa mi allontanò dal suo corpo e poi con una velocità inaudita iniziò a curarsi.

«Merda! No!» urlai, provando a penetrare nuovamente attraverso lo squarcio sul suo ventre, ma lui fu più veloce. La sua pelle si riparò in un istante e poi mi fissò, pronto ad uccidermi.

«Mi hai fatto perdere fin troppo tempo maledetta strega! Ora muori!» dichiarò e con uno scattò partì all'attacco.

Cercai di riattivare la Hyup-Do, ma mi resi subito conto che non ci sarei mai riuscita. La mia energia era troppo lenta e lui era troppo veloce.
"Quindi è così che morirò?" pensai.
Un brivido mi attraversò la colonna vertebrale, rendendomi conto che non avevo alcuna possibilità di contrastare quel mostro. Sarei morta.
Con un ultimo movimento guardai Jungkook. La tigre mannara mi fissava atterrito e mi sentii maledettamente in colpa. Con la mia morte probabilmente sarebbe cessata anche la sua vita e lui non lo sapeva. Lui non sapeva nulla. Così come Hoseok.
"Hobi" pensai.
Non avrei più avuto modo di vedere il suo sorriso solare, di sentire la sua risata e di accarezzare le sue morbide code. Non avrei mai avuto modo di dirgli quello che provavo per lui.
Quello che provavo per loro.
Una lacrima scese lungo la mia guancia.
«Scusatemi» mormorai ma, proprio quando sentii gli artigli del Rākṣasa sfiorarmi il collo, un'ombra nera occupò tutto il mio campo visivo e il mostro venne lanciato a diversi metri di distanza contro il palazzo abbandonato su cui ci eravamo nascosti solo una manciata di minuti prima. Il vecchio muro crollò a causa dell'impatto e il demone venne sepolto da una cascata di cemento, mattoni e neon. Nello stesso istante, il corpo alto e longilineo di Taehyung apparve davanti ai miei occhi.

«Scusami Abigail, mi sono fatto mettere KO come un novellino» disse prima di voltarsi e fissarmi con gli occhi completamente neri «Non accadrà mai più».
Lo guardai sbalordita. Mi aveva appena salvato la vita.

«Grazie» sussurrai, prima di sentire il mio respiro venire meno.
Lui si accorse di quella mia momentanea apnea e i suoi occhi divennero ancora più foschi.

«Se sopravviveremo a tutto questo scriverò di questo momento sul mio diario, ma ora vai a curare la tua Tigre. Il suo cuore sta rallentando troppo...al Rākṣasa ci penso io» dichiarò e a quelle parole scattai.
Mi voltai verso Jungkook che giaceva quasi incosciente sull'asfalto e corsi da lui mentre l'energia gelida del vampiro cominciava ad inondare tutto il vicolo.
Percorsi i pochi metri che mi separavano dal mio Famiglio come un fulmine, ignorando sia l'urlo di rabbia del Rākṣasa, sia la voce di Taehyung che chiamava invano il suo Vice.

«Jungkook!» gridai mollando la Hyup-Do a terra e inginocchiandomi al suo fianco.
Lo afferrai per la maglia scura voltandolo e, quando i suoi occhi neri si posarono nei miei, il mio cuore impazzì. Posai velocemente le mani sul suo collo, percependo il pelo morbido della tigre sotto i miei palmi e iniziai a curarlo. Bloccai l'emorragia, rinsaldai i suoi tessuti lacerati ed eliminai ogni goccia di veleno. Dopodiché, quando sentii il suo cuore tornare a battere regolare e il suo corpo riprendere a muoversi mi accasciai contro di lui. Esausta.
La mia fronte, lievemente sudata a causa dello sforzo, si posò sulla sua e un istante più tardi percepii le sue dita tra i miei capelli e il suo alito caldo contro il mio viso.

«Mi hai salvato di nuovo» mormorò, poco prima di fare le fusa.

«Devi smetterla di rischiare la tua vita per me» sussurrai, socchiudendo gli occhi e portando le mie mani sul suo volto, accarezzandolo tremante.

«Quello mai...mai Abigail» rispose «Ti proteggerò sempre... te l'ho promesso» continuò e un istante più tardi le sue labbra si posarono sulle mie. Non mi scostai.

"Sei uno stupido Jungkook" pensai, mentre premevo la mia bocca contro la sua e affondavo le mie mani tra i suoi ciuffi argentei "Uno stupido suicida".

"È tutto molto romantico,davvero, e vorrei aggiungermi anche io a questi meravigliosi baci passionali, ma ho bisogno del vostro aiuto! Ora!"
La voce di Taehyung risuonò cristallina nella mia mente e con uno scatto mi scostai da Jungkook.
Il mannaro mi osservò con uno sguardo languido, completamente in estasi per quel bacio ricambiato ma, non appena mi vide fissare preoccupata la schiena del vampiro, si riprese. E ringhiò.
Il Rākṣasa si era rialzato in mezzo alle macerie e ci fissava dal fondo del vicolo, gli occhi rossi puntati su di noi, le unghie sguainate. Stranamente, però, al posto di approfittare di quel momento e partire all'attacco contro il vampiro, era rimasto immobile.

«Giuro che te la farò pagare maledetto bastardo!» ringhiò Jungkook alzandosi in piedi, proteggendomi con il suo corpo mentre finivo di eliminare le ultime tracce di veleno rimaste nel mio ventre.
«Hai osato ferire la mia Compagna e ora sei morto!».
L'energia calda del mannaro tornò a vorticare attorno a lui, sfiorandomi la pelle e io mi alzai, mentre quel vento caldo mi ridava vigore. Osservai i suoi artigli allungarsi e riflettere la luce, mentre i muscoli della sua schiena si tendevano.

"Cacciatrice, afferra la Hyup-Do... è ora di uccidere questo pezzo di merda" mi ordinò Taehyung nella mente e io obbedii.
Ripresi l'arma sacra e mi portai accanto a Jungkook, dopodiché gli posai la mano sul braccio e riallacciai la nostra connessione.
La sua energia bollente si riversò nelle mie vene come un meraviglioso liquido caldo, ridonandomi forza e ricaricando il mio potere. L'arma sacra tornò a splendere nella mia mano e io tornai a fissare il Rākṣasa. Ma, proprio nel momento in cui Taehyung ci incitò a partire all'assalto, il lampo maligno che passò nello sguardo del demone mi fece venire la pelle d'oca.

«Qualcosa non va!» urlai, bloccandomi di colpo.
Un secondo più tardi, gli occhi del Rākṣasa brillarono e una potente onda di energia si liberò dal suo corpo. L'asfalto sotto di lui si crepò, i muri crollarono e le finestre esplosero in mille pezzi, cadendo come lame affilate verso di noi. Poi, dal cielo, iniziò a scendere una tempesta di fulmini.
Jungkook e Taehyung frenarono immediatamente il loro assalto. Il vampiro divenne fumo nero e schizzò verso l'alto mentre Jungkook si girò, si gettò verso di me, mi afferrò per la vita e balzò sotto l'unica tettoia ancora integra, riparandomi con il suo corpo dalla pioggia di schegge e fulmini che infuriava tutto attorno a noi.
I boati dei tuoni fecero tremare la terra sotto i nostri piedi e ci coprimmo le orecchie con le mani. Il mio udito, ora più sensibile del normale, venne danneggiato da quel fragore assordante e un fischio acuto iniziò ad imperversare nella mia testa. Premetti li palmi ancora più forte e Jungkook, quasi avesse capito il mio disagio, sovrappose le sue mani alle mie, fissandomi amorevole.
La pioggia elettrica durò ancora diversi secondi e, quando finalmente cessò, mi sporsi subito oltre il torace del mannaro.
Rivolsi lo sguardo nel punto in cui avevo visto per l'ultima volta il Rākṣasa ma nulla. Il demone era scomparso. Lo cercai con lo sguardo e quando non lo vidi da nessuna parte, sfruttai anche il mio potere. Tuttavia, il riscontro fu sempre lo stesso: il mostro se ne era andato, nel vicolo eravamo rimasti soli.
Jungkook accanto a me ringhiò.

«Dove è andato?» lo sentii chiedere mentre facevo un passo in avanti.

Uscii dalla copertura della tettoia e mi guardai attorno ancora una volta, mentre la rabbia iniziava a ribollire nelle mie vene e, inevitabilmente, finii per indugiare con lo sguardo sulla figura di Seokjin.
Il vampiro, nonostante la pioggia di fulmini e vetro, era rimasto completamente immobile. Era rimasto a proteggere il corpo della serva umana con il suo, mentre il potere del demone si abbatteva nel vicolo.
La sua pelle, infatti, fumava e un lieve odore di carne bruciata stava impregnando l'aria attorno a lui. Numerose schegge di vetro brillavano conficcate nella sua schiena e il tessuto del suo giubbetto, ormai completamente inzuppato del suo sangue, gocciolava.

Quella vista mi turbò.

Non era la prima volta che assistevo ad una scena macabra. Purtroppo, con tutti gli anni che avevo passato nella sezione soprannaturale della polizia, mi era capitato di vedere crimini di ogni tipo. Uomini sventrati, donne fatte a pezzi, intere famiglie bruciate, ma erano anni che non mi capitava di esserne colpita così profondamente. Forse era a causa della bambina decapitata, del vampiro distrutto sopra di lei, del loro sangue che macchiava tutto l'asfalto sotto di loro o forse stavo semplicemente cambiando. Forse, alla fine di tutto, li stavo veramente considerando dei miei alleati, dei miei pari. Nonostante quello che erano. Avevo affidato loro la mia vita, la riuscita stessa di questo caso e ora, vederli ridotti in quel modo, mi inquietava. Anche perché, alla fine, se Hwa-Young era morta, era anche per colpa mia. Una parte di me, infatti, aveva sospettato che quell'incontro con il Rākṣasa potesse essere una trappola, eppure, non mi ero opposta in alcun modo al piano, anzi. L'avevo osservata mentre Seokjin la vestiva e la preparava e poi l'avevo osservata morire.

Le dita di Jungkook mi sfiorarono la schiena e io rilasciai un pesante sospiro. Per un istante pensai di abbandonarmi contro il suo petto largo, di farmi accarezzare dalle sue mani calde e di dimenticarmi completamente di tutto e tutti, ma sapevo che non era la cosa giusta da fare. Dovevo rimanere concentrata. Dovevo mantenere la mente lucida. E dovevo capire dove diavolo era sparito quel maledetto assassino.
Camminai in avanti, sottraendomi al tocco del mio Famiglio e provando ad avvicinarmi a Seokjin ma non feci nemmeno in tempo a fare un paio di passi che Taehyung si materializzò al mio fianco.

«Quel bastardo è scappato!» dichiarò, sollevando le labbra e mostrando i lunghi canini appuntiti.

«Non dobbiamo perdere tempo. Dobbiamo seguirlo!» dichiarai, mentre una scheggia di vetro si frantumava sotto i miei stivali.
Il vampiro annuì, ma un istante più tardi si fermò, fissando il suo Vice.

«Lui è completamente andato» commentò Jungkook dietro di me.
Il Master sibilò, pieno di rabbia.

«Quel bastardo la pagherà... la pagherà per ogni cosa» dichiarò poco dopo.

«Prendi Seokjin e portalo al sicuro dentro al Blood. Non può rimanere qui fuori e per Hwa-Young... chiama il capitano Lee, fagli il mio nome e digli che il demone che lui voleva lasciare libero in città ha fatto un'altra vittima, una bambina... ma fagli anche sapere che io e Yoongi siamo già sulle sue tracce... pronti ad ucciderlo una volta per tutte!» ordinai risoluta.
«Jungkook» dissi subito dopo «Noi seguiremo il Rākṣasa! Gli impediremo di rimettere le mani su Jimin e lo uccideremo... costi quel che costi!».
La tigre dietro di me ruggì e quel suono primitivo fu come fuoco nelle mie vene.

«Andiamo Cacciatrice!» disse subito dopo.
Taehyung mi fissò dubbioso, ma poi annuii.

«Porto Jin al sicuro, chiamo la polizia e vi raggiungerò... ovunque voi siate! Vi raggiungerò e vi aiuterò a staccare la testa a quel fottuto bastardo!» dichiarò e un istante più tardi, dopo averci sorriso, volò accanto al suo vice.

«Andiamo Jungkook» dissi voltandomi verso la tigre mannara.
I suoi occhi dorati brillarono, seguiti dai miei e, un istante più tardi, i nostri piedi erano già sospesi in aria.

"Resistete fino al mio arrivo" mormorò Taehyung nella mia mente.

"Ci proveremo" risposi, stringendo la Hyup-Do tra le gambe, mentre Jungkook rinsaldava la presa attorno al mio corpo e balzava sinuoso verso l'alto, seguendo l'odore del Rākṣasa.
Osservai le sagome dei vampiri farsi sempre più piccole sotto di noi finché Jungkook non posò i piedi sul tetto del palazzo più alto.

«È andato di qua» affermò annusando l'aria e poi come una scheggia iniziò a correre, balzando da un edificio all'altro.
Con la mano libera gli afferrai il tessuto della maglia e nascosi il mio volto contro l'incavo del suo collo, inspirando il suo profumo di foresta.
«Cosa c'è Cacciatrice?» domandò, mentre il vento freddo mi scompigliava i capelli e si insinuava sulla mia pelle.
Lo ignorai, mentre cercavo di mantenere la calma e non fargli intuire il mio terrore per le altezze. Potevo combattere orde di mostri, decapitare vampiri, sventrare mannari, ridurre in cenere demoni antichissimi, ma c'era una cosa che non sapevo assolutamente fare: combattere le mie vertigini.
Purtroppo, però, a causa del nostro Legame o semplicemente grazie al suo intuito, Jungkook fiutò immediatamente quella mia debolezza.
«Hai paura delle altezze, non è vero?» domandò lui, rinsaldando lievemente la presa sulla mia vita.

«Io non ho paura di nulla!» risposi «Piuttosto perché non ti trasformi e ti lasci cavalcare? Andremmo molto più veloci se assumessi la forma di Tigre» proposi, prima di percepire la sgradevole sensazione dell'assenza di gravità premere i miei organi verso l'alto.
Strinsi il tessuto della sua felpa ancora più forte e trattenni il respiro, chiudendo gli occhi.
Lui, invece, continuò a parlare come se nulla fosse.

«In altre situazioni lo sai benissimo che mi farei cavalcare da te tutta la notte, ma non ora».

«Jungkook!» lo ammonii riaprendo parzialmente gli occhi e ignorando quella sua provocazione.
«Vuoi dirmi perché tutto ad un tratto non vuoi trasformarti? Non lo hai fatto prima contro il Rākṣasa, ben sapendo che rimanendo umano saresti stato in svantaggio, e non lo vuoi fare nemmeno adesso, nonostante tu sappia benissimo quanto potresti essere veloce sulle tue zampe».
La stretta del mannaro attorno al mio corpo aumentò.

«Non ho bisogno di diventare una tigre per riuscire a raggiungere quel maledetto mostro» mi rispose, sfrecciando ancora più veloce sui tetti della città.

«Jungkook, se non rispondi di tua spontanea volontà te lo ordinerò» lo minacciai.
Il respiro del mannaro si bloccò per un istante e i suoi muscoli si tesero.
«Perché non ti sei trasformato?» lo incalzai.
Lui sospirò.

«Non ho voluto...e non voglio» rispose.

«Fin qui c'ero arrivata. Ti ho chiesto il perché» insistetti.

«Perché il dolore che proveresti ti farebbe impazzire» dichiarò.
Piegai lievemente la testa verso l'alto, osservando la sua mandibola pronunciata, le labbra serrate e gli occhi fin troppo seri, aspettando che continuasse.
«La trasformazione è dolorosa Abigail. Molto dolorosa» spiegò serio «La pelle brucia come se andasse a fuoco, i muscoli si tendono all'inverosimile provocando molteplici crampi simultanei e le ossa si rompono, ricomponendosi subito dopo. Il dolore che si prova è talmente forte che le prime volte ti fa impazzire. Il corpo non riesce a reggere tutta quella sofferenza e il cervello si spegne completamente, lasciando che la bestia prenda il sopravvento e ti permetta di sopravvivere».
Rimasi in silenzio.
«Non voglio farti provare una cosa di quel tipo. Mai!» sentenziò convinto, stringendomi ancora più forte.
Lo fissai risentita.

«Lo sai che domani ci sarà la luna piena,vero?»
Lui annuì serio, intuendo perfettamente l'informazione implicita in quella domanda.

«Ho già un piano... non dovrai preoccuparti. Te lo prometto» disse lui, atterrando finalmente al centro di una strada deserta e iniziando a correre. Mi rilassai lievemente.

«Non puoi resistere con la luna piena. Dovrai trasformati per forza, quindi è inutile procrastinare l'inevitabile e ,nel mentre, rischiare di essere ammazzati»

«Con l'aiuto di Namjoon posso evitare la trasformazione» dichiarò lui, girando in un piccolo vicolo in salita.
Lo fissai perplessa e lui, per un istante, abbassò il suo sguardo su di me, sorridendo.
«Ho provato a dirtelo anche questa mattina. Conosco un metodo per controllare la trasformazione dei mannari, o meglio, Namjoon la conosce».
A quell'affermazione sbarrai gli occhi.
«Per questo se aspettassi un Cucciolo potremmo tranquill-.»

«È impossibile!» lo interruppi «Non si è mai sentito di un Alpha che possa controllare le trasformazioni dei suoi mannari! Non si è mai sentito di un mannaro che possa farlo!» dichiarai sconvolta.
Jungkook sorrise lievemente.

«Namjoon può farlo...» mormorò fiero.

«Lo hai visto?»
Lui annuì e io aprii la bocca completamente frastornata.

«Non solo l'ho visto... l'ho provato su me stesso» mi confidò «Quando...quando ero in ospedale a vegliare su di te e...e quella infermiera ha cercato di allontanarmi dalla tua stanza ho perso il controllo. Ho perso il controllo sulla mia tigre» fece una breve pausa e poi continuò «Se non fosse intervenuto Namjoon mi sarei trasformato. Mi sarei trasformato e l'avrei attaccata, uccidendola. Invece, lui ha posato la sua mano sulla mia spalla e ha convogliato tutta la mia furia e il mio potere dentro di lui, assorbendolo completamente».

«Come ho fatto io prima? Quando ho usato il tuo potere per accrescere il mio?» domandai.

«No, quello che fai tu è diverso» rispose scuotendo la testa «Tu fai diventare i nostri poteri una cosa sola...li fondi. Lui invece... lo ha annullato. Lo ha fatto entrare dentro di sé e lo ha dissolto, calmando la mia tigre e di conseguenza calmando me».

"Questo spiegherebbe molte cose, primo fra tutti il motivo per cui è riuscito a creare un Clan così particolare." pensai, mentre Jungkook superava con un balzo un alto cancello di ferro, sfrecciando tra gli arbusti e gli alberi di quello che intuii essere il Namsan Park. Alzai lo sguardo, riconoscendo subito la torre bianca e rossa simbolo di Seoul.

«Lo avevo capito fin da subito che era particolare, che era diverso da tutti gli altri mannari che avevo incontrato. E quando ho scoperto questo... wow... la stima nei suoi confronti è aumentata ancora di più» raccontò la tigre mannara, mentre con dei poderosi balzi iniziava a scalare l'altura sulla quale ci stavamo dirigendo.

«Ti sei innamorato di lui» lo stuzzicai sarcastica.
Lui arricciò il naso.

«Non mi sono innamorato di lui!» protestò come un bambino, prima di abbassarsi, schivando un ramo «Ne sono solo rimasto affascinato!» confessò.
«Se...se io e Jimin-shi fossimo cresciuti in un branco come il suo... le cose forse sarebbero andate diversamente... forse saremmo stati più felici e lui non avrebbe dovuto fuggire, finendo tra le mani di quel maledetto mostro» mormorò, la luce nei suoi occhi totalmente sparita. Mi rattristai a mia volta.

«Il passato non si può cambiare» dissi, tornando seria «Ma dal passato possiamo scappare oppure, imparare qualcosa» continuai citando la frase di uno dei miei film Disney preferiti «Quindi, vedi il tuo passato come un momento della tua vita che ti ha permesso di essere quello che sei ora: un combattente eccezionale e un ottimo amico».

«E il tuo Compagno» aggiunse lui, facendomi alzare lo sguardo verso l'alto.
«Ho capito quello che intendevi...grazie Abigail» disse poi dolcemente, superando un roveto incolto con un balzo «Il passato mi ha portato fino a qui ed è anche grazie a quello che ho vissuto che ora ho la possibilità di fare parte del Clan di Namjoon, di essere il suo Beta. Non devo odiare quello che la vita mi ha fatto passare, ma devo trarre il meglio dagli insegnamenti che ho ricevuto»
Annuii.
«Quindi ora uccidiamo quel bastardo di un Rākṣasa e riprendiamoci Jimin-shi perché non vedo l'ora di iniziare la mia nuova vita: assieme al mio amico, assieme al mio nuovo Clan e assieme a te!» dichiarò.
Come ogni volta ero già pronta a ribattere quella sua ultima affermazione ma, tutto ad un tratto, un potente boato giunse dalla cima della piccola montagna.

Alzammo entrambi la testa verso l'alto.

«Merda! Dobbiamo sbrigarci!» affermai intuendo che, qualsiasi cosa fosse appena successa, non fosse di certo positiva.
Jungkook rinsaldò la presa sul mio corpo e ringhiò lievemente.

«Nascondi il volto contro di me e tieniti forte, Cacciatrice!E scusami se sentirai un po' di dolore» un secondo più tardi la tigre mannara iniziò a scattare come un fulmine tra gli alberi, fregandosene dei rami che gli sferzavano le gambe e dei rovi che si impigliavano nei nostri vestiti.

"Resistete, stiamo arrivando" pensai, mentre ci dirigevamo a tutta velocità verso la Namsan Tower.



☆Nota dell'autore☆

Ed eccomi tornata con un altro aggiornamento!

In questo capitolo sono successe un sacco di cose: Abigail ha quasi rischiato di morire, Taehyung le ha salvato la vita, Jungkook ha finalmente ricevuto un bacio vero e il Rākṣasa è sparito.
Dai non poteva essere tutto rose e fiori, no?

Spero veramente che la parte di chiacchierata tra Abigail e Jungkook non vi abbia annoiat* ma ho pensato fosse carino spiegare il motivo per cui Jungkook non si era ancora trasformato e aggiungere anche un ultimo accenno sull'eccezionalità di Namjoon.
Il nostro Alpha è proprio un fuoriclasse.

Approfitto di questo mio angolino per dirvi che, con il prossimo aggiornamento, Lunar Eclipse vedrà la sua conclusione...la battaglia finale sarà abbastanza lunga ma ho preferito non dividerla a metà. Voglio farvi godere a pieno l'ultimo atto di questo mio racconto.

Quindi ora ditemi: cosa vi aspettate accada? Riuscirà la nostra eroina a sconfiggere il Rākṣasa e a salvare i suoi compagni? Oppure ci sarà solamente sangue, sudore, lacrime e distruzione?
Fatemelo sapere!


Vi lascio qualche foto del luogo in cui si svolgerà il prossimo capitolo per farvi immergere ancora di più tra le sue righe.
A presto.

A.





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