CAP. 40 ☾ -SHE'S MINE- ☽
Venni svegliata da un ringhio roco.
«Avanti non serve che ti scaldi tanto, Volpe»
La voce di Jungkook arrivò ovattata alle mie orecchie a causa della porta ancora chiusa e del suono basso e continuo che rimbombava nel corridoio.
«Devi fartene una ragione ormai... lei ha scelto me e anzi, vedi di smetterla di ringhiare o rischi di svegliarla. Sai, ha bisogno di dormire ancora... questa notte si è stancata molto e si è addormentata tardi».
Il ringhio divenne più sonoro.
«Sono stronzate Tigre... solo stronzate!»
«Avanti non dirmi che non senti l'odore di lei impresso sul mio corpo, perché non ci credo...se mi concentro riesco persino a percepirla ancora sulla lingua. È impossibile che tu non la senta».
Schizzai come una molla sul letto, svegliando Yoongi che borbottò qualcosa tra sé e sé.
"Merda" pensai.
Mi precipitai fuori dal letto, trascinando il lenzuolo con me.
«Yoongi, cazzo svegliati e vieni immediatamente ad aprire questa porta» urlai contro lo stregone.
«Abigail, sei sveglia?» chiese Jungkook, la voce fin troppo contenta.
«Jungkook, non alzare nemmeno un dito su Hobi o giuro che-»
«Io non sto facendo assolutamente nulla. È lui che è pronto a balzarmi alla giugulare da un momento all'altro.»
«Sì, perché spari solo cazzate! Abigail non si sarebbe mai rinchiusa là dentro con Yoongi-ah se tu non avessi fatto qualcosa di ripugnante. Ritieniti fortunato ad essere il suo Famiglio perché altrimenti, a quest'ora, il tuo sangue sarebbe già stato sparso per tutta casa» lo minacciò il gumiho.
«E il tuo corpo sarebbe esanime ai miei piedi» rispose la tigre mannara, ringhiando.
«Dannazione Yoongi! Muovi il culo e vieni qui! E voi due lì fuori, non fate niente di stupido!» urlai sbattendo i pugni contro la porta.
Il sigillo di protezione però si attivò e fui spinta all'indietro. Digrignai i denti frustrata.
«Yoongi!» strillai.
«Sono qui! Che cazzo, non urlare!» disse lo stregone, comparendo al mio fianco.
Sbadigliando mi superò, si grattò la pancia e poi allungò una mano verso il pugnale. Tuttavia, un attimo prima di stringerlo si fermò.
«Sei sicura che non vuoi ancora qualche minuto di pace e tranquillità prima di scoperchiare il vaso di Pandora?» chiese lui, guardandomi con gli occhi ancora assonnati.
«Togli quel dannato sigillo» sibilai,
«Come desideri principessa» e così dicendo lo stregone afferrò il pugnale, estraendolo.
L'incantesimo si ruppe in un istante e il piccolo foglio, ormai privo di qualsiasi potere, cadde a terra senza fare rumore.
Un secondo più tardi la porta venne spalancata.
La figura di Jungkook occupò quasi tutta l'entrata e il mio cuore schizzò nel petto quando mi accorsi che era ancora nudo.
«Dannazione! Non potevi rivestirti?!» sbraitò Yoongi al mio fianco.
«Mi sarebbe piaciuto, ma i boxer erano rimasti qui dentro...assieme alla Cacciatrice» rispose lui, un lieve ghigno sul volto mentre entrava con passo deciso nella stanza.
Osservai i suoi muscoli guizzare, colpiti dalla luce del sole e il ricordo di quello che avevo fatto assieme a lui tornò fin troppo vivido nella mia mente.
«No...» sussurrai mentre si avvicinava sicuro, ma quando i suoi occhi neri si posarono nei miei rimasi completamente bloccata.
"No Abigail, muoviti! Allontanati! " urlai nella mia mente.
Un secondo più tardi, però, con uno scatto felino il mannaro fu davanti a me e quando le sue braccia mi circondarono, non riuscii a far altro se non abbandonarmi contro il suo petto liscio.
«Cacciatrice» mormorò flebilmente, mentre si curvava su di me e nascondeva il volto tra i miei capelli, in quel gesto che ormai iniziavo ad associare indelebilmente a lui.
Le fusa si propagarono lievi nella sua gola.
«Staccati immediatamente dalla mia Aby»
La voce di Hoseok mi fece tremare tra le braccia di Jungkook.
«Lei non è la tua Aby... lei è diventata la mia Compagna... ficcatelo bene in testa, Volpe» rispose il mannaro.
Provai a girarmi, cercando di vedere il gumiho che nel frattempo avevo percepito essere arrivato sull'uscio della stanza, ma Jungkook mi strinse ancora più forte a sé, impedendomi qualsiasi movimento.
«Jungkook, lasciami per favore» gli dissi sospirando, tuttavia quell'ordine non ebbe alcun effetto. L'energia del mannaro, infatti, aveva iniziato a diffondersi sulla sua pelle, accarezzandomi, e come ogni volta quella sensazione mi stordì.
"Maledizione, non riesco proprio a resistere" pensai mentre con estrema calma mi ritrovavo ad accarezzargli la schiena ampia.
«Smettila di usare il tuo ascendente su di lei e staccati immediatamente dalla mia Abigail!» tuonò Hoseok e la sua energia calda mi colpì, mozzandomi il respiro e facendomi tornare a ragionare.
Mi irrigidii un'altra volta.
«Jungkook lasciami» comandai e questa volta il mio ordine funzionò. Le braccia del mannaro si allargarono e io, sebbene con difficoltà, riuscii a staccarmi da lui.
Fissai finalmente Hoseok. Il gumiho aveva gli occhi gialli iniettati d'odio e le code bianche si muovevano scattanti dietro di lui. Le zanne erano sguainate e gli artigli splendevano alla fine delle sue lunghe dita affusolate.
Lui mi fissò per un istante e i suoi occhi si intenerirono ma, nel momento in cui si accorse del letto distrutto alle mie spalle, tornarono ad emanare puro odio.
«Se l'hai graffiata giuro su Dio che ti uccido!» sibilò.
«Non sono stato così stupido da ferirla! Mi so contenere, io!» rispose Jungkook « Lei un pochino meno. Dovevi vedere il mio petto qualche ora fa, demone, era pieno di piccoli segni rossi...magnifici» continuò leccandosi il piercing al labbro, un ghigno strafottente sul volto.
Mi incendiai. Perché doveva essere così stronzo?
Aprii la bocca, pronta a rimetterlo al suo posto, ma Yoongi mi precedette.
«Davvero pensi di non essere stupido?! Ti ho beccato che la stavi scopando senza preservativo porca puttana!»
Il gelo si impossessò delle mie vene. Vidi le code di Hoseok vibrare e i suoi occhi gialli si puntarono su di me.
«Quindi è vero? Hai fatto sesso con lui?» chiese la volpe e il suo sguardo turbato fece andare in frantumi il mio cuore. Il gumiho era rattristato da quella scoperta e, sebbene non lo stesse mostrando apertamente, i suoi occhi parlavano al suo posto.
Lo guardai e avrei tanto voluto rispondergli. Dirgli che sì, lo avevo fatto, ma era stato un errore, una conseguenza della vicinanza eccessiva che avevo avuto con Jungkook, che lo avevo fatto, ma me ne pentivo, che Yoongi per fortuna era intervenuto in tempo e mi aveva fatta tornare in me. Ma rimasi zitta. Rimasi zitta perché una piccola parte di me ancora tremava al solo pensiero delle labbra del mannaro premute contro le mie, delle sue mani che mi accarezzavano e del suo corpo caldo che mi colmava. E quella stessa parte tremava anche al ricordo del gumiho che mi prendeva su quello stesso letto, che mi baciava, mi accarezzava e mi coccolava appagato.
Oltretutto, come se tutto quello non fosse già abbastanza, quella dannata parte ora continuava a chiedersi come sarebbe stato averli entrambi, contemporaneamente.
"Dannazione cosa c'è che non va in me?" pensai, ma un istante più tardi la voce di Yoongi spezzò quel mare di pensieri autolesionistici, facendomi tornare brutalmente alla realtà.
«Sì, ha fatto sesso con entrambi! La stessa notte, nello stesso letto!» esclamò.
Gelo. Nella stanza calò il gelo. Così come nelle mie vene.
Io, Hoseok e Jungkook smettemmo di respirare e ci bloccammo, come animali abbagliati dai fari di una macchina.
Tuttavia, quel freddo intenso, che per un istante mi fece quasi sospettare di essere morta sul colpo, venne presto sostituito dalla rabbia. Calda e impetuosa rabbia che si riversò violenta dentro di me come mare in tempesta.
«Cacciatrice non puoi esserti scopata la Volpe!» affermò Jungkook, il tono di voce così basso e rombante da farmi rizzare i capelli.
Questa volta toccò ad Hoseok ghignare.
«Invece sì... e purtroppo l'ho fatta venire solamente due volte... un vero peccato... la prossima volta conto almeno di duplicare» rispose il gumiho.
Trattenni il respiro mentre percepivo l'aria nella stanza addensarsi di colpo. L'energia del mio famiglio esplose come un vulcano in eruzione e la tigre mannara scattò. Sfoderò le zanne e balzò contro Hoseok che venne colpito in pieno dalla furia del ragazzo.
Il mannaro schiacciò il gumiho a terra e, dopo averlo immobilizzato, affondò i canini nel collo del demone, che provò inutilmente a liberarsi.
Purtroppo, Hobi, fin troppo consapevole del Legame che mi univa a Jungkook, aveva rinfoderato gli artigli e le zanne non appena aveva visto il possente mannaro balzare verso di lui e anche in quel momento, a parte spingere con entrambe le mani sul suo busto, non stava facendo nient'altro. Aveva troppa paura di ferirlo.
«Jungkook fermati! Porca puttana fermati!» gridai.
La tigre mannara si immobilizzò all'istante.
«Lascia Hoseok, liberalo immediatamente e allontanati da lui!» ordinai.
Lo osservai alzarsi ringhiante, il sangue del gumiho che gli imbrattava il volto in una maschera scarlatta.
Corsi da lui in preda all'ira.
«Cosa cazzo ti è saltato in testa? Volevi ucciderlo?!» sbraitai puntandogli l'indice al petto. Le gocce rosse che ancora colavano sul suo mento.
«Ha osato toccare la mia Compagna!» mi ringhiò in faccia.
«Io non sono la tua Compagna!» dichiarai.
Lui mi fissò e le pupille negli occhi dorati divennero completamente verticali.
«Tu sei la mia Compagna... che ti piaccia o meno... eri persino disposta ad avere un cucciolo con me. Questo è quello che fanno le Compagne» mi rispose.
«Porca puttana Jungkook. Quello che ho fatto stanotte l'ho fatto senza pensare, guidata dal nostro Legame. Come puoi anche solo pensare che fossi disposta a farmi dilaniare la pancia da un ibrido?!» domandai.
Le sue pupille si allargarono.
«Non sarebbe stato un ibrido qualsiasi, sarebbe stato il nostro cucciolo» rispose lui convinto.
«Cazzo Jungkook! Non sei né così giovane né tanto meno così stupido da non sapere che le donne umane non possono sopravvivere ad una gravidanza di quel tipo!» urlai, prima di provare a scansarlo con una spallata. Fu inutile. Lui rimase fermo immobile e mi fissò ostinato.
Per fortuna con la coda dell'occhio vidi lo stregone avvicinarsi all'amico, aiutandolo a rialzarsi e la voglia di tirare un cazzotto dritto in faccia alla tigre diminuii.
«Tu sopravvivresti... non ti lascerei mai morire, tantomeno se aspettassi il nostro cucciolo» dichiarò.
Risi, ma la mia risata risultò aspra persino alle mie orecchie.
«Smettila con questa stronzata! E ora Jungkook spostati e lasciami controllare cosa diavolo hai fatto ad Hoseok... e dannazione vestiti!».
Il mannaro si spostò di lato, ma continuò a parlare.
«Non è una stronzata! Non dovresti morire! Potremmo gestire le trasformazioni del Cucciolo nella tua pancia fino alla fine della gravidanza» disse lui.
«Ti si è fulminato completamente il cervello? Le gravidanze ibride non si possono gestire! Non è come canalizzare un'energia impazzita!» dichiarai, prima di superarlo e ignorare le sue proteste senza senso.
Mi avvicinai ad Hoseok, che nel frattempo si era coperto il collo con la mano e aveva fatto allontanare Yoongi con un rapido gesto della mano. Il sangue rosso continuava a colare tra le sue dita, inzuppando la maglia bianca che aveva addosso, ma il gumiho in quel momento non ne sembrava per nulla turbato. Mi fissava come se fossi l'unico altro essere presente in quella stanza e quello sguardo mi fece contrarre il cuore in una morsa dolorosa. Ero stata una stupida.
Feci un altro passo per raggiungerlo, ma la mano di Jungkook si strinse attorno al mio polso.
«Non mi ignorare Abigail!»
Quando sentii il mio nome pronunciato da lui la mia energia pulsò.
Tuttavia, ignorai il suo richiamo e mi voltai, fulminandolo con lo sguardo.
«Conosco un modo per cui potresti avere il nostro Cucciolo senza rischi».
«Non ci sarà alcun Cucciolo Jungkook! Non abbiamo nemmeno finito di scopare e fidati quello che è successo stanotte non capiterà mai più. Quindi ora lasciami e vatti a vestire» dissi.
Jungkook mollò la presa, ma ringhiò.
«Perchè non mi ascolti mai?» chiese lui, girando attorno al letto, i piedi che pestavano il pavimento.
«E perché tu devi sempre attaccare Hoseok?» ribattei avvicinandomi finalmente al gumiho «E per l'amore del cielo dove stai andando adesso?»
«Mi sto vestendo! Come mi hai ordinato!» ringhiò lui afferrando i suoi boxer.
Digrignai i denti, furiosa e nella mia gola si formò un suono molto simile ad un ringhio.
"Dannazione come riesce a farmi perdere le staffe lui non ci riesce nessuno" pensai voltandomi ma, prima che potessi posare lo sguardo ancora una volta sulla volpe, intercettai l'occhiata impassibile di Yoongi. La rabbia tornò a ribollire nelle mie vene.
«E tu dovresti imparare a chiudere la bocca e a non impicciarti negli affari degli altri» dichiarai, prima di avvicinarmi ad Hoseok.
«Fammi vedere Hobi, per favore» domandai dolcemente al gumiho, non avendo però la forza di guardarlo negli occhi.
«Avanti Abigail, sappiamo entrambi che non avresti mai avuto il coraggio di dire la verità» rispose Yoongi «E io non ho intenzione di mettere a rischio l'operazione a causa tua e dei tuoi drammi da teenager quindi, ora che sono tutti informati dei fatti, puoi finalmente scegliere con quale dei due stare visto che sei talmente testarda da non voler ascoltare nemmeno te stessa»
«Gliene avrei parlato invece! Nel modo corretto ed evitando che si scannassero tra loro!» ribattei, mentre facevo spostare la mano al suo amico e posavo le mie per attivare il circolo di energia.
«E comunque potrai parlare di coraggio solamente quando ti farai crescere i coglioni e deciderai finalmente di confessare a Jimin i tuoi sentimenti. Fino ad allora non hai alcun diritto di impicciarti nella mia vita privata!» dichiarai.
Gli occhi di Yoongi divennero due fessure orizzontali.
«Vaffanculo Abigail!» soffiò come un gatto contro di me «Non verrò più ad aiutarti. Uccidili, scopateli, fai un'orgia, rimani pure incinta! Fai quel cazzo che vuoi! Io ho chiuso con tutta questa storia!» e così dicendo lo stregone abbandonò la stanza.
I suoi passi furiosi rimbombarono nel corridoio e io mi trovai a fissare con astio la porta aperta.
"Vaffanculo te!" pensai, tornando a porre attenzione al collo di Hoseok.
Il gumiho, da quando aveva scoperto che ero andata a letto con Jungkook non aveva più proferito nemmeno una parola e, nel ripensare allo sguardo che mi aveva lanciato pochi secondi prima, mi si attorcigliò lo stomaco.
Serrai i denti, cercando di ricacciare indietro le lacrime che stavano minacciando di affacciarsi nei miei occhi. Non potevo piangere, non potevo. Ero stata io a creare tutto quel casino e ora dovevo essere forte e trovare un modo per risolverlo. Ma prima di tutto dovevo riconoscere la mia colpa.
«Perdonami» sussurrai.
«Non devi farlo Aby... » mormorò Hoseok.
Alzai lo sguardo verso di lui.
I suoi occhi si fissarono nei miei e al loro interno non lessi la tristezza, l'odio, la rabbia, o il risentimento che mi aspettavo, no. In quelle iridi scure lessi solamente comprensione e dolcezza. Talmente tanta dolcezza che mi trovai ad affondare i denti nella guancia per ricacciare indietro le lacrime.
«Speravo davvero tanto che non cadessi vittima del Legame... Per questo ieri sera ho deciso di fare l'amore con te e stupidamente speravo che quello fosse abbastanza per non farti cadere in tentazione» mi disse lui.
Abbassai lo sguardo colpevole, mentre finivo di riparare anche gli ultimi strati della sua cute.
«Ma non sono stupido Abigail. Ho molti più anni di quelli che dimostro e sebbene non abbia mai conosciuto nessuno con un Famiglio mannaro so perfettamente cosa rappresenti la figura del Famiglio per una strega. Inoltre, ho percepito io stesso la lussuria che si scatenava in voi ogni volta che vi sfioravate o semplicemente vi guardavate. Era solo questione di tempo prima che cadessi vittima della magia che vi lega» continuò lui e un istante più tardi mi sfiorò il mento con le dita, costringendomi ad alzare lo sguardo.
«Però io so che hai scelto me. Lo so che razionalmente hai scelto me e per quanto mi abbia fatto male scoprire che sei stata con lui, lo accetto come un semplice effetto collaterale del vostro Legame...perché ieri sera, quando lui era lontano ero io quello che volevi, quello che bramavi».
I suoi occhi tornarono gialli e la sua energia mi sfiorò la pelle, facendomi percepire le sue labbra che mi baciavano e le code che mi circondavano, sfiorandomi le gambe nude. Tremai.
«Stronzate. Lei vuole me!» la voce di Jungkook arrivò come una sferzata contro la mia schiena assieme alla sua energia.
«Lo hai detto tu stessa Volpe, quando siamo nella stessa stanza ha occhi solo per me, mi vuole, con ogni fibra del suo corpo. Il Legame ha solo accentuato l'attrazione che già provavamo l'uno per l'altra, spazzando via qualsiasi altro frivolo sentimento».
«O forse la magia le offusca il cervello e non le permette di ragionare lucidamente» rispose Hoseok.
I due ricominciarono a ringhiare e io mi irrigidì.
«Smettetela di ringhiare!» dichiarai, esausta.
Jungkook si zittì immediatamente mentre il ringhio di Hoseok continuò per alcuni secondi, finché non venne sostituito da un ghigno vittorioso.
«Tu sei solamente il suo cane da compagnia» disse il gumiho.
«L'unico cane, qui dentro, sei tu» rispose Jungkook.
«Basta!» urlai «Giuro che se non la smettete di insultarvi tra voi vi faccio davvero fuori entrambi» li minacciai, scostandomi anche dal demone volpe.
«Anzi potrebbe essere un'idea davvero valida. Da quando vi ho conosciuto la mia vita ha iniziato a cadere a pezzi. Questa non sono io! Io non vado a letto con i mostri, io li uccido. Quelli come voi li uccido, non li porto nel mio letto!» asserii al limite della nevrosi, tuttavia, un istante più tardi il suono di un telefono squillante mi zitti.
«È il tuo, Cacciatrice?» chiese Jungkook facendo un passo in avanti e ascoltando la musica arrivare dal corridoio.
Scossi la testa.
«Aby ha solo suonerie dei cartoni Disney...se la conoscessi veramente lo sapresti» rispose Hoseok con sguardo saccente.
Il giovane mannaro lo fulminò con lo sguardo.
«È il telefono di Yoongi» aggiunse poi il gumiho.
«Abigail» la voce calda di Jungkook giunse come una bellissima melodia alle mie orecchie, ma resistetti a quel richiamo, ignorandolo di nuovo.
«Abigail» ripeté lui e questa volta la sua energia calda mi accarezzò la schiena, poco prima della sua pelle.
"Maledizione, perché deve muoversi senza fare rumore come i gatti?" pensai.
La sua mano mi sfiorò il braccio lievemente.
«Abigail, dì alla Volpe quello che mi hai detto questa notte prima di baciarmi» disse dolcemente, prima di strofinare la guancia contro la mia testa «Digli che sono tuo... e digli che tu sei mia... così magari una volta per tutte la smetterà di affermare che quello che abbiamo sia solo frutto della magia... perché lo sappiamo entrambi che non è così... siamo fatti per stare assieme».
La sua mano si mosse in lenti cerchi concentrici, facendomi venire la pelle d'oca.
"Maledizione" pensai mentre mi rilassavo contro di lui, ogni sentore di rabbia quasi completamente scomparso.
«Tu sei la mia Compagna... solo e soltanto mia... e io sono il tuo Compagno...solo e soltanto tuo» continuò iniziando a fare le fusa e abbracciandomi.
«Togli immediatamente le tue sporche zampe dalla mia Aby!» tuonò Hoseok e la sua energia tornò a vorticare attorno a lui.
«Lei non è tua... lei è mia... e di nessun altro» rispose Jungkook stringendomi contro di sé.
«Vi prego basta» sussurrai abbandonandomi contro il petto del mannaro, stanca.
La rabbia era scomparsa del tutto e al suo posto ora provavo solo una grande spossatezza.
«Vedi che è mia?» dichiarò trionfante Jungkook.
«Liberala e lascia che sia lei a decidere chi dei due sia degno di stare al suo fianco» propose Hoseok.
Jungkook si irrigidì e le fusa smisero.
«Cos'è Tigre hai paura? Se il sentimento che vi lega va al di là del vostro Legame non dovresti avere così tanto timore nel lasciarla andare...e nel farle scegliere senza che le tue sudice mani siano su di lei per confonderla» lo provocò il gumiho.
Jungkook ringhiò sommessamente, ma stranamente lo ascoltò.
«Io non ho paura... sono sicuro che sceglierà me» disse la tigre, liberandomi e facendo un passo indietro.
Mi voltai e li guardai sconvolta.
«Non potete veramente fare sul serio» dissi.
«Mi hai detto che non vuoi vederci combattere per te» mi ricordò Hoseok con tono calmo e pacato «E io, pur di averti, sarei anche disposto a condividerti, finché non capisci come controllare il Legame ma -»
«Lei è la mia Compagna, solo mia!» puntualizzò Jungkook.
«Appunto... siccome il tuo caro e dolce Famiglio non mi sembra disposta ad accettare un menage a trois temporaneo direi che la soluzione più pacifica sia una sola: farti scegliere» disse il gumiho guardandomi intensamente.
«Scegli con chi dei due vuoi stare, così non ci saranno altri spargimenti di sangue. Ma Tigre...» aggiunse poi voltandosi verso il mannaro «Qualsiasi sia la sua decisione noi dobbiamo rispettarla, chiaro?».
Jungkook lo fissò intensamente, contraendo la mascella e serrando i pugni. I due si scrutarono per dei lunghissimi secondi di totale silenzio, ma poi il mannaro annuì.
«Va bene, Volpe. Quando deciderà di stare con me ti farai da parte e prometto di non serbarti più rancore per quello che hai fatto» rispose con un ghigno.
«Sei sempre troppo sicuro di te stesso» gli rispose il demone e un istante più tardi i due si voltarono contemporaneamente, fissandomi.
"Non possono voler veramente che scelga tra loro due, adesso!" pensai, facendo un passo indietro mentre la tensione cresceva.
Guardai Hoseok, la maglia bianca ancora sporca del suo stesso sangue, i pantaloncini neri che lasciavano scoperte le gambe magre e longilinee, i capelli bianchi scompigliati in numerosi ciuffi disordinati, l'orecchio dalla punta scura puntato in avanti, le code candide che si muovevano ipnotiche e i suoi occhi neri, che ricordavo virare in un intenso color zaffiro a pochi centimetri da me mentre si muoveva esperto tra le mie gambe.
Mi mancò il respiro e mi voltai verso Jungkook, ma la situazione non migliorò.
Osservai il volto del mannaro, mascolino ma nel contempo fanciullesco, i suoi piercing, soprattutto quello sul labbro, che avevo succhiato e stretto tra i miei denti, il suo petto liscio e muscoloso che avevo graffiato in un attimo di pura lussuria, il suo braccio tatuato che mi aveva stretta con dolcezza ma anche possessione e si, gli guardai anche i boxer scuri che gli fasciavano il bacino, ma che non mi impedivano di ricordare come mi avesse fatta sentire completa averlo dentro di me quella notte.
"Io non posso scegliere tra loro...non posso...non...."
Il silenzio nella stanza divenne assordante e, per un istante, pensai che i due ragazzi davanti a me potessero percepire il mio cuore battere come un forsennato anche senza sfruttare i loro poteri soprannaturali.
"Ammettere che ti piacciono entrambi non è un peccato, lo sai vero?" le parole di Yoongi tornarono a riecheggiare nella mia mente facendomi mancare il respiro ma, un istante più tardi, la stessa voce giunse anche alle mie orecchie.
«Mettete da parte il vostro k-drama fantasy!» dichiarò sulla soglia e tutti ci girammo a guardarlo «Namjoon-ah e Iseul-shi hanno trovato dove il Rākṣasa tiene prigioniero Jimin-ah. In cinque minuti vi voglio tutti nella mia macchina!».
Così dicendo lo stregone fece dietrofront tornando da dove era venuto e io per la prima volta lo ringraziai con tutta me stessa. Yoongi mi aveva appena fornito un perfetto alibi per non rispondere alla scomoda domanda del gumiho e contemporaneamente ignorare anche la battaglia che si stava consumando dentro di me. Due piccioni con una fava.
«Direi che è meglio mettere da parte tutto e andare subito a salvare la tigre dorata» dichiarai, distogliendo lo sguardo da loro come una codarda.
«Abigail...» mormorò Hoseok.
«Prometto che risponderò alla tua domanda. Non appena avremmo messo in salvo Jimin sceglierò tra di voi» dichiarai.
«Allora mi avete sentito? Uscite immediatamente da quella stanza, vestitevi e muovete il culo! Dobbiamo andare a salvare Jimin-ah!» tuonò lo stregone.
Jungkook scattò in avanti.
«Io posso aspettare senza problemi, anche perché ne sono convinto: sceglierai me!» affermò e subito dopo mi sollevò il mento e mi diede un rapido bacio sulla guancia sinistra, prima di sparire come un fulmine lungo il corridoio.
«Io invece sono convinto che sceglierai me» sussurrò Hoseok nel mio orecchio destro, prima di lasciarmi anche lui un rapido bacio sulla guancia dello stesso lato e sparire dietro a Jungkook.
I due ripresero a battibeccare nel corridoio, lasciandomi completamente stordita accanto al letto.
"Cazzo Abigail... cazzo! Come puoi scegliere tra loro due? Sei fottuta! Fottuta!" e con quella nuova consapevolezza che aleggiava dentro di me mi voltai, e sparii nella cabina armadio.
☆Nota dell'autore☆
E dopo la pausa di settimana scorsa eccomi tornata con l'aggiornamento settimanale di Lunar e gioite: hanno finalmente trovato il luogo in cui il Rākṣasa tiene nascosto Jimin!!
E per fortuna, altrimenti la nostra "povera" Abigail avrebbe davvero dovuto rispondere alla domanda di Hoseok.
E voi cosa ne pensate? Chi sceglierà la nostra protagonista alla fine?
La volpetta, da brava demone qual è, era anche disposta a condividere la nostra Abigail con la tigre ma Jungkook...Jungkook ovviamente non vuole che qualcun altro tocchi la sua Compagna.
Aaah tigrotto tigrotto sarebbe tutto più semplice se non fossi così geloso... e possessivo.
Come sempre spero che questo capitolo vi sia piaciuto e beh, quant* di voi hanno urlato quando hanno letto la parola "Cucciolo"?
Ahahahaha fatemelo sapere.
A presto
A.
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