CAP. 27 ☾ -FOUR DAYS- ☽

Un suono ritmico e costante arrivò dalla mia destra e l'odore di disinfettante mi riempì le narici.
"Dove mi trovo?" pensai aprendo con difficoltà le palpebre e sentendo la testa stranamente pesante.
Una luce chiara colpì le mie retine e socchiusi gli occhi, cercando di mettere lentamente a fuoco la stanza in cui mi trovavo.
Pareti bianche, una finestra chiusa alla mia destra, un lettino con le sponde di metallo, una flebo attaccata al mio braccio. Merda. Ero finita in ospedale.
Mi misi a sedere, ignorando il formicolio proveniente dalle gambe intorpidite e il lieve dolore alla testa. Mi passai una mano tra i capelli, ma distesi subito il braccio con uno scatto. Non sopportavo la sensazione dell'agocannula nelle mie vene. Non faceva male, ma era dannatamente fastidiosa.
«Che palle» mormorai guardandomi attorno.
Diversi mazzi di fiori riempivano il comodino accanto al mio letto e sui vari bigliettini riuscii a leggere i nomi di Taehyung, di Jimin e di Seokjin. Ovviamente il bouquet del Master era quello più appariscente. Ventuno rose rosse, infatti, spiccavano come regine in mezzo alle foglie verdi che ne risaltavano il colore scarlatto e un biglietto dorato pendeva dalla carta della stessa tonalità dei fiori.
"È sempre esagerato" pensai distogliendo lo sguardo dal mazzo di rose e posandolo su una scatola aperta di cioccolatini. Mi venne l'acquolina in bocca ma, quando provai ad allungarmi, un lieve giramento di testa mi obbligò a fermarmi.
Piegai la testa in basso e così facendo potei notare nel cestino accanto al letto un biglietto bianco. Su di esso lo stesso simbolo della scatola di dolciumi spiccava nitido sulla carta chiara, così come la scritta " Alla mia Cacciatrice". Qualcuno aveva mangiato i miei dolcetti. Alzai la testa, contrariata, e solo in quel momento notai il giubbetto di pelle abbandonato sulla poltrona accanto alla finestra. Ne osservai attentamente la forma e per un secondo sperai appartenesse ad Hoseok.
Come stava il demone volpe? E tutti gli altri? Chissà cosa era successo dopo che avevo perso i sensi. Erano sopravvissuti tutti o c'erano stati altri morti?
L'immagine di Bon-Hwa che veniva squarciato in due tornò vivida nella mia mente e una scarica di terrore attraversò tutto il mio corpo.
"Speriamo stiano tutti bene" pensai poco prima di scostare le lenzuola con la mano sinistra. Mi ritrovai a fissare sconcertata i miei pantaloni. Tante piccole immagini di volpi stilizzate mi stavano fissando allegre e mi accorsi solo in quel momento di star indossando un pigiama che mai nella vita avrei potuto comprare. Anche perché, io non indossavo mai pigiami con i pantaloni lunghi.
«Devo assolutamente sapere cosa è successo» mormorai cercando di scendere dal letto ma ad un tratto, una voce famigliare giunse dal corridoio. Mi fermai, con i piedi a penzoloni e la mano saldamente ancorata all'asta fredda della flebo e la speranza di vedere il demone volpe comparire dalla porta della mia stanza si infranse come vetro contro il pavimento. Non era stato Hoseok a mangiare i miei cioccolatini e a vegliare al mio capezzale.

«No, non si è ancora svegliata... cosa cazzo vuoi che ne sappia? Digli che sta impazzendo del tutto» sbraitò Yoongi facendo un passo dentro alla stanza «No, non se ne parla! Non mi interessa se sta urlando che vuole venire qui a vederla. Da dopo la sceneggiata che ha fatto la volta scorsa è già tanto se lo tengo informato delle sue condizioni... No... Se quella Tigre osa solamente mettere un piede qui dentro gli sparo. Te lo giuro Nam gli sparo e non me ne frega niente se Abigail ha rischiato la sua vita per salvarlo, lo ammazzo e poi - ».
Gli occhi scuri di Yoongi si posarono su di me e sul suo viso comparve un'espressione di pura sorpresa.

«Yoongi-ah? Ci sei?» chiese Namjoon e la sua voce risuonò chiara e cristallina attraverso l'altoparlante del telefono «Jungkook-ah stai calmo. No, mi ha detto che non si è risvegliata. Te l'ho detto che è impossibile che tu -»

«Joon-ah ti chiamo dopo!» e così dicendo, senza attendere nemmeno un secondo in più, lo stregone interruppe bruscamente la telefonata che stava avendo con l'Alpha.
Lo osservai mentre camminava verso di me.
I jeans neri strappati in più punti e la maglietta dello stesso colore che pendeva floscia lungo il suo busto lo facevano sembrare il tipico poliziotto dal passato cupo e con il carattere intrattabile. Esattamente come era lui.

«Ciao Yoongi» dissi cercando di mostrarmi più tranquilla possibile.

L'aura dello stregone colpì la mia pelle facendomi tremare e fui pronta a dover sorbire tutta la sua rabbia, ma quando si portò davanti a me, allungò le braccia e mi strinse in un abbraccio talmente caloroso che mi lasciò senza parole.
«Ti sei svegliata!» esclamò curvandosi e stringendomi ancora più forte «Dannazione Abigail...dannazione! Ci hai fatti preoccupare a morte!»

Sbattei le palpebre diverse volte, completamente stordita. Mi aspettavo di sentirlo sbraitare, esattamente come stava facendo contro Namjoon al telefono, invece, si era avvicinato e mi aveva abbracciata.
«Io... mi dispiace» mormorai lasciando la presa sulla flebo e facendo cadere la mano sul materasso.

«Non ti devi solo dispiacere. Per colpa della tua cocciutaggine hai rischiato di morire, il Rākṣasa è scappato e il piano è stato un enorme buco nell'acqua» disse rabbioso, ma non lasciando nemmeno per un secondo la presa sul mio corpo.

"Il Rākṣasa era scappato?" pensai e subito dopo una scarica di adrenalina percorse tutto il mio corpo.
«Devo uscire da qui! Dobbiamo ricominciare le ricerche! Maledizione, non pensavo di svenire. Non dovevo svenire. Non so cosa sia successo! Eravamo così vicini a batterlo! Vaffanculo!» esclamai cercando di alzarmi ma Yoongi mi bloccò, posandomi una mano sulla spalla.

«Sì, eravamo vicini a batterlo e se mi avessi ascoltato adesso quel dannato mostro sarebbe poltiglia in mezzo al parco, tu non saresti stata in coma per tre giorni e noi non avremmo dovuto gestire la tua cazzo di tigre mentre dava letteralmente di matto!» esclamò.

«Tre giorni? Sono rimasta in ospedale per tre giorni?!» esclamai piena di agitazione.

Lui sciolse il nostro abbraccio e si passò una mano tra i capelli scuri.

«Yoongi rispondimi. Sono stata qui dentro tre giorni?»

«A dire la verità sei rimasta incosciente per quasi quattro giorni. Oggi sarebbe il quarto».

«Cazzo!» esclamai.
Il Rākṣasa aveva avuto sicuramente tutto il tempo per riprendersi e, dopo l'agguato che gli avevamo teso, sarebbe stato impossibile attirarlo di nuovo in una trappola. Merda. Ora dovevamo per forza stanarlo.
Provai ad alzarmi ancora una volta, ma Yoongi mi rimise prontamente a sedere.

«Tu non vai da nessuna parte, signorina.»

«Yoongi, dobbiamo trovare quel mostro! Abbiamo già perso troppo tempo.»

«Abbiamo perso tempo per colpa tua!» mi disse, e questa volta il suo sguardo divenne gelido.

«Mi dispiace, te l'ho già detto» risposi iniziando a sentire la mia energia montare dentro di me, come un'onda che si preparava a scagliarsi contro la riva. Era strano, ma non ci badai.

«E io ti ho già detto che le tue scuse non sono abbastanza.»

«Cosa devo fare? Strapparmi il pigiama, scoppiare a piangere e prostrarmi ai tuoi piedi?» gli risposi.

«Potrebbe essere un inizio» disse lui con un ghigno.
Lo fulminai con lo sguardo.

«Stiamo perdendo solamente del tempo prezioso. Fammi alzare, Yoongi».

«Intanto non sei nella posizione di dare ordini e poi ti farò alzare solamente se giuri che d'ora in avanti seguirai pedissequamente ogni mio minimo comando» dichiarò lui, fissandomi dall'alto al basso.

«Yoongi, non sei il capo» risposi.

«Non lo sono... ma ho richiesto io il tuo aiuto in questo caso. Quindi o mi giuri che non disobbedirai mai più ad un mio ordine diretto o sei fuori! Fine dei giochi! Baci, baci.»

«Sono...Osi buttarmi fuori dal caso?!» sbraitai alzandomi con uno scatto e fronteggiandolo.

«Abbiamo perso la battaglia perché hai deciso di disobbedirmi. Hai deciso arbitrariamente che la vita di quella stupida Tigre valeva più delle vite di tutti gli altri!» rimarcò lui.

«Gli avevo promesso che non lo avrei lasciato morire!» urlai a pochi centimetri dal volto dello stregone. La mia energia eruppe dalla mia pelle e si schiantò contro la sua.

«Tu gli avevi... ma ti rendi conto di che promessa del cazzo hai fatto? Come hai potuto promettergli che non sarebbe morto quando tutti quanti sapevamo benissimo che in quella missione avremmo potuto rimetterci la pelle? Lo sapeva anche lui! Si è buttato tra te e il Rākṣasa sapendo quello che sarebbe potuto succedere. Dovevi lasciarlo morire e aiutarmi a finire il nostro obiettivo così quel dannato assassino sarebbe morto e io non mi sarei dovuto recare sull'ennesima scena del crimine, ad esaminare i corpi di altre due ragazze completamente squartate!» disse Yoongi con gli occhi lucidi.
Mi si gelò il sangue nelle vene. Il Rākṣasa aveva ucciso ancora mentre ero svenuta. Aveva fatto altre due vittime. E la colpa era solamente mia.

«Scusate?»
Una voce dolce e gentile interruppe la ramanzina di Yoongi e lo stregone si voltò, fulminando l'infermiera di mezz'età che era appena entrata nella stanza. Lei si lisciò il camice bianco, sintomo di una evidente agitazione, ma continuò a fissarci. I suoi occhi neri si posarono su di me e subito dopo si portò le mani alla bocca.
«Signorina, oddio è sveglia! Ed è in piedi! Cosa fa in piedi? Si rimetta immediatamente a letto» mi disse avvicinandosi rapidamente.

«Non si preoccupi sto bene...mi sento bene» risposi cercando di tranquillizzarla, ma lei si frappose tra me e il ragazzo e, con una forza che non mi aspettavo, mi rimise a sedere.

«Questo lo deciderà il medico. Nel frattempo, rimanga qui e non provi in alcun modo ad alzarsi» continuò distendendomi sui cuscini bianchi. Quando riattaccò le ventose dell'elettrocardiogramma sul mio petto un ciuffo di capelli le fuoriuscì dallo chignon, cadendole sulla spalla, ma lei non si fece distrarre e continuò imperterrita a fissarmi. Ad un certo punto il suo sguardo divenne talmente severo che smisi completamente di muovermi e smisi perfino di obiettare il suo comando. Evidentemente quella signora aveva capito come gestire i pazienti poco collaborativi, esattamente come me.

«La prossima volta chiamo lei in missione, così forse impari a seguire gli ordini» commentò Yoongi fissandomi.

L'infermiera si girò e inaspettatamente dedicò persino a lui il suo sguardo arcigno.
«Lei veda di non sbraitare come un matto. La sua ragazza ha bisogno di pace e tranquillità non di urla e baccano!» disse puntando un dito contro lo stregone.

«Lei non è la mia ragazza!»
«Lui non è il mio ragazzo!»
Esclamammo all'unisono io e Yoongi.

L'infermiera ci fissò perplessa.
«Questo non cambia nulla: state buoni e tranquilli finché non arriva il dottore...entrambi!» precisò prima di uscire dalla stanza, lasciandoci nuovamente da soli.

Il segnale dell'ECG riempì ancora una volta la stanza e per alcuni lunghissimi secondi quello fu l'unico suono che sentimmo. Mi fissai le mani.
«Yoongi...» lo chiamai, ma senza alzare lo sguardo su di lui «Hai detto che sono morte altre due ragazze in questi giorni?».

«Sì» rispose con voce piatta «Due clienti del Blood Passion. Le ha trovate Jungkook la notte scorsa. Dopo il nostro attacco il Rākṣasa ha capito che i vampiri sono nostri alleati e ora sta cercando Jimin all'interno della Congrega. Lo abbiamo percepito più di una volta aggirarsi attorno al locale di Taehyung, ma non siamo mai riusciti a scovarlo.»

Strinsi il lenzuolo bianco tra le mani e mi morsi il labbro. Una scarica di dolore partì da quel punto e poco dopo un gusto dolce ma metallico mi riempì la bocca.
«Cazzo!» imprecai mentre percepivo una goccia di sangue colarmi lungo il mento. La pulii con la mano e osservai la macchia rossa sporcarmi la pelle.

«Vedi che ho ragione a pensare che tu sia una cretina?» commentò Yoongi e nella sua voce non percepii più alcun accenno di rabbia.
«Comunque, ora vado ad avvisare tutti che ti sei svegliata. Così la smettono di chiamarmi ogni ora» disse avvicinandosi alla poltrona e recuperando la sua giacca.

Una seconda goccia di sangue cadde sulle coperte e mi alterai. Mi concentrai, per richiamare il mio potere e guarirmi la lesione che mi ero autoinflitta, ma uno strano calore iniziò a pervadermi il labbro.
«Ma cosa?» chiesi passandomi subito dopo il pollice sul contorno della bocca e percependo la mia pelle quasi completamente intatta.

«Oh quello. Penso sia un nuovo superpotere che hai acquisito dopo il tuo spettacolino» disse Yoongi prendendo la scatola di cioccolatini e osservandomi.

«Oddio non dirmi che sono stata infettata. Jungkook era in forma umana. I mannari non dovrebbero essere infetti in forma umana. Non posso essere diventata...»

«Stai tranquilla, non sei diventata una pelosa. La tua stupida Tigre non ti ha infettata in alcun modo. Inoltre, i nasi sopraffini dei nostri amici animaletti hanno decretato che il tuo odore è rimasto sempre lo stesso. Tranne Jungkook. Lui ha definito il tuo odore come quello della foresta in un giorno di pioggia, ma secondo Jimin l'aver sfiorato quasi la morte gli ha fatto perdere qualche rotella...come se ne avesse ancora tante» commentò lo stregone.

«Quindi siete sicuri che non sia diventata un mostro?» domandai fissando preoccupata Yoongi.

«Difficile farti diventare più mostro di quanto tu sia già» rispose lui con un ghigno, prima di infilare la mano nella scatola dei cioccolatini e mangiarne un paio senza nemmeno chiedermi il permesso. Lo fissai corrucciata.
«Insomma, Abigail. Dopo quello che hai fatto al parco direi che la definizione "mostro" ti appartenga già da tempo» mi disse lui continuando a ghignare mentre si avvicinava al letto.

«Cretino!» dissi.

«Qui dentro l'unica cretina sei tu! Comunque, sembra che il tuo potere di guarigione sia in qualche modo aumentato e quindi ora sei in grado di autocurarti anche quando non sei cosciente. Hai fatto la stessa cosa mentre ti portavamo qui. Infatti, sei arrivata in ospedale senza nemmeno una ferita, o una contusione, facendo letteralmente impazzire i medici del pronto soccorso.»
Mi passai il dito sul labbro. Il morso in effetti era scomparso.
«E poi o è il tuo potere...oppure...»

«Oppure?» gli chiesi guardandolo sospettosa, ma lui rise. Si infilò la giacca e se ne andò.
«Yoongi dannazione! Oppure cosa! Cosa mi stai nascondendo? E dove stai andando con i miei cioccolatini?!» urlai prima di gettare con un tonfo la testa sul cuscino.
Liberai un urlo di rabbia. Dannazione era andato tutto a puttane. Avevamo perso l'occasione di ammazzare il Rākṣasa, quel mostro aveva fatto altre due vittime e ora aveva probabilmente capito dove si nascondeva Jimin. Avevamo perso ogni minimo vantaggio che avevamo. E tutto per colpa mia.
Fissai turbata il cielo grigio fuori dalla finestra e incrociai le braccia, attendendo l'arrivo del medico con una strana sensazione di agitazione che fremeva sotto la mia pelle e una fame inaudita.

Per fortuna due ore e mezza più tardi il dottor Chio mi fece firmare le carte per la dimissione volontaria, non smettendo nemmeno un secondo di dichiarare quanto quella decisione fosse incosciente e pericolosa. Lo ringraziai comunque con un sorriso e così, dopo essere letteralmente fuggita dal reparto, mi allacciai rapidamente le cinture di sicurezza nella macchina di Yoongi.
Non appena lo stregone mise in moto nell'abitacolo calò il silenzio e così mi trovai ad osservare i palazzi di Seoul scorrere veloci fuori dal finestrino.
Il cielo si era fatto sempre più grigio con il passare delle ore e in quel momento le nuvole minacciavano di scaricare da un momento all'altro intere cascate di pioggia sopra le nostre teste.
Ci fermammo al semaforo e osservai le decine di persone correre velocemente da una parte all'altra dell'ampia strada, prima che la luce verde tornasse sopra le nostre teste e Yoongi riprendesse a sfrecciare veloce nel traffico pomeridiano.
Ad un tratto lo stregone voltò in una strada familiare e solo in quel momento mi resi conto del quartiere in cui ci trovavamo.
«Yoongi, non voglio fare sempre la rompicoglioni, come mi hai piacevolmente definita più di una volta, ma avrei bisogno di andare in hotel, farmi una doccia calda, togliermi l'insopportabile odore di sudore e disinfettante che ho ancora addosso e mettermi qualcosa di più decente di questo striminzito vestito che ho trovato nella borsa» dissi poco prima che lo stregone imboccasse la strada per il suo appartamento.

«Non hai più una stanza in hotel» rispose lui pacato, continuando a fissare la strada come se nulla fosse.

«Ecco lo sapevo! Il capitano Lee ci ha beccati e ora non facciamo più parte della polizia. Ci ha sbattuto fuori. Ha scoperto che abbiamo rubato la Hwando e che gli abbiamo mentito e ora non siamo più degli agenti. Lo sapevo! Lo sapevo!»

«Abigail smettila di fare l'isterica per favore. Il Capitano Lee sa solamente che siamo stati feriti in una imboscata mentre seguivamo la pista del nostro sospettato. Nulla di più» disse lui inserendo la freccia per svoltare nel parcheggio sotterraneo.

«Allora perché non ho più una stanza in hotel?» domandai piegando la testa di lato e fissando corrucciata il mio collega.

«Perchè la tua camera è stata praticamente ridotta in macerie.»

Lo guardai stupita.
Lo stregone rimase in silenzio gustandosi probabilmente la mia lenta agonia e dopo diversi lunghissimi istanti sbottai.
«Yoongi per l'amor di Dio vuoi smetterla di parlare con il contagocce e mi vuoi spiegare una volta per tutte cosa cazzo è successo mentre stavo dormendo?» esclamai prima di fare un lungo sospiro di esasperazione.

«Siamo un pochino nervosette vedo... » disse lui ghignando.
Lo fulminai con lo sguardo ma prima che potessi insultarlo tornò a parlare.
«La tua camera è stata distrutta la notte dopo il nostro agguato al Rākṣasa. Il demone ha frantumato la finestra ed è entrato nella stanza. Ha messo soqquadro ogni cosa. Distrutto le tende, squarciato il letto, divelto le tue valigie. Pensiamo ti stesse cercando per ucciderti, o estorcerti qualche informazione ma probabilmente, non avendoti trovata, si è sfogato distruggendo la camera. Così, assieme agli altri abbiamo deciso che nel momento in cui ti fossi risvegliata saresti stata ospite da uno di noi. E la scelta ovviamente su chi vuoi sia caduta? Su di me ovvio!» disse Yoongi mentre parcheggiava.

Sbiancai. Non potevo in alcun modo rimanere a casa sua. Nell'appartamento dello stregone viveva anche Hoseok e io non ero sicura di riuscire a gestire il demone volpe che gironzolava per casa e mi fissava divertito.
«Ti ringrazio per l'ospitalità, ma penso sia meglio trovarmi un'altra camera, magari in qualche albergo qui vicino» dissi scendendo dalla macchina e prendendo il piccolo borsone che mi avevano portato in ospedale.

«Non se ne parla nemmeno. In hotel da sola non ci torni. Il Rākṣasa ci ha chiaramente fatto capire che ti sta cercando. Non possiamo permettere che tu rimanga da sola. Nessuno di noi adesso può permettersi di girare da solo. Sa chi siamo e sicuramente, oltre a scovare Jimin-ah, vorrà vendicarsi anche di tutti noi.»

«So badare a me stessa. Metterò qualche sigillo di protezione e farò qualche incantesimo di difesa» dissi mentre ci incamminavamo verso le scale.

«Assolutamente no. Nessuno di noi starà da solo. Per cui le opzioni sono due: o rimane da me, o vai al Blood Passion con i vampiri. Decidi» mi disse Yoongi iniziando a salire i gradini.

«Non ho intenzione di vivere sottoterra mentre sono circondata da cadaveri ambulanti» risposi.

«Lo sospettavo. Per questo il mio appartamento è la scelta migliore.»

«E Namjoon? Potrei andare da lui. Sono sicura che mi ospiterebbe volentieri» suggerii, volendo in tutti i modi evitare la convivenza forzata con il gumiho.

«Assolutamente no! A casa di Nam, in questo momento, vive Jungkook e fidati di me, è meglio se ti tieni lontana dalla Tigre per un po'. Da dopo la sua "quasi morte" è diventato decisamente ingestibile e ha sviluppato un attaccamento morboso per te. L'altro giorno stava per attaccare una infermiera solamente perché la poveretta gli aveva chiesto di allontanarsi dalla tua stanza per permettere al dottore di visitarti» raccontò Yoongi incamminandosi verso la rampa di scale.

«È sempre stato un attaccabrighe ma non pensavo lo fosse fino a questo livello» commentai.

«Secondo Jimin-ah è un comportamento strano. Ma non ho intenzione di fare da psicologo felino, quindi l'ho lasciato nelle sapienti mani di Namjoon» raccontò Yoongi svoltando lungo il corridoio.

«Mi sembra una scelta saggia» commentai prima di percepire una fitta dolorosa proprio al centro della testa. Mi massaggiai le tempie.

«Quindi, sei ancora convinta di voler rifiutare il mio invito?» domandò lo stregone.

«No...penso proprio di no» risposi sospirando.

«Bene, quindi sarai mia ospite. Ma sappi che lo sarai ad una condizione: alla prima occhiata lasciva che lancerai ad Hoseok ti sbatto fuori!» dichiarò bloccandosi davanti all'entrata dell'appartamento «Chiaro?».

«Non preoccuparti. Non vedrai alcun sguardo lascivo tra me e la volpe» gli risposi guardandolo dritto negli occhi.

«Bene» commentò e subito dopo inserì il numero sul tastierino laterale e la porta si aprì.
Venni immediatamente investita dall'intenso profumo di caffè e cinnamon rolls. Non mi era mai successo di percepire il loro odore così distintamente, ma probabilmente i tre giorni di digiuno forzato oltre ad avermi donato delle dolorose fitte alla testa aveva sicuramente aumentato anche la voglia che avevo di caffeina e zuccheri.
Sentii lo stomaco brontolare e osservai Yoongi mentre si toglieva le scarpe e le posava nel mobiletto dietro la porta.
«Appoggia le scarpe lì» mi disse indicando la mensolina vuota, ma non feci nemmeno in tempo ad avvicinarmi che sentii il gumiho chiamare il mio nome.

«Abigail?» chiese quasi in un sussurro.
Voltai la testa di lato e lo vidi.
Hoseok era in forma umana ed era vestito con una lunga maglia bianca oversize. Le maniche erano arrotolate fino ai gomiti e l'orlo era stato infilato all'interno dei pantaloni, creando delle onde di tessuto chiaro che cadevano morbide lungo i fianchi. I jeans, bianchi e blu, avevano un motivo pezzato che mi ricordava molto lo stile western ed erano arrotolati in modo da sfiorare solo lievemente il pavimento. I suoi occhi neri mi fissavano attenti, ma la mia attenzione venne catturata dalla ferita che ancora indugiava sul suo volto. Una linea rossa intensa infatti partiva dal sopracciglio destro, solcava lo zigomo,attraversava il setto nasale e terminava al lato opposto. L'occhio non era più gonfio e violaceo, ma un lieve colorito aranciato gli ricopriva tutto lo zigomo destro.
Sentii una fitta al cuore e la voglia di abbracciarlo si fece quasi incontenibile ma, se io riuscii a resistere a quell'impulso bruciante, lui invece non lo fece.
Con un veloce e abile balzo il gumiho si portò davanti a me e un istante più tardi le sue braccia mi strinsero contro il suo petto. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
«Ti sei vegliata. Non ci credo» mi disse con la voce tremante mentre dai suoi occhi scuri piccole gocce trasparenti iniziavano a colare lente.
«Stavo iniziando a perdere le speranze. Invece sei tornata da noi. Sei tornata da me» disse cercando di trattenere i singhiozzi.

«Non avrei mai potuto abbandonare il caso» risposi con un lieve sorriso mentre alzavo la mano sinistra sul suo volto, asciugandogli il viso dalle lacrime.

Quando posai i miei polpastrelli sulla sua pelle il gumiho chiuse gli occhi e mi ritrovai a fissargli la ferita non ancora del tutto rimarginata.
«Mi dispiace Hoseok... per tutto» dissi iniziando a sentire i miei occhi pizzicare.

«Non ti preoccupare...l'importante è che tu sia sana e salva» rispose riaprendo le palpebre e fissandomi intensamente.

«Abbiamo perso Bon-Hwa e tu sei stato ferito per nulla...» mormorai non riuscendo a staccare la mano dalla sua guancia calda «Non sono nemmeno riuscita a curarti quella sera...».

«Sono stato io a dire a Taehyung di dare priorità a Iseul» disse lui.

«Davvero? Io volevo venire da te» risposi.

«Lo so... Taehyung me lo ha detto» confessò.

Posai il mio sguardo sulla sua bocca e provai l'intensa voglia di unire le mie labbra alle sue, ma Yoongi si schiarì la gola, palesando fin troppo chiaramente il suo nervosismo.
Hoseok sciolse immediatamente il suo abbraccio e io mi scostai dal suo corpo caldo, come una ragazzina che era appena stata beccata dalla mamma a scambiarsi teneri baci con il fidanzatino segreto.
«Questo ve lo abbuono ma solamente perchè Abigail è appena stata dimessa. Da adesso in poi, però, la mia condizione non si transige» disse lo stregone, prima di compiere qualche passo in avanti e sparire all'interno della cucina.

«Ha detto anche a te che devi comportarti in maniera pacata e diligente?» chiese la volpe con un lieve sorriso mentre mi osservava sistemare le scarpe su ripiano.

«Diciamo pure così, sì» risposi.

«Lo dice tanto per dire comunque...non ci sbatterebbe mai fuori casa» dichiarò Hoseok e i suoi occhi tornarono a splendere radiosi.

«Guarda che ti sento!» urlò Yoongi.

«Avanti Yonngi-ah sono anni che minacci di sbattermi fuori casa ma non lo hai mai fatto!» disse il gumiho prima di farmi l'occhiolino.

«Dovremo fare attenzione a non farci beccare da lui» sussurrò poi direttamente nel mio orecchio prima di sfiorarmi sensualmente il fianco.
Un suono di bicchieri posati sul tavolo mi fece sobbalzare e fissai contrariata Hoseok che però mi rispose con un enorme sorriso felice.
«Mentre aspettavo il vostro arrivo sono andato a prendere qualcosa da Starbucks. » disse poi dirigendosi verso il soggiorno.
«Caramel Macchiato e Cinnamon rolls solamente per te, Aby» mi informò la volpe sparendo oltre il muro.

«Grazie Hobi. Yoongi si è mangiato tutti i cioccolatini che mi avevano portato e sto veramente morendo di fame» dissi incamminandomi lungo il corridoio.

«I miei cinnamons rolls sono decisamente meglio dei cioccolatini che ti ha portato quel gattaccio» disse il demone da qualche punto indefinito del soggiorno.
Quando svoltai l'angolo l'odore del caffè divenne ancora più intenso e come un falco mi avvicinai alla tavola.
Presi la tazza ancora calda e bevvi un lungo sorso di quel liquido scuro e inebriante. Percepii il mio corpo rilassarsi mentre il caffè scendeva lento e un lieve calore mi percorse tutto il corpo, facendomi venire la pelle d'oca.
«Ti porto i cinnamon rolls! Ne ho comprati un bel po'» disse il gumiho estraendo un meraviglioso dolcetto glassato dal sacchetto che aveva posato sul pianale della cucina e fissandomi con un sorriso soddisfatto.
Mi avvicinai e cercai di rubargli il dolce dalle mani ma prima di cedermelo il demone volpe si portò alle mie spalle nascondendomi così dalla vista dello stregone.
«Uno per ogni bacio che vorrei darti.» sussurrò nel mio orecchio poco prima di lasciar cadere il dolcetto nelle mie mani.
Una scarica di puro piacere si riversò lungo la mia colonna vertebrale e chiusi gli occhi. Attraverso il suo potere, infatti, la volpe mi fece percepire le sue calde e morbide labbra sul collo.

«Cosa state combinando voi due?» chiese Yoongi che evidentemente aveva percepito l'energia del suo amico sprigionarsi nella stanza.

«Nulla» rispose divertito Hoseok prima di prendere un muffin al cioccolato e lanciarlo verso lo stregone.

Yoongi lo prese al volo e, dopo averci dedicato l'ennesima occhiataccia, lo addentò con gusto.
Io invece cercai di concentrare la mia attenzione sul cinnamon roll ma non appena il gusto delizioso della cannella mi riempì la bocca, una seconda potente fitta alla testa mi obbligò a reggermi al bordo del tavolo.
«Dannazione» dissi portandomi le mani alle tempie ancora una volta.

«Cosa succede?» domandò Hoseok spaventato.

«Da quando mi sono svegliata ho queste fitte alla testa...».

Il gumiho e lo stregone si guardarono per un istante.
«Siediti un attimo sul divano. Sei rimasta priva di sensi per giorni e la tua mente probabilmente si deve ancora riprendere.» suggerii Hoseok.

«Grazie, ma penso che andrò a fare una doccia. L'acqua calda mi ha sempre aiutata a rilassare i nervi e a ricaricarmi» dissi posando il caffè e il Cinnamon roll sul tavolo.

«Potrebbe essere una buona idea» concordò Yoongi «Abigail, abbiamo portato le tue cose nella camera di Hoseok. Dormirai nella sua stanza per il momento.»

«E tu dove dormirai?» domandai alla volpe.

«Io dormirò sul divano» rispose lui facendomi l'occhiolino e una parte di me ne fu sollevata. Se avessimo dormito nella stessa stanza non sarei sicuramente riuscita a resistere a lungo e non volevo di certo ritrovarmi a dover spiegare allo stregone come mai io e il suo amico eravamo finiti nudi nel letto.
Tuttavia, lo sguardo che Hoseok mi lanciò subito dopo mi fece intuire che il demone non fosse proprio del mio stesso avviso.

"Vedi di fare la brava volpetta" pensai, sperando invano che riuscisse a percepire quell'ammonizione attraverso il mio sguardo.
«Yoongi, mi puoi far vedere dove si trova la stanza?» chiesi gentilmente prima di allontanarmi dal demone che continuava a fissarmi contento.

«Seguimi» rispose.
Lo stregone aprì la porta scorrevole che si trovava accanto alla tv e un piccolo corridoio comparve davanti ai miei occhi.
«La mia stanza è questa» disse toccando la prima porta a destra «Mentre la tua è quella» continuò indicando davanti a noi.
Seguii lo stregone lungo il corridoio finchè con un gesto molto plateale non aprì la porta di legno che aveva additato. Lo seguii e sorrisi non appena misi piede nella camera di Hoseok.
Lo stile che la volpe aveva usato per arredare quello spazio era molto particolare. Un enorme letto matrimoniale, dalle lenzuola color ottanio, era posato contro la parete di destra e, accanto ad esso, diverse lampade dalle strane forme ovali erano posate sul pavimento occupando tutto l'angolo vicino alla finestra.
«Le tue cose sono qui dentro» mi informò Yoongi facendo un ulteriore passo in avanti e mostrandomi la cabina armadio che occupava tutta la restante parte della stanza.

«È quasi più grande della cucina» commentai osservando quello spazio che occupava tutta la parete al mio fianco e continuava persino dietro l'angolo.

«Non "quasi"...lo è...è più grande della cucina, ma vabbè...Hobi ha voluto sacrificare tutto questo spazio per il suo armadio non appena ci siamo trasferiti qui dentro e ormai ho smesso di dirgli quando tutto..."questo"... sia stata una scelta stupida» disse lo stregone indicando lo spazio davanti a sè.

«È stupida solamente perché il tuo guardaroba è formato da cinque giacche in pelle tutte uguali, sei tute nere, quattro jeans, cinque maglie e tre divise della polizia. Se avessi un minimo di gusto per la moda ti renderesti conto che questo armadio è fin troppo piccolo» ribatté la volpe sulla soglia.
Yoongi sbuffò, ma Hoseok si avvicinò a noi e aprì l'anta bianca rivelando una infinità di mensole, grucce, cassetti e vestiti.
«Abigail, le tue cose sono nella parte iniziale. Ho liberato questo spazio apposta per te. Purtroppo, non siamo riusciti a salvare molti vestiti dall'attacco del Rākṣasa, ma non ti preoccupare. Quando ti sarai ripresa ti porterò volentieri a fare shopping» continuò allegro «Nel frattempo mi sono permesso di comprare qualcosa nei migliori negozi della città!»

«Allora sei stato tu a comprarmi quell'orribile pigiama con le volpi.» mormorai.

«Intanto non é orribile ma é carinissimo e poi in ospedale avevano richiesto un certo decoro. Non potevo portare una canottiera e degli shorts...e tantomeno il sexy babydoll che ti ho comprato» mi disse lui con un sorriso furbo.

«Mi hai comprato un babydoll?!» esclamai sconcertata.

«Non serve che mi ringrazi. Le ragazze del negozio mi hanno assicurato che è veramente comodo e sinceramente non vedo l'ora di vederti mentre gironzoli per casa vestita in quella maniera. Una benedizione per i miei occhi.»

«Scordatelo!» esclamai furiosa.

«Avanti...» rispose lui.

«Ok, non ho intenzione di sentire una parola in più. Lì ci sono le tue cose. L'unico bagno che abbiamo è quello con la porta sul soggiorno quindi ricordati sempre di portarti il cambio...non ho intenzione di doverti portare i vestiti perchè te li sei dimenticati e non osare minimamente girare nuda per casa» disse lo stregone.

«Avanti Yoongi, a te nemmeno piacciono le ragazze. Dovresti essere indifferente se anche gira nuda per casa» commentò la volpe.

A quelle parole le orecchie dello stregone si tinsero di rosso.

«A proposito come sta la bella tigre dorata?» gli chiesi con un leggero sorriso.

«Andate tutti e due a fanculo! Se poi vi sbatto fuori casa non lamentatevi!» rispose completamente rosso in viso e così, dopo averci dato le spalle, uscì come un tornado dalla stanza.

Mi misi a ridere, ma poco dopo il respiro caldo di Hoseok mi sfiorò il collo.
«Comunque, non ti preoccupare. Se anche ti dimentichi i vestiti, te li porto io» disse sensuale.

«Vedrai che non succederà Hobi. Anche perchè ho la netta sensazione che non mi porteresti quello che ti richiedo» risposi melliflua, prima di sparire nella cabina armadio.
Osservai i miei ripiani e mi si strinse il cuore nel vedere i pochi capi che erano sopravvissuti all'attacco del Rākṣasa. Per fortuna il maglioncino con le impronte di gatto era ancora intero e fui sollevata nel vedere anche la maglietta rossa con i cuoricini. Quei due abiti, sebbene non fossero proprio sobri, facevano parte del mio guardaroba da tantissimi anni ed erano per me molto importanti. Mi erano stati regalati da Nicolas e nonostante tutto il tempo trascorso, non ero ancora pronta a separarmene. Erano contemporaneamente un felice ricordo e un monito che volevo portare sempre con me.

«Mi spiace, sono riuscito a recuperare poche cose» commentò Hoseok, notando probabilmente i miei occhi lucidi.

Distolsi gli occhi dal ripiano con le mie vecchie cose e allungai la mano nella mensola sottostante. Afferrai dei pantaloni neri e un maglioncino color panna e poi notai il cassetto con l'intimo. Strinsi il piccolo pomello argentato e tirai. Nel momento in cui vidi la lingerie al suo interno però sospirai. Hoseok mi aveva comprato solamente completi di pizzo: nero, rosso e bianco.
Alzai una mutandina davanti agli occhi, accorgendomi che la quantità di tessuto con cui era composta sarebbe servito a malapena a coprire lo stretto necessario.
"Il Rākṣasa ha davvero distrutto tutto o questa stupida volpe ha buttato via ogni mio completo per sostituirlo con questa lingerie da film porno?" mi chiesi mentre rigiravo lo slip tra le dita.
"Devo assolutamente andare a prendere qualche completo decente" decretai mentre nascondevo il pizzo nero tra le pieghe della maglia.

«Mi sembra di ricordare che il pizzo ti piacesse...oppure ho sbagliato?» domandò sensuale Hoseok alle mie spalle e un secondo più tardi mollai tutto per terra. Il gumiho infatti, mi circondò con le sue code e iniziò ad accarezzarmi i fianchi mentre con le labbra aveva iniziato a sfiorarmi il collo.

«Il pizzo mi piace, ma in queste mutandine la quantità di tessuto è irrisoria. Faccio prima ad andare in giro senza» dissi prima di mordermi il labbro.

Il demone volpe mi aveva stretta per la vita e aveva iniziato a baciarmi passionalmente la pelle.
«E mi priveresti della possibilità di spogliarti?» domandò lui con la voce bassa, carica di potere e lussuria.

«Assolutamente sì» risposi senza un minimo di esitazione e subito dopo mi rigirai tra le sue braccia e feci combaciare le nostre labbra. Le code del gumiho vibrarono attorno a noi ma un istante più tardi Hoseok mi attirò contro di sè. Iniziò ad assaporare la mia bocca con passione e io glielo lasciai fare. Le nostre lingue giocarono assieme e nel frattempo ne approfittai per portare le mani verso l'alto e arricciare i ciuffi candidi, mentre sentivo il fuoco dentro di me crescere ad ogni secondo.
Tirai i suoi capelli verso il basso e il gumiho si dovette concentrare per trattenere il gemito che aveva minacciato di lasciare la sua gola. La sua erezione premette contro il mio ventre e io mi strusciai contro di lui, trovandomi a maledire i vestiti che ci separavano. E lo stregone in agguato nel soggiorno.
«Hoseok...» mormorai sommessamente quando sentii le sue mani infilarsi sotto alla mia maglietta.

«Shh... Yoongi potrebbe sentirci» disse lui, divertendosi a lasciare una scia di baci roventi lungo il mio collo.

Gli strinsi i capelli, non fidandomi in alcun modo della mia voce, ma quando il gumiho mi strinse il seno una scarica di puro piacere si conficcò tra le mie gambe. Portai le mani verso l'alto, ma quando percepii il vuoto tra le mie dita mi irrigidì di colpo.
Lui se ne accorse e alzò il volto dal mio collo.
«Il tuo orecchio» mormorai osservando il punto vuoto tra i suoi capelli «Quel dannato mostro la pagherà cara. Te lo posso assicurare» dissi sentendo la mia energia fluire sotto la mia pelle.

«Riesco a percepire il tuo istinto omicida persino senza usare il mio potere» mi disse lui ridacchiando «E mi sento lusingato per tutto questo.»
Gli sorrisi, ma subito dopo l'ennesima fitta alla testa mi fece piegare in avanti dal dolore. Chiusi gli occhi e per un istante una strada affollata comparve nella mia mente. Tuttavia, non appena riaprii le palpebre, quell'immagine scomparve.
«Abigail tutto bene?» mi domandò dolcemente Hoseok accarezzandomi la testa.

«S-sì» risposi titubante «Ma penso di avere veramente bisogno di un bagno rilassante. Inoltre, ci conviene fermarci prima che Yoongi inizi a sospettare di noi.»

«Siamo già diventati un noi? Non ti sembra di correre troppo veloce, Aby?» domandò Hoseok con un sorriso soddisfatto sul volto.

«Sei uno stupido!» esclamai prima di liberarmi dalla sua stretta, raccogliere gli indumenti sul pavimento e uscire dalla cabina armadio.
La risata di Hoseok mi accompagnò fino al soggiorno.
«Vado a farmi la doccia» dichiarai quando intercettai lo sguardo scrutatore di Yoongi.

«Alla buon'ora...pensavo ti fossi persa nell'armadio e fossi arrivata a Narnia» rispose lui prima di camminare attorno al tavolo e lasciarsi cadere sul divano.

«Certo che tu e il tuo amico siete veramente simpatici!» risposi piccata.

«Io lo sono di più... e per quanto riguarda Hoseok... ricordati che vi tengo d'occhio» disse puntando i suoi piccoli occhi scuri su di me. Cercai di dissimulare l'ansia che quello sguardo mi faceva provare, con un sorriso vacuo e camminai svelta fino al bagno.

"Sarà una lunga e difficile convivenza" pensai sentendo lo sguardo freddo e calcolatore dello stregone abbandonare la mia schiena per posarsi sicuramente sul volto del gumiho che aveva appena fatto la sua apparizione nel soggiorno.
Ci avrebbe beccati. Prima o poi ci avrebbe beccati sicuramente.

☆Nota dell'autore☆

Eccomi tornata con un nuovo capitolo e questa volta posto direttamente dalla Corea!
La patria dei nostri adorati BTS, ma ora andiamo subito al sodo.

Abigail si é risvegliata direttamente in ospedale e come molti di voi avevano sospettato la battaglia contro il Rākṣasa é finita malissimo. Il mostro é scappato e non solo si é ripreso ma ora punta anche a colpire la Congrega di Taehyung.

Cosa pensate capiterà?

Attaccherá? Non attaccherá?

Inoltre cosa pensate stia succedendo ad Abigail? Si deve solo riprendere dalla battaglia o c'è sotto qualcos'altro? E riuscirà la nostra protagonista a convivere con Hoseok senza farsi scoprire?

Al via le scommesse.

Gli aggiornamenti riprenderanno regolarmente a fine mese non appena torno in Italia. Portate pazienza.

Un abbraccio a tutti e se volete avere delle info direttamente dalla Corea seguite il mio account instagram White_cat.00.

A presto!

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