CAP. 18 ☾ - PRETTY LITTLE STAR- ☽

«Ti prego dimmi che siamo quasi arrivati» mormorai tra me e me, spiando lo schermo del navigatore.

«Cacciatrice, ti rendi conto che anche se parli a voce bassa ti sentiamo lo stesso tutti quanti?» chiese il giovane mannaro seduto alla mia sinistra.

«Sì, lo so, ma almeno così mi dimentico di essere in una macchina piena zeppa di esseri soprannaturali» risposi piccata fulminando Jungkook.

«Lo sai vero, che per gli standard umani, anche tu e lo stregone qui davanti potreste benissimo essere catalogati tra gli esseri soprannaturali? Esattamente come noi?» ribatté la tigre alzando verso l'alto il piercing al sopracciglio che brillò colpito dalla luce di un lampione.

«Inoltre, adesso che hai rubato la Hwando, ti sei addentrata in un territorio pieno zeppo di peccati. Potresti essere quasi pronta ad abbandonare il lato chiaro della forza per seguire quello oscuro...e nel lato oscuro c'è un dolce biscottino pronto ad attenderti.» disse giocherellando con la catena di finto argento che portava attorno al collo.

«Oh Signore, non ci credo...ti sei davvero appena dato del biscotto?»

«Beh, mi chiamo Jungkook. Jungkook...Kook...Kookie...Kookie come "biscotto" in inglese. Avevi colto il -»

«Sì, sì avevo colto...Avevo colto. Speravo solo di aver capito male.» dissi tornando a posare la schiena sul sedile «E comunque Palpatine, grazie della tua offerta ma preferisco rimanere fedele al lato chiaro.»

«Ormai è troppo tardi Cacciatrice...hai già fatto un passo verso l'oscurità, è solo questione di tempo prima che i Sith ti eleggano come loro regina oscura...anzi imperatrice...imperatrice suona bene! Visto che io sarò l'imperatore» disse con un ghigno.

Posai il mio sguardo sul tettuccio della macchina, tentando con tutte le mie forze di soffocare un'imprecazione. Per quanto Jungkook tentasse di essere simpatico, l'unico effetto che produceva era pura irritazione. Da quando le nostre strade si erano incrociate avevo la netta sensazione che provasse un perverso piacere nell'infastidirmi. Un piacere che prima o poi gli sarebbe costato caro. In fondo non sembrava aver capito quanto fosse fortunato ad essere stato inserito nella lista "Esseri soprannaturali da non uccidere...subito".
Ero ancora intenta ad elencare nella mia mente tutti i motivi per cui non era una buona idea far diventare Jungkook un meraviglioso tappeto di tigre, quando sentii Namjoon sghignazzare.
Ne avevo avuto abbastanza, dovevano smetterla di provocarmi in quel modo e dovevano ricordarsi che non era un'idea saggia stuzzicare la Cacciatrice.
Lanciai un'occhiata di puro gelo verso l'Alpha e quando il mannaro se ne accorse, distolse subito lo sguardo da noi, osservando in modo vacuo la strada davanti a sé.

«Non lo ascoltare Aby! Non cadrai vittima del lato oscuro. Hai preso la Hwando solamente perché ci serve per uccidere il Rākṣasa. Quando il caso sarà finito, Yoongi riporterà la spada al suo posto e tutto tornerà come prima e anzi, verrai elogiata per aver risolto il caso velocemente e per aver evitato che la città si riempisse di vittime innocenti. Fidati di me! Andrà tutto bene.».
Mi voltai alla mia destra e incrociai lo sguardo scintillante di Hoseok che mi fissava contento dopo quel suo piccolo discorso motivazionale.

«Quanto sei ruffiano» commentò la tigre.

«Non è vero, sono solo realista» replicò la volpe.

«Sì certo come no...e io sono Ironman.»

Il loro continuo stuzzicarsi a vicenda mi stava dando i nervi ed ero pronta a replicare a tono, quando Yoongi sterzò velocemente verso destra. La mia cintura di sicurezza si tese tenendomi ancorata al mio posto ed impedendomi di finire in braccio ad Hoseok che invece venne schiacciato contro il finestrino. Jungkook al contrario venne sbalzato verso di me.
Istintivamente allungai le braccia e le posai sul suo petto muscoloso, che in quel momento era fasciato da un dolcevita nero talmente attillato da non lasciare alcun spazio all'immaginazione. Percepii il calore della sua pelle propagarsi attraverso il tessuto e maledissi mentalmente Namjoon per averci chiesto un passaggio in macchina, e la tigre al mio fianco per non aver allacciato le cinture di sicurezza.

Con un movimento rapido, infatti, Jungkook aveva affondato le dita della mano sinistra nel poggiatesta del lupo e con una potente contrazione del bicipite era riuscito ad arrestare la sua rovinosa caduta. Nel fare ciò, però, il suo viso si era portato pericolosamente vicino al mio.
Percepii il suo alito caldo sfiorarmi le labbra e una scarica involontaria mi percorse tutto il corpo, concentrandosi infine tra le mie cosce. Purtroppo non riuscii ad impedire al mio sguardo di posarsi sulla sua bocca, così vicina alla mia, e il mannaro, rendendosene conto, sorrise lievemente. Con la punta della lingua mosse il piccolo anellino d'argento incastonato nel suo labbro inferiore con fare estremamente sexy.
«Ammetti che il lato oscuro ha parecchio fascino» disse mormorando quelle parole con un tono basso e rombante.

Alzai lo sguardo e lo fissai dritto negli occhi, raddrizzando contemporaneamente la schiena. Il mio volto si portò ancora più vicino al suo, ma non indietreggiai nemmeno di un millimetro.
«Il lato oscuro, se continua così, si ritroverà un bel pugno metafisico dritto dritto alla bocca dello stomaco» risposi.

«Hai suggerito tu stessa che dobbiamo mantenere un basso profilo questa sera, per non destare la curiosità di occhi indiscreti, e usare i tuoi poteri in questa maniera non è proprio il modo migliore per passare inosservati. Non credi?» domandò Jungkook.

Un ghigno si formò sul mio volte e stavo per rispondere a tono a quel mannaro insolente quando la voce limpida e cristallina di Hoseok giunse alle mie orecchie.
«Penso che Aby consigliasse di mantenere un basso profilo all'interno del Blood Passion, non all'interno di questa macchina. In ogni caso, se anche così non fosse, io sono dell'idea che ti possa prendere a pugni quando e come vuole.» intervenne la volpe alle mie spalle «E comunque Aby, in caso di bisogno, ricordati che ti aiuterei molto volentieri.».

Dopo quelle parole l'energia calda di Hoseok mi sfiorò la schiena e, nello stesso istante, gli occhi di Jungkook diventarono dorati. Mi preparai a dover affrontare l'ennesima rissa ma, dopo aver accelerato per qualche metro, Yoongi curvò prepotentemente a sinistra.
La tigre mannara venne sbalzata lontano da me mentre il demone sfiorò con le dita la mia gamba prima che la cintura di sicurezza si tendesse, mantenendolo al suo posto.

«Allora la volete smettere lì dietro?!» tuonò Yoongi tornando ad accelerare lungo la via «Se non ci date un taglio giuro che a breve mollo il volante e vi pesto io! Tutti e tre!» disse il ragazzo voltandosi velocemente verso di noi e fulminandoci con lo sguardo.

«Yoongi ti prego non farlo! Lo sai che non ho la patente! Non sarei in grado di guidare al posto tuo!» dichiarò Namjoon al suo fianco.

«Non ho intenzione di passare tutta la sera ad assistere ai vostri battibecchi quindi Abigail, o trovi il modo di tenerli a bada, oppure scegli chi portarti a letto. Scegli uno, o l'altro, o entrambi, non mi interessa, basta che fai terminare questa pagliacciata il prima possibile!» disse tornando a fissare la strada davanti a sé.

«Io non andrò a letto con nessuno di loro!»

«Non dividerò Aby con quel teppista!»

«La Cacciatrice sarà solamente mia!»

Rispondemmo tutte e tre contemporaneamente.

Vidi Yoongi contrarre la mascella e la sua energia riempì il piccolo abitacolo dell'automobile. Jungkook trasalì, mentre Hoseok iniziò a strofinarsi le braccia contrariato. Io invece fissai lo stregone attraverso lo specchietto retrovisore.
«O la smetti di flirtare con loro o te li scopi. A te la scelta» ripeté, incrociando il mio sguardo per un istante prima di tornare a fissare la macchina davanti a sé.
«E adesso vedete di fare i bravi bambini ubbidienti. State zitti e buoni finché non siamo arrivati a quel dannatissimo locale. E tu Tigre mettiti immediatamente le cinture!»

«Non mi servono le cinture. Inoltre, tu sei un poliziotto, non rischiamo di essere multati quindi non mi va di mettere quelle cose fastidiose che mi bloccano i movimenti» rispose il giovane mannaro.

In tutta risposta Yoongi frenò bruscamente al centro della strada e Jungkook finì con la testa contro il suo sedile. Il mannaro imprecò mentre sul viso di Yoongi comparve un ghigno soddisfatto.
«Non osare lamentarti Tigre o ti giuro che alla prossima parola che dici ti abbandono sul ciglio della strada. E adesso vedi di allacciare quella cazzo di cintura di sicurezza!» ordinò Yoongi con un tono di voce talmente basso e freddo che mi fece partire una scarica di adrenalina lungo la spina dorsale. Sebbene non stesse usando alcun tipo di potere, in quel momento lo stregone era decisamente intimidatorio e non serviva essere un essere soprannaturale per poter fiutare l'istinto omicida che aleggiava attorno alla sua figura nel momento in cui si girò.
Jungkook, infatti, sbarrò gli occhi e poi annuì sommessamente, eseguendo l'ordine del poliziotto senza controbattere.
«E poi preghiamo Dio, Buddha, Allah o qualsiasi altra divinità che vi soddisfi, che tu sia stato veramente così abile da non farti vedere in faccia da quel dannato di Blade quando gli hai spezzato l'osso del collo...perché ho come il presentimento che troveremo lui ad aspettarci fuori da quel dannato locale e se ti riconoscesse allora saremmo nella merda... e ti giuro, che a differenza di Abigail, io non mi faccio scrupoli a ficcarti una pallottola dritta nel cuore in caso di bisogno».
Il mannaro al mio fianco si schiacciò contro al sedile, incurvò la schiena e allargò gli occhi, cercando di sembrare piccolo ed indifeso.
«Se mi avessero detto che durante questo caso sarei finito a fare da babysitter a voi tre non ci avrei creduto» concluse Yoongi prima di scoccare una occhiataccia anche a me e Hoseok, girarsi ancora una volta e seguire le indicazioni del navigatore, accelerando spedito lungo la strada.

«A modo loro sono divertenti» commentò Namjoon al suo fianco, nascondendo il suo sorriso divertito con la mano.

«Te li cedo volentieri. Pacchetto completo!» rispose lo stregone.

Il lupo mannaro si mise a ridere e poi i due tornarono a parlare tranquillamente dei possibili piani d'azione per stanare e combattere il Rākṣasa.
Nel frattempo, nei sedili posteriori dell'auto, non volò più nemmeno una mosca.

"Io non flirto con i mostri. Io li uccido!" pensai lisciandomi la gonna dell'abito borgogna che indossavo. Abito che, come per la sera precedente, mi era stato imposto da Hoseok.

Quando io e Yoongi eravamo tornati nel loro appartamento dopo aver rubato la Hwando, infatti, avevamo trovato il demone volpe pronto ad accoglierci felice, mentre posizionava su delle grucce scure diversi abiti che aveva comprato appositamente per il nostro incontro con il Master. A nulla erano servite le lamentele mie e del suo amico. Alla fine, il demone l'aveva avuta vinta.
«Taehyung ci tiene molto al look, come tutti i vampiri. Fidatevi, sarà più accondiscendente con noi se arriveremo ben vestiti al suo locale...e poi se venite così, altro che passare inosservati: avete scritto la parola "poliziotto" a caratteri cubitali in fronte.» ci aveva detto prima di muovere le code in piccoli scatti e posare le mani sui fianchi.
Così Yoongi si era ritrovato ad indossare dei pantaloni neri aderenti, una maglia girocollo dello stesso colore e una giacca di pelle con un elaborato intreccio di cerniere. Le zip erano cucite a diverse altezze su tutta la parte anteriore e una larga cintura borchiata poteva essere stretta attorno alla sua vita, dando un tocco rockeggiante a quell'abbigliamento altrimenti fin troppo elegante.

Io invece mi ero ritrovata ad indossare un abito a maniche lunghe color borgogna, il cui scollo a V mi lasciava scoperte entrambe le clavicole. La gonna corta arrivava diversi centimetri sopra le mie ginocchia e la cintura nera che Hoseok aveva insistito per farmi indossare mi fasciava il fianco, accentuando ancora di più le mie forme già fin troppo esposte. Per fortuna la volpe aveva pensato di associare a quel vestito un lungo trench nero, permettendomi di coprirmi dal freddo almeno finché non fossimo arrivati al Blood Passion e gli stivaletti con il tacco largo che aveva scelto, erano per lo meno più portabili di quegli stupidi stivali gotici che ancora occupavano una parte del pavimento ai piedi del mio letto. Tuttavia, il gumiho aveva insistito affinché mi facessi truccare da lui e, così conciata, sembravo a tutti gli effetti una dolce e tenera bambolina, non di certo una spietata sterminatrice di mostri. Infatti, quando Jungkook mi aveva vista scendere nel parcheggio, si era subito leccato il labbro con il piercing, liberando uno strano gorgoglio di apprezzamento e, anche in quel momento, potevo notare il suo sguardo indugiare fin troppo sulle mie gambe scoperte.

Gli lanciai un'occhiataccia e lui mi rispose con un sorriso, prima di unire le labbra e mimare un veloce bacio.
Hoseok alla mia destra si irrigidì e quando mi voltai verso di lui, il demone stava fulminando il mannaro con lo sguardo.
"Sarà una lunghissima notte anche questa" pensai, prima di osservare lo strano gioco che le luci dei lampioni facevano sulla sua giacca scura.

Hoseok, infatti, si era vestito con una normalissima camicia nera con colletto alla coreana ma la giacca e i pantaloni che stava indossando erano cosparsi da numerosi brillantini. Gli innumerevoli punti luce erano disposti formando una linea quasi bianca che partiva dalla linea della spalla, scendeva lungo le braccia e arrivava fino al polso, da ambo le parti. Questa linea andava poi a schiarirsi velocemente, lasciando il posto al tessuto scuro come la notte. I brillanti contornavano poi tutto il contorno della giacca e il loro motivo era ripreso a livello delle cuciture dei pantaloni. Era un completo decisamente stravagante, ma sulla volpe stava veramente bene, anche se non mi era ancora chiaro il motivo.

«Quattro minuti e siamo arrivati» disse ad un tratto Namjoon.

Iniziai a guardare fuori dal finestrino curiosa.
Il Blood Passion si trovava nel quartiere di Hongdae, famoso effettivamente per la vivace vita notturna di Seoul.
"Dovevo immaginarlo che il Master avrebbe scelto questa zona per il suo club" pensai mentre Yoongi svoltava in una stretta strada laterale.

Passarono ancora un paio di minuti e infine lo stregone parcheggiò la macchina nell'ennesimo parcheggio a più piani. Uscimmo tutti quanti dalla vettura e ci dirigemmo verso l'ascensore. Con grande sfortuna mi ritrovai ancora una volta pigiata tra il demone e la tigre, e quando Yoongi salì davanti a noi, lo spazio nell'ascensore si fece decisamente stretto.
"Se questi mannari non facessero così tanta palestra, ci staremmo tutti comodamente" pensai osservando le spalle larghe di Namjoon che mi coprivano completamente la visuale. L'Alpha infatti quella sera si era vestito con un maglione nero molto simile a quello indossato da Jungkook e, sebbene non fosse altrettanto attillato, tramite il tessuto scuro potevo comunque notare il fisico possente e asciutto del lupo. La giacca, dello stesso colore, in quel momento era piegata attorno al suo gomito e, inconsciamente, mi ritrovai a fissargli le natiche tonde, fasciate anch'esse da dei pantaloni neri.

«Cacciatrice ammettilo...il mio fondoschiena è decisamente meglio» mi sussurrò Jungkook all'orecchio.

«Non credo proprio» risposi girandomi verso di lui mentre il suono tintinnante dell'ascensore indicava l'arrivo al piano terra.

«Forse non lo hai osservato abbastanza bene allora» continuò la tigre con un sorriso «Guarda attentamente» e così dicendo, quando le porte si aprirono, lui scattò davanti a me. Aspettò che gli altri uscissero e poi, senza nessuno davanti, camminò con passo sensuale fuori dall'ascensore.

Cercai di mantenere lo sguardo puntato al centro della sua schiena, ma quando Namjoon lo prese sottobraccio e gli sfregò le nocche sulla testa, il giovane mannaro si piegò lievemente in avanti. Le sue cosce tonde e muscolose divennero evidenti sotto lo strato di tessuto nero dei suoi pantaloni e il ricordo di lui nudo che girava tranquillamente nella mia camera d'hotel tornò nella mia mente. Sentii il cuore accelerare nel mio petto. Tuttavia, un moto di rabbia ribollì nelle mie vene e, serrando la mascella, uscii dall'ascensore senza dargli la soddisfazione di vedere il mio sguardo che indugiava ancora una volta sulla sua figura.

«Da questa parte» disse Hoseok allegro e come un bravo gruppo di scolaretti seguimmo tutti quanti il gumiho lungo la via.

Un centinaio di metri più avanti ci trovammo di fronte ad uno strano locale, all'apparenza molto anonimo. La facciata esterna era stata dipinta con un tenue colore grigio e una porta nera sembrava essere l'unico accesso in tutto quell'edificio. Davanti all'entrata una figura scura stava parlando al microfono della ricetrasmittente.
"Fa che non sia Blade...fa che non sia Blade" pensai avvicinandomi.
Quando il buttafuori percepì la nostra presenza si voltò di scatto e gli occhi scuri di Blade si posarono sul nostro gruppo.
"Merda!" imprecai e tutti assieme trattenemmo il respiro.

Il vampiro ci scrutò in volto e quando i suoi occhi incontrarono i miei si illuminarono.
«Signorina non ci credo...sei davvero tu?» domandò il vampiro avvicinandosi a noi.
"Ok...forse non ha veramente visto Jungkook attaccarlo" pensai rilassandomi lievemente, ma mantenendo comunque la guardia alzata.
«Avevo visto il "+3" accanto al nome della volpe, ma non pensavo di rivedervi anche questa sera» continuò poi il buttafuori stranamente allegro «È stupendo sapere che adorate così tanto la nostra compagnia da non poter rimanere nemmeno un giorno senza di noi».

«Ti piacerebbe Blade» commentò acido Yoongi.

«Tantissimo. Se fosse per me vorrei vederti tutti i giorni» disse il vampiro facendogli l'occhiolino.

«Vaffanculo!» rispose lo stregone.

«Suga sei sempre dolce come lo zucchero» rispose il vampiro sorridendo e mostrando le zanne. Lo stregone lo fulminò con lo sguardo e poi tornò a fissare il palazzo muovendo nervosamente la gamba.

Blade lo osservò ancora per alcuni secondi sorridendo e poi guardò Namjoon. Le sue pupille si dilatarono un istante e l'energia del vampiro vorticò attorno a lui.
«Ho avuto l'ordine da parte di Hwa-Young-shi di far entrare anche te, Alpha, anche se non sono ancora convinto sia una buona idea» commentò il vampiro fissando il mannaro.

«Non ti preoccupare, non darò alcun fastidio. Sono qui solamente per parlare.» rispose Namjoon cordialmente e mostrando un sorriso sincero che mise per un attimo in difficoltà persino il vampiro centenario.

«Sarà meglio» borbottò lui prima di passare a Jungkook.
Il buttafuori osservò il giovane mannaro attentamente e mi trovai involontariamente a trattenere il fiato e a tendere il mio corpo verso di loro.

"Fa che non lo abbia visto davvero, fa che non lo abbia visto davvero" pensai mentre il vampiro scrutava attentamente il volto di Jungkook, per poi passare a scansionare attentamente il suo corpo.

Nonostante Jungkook stesse nascondendo perfettamente la sua energia ero già pronta ad intervenire, pensando che Blade lo avesse riconosciuto in qualche modo e invece poi il vampiro parlò.
«E chi è questo bel bocconcino?» domandò passandosi la lingua sui canini e osservando ancora una volta il corpo del giovane mannaro «Come mai non lo hai portato con te ieri?» chiese poi il vampiro rivolgendosi alla volpe.

Jungkook, che fino a quel momento era rimasto tranquillo, si irrigidì di colpo serrando la mascella e fulminando Blade ed ero sicura che avrebbe ringhiato contro il vampiro se non fosse stato per Hoseok, che si frappose velocemente tra loro posando una mano sulla spalla della tigre.
«Lui è Jungkook. Un mio amico di vecchia data. L'ho portato qui perché è interessato ai vampiri e vorrebbe entrare nella lista dei possibili donatori per il party del prossimo mese» inventò la volpe fissando il vampiro con un sorriso a trentasei denti.

«Ti ho forse già visto da qualche parte?» domandò avvicinandosi pericolosamente al volto del giovane e in quell'istante vidi Namjoon posizionarsi protettivamente accanto a Jungkook.

«Non penso, sono arrivato in città questa mattina» mentì la tigre mantenendo un tono freddo e distaccato.

Blade scrutò il mannaro per alcuni lunghissimi secondi e poi sorrise.
«Non è giusto che tutti gli umani carini finiscano sempre per fare da donatori a quei vecchi decrepiti» disse poi il buttafuori «A noi giovani vampiri non rimane mai nulla di sexy e succulento su cui mettere le zanne...ma bel pasticcino, se dopo questa sera hai intenzione di provare un po' del brivido vampiresco, mi trovi qui anche domani».

«È un vero peccato sì, Blade, ma ti ricordo che se osi mettere le zanne sul collo del mio amico, Taehyung non ti farà fare più alcun turno al Blood...perché sarai morto...nel vero senso della parola» disse Hoseok mentre stringeva la presa sulla spalla di Jungkook che stava guardando Blade con un palese istinto omicida.

«Potrei anche morire felice se prima avessi assaggiato questo dolce pasticcino...ma hai visto che guardo sexy che ha? Nulla a che vedere con il mio adorato Suga...ma anche lui non scherza» rispose il vampiro.

«Dio mio Blade! La vuoi smettere e ti decidi a farci entrare?» domandò lo stregone acido.

«Non essere geloso tesoro...ne ho per tutti...»

«Ok Blade, forse è davvero meglio se ci fai entrare. Non vorrai far aspettare Hwa-Young-shi, vero? Lo sai come diventa intrattabile quando aspetta» disse il gumiho.

Sul volto del vampiro si formò un'espressione di paura e scosse con vigore la testa.
«Sì. Sì, hai ragione. Non voglio dover gestire la sua furia. A volte mi fa quasi più terrore di Taehyung» disse il vampiro.

"Chi era questa Hwa-Young-shi di cui tutti parlavano? E come poteva fare più paura del Master?" pensai mentre Blade estraeva il piccolo metaldetector che teneva appeso in vita.

«Devo controllare che non nascondiate armi: è la prassi» disse, vedendo lo sguardo contrariato di Jungkook.
«Cominciamo da te, Pasticcino?» aggiunse poi il vampiro con un ghigno.

Vidi la mascella del mannaro contrarsi e capii che stava per raggiungere il limite. Se Blade avesse continuato così, Jungkook questa volta non gli avrebbe solo rotto l'osso del collo e, siccome non era nostra intenzione iniziare la serata con uno spargimento di sangue, feci un passo in avanti.
«Controlla me Blade...giuro che non ho portato coltelli d'argento o pugnali» dissi cercando di fare la simpatica.

«Signorina, posso scommettere che potresti uccidermi anche senza quelle maledette armi» rispose lui distogliendo gli occhi dalla tigre e avvicinandosi a me.

«E scommetti bene» gli risposi sorridendo.

In meno di un minuto ci controllò tutti quanti, sebbene si fosse soffermato più tempo del necessario sia su Yoongi che su Jungkook e sicuramente ai due non sfuggirono gli sguardi lascivi che il vampiro rivolse ai loro fondoschiena nel momento in cui chiese di girarsi.
Tuttavia, entrambi furono abbastanza intelligenti e controllati da non cadere vittime dei tranelli del buttafuori così, quando Blade ripose il metaldetector, riuscimmo ad entrare nel locale senza grossi problemi.

Feci qualche passo sul tappeto nero che ricopriva il piccolo ingresso e poco dopo Hoseok mi si avvicinò.
«Abigail dai pure a me il tuo cappotto» disse gentilmente posandomi le mani sulle spalle.

«Vuoi prendere anche il mio?» chiese Yoongi guardandoci con uno sguardo di dissenso.

«No, tu puoi anche arrangiarti, visto che continui a sgridarmi come fossi un bambino!» rispose la volpe con tono risentito.

«Non è colpa mia se sembri uno a cui è stato lesionato il lobo frontale!» rispose lo stregone togliendosi la giacca mentre il gumiho gli faceva la linguaccia.

«Non ascoltarlo Aby, è solo scorbutico perché aveva giurato di non mettere mai piede qui dentro» mi disse Hoseok prima di far scivolare il tessuto scuro dalle mie spalle.

«Forza Yoongi, lasciali tranquilli un attimo. Dammi pure la tua giacca; la porto assieme alla mia al guardaroba» gli disse Namjoon indicando con un cenno della testa il bancone scuro sulla nostra destra.

«Non ti preoccupare, vengo con te» rispose lo stregone dedicandoci un ultimo sguardo contrariato.

«Quindi è questo il famoso covo dei vampiri» disse Jungkook guardandosi intorno «Me lo aspettavo più macabro e insanguinato...e poi cos'è questa musica?» chiese tendendo l'orecchio e avvicinandosi alle pesanti tende nere che ci impedivano di vedere l'interno del locale.

Hoseok si allontanò con il mio cappotto e io mi avvicinai a Jungkook.
Il suono nitido di un sax arrivò alle mie orecchie e colta dalla curiosità scostai lievemente i drappi scuri. Quello che vidi dall'altra parte mi stupì. Pensavo che il Blood Passion fosse l'ennesimo night club gestito da vampiri in cui uomini e donne in abiti succinti si muovessero sensuali a ritmo di musica; invece, il mio sguardo si posò all'interno di quello che sembrava a tutti gli effetti un locale anni '30.
Il Blood Passion infatti era un meraviglioso, quando inaspettato, jazz club.
Nel fondo della sala, un palco sopraelevato stava ospitando quattro musicisti: un saxofonista, un pianista, un batterista e un contrabbassista. Attorno ad esso diversi tavolini rotondi erano illuminati da alcune luci tenui e i vari ospiti ascoltavano la musica sorseggiando numerosi cocktail all'apparenza costosi. Nella parete alla nostra destra, sei ampie nicchie ospitavano altrettanti tavolini bassi e rotondi e,attorno ad essi, dei piccoli divanetti a ferro di cavallo dello stesso colore del mio vestito davano un tocco intimo a quei luoghi appartati.
Il bancone del bar occupava parte della parete sinistra e la luce proveniente dai diversi lampadari appesi al soffitto accentuava le venature scure del legno con cui era stato costruito. Gli sgabelli imbottiti erano quasi tutti occupati e, come sospettavo, diversi vampiri giravano allegri tra la folla.

Sentii Jungkook ringhiare sommessamente al mio fianco e gli tirai una gomitata dritta tra le costole.
«Niente ringhi» gli intimai.

«Ma quei "cosi" puzzano di morte» rispose fissando la vampira bionda che si stava avvicinando al bancone del bar.

«Cerca di respirare con la bocca» suggerì Namjoon alle nostre spalle «E comunque dopo un po' ti ci abitui» continuò con un sorriso.

«Non credo sia possibile...Sei sicura che Jimin-shi sia qui? Mi sembra impossibile che riesca a vivere circondato da questo fetore» mi disse Jungkook.

«Non so se il tuo amico questa sera sia qui, a dire la verità. Fino a poche ore fa non sapevo nemmeno della sua esistenza, ma sembra che Taehyung lo voglia tenere sempre vicino a sé, quindi è molto probabile che sia nascosto da qualche parte qui dentro. Non ci rimane che entrare e scoprire dove si trova» disse Hoseok prima di scostare le tende con il braccio «Dopo di te Abigail».

Feci un profondo respiro e oltrepassai i drappeggi, mettendo piede all'interno del locale di Taehyung. Hoseok si mise subito alla mia destra e Jungkook lo imitò prendendo il posto alla mia sinistra.
«Lo sapete, vero, che così sembrate le mie guardie del corpo» dissi ai due.

«Non mi fido dei succhiasangue e voglio tenerti al sicuro» rispose Jungkook guardandosi attorno circospetto.

«Aby, non ha bisogno della tua protezione. Si sa difendere benissimo da sola. » disse Hoseok prima di dedicarmi un dolce sorriso « E comunque non corre nessun rischio. È vero che questo locale è stato creato dal Master con l'intento di selezionare i possibili donatori di sangue per i party, ma vige sempre la regola che i vampiri non possono in alcun modo toccare gli umani.» informò il demone volpe prima di dirigersi a passo deciso verso il bancone del bar.

«A me questo posto comunque non piace» commentò Yoongi arrivandomi vicino.

«Nemmeno io sono entusiasta di essere qui, ma dobbiamo parlare con il Master. Forza Yoongi, porta pazienza ancora un po'. Siamo arrivati in orario e quindi significa che dovremmo attendere poco prima del nostro appuntamento. Rimarremo qui dentro solamente il tempo necessario. Parliamo con il vampiro, decidiamo come proseguire e poi ce ne andiamo. Hobi ce lo ha promesso.»

«Hey voglio anche parlare con Jimin-shi prima di andare via!» protestò Jungkook che continuava ad arricciare il naso come se stesse annusando un fetore nauseabondo.

«Sì, cerchiamo di parlare anche con il tuo amico e poi ce ne andiamo» dissi esasperata.

Hoseok dopo pochi istanti tornò saltellante da noi interrompendo i borbottii sconnessi di Yoongi.
«Allora datemi cinque minuti che scopro dove si è andata a cacciare Hwa-Young-shi, così può informare Seokjin del nostro arrivo e poi andiamo a parlare con Tae, va bene?» chiese il demone «In realtà doveva essere già qui ad accoglierci, ma come sempre si sarà distratta a sistemarsi chissà quale strano aggeggio nei capelli.»

Nello stesso momento in cui Hoseok finì la frase un piccolo urletto provenne dalle sue spalle. Il demone volpe si girò di scatto e aprì le braccia giusto in tempo. Un piccolo esserino che non riuscii a distinguere gli saltò dritto in braccio e mi resi conto di cosa fosse solamente quando le piccole manine pallide si aggrapparono con forza attorno al collo del gumiho.
Una bambina, di circa dieci anni, era infatti appena saltata in braccio al demone e ora lo stava guardando con due grandi occhioni neri che spuntavano felici da sotto la frangetta scura. Hoseok fece passare le sue braccia sotto la gonna blu della bimba e poi le sorrise altrettanto felice.

«Hoseok! Sei arrivato!» urlò la piccola piena di gioia prima di lasciare un bacio umido sulla guancia del gumiho.

"Perchè c'è una bambina nel locale del Master?!" pensai osservandola preoccupata.

«Hai visto il mio abito nuovo?» chiese sempre rivolta al demone mentre drizzava la schiena e mostrava con fierezza l'abito blu notte che stava indossando. Le maniche a sbuffo le coprivano le spalle e i numerosi brillantini che decoravano quella parte del vestito risplendevano luminosi colpiti dalla luce del locale. Il tessuto scuro, che le copriva tutto il corpo, ricadeva morbido attorno alla sua piccola figura e, a livello della vita, una ampia gonna voluminosa era sollevata in numerose onde delicate. Anche questa parte del vestito era costellata da numerosi brillantini e vestita in quella maniera la bambina sembrava proprio una piccola principessa.

«È bellissimo» rispose dolce il demone e a quelle parole, le gambine magre che pendevano ai lati della vita di Hoseok, iniziarono a muoversi veloci.

«Me lo ha regalato Jin questa settimana e mi ha regalato anche il fermaglio con le stelline! Perché mi ha detto che sono la sua piccola stella luminosa» aggiunse muovendo la testa e mettendo in mostra il fermaglio che le teneva i capelli corvini bloccati in un elaborato chignon.

"Ha detto Jin? Quel Jin?"

«Wow anche io voglio un fermaglio così!» esclamò Hoseok divertito.

«Mi dispiace Hoba...questo è solo mio!» rispose la bimba altezzosa.

«Allora dovrò chiedere a Seokjin dove lo ha comprato» scherzò il demone «Ma a proposito di lui...puoi andare ad avvisarlo che siamo arrivati?»

«Solamente se mi fai toccare le tue orecchie!» rispose la piccola con uno strano ghigno sul volto.

«Avanti lo sai che non mi piace farmi toccare le orecchie»

«O ti fai toccare le orecchie o non vado ad avvisare Jin...e senza Jin non potrete andare a parlare con Tae» lo ricattò la piccola.

"Aspetta...ha appena detto Tae? Quella bambina conosce anche il Master? E lo conosce talmente bene da chiamarlo per nome?" mi chiesi sempre più confusa "Come è possibile che una bambina così piccola sia in un locale gestito dai vampiri? Come è possibile? A meno che..." la fissai attentamente, facendo attenzione alle sue interazioni con Hoseok.

Il gumiho sospirò e un attimo dopo le orecchie bianche dalle punte scure spuntarono come per magia tra i suoi capelli.
La bimba fece un urletto divertito e poco dopo affondò le mani tra i suoi ciuffi.
«Sei contenta?» chiese Hoseok «Ahi, non tirare!»

La bambina rise e quella risata mi diede il coraggio di parlare.
«Hoseok, chi è questa bambina?» gli chiesi guardinga.

Hoseok si voltò e mi fissò con uno sguardo dolce, ma prima che potesse parlare la risata della bambina si bloccò di colpo e i suoi occhi, che fino ad allora erano rimasti grandi e luminosi, divennero due piccole linee scure che mi fissarono piene di risentimento.
«Intanto non sono una bambina e poi dovresti portarmi rispetto! Come fanno tutti qui dentro!» mi rispose prima di raddrizzare ancora una volta la schiena e alzare il mento verso l'alto.

«Chi sei?» le chiesi facendo sparire tutta la dolcezza dalla mia voce e dedicandole uno sguardo glaciale.

Lei mi fissò con un ghigno decisamente non adatto ad una bimba della sua età e poi parlò fiera.
«Il mio nome è Kim Hwa-Young...e sono la serva umana di Kim Seokjin!».





☆Nota dell'autore☆

E questa volta il capitolo si chiude con un colpo di scena! Ve lo aspettavate?
La piccola bambina che Hoseok tiene in braccio non è altro che Kim Hwa-Young, la serva umana di Seokjin e state pur certi che da adesso in avanti quella "piccolina" ne combinerà delle belle!

Finalmente la nostra protagonista ha messo piede al Blood Passion. Spero vi sia piaciuta la mia idea di immaginare il locale di Taehyung come un jazz club. Sapendo l'amore che il nostro V ha per questo genere musicale ho pensato fosse una scelta azzeccata, non trovate?

Nel prossimo capitolo finalmente la gang del bosco si riunirà! Riuscirà la nostra Abigail a gestirli tutti o deciderà di comprarsi un eremo in Tibet e diventare una suora di clausura?
Lo scoprirete fra quindi giorni.

Nel frattempo come sempre vi ringrazio per tutto il supporto che mi date e spero che anche questo capitolo sia stato all'altezza dei precedenti.

E ora prendetevi 10 secondi per sclerare assieme a me per le foto che sono uscite oggi di Jungkook perchè io non so come arrivare sana di mente al suo compleanno!


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