CAP. 17 ☾ - ONE STEP- ☽


L'ufficio del comandante Lee era lo stereotipo del tipico ufficio da poliziotto.
Una scrivania di legno, posizionata al centro della stanza e piena zeppa di fascicoli, occupava quasi tutta la stanza e, davanti ad essa, due scomode sedie nere erano rivolte verso la poltrona imbottita del poliziotto. Alle sue spalle una libreria di legno decorava tutta la parete e un tavolino, su cui aveva messo in bella mostra le foto della sua famiglia, si trovava accanto all'unica finestra dello studio.
Osservai l'immagine che raffigurava la signora Lee mentre indossava un leggero abito color pesca e teneva per mano la figlia piccola. Scossi la testa mentre distoglievo lo sguardo da quella scelta decisamente discutibile. Se si è un poliziotto non si deve mai mostrare il volto delle persone care. Mai. La loro incolumità è più importante di qualsiasi cosa.

Pochi istanti più tardi il tono incredulo del comandante attirò la mia attenzione e tornai a fissare il mio sguardo su di lui.
«E così mi state dicendo che avete bisogno di un permesso speciale per prendere l'arma sacra custodita dal nostro dipartimento perché un demone ultracentenario ha deciso di seminare il panico nella mia città per cosa? Per cercare un mannaro che si pensava leggenda, ucciderlo, assorbirne i poteri e tornare ad avere la sua forma umana?» chiese Lee facendo un veloce riassunto del resoconto che gli avevamo appena riportato.

«Esatto» confermammo all'unisono io e lo stregone.

«E voi mi state dicendo che conviene uccidere questo mostro... adesso?»

«Esatto» ripetei, ma questa nella stanza si udì solamente la mia voce. Yoong, infatti, aveva ridotto le labbra a due piccole linee rosse e fissava il suo superiore con una strana luce negli occhi.

«Agente White, mi avete appena detto che secondo le vostre indagini, questo mostro sta puntando ad ammazzare gran parte dei mannari presenti in questa città per poter trovare finalmente questa fantomatica tigre che si sta nascondendo in qualche strana cerchia di presunti pelosi. Quindi perché dovremmo ucciderlo adesso? Se questo Rak-qualcosa sta stanando e uccidendo i mannari ci sta solamente facendo un favore. Non trovate?» sostenne fissandoci con un sorriso appena accennato «Lasciamo pure che quel demone compia un po' di lavoro al posto nostro».

Lo guardai sbalordita.
«Come perché? Perché potrebbe fare altre vittime umane!» dichiarai.

Gli occhi del poliziotto si posarono su di me e nel suo sguardo notai per la prima volta del puro risentimento.
«Sempre che abbia effettivamente fatto delle vittime umane...»

«Cosa sta insinuando?» sentii chiedere da Yoongi che era seduto al mio fianco.

«Avete fatto bene a venire qui da me oggi e ad informarmi delle vostre ultime scoperte, perché ho anche io qualcosa da condividere con voi. Sembra che la dolce e cara signorina Chaewon non fosse proprio una umana come pensavamo» disse poi il comandante con tono piatto e freddo.

L'energia di Yoongi vibrò accanto a me ma quando mi voltai verso di lui rimasi sorpresa nel vederlo completamente rilassato.
«Lei non era...» mormorai tornando a fissare il comandante e cercando di mantenere un'espressione distaccata.

«No, sembra proprio di no agente White. In questi giorni mi è capitato di rileggere la relazione dell'autopsia della ragazza mentre sistemavo i fascicoli del caso e ho capito che qualcosa non tornava. Le lesioni erano troppe, alcune di esse addirittura di diverse settimane prima. In tutti questi anni di lavoro mi è successo di assistere e partecipare a diverse battute di caccia soprannaturali e le ferite su di me, o sui miei poliziotti, purtroppo non sono mai mancate. Per cui, osservando attentamente le foto del cadavere, ho notato diverse anomalie nelle sue ferite. Così ho fatto alcune ricerche e ho chiamato il dottor Kim per discuterne assieme.».

Fece una pausa calcolata e fissò prima Yoongi e poi me.
«Ed è così che siamo giunti alla conclusione che l'ultima vittima in realtà potesse non essere umana.»

"Merda."

Yoongi strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche ma mantenne lo sguardo puntato sul comandante. Io invece cercai di mantenere il contatto visivo con il mio superiore, cercando di non esternare la benché minima emozione al riguardo.

«Voi che ne pensate? Lo so Yoongi che è un' informazione dura da mandar giù. So quanto ci tenessi a lei ma...se fosse stata in grado di camuffare la sua energia come il mannaro di cui mi avete parlato prima e si fosse avvicinata a te per poterti tenere sotto controllo? Magari per riferire i tuoi movimenti a quelli come lei e che ne so, attaccarci quando meno ce lo saremmo aspettati?» chiese l'uomo con un tono di voce cordiale, ma la sua postura mostrava tutta la rabbia che provava in quel momento.

Al mio fianco, l'energia dello stregone mi solleticò le braccia, facendomi drizzare i peli sulla nuca ma poi, tutto ad un tratto, sparì.
«Capo, questa era un'opzione che avevo già valutato assieme alla mia collega. Non è vero agente White?» disse poi Yoongi voltandosi verso di me.
Quella sua affermazione mi colse in contropiede. Dove voleva andare a parare? Perché confermare i sospetti del comandante?
Tuttavia, nonostante quelle domande vorticassero veloci nella mia mente, annuii senza dire nulla e continuai a fissarlo impassibile.
«Comandante Lee, si ricorda che ho portato l'agente White a vedere il corpo della vittima la sera in cui è arrivata in città?»

«Sì, me lo ricordo»

«Bene. Ho portato la mia collega con me perché avevo già sospettato che la vittima in realtà potesse essere un qualche tipo di mostro, o meglio, una mannara. Tuttavia non ne avevo la certezza. Ho passato con Chaewon molto tempo e non ho mai percepito nessun tipo di energia soprannaturale provenire da lei. Per questo quando ho visto quelle ferite sul suo corpo mi sono insospettito e ho chiesto il parere di un altro specialista. Eppure, nemmeno l'agente White è riuscita a capire cosa fosse la ragazza. Poteva benissimo essere una mannara... quanto una curatrice molto brava, proprio come lei» disse indicandomi con lo sguardo.

«E come mai non mi avete informato dei vostri sospetti?» chiese il comandante risentito.

«Perché non ne eravamo sicuri. Se fosse stata una mannara, o un qualsiasi altro tipo di mostro, il caso sarebbe stato archiviato. Ma se fosse stata una umana... non volevamo rischiare di bloccare le indagini solamente per un nostro sospetto.»

«Capisco, e secondo voi? Cosa pensate fosse la signorina Chaewon? Era o non era umana?»

«Secondo noi...l'ultima vittima potrebbe benissimo essere stata una mannara...così come la prima.».

A quelle parole gli occhi del capitano Lee si allargarono di colpo e io trattenni il respiro.
«Stai parlando del buttafuori?»

«Esatto, proprio lui.» rispose Yoongi.

Il comandante osservò il mio collega per alcuni secondi e poi si voltò. Iniziò a passare i vari fascicoli accanto a lui ed estrasse quello inerente al nostro caso. Io, nel frattempo osservai lo stregone con uno sguardo di totale confusione. Come mai stava raccontando al comandante tutte quelle cose? Dove voleva arrivare? Quale era il suo piano?
Yoongi ovviamente ignorò il mio sguardo e i suoi occhi rimasero fissi sull'uomo di fronte a noi.
«Quindi sospettate che lui sia un mannaro?» chiese girando i fogli su cui svettava la fotografia del leone mannaro.

«Sì, esatto» rispose lo stregone.

«E degli altri che mi dite?» domandò poi Lee iniziando a sfogliare il dossier con crescente eccitazione: «Sospettate possano essere dei mannari anche loro? Perché se così fosse allora non avrebbe senso investigare oltre. Attendiamo che questo mostro uccida quanti più mannari possibili e poi, quando tornerà umano, lo ammazzeremo una volta per tutte.»

«Comandante non è così semplice, se torna umano allora...» ma non riuscii a finire la frase perché Yoongi mi interruppe.

«Potrebbe essere una valida idea comandante. Lasciamo che i mostri si uccidano tra loro e quando poi le acque si saranno calmate interveniamo per uccidere il Rākṣasa» affermò Yoongi, e Lee gli sorrise.

«Esattamente!» esclamò l'uomo.

«Capitano al momento non abbiamo ancora investigato sulle altre vittime, ma se vuole potremmo condurre delle veloci indagini anche su di loro» propose lo stregone e nel frattempo mi lanciò un piccolo sbuffo di energia contro che interpretai come un "Vedi di seguire il mio bluff e non fare stronzate".

«Sarebbe perfetto. Tenete sotto controllo questo demone e cercate informazioni sulle vittime. Se fossero tutti mannari il caso risulterebbe essere più semplice del previsto, e finalmente tornerei a dormire la notte!» esclamò il poliziotto.

«Quindi, abbiamo la sua approvazione?» domandò lo stregone.

«Certamente! Investigate pure! Fate tutto quello che volete! Avete carta bianca.»

Yoongi sorrise.
«Agente White che ne dice di stanare qualche mannaro assieme?» chiese poi voltandosi verso di me e sorridendo.

«Con molto piacere» risposi sorridendo, sebbene continuassi a chiedermi per quale motivo il mio collega si stesse comportando in quel modo.

«Perfetto» mormorò lui.

Il capitano Lee ci fissò entusiasta e fu in quel momento che notai il ghigno di Yoongi mutare lievemente. La parte destra del suo sorriso si piegò verso l'alto e nei suoi occhi comparve una strana luce tetra.
«Capitano» disse lo stregone e l'uomo alzò lo sguardo verso di lui «Se vogliamo investigare sui mannari però io e Abigail abbiamo bisogno di armarci a dovere. Vista la situazione ci serviranno sicuramente un paio di fucili e qualche granata a nebulizzazione sacra.»

Lee fissò Yoongi per un secondo.
«Sì,mi sembra una richiesta ragionevole».
Il capitano fece una piccola pausa e poi tornò a parlare.
«Farò in modo di abilitarti ad entrare nell'armeria speciale per le prossime due ore»

«Perfetto capo, quindi direi che questo è tutto» esclamò lo stregone alzandosi e mostrandosi apparentemente calmo, sebbene la sua energia stesse vibrando attorno a lui.

«Direi di sì. Comunque, fate attenzione e se avete bisogno di supporto da parte di qualche collega della squadra, non esitate a chiamare in centrale. Intesi?» raccomandò mentre tornava a fissare le carte davanti a sé.
Sia io che Yoongi annuimmo, dirigendoci verso l'uscita.
«A presto» disse lui prima di dedicarci un sorriso quadrato e poi Yoongi chiuse la porta dietro di noi.

Nell'esatto momento in cui uscimmo dall'ufficio del capo le spalle di Yoongi si abbassarono di qualche centimetro. Poi, senza aspettare un secondo in più, mi superò e si diresse veloce fuori dalla stazione, ignorando completamente i saluti dei suoi colleghi.
"Dovrebbe davvero imparare un po' di buone maniere...e magari dovrebbe anche imparare a parlarmi!" pensai mentre lo inseguivo fino alla porta d'entrata della stazione.

La fresca brezza del vento mi colpì il volto non appena fummo all'aperto e chiusi la zip del giubbotto mentre rincorrevo Yoongi tra le macchine della polizia.
«Mi vuoi dire finalmente quale è il tuo piano?» gli chiesi avvicinandomi a lui «Perché non hai insistito affinché ci desse la Hwando? Perché sviare le attenzioni sulle vittime? E perché richiedere delle stupide armi che non ci serviranno a nulla?»

«Mamma mia a volte sei davvero tonta. Come hai fatto a rimanere viva fino ad adesso e a farti dare il soprannome di Cacciatrice?» mi sbeffeggiò il ragazzo facendo il giro della sua macchina.

"Che stronzo"
«Mi scusi signor "non - informo - nessuno - delle - mie - idee - e - faccio - tutto - quanto - come - se - le - persone - potessero - leggermi - nella - mente"» risposi aprendo la portiera ed entrando nell'auto.

«Non che tu sia molto diversa da me e comunque da quando ti interessa la mia opinione?» mi provocò il ragazzo lanciandomi un'occhiataccia «Comunque "Miss - parlo - bene - ma - razzolo - male " ho capito fin da subito che il grande capo non ci avrebbe mai dato l'autorizzazione a prendere la Hwando. Non oggi perlomeno.»

«E tu come fai ad esserne sicuro?» chiesi mentre il ragazzo metteva in moto la sua auto.

«Hai visto come gli si sono illuminati gli occhi quando ha scoperto che il Rākṣasa sta inseguendo e uccidendo i mannari della città? Non ci avrebbe mai dato l'arma. Vuole che quel mostro uccida ancora prima di farlo fuori.»

«Ma non pensa alla pericolosità di lasciare libero per le strade quel demone? E poi quando decreterà che è arrivato il momento di ucciderlo? Fra giorni? Settimane? Mesi?»

«Hai presente quanti soldi il dipartimento spende per scovare e uccidere i mannari ogni anno? Il Rākṣasa sta facendo risparmiare alla polizia un sacco di soldi...per non parlare dell'incolumità dei nostri colleghi. Al momento il comandante Lee sta pensando a quanto sarà bello informare i suoi superiori che in un mese è riuscito ad eliminare dalla sua città un cospicuo numero di mannari senza perdere nemmeno un uomo e spendendo un quarto del budget assegnatogli» disse lo stregone mentre tornava a guidare per le strade trafficate di Seoul.

«Non possiamo permettere al Rākṣasa di uccidere ancora.»

«No, non possiamo»

«E allora come pensi che riusciremo a batterlo senza la tua preziosa arma? »

«Ho mai detto che rinuncio ad avere la Hwando sacra?»

Lo fissai basita.
«Non avrai mica intenzione di rubarla vero?!» chiesi atterrita.

«Rubarla? Quando mai...la prendiamo solamente in prestito» disse con un ghigno.

«Come la prendiamo?»

«Avrò bisogno del tuo aiuto per farlo.»

«Avrai bisogno del mio? Oh non se ne parla! Non rischio il mio posto per farti prendere la tua stupida arma e poi non lo farò! Rubare è sbagliato! Ci arrangeremo in qualche altro modo!» esclamai.

«Abigail, smettila di fare la finta santarellina e ragiona per un attimo. Abbiamo bisogno di tutte le armi sacre su cui riusciamo a mettere le mani per avere una blanda possibilità di fermare il Rākṣasa. Credi di conoscere i suoi punti deboli? O ritieni di avere il tempo sufficiente per passare in biblioteca e documentarti? Vuoi altri morti sulla tua candida coscienza? Il tuo punto di non ritorno lo hai già superato quando hai deciso di farti trascinare, come una foglia al vento, da vampiri e mannari. Hai accettato, senza rendertene conto, di allearti proprio con gli esseri che fino a poche ore prima detestavi con tutta te stessa. Ci hai fatto caso? Sei in totale balia degli eventi e credi di essere nella posizione perfetta per spiegarmi come si vive? Pensi di essere sopra un piedistallo e di poterti permettere arrogantemente di indicare la luce? Scendi sulla terra e impara a sporcarti le mani, come tutti. Per cui adesso vedi di prendere la tua tanto elogiata morale, impacchettarla in una piccola scatolina, e spedirla in un posto bellissimo chiamato "Fanculo"!» disse superando la macchina davanti a noi con una sgommata.

«Ma...»

«Niente ma, ho ragione! E lo sai pure tu!»

Mi alterai.

«Se iniziamo a mettere in dubbio anche la nostra morale poi cosa ci differenzierà dai mostri? Te lo dico io! Niente! Niente ci differenzierà da loro!»

«Ripetimi questo discorso quando avrai finito di collezionarli come se fossero dei Pokémon!»

«Io non li sto collezionando come dei Pokémon. Abbiamo bisogno del loro aiuto.»

«Si certo abbiamo bisogno del vampiro tenebroso, della tigre shining e del suo amico palestrato...certo come no.»

«Smettila Yoongi!» gli intimai fulminandolo con lo sguardo.

«Non la smetterò finché non ammetterai che la morale che tanto decanti come importante è solamente una scusa dietro la quale ti nascondi per non vedere in faccia la realtà.»

«E sentiamo quale sarebbe la realtà?»

«Che cominci a pensare che quei mostri in realtà meritino di essere trattati al pari degli esseri umani» rispose il ragazzo.
Serrai la mascella contrariata e mi voltai, fissando indistintamente fuori dal finestrino.
«Hoseok ti sembra così diverso da noi?» insistette lo stregone.

Quando sentii il nome del demone il suo sorriso splendente e i suoi occhi neri comparvero nella mia mente e mi resi conto che l'odio e la diffidenza che provavo inizialmente per lui erano quasi totalmente scomparsi, sostituite da una strana sensazione che non riuscivo ancora a decifrare.
Strinsi i pugni frustrata. Cosa mi stava succedendo?

«Abigail...» continuò Yoongi e dal suo tono intuii che stesse per dire qualcosa di importante «Lo so che nel nostro lavoro abbiamo sempre a che fare con mannari, demoni, spiriti e mostri che uccidono, stuprano e torturano...ma non sono tutti così. Noi vediamo solo le mele marce, ma nel cesto a volte ci sono dei frutti stupendi, che hanno resistito a tutto lo schifo che avevano intorno e sono rimasti buoni e dolci. Bisogna solo saperli vedere sotto lo strato di corruzione che li circonda.» concluse.

«Wow...non sapevo che avessi un cuore con dei sentimenti così profondi. Come posso abbonarmi al servizio "una pillola di Suga al giorno"? Anzi una pillola di Sugar? Ti chiamerò dolce zuccherino d'ora in avanti» gli dissi sarcastica, cercando di mettere a tacere il turbinio di emozioni che il suo discorso mi aveva fatto provare. Io ero la Cacciatrice, ero tra gli agenti speciali che avevano ucciso più esseri soprannaturali tra tutti. Avevo una fama da mantenere e non potevo di certo farmi abbindolare così dai primi mostri che si rivelavano gentili e carini nei miei confronti. Non potevo. Non potevo in alcun modo.

«Te lo hanno mai detto che quando vuoi sai essere decisamente stronza?» rispose lo stregone e io gli dedicai uno dei miei migliori sorrisi falsi.

«Sì, almeno un centinaio di volte!» riposi fiera.

«Bene allora adesso sei a centouno! E visto che la metti così, sarai tu a sostituire la Hwando sacra mentre io distraggo gli stupidi fratelli Jung.» sentenziò lui «Quindi ascoltami che non ho intenzione di spiegarti le cose due volte e devi avere tutto chiaro per quando arriveremo all'armeria» continuò e senza lasciarmi nemmeno un secondo per ribattere iniziò a descrivermi per filo e per segno il suo folle piano.

Dopo venti minuti, e innumerevoli imprecazioni, Yoongi parcheggiò nel garage sotterraneo del poligono di tiro della polizia, che scoprii essere anche il luogo in cui venivano progettate, testate e poi conservate tutte le armi del dipartimento soprannaturale della città.
«Quindi mi stai dicendo che dovrei avvicinarmi al piedistallo su cui è posata la Hwando, prenderla e nasconderla nel tuo borsone? E quanto tempo pensi che impiegheranno i nostri colleghi a rendersi conto che abbiamo rubato proprio l'arma per cui avevamo chiesto colloquio con il comandante?» domandai mentre apriva il bagagliaio con un movimento fin troppo rabbioso.

«Non noteranno nulla perché tu sostituirai l'arma sacra con questa» disse prima di mostrarmi una hwando dal manico nero.

«Aspetta, tu giri con una spada nel portabagagli della tua auto?!» chiesi sbalordita mentre osservavo lo stregone estrarre la lama scintillante davanti a sé.

«La sicurezza viene prima di tutto e poi questa non è una semplice spada. Questa piccola mi è stata utile in molte occasioni» disse rinfoderando l'arma e posandola dentro al borsone scuro «Quindi vedi di fare attenzione quando la prenderai in mano».

«No guarda avevo proprio intenzione di usarla come fermaporte prima di sostituirla» risposi sarcastica. Lo stregone mi scoccò un'occhiataccia e, dopo aver inserito qualche altro pugnale nella fodera interna della borsa, chiuse la zip con uno strattone.

«Allora ti ricordi il piano?» domandò per l'ennesima volta prima di chiudere il bagagliaio con un sonoro tonfo.

«Entriamo nella stanza principale dove sono contenute tutte le armi, identifico la posizione della Hwando senza farmi notare, tu distrai i due poliziotti che entreranno con noi sfruttando la passione che hanno per le scommesse, nel frattempo io mi avvicino alla Hwando, ne estraggo la lama e la sostituisco con quella di questa spada, lasciando però il fodero originale al suo posto. Tutto corretto?» ripetei come una cantilena.

«Perfetto. Siccome l'elsa della Neugdaeui song-gosni é una semplice elsa nera e dorata, a meno che qualcuno non vada ad osservarla da vicino, non si accorgeranno mai che è stata sostituita con la mia Hwando. I manici delle due spade sono molto simili» disse il ragazzo mentre si dirigeva verso una piccola porta alla nostra destra.

«Ci beccheranno...ci beccheranno e verremo incarcerati» mormorai seguendolo.

«Se seguirai le mie istruzioni non ci succederà assolutamente nulla. Non ho mai fallito una missione di caccia, e sai perché? Perché studio sempre ogni minimo dettaglio con infinita cura e ti posso assicurare che se seguirai pedissequamente le mie istruzioni anche questo piano avrà successo. Quindi per una buona volta vedi di non fare di testa tua e ripassati almeno altre venti volte quello che devi fare, in modo che ogni passaggio sia impresso a fuoco nella tua mente» e così dicendo aprì la porta e si diresse senza alcuna esitazione verso l'ascensore.
Lo stregone osservò il quadrante del suo orologio e poi premette il pulsante di chiamata.
«Prima di dimenticarmene ti devo dire un'ultima cosa. Vedi di sbattere le ciglia e di fare la carina con i fratelli Jung... e se ti mostri anche un po' accomodante come fai con Hobi ancora meglio» disse mentre osservava i numeri decrescere sul display a led.

«Io non faccio l'accomodante con la volpe!» esclamai imbronciata.

«Certo come no...e quello strano rituale di accoppiamento che continuate a fare tra di voi allora cos'è?» domandò con un ghigno mentre le porte si aprivano.

Feci per replicare ma lo stregone mi fece segno di stare zitta prima di entrare nell'ascensore ed indicare con lo sguardo la piccola telecamera posta nell'angolo in alto a destra.
Lanciai un'occhiata a quel piccolo aggeggio che ci stava filmando e incrociai le braccia al petto risentita.
"Io non faccio nessun rituale di alcun tipo con la volpe!" pensai mentre osservavo Yoongi posare il palmo su un piccolo display scuro. Dopo un istante una tenue luce verde gli scansionò la mano e l'ascensore si chiuse, iniziando a muoversi verso il basso.

«Per accedere all'armeria bisogna essere autorizzati» spiegò Yoongi e pochi secondi più tardi lo osservai raddrizzare le spalle. Un sorriso tirato comparve sul suo volto e mi misi a ridere.

«Con quel sorriso sembri un pazzo psicopatico pronto ad uccidere tutti, non un agente di polizia» commentai.

«La differenza a volte è minima. E comunque se tu e i tuoi amici continuate ad agire di testa vostra senza avvisarmi di nulla è molto probabile che mi farete impazzire totalmente prima della fine del caso» commentò e subito dopo le porte dell'ascensore si aprirono.
«HaEun, HaYoon buongiorno!» esclamò con un tono fin troppo entusiasta rivolto ai due poliziotti che stavano tranquillamente chiacchierando tra di loro dietro ad una scrivania tonda piena zeppa di monitor. Osservai velocemente la piccola stanza davanti a me. Accanto alla postazione dei due poliziotti un'enorme porta blindata di metallo occupava gran parte della parete bianca fin troppo splendente. Un lampadario moderno composto da diversi cerchi frapposti tra loro illuminava tutta la stanza e faceva risaltare le freccette colorate infilate nel piccolo bersaglio appeso sul muro alla mia destra.

«Min Yoongi, da quanto tempo! Allora hai finalmente trovato il nascondiglio di quel lurido mostro?» domandò il più vicino tra i due poliziotti alzando lo sguardo verso di noi.

«HaYoon ancora no, ma ci siamo vicini» rispose lo stregone mentre l'agente si alzava dalla sua postazione.

HaYoon era un uomo sulla quarantina, pelato e tarchiato, ma con due occhi neri allegri e un sorriso che rivelava alcuni denti leggermente storti.
«Ma raccontami questa volta contro cosa dovrai combattere? Un mannaro? Una strega? Un vampiro centenario?» chiese il poliziotto venendoci incontro «Oh ma aspetta, chi hai portato con te?»

«Yoongi, hai finalmente trovato qualcuna così pazza da voler fare coppia con te?» domandò l'altro agente che intuii essere HaEun e in effetti, a parte qualche centimetro in più e la presenza di un paio di occhiali tondi e spessi, il secondo poliziotto era praticamente la fotocopia del primo.
«Wow ed è anche fin troppo carina per te» continuò HaEun mentre raggiungeva il fratello.

«HaEun sei un idiota!» esclamò HaYoon e il più alto lo guardò con fare interrogativo.

«Piacere, agente speciale Abigail White» mi presentai mostrando un sorriso di circostanza.

«A-Agente W-White...Quella agente White?» balbettò il più alto «M-mi dispiace averle mancato di rispetto in questo modo. È un vero onore per me fare la sua conoscenza.»
HaEun si inchinò talmente in avanti che con la pancia quasi si toccò la fondina che aveva attorno alla vita e accanto a lui il fratello scosse la testa.

«Nessun problema» risposi fissando la nuca del poliziotto.

«Mi dispiace non averla riconosciuta...le...le voci che circolano su di lei sono decisamente forvianti e non le rendono onore» disse l'agente alzandosi chiaramente imbarazzato.

«Posso immaginare» risposi, cercando di mostrarmi più conciliante possibile.

«Io e l'agente White siamo qui per prendere dei fucili e delle bombe a nebulizzazione» disse Yoongi alzando il borsone e cercando di attirare nuovamente l'attenzione dei due poliziotti su di sé.

«Oh abbiamo a che fare con dei mannari allora?» domandò con tono eccitato HaEun.

«Quei pelosi hanno le ore contate se hanno voi due alle calcagna» continuò HaYoon sistemandosi gli occhiali sul naso.

«Ci puoi contare» affermò lo stregone.

«Agente White, è la prima volta che vede la nostra armeria?» domandò HaYoon avvicinandosi alla pesante porta di metallo.
Annuii.
«Allora ne rimarrà sicuramente colpita » continuò suo fratello dall'altra parte.

"Oh no...non cominciate a parlare come Panco Pinco e Pinco Panco di Alice nel Paese delle meraviglie, vi prego" pensai mentre osservavo i due agenti posare le loro mani su dei display molto simili a quello dell'ascensore. Anche questa volta, dopo alcuni istanti, delle luci verdi scannerizzarono contemporaneamente le loro mani. Osservai quasi rapita la pesante porta blindata scattare di lato e aprirsi molto lentamente davanti ai miei occhi.
L'armeria del dipartimento soprannaturale di Seoul mi ricordò moltissimo uno di quei cavò che si vedono spesso nei film di spionaggio. La stanza, infatti, aveva le pareti dipinte con un chiaro color tortora e su di esse, numerose rastrelliere contenevano una moltitudine di armi differenti. Sulla sinistra, decine di affilati pugnali d'argento brillavano illuminati dalla luce a led che percorreva tutto il contorno della stanza. Accanto ad essi, delle stupende balestre e degli elaborati archi da caccia occupavano la restante parte del muro. Sulla parete opposta, la sezione delle armi da fuoco vantava una cospicua quantità di pistole e fucili. Riconobbi infatti diversi AK103, qualche XM250 e persino un piccolo lanciarazzi portatile. Un arsenale niente male. Dopo aver guardato quelle armi con gli occhi sfavillanti spostai la mia attenzione sulle lame scintillanti poste sul fondo dell'armeria. Diverse spade, dalle dimensioni e dalle forme più varie, erano state riunite in una nicchia apposita e al centro di essa, quella che intuii essere la preziosa Hwando sacra, spiccava nitida su un piedistallo nero.

«Allora cosa ne pensa agente White? Non è magnifico?» chiese HaEun entusiasta.

«Davvero stupendo» risposi avvicinandomi alle varie pistole e osservandole con sguardo attento.

Yoongi si mise velocemente al mio fianco e con molta naturalezza prese dalla sua postazione un fucile da cecchino.
«Questo è il mio fucile preferito» esclamò guardando attraverso il mirino e puntando l'arma contro la postazione della Hwando, con il chiaro intento di farmela notare nel caso non fossi stata abbastanza attenta «È un McMillan TAC-50. Questo piccolino nella sua versione normale può tranquillamente distruggere aerei, camion, ordigni esplosivi e colpire i soldati nemici nascosti dietro ai muri. Con qualche piccola modifica ora può anche aprire un bel buco dritto del petto di un mannaro distruggendo tutto quello che incontra.»

«È davvero una bella arma» concordai annuendo e facendogli capire che avevo visto la postazione della Hwando.

«Hai ragione agente White, ma i miei preferiti rimangono sempre i pugnali da lancio» disse lo stregone posando il fucile e andando verso la parete opposta «Taglienti, maneggiabili e soprattutto facili da nascondere. HaEun, HaYoon vi andrebbe di scommettere anche oggi?» chiese poi voltandosi verso i due agenti.
Sentendo quella domanda mi irrigidii sul posto. Il momento del diversivo stava cominciando e adesso, la riuscita del piano, dipendeva interamente da me.

Come preventivato da Yoongi i poliziotti sorrisero e lo fissarono con gli occhi splendenti.
«Certamente! Allora...» disse HaEun guardandosi intorno.

«Che ne dici se questa volta lo sfidiamo a colpire tra le due freccette verdi al centro del bersaglio?» propose HaYoon al fratello «Ma giusto al centro» specificò poi ghignando.

«Mi sembra ottimo» ripose quest'ultimo con un piccolo sorriso «Non riuscirà a vincere anche questa volta!».

«Allora agente Min, che ne dice? Vuole accettare la sfida o pensa che questa volta sia troppo?» chiese HaEun con gli occhi sempre più scintillanti.

Osservai Yoongi allungare la mano e prendere un piccolo pugnale dalla parete e ghignare.
«Non ci credo. Veramente stai usando un pugnale d'argento per questo?» gli domandai fintamente risentita. Secondo il piano di Yoongi, infatti, dovevo trovare un modo per avvicinarmi alla Hwando mentre lui teneva impegnati i due fratelli e beh, lamentarmi sulle sue scelte mi sembrò un'idea decisamente valida.

«Sono pugnali da lancio, sono stati creati per questo. E poi fare un po' di pratica male non fa, in fondo siamo pur sempre all'interno del poligono» disse e io lo guardai contrariata.
«Vuoi unirti anche tu alla sfida Agente White? Vediamo chi tra i due è il più bravo?» aggiunse subito dopo facendomi l'occhiolino.

Era arrivato il momento.
«No grazie. Io non gioco a "chi piscia più lontano" dovresti averlo capito ormai» risposi piccata.

«È un vero peccato...ma allora tienimi questo» disse porgendomi il borsone.
Lo presi sbuffando, ma quando la mia mano toccò la tracolla strinsi le dita attorno al tessuto scuro e sentii il mio cuore accelerare.

«Agente White ma come, non si unisce anche lei alla sfida? Vedere due tra gli sterminatori più famosi sfidarsi sarebbe una cosa leggendaria» disse HaYoon.

«Agente Jung, cerchi di capirmi, non voglio far sfigurare l'agente Min» risposi con un ghigno sul volto e scoccando un'occhiata a Yoongi che rispose assottigliando i suoi piccoli occhi neri. I due poliziotti si misero a ridere.

«Non ascoltatela» disse Yoongi con tono risentito mentre si avvicinava ai fratelli «Avete detto a metà tra le due freccette verdi, giusto?» chiese Yoongi alzando la mano con il coltello «E immagino debba lanciare da qui, corretto?» aggiunse poi posizionandosi all'entrata della stanza. I due agenti annuirono.

Lo osservai attentamente. Yoongi richiamò la sua energia e la concentrò attorno al piccolo coltello dopodiché sollevò l'avambraccio e con un rapido movimento del polso lo scagliò in avanti. La sua energia continuò a pervadere il piccolo oggetto che quando si trovò a mezz'aria virò velocemente verso sinistra, grazie ad un rapido movimento della mano dello stregone. Trattenni il fiato mentre osservavo come rapita la lama tagliente conficcarsi nel bersaglio.
"Visto dal vivo è decisamente impressionante" pensai mentre osservavo i due poliziotti fissarsi a vicenda.

«Forza HaYoon andiamo a controllare se dobbiamo pagare anche questa volta una cena a base di Hanwoo all'agente Min, o se finalmente sarà lui a pagarla a noi» disse HaEun facendo qualche passo in avanti. Il fratello lo seguii e Yoongi si mise dietro di loro iniziando già a chiedere ai due poliziotti quando sarebbero stati liberi per la cena che avrebbero dovuto pagargli.

"Ora o mai più" pensai mentre una scarica di adrenalina mi percorse tutto il corpo. Mi voltai e, approfittando della distrazione dei due agenti attraversai tutta la stanza, portandomi davanti alla Hwando.
La spada sacra era davvero magnifica. Il suo fodero, nero come la notte, era decorato con diversi ricami dorati che la rendevano veramente elegante. Uno stemma centrale, che con molta probabilità portava il simbolo del dio a cui erano state rivolte le preghiere durante la sua forgiatura, era circondato da un cerchio dorato dal quale partivano a sua volta i disegni di due piccoli alberi di ciliegio. A qualche centimetro di distanza poi, due decorazioni simmetriche raffiguravano dei rami fioriti dello stesso albero i cui fiori dorati risplendevano scintillanti davanti ai miei occhi. La parte finale del fodero poi era coperta di piccole incisioni finissime e, accanto all'elsa, una corda dorata terminava in un complicato Norigae.
Posai il borsone a terra e sfilai velocemente la spada di Yoongi, notando che effettivamente le else delle due spade erano molto simili. Forse il suo piano poteva veramente funzionare.
Mi avvicinai alla rastrelliera su cui era posata la Hwando sacra e allungai la mano. Appena sfiorai il fodero però un urlo provenne da HaEun. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e mi voltai, convinta di essere stata colta in fallo, invece non vidi nessuno.
Poco dopo anche HaYoon urlò e i due fratelli iniziarono ad imprecare perché avevano perso ancora una volta contro il mio collega. Mi morsi il labbro. Dovevo sbrigarmi.
Feci un profondo respiro, e serrai la presa sul fodero ricamato. Dopodiché, con estrema attenzione, sfilai la lama della spada e la infilai nel fodero nascosto all'interno del borsone. Poi con mano ferma presi la spada di Yoongi e la collocai al posto dell'arma sacra.

"Abigail di addio alla tua morale" pensai mentre l'elsa si chiudeva quasi perfettamente attorno al fodero decorato e, sentendo un peso nel fondo del mio stomaco, mi diressi verso l'armadietto contenente le bombe a nebulizzazione sacra.

Ormai era fatta. Non avevo alcun modo di tornare indietro. Avevo fatto un passo all'interno del territorio che avevo giurato di non varcare mai, ma stupidamente in quel momento pensai che un piccolo passo forse non sarebbe stato così grave. Tuttavia, mi resi conto solo dopo molto tempo che quel minuscolo passo aveva in realtà dato il via ad una lunga passeggiata. Una passeggiata che mi avrebbe portata a varcare soglie che mai avrei immaginato di attraversare.




☆Nota dell'autore☆

E come promesso eccomi tornata con il nuovo capitolo di Lunar Eclipse!
Allora cosa ne pensate? Questa parte di storia mi ha fatta davvero penare ma volevo che Abigail e Yoongi parlassero un pochino da soli dopo tutto quello che è successo negli scorsi capitoli.

Ammetto ho dato a Yoongi un compito molto arduo ovvero quello del Grillo parlante, ma in fondo serve sempre qualcuno che ricopra questo ruolo e il nostro caro stregone era la persona più adatta. Non trovate anche voi?

Abigail ormai ha iniziato a sguazzare in acque torbide e da adesso in avanti le cose si faranno sempre più interessanti.
Sperando come sempre che il capitolo vi sia piaciuto vi attendo fra due settimane con il seguito.

Nel frattempo vi lascio con alcune foto della Hwando Sacra.

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