CAP. 16 ☾ - ANCIENT SOLUTIONS FOR AN ANCIENT DEMON- ☽

Mi ritrovai a fissare il tastierino numerico posto accanto ad una porta di legno color onice, attendendo che il demone volpe prendesse il coraggio per inserire il codice di sblocco. L'appartamento in cui abitavano Hoseok e Yoongi si trovava nel tranquillo quartiere di Insadong, relativamente vicino alla stazione di polizia in cui avevo incontrato per la prima volta lo stregone. Quella zona della città era famosa per le numerose case da the e per l'enorme biblioteca che, da quello che mi aveva detto la volpe lungo il viaggio, era la più antica di tutta Seoul. Tuttavia non era questa l'informazione che aveva attirato maggiormente la mia attenzione ma scoprire che, all'interno di quell'edificio, era contenuta un'intera sezione privata dedicata al mondo soprannaturale, con tanto di libri originali risalenti a secoli or sono. Un'ottima notizia, data l'imminente minaccia.

«Allora hai intenzione di digitare il codice oppure vuoi che sfondi la porta con una spallata?» chiese Jungkook alle mie spalle.

«Jungkook» lo ammonii «Hai promesso che avresti fatto il bravo mannaro ubbidiente.»

«Sì hai ragione, ma la Volpe si è lamentata per tutto il viaggio che eravamo in ritardo e adesso sta fissando il tastierino come ipnotizzato.»

«Mi sto gustando gli ultimi secondi di calma e tranquillità, prima dello scoppio della bomba atomica» rispose acido Hoseok prima di digitare il codice.

«Avanti Hobi, vedrai che andrà tutto bene» gli dissi mentre un piccolo suono elettronico indicava l'apertura della serratura.

«Ripetimelo quando ci darà il colpo di grazia» rispose prima di compiere con le mani lo stesso movimento ritmico che faceva quando rendeva le code visibili e ne lisciava il pelo. Dopodiché il demone volpe si mise davanti a me e, con un profondo sospiro, aprì la porta.

«Ma tu rispondere al telefono mai?!» tuonò la voce di Yoongi da un punto indefinito della casa «Vi aspettavo dieci minuti fa!»

«Scusaci, abbiamo avuto un contrattempo» rispose la volpe mentre si toglieva le scarpe «E poi non ho sentito il telefono suonare. Sei sicuro di aver chiamato me?» aggiunse facendo qualche passo in avanti e permettendomi di entrare.
Spiai la casa dall'uscio. Un piccolo corridoio dalle pareti chiare si estendeva davanti ad Hoseok per alcuni metri e, sulla sinistra, un'ampia apertura interrompeva il muro bianco che finiva a sua volta in una stretta colonna, decorata da diverse foto in bianco e nero. Oltre a questa un tavolo di legno chiaro e diverse sedie color antracite sbucavano al centro di quello che doveva essere il soggiorno. Un enorme divano dello stesso tono delle sedie, infatti , occupava l'unico angolo visibile della zona e su di esso diversi cuscini davano l'unico tocco colorato che potessi scorgere.

«Mi prendi per il culo? Certo che ho chiamato te! Ti avrò telefonato almeno venti volte! Namjoon è venuto qui preoccupato, dicendomi che eravate assieme al mannaro di tigre, e quando non vi ho visti arrivare ho pensato che quella cretina avesse fatto ancora qualcosa di avventato e di stupido!»

«Hey cretina a chi?» dissi superando le scarpe che avevo lasciato all'entrata e portandomi accanto a Hoseok.

Yoongi mi fissò e i suoi occhi divennero due piccole linee scure piene di risentimento.
«Da dopo che hai rincorso il nostro ex sospettato fuori dal locale senza avvisarci, hai vinto l'appellativo di cretina» mi disse avvicinandosi «Ci stavo ripensando proprio questa mattina. Come ti è saltato in testa di inseguire quel tipo da sola? Senza armi, senza sigilli e senza...» si bloccò di colpo e i suoi piccoli occhi scuri si allargarono «Oh cazzo! Perché lui è qui!?» esclamò, e la sua energia mi colpì la pelle. Yoongi si mise in posizione d'attacco e Jungkook invece ringhiò sommessamente alle mie spalle.

"Perfetto" pensai "Nemmeno il tempo di entrare in casa".

«Cosa diavolo ci fa lui qui?» domandò Yoongi furente.

«Non guardare me è stata una idea di Aby» disse velocemente la volpe prima di svignarsela con un movimento fluido. Lo osservai camminare fino all'apertura nel muro e poi, prima di sparire, mi dedicò un cuoricino con le dita mimando con le labbra un "Eri la mia preferita".

Lo fuminai con lo sguardo.
"Maledetta volpe" pensai mentre tornavo ad osservare il mio collega decisamente furioso.
«Ascolta Yoongi, questa mattina Jungkook è...»

«Questa mattina un paio di palle! Non hai pensato di avvisarmi prima di portare quel coso in casa mia?» domandò e la sua energia vorticò attorno a lui, facendo muovere il tessuto della felpa nera con cui era vestito.

«Hey! Il mio nome è Jungkook!» esclamò il mannaro alle mie spalle facendo un passo in avanti. Sentii l'energia calda della tigre sfiorarmi la schiena e percepii il suo corpo tendersi dietro di me.
"Aby cerca di disinnescare la bomba atomica prima che esploda" pensai iniziando ad avvertire i loro poteri riempire il corto corridoio in cui ci trovavamo.

«Che cosa sta succedendo?» sentii chiedere ad un tratto e riconobbi la voce calda e pacata di Namjoon.
Il viso dell'Alpha spuntò da una porta laterale del salotto e i suoi occhi nocciola si posarono su di noi. Si avvicinò con passo deciso e poi, quando fu accanto a Yoongi, sul suo volto comparve un sorriso cordiale. Il suo potere circondava tutta la sua figura ma, a differenza di quanto si potesse immaginare, non sembrò per nulla minaccioso. Vestito con dei semplici jeans, una maglietta bianca e una felpa verde aperta sul davanti, mi ricordava molto il tipico "ragazzo della porta accanto", quello di cui ti fidi a prima vista e con cui vorresti scontrarti ogni volta che torni a casa dal lavoro. Tuttavia, quella era un'altra prova vivente di quanto le apparenze, a volte, possano ingannare.
Ero ancora ferma ad ammirare da capo a piedi Namjoon, quando l'energia della tigre vibrò dietro di me. Mi preparai a colpirlo con il mio potere nell'esatto momento in cui avesse cercato di azzannare alla gola l'Alpha ma, quando lo sentii parlare, mi voltai stupita.

«S-sei tu Namjoon, il famoso Alpha del Clan di Seoul?» chiese Jungkook con voce tenera, quasi balbettando.
I suoi occhi in quel momento erano diventati enormi e, per un attimo, mi ricordò uno di quei dolci cuccioli di cerbiatto che comparivano sempre nei documentari di National Geographic. Cosa stava succedendo?

«Sì, sono io. Piacere sono Kim Namjoon» rispose il lupo, facendo un passo in avanti. Poi sorrise al giovane. La tigre lo guardò completamente rapito e io mi feci di lato, raggiungendo il fianco di Yoongi e fissando quella scena completamente basita.
«Tu invece, da quello che ho capito, ti chiami Jungkook vero?»

«S-sì esatto io sono Jungkook, Jeon Jungkook. È un onore fare la tua conoscenza» disse poi la tigre inchinandosi educatamente.

«E così finalmente incontro il mannaro che ci ha fatto tanto lavorare in tutte queste settimane. Non pensavo fossi così giovane, quanti anni hai?» gli domandò Namjoon, continuando a sorridere.

«Ho venticinque anni...quasi ventisei» rispose la tigre fieramente.

"Dannazione è così giovane?" pensai osservandolo.

«Sei giovane e sei già così potente e astuto da riuscire a dare del filo da torcere ai miei due Beta. Complimenti Jungkook" disse l'Alpha, e le due fossette che gli decoravano il volto si mostrarono grazie ad un sorriso che mi parve veramente sincero.

«Se la nostra Abigail ti ha portato qui immagino tu abbia delle importanti informazioni da condividere con noi, giusto? Che ne dici di parlare davanti ad un buon piatto di pollo fritto?»

«Hai portato da mangiare?» chiese il mannaro con gli occhi splendenti.

«Sì, ho portato del pollo fritto e dei tteokbokki. Se avessi saputo che c'eri anche tu avrei comprato qualcosa in più» rispose l'Alpha «Forza dai, vieni con noi a sederti» continuò e, con calma e tranquillità, diede le spalle a Jungkook dirigendosi verso di noi.

Io e Yoongi fissammo prima il lupo e poi la tigre passarci davanti, per poi sparire oltre la colonna.
«Cosa è successo?» domandò Hoseok spuntando da quella che avevo capito essere una delle entrate della cucina.

«Non ne ho la più pallida idea. Sembra che il nostro Alpha abbia fatto qualche strano incantesimo ammaliatore e abbia trasformato la feroce tigre in un dolce gattino» risposi.

Sentii Yoongi digrignare i denti.
«Quanti altri mostri soprannaturali avete intenzione di ingaggiare per questo caso? No, giusto da saperlo, così mi preparo psicologicamente prima dell'arrivo dei prossimi!» esclamò lo stregone fissando storto sia me che il suo amico.

«Non guardare me, io avevo detto che eravamo già abbastanza» dichiarò la volpe prima di sparire ancora una volta oltre l'uscio della cucina.

«Ci può essere utile, Yoongi. Ha scoperto chi, o meglio cosa è il nostro assassino, e fidati...abbiamo bisogno di lui».

«Non lo conosciamo nemmeno»

«Lo so, ma sembra volenteroso come noi nello scovare e nell'uccidere quel mostro»

«E questo pensi sia abbastanza per fidarci di lui?» domandò scettico.

«Non so se è abbastanza, ma per lo meno è un inizio. Il nemico del nostro nemico è nostro amico, no?»

Lo stregone mi fissò con uno sguardo scrutatore e poi sospirò.
«Fai come vuoi! Tanto qui sembra che a nessuno freghi nulla della mia opinione» e così dicendo sentii la sua energia fendere l'aria. Con un gesto secco della mano la porta d'entrata si chiuse di colpo e poi, continuando a borbottare tra sé e sé, Yoongi si diresse verso il soggiorno.

Seguii il moro senza dire più nulla e quando arrivai oltre il piccolo corridoio mi guardai attorno. La stanza principale non era molto più grande di come me l'ero immaginata dalla soglia. Davanti al divano una gigantesca tv, con un imponente impianto audio, occupava l'altro angolo della stanza e, accanto ad essa, una porta bianca scorrevole divideva la zona giorno da quella che, con molta probabilità, era la zona notte. Alle mie spalle invece, un'isola in pietra bianca era posata contro il lato interno della colonna, e si estendeva per un paio di metri davanti alla cucina, nel cui angolo, si era rintanato Hoseok. Il demone volpe, infatti, stava osservando attentamente i due mannari che in quel momento erano indaffarati con i sacchetti del cibo d'asporto.
Jungkook infilò la testa nella busta di carta e, dopo averne annusato il profumo, iniziò a fare le fusa. Namjoon si voltò quando sentì quel suono basso e costante e fissò il più piccolo con un fare quasi paterno, nonostante avesse solamente qualche anno in più della tigre.
"Che strana coppia" pensai.

«Portiamo tutto sul tavolo Jungkook, si parla decisamente meglio mentre ci si riempie la pancia, non credi?» domandò Namjoon.

«Assolutamente si!» concordò lui.

«Da quando è così docile?» sentii domandare da Hoseok che nel frattempo si era portato al mio fianco.

«Da quando mi offrono qualcosa da mangiare Volpe!» rispose seccato la tigre scoccandogli un'occhiata prima di raggiungere Namjoon, che nel frattempo stava sistemando i vari contenitori di tteokbokki sul tavolo.

«Per favore, non cominciate ancora voi due» li ammonii.

«Yoongi, avete delle bacchette in più?» chiese Namjoon rivolgendosi allo stregone che nel frattempo si era seduto sulla sedia a capotavola e non distoglieva lo sguardo dalla tigre mannara.

«Hoseok, portale tu» ordinò all'amico. Hobi sbuffò, ma poi fece come gli era stato detto.

«Io passo grazie, ho appena fatto colazione e non voglio rovinarmi il gusto dolce del Cinnamon Roll...poi non capisco veramente come facciate a mangiare queste cose di prima mattina».
I quattro coreani nella stanza mi fissarono come se avessi appena detto una eresia.
«Avanti la mattina si devono mangiare cose dolci. Non piatti di kimchi, pollo fritto e gnocchi che ti distruggono le papille gustative da quanto sono piccanti!» esclamai avvicinandomi al tavolo e sedendomi accanto a Yoongi.

Hoseok si posizionò sulla sedia accanto alla mia e poi si piegò verso di me.
«Penso anch'io che la colazione dolce sia deliziosa...» disse.

«Sei solo un ruffiano, Volpe» affermò Jungkook sedendosi a sua volta accanto a Namjoon «Ti ho osservato abbastanza per sapere che la mattina preferisci di gran lunga farti quella sottospecie di toast con il burro, la marmellata, il bacon e le uova. Altro che colazione dolce con caffè e brioches alla cioccolata».

«Intanto sapere che mi spiavi la mattina mi mette un certo senso di ribrezzo addosso, e comunque mi piace cucinarmi da solo la colazione. Questo dovrebbe essere solamente un punto a mio favore perché tu...tu invece sei sicuramente tipo da cibo precotto cucinato in cinque minuti nel microonde di casa...sempre se ce l'hai una casa, perché ho la sensazione che quella di intrufolarti nelle stanze delle ragazze e dormire con loro sia una tua abitudine» replicò la volpe.

«Allora, siccome non ho intenzione di assistere allo spettacolino "Chi è più degno di infilarsi nelle mutande di Abigail" mi volete dire il motivo per cui lui è qui?» domandò Yoongi indicando Jungkook «Perché immagino che il motivo per cui siate arrivati tardi e per cui non abbiate risposto alle mie chiamate sia proprio quel mannaro» dichiarò Yoongi fissando la tigre che stava affondando le bacchette nel sacchetto pieno di pollo fritto davanti a me.

«A dire la verità la colpa del ritardo è stata della Cacciatrice» disse lui, prima di mangiare quattro pezzi di carne tutti assieme. Pochi secondi più tardi, le sue fusa aumentarono di intensità e il mannaro chiuse gli occhi completamente in estasi.

«Fino a prova contraria sei tu che ti sei introdotto nella mia camera d'hotel senza permesso e ci hai fatto perdere tempo con le tue scenate da "Re della foresta"» replicai.

«Se la Volpe non mi avesse attaccato, non avremmo perso tempo a guarirci e a lavarci» rispose lui a bocca piena.

«Se fossi riuscito a staccarti la testa avremmo fatto ancora prima» rispose Hoseok accanto a me. I due si fulminarono con lo sguardo e iniziarono a ringhiare.

Yoongi aprì la bocca con il chiaro intento di metterli al loro posto ma io fui più veloce.
«Non cominciate ancora una volta! Le regole valgono persino qui! Se vi sento ringhiare vi sbatto fuori!»

«Non puoi sbattermi fuori. Questa è anche casa mia» replicò la volpe.

«Yoongi, posso sbatterli fuori da casa se si ringhiano addosso ancora una volta?» domandai fissando il mio collega con un ghigno.

«Fai come vuoi» rispose dedicandomi un lieve sorriso asimmetrico prima di prendere le bacchette e iniziare a mangiare.

«Ottimo!» esclamai contenta dedicando ai due mostri un ghigno malvagio.

«Hey Yoongi-yah, non puoi lasciare veramente che mi sbatta fuori» replicò Hoseok prendendo a sua volta le bacchette e puntandole contro il moro.

«La prossima volta rispondi alle chiamate» dichiarò con tono secco lo stregone.

«Ti ho detto che non hai chiamato!» ripeté Hoseok mettendosi la mano in tasca ed estraendo il telefono.
«Guarda ti faccio vedere! Non ho ricevuta nessuna...» la volpe però si fermò di colpo.

«Questo spiega perché non ha suonato» commentai osservano lo schermo frantumato.

«Tigre, mi devi un telefono nuovo!» abbaiò contro al mannaro che nel frattempo continuava a mangiare come se fosse un pozzo senza fondo.

«E voi mi dovete delle spiegazioni! Tutti e tre!» sentenziò Yoongi.

«Sì, anche io vorrei essere aggiornato su quello che avete scoperto. Yoongi-hyung mi ha solamente raccontato di come avete capito che Taehyung stava nascondendo qualcosa» disse Namjoon.

«Sono stato io a dirglielo! Prima che lo Stregone mi aprisse una ferita sul petto» si intromise Jungkook.

«Non c'è di che mannaro» rispose Yoongi.

Fissai Namjoon con uno sguardo di supplica e lui mi sorrise.
«Lasciamo il passato alle spalle. Ora mi sembra di aver capito che facciamo tutti parti della stessa squadra, giusto?» chiese l'Alpha e tutti al tavolo annuimmo «Bene quindi ora raccontiamoci tutto quello che sappiamo».

Ci fissammo tra di noi per alcuni istanti e poi iniziammo a parlare come un fiume in piena. Informammo Namjoon della presenza di Jimin, dell'accordo che avevamo fatto con Taehyung e infine parlammo del Rākṣasa.
Quando nominammo il mostro il volto di Namjoon divenne una maschera di puro odio e risentimento.
«Quindi è stato questo fottuto mostro ad uccidere i miei mannari?» domandò con rabbia.

«Sì, penso abbia attaccato i tuoi mannari pensando potessero essere Jimin. Tuttavia, non capisco come abbia fatto ad avere una precisione così elevata nello scovare e attaccare solamente i mannari felini» considerò Jungkook.

«Ci è riuscito perché ha rubato alcune pagine dagli archivi degli anziani Park prima di ucciderli. Dannazione, avevo detto che dovevamo sbarazzarci di quei documenti cartacei!» sentenziò Namjoon «Per fortuna ho già dato l'ordine a tutti i miei felini di non uscire mai da soli e di informarmi sempre di ogni loro spostamento, in modo da poterli tenere sotto controllo e intervenire in caso di bisogno».

«Tu...tu li tieni tutti controllati?» domandò Jungkook facendo cadere un tteokbokki sul tavolo. Hoseok fissò la macchia rossa con uno sguardo incendiario, ma non disse nulla.

«Sì. I mannari felini nel mio Clan sono molto pochi e, dopo che quel maledetto Rākṣasa ha ucciso Sang e Chaewon, sono ancora meno. Non posso permettere che qualcun altro di voi muoia. Non nel mio territorio» sentenziò Namjoon fissando serio il più giovane.
Jungkook rimase fermo immobile per dei lunghissimi secondi ad osservare il volto di Namjoon, tanto che quest'ultimo sorrise nervosamente.
«Tutto bene Jungkook?» domandò.

«S-sì» rispose la tigre come se si fosse risvegliato proprio in quel momento da un sogno ad occhi aperti «È solo che il mio Alpha non è altrettanto...attento. Tollera solamente la presenza di Jimin-shi, perché è la preziosa tigre dorata del suo branco, e pochi altri mannari di specie differenti. Se non fossi entrato a far parte degli Hawarang come tutti gli altri, mi avrebbe sicuramente sbattuto fuori dal Clan appena compiuti i diciannove anni. Anzi forse anche prima.» confidò il mannaro.

«Mi spiace Jungkook. Non è giusto che voi minoranze veniate trattate in questo modo» dichiarò Namjoon.

«È la prassi» rispose pacato Jungkook.

«Ma questo non significa sia giusto...So che voi felini preferite rimanere da soli, ma sappi che se mai avessi bisogno, nel mio Clan accolgo sempre tutti. Se lo volessi, potrebbe esserci un posto per te anche ora» disse Namjoon «Pensaci. Avere un Clan con cui condividere le esperienze e avere un aiuto in caso di bisogno può essere una bella cosa».
Il mannaro felino si morse il labbro e fissò il sacchetto davanti a sé.

«Tutto molto toccante, davvero, ma adesso che sappiamo contro chi dobbiamo combattere, come abbiamo intenzione di procedere?» domandò Yoongi interrompendo quel momento di intesa tra i due mannari.
«Dobbiamo fare molta attenzione. Dovremo scontrarci contro un mostro che può trasformarsi in qualsiasi animale desideri e che può scagliarci contro quasi ogni genere di incantesimo conosciuto. Dobbiamo affrontarlo con un piano. Qualcuno di voi sa quali sono i punti deboli di un Rākṣasa?» continuò poi lo stregone.

Ci fissammo tutti quanti. Io, Hoseok e Namjoon scuotemmo la testa mentre Jungkook ci fissò con uno sguardo risoluto.
«I Rākṣasa sono vulnerabili alle armi sacre» informò il giovane.

«Ottimo. Perfetto! Armi sacre! Di bene in meglio » commentai.
Le armi sacre infatti erano armi particolari, create partendo dall'acciaio e dall'oro, e forgiate durante i riti solenni, che si tenevano negli antichi luoghi benedetti. Il fabbro solitamente era un monaco, un prete, uno sciamano, una sacerdotessa, insomma doveva essere una persona altamente devota e religiosa, che creava la lama sacra continuando a modellare la lega e il metallo tra loro, mentre intonava preghiere e canti alla sua divinità. Una divinità benevola e ovviamente collegata alla luce. Una volta forgiata, la lama doveva essere temprata nell'acqua sacra e, se il procedimento era avvenuto in maniera corretta, su di essa comparivano innumerevoli venature dorate che risplendevano una volta infuse di potere. Le armi sacre, infatti, venivano attivate solamente quando, chi le brandiva, era in grado di infondere la propria energia nella loro lama, altrimenti non differivano di molto da qualsiasi altra arma della stessa tipologia.
Inutile dire che molti di questi manufatti sacri erano andati persi o distrutti durante i secoli e che, ormai, era divenuto quasi impossibile riuscire a crearne di nuovi. I luoghi sacri infatti erano stati inquinati o rasi al suolo, e le formule giunte fino a noi erano spesso incomplete o non corrette.
«Yoongi, dimmi che il dipartimento speciale di Seoul dispone di almeno un'arma sacra» dissi guardando il mio collega.

Lui puntò i suoi piccoli occhi scuri su di me e poi sorrise.
«Abbiamo una Hwando, del periodo Joseon»

«Wow, me la farai vedere?» chiese Jungkook entusiasta.

«La Neugdaeui song-gosni* non è un giocattolo, Tigre» rispose piccato lo stregone « E se non fai il bravo posso usarla contro di te, e tagliarti a metà con un solo fendente».

«Dovresti prima riuscire a venirmi vicino» lo sfidò il giovane prima di finire l'ultimo pezzo di pollo fritto.

«Forse dovrei ricordarti che per ferirti non mi serve starti vicino».

Un lampo omicida passò negli occhi dello stregone e Namjoon prese subito la parola, cercando di bloccare il battibecco tra di loro.
«Perfetto, allora abbiamo la Hwando della polizia e io nel museo conservo una Hyup Do che potrei dare a te, Abigail» disse il mannaro guardandomi.

«Hai una Hyuo Do Sacra nel museo?» domandò Hoseok.

«Sì, nel reparto delle armi antiche, sotto una teca apposita» rispose il lupo.

«Come mai non ne sapevo niente?» chiese Yoongi.

«Perché solamente io in tutto il museo so che quella che è segnata come riproduzione fedele è in realtà un'arma sacra.»

«Dovreste tenerla in cassaforte» lo rimproverò lo stregone.

«In cassaforte abbiamo la riproduzione falsa. Ed è già successo che cercassero di rubarla pensando fosse quella vera» rispose il lupo.

«Scusate, mi ricordate velocemente cosa è una Hyup Do? Non ho avuto il tempo di studiare anche tutte le armi coreane prima di venire qui» dissi.

«La Hyup Do è un'arma molto simile al Falcione. È formata da un bastone e da una lama ricurva a forma di mezzaluna. È tra le armi più antiche della Corea. Purtroppo, non è tra le più efficienti, ma è l'unica arma sacra di cui dispongo».

«Ho capito. Nessun problema. Ma sei sicuro che possiamo impossessarci così di un'opera del museo?»

«Sarò pure il Direttore per qualcosa, o no? Tu invece sapresti brandirla?»

«È da parecchio tempo che non utilizzo un falcione per combattere, di solito preferisco la mia adorata Beretta, ma con un po' di addestramento sono sicura che posso rispolverarne la tecnica».

«Puoi venire ad allenarti nella palestra del mio Clan se vuoi» rispose il lupo «Ovviamente l'invito vale anche per voi!» aggiunse poi fissando gli altri .

«Posso venire anche io ad allenarmi nella tua palestra? Hai un sacco da box?» chiese Jungkook fissando l'Alpha.

«Se ne ho uno? Ne ho dieci sacchi da boxe! Ovviamente tutti a prova di mannaro. Puoi scegliere quello che preferisci» rispose Namjoon e sul viso del più giovane comparve un enorme sorriso «Anzi facciamo così, se non ci sono altre novità da condividere io adesso faccio subito un salto al museo e prendo la Hyup Do. Penso sia meglio armare la nostra Cacciatrice quanto prima, non credete?» mi guardò facendo un ampio sorriso e poi tornò a parlare «Solo un'ultima cosa prima di andare, quando ci troviamo con Taehyung? Credo sia di vitale importanza adesso informare anche lui, e trovarci tutti assieme quanto prima, in modo da decidere un piano di caccia da attuare nei prossimi giorni».

«Quindi ti va bene collaborare assieme a lui?» domandò Yoongi.

«Assolutamente. Non ho nulla contro il Master della città e se può aiutarmi ad uccidere l'assassino dei miei mannari sono disposto a collaborare con lui per tutto il tempo necessario. Per cui fatemi sapere quando avete intenzione di andarlo a trovare».

Hoseok si mosse sulla sedia.
«Taehyung mi aspetta al Blood questa sera per parlare privatamente. Abigail ha già deciso di venire con me e di portare anche quel coso» disse Hoseok indicando Jungkook che si accigliò «Se dite, posso fare in modo di informarlo e di richiedere un incontro tutti assieme».

«Mi state veramente dicendo che devo mettere piede in quel posto?» domandò Yoongi seccato.

«Se vogliamo un incontro in poco tempo sì. Vista l'ora non penso che Taehyung sia ancora sveglio...»

«Vivo» mormorò Yoongi con disgusto.

«Sì vabbè, quello che è. Comunque, conoscendo Taehyung questa sera avrà sicuramente altri ospiti oltre a me e non penso di riuscire a fargli disdire tutto solo per noi. Inoltre dove vuoi incontrarlo? A parte il locale dove hanno tenuto la festa ieri sera, non sono mai riuscito ad incontrarlo al di fuori del BP, e chiedergli una udienza direttamente nel suo nascondiglio segreto è fuori questione. Ha fatto un patto con noi, sì, ma non è così sprovveduto da rivelarci il luogo in cui si nasconde di giorno. Quindi, se volete un incontro con lui, dobbiamo andare per forza al Blood».

«Per me non ci sono problemi» disse Namjoon.

«Io vado ovunque pur di incontrare Jimin» dichiarò Jungkook.

«Io ho già detto che ci sono» dissi.

«Andate tutti al diavolo» disse Yoongi incrociando le braccia e sbuffando.

«Per te Abigail e per Yoongi non penso ci siano problemi visto che Taehyung vi ha già invitati ieri sera. Per l'Alpha farò in modo di informare una mia conoscente...che avviserà Seokjin e Taehyung del suo arrivo e per te tigre...in qualche modo vedrò di farti entrare, tanto da quello che abbiamo capito sai camuffare bene la tua energia e potrei spacciarti per un semplice essere umano» disse Hoseok con tono esasperato. Poi si girò verso di me e mi guardò con i suoi occhi scuri «Non hai cambiato idea su di lui vero Aby? E se una volta al cospetto di Taehyung decide di ucciderlo e riprendersi il suo amico?»

«Non lo farei! A meno che il succhiasangue non decida di mettere in pericolo la vita di Jimin-shi o di attaccarmi.» dichiarò Jungkook.

«Lo sai che è davvero difficile riuscire a non metterti le mani addosso?» gli disse Hoseok.

«Avanti Hobi, direi che si è guadagnato la possibilità di parlare con il suo amico. E poi se dobbiamo decidere come agire nei prossimi giorni lui deve venire con noi».

Il demone volpe sospirò.
«Sappi che se Taehyung vorrà la mia testa sarà tutta colpa tua Abigail» disse poi guardandomi «Mi avrai sulla coscienza.

«È un rischio che sono disposta a correre» affermai canzonante «Si comporterà bene. Vero Jungkook che ti comporterai bene?» chiesi poi rivolgendomi al mannaro.

«Sarò un perfetto boy scout!»

«Chissà perché ma non ci credo nemmeno con l'ultimo pelo della punta della mia coda» asserì Hoseok.
«Comunque giusto per chiarire, non posso assicurare che Taehyung acconsentirà a far incontrare il suo prezioso gattino dorato a quel teppista».

«Intanto fammi entrare Volpe, e poi vedrai che un modo di parlare con Jimin lo trovo» rispose la tigre.

«Se provi ad usare la forza mannaro sappi che la tua testa si ritroverà a rotolare sulla pista del Blood prima ancora che tu te ne renda conto» lo avvertì il demone e poi si voltò verso di me «Io l'ho avvisato Abigail, così poi non potrai prendertela con me quando verrà attaccato dai vampiri del club».

«Non ho paura dei succhiasangue» rispose sprezzante Jungkook «E comunque ho promesso che farò il bravo!» protestò poi come un bambino.

«Allora ricapitolando che altrimenti qui viene notte e avete già sprecato troppo fiato in sproloqui inutili. Hoseok, tu avvisi i vampiri del nostro arrivo, Namjoon tu prendi la Hyup Do dal museo...Tigre tu cosa vuoi fare?»

«Se vuoi Jungkook puoi venire assieme a me a recuperare l'arma di Abigail, parliamo un po' assieme e poi ci riuniamo con loro questa sera. Che ne dici?» gli propose Namjoon.

«Vuoi portarmi con te?» domandò lui.

«Solo se ti va. Non ti piacerebbe vedere come gestisco il mio branco? E fare un giro nel mio territorio?» gli chiese con un grande sorriso.

«S-sì! oddio si!» rispose entusiasta la tigre alzandosi di scatto dalla sedia e facendo ridere il lupo.

«Aggiudicato allora!» esclamò Namjoon alzandosi a sua volta «La giovane tigre viene con me!».

«Stai attento Nam, quell'essere potrebbe azzannarti al collo da un momento all'altro» lo avvisò lo stregone.

«Stai tranquillo Yoongi-hyung. Il mio istinto mi dice che posso fidarmi di Jungkook» gli rispose l'Alpha.

«Se lo dici tu...Quindi visto che i mannari vanno a spasso allegri e felici tra di loro, tu Abigail vieni con me in caserma. Informiamo il capitano Lee dell'identità del nostro assassino e chiediamo il permesso di usare la Hawando. Se poi ci avanza tempo facciamo un salto in biblioteca, e vediamo se riusciamo a trovare qualche altra informazione sul Rākṣasa.» disse lo stregone mentre si alzava a sua volta. Osservai Yoongi avvicinarsi al divano e prendere il suo giubbino di pelle.
«Hoseok, sistema tu prima di uscire. Abigail muoviti» aggiunse poi lo stregone incamminandosi verso la porta.

«Hey, te l'ho detto un milione di volte non sono mica la tua donna delle pulizie » rispose la volpe, ma nello stesso istante si mise in piedi e iniziò a sistemare la tavola.

«E io ti ripeto ogni volta che tenere la casa pulita è il minimo che puoi fare visto che mi scrocchi l'affitto ogni mese. E poi ti piace pulire! Anzi sei un maniaco della pulizia!»

Il demone volpe si mise a borbottare.

«Hoseok ti diamo una mano» disse subito Namjoon.

«Non ti preoccupare, qui riesco a fare tutto da solo. Voi andate pure. Ci vediamo dopo. Vi chiamo...dannazione prima di chiamare la dolce Hwa-Young-shi e voi devo andare anche a prendere il telefono nuovo! Tigre te lo metto in conto sappilo!»

"Hwa-Young? È la prima volta che sento questo nome. È il contatto che deve avvisare per farci entrare tutti nel club del Master? E poi  l'ha appena definita dolce? " pensai stranamente risentita e fissai la volpe. Tuttavia, il demone non si accorse di nulla perché aveva appena ricominciato a battibeccare con Jungkook.

«Avanti vuoi dirmi che sei così scarso gumiho da non riuscire ad ammaliare qualche bella ragazza e farti regalare un telefono nuovo?» lo stuzzicò il mannaro.

«Se solo volessi, potrei far cadere persino te ai miei piedi!» gli rispose.

«Non ci riusciresti» lo sfidò Jungkook.

«Scommettiamo?»

«Allora basta! Hoseok vedi di comprare un telefono come fanno tutti e tu, Tigre, vedi di fare il buono assieme a Namjoon. Altrimenti l'Alpha ha il diritto di chiamarmi in qualsiasi momento e ti giuro che non avrò il minimo scrupolo a piantare una pallottola giusta giusta tra i tuoi grandi occhi da cerbiatto.» dissi rivolta ai due «Dannazione mi sembra di avere a che fare con dei bambini dell'asilo, non con dei mostri letali»

«Hey io non sono un mostro!» esclamò Hoseok risentito.

«Nemmeno io! » gli fece eco Jungkook.

«Oh non ci credo, siete finalmente d'accordo su qualcosa?» li canzonai.

«Siamo già d'accordo su qualcosa. Pensiamo entrambi che tu sia una ragazza per cui vale la pena lottare.» rispose Jungkook con un sorriso.
Scossi la testa.
«Comunque non ti preoccupare Cacciatrice, sarò dolce e buono come un agnellino» aggiunse poi il mannaro alzando il sopracciglio verso l'alto e leccandosi l'anello di metallo sul labbro. In tutta risposta innalzai gli occhi al cielo.

"Dammi la forza Signore, ti prego!"

«Avanti sbrigatevi!» urlò Yoongi che nel frattempo era già perfettamente vestito davanti alla porta.

«A dopo!» esclami rivolta ad Hoseok che mi dedicò un dolce sorriso.

«A dopo Aby» rispose lui teneramente.

Dopodiché mi incamminai lungo il corridoio, seguendo i mannari oltre la porta.
Quella giornata era cominciata solamente da un paio d'ore e già rimpiangevo le calde coperte del mio letto d'hotel.
"Abigail quando avrai finito con tutto questo ricordati di prenderti una vacanza e sparire dove nessuno ti può rintracciare...tipo Honolulu!" pensai, chiudendomi la porta alle spalle e incamminandomi lungo l'androne chiaro. Il mannaro si voltò e mi scoccò uno sguardo da playboy.

«Cacciatrice, comunque se hai bisogno di allenarti basta che mi chiami. Mi rendo disponibile a sudare e a contorcermi con te...ovunque tu voglia».

«Non credo proprio, Tigre» e così dicendo feci uno scatto verso Yoongi scartando di lato il mannaro.

«Piccolo, ti insegno io una tecnica infallibile per conquistare le donne» sentii mormorare dall'Alpha e Jungkook fece uno strano gorgoglio di apprezzamento.

«Sono tutto orecchie Alpha!»

"Ok non Honolulu. Sulla Luna Abigail...prenota un volo sulla Luna!"




☆Nota dell'autore☆

Buon pomeriggio!
Intanto per prima cosa avete sentito il nuovo cd di Hoseok? Cosa ne pensate? Io lo adoro!
Avete già una canzone preferita? La mia è decisamente "Stop"!

E dopo questo piccolo intro da fangirl sfegatata parliamo di questo capitolo.
Finalmente il caro e dolce lupacchiotto si è fatto vedere di nuovo! Mi mancava scrivere di Namjoon e spero di avergli dato il giusto spazio in questo aggiornamento. Che ne dite vi è piaciuto il primo incontro tra lui e Jungkook? La tigre mannara è rimasta completamente affascinata dall'Alpha della città ma d'altronde come darle torto?

Ma ora passiamo alle cose succose che abbiamo scoperto oggi.
Il demone sembra essere vulnerabile al potere sacro, ma queste armi antiche saranno abbastanza per poterlo sconfiggere? Voi cosa ne pensate?

Come sempre fatemi sapere se le mie parole vi sono piaciute e ora, visti gli innumerevoli messaggi che mi sono arrivati dopo gli ultimi capitoli, do ufficialmente il via al sondaggio "Chi riuscirà ad entrare nelle mutande di Abigail?" Votate! ahahahaha

Anche questa settimana vi lascio un piccolo trafiletto di spiegazione sulle due armi che ho deciso di far utilizzare ai due poliziotti.

A presto.

I purple U


+゚☆゚+。★。+゚☆゚+。★。+ Super quark soprannaturale +゚☆゚+。★。+゚☆゚+。★。

Hyup Do (spada lunare): è un'arma tradizionale dell'esercito coreano. Il bastone su cui è posizionata una lama a forma di mezzaluna può essere lungo dai 90 ai 120 cm e ricorda molto un falcione europeo in miniatura. Sfortunatamente, si sa piuttosto poco sulla storia delle armi tradizionali coreane, perché la maggior parte della documentazione è stata sistematicamente distrutta dai giapponesi durante la loro occupazione della penisola coreana dal 1909 al 1945. Quello che si sa è che l'Hyup Do era uno dei più antichi e più strumenti di addestramento fondamentali dell'esercito coreano. È stato sviluppato per insegnare ai soldati i concetti di base di portata, angoli, posizionamento e combattimento all'interno e/o contro i gruppi. Tuttavia, l'Hyup Do era considerato debole nel combattimento reale e fu soppiantato dal Wal Do, una spada simile a una lancia con una seconda lama più piccola che sporgeva sotto la lama principale.




Hwando: Questa spada, che a prima vista ricorda molto una katana giapponese, è in realtà un'arma tradizionale coreana usata principalmente nell'era Joseon (1392-1910). Il suo nome deriva dagli anelli hwan posti sul fodero, che permettevano di legare una corda più o meno decorata attorno al fodero stesso. Questa spada era in genere lunga solo circa 70 cm, leggera e leggermente curva o dritta. Sebbene i k-drama mostrino spesso spade indossate con l'elsa nella parte anteriore, la hwando era tipicamente indossata in vita o di lato, con l'elsa dietro il corpo e il fodero appeso davanti. Ciò consentiva ai soldati per i quali l'arco e la freccia erano l'arma principale in combattimento, di scoccare le frecce senza essere ingombrati dal fodero. Poiché la spada era appesa a una cinghia, la sua direzione poteva essere cambiata a piacimento e la spada estratta rapidamente dal fodero. I generali che erano stretti collaboratori del re usavano spade arancioni, mentre generali e guerrieri ordinari avevano spade nere. Le spade erano talvolta decorate con oro, argento o giada per enfatizzare il loro valore artistico. Un esempio chiave di tale opera d'arte è daemobogeom, che è nella collezione del Museo Suwon Hwaseong. L'elsa e il fodero sono ricavati dall'intero guscio di una tartaruga marina, che consente alla lama di mostrare attraverso il fodero, e sono decorati con tutti i tipi di materiali preziosi, rendendola una delle spade hwando artisticamente più preziose.
La Hwando che userà Yoongi nei prossimi capitoli è stata soprannominata *Neugdaeui song-gosni ovvero zanna del lupo.




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