Please stay...

CAPITOLO DIECI : Please stay...

"Time can never mend the careless whispers of a good friend to the heart and mind. Ignorance is kind there's no comfort in the truth, pain is the all you'll find" •Careless Whisper (George Michael)

Non so quanto tempo sia passato da quando mi sono ritrovata a piangere sul petto di Brian.
È stata una reazione così spontanea che mi chiedo come sia potuto succedere, proprio io che di solito non faccio queste scene... in particolare con le persone che conosco appena.

Anche il ragazzo è rimasto impietrito dalla cosa e posso capirlo, si è ritrovato davanti ad una ragazzina singhiozzante senza nemmeno rendersene conto, eppure la verità sulla sua vita mi ha lasciato così male da farmi piangere da metà racconto.
Ancora mi chiedo come delle persone possano arrivare a tanto, perché l'umanità deve essere così crudele? Perché le persone non possono viversi la propria vita senza dover rovinare quella degli altri?
Ci viene detto che l'essere umano è l'animale più intelligente che esista, spesso mi chiedo perché devono dire delle simili cazzate, anche Oscar Wilde se lo chiese, e questo dimostra che anche altri, prima di me, se lo sono spesso chiesto.

Delle lacrime salate continuano a rigarmi il viso per poi infrangersi sulla maglietta, ormai zuppa, di Gates. Posso percepire il suo battito cardiaco da dove sono ora e lo sento così forte che sembra quasi debba uscirgli dal petto, una sua mano è sulla mia nuca e continua a lasciare delle carezze leggere mentre l'altra è in mezzo alla mia schiena, immobile e rassicurante.
Mi lascia un bacio leggero sulla tempia sinistra prima di scostarmi da lui e guardarmi allibito, immediatamente mi sento una povera stupida.

-S...scusami, non avrei dovuto ...-

-Nessuno aveva mai pianto per me-

Con queste parole, così ricche di quella che mi sembra quasi commozione, Brian mi lascia nuovamente stupita.
Il suo sguardo dice tutto, non se lo aspettava, è una cosa che non si sarebbe mai aspettato da nessuno.
E forse la cosa gli da anche fastidio...

-Posso chiederti ...come fai?-, domando ancora con la voce tremante, alludendo al fatto di come faccia a vivere così dopo quello che ha passato.

-È tutta una questione di abitudine e poi i ragazzi mi hanno aiutato molto, la musica mi ha aiutato molto. La droga mi ha aiutato molto e continua a farlo. Per il semplice motivo che non riesco più a vedermi debole davanti alla vita, quello che è successo è stato solo per colpa mia, se fossi stato più forte e avessi ragionato di sicuro non mi sarebbe mai successo nulla...invece avevo la mente annebbiata dalla paura e questa è stato uno svantaggio pericoloso. Smettila di piangere, Heaven, non voglio sentirmi doppiamente più debole di quello che sono già. Spero solo di morire senza il ricordo di quella notte-

E con queste parole Brian si alza e se ne va. Senza guardarmi più e senza ripensamenti.
Mi ritrovo da sola in questo giardino enorme e piano piano delle nuvole grigie si fanno avanti dall'Oceano.
Già. L'Oceano.
C'è qualcosa di più bello di questo?
Questa enorme villa è costruita a pochi passi da esso e mi sembra così vicino da poterlo toccare con un dito, posso notare l'acqua sovrapporsi su essa stessa e cambiare le sue tonalità, blu, azzurro, grigio, nero, il bianco della schiuma.
C'è tutto. Ed è maledettamente perfetto.

Un fulmine cade dal cielo e si infrange sul pelo dell'acqua.

Un brivido di freddo gelido mi percuote e subito dopo altri mille brividi.
Mi alzo dalla sedia in vimini e muovo qualche passo sull'erba fredda ricordandomi di essere a piedi scalzi, dovrei andare a lavoro ma non credo che ci andrò più ...non per oggi. Non voglio rinunciare a questa vista meravigliosa.
Il cielo è sempre più scuro, in lontananza le nuvole si illuminano per pochi secondi a causa dei tuoni e di tanto in tanto qualche fulmine si staglia e taglia il cielo a metà, le onde sono sempre più forti mentre il colore del mare è sempre più nero e fa arrivare il vento freddo fin qui.

Può una cosa così bella essere così lontana e imprendibile?

Sono così affascinata da quello che vedo da non accorgermi di non essere più sola.
Quando sento un paio di mani sui fianchi e un petto caldo e accogliente contro la mia schiena non mi scompongo, il mio stesso sguardo resta puntato all'orizzonte mentre resto ferma nei miei pensieri, sento un profumo di menta intorno a me unito al profumo di salsedine.

Le mani salgono sul busto e si fermano appena sotto il mio seno, coperto da una canotta nera e dal reggiseno in pizzo nero che ho deciso di indossare oggi.
Percepisco delle labbra carnose e morbide sulla nuca e il respiro leggero e appena percettibile contro i miei capelli.
Socchiudo gli occhi e rabbrividisco per una folata troppo forte di vento, le mani si fanno più forti su di me mentre le medesime labbra scendono sul collo e tracciano un percorso immaginario sul profilo di esso.

-Sai, sei bellissima mentre piangi-

-È la prima volta che me lo dicono. Di solito si dovrebbe dire il contrario...-

-Io sono io. Faccio sempre le cose al contrario-

-Perché sei qui?-

-Non mi vuoi?-

-Non si risponde ad una domanda con una domanda-

-Volevo sentirti ...tenerti stretta come sto facendo ora. Volevo sentire il tuo profumo di mare. Volevo sentire tutte le tue fragilità e farle mie solo per aumentare la mia autodistruzione-

-Una persona non dovrebbe desiderare il proprio bene?-

-Non io. Non voglio stare bene-

-Perché no?-

-Perché si ha troppo da perdere quando si sta bene-

Mi volto sentendo le mani del ragazzo, ora, sulla schiena.
Ha lo sguardo velato, quegli occhi cristallini sono così scuri da far paura, le occhiaie che riporta sotto gli occhi mi fanno ben capire che abbia dormito poco niente e che è terribilmente stanco.
Questi occhi sono così profondi che ho paura di fissarli per troppo tempo. Sembrano il portale per un mondo lontano e buio.
Contro ogni mia aspettativa e contro ogni mio controllo mi ritrovo ad alzarmi piano sulle punte, così piano per paura che il minimo sbaglio possa far sparire il ragazzo, senza mai staccare gli occhi dai suoi poggio le labbra sulle sue, appena appena, in una carezza e in una muta richiesta.

Lui non si scompone. Non si muove nemmeno.
Socchiude gli occhi tenendomi saldamente per i fianchi e chinandosi di poco, permettendomi di poggiare bene i piedi a terra, eppure nonostante questo minimo spostamento non approfondisce il bacio.
Mi sento terribilmente stupida in questo momento.
Eppure volevo baciarlo e l'ho fatto. Non mi interessa delle conseguenze.

-L'innocenza che vedo nei tuoi gesti non lo mai trovata in nessuna-

-È una cosa positiva?-

-È una cosa distruttiva-

-Dimenticati questo gesto da parte mia, ma non aspettarti lo stesso da parte mia-

-Perché dovrei dimenticarlo?-

-Perché ci distruggeremo a vicenda, James. Lo so, andrà a finire male per entrambi e né tu né io possiamo permetterci di soffrire-

-E se lo volessi? Se volessi soffrire per questo, se volessi viverti fino a star male? Se volessi sentirti nelle vene come sento la cocaina di cui mi faccio ogni giorno?-

-Io non ti salverò da te stesso-




***






***





-Bene, noi usciamo. Sicura di non voler venire?-

-Si Johnny, grazie ma fa freddo e preferisco stare a casa-

-Come vuoi, Heaven. Non aspettarci sveglia-

-Non lo avrei fatto in ogni caso. Buona serata!-

Dopo un cenno di saluto i Sevenfold escono di casa, andranno di sicuro ad una festa ma dall'ultima esperienza preferisco tenermi lontana dalle loro feste. L'unico ad esser rimasto in casa è James, ha una febbre da cavallo da ormai quattro giorni e non sembra voglia scendere e placarsi, l'altra notte ha toccato i 39.9 e il batterista si è ritrovato a delirare nel sonno, i ragazzi hanno fatto i turni per controllarlo puntualmente ma di miglioramento non c'è nemmeno un'ombra lontana, il dottore è passato nuovamente stamattina, dicendo che la causa di questa febbre potrebbe essere il radicale e improvviso cambio di clima, la stanchezza perenne e molto probabilmente anche colpa di tutte le sostanze di cui si fa.
Il suo corpo inizia a non reggere più come prima e quando Matt mi disse che iniziò a farsi da quando aveva circa vent'anni mi prese quasi un colpo, non capirò mai la dipendenza che hanno alcune persone da una sostanza così distruttiva come la droga.

"Finché si parlerà solo di cocaina andrà bene, ma nel momento in cui la cosa degenera lo ammazzo"

Queste furono le parole di Brian di due giorni fa.
Rivolte a Zacky subito dopo una scenata nella quale Jimmy voleva drogarsi nonostante la febbre e Matt e Brian si ritrovarono a tenerlo a letto mentre Johnny nascondeva la roba.
Quel ragazzo è un totale idiota.
Lo pensato, lo penso e lo penserò sempre.

Dopo quel pomeriggio nel giardino di casa ci siamo nuovamente allontanati, non mi ha più cercato e io sono arrivata al punto di pensare che il bacio che gli diedi fu come un "bacio d'addio"...vorrei avere la certezza delle mie parole.
Sospiro per poi dirigermi in camera mia, per arrivarci sono obbligata a passare davanti alla camera aperta di James, do una sbirciatina e posso notare il ragazzo addormentato supino con uno straccio bagnato sulla fronte, passo oltre la porta e mi chiudo in camera mia, deboli raggi di sole illuminano per metà la stanza e sono coperti dalle tende viola che ho messo qualche giorno fa, mi avvicino alla piccola scrivania recuperando un quaderno da disegno e una matita per poi riuscire dalla stanza ed entrare in quella di Jimmy.
In tutti questi movimenti il mio cervello non ha elaborato quasi nulla, sto semplicemente facendo quello che ho voglia di fare e basta; una volta in camera del ragazzo, facendo il più piano possibile, mi siedo sulla poltrona posta a pochi passi dal letto, mi rannichio in essa e mi metto il quaderno sulle ginocchia, afferro bene la matita e lancio uno sguardo al ragazzo.

Le coperte lo coprono fino al collo mentre il braccio destro, coperto da una maglia a maniche lunghe, è posto sulla coperta e sul petto, il viso è corrucciato, le labbra sono screpolate e leggermente aperte, gli occhi perfettamente chiusi e celati ai miei occhi, i capelli sono disordinati sul cuscino e un leggero strato di sudore gli imperla il viso.

La matita inizia a scorrere sulla carta bianca senza che io me ne renda conto.
Righe, curve, calcature e sfumature si accavallano tra loro iniziando a prendere una forma sempre più famigliare, il mio sguardo continua a saettare tra il modello e il disegno e la mia mente e il mio cuore sono in disaccordo.
Lo sto disegnando, si, ma non come lo vedo ora, con la febbre e nel suo malore.
Si muove di poco e io penso che tra poco si potrebbe svegliare.
La mia mano accellera i movimenti andando a disegnare i tatuaggi di James che il mio cuore ricorda alla perfezione su quel corpo bianco latte, totalmente diverso dal classico corpo di un californiano.
Un lamento sfugge alle labbra di Sullivan e io alzo lo sguardo subito dopo, notando che il ragazzo sta muovendo la testa da un lato all'altro. Mi alzo lasciando il quaderno sulla poltrona insieme alla matita e mi avvicino a lui, gli sposto lo straccio dalla fronte per tastarla e la riscopro bollente, mi affretto a prendere il termometro e lo azzero per poi scostare le coperte, mi siedo sul bordo del letto e tiro su la maglia a James fino a metà petto sentendolo rabbrividire, gli posiziono il termometro sotto l'ascella e cerco di tenerlo fermo per almento due minuti.
Quando lo tolgo noto che la febbre si è alzata di nuovo arrivando a toccare i 38.5.
Afferro lo straccio e corro nel bagno privato della camera immergendolo sotto l'acqua ghiacciata, quando torno da Jimmy glielo riposiziono in fronte e il ragazzo trema contro la mia mano per poi rilassarsi, gli tampono la fronte, le guance, il collo e le tempie, man mano sembra rilassarsi sempre di più sotto le mie attenzioni e io mi perdo a guardare il suo viso.
È indubbiamente l'uomo più bello che mi sia mai capitato di conoscere.
È semplicemente bellissimo.
Di quelle bellezze così rare che quando le trovi non riesci più a farne a meno.

Mi ritrovo a baciare la fronte di James, poggiandogli una mano sul petto e sentendo con i polpastrelli il battito accellerato del cuore, a causa della febbre.

-Heaven...-

La sua voce roca e bassa mi arriva come il suono più bello mai esistito. Mi allontano dalla sua fronte e punto gli occhi nei suoi riscoprendoli così lucidi da sembrare l'acqua del mare, sia per la brillantezza che per il loro colore.

-Ehy, come ti senti?-

-Sono stato meglio...-

-Acqua?-

Lui si limita ad annuire mentre io mi sporgo verso il comodino e recupero il bicchiere pieno di acqua fresca, ringrazierò Zacky in seguito, metto una mano sulla nuca a Jimmy e lo aiuto ad alzare di poco la testa per poi farlo bere alcuni sorsi. Nemmeno si bagna le labbra che si allontana dal bicchiere tornando ad abbandonarsi al cuscino.

-Dove sono i ragazzi?-

-Sono usciti, avevano una festa a cui partecipare-

-Stronzi, potevano almeno dirmelo-

-Tanto non ci saresti andato comunque, hai la febbre alta-

-Avrei avuto la possibilità di bere...-

-Nelle tue condizioni? Ma sei matto?-

-Da sempre-

-No, e comunque Brian ti ha lasciato un biglietto, che ovviamente ho letto.-

-E che dice?-

-Che devi mangiare la zuppa di zucca che ti ha preparato, prendere le medicine, non fumare, non bere, non farti, non muoverti dal letto, non affaticarti, dormire, non pensare ...-

-Ok, ok...ho capito. Jesus Christ è peggio di mia madre-

-Beh...lo fa per te-

-Com'è fatta la zuppa?-

-È un passato di zucca-

-Menomale, ci mancava che mi volesse rifilare la zucca in pezzi...-

-Se vuoi la vado a prendere-

-Va bene. Passi anche dalla stanza di Zacky? Recupera un film dal mobiletto davanti al letto, quello sotto il televisore...mi sto annoiando cazzo-

-Va bene va bene. Ma non ti muovere, intesi?-

-Si si...-, mi ammonisce con un gesto vago della mano mentre io mi volto per andare in cucina.

Non mi abituerò mai alla grandezza di questa villa, ne sono certa.
Appena entro in cucina mi avvicino al forno, aprendolo posso notare due piatti pieni di zuppa di zucca e davanti ad uno di questi trovo un altro bigliettino.

"Un piatto è anche per te, mocciosa. Riscaldali due minuti a microonde prima di mangiare.
Fai mangiare Jimmy"

Non è firmato ma so con certezza che lo ha scritto Brian, la sua calligrafia è inconfondibile.
Prendo uno alla volta i piatti e li riscaldo per poi munirli di due cucchiai, torno al piano di sopra con il profumo della zucca nelle narici e devo ammettere che sembra davvero buona, entro in camera di Zacky e mi avvicino al mobiletto che mi aveva indicato Jimmy, poggio i piatti e apro le ante trovandomi davanti a decine e decine di dvd, ben tenuti e divisi in categorie.
Scorro velocemente lo sguardo e quando noto "L'alba dei morti viventi" sorrido, di sicuro a Jimmy piacerebbe vederlo, sto per prendere il dvd quando il mio sguardo cade in una sezione a destra e semplicemente ho un tuffo al cuore.
Posti bene in ordine, forse ancora più degli altri, trovo trenta dvd di classici Disney*.
Reprimo un urlo di gioia tentando di darmi del contegno e passo il dito indice sui dorsi dei dvd, quando trovo "Lilli e il Vagabondo" semplicemente mi si amplia il sorriso.
Prendo il dvd e me lo infilo all'elastico dei pantaloni, sotto la maglietta, riprendo i piatti e torno da Jimmy, trovandolo seduto sul letto intento ad osservarsi i tatuaggi.

-Oh, ce l'hai fatta!-

-Ho avuto problemi con il film-, ridacchio non riuscendo a star seria.

-Spero che hai scelto bene...mi passi il piatto? Sto morendo di fame!-

-Hai preso le medicine?-

-Si-

-James...-

-Si le ho prese!-, alza le mani indicando il comodino dove si trovano le pastiglie e il bicchiere ormai vuoto di acqua.

-Mh, bene. Tieni-, gli porgo il suo piatto e poi mi siedo sul bordo del letto, afferro il cucchiaio e lo immergo nella crema di zuppa, ci soffio un po' sopra e quando metto in bocca sento chiaramente le papille gustative fare un salto di gioia.
È davvero deliziosa.
Anche Jimmy sembra apprezzare e in un flash mi torna in mente quel pomeriggio in cui lui mi portò il pranzo in camera e stette con me per tutto il tempo, imboccandomi come una bambina e di tanto in tanto rubandomi un boccone.
Nonostante l'imbarazzo quel giorno rimane il migliore, da quando sono qui.

In breve tempo entrambi finiamo la nostra cena e lasciamo i piatti sul medesimo comodino.
Mi avvicino al televisore della camera, posizionato davanti al letto, lo accendo insieme al videoregistratore e subito Jimmy mi inizia a tempestare di domande sul film, non sa ancora quello che ho scelto e credo che dal mio sguardo abbia capito che non lo attende nulla di buono.

-Ti prego non dirmi che hai preso uno dei film porno gay francesi!-, quando se ne esce così mi volto piano per poi guardarlo sconvolta.

-Cosa?-

-Hai capito! Quel coglione di Zacky li trova interessanti, nemmeno voglio saperne il motivo!-

-Oh...no, comunque non è nulla di così traumatico...almeno, per me-, ridacchio e inserisco il dvd per poi girarmi e correre sul letto, gattono fino al cuscino, affianco a Jimmy e schiaccio play dal telecomando facendo partire il film.
Come il ragazzo vede il classico castello della Disney sullo sfondo azzurro del televisore spalanca gli occhi e si volta verso di me.

-Stai scherzando?-

-No!-, scoppio a ridere per la sua faccia e immediatamente lui cerca di rubarmi il telecomando di mano.

-No, mi rifiuto! Dammi il telecomando!-

-Giammai! È un bel film e ora lo guardiamo!-

-Io lo uccido Zacky...-

-Mi ringrazierai, vedrai-

Ci riposizioniamo bene sul letto e James si arrende alla mia voglia di rivedermi un classico cartone animato che ha segnato la mia infanzia...uno dei tanti della Disney...

Dinamiche che ora riterrei impossibili hanno fatto in modo che io mi ritrovassi sdraiata addosso a Jimmy, mentre il ragazzo ha un braccio intorno alle mie spalle e la testa appoggiata sulla mia, mi sono messa sotto le coperte e ora le nostre gambe sono intrecciate, ho una mano aperta sul suo petto coperto e continuiamo a vedere il film con interesse, si anche da parte di Rev...e la cosa mi ha sorpreso...ormai è quasi giunto alla fine e si appresta ad esserci la mia parte preferita.

"È dolce sognar e lasciarsi cullar, nell'incanto della notte.
Le stelle d'or, con il loro splendor, sono gli occhi della notte."

Canticchiò le parole della canzone senza nemmeno rendermene conto, come da bambina, mi viene spontaneo.
Mi ritrovo a stringermi di più contro il petto di Jimmy e alzo di poco il viso andando a lasciargli un leggero bacio sul collo; il batterista incuriosito abbassa lo sguardo e i nostri occhi si incrociano mentre nei suoi posso notare un lontano bagliore.
Nemmeno ci rendiamo conto di star annullando le distanze, fin quando non sento le sue labbra sfiorare le mie per poi unirle in un bacio mozzafiato, sento lo stomaco fare una capriola...o forse due...mentre il mio cuore aumenta i battiti e io mi rendo sempre più conto di aver perso la testa per questo ragazzo.

"Sei vicino al tuo amore, e a te si stringerà.
La notte con la sua magia, quanti cuori unir saprà."

Mi mordicchia piano il labbro inferiore chiedendomi quasi il permesso di approfondire ancora di più il bacio e io non potrei che esserne più felice. Se fossi stata in piedi di sicuro mi sarei dovuta reggere sulle sue spalle, sento terribilmente le gambe tremare.

"È dolce sognar, e lasciarsi cullare nell'incanto della notte"

Le ultime parole della canzone sono lontane ma le sento così terribilmente vere in questo momento.
Quando ci separiamo i nostri occhi si cercano subito e quando si trovano posso leggere confusione in quelle due pozze azzurre, una confusione che sinceramente non comprendo.
Sento le guance accaldarsi e sono sicura di esser diventata più rossa di un pomodoro, sento quasi gli occhi lucidi dall'emozione.
Un bacio intenso come questo deve significare qualcosa. Ne sono sicura. È stato troppo...troppo ...sentito

-Non dirmelo...cazzo dimmi che non è vero...-

La sua voce incrinata e roca mi coglie di sprovvista e non capisco cosa intenda, ci provo, ma non ci riesco.
O non voglio riuscirci?

-Che cosa?...-, chiedo quasi in un sussurro.

-Dimmi che non ti stai innamorando di me-

Un colpo al cuore.
Abbasso lo sguardo sentendomi quasi mortificata, senza capirne il vero motivo.
Sento con distinzione James mentre inizia a borbottare parole a caso mentre si allontana sempre di più fino ad alzarsi dal letto e iniziare a misurare a grandi passi la stanza, continuando a sbraitare.

-Cazzo no! Non dovevi farlo! Non dovevi innamorarti!-, mi punta il dito contro incolpandomi, quasi come se l'amore fosse la più grande forma di accusa.

-Ero stato chiaro, cazzo! Ti avevo avvertita ma tu non mi hai dato retta!-

-Al cuor non si comanda, Jimmy...-

-Cazzate! Nella mia vita non c'è spazio per l'amore e mai ci sarà!-

-...io...volevo solo...-

-Cosa? Che cosa volevi, Heaven? Vedermi cadere in rovina per l'amore inutile di una ragazzina?! È questo che volevi!?-

-James ma che stai dicendo...-

-Fuori da camera mia.-

-No, James, ascoltami, io non voglio...-

-Fuori! Cazzo vattene! Non ti voglio più vedere!-

Salto giu dal letto iniziando a correre fino ad arrivare in camera mia, sbatto con violenza la porta e mi ci appoggio con le spalle, scivolando fino al pavimento e portandomi le ginocchia al petto. Inizio a piangere come credevo non avrei mai potuto fare...non per uno come lui.
Io speravo solo di potermi innamorare di una persona.
Perché ogni volta che provo ad avvicinarmi all'amore ne rimango distrutta?
Perché deve fare così male?

Di punto in bianco sento un peso sul petto, del tutto diverso dal magone che sto provando.
Colta da un sesto senso mi ritrovo ad uscire dalla mia stanza e correndo raggiungo nuovamente quella di Jimmy.
Lo ritrovo seduto sul bordo del letto, la televisione ormai spenta, un laccio rosso è stretto sul suo braccio mentre si sta avvicinando una siringa in un punto ben definito.
Con uno scatto mi ritrovo vicino a lui e gli blocco il polso, alza il viso verso di me mentre delle lacrime silenzione mi rigano ancora le guance.
Mi mordo un labbro mentre nessuno dei due osa anche solo parlare; porto la mano libera sul suo petto e lo faccio indietreggiare sul letto, si sdraia di schiena senza mai abbandonare il contatto tra i nostri sguardi, gli salgo a cavalcioni e gli slego il laccio rosso dal braccio per poi portarlo intorno al mio braccio sinistro, lo stringo forte aiutandomi con i denti e ripunto lo sguardo in quello del batterista.
Mi guarda senza parlare.
Ha capito le mie intenzioni.
Eppure non fa nulla per fermarmi.
Gli avvicino il braccio sinistro e lui si alza a sedere senza farmi spostare.
L'ago entra nella mia pelle e mi buca una vena con precisione.

~SPAZIO AUTRICE~

Tan tan taaaan.
Devo aggiungere qualcosa? Ah si, sono molto fan della Disney (ovvio non lo aveva capito proprio nessuno!)
I need your comment!
Voglio davvero sapere se ve lo aspettavate. E quale sarà il misterioso disegno della nostra Heaven? Lo scoprirete presto giuro!

*Il nostro Zacky Vee nella vita reale è un grande fan della Disney e quindi questo gioca a mio favore! *grande Zee*
Un bacio!

~Heaven

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