ventiduesimo
Sabato 10/10/1987
Luca
È ormai passata una settimana dalla famigerata festa e, nonostante abbia le orecchie sempre tese, nessuno sembra essersi accorto di nulla. Nessuno sguardo strano, nessun commento e nessuna battutina. Tutto sembra essere tornato alla normalità. Una cosa però mi preoccupa: Claudio non è venuto a scuola tutta la settimana. Ho provato a parlare con una sua amica ma mi ha detto che era malato, e sua sorella me l'ha confermato. Deve essersi preso qualcosa di forse... ora che ci penso bene quando siamo tornati a casa quella sera non aveva la giacca e faceva freddo. Deve essere stato lì, certamente.
Solo che la cosa strana è che ogni volta che cerco di chiamare Claudio, mi risponde sempre qualcun altro. Come se mi stesse evitando. Magari sta male veramente, ma ho questa impressione che non riesco semplicemente a far andar via. Anche quando sono con Cristina o Stefano non riesco a distrarmi abbastanza da scacciare il pensiero di Claudio dalla mia mente.
E se mi stesse veramente evitando? E se si ricordasse tutto e io ora fossi nei casini? Sarebbe un incubo, non voglio che succeda. Spero che almeno oggi ci sia a scuola, devo parlargli.
Non l'ho ancora visto né in metro né in strada. Magari è ancora malato. Mentre scendo dal pullman però vedo nelle vicinanze un ragazzo che scende da una macchina.
Guardo bene: stivali rossi alla cowboy. Inconfondibili. Finalmente è lui.
Ora so che non è morto e che è vivo e vegeto. Cerco di raggiungerlo per scambiare qualche parola ma una mandria di studenti mi travolge costringendomi ad abbandonare l'idea. Tuttavia, è come se non mi avesse cercato, come se di proposito si fosse diretto verso la scuola ignorandomi. O magari è una mia impressione e non mi ha visto veramente... ho bisogno di avere delle risposte. Immerso nei miei pensieri mi dirigo verso la mia classe cercando di anticipare il prof di italiano appena uscito dalla sala professori. Il tempo sembra non passare più e tutto questo è opprimente. Davvero, sento una morsa allo stomaco e la gola secca. Perché mi sto preoccupando così tanto? Dovrei prestare attenzione alle lezioni ma tutto ciò su cui riesco a concentrarmi è la festa di sabato scorso. Come se non ci avessi pensato su tutta la settimana... Dopo due noiosissime ore, una di italiano e una di fisica, abbiamo educazione fisica, finalmente un'ora in cui sfogarmi un po'.
"Ragazzi, oggi non so se lo avete saputo ma la professoressa di storia dell'arte è assente. Mi è stata assegnata la supplenza quindi non cambiatevi che farete un'altra ora con me dopo l'intervallo. Faremo una partita di pallavolo" sì, non vedo l'ora, proprio ciò di cui avevo bisogno oggi; è come fare una pausa di due ore. Cominciamo a cambiarci e anche qui cerco di captare le varie conversazioni, ancora nel caso qualcuno abbia visto qualcosa, ma stranamente nessuno ha detto nulla.
"Ah Luca, ti devo dire una cosa importantissima, vieni" mi dice Stefano trascinandomi verso il bagno. Mi sale un po' l'ansia. E se fosse proprio lui quello che ha visto? No, era troppo ubriaco per ricordarsi. Ma allora cosa deve dirmi?
"Allora?"
"Io ti devo ringraziare infinitamente" mi dice mettendomi le mani sulle spalle
"Per cosa?"
"Ieri Camilla è venuta a citofonarmi e sai cosa mi ha chiesto?" alla mia risposta negativa va avanti
"Mi ha chiesto se diventavo il suo ragazzo -dice in un tono non poco entusiasta- Cioè, ci crederai mai? Io e Cami siamo fidanzati! Esplodo"
"Complimenti davvero! Il primo tra noi maschi del gruppo ad essere fidanzato. È simpatica, comunque, te la sei scelta bene. Però c'è una cosa che mi fa ridere"
"E cosa, sentiamo"
"Beh, eri tu a sbavarle dietro, ma lei ti ha battuto sul tempo"
"Ma dai! Lo sai che io sono fatto così! Non ti ricordi alle elementari? Te lo avrò raccontato almeno una decina di volte. Io volevo troppo essere tuo amico ma alla fine sei venuto tu per primo da me"
"Sì, sì lo so. Però dai comunque è una buona cosa. E bravo il mio migliore amico" gli dico mettendogli un braccio attorno al collo e uscendo dagli spogliatoi dirigendoci verso il campo. Oggi fa abbastanza caldo quindi il prof ci ha fatto uscire. Bene, mi ci voleva proprio.
"Bene ragazzi, in questa prima ora ci dedichiamo alla corsa di velocità e alla staffetta, come abbiamo fatto mercoledì. Allora gli 8 del torneo dell'anno scorso dove stanno? Non vi è garantito il posto in squadra, quindi fate del vostro meglio. Come al solito cerchiamo di battere le altre classi. Poi chi di questa classe faceva parte della squadra dell'interscolastico l'anno scorso me lo dica così confronterò i tempi e vedremo se sarete ancora dentro" io alzo la mano, seguito da Ste, indicando la mia presenza nella squadra interscolastica e poi ci dividiamo nei gruppetti da quattro.
Abbiamo due tornei principali qui a scuola: quello scolastico e quello interscolastico. In quello scolastico, per le altre discipline tutti possono partecipare e i migliori tre per classe vengono scelti per l'interscolastico, mentre per la staffetta si scelgono quattro persone per sezione e si gareggia, per esempio tutte le prime, tutte le seconde eccetera. I migliori quattro tempi, divisi per anno formeranno una squadra per l'interscolastico. Io facendo atletica da quando ero alle elementari sono sempre dentro le squadre sia dello scolastico che dell'interscolastico, e onestamente mi piace molto partecipare. Dalla terza, Stefano è entrato nella squadra della staffetta della mia classe ma ha partecipato solo una volta all'interscolastico, l'anno scorso e spero possa partecipare anche quest'anno anche se al linguistico c'è gente davvero veloce. Io di solito oltre a fare staffetta, mi classifico sempre anche per salto in lungo e velocità ma quest'anno ho deciso che voglio qualificarmi anche per il salto in alto. Non ci sono mai riuscito tranne che in seconda, ma quest'anno sono determinato. Anche le ragazze sono brave, Cristina è sempre dentro per staffetta e resistenza e agli interscolastici ci va sempre anche Silvia in staffetta. L'unico del gruppo che fa schifo nella velocità è Giorgio, che però si classifica sempre per il salto in alto e lancio del peso.
Sinceramente non ho mai fatto caso a quelli delle altre classi, non ho nemmeno mai notato se Claudio ha mai partecipato. Magari prossima volta che lo vedo glielo chiedo. Aspe, forse è quello bravo durante i tornei di pallavolo... ho sentito che c'è qualcuno che lo fa a livello quasi agonistico ma non ho ancora capito chi.
"Bene dai iniziamo" dice il prof per poi procedere a cronometrare i tempi e segnarli su un blocco. Tra corse e battute per ingannare l'attesa il tempo passa velocemente e senza che me ne accorga è già ora dell'intervallo. Senza nemmeno cambiarmi, salgo a prendere la merenda insieme ai miei amici. Fa davvero troppo caldo per stare dentro quindi torniamo in cortile, in un punto dove tira un po' d'aria e possiamo rinfrescarci dalla sudata di prima. Quando ci posizioniamo scorgo Claudio che sta chiacchierando animatamente con due compagni di classe e cerco di salutarlo con un cenno del capo. Tuttavia, anche se mi vede continua a parlare coi suoi amici come se nulla fosse. Sembra che sia arrabbiato con qualcuno. E se lo fosse con me? Se davvero si ricordasse qualcosa? Oddio davvero devo smetterla di pensare a ste cose.
Capitolo di passaggio, mi sono persa via in spiegazioni inutili sullo sport, però dai godetevelo. Ci vediamo!
Alice
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top