undicesimo
Mercoledì 23/09/1987
Claudio
Al suono della campanella entro in classe e saluto tutti i miei compagni per poi andare a sedermi vicino a Giovanni, mio compagno di banco nonché mio migliore amico.
"Ehi" le dico ancora un po' assonnato
"Claudio!" si gira anche Laura, l'altra mia migliore amica, che insieme a me e Giovanni, contribuisce a far parte di un terzetto di introversi bibliotecari. Così ci piace definirci.
"Come mai non c'eri alla prima ora?"
"La mia famiglia ha dimenticato di svegliarmi quindi mi sono alzato che erano le otto passate"
"Ma Ambra? Scusa non venite a scuola insieme? Comunque vabbè non ti sei perso nulla"
"In teoria sì, ma si incontra con le sue amiche e vengono in motorino quindi mi lascia solo. Però, l'ho chiesto per il compleanno, e spero tanto che me lo regalino"
"Ah, capisco. Altro?"
"Sì, come ciliegina sulla torta mi sono addormentato sulla scrivania mentre tentavo di fare le traduzioni di tedesco per dopodomani... risultato? Ho un mal di testa atroce e ho la schiena tutta bloccata, quindi, mi sa che non salterò gli allenamenti oggi e domani"
"Mi dispiace"
"No tranquillo, però Lau, tu che vedi il mio coach, diglielo, che non riesco manco a piegarmi quasi -faccio per lasciare parola agli altri quando mi viene in mente una cosa-. Ah! Uno di voi mi fa vedere l'esercizio 17 di mate? Che a me non è venuto e non so cosa ho sbagliato. Ah, poi qualcuno mi deve passare spagnolo dell'ora scorsa"
"Sì, certo ti do subito spagnolo -dice passandomi il quaderno per poi tirare fuori matematica- e questo è l'esercizio che non ti veniva" mi dice Laura "Ah, e poi oggi è venuto un ragazzo di quinta dello scientifico, la B mi pare, a chiedere di te, come si chiamava... Ah, sì, Luca. Luca Fumagalli"
"Luca? Quel Luca? È venuto da te? E cosa voleva?"
"Ah non so, ha chiesto di te e al sapere che non c'eri alla prima ora mi ha detto di dirti che ti aspetta nel bagno guasto del terzo piano al cambio della quarta ora"
"Cosa?"
"Sì, non so cosa volesse di preciso, mi ha detto solo questo in tono gentilissimo e poi se n'è tornato in classe. Che ragazzo strano, però era vestito bene... Tu vai e basta."
"Va bene grazie mille per avermelo detto. Oh, è entrata la prof"
-Cambio della quarta ora-
Chissà Luca cosa vorrà da me. Sinceramente non saprei proprio cosa aspettarmi, siamo amici, ma ci conosciamo da pochissimo e non abbiamo così tanta confidenza... Boh, però devo dire che è interessante avere un amico in quinta, potrei farmi aiutare per scuola e, dato che ha la macchina potrei proporgli di andare a scuola insieme. No, pessima idea, a me piace prendere i mezzi pubblici anche se a volte la gente è davvero troppo impicciona. Suona la campanella e metto via filosofia per prendere il libro di tedesco dell'ultima ora, ma lo lascio sul banco e mi dirigo verso il famoso bagno guasto, dove in teoria c'è Luca. Con tutta la gente in corridoio, quasi nessuno si accorge che sto andando lì, meglio, preferisco mille volte passare inosservato che avere tutta l'attenzione su di me. Sono fatto così, sono timido per la maggior parte delle volte e fatico molto a fare amici: a meno che qualcuno non mi parla per primo, è raro che inizi io un discorso mi approcci. Ma con Luca è diverso. Non percepisco il disagio che sentirei normalmente con una persona appena incontrata; è come se lo conoscessi già da tempo. È una cosa del tutto nuova per me, però mi piace. È bello per una volta aver trovato un amico così facilmente.
Ora che ci penso, è anche carino. Anzi no, è davvero bello. Ha i capelli color castano chiaro e degli occhi di un azzurro che è eguagliabile solo a quello di un mare tropicale. E poi è alto, con il corpo snello e atletico e la carnagione abbronzata. Deve aver passato l'estate sotto il sole, in bicicletta con gli amici oppure è andato al mare tutto il mese di agosto. In ogni caso, l'attrazione che provo per lui non la sento come un semplice desiderio di amicizia... è quasi come se volessi di più... devo stare molto attento.
Inoltre, chissà cosa ho fatto per incontrarlo l'altro giorno, magari una semplice coincidenza... oppure una benedizione divina perché ho finito i compiti estivi a luglio? Comunque sia, sono grato a qualsiasi entità ultraterrena che mi ha permesso di incontrarlo.
Arrivo al bagno incriminato ed entro con nonchalance, cercando di risultare il meno sospetto possibile.
"Luca" dico un po' sottovoce per non farmi sentire da nessuno
"Sono qua dietro, vieni" mi dice mentre lo raggiungo
"Mi sono messo qui per non farmi sgamare dalla bidella. Non vogliono che entriamo qui ai cambi dell'ora. Si potrebbe solo all'intervallo"
"E allora perché mi hai fatto venire? Non potevi semplicemente parlarmi dopo scuola?"
"Sì, però non avevo voglia di aspettare. Comunque, perché non c'eri stamattina?"
"Ah sì, nessuno mi ha svegliato, nemmeno mia sorella che viene qui a scuola. Sono entrato alla seconda ora"
"Ah okay, capito"
"Senti, ma cos'è che mi dovevi chiedere?"
"Ah, sì. Ecco, Silvia, una mia compagna di classe da una festa di inizio anno il tre ottobre. Ti va di andarci insieme? -porta la mano dietro la nuca in imbarazzo- Cioè, come amici intendo, se non puoi non-"
"Una festa? Sei sicuro che posso venire? Non è solo per voi di quinta?" chiedo perplesso
"No, in realtà ha pure chiesto di portare gente. Penso che abbia invitato tutta la scuola, sai ha una villa enorme con piscina quindi non ha problemi ad accogliere altra gente"
"Ah ma è quella che l'anno scorso ha ospitato il concerto della live band della quinta linguistico?"
"Sì, proprio lei!"
"Comunque, ci penso su. Non che non mi vada, ma non ho mai partecipato ad una festa così, non so se mi sentirei a mio agio. E poi non so se i miei mi lasciano... sai magari torniamo tardi la sera e tutte ste cose qui"
"Per questo io ho la macchina, possiamo andare e tornare insieme... certo che così io non posso bere..."
"Boh, ti faccio sapere dai"
"Ma sì, ci divertiremo! Comunque, Silvia ha chiesto conferma entro lunedì prossimo quindi puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, non preoccuparti. E in ogni caso, ci sono io e posso farti conoscere gli altri della mia compagnia, così ti sentirai meno solo e spaesato" ridacchia
"Io non sono solo e spaesato!"
"Beh, in realtà sì, nel vero senso della parola dato che ti sei appena trasferito"
"Giusta osservazione"
"Comunque, fammi sapere presto, me lo puoi anche dire a scuola, oppure chiamami, il mio numero lo hai. Beh, io vado, ci si vede" dice sorridendo per poi farmi un occhiolino e tornarsene in classe. Nell'attimo successivo alla sua uscita, sento le guance avvampare e una strana sensazione di leggerezza inizia a prendere piede nel mio corpo, un leggero sorriso si forma al pensiero di essere stato invitato ad una festa da uno dei ragazzi più popolari della scuola... No, non è possibile... era solo una cotta passeggera... forse questa volta mi sono innamorato.
Alla fine il nostro Claudio si è reso conto dei suoi sentimenti... da cotta passeggera a un serio innamoramento... chissà cosa succederà! Lo scoprirete continuando a leggere!
Alice
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