terzo

"Comunque io sono Luca" rispondo per rompere il ghiaccio. Non mi sono pentito per nulla di aver detto queste parole. Dopotutto quello che volevo fare era conoscerlo no?

Domenica 20/09/1987
Claudio

Lui mi guarda e accenna un sorriso presentandosi
"Io sono Claudio" mi dice, ma distoglie subito lo sguardo e abbassa la testa.
Okay, almeno adesso so come si chiama, è già un traguardo. Scende il silenzi tra di noi, e rimaniamo così per un po', come se ci stessimo studiando a vicenda. Non è uno di quei silenzi imbarazzanti che si creano tra due persone sconosciute.
No.
Con il rumore scrosciante dell'acqua del fosso, sembra quasi che il silenzio creato sia piacevole. Sì, devo dire che mi piace stare in silenzio con lui. Anche se sono curioso di sapere cosa gli passi per la testa in questo momento.
Cosa starà pensando su di me? Starà pianificando di scappare o di rimanere e chiacchierare? Cerco di decifrare la sua espressione, ma è inutile. Non sono molto tagliato per queste cose.
Poi però rialza gli occhi, e spezza questa gradevole pausa dicendomi una cosa che mai mi sarei aspettato di sentire
"Sai, ti ho visto ieri sera, mentre tornavi a casa in bici sul Naviglio".
Ah, allora se n'era accorto. questo vuol dire che mi ha notato ancora prima che lo facessi io... interessante sapere questi dettagli. Ok Luca, ti stai trasformando in un detective?
"Ho visto anche che mi guardavi" mi dice sorridendo.
Ah, si è accorto anche di questo...e ora che gli dico?
"Ah l'hai notato..."
Tra tutto ciò che potevo dire... "Ah l'hai notato". Luca ma ti sembra il caso? Beh, dopotutto non è che posso uscire dicendogli che era bellissimo illuminato dalla luce della luna, che i suoi capelli avevano dei riflessi celestiali e che avevo un'immensa voglia di baciarlo.
NO. Aspetta l'ultimo pezzo da dove salta fuori? Boh non saprei... mi sa che mi è uscito spontaneo.
"Non sei di queste parti, non ti ho mai visto girare per Bellinzago" provo a chiedergli mentre lui si risedeva sul bordo del fosso.
"Ah veramente no, mi sono appena trasferito qui. In realtà sono di Cassano d'Adda".
Ah ecco, allora è questo il motivo per cui non l'avevo mai notato, e probabilmente è anche il motivo per cui è qui da solo. Sicuramente avrà bisogno di un amico anche qui e... coincidenza, potrò vederlo quando voglio.
Nel frattempo, mi siedo, e sciacquo la sbucciatura anche se fa malissimo.
"Vuoi rimanere?" mi chiede così con nonchalance passandomi poi un fazzoletto pulito con cui asciugare bene la ferita.
"Sì, volentieri. E grazie, intendo per prima e per il fazzoletto. Quando sono caduto -faccio una mezza risata- ho fatto la figura dello scemo"
"Ma no tranquillo, tanto a parte me e forse quel tizio sul trattore -dice indicando qualcuno che stava trasportando le balle di fieno in mezzo al campo dietro di noi- non ti ha visto nessuno, quindi puoi ritenerti salvo. A proposito, se posso chiederlo, cosa ci facevi da queste parti?"
Che faccio? Glielo dico o no del fontanile? Ma si dai, tanto lo sapremo solo noi due, e i contadini che ci fanno il bagno dopo aver lavorato...
"Io stavo facendo un giro, e stavo andando in un posto. Se vuoi te lo mostro"
"Mi piacerebbe. Sai, non sono ancora pratico della campagna qui, sarebbe molto utile" ride. E che risata. Pura e cristallina, come delle gocce di rugiada alla mattina.
"Allora vieni. Sali sul retro della bici, ti farà un po' male il sedere ma ne vale la pena" gli dico, e dopo che si è accomodato sul mio portapacchi, inizio a pedalare sentendo un'insolita sensazione di felicità e di spensieratezza diffondersi nel petto.
Dopo un po' arriviamo al fontanile. Lo faccio scendere e appoggio la bici ad un albero, per poi prendere una specie di sentierino tra gli alberi che conduceva al mio posto segreto. La sensazione di prenderlo per mano per guidarlo è forte ma cerco di trattenermi. Dopotutto siamo praticamente sconosciuti. E poi a me non piacciono i ragazzi.

"Ecco siamo arrivati"
"Wow, è stupendo qui, e poi non fa neanche troppo caldo..."
"Sì -gli dico mentre entro con i piedi in acqua- gli alberi lo proteggono dal sole, e l'acqua scende direttamente dalle montagne, ecco perchè è così fresca. Su vieni!" gli dico incitandolo a entrare
"Non è fresca... è letteralmente ghiacciata!"
"Evidentemente sei sensibile al freddo" gli dico facendo spallucce e schizzandolo un po'.
Mentre lo guardo esplorare il mio posto segreto, non faccio a meno di pensare che l'immagine che mi ero creato di lui nella mente corrisponde quasi perfettamente alla realtà. Tranne gli occhi. Quelli sono ancora più belli.

Ok non so se qualcuno stia ancora leggendo sta storia but ecco l'update che aspettavate! Ci vediamo al prossimo capitolo!
Alice

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