Vepar è tornata
Apro un occhio e tasto il materasso, comprendendo solo ora di non trovarmi in casa mia. Aspetta...cosa?! Sobbalzo sul letto, mettendomi seduta con le gambe incrociate e cercando in qualche modo di squadrare meglio l'ambiente circostante. Tutto ad un tratto la mia attenzione ricade sulla tuta che indosso ed i ricordi dell'altra sera riaffiorano nella mia mente. Le guance mi si tingono di rosso ed istintivamente porto le coperte sin sotto il naso, sorridendo come un ebete. Un rumore improvviso ed estremamente acuto mi costringe ad alzarmi. Apro di poco la porta della camera degli ospiti quando riconosco la voce di Lucyfer, o meglio le sue urla. Sta litigando sicuramente con qualcuno e se non erro è una donna. Cammino sulle punte dei piedi neanche fossi l'agente 007 sotto copertura e scendo le scale con passo felino. Le voci si fanno sempre più vicine ed assordanti. Mi accuccio contro il pavimento, gattonando come un bebè, e faccio capolino in salone. Lucyfer sta discutendo animatamente con una donna a dir poco divina. È la bellezza fatta in persona!
"Vepar ti ho spiegato la situazione..." Continua a gridare Lucyfer, ma viene interrotto dalla tipa.
"Perché non la rendiamo partecipe?" Domanda la donna.
"Di che parli? Non raggirare il discorso!" Tuona lui.
"Umana puoi anche entrare ora." Dice voltandosi verso di me.
Mi alzo di scatto ed entro in stanza, facendo piccoli passi. Come avrà fatto a vedermi? Lei era di spalle! Lucyfer è di fronte a me e i suoi occhi sono quasi del tutto neri, sintomo che tra poco perderà quel suo ultimo briciolo di lucidità. Ciò non promette nulla di buono.
"Allora saresti tu la sgualdrina umana che intrattiene mio marito la notte." Sibila la donna.
Mi volto di scatto verso colei che ha parlato, cercando di metabolizzare meglio le parole che ha appena pronunciato. Di tutta risposta alza un sopracciglio ed incrocia le braccia al petto, assumendo un'aria autoritaria. La guardo sbigottita e mezza scioccata.
"Come scusa?" Domando confusa, girandomi nuovamente ed incontrando lo sguardo vuoto di Lucyfer.
I suoi occhi sono tornati 'normali' se così si può dire e mi osserva stralunato. Credo sia arrivato il momento delle spiegazioni perché potrei esplodere da un momento all'altro.
"Di cosa sta parlando?" Chiedo ancora una volta, indicando la donna dietro di me.
"Sono sua moglie e tu solo un'umana con la quale divertirsi. Per sopravvivere sulla Terra era necessario il sangue dei vivi e mio marito non può sopravvivere anche senza sesso. Quindi ha trovato una sottospecie di essere femminile con il quale divertirsi e trovare il nutrimento necessario per conservare il suo corpo divino." Ride malefica. "Sono tornata per stare con lui per qualche settimana."
Non avverto più il battito del mio cuore. Sembra che non esista o che qualcuno da un momento all'altro me lo abbia strappato via dal petto e gettato in qualche fornace. Vuoto, tristezza, umiliazione e tanta rabbia...questi sono i sentimenti che ora alienano nel mio animo turbato.
"È vero?" Domando con voce tremante.
Non risponde, ma mi fissa intensamente. Cosa vuole vedere? Io che cado a terra, che mi struggo per lui o che lo colpisca ripetutamente senza fargli nulla?
"Rispondimi." Questa volta sono io che ordino.
"Sì. Vepar è mia moglie." Ammette con voce atona.
"Era necessaria la sua parola? Di sicuro non vengo dal regno degli Inferi per esser messa i piedi in testa da un'umana come te!" Sputa acida l'arpia.
"Bene." Esordisco.
Afferro il cappotto della sera precedente e gli abiti lasciati in busta. Mi giro un'ultima volta e dico con estremo risentimento:" Vi auguro di tornare all'Inferno il prima possibile perché quello è il posto adatto a voi. Mi fate schifo!"
Scappo letteralmente via e no, Lucyfer non mi insegue, non mi richiama o mi chiede di tornare. Nulla di tutto questo. Non vivo in un fottutissimo libro e a quanto pare sono antipatica alla fortuna tanto che tutte le avversità si riversano su di me. Corro, corro, corro fino a quando non mi rendo conto di esser arrivata nella mia palazzina. Entro in casa e mi chiudo a chiave in camera mia, sperando solo che Hazel non esca dalla sua e pretendi spiegazioni perché non è il momento adatto. Lancio a terra tutto ciò che ho in mano mentre le mie gambe cedono e la mia schiena aderisce al legno spesso della porta. Mi lascio andare in un pianto liberatorio, di sfogo, ma anche di presa di coscienza. Sì perché ancora una volta ho avuto la conferma di non essere nessuno e quindi valere ancora meno di quello che sono, ovvero una ragazza altamente sfortunata con la speranza che un giorno tutto si sistemerà, ma nulla sarà come prima, nulla. Il cuore riprende vita, ma fa male, tanto male. La cassa toracica sembra sia aggrovigliata da rami spinosi mentre lo stomaco dilaniato da mille proiettili senza fine. Mi sento abbattuta, triste, ma anche terribilmente stupida ed umiliata. Ho baciato un uomo, o per meglio dire essere-non-umano sposato e me ne vergogno tanto. Stupida perché ancora una volta ho dato voce al mio cuore che si è frantumato in una frazione di secondo. Singhiozzo e mi maledico mentre la testa mi scoppia e le mani mi tremano terribilmente. La vista si fa sempre più appannata fino a quando non cado distesa a terra e Morfeo mi accoglie nel suo mondo lontano.
Buon pomeriggio guyz, che ne pensate del nuovo personaggio? Speravate che tutto si fosse sistemato eh?😏 ma no...sono cattiva e lo so😂. Un kiss e al prossimo capitolo😘
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