Il cuore comincia a martellarmi freneticamente nel petto mentre brividi di terrore puro si propagano lungo la mia spina dorsale. Tiro Lucyfer per una manica, facendolo girare verso di me. Lo abbraccio di colpo, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo. Immediatamente si irrigidisce e pone le sue mani sulle mie spalle. Fa una lieve presa, ma gli faccio intendere di rimanere fermo.
"Thysìa non puoi fare così. Sai che non sopporto..."
Gli pesto leggermente un piede, percependo la sua collera, ma non posso non fare in questo modo o in caso contrario Max si accorgerà di me. Proprio lui dovevo incontrare per strada? New York è enorme, ma altrettanto capiente è anche la mia sfortuna. Volto leggermente la testa e noto che ci ha superato. Mi stacco lentamente da Lucyfer che mi fulmina con lo sguardo. Riprendiamo a camminare l'uno di fianco l'altro.
"Mi vuoi spiegare cosa ti è preso poco fa?" Domanda cercando di contenersi.
"Volevo ringraziarti." Mento.
"Sì come no." Mi osserva torvo. "Non sai mentire, ma alla fine scoprirò cosa ti ha spinto a fare un tale gesto nei miei confronti."
Mi blocco seduta stante e riduco gli occhi a due fessure.
"Perché per te una cosa deve per forza significare qualcos'altro?" Sbuffo pesantemente. "Non ti sopporto."
Accelero il passo e non ci vuole molto affinché lui mi raggiunga. Arrivati dinanzi al mio palazzo, Lucyfer si ferma e mi guarda diritta negli occhi.
"Pagherai questa sera l'affronto di poco fa."
"Va bene, va bene." Roteo gli occhi per poi chiudergli la porta in faccia.
Corro lungo la scalinata, rischiando più volte di rompermi l'osso del collo, quando finalmente arrivo nel mio adorato appartamento. Hazel sbuca dalla cucina con indosso un grembiule color canarino e la faccia sporca di farina.
"Allora com'è andata?" Chiede con un sorriso sornione.
"Eh?"
"Con il tuo amico sexy." Spiega ovvia.
"Ah." Rispondo amara. "Bene. Comunque non è mio amico e non è sexy."
La supero per poi entrare in cucina e bere un sorso d'acqua. Tutta questa frenesia mi ha messo sete, molta sete.
"Faccio finta di crederti. Quindi siete scopamici?" Domanda a bruciapelo.
L'acqua mi va di traverso e tossisco più volte. Batto il pugno leggermente sul mio petto per agevolare la respirazione. Fulmino Hazel con lo sguardo mentre lei se la ride di gusto.
"Non sono andata a letto con quello lì." Sibilo a denti stretti.
"Oh, giusto. Dimentico che sei ancora vergine e che probabilmente ti farai suora." Mi stuzzica.
"Non farò mai voto di castità e...aspetta." La indico. "Come fai a sapere che sono vergine?"
"Lo ti si legge in faccia, mia cara." Sussurra divertita. "Vai a lavarti che tra meno di un'ora la cena sarà pronta."
Ancora scioccata, mi dirigo in bagno. Opto per una doccia calda. Appena l'acqua entra in contatto con la mia pelle, i muscoli si distendono ed un senso di piacere si fa spazio in me. Decido di lavare anche i capelli. Prima di uscire dal box doccia, avvolgo il mio corpo in un grande panno rosa per poi indossare l'intimo. Asciugo i capelli con il phon e li piastro subito dopo. Esco e mi intrufolo in camera da letto. Apro l'armadio e scelgo un completo semplice composto da maglietta e pantalone dello stesso modello.
"Finalmente ti sei fatta viva!" Esordisce Zoey, sbucando dalla cucina.
"Ehm sì." Sorrido timida.
"Ho saputo che hai fatto colpo, ma che non hai ancora condiviso la te interiore con lui. Sai cosa intendo, vero?" Mi guarda ammiccante.
"HAZEL!" Tuono.
Arriva in salone con la pizza in mano e mi osserva divertita.
"Che c'è?" Domanda, mostrandosi ingenua.
"Cosa hai detto a Zoey?" Chiedo, cercando di trattenermi.
"Che oggi sei uscita con un ragazzo super sexy, ma purtroppo non ha ricevuto la ricompensa che lui sperava perché tu sei una suora e così via..."
"Ti uccido." La minaccio.
"Ti mancherei se non ci fossi." Mi schiocca un bacio sulla guancia.
Zoey, che ha assistito a tutta la scena, scoppia a ridere di gusto. Alla fine la seguiamo a ruota sia io che Hazel. Dopo aver chiacchierato e cenato con le mie due amiche, ci dirigiamo al Night Club tutte insieme.
"E dimmi." Esordisce Zoey. "Lui ti viene a vedere?"
"Chi?" Domando non capendo.
"Il tipo super sexy." Risponde ovvia.
"Ah lui..." Borbotto. "Sì, ma non sempre."
"Invece viene qui ogni sera che la nostra cara Eva danza." Afferma Hazel, sbucando da dietro le mie spalle.
"Se continui così, giuro che ti seppellisco viva." La fulmino con lo sguardo.
"Così mi ferisci." Si prende gioco di me.
Zoey le batte il cinque, sorridendo. Sono davvero incorreggibili! Ci cambiamo negli appositi camerini per poi entrare in scena. Balliamo, scollegandoci dalla realtà e ridendo tra noi. Questo sentimento di libertà e serenità non dura molto dato che noto tra la folla un volto ormai troppo familiare: Max. Come ha fatto a scoprire dove lavoro? Danzo, ma un senso di irrequietudine ed imbarazzo si fa spazio in me. Per fortuna la coreografia termina subito dopo. Usciamo dalla scena e subito mi catapulto dentro lo stanzino. Mi cambio ed indosso qualcosa di comodo e caldo.
"Dove vai?" Domanda Zoey, vedendomi andar via in tutta fretta.
"Sono esausta e devo tornare a casa." Cerco di essere abbastanza convincente.
"Hazel!" Urla Zoey.
La mia coinquilina esce dal suo camerino e ci guarda interrogative.
"Wow ragazze! Siete già pronte?!" Esclama sorridente.
"Eva vuole tornare a casa ora. Dice che è stanca." Mi indica. "Che si fa?"
"Ev!" Mi richiama Hazel. "È vero quello che ha detto Zoey?"
"Sì. Sono esausta e necessito di una bella e lunga dormita."
Mi scruta ancora un po' per poi tirare un sospiro di sollievo. Si avvicina e pone le sue mani sulle mie spalle. Fa incastrare i nostri sguardi, sperando forse di leggere ciò che mi frulla in testa.
"Qualsiasi cosa avvisami." Dice infine.
"Sì, tu rimarrai qui?" Domando a mia volta.
Si ammutolisce di colpo. Zoey circonda il collo di Hazel con il suo braccio sinistro e sorride contenta.
"Questa sera abbiamo un'uscita a quattro." Afferma la mia amica.
"Anche tu hai il ragazzo?" Chiedo scioccata.
"Qui l'unica santa sei tu." Hazel mi strizza l'occhio per poi battere il cinque a Zoey.
Le saluto, sfrecciando dal locale. Infatti dopo una decina di minuti mi ritrovo a casa. Ho sorpassato Lucyfer e so che me la farà pagare, ma non potevo fare altrimenti. Anche Max era lì e non volevo incontrarlo. Indosso subito il mio pigiama per poi andare in bagno e lavarmi la faccia. Lego i capelli in un alta coda quando sento bussare alla porta. Mi dirigo in salone e mi chiedo chi possa essere a quest'ora. Dallo spioncino non vedo nessuno. Stupidi ragazzi!
Mi giro sui tacchi quando sento un rumore simile a quello della carta quando si strappa. Chino il capo e noto che sto letteralmente schiacciando una lettera. Apro il foglio, diviso a quattro e ripiegato su se stesso, per poi leggerne il contenuto:
Eva, finalmente ti ho trovata.
Devo ammettere che è stato difficile, ma ne è valsa la pena.
Ho notato che hai cambiato persino il tuo cognome.
Impresa ardua da parte tua, ma alla fine è risultata comunque inutile.
Se vuoi che le cose si sistemino, domani mattina alle 10:00 nel mio ufficio.
5° Avenue, Sky Place.
Max Bennet
Rileggo più volte la lettera, sbattendo le palpebre in continuazione. Il cuore batte prepotentemente contro la gabbia toracica, causandomi un leggero dolore, mentre il respiro si blocca. Le mani mi tremano come anche le gambe. Cosa devo fare? Max ha in mente qualcosa e non credo sia nulla di buono. Però è strano il fatto che non abbia ancora contattato la polizia o la mia famiglia. Senz'altro c'è qualcosa sotto. Sicuramente non mi farà nulla di male quindi non resta che presentarsi. Magari riuscirò a convincerlo e capirà. Almeno spero...
Sobbalzo quando un rumore improvviso mi fa voltare. So esattamente di chi si tratta. Nascondo immediatamente la lettera in borsa, ma non faccio in tempo a portarla via con me che Lucyfer si prostra dinanzi a me.
"Cosa vuoi?" Domando.
"Stai parlando seriamente? Ormai è un mese che va avanti questa storia e mi chiedi come mai io sia qui?" Alza un sopracciglio. "Cos'hai dietro di te?"
"Nulla." Azzardo.
"Thysìa non farmi incollerire, non ti conviene."
"Non ho nulla." Ribatto.
Si avvicina a me, ma io non indietreggio dato che dietro di me c'è solo il mobile con la borsa sopra. Incastra il suo sguardo nel mio, ipnotizzandomi con quei suoi pozzi senza fondo. I nasi si sfiorano mentre una sua mano stringe forte il mio fianco quasi come ad imprimere la sua presenza sul mio corpo. Con uno scatto veloce riesce a strapparmi la borsa da dietro la schiena. Maledetto! Mi ha volutamente deconcentrata, conscendo bene cosa mi provoca.
"Allora? Non avevi nulla dietro la schiena, eh?"
"La mia borsa. Non puoi rovistare al suo interno perché..."
"Perché?" Domanda divertito.
"Ci sono cose da donne." Ribatto subito, incrociando le braccia al petto.
"Ah sì?" Lascia cadere la borsa per poi avvicinarsi ancora di più a me.
Pone una sua mano al centro della mia schiena, inviando mille scariche a tutto il mio corpo, mentre con l'altra scosta la maglia, liberando così la clavicola destra. Soffia sulla mia pelle per poi lasciare pochi baci.
"Questa notte non ti farò male." Sussurra prima di sentire le sue zanne nella mia carne.
Stringo i denti per il dolore anche se questa volta non fa poi così tanto male...è quasi sopportabile. Si abbevera di me fino a quando le gambe non mi reggono più e gli occhi si chiudono. L'ultima cosa che ricordo è il viso di Lucyfer e le sue labbra imbrattate della mia linfa vitale. Subito dopo Morfeo mi accoglie nel suo mondo.
Hey guyz come va?
Pronti per Natale? Che ne pensate di questo capitolo?
Un kiss e alla prossima😘😘
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