Salvata dal re degli Inferi

Lucyfer irrompe nella stanza, accompagnato da un boato assordante. Si scaglia subito su Max, stendendolo a terra e tirandogli pugni sul volto. Il ragazzo si ribella, cercando invano di difendersi, aumentando così solo l'ira dell'essere soprannaturale. Dopo pochi secondi il mio ex è privo di sensi ed immerso nel suo stesso sangue.

"Lucyfer fermati!" Grido di fronte all'orrore. "FERMATI!"

Corro verso di lui e lo abbraccio da dietro. Scoppio a piangere contro la sua schiena, sussurrando più dolcemente il suo nome. Si blocca di colpo e rimane in questa posizione per qualche istante. Decido di eliminare il contatto in modo tale da farlo rialzare da terra. Appena incrocio i suoi occhi posso leggere apertamente collera e delusione. Mi afferra per l'avambraccio e mi strattona per le scale.

"Dobbiamo aiutarlo." Affermo tutto d'un fiato.

Continua a camminare senza darmi la benché minima attenzione.

"LUCYFER!"

"Basta!" Urla, voltandosi verso di me. "Se non fossi arrivato in tempo...le sue intenzioni non erano buone."

"Non ho chiesto il tuo aiuto." Mi imbroncio. "E di certo non ti dirò grazie."

"Davvero?" Si gira, osservandomi diritta negli occhi. "Non è ancora troppo tardi. Ti posso riportare lì e far riprendere lui, lasciandovi finalmente soli."

Rabbrividisco a causa di questa sua ultima affermazione, impalandomi come un blocco di marmo. Una lacrima sfugge al mio controllo mentre le gambe diventano molli. Gli si dipinge in volto un sorriso compiaciuto.

"Andiamo." Dice per poi arrivare all'uscita del locale.

La signora anziana ci osserva, scansando volutamente il mio sguardo.

"Chiami un'autombulanza per il ragazzo di sotto. Presumo comunque che sarebbe arrivata ugualmente anche se sicuramente la vittima sarebbe stata la ragazza." Mi indica. "Si dovrebbe vergognare."

Mi afferra nuovamente per il braccio e mi incita a seguirlo. Mi costringe a salire sulla sua BMW grigia per poi sgommare a tutta velocità. Durante il tragitto ho rischiato di vomitare sulla tappezzeria più volte, ma fortunatamente sono riuscita a controllarmi. Parcheggia il veicolo super costoso all'interno di un'enorme villa a più piani. Scende dall'auto e lo stesso faccio io. Si incammina verso le scale.

"Lucyfer."

Si gira di scatto e mi fulmina con lo sguardo.

"Non chiamarmi per nome." Sibila.

"Ok." Sospiro. "Perché siamo qui?"

"Questa è casa mia." Indica l'abitazione dietro le sue spalle. "Ho bisogno di un cambio dato che non posso andare di certo in giro con gli indumenti sporchi di sangue. Inoltre mi devi parecchie spiegazioni."

"Ma..."

"Ma nulla. Tu ora sali e stai buona in salone."

Sbuffo esasperata.

"Intesi?" Rimarca.

"Sì!"

"Bene. Adesso muoviti."

Lo seguo fino all'entrata e rimango sbigottita. È enorme! Il salone è ben arredato con mobili di ultima generazione e finestroni che occupano l'intera parete a muro. C'è una tv a schermo piatto con dinanzi un sofà grigio perla, un tavolino in cristallo, un tappeto beige, una libreria in metallo e mobili color panna. I muri sono decorati con quadri astratti o ritratti di posti incantevoli. Un profumo di menta si intrufola nelle narici, beandomi di questo dolce aroma.

"Non muoverti da qui. Non ci metterò molto." Poi guarda qualcosa, o meglio qualcuno, dietro di me. "Frank!"

Mi volto e noto un signore anziano vestito impeccabilmente di grigio. La barba bianca e un po' lunga gli addolcisce il viso ancora di più. I suoi occhioni verdi mi scrutano sopresi mentre le sue labbra si distendono in un caloroso sorriso.

"Puoi badare tu a lei?" Domanda Lucyfer al maggiordomo.

"Certo, nessun problema."

"Attento. È parecchio curiosa." Afferma prima di salire al piano di sopra.

Sospiro e lentamente mi dirigo verso il sofà. Prima di sedermi osservo il signore in grigio che acconsente al mio gesto. La morbidezza di questo divano è un qualcosa di unico. Ah! Mi sento così bene!

"Posso farle due domande?" Chiedo con gli occhi chiusi.

Avverto un piccolo spostamento d'aria. Apro una palpebra e noto che ora è di fronte a me, in piedi con le spalle ben aperte ed il petto in fuori.

"Può sedersi." Gli sorrido.

"Non so se sia una buona idea." Ammette titubante.

"Sicuramente non ti ucciderà per questo." Roteo gli occhi al cielo. "Poi gli dico che è stata colpa mia però la prego di sedersi. Mi dà fastidio vederla in piedi dritto come un soldato mentre io sono qui seduta comodamente."

"Grazie signorina." Sorride, prendendo posto accanto a me.

"Può chiamarmi Eva."

"D'accordo signorina Eva."

Forse gli risulta difficile dare del tu a qualcuno che conosce appena. Credo che parte di ciò sia dovuto al suo lavoro.

"Cosa voleva chiedermi?" Rompe il silenzio.

"Ecco..." Sospiro. "Da quanto lavora per Lucyfer?"

"Da tanto tempo, ma lui non ricorda molto. Le assicuro però che un bravo ragazzo."

"Sì come no." Sbuffo, incrociando le braccia al petto.

"Forse non lo conosce abbastanza bene come me, ma le assicuro che ne ha passate tante. Ha dovuto subire le cose peggiori e non riuscirei neanche a raccontarle tutto ora dato che brucerei seduta stante."

"Cosa gli è successo? Sicuramente non è sempre stato così." Ribatto, volendo sapere di più.

"Infatti..." Guarda il vuoto con rammarico. "Prima era il migliore, tutti lo amavano e lo volevano accanto. Poi un giorno successe qualcosa che lo scalfì per tutta la vita, ma fortunatamente o sfortunatamente non ricorda molto di quell'avvenimento. Purtroppo da allora cambiò e diventò ciò che è ora."

"Quindi lei sa che lui non è un essere umano?!" Chiedo scioccata.

"Certo, sono pur sempre il suo maggiordomo." Sorride.

"In realtà ha senso sapere di Lucyfer se gli è stato accanto per tanto tempo." Sospiro. "Scusi per la mia poca perspicacia."

"Non si preoccupi. Non è facile essere il re degli Inferi." Dice con pacatezza.

Scatto il piedi, tappandomi la bocca per la sorpresa. Il viso dell'anziano si scurisce tutto d'un tratto per poi tremare leggermente. Alza il capo ed incastra i suoi occhi nei miei. Noto preoccupazione ed ansia. Forse non si è reso conto in tempo della rivelazione che mi ha dato e probabilmente già se ne sta pentendo.

"Hai detto che sapevi che lui era speciale!" Esclama con titubanza.

"Sì." Sussurro ancora sotto shock. "Devo andare."

Prendo le mie cose e mi catapulto fuori dalla villa.

"Aspetti! Aspetti signorina!" Urla.

Corro a più non posso fino a quando non intravedo un taxi. Salgo in tutta fretta. Dopo un quarto d'ora arrivo dinanzi al mio palazzo. Pago la corsa e mi incammino su per le scale. Apro la porta e con mia gran fortuna mi ritrovo Hazel intenta ad urlare contro il telefono. Appena nota la mia presenza si calma e mima di aspettare un secondo. Accenno un sì e mi catapulto in bagno. Faccio una doccia fredda per placare i bollenti spiriti. La testa mi scoppia mentre le lacrime minacciano d'uscire. Scoppio in un pianto liberatorio senza però emettere il minimo rumore. Solo lo scrosciare dell'acqua è udibile all'interno della stanza. Lavo più volte il seno destro come per eliminare la presenza di Max mentre le lacrime continuano a rigarmi il viso. Sapevo che Lucyfer non fosse nomale, ma sospettare fosse il Demonio? Mai! Dopotutto non mi ha uccisa, ma ha stipulato un contratto. So che è stupido detto così, ma credo che almeno per il momento non può porre fine alla mia vita ed in un certo senso lui ne è consapevole. Mi chiedo cosa lo abbia spinto a fare ciò. Mi vesto velocemente, legando i capelli in uno chignon disordinato.

Rivelazione shock eh?😏
Scherzo ovviamente😂😂...come stanno andando le vacanze? Avete ricevuto qualche regalo??

Per quanto riguarda la storia...Cosa mi consigliereste di fare o cambiare?? Un kiss e alla prossima😘

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