Alla pista di pattinaggio

Dopo un quarto d'ora arriviamo finalmente a destinazione. Scendo dall'auto ed osservo Central Park estasiata. So perfettamente che ormai dovrei aver fatto l'abitudine nel vederlo quasi ogni giorno, ma la natura non mi stanca mai. Quando avverto il calore della mano di Lucyfer nella mia, ritorno finalmente alla realtà. Camminiamo dentro il parco sotto le luci soffuse dei lampioni nel più totale silenzio mentre coppie di anziani tornano alle loro case.

"Dove stiamo andando esattamente?" Domando curiosa.

"Tra poco arriviamo."

"Dove?"

"Pazienta ancora un po'."

"Va bene."

Proseguiamo ancora per qualche centinaio di metri fino a quando non ci troviamo dianzi ad un'enorme pista di pattinaggio sul ghiaccio. Strabuzzo gli occhi estasiata mentre in viso mi si dipinge un sorriso sincero. Avverto il respiro caldo di Lucyfer sul mio collo, ma non riesco a staccare gli occhi dalla pista.

"Ti va di pattinare?" Chiede con voce bassa e divertita.

Mi volto di scatto verso di lui ed esclamo:" Ed hai anche il coraggio di domandarlo?!"

"Non si sa mai." Scrolla le spalle.

Ci dirigiamo verso il botteghino e dopo aver pagato, prendiamo i rispettivi pattini. Non riesco ad infilarne neanche uno inoltre ho fatto fuoriuscire tutti fili per poter legare i lacci.

"Ah!" Emetto un sospiro di frustrazione.

"Faccio io." Esordisce Lucyfer per poi chinarsi ed aiutarmi.

Wow! Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe cambiato così tanto? Non comprendo bene il motivo per il quale ora si comporti così con me, ma ne sono felice. Dopo aver terminato l'arduo lavoro, entriamo in pista. Metto il secondo piede sul ghiaccio, perdendo l'equilibrio e cadendo all'indietro. Chiudo gli occhi in attesa dello schianto, ma stranamente non avverto nulla. Apro una palpebra e mi ritrovo il viso di Lucyfer un passo dal mio mentre mi tiene saldamente tra le sue possenti braccia. Arrossisco istantaneamente ed avverto uno strano calore propagarsi in tutto il corpo. Le labbra di Lucyfer sfiorano le mie, procurandomi mille brividi solo grazie a questo piccolo contatto.

"Non hai mai pattinato?" Domanda ad un soffio da me.

"S-sì." Balbetto. "Però non lo faccio da parecchi anni."

Sorride sia con gli occhi che con la bocca. Mi fa alzare con calma ed avvolge il suo braccio destro intorno al mio giro vita, attirandomi di più a sé.

"Ti aiuto io, va bene?"

"Sì, grazie." Lo guardo attentamente. "Mi aiuterai a rialzarmi se mai cadrò?"

"Sempre." Mi sorride rassicurante. "Fidati di me."

Afferro la sua mano e pattiamo l'uno affianco all'altro per un'ora, ridendo e perdendoci negli occhi. I piedi che scivolano in sincronia sull'enorme distesa di ghiaccio, i cuori che battono all'unisono ed i respiri mozzati mentre le mani si cercano ed i corpi reclamo l'appartenenza dell'altro. Alla fine avverto dolori lungo tutte le gambe ed i miei muscoli implorano pietà. Dopo esserci liberati dei pattini ed averli riconsegnati, ci dirigiamo in macchina, sgommando poi a tutta velocità.

"Dove siamo diretti?"

"Sorpresa."

"Sto iniziando ad odiare tutti questi misteri." Sbuffo divertita.

"Sarà, ma almeno così ti tengo sulle spine."

"Può darsi."

Dopo poco Lucyfer parcheggia e mi accompagna di fronte ad un altissimo palazzo con enormi finestroni. Mi incita a prendere l'ascensore ed acconsento curiosa. Arriviamo al quarantaduesimo piano. Le porte in metallo si aprono e rimango stralunata nel trovarmi dinanzi ad un ristorante elegante con i camerieri vestiti come pinguini. Lucyfer mi prende per mano e mi fa accomodare. Osservo bene l'ambiente lussuoso e ne rimango letteralmente sbalordita: lampadari in cristallo, tende di seta raffinata, pavimento in murano, tavoli in legno massiccio e posate placcate in argento. Wow! Un pinguino, o meglio un cameriere, si avvicina a noi.

"Buona sera signori." Afferma con voce atona, lanciandoci uno sguardo schifato.

Probabilmente il nostro vestiario non è il top però non può comportarsi in questo modo con dei clienti o per lo meno squadrarli in questa maniera poco educata.

"Un tavolo per due." Dice Lucyfer senza troppa cortesia.

"Seguitemi."

Arriviamo nell'angolo più nascosto del locale ed il cameriere ci indica la nostra postazione. Ci sediamo l'uno di fronte l'altro e ringraziamo il pinguino che ci lascia i menù. Scelgo attentamente la portata e Lucyfer ordina per entrambi.

"Ti vedo triste." Afferma, facendomi ritornare alla realtà.

"Uhm?" Mi volto.

"Sei strana."

"No, no. Sono solo un po' stanca." Ammetto.

"Sicura che non c'entri nulla riguardo quello che ti ho detto ieri?"

"No! Certo che no!" Esclamo di colpo. "Sono solo un po' spossata, nulla di più."

"D'accordo."

"Posso farti una domanda?" Azzardo.

"Dimmi."

"Perché prima ti comportavi male nei miei confronti?" Vado dritta al punto.

Lucyfer mi guarda sorpreso per poi scoppiare a ridere, tenendosi la pancia tra le mani.

"Non ho detto nulla di divertente!" Mi difendo.

"No, no." Annaspa in cerca di aria. "È buffo."

"Cosa esattamente?"

"La tua domanda. Dovresti chiederti come mai sia così dolce con te ora."

In effetti il suo ragionamento non fa una piega. Accenno un sì e lo incito a proseguire il discorso.

"Sono il re degli Inferi e di certo questo comportamento non mi si addice. Sicuramente se i miei sudditi mi vedrebbero in questo preciso istante, si rifiuterebbero di avermi come sovrano."

"Capisco." Chino il capo.

Con delicatezza afferra il mio mento tra il suo indice e pollice per poi far scontrare i nostri occhi.

"Non so perché io mi comporti in questo modo con te né tanto meno il motivo di questo mio cambio d'indole. Non ho trovato risposte e non credo riuscirò subito nell'intento." Ammette.

Veniamo interrotti dal cameriere di prima che ci porta le nostre ordinazioni. Ceniamo, chiacchierando del più e del meno. Gli racconto alcune cose riguardo la mia vita in particolar modo l'infanzia mentre lui descrive in maniera abbastanza minuziosa e raccapricciante l'aldilà. Lucyfer paga il conto e finalmente usciamo dal ristorante. Camminiamo lungo le vie di New York, stretti nei nostri cappotti con il naso rosso per il freddo ed il cuore che scalpita. Attivato un centro orario, decidiamo che è ora di tornare a casa. Accenno un sì e salgo in automobile. Arriviamo di fronte al palazzo del mio appartamento e Lucyfer accosta.

"Buona notte." Lo saluto, depositando un bacio sfuggente sulle sue labbra perfette.

"Aspetta." Mi tira indietro.

Mi studia con uno sguardo disarmante. Indugia qualche secondo per poi far scontrare le nostre labbra ancora una volta. Il bacio è voglioso e sofferto, voluto ed irruento. Le sue mani ora sono posizionate sulle mie gote arrossate mentre le mie braccia circondano il suo collo e le mie dita si insinuano tra i suoi capelli scuri. Quando entrambi siamo senza fiato, Lucyfer poggia la sua fronte sulla mia, puntando i suoi carboni ardenti nell'oceano tempestoso.

"Domani passo a prenderti alle 20:30."

"Va bene." Dico con il respiro mozzato.

"Porta anche il cambio. Voglio condividere con te l'ultima notte qui prima del mio ritorno."

"D'accordo." Affermo non del tutto sicura.

Dopo poco eliminiamo il piccolo contatto creatosi poco prima. Scendo dall'auto ed il freddo dell'inverno mi travolge completamente, facendomi rabbrividire seduta stante. Salgo le scale e mi chiudo in appartamento con il cuore pronto ad esplodermi in petto e le guance che vanno a fuoco. Mi sento scossa nell'animo, viva forse per la prima volta. Gli occhi si bagnano di felicità mentre il ventre si arrovella ancora di più. Mi alzo ed appendo il cappotto all'appendiabiti, lasciando il cappello di lana sulla mensola. Indosso il mio adorato pigiama e lavo i denti. Busso alla porta della camera della mia amica, ma non ricevo alcuna risposta inoltre la luce è spenta. Probabilmente starà già dormendo. Sbadigliando, ma con il cuore in procinto di correre alla prossima maratona di New York, mi dirigo in camera mia. Mi lancio sul letto a peso morto, rimboccandomi le coperte sin sotto il naso. Sospiro beandomi di questi piccoli attimi di felicità per poi cadere tra le braccia familiari di Morfeo.

Tranquilli ragazzi, il prossimo capitolo sarà l'ultimo sdolcinato poi si tornerà alla cruda realtà. Lo so, sono pienamente consapevole di essere cattiva. Ma cosa volete farci? Sono fatta così.

Detto ciò...vi mando un grande bacio e aspetto i vostri commenti riguardo l'andamento della storia. Ci vediamo al prossimo capitolo.😜😜😜

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