Vecchi amici
Il poliziotto fece accomodare Samantha su una sedia, da un lato di un tavolino di metallo.
«Tra qualche minuto dovrebbe arrivare il detective» la informò il ragazzo, appena prima di chiudere la porta della stanza dietro di sé.
Sam, non appena fu rimasta sola, appoggiò entrambe le gambe sul tavolo, stiracchiandosi.
Non era affatto preoccupata, né turbata, di trovarsi in una centrale di polizia: essere preoccupata e turbata non era nella sua natura.
Scrollò un pò la lunga chioma castana, striata di ciocche di capelli tendenti al ramato, e tirò fuori dalla tasca dei jeans neri un pacchetto di sigarette che appoggiò sul tavolo.
Ne estrasse una con fare annoiato, e si frugò nella tasca della giacca nera, in cerca dell'accendino che portava sempre con sé.
«Merda!» imprecò sottovoce, rendendosi conto che proprio quel giorno doveva averlo dimenticato a casa.
La porta della stanza degli interrogatori si spalancò, lasciando entrare una donna sulla quarantina, dai lunghi capelli biondi e dagli occhi chiari. Teneva sotto un braccio un paio di fascicoli, ed indossava degli attillati jeans blu, con sopra un impermeabile color caramello e una maglia bianca.
L'umore di Samantha cambiò radicalmente, non appena la nuova arrivata si sedette al tavolo, proprio davanti a lei.
«Sono la detective Chloe Decker» si presentò, regalandole un breve sorriso.
L'altra alzò entrambe le sopracciglia:«Mi avevano detto che sarebbe stato un detective ad interrogarmi, non una detective» non che ne fosse dispiaciuta, comunque «Lei lavora qui da molto, Chloe?»
La bionda sbatté le palpebre più volte, raddrizzandosi sulla sedia e schiarendosi la voce:«Da diversi anni» tagliò corto «Ora potremmo passare della sua presenza qui, signorina Clark?»
«Ma certo, tutto quello che vuole» rispose l'altra, mentre nello stesso istante pensava che, se avesse saputo che le detective erano così carine, avrebbe fatto in modo di essere una sospettata per omicidio molto tempo prima.
«Bene» la Detective aprì il fascicolo che aveva portato con sé sul tavolo, dandogli una veloce occhiata «Penso che lei sia a conoscenza della morte del suo ex fidanzato, Nick Errera, avvenuta circa alle undici del ventitré settembre scorso»
«Sì, certo, lo sapevo» la donna si arrotolò piano una ciocca di capelli intorno ad un dito «Mi chiami pure Samantha» aggiunse poi.
La Detective rimase imperturbabile:«Abbiamo sentito qualcuno dei vicini del suo ex fidanzato, e tutti loro ci hanno confermato che vi sentivano spesso litigare. Anche piuttosto violentemente, stando a quanto ci hanno detto»
«È vero» Sam cambiò posizione, togliendo le gambe dal tavolo e sedendosi dritta «Sai, Nick non era proprio un granché, come compagno di vita»
Chloe si lisciò i capelli, riabbassando gli occhi sul fascicolo:«Eppure qui mi risulta che voi due siate stati insieme per quasi due anni»
«Come ho detto, Nick non era granché come compagno di vita, ma non puoi immaginare quanto fosse bravo a letto» replicò l'altra, con molta tranquillità, osservando con attenzione la reazione della bionda.
La Detective, da parte sua, arrossì leggermente, tossicchiando.
«Invece che cosa mi dici di te, Chloe? Sei sposata, fidanzata...hai più di un amante?»
Samantha non vedeva alcun anello sull'anulare della donna, il che la faceva ben sperare riguardo l'esito positivo del suo intento.
«Divorziata» Decker si schiarì la voce, ancora più rossa di prima, e piuttosto imbarazzata dagli sguardi penetranti che le lanciava la ragazza seduta di fronte a lei. Non era una brutta sensazione, ma era inusuale che un sospettato flirtasse in modo tanto evidente. In tutti i suoi anni come detective, non le era mai capitato.
Ma, ad onor del vero, la signorina Clark era davvero affascinante.
Samantha non era bella, almeno non nel senso più stretto della parola. I lineamenti del suo volto, piuttosto decisi e tutt'altro che dolci, non erano particolarmente armoniosi.
Tuttavia, nonostante ella non fosse chiaramente una modella, tutti quelli che la conoscevano erano concordi nell'affermare che ci fosse qualcosa in lei. Forse era il modo in cui parlava o in cui sorrideva, o forse la sua ironia pungente e talvolta provocatoria; fatto stava che Samantha portava in giro con sé una notevole dose di fascino, e la Detective, per quanto si sforzasse di ignorarlo, non ne era immune.
«Divorziata, mh?» ripeté Sam, sporgendosi sul tavolo, mentre i suoi occhi azzurri si accendevano «È fantastico. Davvero fantastico. Perciò che ne dici se finiamo questo interrogatorio, chiariamo il fatto che non ho ucciso nessuno, e poi andiamo a mangiare insieme da qualche parte?»
«Lei è molto gentile» rispose la Detective «Le sono grata per l'invito, ma capisce che non è possibile. Non solo perché non sarebbe affatto un comportamento professionale, ma anche perché è da un po' che sto-»
Fu interrotta dal rumore della porta della stanzetta degli interrogatori che si apriva di colpo, e da un sorridentissimo Lucifer, elegante come sempre, che faceva la sua entrata.
Da quando lui e Chloe si erano baciati, la sera precedente, era al settimo cielo.
«Salve, Detective!» esclamò allegramente, sedendosi al suo fianco.
La bionda gli sorrise, con una luce piuttosto intensa negli occhi.
«Chi non muore si rivede, eh, Luc?!» Samantha fu piuttosto sorpresa di vedere il diavolo, nonché suo vecchio amico, in una stazione di polizia.
Lucifer era ancora più sorpreso di quanto lo fosse lei, di vederla lì.
«Mi sembra di capire che voi due vi conoscete» commentò Chloe, facendo correre lo sguardo tra Lucifer e Samantha.
«Una volta ci conoscevamo» Sam parlò piano, per poi prorompere in un accesso di colpi di tosse piuttosto violenti, che le fecero venire le lacrime agli occhi.
Chloe Decker affilò lo sguardo:«Vado a prenderti dell'acqua» disse, e, prima di uscire dalla stanza, fece un gesto d'avvertimento a Lucifer.
Quando la bionda ebbe chiuso la porta dietro di sé, il diavolo scoppiò a ridere, prorompendo in un lungo applauso:«Complimenti, cara, sei sempre la migliore quando si tratta di bluffare!» si complimentò «Dopo il sottoscritto, ovviamente»
Samantha annuì, piuttosto orgogliosa:«Quindi adesso lavori per la polizia?»
«Sono un consulente civile»
Alla mora venne da ridere, ma si trattenne:«Beh, posso capire il perché tu lo faccia: la detective Chloe sembra una donna intelligente, ed è di certo molto bella. Devo ammettere che c'ho fatto più di un pensierino»
Il diavolo si irrigidì, a quelle parole, iniziando a comprendere ciò che frullava nella testa della sua vecchia amica:«Oh, no! Neanche per sogno!» esclamò «Lei è già impegnata»
«Ma davvero, Lucifer?» Sam alzò le spalle, iniziando a sua volta a comprendere ciò che il suo vecchio amico provava per Chloe «A me ha detto che è divorziata, quindi non vedo quale sia il problema»
Lui deglutì, lisciandosi la giacca color verde acqua:«Il problema è che io e lei siamo...okay, non so bene cosa siamo...Ma ti sarei davvero grato se smettessi di provare a portartela a letto»
«Che c'è, hai paura di non reggere il confronto?» lo stuzzicò la ragazza, oltremodo divertita da quella situazione.
«Non farmi ridere!» sbuffò Lucifer, alzando gli occhi al cielo con finta noncuranza.
Sam si appoggiò allo schienale della sua sedia, incrociando le braccia, e rivolgendo una più approfondita occhiata al diavolo:«Non si tratta solo di sesso, vero? A te importa di lei» realizzò «E molto, anche»
Lucifer strinse le labbra, annuendo piano.
«Satana che viene a farsi una vacanza sulla terra e si innamora di una detective dell'LAPD? Qualcuno dovrebbe farci un film» scherzò Samantha, facendo ridere anche il suo vecchio amico.
Fu così che, quando Chloe tornò con il bicchiere d'acqua in mano, ritrovò quei due intenti a scherzare l'una con l'altro.
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