Un po' di giustificata ansia genitoriale
<<Lucifer, io esco!>> disse Chloe, alzando la voce per assicurarsi che il fidanzato la sentisse dall'altra stanza, mentre finiva di infilarsi le scarpe.
Il diavolo smise di specchiarsi in men che non si dica, uscendo dal bagno e precipitandosi in salotto prima che la Detective potesse chiamare l'ascensore.
<<Dove vai?>> le sussurrò, attirandola a sé e baciandole la pelle appena sotto l'orecchio sinistro.
Era contento di vederla così attiva già di prima mattina - erano appena le sei e mezza - ma non avrebbe avuto nulla in contrario a lasciarla dormire qualche ora in più.
<<Vado a fare un po' di spesa>> replicò la bionda, rivolgendogli un gran sorriso. I capelli le ricadevano in morbide onde fino a metà del petto, il che contribuiva a mettere ancora di più in risalto il suo bel viso dai tratti armoniosi.
<<Stai tranquilla, Chloe: ci penso io>> le accarezzò piano una guancia <<Tanto sono già vestito>>
Lei alzò gli occhi al cielo:<<Oh, ma per favore!>> esclamò, allontanandosi di qualche passo <<Eravamo d'accordo, no? Una settimana tu ed una io! Eppure sono mesi che insisti per andare a fare la spesa al posto mio, e so bene quanto tu odi fare la spesa... Avanti, dimmi qual è il problema>>
Lo sguardo del diavolo si abbassò di riflesso, dal viso della sua Detective all'estivo vestito che indossava, abbellito da una delicata fantasia floreale. In corrispondenza del suo ventre il rigonfiamento era ben visibile, sebbene non ancora particolarmente evidente, dal momento che la gravidanza non era arrivata oltre la fine del quarto mese.
La verità era che Lucifer non aveva solo cercato di impedirle di fare la spesa, da quattro mesi a quella parte, ma anche di fare i lavori di casa, di compiere sforzi di qualunque genere e di stressarsi per il loro lavoro. Si era persino offerto di accompagnare e di andare a riprendere Trixie da scuola, in modo che non toccasse a Chloe.
Qualcuno avrebbe detto che stesse esagerando - Linda, per esempio, glielo diceva di continuo, ma in fin dei conti quando mai le aveva prestato ascolto? - tuttavia l'ex Signore dell'Inferno proprio non riusciva ad impedirsi di essere in apprensione.
Chloe seguì lo sguardo del fidanzato e, inutile dirlo, le ci volle molto poco per avere la conferma di ciò che ovviamente sospettava da tempo.
Sospirò, rassegnata, dal momento che lo conosceva bene, il suo Partner.
Prese una delle sue mani e se la appoggiò tranquillamente sulla pancia, sorridendo nella sua direzione, a mo' di incoraggiamento.
Lucifer non parlò, limitandosi ad accarezzare la piccola Rory da sopra lo svolazzante tessuto del vestito di Chloe.
<<Guarda che non c'è bisogno che tu stia così in ansia>> gli disse soltanto <<E non c'è bisogno che mi tratti come se fossi gravemente malata, e non in condizioni di guidare per dieci minuti fino al centro commerciale>>
<<Sì, Detective, lo so che non sei malata...>>
<<Bene, allora ci rivediamo tra un'oretta>> si alzò sulla punta dei piedi ed appoggiò brevemente le labbra su quelle del diavolo.
Stava già per entrare in ascensore e dirigersi verso la propria auto, ma l'ansia che ribolliva nel petto di Lucifer minacciava di stritolarlo, a quella vista.
<<E se ti accompagnassi?>> le propose, incerto, col fiato corto.
<<Seriamente?!>> Chloe inarcò un sopracciglio castano, incrociando le braccia sotto il seno <<Adesso non posso nemmeno più uscire di casa senza la guardia del corpo?>> lo prese in giro con una leggerezza soltanto apparente.
Luci si passò una mano tra i capelli corvini, scuotendo la testa:<<Non è questo che intendo, Chloe, e tu lo sai bene>> il tono di voce perentorio <<Ma sai anche che ho giurato che l'avrei sempre tenuta al sicuro>> accennò alla sua pancia <<E, visto che lei è per il momento dentro di te, starti vicino è l'unico modo in cui posso assicurarmi che non le succeda niente di male>>
La Detective sbuffò ed alzò di nuovo gli occhi al cielo, ma stavolta con aria più bonaria ed accondiscendente, ben sapendo che il diavolo era sinceramente convinto di quello che diceva.
<<Sto andando al supermercato, sai? Non a combattere in Vietnam!>> tentò di rassicurarlo, scherzosa <<Aurora starà benissimo, vedrai>>
Il diavolo però non si lasciò convincere:<<Ne sono consapevole, ma preferisco di gran lunga restarti vicino comunque. Mi aiuta a non dare d'escandescenze in modo troppo evidente>>
Chloe entrò nell'ascensore dell'attico, ridacchiando a mezza voce.
<<Guarda che sono serio!>> Lucifer scattò in avanti, prima che le porte metalliche si chiudessero davanti a lui <<Maze già non mi sopporta più: giuro che sono settimane che evita le mie chiamate!>>
<<Comprensibile>> commentò la bionda, che in cinque anni di collaborazione non l'aveva mai visto così preoccupato. Nemmeno quando si erano trovati a correre dei veri rischi, e neanche quella volta in cui gli avevano sparato allo stomaco, o quell'altra volta in cui si era preso una coltellata alla spalla pur di risparmiarla a lei.
<<Scusa>> Lucifer fece un respiro profondo, appoggiandosi con la schiena alla parete dell'ascensore discendente <<Proverò a darmi un contegno, d'ora in poi, lo prometto>>
<<Te ne sarei infinitamente riconoscente>> commentò ancora Chloe, sarcastica, appena prima di stringerlo forte tra le braccia.
Il diavolo ricambiò, piegandosi a baciarla in testa, sulla cima dei capelli, con immenso affetto, amore e gratitudine.
Le accarezzò piano la schiena, con entrambe le mani, dalla cima fino al fondo, e viceversa.
<<Ti amo, Chloe Decker>> e si rese conto di averlo detto ad alta voce soltanto quando notò che la Detective aveva alzato gli occhi nei suoi, un radioso sorriso ad illuminarle il viso.
<<Anche io, non sai nem->> mormorò lei, ma la sua risposta fu interrotta dal 'ping' delle poste dell'ascensore che si aprivano.
<<E comunque>> le disse Lucifer, quando si sedette nella macchina grigia della Detective, al posto del passeggiero <<Pensandoci bene ci sono miliardi di cose che potrebbero andare storte>>
Il diavolo si rendeva perfettamente conto di starsi arrampicando sugli specchi, nel disperato tentativo di non scivolare e cadere in modo imbarazzante. Insomma, più di quanto non avesse già fatto.
La Detective gli rivolse una delle sue classiche occhiate poco convinte:<<Tipo cosa?>> replicò in fretta, con tono di sfida.
<<Potreste finire coinvolte in una sparatoria, per esempio>> Lucifer incrociò le braccia, soddisfatto dalla propria risposta <<In quel caso vi sarei molto utile, sia in qualità di diavolo sia in qualità di scudo antiproiettili>>
Da quando aveva scoperto che poteva decidere se essere vulnerabile o meno, la sua vita si era semplificata enormemente.
<<Perché mai dovremmo finire coinvolte in una sparatoria?>>
Il diavolo alzò le spalle, forse incapace di trovare una buona replica a quell'interrogativo in fin dei conti legittimo.
<<Oppure...Qualche terrorista potrebbe decidere di compiere un attentato, proprio mentre fai la spesa>> ormai il diavolo non aveva nemmeno più il coraggio di guardare la guidatrice dell'auto in faccia, avendo preso coscienza del fatto che forse stava esagerando un po'.
In effetti le sue preoccupazioni suonavano stupide, se dette ad alta voce.
<<Un attentato, certo>> Chloe alzò una delle sopracciglia, sempre disegnate alla perfezione <<Immagino che il supermercato sia un obbiettivo a grande rischio di attentati terroristici...>>
A quel punto Lucifer rimase zitto, preferendo rivolgere lo sguardo fuori dal finestrino, piuttosto che continuare a rendersi ridicolo. La Città degli Angeli sfrecciava accanto a loro alla moderata velocità di trenta chilometri orari, ed il bollente Sole di mezza estate si rifletteva sull'asfalto della strada, surriscaldandolo.
<<Spero che la smetterai di essere così iperprotettivo, quando Rory nascerà>> disse Chloe, richiamando la sua attenzione <<Anche se ne dubito>>
Il diavolo rise, scrollando le spalle:<<Tu mi conosci troppo bene, Detective. Sono come un libro aperto, per te>>
<<Anche se devo constatare come la tua valutazione dei rischi lasci un po' a desiderare>> disse Chloe <<Per esempio: hai considerato la possibilità che un virus alieno si diffonda proprio a partire dal supermercato? Per fortuna che ci vieni anche tu, altrimenti sarei veramente spacciata...>>
<<Sei proprio simpatica!>>
<<E se si verificasse una Tempesta Solare?>> continuò Chloe, imperterrita, facendo manovra per parcheggiare a poche centinaia di metri dal supermarket <<E se Amenadiel decidesse che è l'ora di un nuovo Diluvio Universale?!>>
Lucifer uscì dall'automobile ed andò ad aprire lo sportello di Chloe, galante come sua abitudine, la quale però non aveva ancora finito di prenderlo in giro.
<<E se si dovesse aprire una profonda voragine nel bel mezzo del supermercato, come in 2012?!>> esclamò ancora, godendosi l'espressione infastidita ed allo stesso tempo imbarazzata del suo fidanzato.
<<Va bene, va bene: mi arrendo>> disse Lucifer, alzando le mani <<Forse ho leggermente esagerato, ma puoi davvero biasimarmi, dopo tutta la follia del viaggio nel tempo? Ho già rischiato di abbandonare nostra figlia una volta, e farò qualunque cosa in mio potere per assicurarmi di essere presente quando ha bisogno di me. E anche quando non ne ha bisogno>>
Inutile dire che il diavolo aveva odiato il profondo dolore che aveva visto negli occhi di Rory, quando lei aveva viaggiato dal futuro, perché era lo stesso tipo di dolore che aveva provato anche lui, tanto tempo prima. Ed era perciò determinato ad impedire che quello scenario si verificasse, dato che aveva l'opportunità di rifare le cose da zero, e di farle per bene.
Aveva l'opportunità, con il validissimo aiuto di Chloe, di fare della loro figlia una persona migliore di quanto lui non fosse mai stato.
Sarebbe stata come sua madre: sarebbe stata intelligente, e forte, e si sarebbe assicurato che non dimenticasse mai quanto i suoi genitori la amassero.
<<Sono sicura che sarai presente nella sua vita, Lucifer>> gli disse la sua Detective, prendendolo per mano <<Forse anche troppo>>
-
Io che ho sempre immaginato come Lucifer e Chloe si sarebbero comportati se fossero stati insieme ancora un po' più di tempo, e che dovrò purtroppo accontentarmi dell'immaginazione.
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