Un gran buon cuore

Lucifer e la Detective si trovavano sull'ultima scena del crimine che era stata assegnata loro: a quanto pareva, almeno ad una prima analisi degli elementi a loro disposizione, si trattava di un delitto passionale.
La vittima era un uomo bianco sulla cinquantina, tarchiato, con barba e capelli striati di bianco, e al momento si trovava disteso per terra, sulla moquette scura del suo bilocale, con sette proiettili in corpo.
<<Qualcuno si è proprio divertito a giocare al tiro al bersaglio, a quanto pare>> aveva commentato il diavolo solo pochi minuti prima, con la sua classica aria di impertinente strafottenza.
Chloe si era limitata ad alzare gli occhi al cielo: solo perché ora stavano insieme da anni, ed avevano avuto una bellissima figlia insieme, non significava che il loro rapporto professionale fosse cambiato rispetto a prima.
L'unica ad essere davvero cambiata era la signorina Lopez, la quale, da buona fan della loro unione quale indubbiamente era, non mancava mai di emozionarsi quando li vedeva arrivare al lavoro mano nella mano, sorridendosi a vicenda.
<<Il nostro amico, qui, si chiamava Clive Carson>> li informò il medico legale, senza giri di parole <<A giudicare da un'analisi visiva, direi che l'orario della morte risalga a più o meno due o tre ore fa. Il rigor mortis non è completo, come potete osservare dalla muscolatura delle ginocchia e dei gomiti>> ed indicò le articolazioni del cadavere che aveva menzionato, illudendosi che gli altri due avessero compreso cosa intendesse dire.
Lucifer e Chloe si scambiarono un'occhiata d'intesa, sorridendosi, poi la Detective disse:<<Apprezzo davvero molto la tua professionalità, ma temo mi serva una traduzione>>
Il diavolo annuì.
La signorina Lopez allora sorrise, quasi in imbarazzo per aver usato un linguaggio troppo tecnico:<<Il corpo umano adulto, in condizioni atmosferiche non troppo estreme, ci mette circa dodici ore prima di arrivare ad una situazione di completo irrigidimento, ovvero rigor mortis>> spiegò con grande calma <<I primi muscoli ad irrigidirsi, nelle prime ore successive alla morte, sono quelli meno estesi, mentre quelli più estesi vanno incontro ad un processo più lungo. Se osservate bene Clive, noterete che i suoi muscoli facciali, come la mascella, per esempio, appaiono rigidi alla vista, mentre non si può dire lo stesso per le ginocchia ed i gomiti: questo mi porta a concludere che la morte sia relativamente recente>>
<<Grazie, Ella, sei stata esaustiva come sempre>> la lodò Chloe, ed il medico legale si illuminò di gioia.
<<Affascinante>> commentò invece Lucifer, che era arrivato, con gli anni, a nutrire per la signorina Lopez un rispetto ed un affetto tali che spesso stupivano persino lui.
<<La serratura dell'appartamento non è stata forzata né scassinata, perciò è probabile che Clive abbia aperto al suo assassino, oppure che lui o lei avesse una copia della chiave>> continuò la donna, mentre si sistemava la coda di cavallo <<In entrambe le ipotesi, è chiaro che il signor Carson conosceva la persona che lo ha ucciso>>
La Detective annuì, mentre i suoi acuti occhi chiari passavano in rassegna i muri del soggiorno nel quale si trovavano, le cui pareti erano coperte di orribile carta da parati giallognola. Il diavolo pareva invece più concentrato su una bottiglia di Chianti che aveva visto appoggiata sul tavolo, e Chloe ebbe l'impressione che presto avrebbe dovuto dissuaderlo dal "prenderla in prestito", dal momento che tanto al morto "ormai non serve più ".
<<Quindi devo presumere che non abbiamo testimoni, giusto?>> domandò la Detective, ancora intenta a guardarsi intorno per rilevare elementi sospetti <<Neanche qualcuno che abbia sentito dei rumori strani? I vicini, magari>>
La signorina Lopez si strinse nelle spalle, facendo passare la liscia e rosata pelle dei palmi sul tessuto viola della felpa che le ricopriva gli avambracci:<<No, purtroppo non ci sono testimoni>> rispose, ma poi si corresse <<O almeno non ci sono testimoni umani>>
L'attenzione della bionda e del suo consulente civile si focalizzarono su di lei. Le loro espressioni perplesse la invitavano a fornire ulteriori informazioni, proprio come pochi minuti prima avevano fatto riguardo al rigor mortis.
<<Clive Cosner aveva un cucciolo di cane, un piccolo bastardino di nome Oliver>> chiarì il medico legale <<Lo sappiamo da alcune foto che Clive teneva nel portafoglio>>
<<Davvero?>> commentò Chloe.
Non era granché, ma poteva rivelarsi una pista. Sapeva che i cani - soprattutto i bastardini - potevano essere estremamente intelligenti, e non era perciò da escludersi che Oliver, se l'avessero trovato, li conducesse sulla buona strada per la risoluzione del caso.
<<E si può sapere dov'è adesso, questa adorabile palla di pelo?>> Lucifer non era d'altronde famoso per il suo amore per gli animali domestici, soprattutto cani e gatti. Anche se, ad onor del vero, da quando era a contatto con l'umanità aveva imparato ad apprezzarli, almeno in parte, ed in particolar modo se messi a confronto con diverse persone di sua conoscenza.
<<Il cucciolotto si deve essere molto spaventato per gli spari, perché si è andato a nascondere, di là, sotto il letto>> Ella accennò a quella che una volta era stata la camera di Clive <<È quasi mezz'ora che proviamo a tirarlo fuori da lì, ma senza successo. Sarà di certo spaventato a morte, poverino>>
La donna minuta dai capelli corvini si portò entrambe le mani al petto, sospirando di tristezza.
<<Beh, è piuttosto vitale farlo uscire da lì>> osservò Chloe, metodica <<E ci servirà qualcuno che conquisti la sua fiducia, se vogliamo che collabori>>
La signorina Lopez sbuffò, inarcando appena le sopracciglia:<<Conquistare la sua fiducia?! Di certo Mayer e Lanny non ci stanno riuscendo!...Saranno venti minuti che provano a tirarlo fuori di peso...Peggiorano solo la situazione, se volete sentire la mia opinione!>> ed incrociò le braccia sul petto, palesemente contrariata dai metodi che i suoi due colleghi dell'LAPD stavano utilizzando.
I Deckerstar rimasero in silenzio, in attesa che Ella finisse la propria trattazione, dato che era più che ovvio che, nonostante avesse fatto una pausa, avesse altro da dire.
<<Magari potresti lasciare che sia io, a provare. Solo per pochi minuti>> propose il medico legale, rivolta alla sua vecchia amica, nonché capo delle indagini.
<<Tu che ne dici, Luci?>> chiese lei al suo partner, ed il diavolo si limitò a scrollare le spalle. Non ne sapeva granché di animali, lui.
<<Ma certo, fai pure>> alla fine Chloe le diede il via libera, arrivando alla conclusione che, se non fosse riuscita a fare del bene a quel cucciolo di cane, di certo male non avrebbe potuto fargli.
Dubitava che la signorina Lopez sarebbe stata in grado di fare del male ad un essere vivente, pur volendolo.
E infatti non ci volle molto prima che il medico legale uscisse dalla camera da letto con un cucciolotto bianco tra le braccia. Il cagnolino tremava visibilmente, guardandosi in giro con ansia, ma scodinzolava anche.
Con grande disappunto degli agenti Lanny e Mayer, che non erano riusciti in mezz'ora a portare a termine l'impresa che il medico legale aveva compiuto in pochi minuti.
La Detective si era nel frattempo allontanata, per svolgere fino in fondo il suo compito ed andare a parlare con i vicini, nella speranza che potessero fornirle ulteriori indizi utili.
<<Vedo che cel'hai fatta, signorina Lopez>> si complimentò con lei il diavolo, vedendola arrivare con il piccolo Oliver stretto al petto.
I profondi occhi neri del cucciolo - profondi ed incredibilmente espressivi - brillavano di gratitudine, ed erano fissi sul volto della donna che lo teneva in braccio.
Ella sorrise a Lucifer, raggiante, e l'agente Lanny, a qualche metro di distanza, sbuffò rumorosamente.
La signorina Lopez lo ignorò.
<<Chloe sarà felice di saperlo>> disse Lucifer, appoggiando una mano sulla schiena della sua amica.
<<Sai, Lopez, non sei soltanto una donna estremamente intelligente e gentile, ma hai anche un gran buon cuore>> le sussurrò il diavolo, piegandosi leggermente su di lei per non farsi sentire dagli agenti di polizia attorno a loro <<Al giorno d'oggi è una qualità molto meno comune di quanto si potrebbe pensare>> aggiunse poi.
Ella rivolse i suoi occhioni scuri sul volto del consulente civile suo amico, sbattendo un paio di volte le palpebre.
In pochi secondi quegli stessi occhi si fecero lucidi, e la donna si morse il labbro inferiore per trattenere le lacrime.
<<Chiedo scusa>> si affrettò a dire Lucifer, quasi spaventato nel vederla all'improvviso sul punto di piangere <<Era un complimento, il mio: non intendevo in alcun molto ferirti. Il contrario, semmai>> e le porse il fazzoletto di seta che portava ripiegato nel taschino della giacca blu.
Il medico legale scosse la testa, tirando appena su col naso:<<Sto bene, tranquillo>> mormorò a bassa voce <<E grazie>>
Il diavolo aggrottò le sopracciglia scure, interdetto. Le emozioni umane e la loro machiavellica complessità lo confondevano ancora, di quando in quando.
<<Ma allora perché- perché sembri così triste?>> le domandò, sinceramente dispiaciuto di averle causato quella reazione <<Dai l'impressione di essere a tanto così dallo scoppiare a piangere>>
Il medico legale si strinse nelle spalle, per poi asciugarsi gli occhi con le mani:<<Mi fa piacere che tu mi abbia detto una cosa del genere>> gli sorrise con gratitudine <<È bello ricevere dei complimenti sinceri, di tanto in tanto>>
<<Beh, lo sai che per me è un piacere, signorina Lopez>> le rispose <<Ed ho come l'impressione che il tuo nuovo amico, qui, la piccola palla di pelo, sia d'accordo con me>>
Lo sguardo di Ella cadde sul musetto bianco del cagnolino accoccolato contro la sua camicetta nera di jeans, che la guardava con grande aspettativa.
<<E gli animali se ne accorgono, se sei una brava persona>> concluse il diavolo, vedendo la dolcezza con cui il medico legale sorrideva al cane <<Almeno così dicono>>

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Scusate l'aggiornamento lentissimo, ma questo davvero non è un buon momento per me. Nei prossimi giorni proverò a fare di meglio, prometto ❤️

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