Un bacio (e le ulteriori conseguenze)
Eleanor si sentiva un pò come quando, avrà avuto quattro o cinque anni, era caduta da uno scivolo del parchetto davanti casa, precipitando per circa due metri prima di atterrare sull'erba.
Anche in quell'occasione, proprio come adesso, aveva dovuto ripetere ancora e ancora di stare bene, di non essersi fatta niente di grave, nonostante il grosso spavento generale.
Con i paramedici che avevano appena finito di provarle la pressione, seduta su un lettino, avvolta in una di quelle coperte che rilasciavano lentamente calore, proprio accanto ad un'ambulanza, Ele si sentiva quantomeno frastornata.
Doveva aver ripetuto circa una trentina di volte di non avere alcuna ferita, di non aver subito nessun trauma, e che quindi no, non c'era bisogno di portarla all'ospedale.
La ragazza che aveva trovato legata a quella poltrona - si chiamava Michelle, a quanto avesse capito - era stata portata via per ulteriori accertamenti, ma sembrava in buone condizioni.
La cosa che la preoccupava di più, in quell'esatto momento, non era la brutta situazione che aveva appena vissuto, e neanche l'aver scoperto che Luci era il diavolo, ma lo sguardo di ghiaccio della Detective, la quale sembrava avere l'intenzione di incenerirla senza nemmeno sfiorarla.
<<Qualcuno qui può spiegarmi come diavolo è potuto accadere?>> la vista laser di Chloe Decker spaziava da lei al suo partner, seduto nella stessa brandina, il quale si era però liberato della coperta che gli avevano dato i paramedici.
Ele non riuscì a spacciare parola, consapevole che su quel preciso istante si giocava la sua carriera e quindi il suo futuro.
<<Lucifer, qualcosa mi dice che tutto questo non sia nient'altro che una delle tue brillanti idee per risolvere il caso di testa tua!>> esclamò la Detective, incrociando le braccia.
Era vero che Luci ricorresse spesso a modalità alternative per risolvere i casi, ma quella volta lui non c'entrava nulla: era stata una sua idea.
Eleanor temeva di dover raccontare ciò che era davvero accaduto, ma di certo non avrebbe lasciato che qualcun'altro prendesse la colpa al posto suo.
<<Mi dispiace, Detective, davvero>> Lucifer parlò prima che potesse farlo la ragazza <<Non avrei dovuto>>
<<Ma certo!>> Chloe alzò gli occhi al cielo, esasperata <<E fammi indovinare: la signorina Diaz ha provato a dissuaderti dal tuo proposito, ed ovviamente non ci è riuscita, così è dovuta venire con te!>>
<<Mi dispiace tanto>> ripetè il diavolo, rivolgendo uno sguardo di scuse sia alla Detective sia ad Ele, che lo guardava come se fosse un miraggio.
<<Lascia perdere, tanto non cambierai mai...>> Chloe si allontanò a grandi passi, per tornare alla centrale ed assicurarsi di essere lei ad interrogare Lorence, nonostante l'ora tarda.
Eleanor stava ancora guardando Lucifer, senza riuscire a capacitarsi di quello che aveva fatto per lei.
<<Grazie>> sussurrò, con gli occhi umidi <<Davvero: grazie mille...P-Per quello che hai appena fatto. Non avresti dovuto, ma grazie>>
La ragazza era sul punto di commuoversi sul serio, non riuscendo a ricordare l'ultima volta che qualcuno - chiunque - le avesse fatto un così grande favore.
Lucifer forse non se ne rendeva conto, ma, con la sua recita, le aveva probabilmente salvato la carriera.
Il diavolo si alzò con agilità dalla barella, piazzandosi davanti alla poliziotta e accarezzandole piano un ciuffo di capelli castani:<<Detto da quella che era disposta a prendersi un proiettile per me, direi che è la barzelletta più divertente che io abbia mai sentito>> disse.
Ele sorrise, nonostante tutto ciò che aveva passato, e si liberò della coperta per sporgersi in avanti e abbracciare quello che ora sapeva essere il vero diavolo, passandogli le braccia intorno al collo.
Lui la strinse forte tra le braccia, appoggiandole piano le labbra sulla guancia, molto sorpreso che lei fosse disposta a quel tipo di intimità dopo aver scoperto ciò che lui era davvero.
Lucifer credeva di averla spaventata, ma il modo in cui Eleanor sembrava a suo agio tra le sue braccia pareva volergli dare, con sua grande soddisfazione, torto.
Il suo cuore batteva ancora un pò veloce se pensava di aver seriamente rischiato di perderla, meno di mezz'ora prima.
<<Ele, forse dovresti sape->> iniziò a dire lui, ma fu interrotto da una voce maschile che chiamava il nome di Eleanor a gran voce.
Un ragazzo di media altezza, capelli corti e neri ed occhi del medesimo colore scuro, apparve nel campo visivo del diavolo.
<<Mike!>> esclamò la ragazza, a mezza voce, e Lucifer guardò il nuovo arrivato ancora peggio, alzando un sopracciglio.
Il modo in cui quel Mike era vestito - una maglietta aderente a tinta unita e dei jeans scolorati - non poteva che confermare la sua assoluta inutilità.
<<Quando tua madre mi ha chiamato e mi ha detto cos'era successo, giuro che non potevo crederci!>> esclamò il ragazzo, appoggiando entrambe le mani sulle spalle di Eleanor.
La poliziotta aveva passato una pessima serata, ed il pensiero che sua madre continuasse ad insistere perché si rimettesse con quel "santo" del suo ex le faceva ribollire il sangue nelle vene.
Se lo scrollò di dosso con gentilezza, sospirando:<<Mike>> disse <<Questo è Lucifer Morningstar. Lucifer, questo è Mike>>
<<Il suo ragazzo>> aggiunse lui.
<<Il mio ex ragazzo>> lo corresse Ele, senza più sforzarsi di essere gentile con lui.
<<Ehy, amico, ma tu non sei il proprietario del Lux? Quel posto è una vera bomba>> Mike porse la mano al diavolo, cosa che non ebbe altro effetto se non quello di fare innervosire Lucifer ancora di più.
<<Piacere di conoscerti>> aggiunse, e, per quel momento, Luci lo aveva già rinominato mentalmente come "l'ex-fidanzato-la-cui-presenza-non-è-affatto-ben-accetta".
<<Piacere tuo>> replicò il diavolo, beffardo, sperando che il messaggio fosse chiaro ed il tipo si sbrigasse a togliersi di torno.
<<Mi spieghi chi è questo?>> domandò Mike a Eleanor, e lei sbuffò forte, all'limite della sopportazione.
<<Mi spieghi che cazzo ci fai qui? E mi spieghi come mai continui a inviarmi regali ed a chiamarmi?!
Mi spieghi perché dopo tre mesi che ti ho lasciato, per colpa tua, tra l'altro, continui a ronzarmi intorno?!>> Ele saltò giù dal lettino, gli occhi chiari che mandavano lampi, come ogni volta che si arrabbiava.
<<Non scaldarti così, dolcezza: ti ho già detto che sono molto dispiaciuto per quello che ho fatto, ho già chiesto scusa...Che cos'altro dovrei fare?!>>
<<Vai via, Mike!>> Eleanor alzò la voce <<Guarda che non scherzo! Non voglio più vederti!>>
Per una volta non le importava delle persone che avrebbero potuto sentirla.
Il ragazzo alzò le mani, sconfitto:<<Fai come vuoi!>> gridò, mentre si allontanava <<Ma non venire a piangere da me quando il coglione del Lux deciderà di scaricarti!>>
Lucifer si accigliò, notando l'ombra che era passata negli occhi di Ele a quelle parole, ma non potè trattenere un mezzo pensiero soddisfatto, vedendo quel Mike che otteneva quello che si meritava.
La poliziotta tornò a sedersi sul lettino, scuotendo tristemente la testa e riavvolgendosi nella coperta riscaldata.
Luci si affrettò a tornare al suo fianco:<<Tutto a posto?>> le chiese.
Lei gli rivolse un lieve sorriso triste:<<Hai visto anche tu, no? Alcuni direbbero che non ho un gran buon gusto in fatto di relazioni>> sospirò <<E comunque era gentile, all'inizio...Finché non l'ho trovato a letto con una ragazza, e Mike ha provato a farmi credere che non stessero facendo sesso, ma una lezione di un nuovo tipo di yoga che va praticato senza vestiti addosso>>
Lucifer ridacchiò sottovoce:<<Questa non l'aveva mai sentita>> disse, avvolgendo un braccio intorno ai fianchi di lei, attirandola più vicina.
Ele appoggiò la testa su una spalla del diavolo, sospirando, e rimanendo ferma, in silenzio.
Si prese qualche minuto per iniziare a processare tutto ciò che era successo quella sera, e tutto ciò che aveva visto, fatto, provato e detto nelle settimane, anzi, nei mesi precedenti, valutandolo, soppesandolo con attenzione.
Il suo pensiero si soffermò più volte sul fatto che Lucifer, la persona seduta accanto a lei, che la stava abbracciando, era il diavolo.
Ma non poteva pensarci in quel momento, non dopo quello che aveva appena dovuto affrontare.
E comunque, per quel che valeva, Lucifer era sempre Lucifer. La consapevolezza di ciò che era, certamente non cambiava il modo in cui lei lo vedeva, né ciò che provava per lui.
Al resto c'avrebbe pensato, ma con calma.
Il diavolo, da parte sua, guardava gli occhi blu della ragazza che gli stava accanto, ed il suo viso parzialmente illuminato dalla luce dei lampioni, domandandosi come avesse potuto essere tanto stupido da andarsene.
Era conscio di non meritare una seconda opportunità, ma sperava ancora di ottenerne una.
Soltanto una, e stavolta avrebbe fatto le cose per bene, dalla prima all'ultima, se gliene fosse stato dato modo.
<<E quindi?>> sussurrò Ele dopo un pochino.
<<Quindi questo è il punto della storia in cui ti dimostro che posso essere una persona responsabile, e che ho tutta l'intenzione di esserlo>> Lucifer le rivolse un lieve sorriso.
Eleanor scosse piano la testa:<<Non voglio che tu lo faccia>>
<<No?>>
<<No>> rispose la poliziotta <<Non voglio che tu ti senta...in dovere di dimostrarmi qualcosa: non è così. Tu non hai niente da dimostrarmi>>
<<Sai, cara, di solito sarei d'accordo con te, ma visto il mio comportamento a dir poco orribile dell'ultimo mese, voglio poter avere l'occasione di dimostrarti che posso fare molto meglio di così>>
Ele sorrise, rispecchiandosi nei profondi occhi scuri di Luci:<<Permesso accordato>> mormorò, tornando ad appoggiare la testa alla sua spalla.
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