San Lucifer
Lara si rigirò per l'ennesima volta tra le lenzuola, ed il comodo - e sicuramente costosissimo - materasso del letto cedette sotto il suo peso, adattandosi alle forme del suo corpo.
Ancora in dormiveglia, la bionda sbadigliò a fondo, non potendo fare a meno di apprezzare l'estrema morbidezza del cuscino sul quale era adagiata la sua testa.
Per qualche secondo prima di aprire gli occhi castani ebbe persino l'impressione di essersi svegliata in una specie di Paradiso Terrestre extra lusso, perché quello di certo non poteva trattarsi del suo letto.
Si tirò su a sedere con molta lentezza, e d'altronde non è che avesse fretta di andare in nessun posto, né di fare alcunché.
Il reggiseno blu che indossava durante i festeggiamenti sfrenati della sera prima, tenutisi al piano terra del Lux, pendeva pigramente dal comodino accanto al letto. Invece, per quanto riguardava la sua maglietta ed i suoi shorts, dovevano essere finiti da qualche parte sul pavimento.
La ragazza non si sorprese affatto di essere nuda, perché non era certo la prima volta che si risvegliava in quel modo, nel letto di Lucifer Morningstar, dopo una nottata di festa nel nightclub.
Si passò entrambe le mani sul volto, e poi sui lunghi capelli ricci, che avrebbero necessitato di una bella spazzolata il più presto possibile.
Il diavolo, il quale era ironicamente bello come un dio greco, avvolto nella sua vestaglia nera e rossa, stava seduto su una poltrona in pelle proprio di fronte al letto, al momento occupato dalla stilista bionda, nonché sua amica.
<<Ciao, Luc>> disse lei, schiarendosi la gola.
Lui le sorrise:<<Alla buon ora, cara, sono quasi le undici>> la informò <<Allora, preferisci un triplo espresso o alcol, per smaltire la sbornia?>>
Al diavolo davvero non era chiaro come fosse possibile, ma da quando conosceva quella ragazza l'aveva vista ingurgitare più bevande alcoliche di chiunque altro nella storia umana delle bevute.
Lara sbadigliò di nuovo, per poi lasciarsi andare ad una leggera smorfia:<<Dubito di essere nelle condizioni di deglutire qualcosa>>
L'ex Signore dell'Inferno inarcò le sopracciglia:<<Non riesco ancora a capacitarmi della quantità di tequila che hai ingurgitato in così poche ore>> commentò <<Dopo ieri sera è già tanto che tu non ti sia risvegliata all'ospedale>>
<<Hai ragione, mamma, scusami tanto>>
<<All'ospedale o nel letto di qualche sconosciuto>> rettificò il diavolo, ignorando completamente quella battutina.
Lara si tirò il lenzuolo del letto più in su, assicurandosi che la coprisse per bene fino al collo:<<Magari mi risvegliassi nel letto della tua detective Decker...>> mormorò, figurandosi mentalmente la scena.
Aveva visto quella donna soltanto un paio di volte, quando era venuta a fare visita al suo amico, e le due si erano a malapena presentate. Tuttavia, Lara non faceva fatica a dire che ella era il suo tipo ideale. Dubitava seriamente, d'altronde, che Chloe non fosse il tipo di qualcuno.
<<Fingerò di non aver sentito!>> esclamò il diavolo, portandosi alla bocca la sua tazzina di caffè <<Anche se credo che queste parole alimenteranno le mie fantasie per i prossimi millenni>> aggiunse poi.
<<Non ne dubito, Luc>> Lara si alzò dal letto, buttando da parte le lenzuola con cui si era coperta fino a quel momento. Nonostante un po' d'imbarazzo, quella non era di certo la prima volta che il diavolo la vedeva nuda. Maledisse per l'ennesima volta la propria abitudine a sfondarsi di alcol, cosa che la portava puntualmente a sentire caldo e a togliersi i vestiti, per poi buttarli in giro.
Si sentì meglio quando ebbe finito di infilare la biancheria intima, ed apprezzò la reazione di Lucifer, il quale aveva quantomeno finto di non starla fissando, mentre terminava la sua tazzina di espresso.
Fatto ciò, si andò a sedere accanto a lui, su un bracciolo della sua poltrona in pelle italiana.
<<Peccato che non mi ricordo quasi nulla di ieri sera>> disse, passandogli un braccio intorno alle spalle <<Dev'essere stata una festa da sballo>>
<<Sì, lo è stata davvero>> replicò Lucifer, terminato il suo caffè <<Almeno finché tu non sei svenuta, completamente ubriaca, ed io ti ho dovuta - come al solito - portare a letto di peso>>
Lara assunse una falsissima espressione afflitta:<<Grazie, Luc, sei sempre il migliore>> gli appoggiò brevemente la testa sulla spalla <<Dovrebbero farti santo, dopo tutto quello che hai fatto per me negli ultimi mesi>>
<<Senza dubbio, cara>> il Portatore di Luce le sorrise, baciandola sulla fronte.
<<San Lucifer!>> esclamò la ragazza <<Non suona affatto male, sai?>>
Il diavolo fece schioccare la lingua contro il palato, scuotendo la testa in una teatrale dimostrazione di disapprovazione.
Lara era una dei pochi umani che lo conosceva per davvero, e, ad onor del vero, teneva molto a lei. Col passare dei mesi l'affetto che il diavolo provava nei suoi confronti non aveva fatto che crescere, trasformandosi in una vera e propria amicizia.
Perciò non gli pesava affatto prenderei cura di lei quando esagerava con l'alcol - cioè spesso -, né lasciare che dormisse nel suo letto matrimoniale. Preferiva grandemente saperla al sicuro nel proprio attico, insieme a lui, piuttosto che sola da qualunque altra parte, soprattutto se aveva passato la serata a bere.
Aiutare una persona a cui tenesse davvero, invece dei soliti, insignificanti favori che concedeva a perfetti sconosciuti, gli dava una certa scarica d'adrenalina. Lo faceva sentire utile, lo faceva sentire in pace con sé stesso.
<<San Lucifer>> ripeté lui, sovrappensiero <<Hai ragione: non suona affatto male>> e Lara annuì, soddisfatta del gioco di parole che aveva inventato.
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Non so, ma ho scoperto che scrivere dell'affetto di Luci nei confronti di qualcuno per il quale non prova un'attrazione fisica/romantica, mi piace un casino. La trovo una cosa pucciosissima e dolciosa, se capite cosa intendo.
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