Lezioni di anatomia demoniaca
<<Noi due dobbiamo parlare>> le aveva detto la sua fidanzata al cellulare, chiedendole di raggiungerla al The Lighthouse, il loro bar preferito, nonché il luogo dove si erano conosciute.
E Kelly, varcando la porta in legno chiaro del locale, non riusciva ad impedire al suo cervello di pensare all'eventualità che il suo amato demone la volesse lasciare. Sapeva d'altronde che Mazikeen era stata abituata a fare sesso con chiunque le andasse a genio, per eoni interi, e perciò rivolgere la sua attenzione su una sola umana doveva essere stato un cambiamento enorme.
La cacciatrice di taglie, seduta al solito tavolino rotondo ad angolo, adocchiò la sua ragazza, e non riuscì ad impedirsi di sorridere. Era spaventata da ciò che le avrebbe dovuto dire, una volta che la sua amata umana si fosse seduta con lei, ma per il momento era semplicemente felice di poter ammirare i riccioli scuri che le piacevano tanto.
Kelly si accomodò sulla panca, dopo averla baciata velocemente sulle labbra ed essersi tolta il giaccone pesante, sudando freddo.
<<Quindi?>> le tremava la voce, ma decise di andare direttamente al punto. Se il demone aveva deciso di chiudere con lei, voleva saperlo subito. Sarebbe stato inutile provare ad indorare la pillola, o indugiare oltre.
Maze si morse il labbro inferiore, coperto da una leggera mano di rossetto nero, e si strinse nella sua giacca di pelle dello stesso colore, prima di parlare:<<Ormai sono tre mesi che siamo ufficialmente fidanzate...e ti farà forse piacere sapere che non sono affatto stufa di te>>
Kelly tirò un sospiro di sollievo, ritrovando il sorriso:<<Sì, anch'io ti amo>> le sussurrò, e le prese una mano sotto il tavolo.
<<Kelly, dolcezza, devi sapere che io non- sai quanto sono affezionata a te, ma sai anche che sono un demone senz'anima, e che quindi non sarò mai in grado di amarti...Non come vorrei...>>
La cacciatrice di taglie sospirò tristemente, ma iniziò a massaggiare il palmo freddo della sua fidanzata.
<<Oh, Maze, s->> cominciò a dire l'altra, ma dovette fermarsi perché proprio in quel momento un cameriere arrivò al loro tavolo, appoggiando due tazze di cioccolata calda con panna davanti a loro.
Kelly sorrise alla sua fidanzata: quella era una golosissima tradizione di coppia, per loro due.
Mazikeen prese la sua tazza e bevve un sorso di quella bontà, senza smettere di guardare la sua fidanzata con la coda dell'occhio, preoccupata di averla fatta rimanere troppo male.
Il demone si odiava per quello che era. La sua natura demoniaca non l'aveva mai turbata, non prima di allora, ma adesso avrebbe dato qualunque cosa per essere umana, per avere un'anima e poter dare a Kelly l'amore che senza dubbio meritava.
<<Mi dispiace>> mormorò, e lo pensava davvero: non era mai stata così dispiaciuta in tutta la sua esistenza.
<<Non devi dire così>> affermò l'altra, sentendosi terribilmente in dovere di consolarla <<Maze, davvero non m importa se sei un demone, o se non hai un'anima: tu mi piaci per come sei>>
Mazikeen guardò brevemente verso l'alto, nel disperato tentativo di non piangere. A Kelly venne un groppo in gola, notando gli occhi lucidi della ragazza: erano anni che la conosceva, e non l'aveva mai vista così.
Il demone scosse la testa:<<No, tu non capisci- se potessi, se solo ci fosse un modo per n-non essere più un demone, ti giuro che farei di tutto per->> si asciugò una lacrima, con rabbia <<Anche Lucifer dice che non c'è alcun modo in cui potrei...entrare in possesso di un'anima>>
Kelly sospirò, slittando verso di lei sulla panca sulla quale erano sedute, e le passò un braccio intorno alla vita, baciandole piano una guancia:<<Ti ho già detto che non mi importa>>
Mazikeen alzò un sopracciglio, mentre i suoi occhi castani si facevano sempre più umidi:<<Non ti importa che io sia un mostro?!>> esclamò, sottraendosi al suo abbraccio <<Davvero? Perché è questo che sono: un maledetto mostro. Se avessi un'anima, allora sarebbe tutto diverso, ma così io non potrò mai amarti, perché senza un'anima non- finirò per farti del male, Kelly...Questa è la verità. Io torturo le persone, ecco quello che faccio. E n-non so fare altro. Non mi hanno insegnato a fare altro. E, senza un'anima, non potrò mai imparare>>
Il demone sapeva nel profondo della sua non-anima che sarebbe finita così. Avrebbe finito per ferirla, per farla stare male, e non era disposta a lasciare che questo accadesse.
Era egoista, certo, ma non fino al punto da permettere a sé stessa di distruggere la felicità dell'unica persona che avesse mai amato in tutta la sua immortale, inutile eternità di solitudine.
Kelly la riprese tra le braccia, asciugandole le lacrime con le punte delle dita:<<Sai che c'è, amore?>> le sussurrò <<Non credo che tu abbia bisogno di un'anima, per amarmi. Anzi, ne sono assolutamente certa>>
<<Impossibile>> scattò Maze <<Niente anima, niente vere emozioni. È scritto sul contratto>> le appoggiò la testa sulla spalla destra, stringendo le labbra, mentre il suo bellissimo volto si velava della più profonda angoscia.
Non era abituata a sentirsi in quel modo: per milioni di anni aveva visto i dannati torturarsi con le proprie colpe, ma non si era mai messa nei loro panni, non era mai stata lei, quella che si torturava.
Kelly la strinse più forte a sé, appoggiandole un leggero bacio sulla cima della testa, sui capelli neri:<<Le emozioni vengono processate nell'Amigdala, immagino tu lo sappia>>
Il medico che era in lei, nonché i suoi studi universitari, le vennero in aiuto nel momento più opportuno.
<<Mmh?>> mugugnò il demone, girando leggermente il volto per guardarla in faccia.
<<Dico che, clinicamente parlando, le emozioni vengono gestite dall'Amigdala, tesoro mio, non dall'anima>> le spiegò <<Il che significa che non ti serve un'anima, per provare vere emozioni, ma solo un pochino di materia grigia>>
Il demone aggrottò le sopracciglia ben disegnate, chiedendosi se non si trattasse di una battuta:<<L'Amigdala?>> domandò, perplessa.
Kelly si rese conto che probabilmente la sua fidanzata non aveva idea di cosa stesse parlando:<<È una regione del cervello che prende parte all'elaborazione delle emozioni>>
Maze non era convinta:<<Beh, allora io non penso di averla, qualunque cosa sia>>
L'altra alzò gli occhi al cielo, ridacchiando:<<Fidati di me: cel'hai eccome>>
<<Sì, eh? E come fai ad esserne così sicura?>>
<<Sai cos'altro regola l'Amigdala? Le reazioni fisiche collegate alle emozioni forti...In altre parole, penso che tu ne abbia una persino più grande rispetto alla media. Altrimenti come si spiegherebbe la tua fissazione per il sesso?>>
<<Oh>> fece Mazikeen, mentre un sorriso malizioso le si faceva strada sulle labbra <<Allora anche tu dovresti ringraziare la mia Amigdala>>
<<Ma certo, come no>> mormorò Kelly, abbassando la voce per fare in modo che nessuno degli altri avventori del bar la sentisse.
Onestamente la cacciatrice di taglie non era un'esperta d'anatomia del corpo umano, (eccezion fatta per gli organi sessuali, ovviamente) ma se lo diceva la sua fidanzata, poteva anche credere a tutta quella assurda storia dell'Amigdala.
Non solo considerava Kelly la persona più intelligente che avesse mai conosciuto, ma ella lavorava per di più come anestesista, ed aveva quindi un diploma in medicina a perorare le sue affermazioni.
Maze si liberò dalle braccia della sua fidanzata solo per circondarle il volto con le mani, e appoggiare dolcemente le labbra sulle sue, dandole un casto bacio a stampo.
Avrebbe voluto eccedere, e fare ben altro per dimostrarle quanto tenesse a lei, ma sapeva che non apprezzava troppe le effusioni in pubblico.
<<Ti amo>> le sussurrò Kelly, mentre si accoccolava contro il suo petto.
<<E tu sei la mia umana preferita>> ribattè l'altra, accarezzandole una guancia <<Ed è per questo che preferirei evitare che tu muoia congelata>>
Si tolse la giacca di pelle con un movimento aggraziato e gliela appoggiò sulle spalle, per poi riprenderla tra le braccia per riscaldarla.
La sua fidanzata si godette le coccole del demone, che nel frattempo era passata ad accarezzarle i capelli ricci, abbassandosi di tanto in tanto per baciarle la fronte.
A dire il vero, nonostante fuori ci fossero pochi gradi sopra lo zero, Kelly non aveva particolarmente freddo, ma si guardò bene dal dirlo a Maze.
Si sistemò meglio contro l'attillata maglietta di pelle della sua fidanzata, determinata a godersi a pieno quel momento di dolcezza.
Per il demone era raro lasciarsi andare in quel modo, mostrandole il lato più "fragile" della sua personalità, perché era evidente che odiava sentirsi indifesa. Quello di cui però lei non si accorgeva, era il cambiamento radicale che la cacciatrice di taglie compiva, quando le stava vicino.
Tutti i loro amici ne erano sorpresi: Maze si comportava con grandissima attenzione, quando le stava intorno.
E non solo attenzione nei propri modi di fare, per evitare di dire o fare qualcosa che la potesse ferire, ma soprattutto attenzione per i suoi bisogni.
Che Kelly avesse fame, sete, freddo o caldo, oppure semplicemente che fosse giù di morale, c'era da stare pur certi che Mazikeen se ne sarebbe accorta, e si sarebbe fatta in quattro per procurarle ciò di cui necessitava o per risolvere qualunque problema lei avesse.
Probabilmente, se la sua ragazza glielo avesse chiesto, la cacciatrice di taglie avrebbe trovato per lei il Sacro Graal, per poi consegnarglielo su un vassoio d'argento.
<<Pensavo che volessi lasciarmi, sai?>> sussurrò al demone, che nel frattempo continuava a massaggiarle la schiena <<In futuro apprezzerei che tu fossi un pochino più chiara, al telefono, o mi farai venire un infarto, una di queste volte>>
Maze sorrise:<<Farò più attenzione>> le promise <<Voi umani siete così terribilmente fragili>>
Non sprecò nemmeno un minimo di fiato per rassicurarla del fatto che, no, ovviamente non aveva intenzione di lasciarla. Il demone dava per scontato che Kelly lo sapesse.
Ma poi le tornarono in mente i precedenti dolorosi della sua ragazza, che ormai da dieci anni aveva tagliato completamente i ponti con i propri genitori, i quali non l'avevano più trattata nello stesso modo, da quando lei aveva deciso di fare coming out.
Mazikeen non era un'esperta di sentimenti, ma se c'era una cosa che aveva imparato dalla sua amica Linda era che, di solito, le persone che hanno sofferto apprezzano essere rassicurate.
Il demone prese un profondo respiro, dopo aver scelto con minuziosa cura le parole che voleva dire:<<Non lo so se ho un'anima, nonostante tu ne sia così certa, e non so nemmeno se sarò in grado di essere una compagnia decente>> le sussurrò <<Però di una cosa sono assolutamente convinta: anima o no, brava fidanzata o no, ormai non hai più alcuna possibilità di liberarti di me>>
Maze si morse la lingua, dandosi della stupida per non essere riuscita a tirar fuori qualcosa di più romantico, ma per Kelly quelle parole ebbero l'effetto di un impacco di ghiaccio su una botta, e le diedero l'impressione di riprendere fiato dopo una lunghissima apnea subacquea.
<<È una minaccia?>>
<<Perché, avevi forse dei dubbi?>> il demone rise, molto sollevata di essere comunque riuscita a farla sorridere.
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