La rivelazione del millennio
<<Ti aspettavo, tesoro>> la voce profonda di Lucifer le diede il benvenuto, mentre faceva il suo ingresso nell'attico del diavolo. Nonché suo ex futuro marito.
<<Sì, scusami tanto, ma ho trovato un sacco di traffico mentre venivo qui>> lo andò a baciare con passione, stringendolo a sé come non aveva mai fatto prima d'allora.
<<Tutto bene?>> le domandò lui, che, sebbene fosse tutt'altro che contrariato da quel comportamento, si accorse subito di come ci dovesse essere qualcosa che non andava.
Destiny prese un profondo respiro, provando a tenere a mente il consiglio di Daniel, e si sfilò l'anello dal dito.
<<Mi dispiace>> mormorò, allungando la mano verso di lui per restituirglielo. Ciò che lesse nello sguardo del diavolo confermò i suoi peggiori timori: incredulità, paura, sconforto, rassegnazione... Non sopportava di ferirlo, ma sapeva di non avere altra scelta se non quella di essere onesta con la persona che amava.
Luci deglutì a fondo, mentre gli occhi scuri gli si inumidivano. Non capiva come fosse possibile, ma era passato dalla più assoluta felicità al più totale, nero sconforto.
Quando allungò la mano per riprendere l'anello che lei gli porgeva, si accorsero entrambi che tremava. In maniera appena percettibile, ma stava tremando.
<<Ho fatto->> provò a cominciare una frase, ma dovette invece frenarsi per mantenere un minimo di contegno <<È colpa mia- Ho detto o fatto qualcosa di male?>>
Specchiarsi nei fantastici occhi grigi della donna che credeva essere sul punto di diventare sua moglie, e la loro inebriante bellezza, non bastò a lenire la ferita inflitta al suo povero cuore. Aveva davvero creduto - si era stupidamente illuso - che lei amasse e desiderasse rimanere al fianco del diavolo, almeno tanto quanto lui amava e desiderava lei, al suo fianco.
Come aveva potuto essere tanto stupido? Come aveva potuto illudersi così?
<<Che cosa è cambiato?>> gemette sottovoce, col fiato corto e l'impellente desiderio di inginocchiarsi e implorarla di non lasciarlo.
Quella di sposarsi era stata una decisione condivisa, perciò non c'era mai stata nessuna proposta di matrimonio: quella sarebbe stata la prima volta che si inginocchiava davanti a qualcuno, arrivando addirittura a pregarlo, da eoni a quella parte.
<<Mi sono resa conto- Mi sono resa conto che davvero non posso farlo>> balbettò Destiny <<Non posso sposarti, Lucifer. Mi dispiace da morire>>
E il diavolo non avrebbe mai immaginato che così poche parole potessero fare così male. Proprio ora che credeva di essere a tanto così, tanto così, dal raggiungere la felicità, essa gli veniva strappata brutalmente dalle mani.
Quello era un brusco risveglio per il quale nessuno l'aveva preparato. Per il quale nessuno avrebbe potuto prepararlo.
Si morse il labbro inferiore, con rabbia, mentre faceva involontariamente un mezzo passo all'indietro.
L'anello di fidanzamento che ora teneva stretto nel palmo ed il proprio, infilato all'anulare della mano sinistra, gli parevano di colpo pesantissimi. Lo facevano sentire instabile e barcollante; una lacrima gli sfuggì dall'occhio ed iniziò a solcargli la guancia, irrimediabilmente soggetta alla forza di gravità.
<<Mi dispiace, Luc, mi dispiace così tanto>> alla bionda si spezzava il cuore, a vederlo in quelle condizioni per colpa sua. Sapeva quanto il diavolo tenesse a quel matrimonio, l'aveva visto parlarne con grande entusiasmo per giorni e giorni, con uno speciale sfavillio negli occhi color cioccolato, e lei gli stava infrangendo quel sogno senza alcuna pietà.
L'Ex Signore dell'Inferno singhiozzò appena, notando la lista degli invitati al loro matrimonio, che aveva lasciato sul bancone. Un inutile pezzo di carta, oramai.
I suoi occhi lucidi brillavano alla luce della stravagante lampada che pendeva dal soffitto dell'attico, e Destiny avanzò, colmando la minima distanza che Lucifer aveva messo tra di loro, per asciugargli le lacrime che erano riuscite ad arrivare fino alle sue guance.
Il diavolo si godette quel calore, quella così dolce intimità, permettendo a sé stesso di illudersi che fosse reale, che la donna che si trovava davanti lo amasse per davvero, che volesse ancora stare insieme a lui, e non si comportasse così soltanto perché provava pietà per lui.
Raccolse tutto il proprio coraggio, ogni singola briciola, andando a raccattarle negli angoli più scuri e remoti del suo essere, pieni di ragnatele vecchie di decenni, ed infine pose la sua domanda.
<<È quello che sono, il problema. Mi sbaglio, forse?>> sussurrò, a corto di fiato <<Ecco perché vuoi...lasciarmi>>
Credeva davvero di aver trovato qualcuno che lo accettasse e lo amasse per ciò che era, che non lo vedesse come un mostro. Sarebbe stato tanto bello, avere l'onore di sposare qualcuno che lo amava e lo accettava...Lucifer pensò che era stato dall'inizio troppo bello per essere vero, dandosi per l'ennesima volta dell'idiota, per non aver capito prima che sarebbe finita in tragedia.
<<Non devi dire così>> replicò la bionda, con gli occhi lucidi a sua volta <<Sai che non è vero: non sei tu il problema, qui, ma io>>
<<Ma non farmi ridere!>> gridò Lucifer, asciugandosi gli occhi con rabbia <<Davvero credi che mi beva la vecchia scusa del "non sei tu, sono io"?! Mi ritieni così stupido?!>>
<<Non è una scusa, ma la semplice verità. So bene chi sei, e ti amo per quello che sei>> Destiny gli appoggiò le mani sul petto, contro la liscia giacca nera <<Ma, sai, tutta questa storia del matrimonio, dell'organizzazione, del grande evento...Ella che non la smette di mettermi fretta, con le sue pignatte a forma di pene...È solo che non credo di essere pronta. Magari lo sarò, in futuro. O magari no>> fece una breve pausa, trovando il coraggio di incrociare lo sguardo di Lucifer <<Spero non sia troppo da accettare, e mi rendo conto che non mi sto comportando in maniera corretta, nei tuoi->>
Il diavolo non la lasciò continuare, non gliene diede il tempo materiale, perché se la strinse al petto con foga, avviluppandola in un lungo abbraccio.
Rimase fermo, avvolgendola tra le braccia finché non fu in grado di sentire il suo cuore battere, accostato al proprio petto.
<<Quindi non vuoi lasciarmi?>> mormorò, sperando intensamente che fosse così.
Destiny alzò gli occhi nei suoi:<<No, c'ero che no!>> esclamò, e lo fece come se fosse la cosa più ovvia del mondo, perché per lei lo era davvero.
Il diavolo fu allora in grado di tornare a respirare come suo Padre comanda, sul punto di piangere per il sollievo:<<Oh, io credevo che tu->> aveva davvero creduto che lei, restituendogli l'anello di fidanzamento, intendesse lasciarlo per sempre <<Capisco, cosa intendi>> proseguì poi <<E l'ultima cosa che voglio è spingerti a fare qualcosa che non desideri fare, o che ha il solo risultato di farti stressare>>
La bionda non credeva alle proprie orecchie:<<Credevo che non vedessi l'ora che ci sposassimo...ma non mi sembri deluso>> osservò.
<<Certo, non vedevo l'ora che ci sposassimo perché credevo che anche tu non vedessi l'ora!>> aveva ormai l'impressione di galleggiare, tanto si sentiva leggero.
<<Quindi non sei arrabbiato?>> gli domandò lei, che ancora si sentiva in colpa per aver rivisto la propria decisione.
Allora Lucifer si piegò quel tanto che bastava a colmare i venti centimetri d'altezza che li separavano - nonostante lei indossasse anche i tacchi - e appoggiò la fronte alla sua, senza riuscire a smettere di sorriderle.
<<Perché dovrei essere arrabbiato, tesoro? Sono solo felice che tu me ne abbia parlato, prima che fosse troppo tardi>> le baciò velocemente le labbra <<Immagina cosa sarebbe successo se tutto questo fosse venuto fuori il giorno del matrimonio! Uno spettacolo al quale rinuncio volentieri, in tutta onestà>>
Destiny rise, a sua volta sollevata, visto che ora sapeva che per Lucifer non era un problema, il fatto che non volesse sposarlo.
<<Adesso il vero problema sarà dire ad Ella che il matrimonio non si farà più!>> esclamò.
Il diavolo scrollò le spalle:<<Se ne farà una ragione, prima o poi>> la rassicurò <<Ma forse dovremo pensare ad un altro tipo di evento da organizzare, tanto per darle un piccolo contentino>>
<<Sai che sei proprio uno scemo, per essere il diavolo in persona!>> lo prese in giro Destiny, ridendo di cuore.
Lucifer le sistemò i corti ciuffi di capelli dietro le orecchie, prima di sollevarle il volto, perché lo guardasse negli occhi:<<E tu hai comunque accettato di uscire con me!>> replicò, orgoglioso, mentre immagini del loro primo appuntamento gli balenavano in mente.
<<Sì, devo ammettere che è stata una cena piacevole, in fin dei conti...>> scherzò lei, ricordando quanto il diavolo fosse terribilmente in ansia, quella sera.
<<E sai cos'è stato anche più piacevole della cena?>> Lucifer colse la palla al balzo, come suo solito <<Quello che abbiamo fatto insieme dopo la cena>>
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