XXIX

Era così diverso.

Non pensava potesse trattarsi di quella stessa persona a cui era tanto legata.

Eppure sapeva che Touya Todoroki fosse ancora da qualche parte.

"A cosa stai pensando?" 

(T/n) si spostò leggermente, verso Fuyumi, il cui sguardo era concentrato sulla strada di fronte a sé. 

"Scusa per non averti avvisata prima, ha sorpreso anche me come notizia... incredibile il tempismo! Torni a vivere cui e compaiono dei villains!"

"Che coincidenza." commentò distrattamente (T/n) in risposta, mentre i suoi occhi seguivano lo scorrere del paesaggio fuori dal finestrino. Avrebbe voluto pensare ad altro, ma non riusciva a cancellare l'immagine del corvino, ferito da qualche parte, per quei vicoli.

Rivolse la sua attenzione alla figura di Fuyumi. Non avrebbe saputo decifrare i pensieri dell'amica. Le risultava però ovvio che una delle maggiori fonti di preoccupazioni dell'albina fosse dovuto alla propria presenza. Si rendeva conto di quanto la sua situazione fosse complicata eppure continuava a dipendere dalla propria amica. Non si era mai accorta prima di quanto influenzasse particolarmente Fuyumi e Natsuo e quanto, questi ultimi, a loro volta, influenzassero lei.

Forse sarebbe stato meglio allontanarsi. Era ciò che aveva tentato di fare, nonostante il suo allontanamento fosse comunque dovuto da un altro membro della famiglia Todoroki. Si lasciò scappare un sospiro. Lei stessa aveva come iniziato a far parte di quella famiglia, suo malgrado.

Se Fuyumi non fosse venuta a recuperarla, probabilmente sarebbe stata lei stessa a fare ritorno dopo qualche giorno, per solitudine o per evitare di imbattersi nella possibilità di incontrare di nuovo Touya.

"Grazie Fuyumi."

"Non ce n'è bisogno." rispose gentilmente l'albina. "E per cosa mi staresti ringraziando, esattamente?" aggiunse pensierosa.

"Così. In generale. Non c'è una motivazione precisa." commentò vaga la (c/c).

"Capisco." (T/n) notò l'abbozzo di un sorriso sul volto dell'amica. "Come va la caviglia?" aggiunse poi l'albina, con rinnovata preoccupazione. 

"Non fa tanto male." rispose la (c/c). Era una bugia ma non voleva aumentare le responsabilità a cui Fuyumi era già sottoposta. "Dove stiamo andando?" chiese poi sviando l'attenzione dal discorso, benché sapesse già che fosse solo uno il luogo in cui l'albina l'avrebbe accompagnata.

"Stiamo andando a casa."

"Casa?" si ritrovò a ripetere sottovoce (T/n). Quella era davvero la sua casa? Oltreoceano i suoi parenti la stavano ancora aspettando, in luogo che avrebbe definito casa. Dove aveva trascorso buona parte della sua vita. Eppure considerava casa anche la residenza dei Todoroki, dove si trovava circondata da quelle persone che l'avrebbero sempre accolta. 

Quando era ancora bambina non pensava esistesse luogo migliore della loro casa. Quando Shouto era troppo piccolo affinché il padre potesse voler sfruttare il suo quirk, quando Touya era ancora l'orgoglio di Enji e non si rifugiava nella camera di Natsuo, quando Rei era ancora felice della propria famiglia.

(T/n) non si era mai accorta di cosa sarebbe accaduto nell'arco di breve tempo. Di come quei pomeriggi così spensierati avrebbero perso ogni loro colore. Era stato inaspettato il cambiamento dei Todoroki. Un giorno le sembravano una famiglia qualsiasi. Il giorno dopo il figlio maggiore era considerato morto in un incendio, il cui fuoco aveva ridotto in cenere anche le ossa.

"Dove pensavi stessimo andando?" domandò ironicamente Fuyumi.

"A casa?"

"Sono anni che vivi con noi e ancora non la consideri casa?" l'albina sembrava sorpresa. 

(T/n) rimase in silenzio, imbarazzata dalla constatazione dell'amica, che si lasciò scappare un sospiro esasperato.

"Hai ragione... forse, infondo, è anche casa mia." ammise infine (T/n). Il resto del viaggio proseguì in silenzio. Fuyumi non accennò ulteriormente riguardo il motivo che l'aveva spinta, in preda alla preoccupazione, ad andare frettolosamente a recuperare la (c/c). Non parlano di villains che si aggiravano in quei quartieri. Non parlarono più di niente. Forse (T/n) si addormentò dopo circa un quarto d'ora. Le sembrava di non dormire da un'eternità, eppure, nel momento in cui chiuse gli occhi, le tornò in mente la notte precedente. Touya era al suo fianco. Voleva poter rivivere quel ricordo ancora così vivido e custodirlo, fino al momento in cui non lo avrebbe rincontrato nuovamente.

Avrebbe avuto la possibilità di rivederlo? Lo sperava intensamente. Finalmente aveva avuto la dimostrazione che fosse ancora vivo. Non avrebbe lasciato sfumare inutilmente la possibilità di tornare a quei giorni felici. Si rendeva conto che fosse impossibile e che avrebbe dovuto rassegnarsi, ma le bastava anche solo l'ombra di quello che era stato il passato.

"Fuyumi, ti sei mai chiesta come sarebbe andata se Touya fosse ancora qui?" 

(T/n) impiegò qualche secondo prima di rendersi conto di quanto la sua domanda fosse inaspettata. Fuyumi non mostrò la sua sorpresa, continuando a concentrarsi sulla strada.

"Pensavo stessi dormendo." commentò confusa l'albina.

"Stavo ancora pensando a Touya."

Un lampo di tristezza attraversò gli occhi grigi di Fuyumi.

"Non importa quanto ci pensi... Touya non tornerà." 

(T/n) abbassò lo sguardo. Avrebbe voluto dirle la verità, ma sapeva che questo avrebbe sconvolto il precario equilibrio che albergava in quel luogo che chiamava casa.

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