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"Ti sei tinto i capelli?" chiese (T/n), una volta che la bionda seguì l'ordine di Dabi, allontanandosi. "Tutto sommato, ti stanno bene anche così, però ero abituata a vederli rossi... sei nella fase adolescente ribelle?"
Dabi sorrise alle parole della ragazza, nonostante quel minimo movimento gli avesse provocato una fitta di dolore alla spalla ancora sanguinante. "Adolescente ribelle? Penso di avere superato quella fase anni fa."
"Intendi quando sono venuta a sapere della tua improvvisa morte? Ne hai approfittato per scappare e farti una nuova vita?"
"La fuga dell'adolescente ribelle, sì, direi di sì." rispose Dabi, mantenendo sul volto un leggero ghigno. "Non mi meraviglia che tu sia riuscita a trovarmi. Probabilmente eri l'unica persona che non sarei riuscito ad ingannare."
(T/n) sorrise, lusingata dalle parole del ragazzo che un tempo conosceva come 'Touya Todoroki'.
"Immagino tu abbia ricorso alla tua unicità." rifletté il villain.
"Sì e no, diciamo che ho indagato per conto mio..."
La (c/c) preferiva non avvicinarsi al corvino, benché quella ferita la preoccupasse. Non sapeva come avrebbe potuto reagire. Un tempo erano amici ed il fatto che stessero parlando come se non fosse successo nulla tra di loro, senza che lui fosse scomparso ed avesse deciso di diventare un villain, non cambiava il fatto che avrebbe potuto ucciderla se solo lo avesse voluto. Poteva essere un nemico, un amico, una persona che non avrebbe mai più incontrato in vita sua, in ogni caso non avrebbe mai dovuto abbassare la guardia di fronte a quell'individuo circondato da un alone di mistero.
Non aveva idea di quale fosse stato il motivo per cui Touya Todoroki morì. Nessuno glielo spiegò mai. Tutti ignoravano quanto gli fosse accaduto, lasciandosi Touya Todoroki alle spalle, come se non fosse mai esistito. Era morto, per tutti coloro che lo conoscevano. Era morto senza che un corpo venisse sepolto, senza una madre che potesse piangerne la perdita, senza un padre che si curasse di lui. Touya Todoroki era morto in solitudine.
(T/n) riconosceva quegli occhi. Quegli occhi blu che amava osservare fin da quando era bambina, dal giorno in cui per la prima volta conobbe Touya Todoroki. Il giorno in cui si trasferì in Giappone, un luogo completamente diverso da quello in cui era cresciuta. Aveva nove anni e non riusciva a capire una sola parola di giapponese. Touya Todoroki le si avvicinò durante la pausa pranzo e le tese la mano. Ci vollero giorni, mesi, anni, prima che (T/n) riuscisse a comunicare bene con quello che era ormai il suo migliore amico.
Il loro rapporto venne distrutto in una sola notte. Dopo quel giorno, (T/n) non ebbe più notizie del suo migliore amico, di cui venne a sapere la sorte da Fuyumi, a cui era molto legata.
Eppure era ancora vivo, di fronte a lei, con i capelli tinti di nero, ustioni che lo rendevano irriconoscibile, una fedina penale sporca, agganci con il mondo criminale. I suoi blu erano rimasti li stessi dell'ultima volta che lo aveva visto in vita. Spenti. Come quelli di un morto.
"Quindi il tuo nome adesso è Dabi?" chiese (T/n), senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Dabi annuì.
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