IX
"Guarda un po' chi abbiamo qui..." esclamò la ragazza bionda, facendo qualche passo in avanti. Dabi, al contrario, non si mosse, a causa della ferita alla spalla. "Lo sai che ascoltare le conversazioni altrui è sbagliato?"
"In realtà, non ho ascoltato nulla." rispose (T/n), cercando di alzarsi in piedi, prima che la villains fosse abbastanza vicina da impedirle di fuggire. Sfortunatamente, un dolore lancinante alla caviglia non le permise di attuare la fuga. Nuovamente, maledisse Shouto ed il suo pessimo tempismo.
"Toga, lasciala stare, non abbiamo tempo da perdere." il corvino parlò, e per la prima volta dopo anni, (T/n) poté nuovamente sentire la sua voce. Era cambiato notevolmente. Non si trattava più del ragazzino gentile e fragile con cui aveva stretto amicizia in passato.
"Dabi! Sei così fastidioso, voglio divertirmi un po'!" si lamento la ragazza a cui Dabi si era riferito con il nome di Toga.
"Ti ho detto che non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo rientrare immediatamente." esclamò Dabi. Il suo tono di voce non ammetteva repliche. Era deciso e duro. (T/n) sentì un brivido percorrerle la spina dorsale. Dabi era decisamente inquietante. La bionda non era da meno, nei suoi occhi dalle sfumature gialle, (T/n) riusciva a scorgere una dose esagerata di follia ed insanità. La League of Villains era a dir poco spaventosa.
(T/n) deglutì, tentando nuovamente di alzarsi in piedi e riuscendosi faticosamente, ignorando la rinnovata fitta di dolore, provocata dalla storta alla caviglia.
Una volta riuscita nel suo intento, per evitare di cadere, si appoggiò alla parete. Non sarebbe riuscita a scappare, anche provandoci, la bionda l'avrebbe raggiunta senza problemi.
Cercò di racimolare quanto più coraggio possibile, voleva apparire fiduciosa, così che i due villains credessero che la (c/c) potesse avere un asso nella manica, in modo che non la attaccassero, o per lo meno, cosicché riuscisse a guadagnare un po' di tempo, in attesa che qualche passante identificasse i criminali e chiedesse aiuto agli Eroi.
"Sei quello che chiamano 'Dabi', vero?" domandò, riferendosi al ragazzo ancora alle spalle di Toga.
"Sono io, perché, vuoi un autografo?" rispose sarcasticamente il corvino.
"No, però so delle cose sul tuo conto e vorrei discuterne, se è possibile..." spiegò (T/n), attirando l'attenzione di Dabi. "Se vuoi possiamo parlarne anche in compagnia della tua amica, però penso si tratti di faccende personali..."
Il viso impassibile di Dabi mutò espressione. (T/n) non avrebbe saputo dire di che emozione si trattasse. Sicuramente era riuscita a guadagnare del tempo, ma non sapeva quanto sarebbe stato difficile lasciarsi alle spalle i due ricercati.
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