III
"Stai bene?"
(T/n) cercò di alzarsi dal letto su cui era sdraiata. L'azione le venne però impedita da un improvviso capogiro.
"Sì, Fuyumi, adesso sì. Grazie per la pazienza."
La ragazza non era convinta.
"La tua unicità è proprio problematica, a quanto pare. C'è una cosa che però non capisco."
"Solo una? Ce ne sono tante che non capisco riguardo la mia unicità! Posso comunque provare a risponderti..."
"Perché mio fratello ti fa soffrire così tanto?"
"Avrei una teoria... forse è là fuori, da qualche parte, cosa ne pensi? Perché, altrimenti, i miei sogni premonitori dovrebbero essere così... così... non so che termine usare!"
"Esaurienti? Ingombranti? Ripetitivi?"
"Vanno bene tutte e tre."
Fuyumi si tolse gli occhiali per controllare che le lenti fossero pulite.
"Spero davvero che tu abbia ragione, (T/n), vorrei davvero che Touya fosse ancora vivo... gli ero molto legata."
"Quando eravamo piccoli mi parlava spesso della sua 'cara sorellona Fuyumi'! Me lo ricordo come se fosse ieri!"
"Non hai idea di quanto darei per vederlo un'altra volta, vorrei sapere come sta. Immagino sia lo stesso per te."
"Sì... Fuyumi?"
La figlia di Endeavor inclinò la testa in risposta.
"Nel caso fosse fuori, da qualche parte, ti prometto che te lo porterò!"
(T/n) le fece il pollice in su con la mano. Accompagnò il gesto con un sorriso.
"Mi renderesti davvero felice... renderesti felici anche la mamma e Natsuo... se mai avessi bisogno di aiuto, conta su di me!"
"Scordatelo! In questi anni sono stata una seccatura e continuerò a esserlo! Grazie per sopportarmi... e sopportarmi tutti i giorni, sei un vero tesoro!"
"Sei la persona più insopportabile che io conosca, (T/n), eppure resterai sempre la mia migliore amica!"
(T/n) sbadigliò.
"Che ore sono?" Chiese rendendosi conto di aver probabilmente dormito tutta la giornata.
Fuyumi guardò l'orologio che aveva al polso.
"Mezzanotte meno un quarto..."
"Davvero?! Non ti trattengo oltre! Vai a dormire!"
"Mi auguro tu faccia lo stesso!" Esclamò Fuyumi in risposta assumendo un'aria autoritaria e incrociando le braccia.
(T/n) aspettò che l'amica lasciò la stanza. Quando sentì il rumore dei passi scomparire, scese dal letto.
Rabbrividì al contatto dei piedi scalzi con il freddo del pavimento.
Tentando di fare più silenziosamente possibile, aprì la finestra.
L'aria fresca le spettinò i capelli già disordinati di natura.
Si appoggiò allo stipite della finestra.
C'era la luna piena.
Fissava il satellite in silenzio. Avrebbe voluto dire tante parole che sperava potessero raggiungere il ragazzo che occupava i suoi pensieri.
"Se sapessero che tento di parlare alla luna, penserebbero che io sia completamente pazza."
I know you're somewhere out there,
Somewhere far away,
I want you back,
They say I've gone mad,
But they don't know what I know,
'Cause when the sun goes down,
Someone's talking back,
At night, when the stars light up my room,
I sit by miself,
Talking to the moon,
Try to get to you,
In hopes you're on the other side,
Talking to the moon,
Or am I a fool, who sits alone, talking to the moon?
Do you ever hear me calling?
'Cause every night I'm talking to the moon,
Trying to get to you
In hopes you're on the other side,
Talking to the moon,
Or am I a fool, who sits alone, talking to the moon?
I know you're somewhere out there,
Somewhere far away.
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