Buon... ...compleanno
Carola
Ufficialmente 24enne! Poiché mia madre mi ha partorita alle quattro del mattino, mi sveglio già con un anno in più sulle spalle rispetto a ieri. Mentre mi cucinavo i waffles, leggevo i vari messaggi che mi erano arrivati. Aurora e Claudio erano sul divano, ma non mi fecero gli auguri, probabilmente non sapevano neppure del mio compleanno.
Mamma❤️
Oggi sono 24 anni che la vita mi ha dato la mia gioia più grande... te! Buon compleanno figlia mia 😘😘😘
Sorrisi al solito messaggio filosofico di mamma e la ringraziai.
Papà❤️
Auguri principessina mia👍🏻👍🏻
Di💙
Auguri sorellina, ci vediamo stasera❤️
Gaia💗
Buon compleanno amica mia del cuore!!!💗💗💗
Link: storia Instagram di @gaiaavilla
Tess💚
Auguri cognatina mia🥰🥰
Giulss🍸
Buon compleanno figona 24enne😉😉
Mandy💜
Auguri Caaaa
Henrikh
Buon compleanno Rumenigge! Oggi sono...
Immagine
Sorrisi quando vidi l'immagine che mi aveva inviato Michele. Era una foto di Christian Eriksen di spalle, con il suo numero di maglia -il 24- in bella vista. Adoravo questo tipo di auguri personalizzati.
Purtroppo però, dovetti vestirmi per andare in università. Avevo una delle mie ultime lezioni. Poi avrei avuto solo esami su esami, per un percorso in discesa che mi avrebbe portata alla laurea. O almeno, si spera in discesa.
Finite le lezioni, era ora di pranzo. Mio fratello aveva insistito per pranzare con lui e Tessa, perciò li raggiunsi in un ristorante vicino al Castello. Quando arrivai, saltai quasi in braccio a Diego. Poi passai a salutare Tessa. Entrambi mi fecero gli auguri e mi aggiornarono sulla loro vita nel capoluogo emiliano.
Alla fine io tornai a casa e loro in albergo. Mi dava tanto fastidio che non potessi ospitarli da me. Quell'orco del mio coinquilino era a lezione, mentre la viziatella ci aveva avvisati che sarebbe stata via per il pomeriggio e la serata, perciò potevo concedermi un bagno caldo e rilassante.
Qualche ora dopo, ero nel bar di Giulio. Aveva allestito in un angolo per la mia festa. Per prima arrivò Gaia, accompagnata da Lorenzo. Lui mi diede un regalo. Poi arrivò Amanda, con la quale ci fu una serie di aggiornamenti seguiti da ricordi del passato e infine del buon gossip che non guasta mai.
Arrivarono Diego e Tessa, consegnandomi due regali differenti, e infine, arrivò Michele. Che dire, era bello da mozzare il fiato, con una jeans e una camicia blu scuro che decisamente non si abbinava con il chiaro travolgente dei suoi occhi.
-Ciao Henrikh- lo salutai, andandogli incontro.
-Ciao Heinz- disse lui -buon compleanno- mi porse una busta della Primark.
Giulio ordinò ai baristi di servirci dei drink, e poi mi costrinsero ad aprire i regali. Quello di Lorenzo era un gloss di Dior, sicuramente preso su consiglio di Gaia.
Tessa mi aveva preso una collana di perle nere veramente particolare. L'avrei indossata spesso. Amanda mi aveva regalato una cintura della casa di moda dove lavorava. Mi aveva ripetuto più volte che era la sua preferita.
Poi aprii quello che aveva portato Diego. Sul bigliettino c'era però scritto "buon compleanno Carolina, da mamma, papà, Diego e Gaia". Era un regalo comune, e capii il perché solo quando aprii lo scatolino.
-Mi avete regalato l'iPhone nuovo?!- esclamai.
-Il tuo telefono era diventato un catorcio- rispose Gaia.
-Ha insistito mamma- disse Diego.
Girai il telefono: era azzurro, come lo volevo io. Feci attenzione a rimetterlo nella scatola: lo avrei configurato più tardi a casa. Poi afferrai quello di Michele.
-Spero ti piaccia- commentò lui.
E quando mi aspettavo un maglione o chissà quale altro indumento dentro a quella busta, un'altra busta dell'Inter Store mi sorprese. Feci una faccia stranita, e lui mi sorrise.
Spacchettai la busta, e si rivelò essere la cover dell'Inter adatta al mio telefono nuovo. Tra l'altro come l'avevo sempre desiderata, maglia away, solo con lo stemma.
-Sapevi che la volevo- contestai. -Ma come sapevi del telefono nuovo?- chiesi. Lui guardò Gaia che fece un ghigno.
-Aprila- mi "ordinò" Michele.
Quando tolsi la protezione in polistirolo della cover, ne uscì un bigliettino, che mi cadde sulle ginocchia. Quando lo aprii, mi resi conto che si trattava di un biglietto. Un biglietto da stadio. Un biglietto per Inter-Roma.
Guardai Michele che continuava a sorridermi da quando era arrivato.
-Come hai fatto?!- esclamai, per l'ennesima volta stupita.
-Poi te lo spiego- mi rispose.
Michele
Carola era bella da mozzare il fiato. Indossava un vestito nero che le calzava a pennello, e degli stivali neri col tacco. Più la guardavo e più non potevo fare a meno di continuare a farlo. Il momento più bello era stato vedere i suoi occhi verdi illuminarsi alla vista del biglietto per Inter-Roma.
Avevo persino parlato con suo fratello. Mi si era avvicinato mentre prendevo un drink al bancone.
-Quindi tu sei Michele? Mia sorella mi ha parlato di te, vi siete conosciuti a San Siro, giusto?- domandò.
-Sì e sì- dissi io, porgendogli la mano.
-Diego- si presentò.
-Come Simeone- piegai la testa.
-Che chiacchierona- commentò, alludendo a Carola. Risi mentre sorseggiavo il mio drink.
-Sei interista, punto a favore- affermò.
-Anche per te-.
Continuammo a parlare, principalmente della nostra squadra del cuore, poiché non avevamo molti argomenti. Ci eravamo appena conosciuti.
Il tempo volò molto velocemente. Qualcuno iniziò ad andare via, qualcuno no. Poi guardai l'orario: 00.20. L'indomani sarei dovuto andare a lavoro. Mi avvicinai a Carola.
-Io devo andare- sussurrai.
-Ti accompagno fuori- disse lei. Io presi il cappotto, salutai e uscii, seguito da lei.
-Rientra, fa freddo- le dissi. Non aveva nulla addosso.
-Grazie mille- affermò, cogliendomi di sorpresa. -Per i regali e per essere venuto-.
-Figurati- risposi. -Un mio amico abbonato aveva confermato il posto ma poi ha avuto un contrattempo. Perciò verrai al posto suo-.
-Dov'è il posto?- chiese.
-Accanto a me e Fabio- sorrisi. E lei sorrise. Poi mi ricordai di una cosa. Affondai la mano nella tasta del giubbotto, e le porsi un fischietto blu.
-Questo è per te, per la partita- glielo porsi.
-Dobbiamo fischiare Lukaku insieme- sorrise.
-Ancora buon...- feci per finire la frase, ma venni interrotto da un gesto di Carola: mi abbracciò.
Le sue braccia erano intorno al mio collo. Le mie mani dietro alla sua schiena. Sentivo il suo respiro, il suo profumo, e il suo battito. Mi sentivo vivo.
-...compleanno- finii la frase.
Non so quanto durò quell'abbraccio, ma mi staccai quando mi accorsi che Carola stava tremando dal freddo.
-Entra- le "ordinai".
-Va bene- rispose. Si diresse verso la porta del locale. Poi si girò.
-Cuore o testa?- la domanda del giorno.
-Cuore, e tu?-.
-Cuore-.
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