Stai Lontana da Albus
Capitolo Decimo
Scorpius nonostante conoscesse il suo amico Albus da moltissimo tempo, continuava a non capire molte cose di lui.
Come mai non gli aveva mai parlato di quella sua cugina dagli occhi verdi? Oppure come mai ne era così attaccato da non volerla lasciare sola? Perché lei non aveva ancora spiccato parola con nessuno all'interno della scuola? Beh a parte durante l'ora di Lumacorno.
Tutte queste domande e neanche una risposta lo stavano facendo andare su tutte le furie.
Come poteva quella Cosetta dai capelli rossi portare un tale scompiglio nella vita scolastica che si era creato in quegli anni, in meno di due mesi?
Stava camminando per i corridoi come un forsennato. Era come se avesse un diavolo per capello.
Albus era stato il suo primo amico da quando era arrivato ad Hogwarts, l'unico che non si era lasciato influenzare dalle maldicenze sui Malfoy e sopratutto, all'inizio quando giravano insieme si erano propagate voci che lo riguaardavano e lo mettevano sotto una luce totalmente diversa. Ed eppure Severus era un bravo ragazzo e non si era lasciato ostacolare nemmeno da quello, anzi gli aveva fatto la "promessa solenne" come gli piaceva chiamarla.
Consisteva nel fatto che loro due sarebbero stati come fratelli fino alla fine della scuola, ed una volta fuori avrebbero dovuto mantenere i contatti l'uno con l'altro. Anche quando era stato in difficoltà Potter lo aveva aiutato a rialzarsi e farsi forza. Nonostante a volte fossero arrabbiati l'uno con l'altro ciò non aveva influito minimamente su quello che era il loro rapporto. Albus Severus Potter era il migliore amico che avrebbe mai potuto desiderare. Ed esattamente per questo non voleva che una testa rossa lo allontanasse e rovinasse quel rapporto.
Aveva camminato per così tanto tempo e senza una meta precisa che adesso i piedi gli dolevano e per sua fortuna si trovava proprio nei giardini della scuola. Mentre si stava dirigendo verso un albero notò la chioma rossa che aveva scaturito in lui la rabbia che lo aveva sopraffatto pochi istanti prima. Ignorando i piedi doloranti le si avvicinò a grandi falcate e non appena le fu dietro si appoggiò al tronco del Salice piangente e la chiamò. Forse dentro sperava di intimidirla ma quando lei si girò con fare tranquillo come se avesse saputo da subito che lui era in quel posto, lo infastidì. Di solito quando faceva così con Albus, lui si spaventava a morte oppure, quando si divertiva ad arrivare alle spalle delle ragazze per poi sussurrare qualcosa alle loro orecchie, tutte sussultavano dapprima spaventate, e dopodiché quando si giravano a guardarlo lo riconoscevano e gli buttavano le braccia al collo.
Ma perché con lei doveva prendere tutto un piega così diversa?
La guardò in faccia per un breve periodo. Era anche una bella ragazza se non fosse stato per il semplice fatto che era sempre un mezzo ai coglioni.
Distogliendo l'attenzione da quei pensieri le si posizionò davanti ed inizió a parlarle in modo calmo ma autoritario.
《Si può sapere perché devi stare sempre con Albus? Non sai che anche lui ha una vita sociale?》
Lei continuò a leggere il suo libro senza guardare il suo interlocutore, dando così un grande fastidio a Scorpius che cercava di capire come attirare la sua attenzione.
《Non puoi obbligarlo con chissà quale magia a seguirti come un cagnolino》
Il ragazzo Bambola non sapeva però che anche se la rossa sembrava leggere in realtà stava prestando grande attenzione a ciò che lui le stava dicendo.
《Ti conviene stargli lontana se non vuoi cacciati nei guai, intesi Weasley?》pronunciò il suo cognome "Weasley" come se fosse stata la cosa più schifosa del mondo e la guardò con talmente tanto disprezzo che una qualunque persona si sarebbe sentita male, ma lei no. A lei sembrava non importare nulla di come le aveva parlato il ragazzo, come l'aveva guardata, come aveva pronunciato il suo cognome.
Tutte cose futili e senza alcuna importanza.
Distolse lo sguardo dal libro e lo puntò dritto negli occhi di Scorpius.
Il biondo notò subito una cosa particolare negli occhi verde spento di lei. Indifferenza forse? No non era così, era qualcosa di molto, molto più oscuro ed eppure ancora non riusciva a spiegarsi cosa. Mentre questi pensieri si facevano largo nella sua testa quella ragazza si era spostata ed aveva messo nella borsa le sue cose per poi allontanarsi da quel ragazzo.
Dopo quell'incontro così strano, così... così diverso da qualunque incontro avesse mai fatto era certo di una cosa. Quella ragazza aveva un non si sa ché di sospetto. E di certo lui non avrebbe lasciato che il suo migliore amico Albus venisse danneggiato da quella sua cugina.
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