Sotto l'ombrello
Capitolo Ventitreesimo
Rose ancora una volta si svegliò in quella villa maestosa dopo aver sognato eventi incredibili, che pensava di poter immaginare solamente durante la lettura di un buon libro. Le sembrava quasi che quella villa stesse riaccendendo in lei uno spirito che non ricordava di avere, quello creativo e, quella parte bambinesca che pensava di aver lasciato nella sua infanzia.
Non capiva come mai in quel posto riuscisse a dormire così pacificamente da arrivare perfino in ritardo per la colazione, anche se ogni volta che scendeva quelle scale ed arrivava nella sala da pranzo ciò che l'attendeva era la vista di una famiglia unita e felice, esattamente ciò che a lei era mancato durante gli anni passati siccome era rimasta nel centro psichiatrico per diverso tempo. Ma quella vista era stata dolorosa solamente il primo giorno, quando l'aveva messa a confronto con la sua situazione, mentre nei giorni successivi era come se lei stessa fosse entrata a far parte di quella famiglia.
Era il quarto giorno che si trovava con loro e aveva notato quanto fosse piacevole stare in loro compagnia. Le conversazioni che facevano ogni tanto erano perfino cose private, intime o riguardanti il passato o futuro. Quel genere di conversazione che non faresti davanti ad una persona di cui non ti fidi o che consideri estranea al tuo nucleo familiare. Anzi, spesso e volentieri parlavano di queste cose e tiravano fuori eventi imbarazzanti del piccolo Scorpius, che per la vergogna una volta si era andato a nascondere in bagno pur di non sentire la madre che raccontava alla rossa il suo passato buio. Rose finalmente si sentiva parte di qualcosa, qualcosa di caldo solare che la faceva sorridere più spesso.
Le sue espressioni facciali infatti più passava il tempo più risultavano evidenti ai membri della famiglia Malfoy, e che per questo motivo stavano tentando di farla sentire a suo agio. Vederla sorridere era una vittoria senza prezzo, di cui tutti potevano beneficiare.
La rossa era sempre più sicura di aver preso la decisione giusta andando a stare per le vacanze da loro, anche perchè se fosse stata alla Tana, nonostante fosse un posto avente i suoi veri membri familiari, era allo stesso tempo il posto in cui si sentiva meno a suo agio in assoluto. In quel luogo le uniche persone che la consideravano erano lo zio George, la zia Ginny e suo marito, Albus, suo fratello ed i suoi genitori. Mentre tutti gli altri la guardavano con sospetto, la evitavano, giudicavano o deridevano. Essere una famiglia non significava necessariamente avere dei legami di sangue oppure avere una persona che li potesse unire, il che era evidente.
《Oggi, Astoria ed io pensavamo di fare delle attività tutti insieme》Draco li guardò sperando che l'idea non li facesse disperare.
《Cosa ne direste di giocare a "Nascondino Fatato"?》la rossa conosceva il gioco "nascondino" ma non aveva mai sentito parlare di quella variante quindi li guardò interrogativa.
《Il gioco si struttura allo stesso modo di nascondino, ci sono sole delle varianti che coinvolgono degli oggetti magici》spiegò Draco《sono oggetti che possono aiutarvi a nascondervi temporaneamente, un oggetto in grado di produrre illusioni per pochi secondi oppure a correre più velocemente nel caso in cui veniste trovati mentre cercate di fare "tana"》guardò ancora una volta la ragazza, che sembrava ancora spaesata, ma almeno non tanto quanto prima. Però si notava anche che provava dell'interesse per quel gioco, in fondo si trattava pur sempre di una competizione, e nonostante Rose non lo sembrasse era una persona estremamente competitiva. A scuola aveva evitato di farlo notare perchè aveva paura di attirare troppo l'attenzione.
《Prima di tutto dobbiamo decidere chi conterà》Astoria prese un ago e lo fece girare sul tavolo. Fece tre giri prima di fermarsi su suo marito. Quando lo vide la donna fece uscire uno sbuffo per nascondere la risata, il marito le portò una mano ai capelli e glieli spettinò facendole dispetto. Draco odiava cercare le persone, era più il tipo da farsi cercare.
Scorpius si alzò e andò a prendere una scatola contenente un ombrello, una torcia e due paia di piccole ali da attaccare alle scarpe, dopo averle fatte vedere chiuse nuovamente la scatola e la scosse.
《Rose, chiudi gli occhi e pesca un oggetto》la rossa mise la mano all'interno di quella scatola, per poi tirare fuori l'ombrello. Dopo di lei Astoria pescò la torcia perciò Scorpius doveva prendere ciò che era rimasto ossia le piccole ali.
《In questo gioco quando si viene scoperti da chi conta si fa parte della sua squadra e quindi lo si deve aiutare a scoprire dove si stanno nascondendo le altre persone. Questo non significa che non possa fare il doppio gioco. Potrebbe dare delle informazioni sbagliate per confondere》continuò la spiegazione del gioco il Ragazzo Bambola《Inoltre le persone che si nascondono possono fare gioco di squadra》 Weasley annuì, non vedeva l'ora di giocare.
《Potete nascondervi in ogni luogo di questo territorio, il confine è delineato dal cancello. Questo significa che ogni spazio della casa è a vostra disposizione》disse Malfoy major《Inoltre anch'io utilizzerò un oggetto fatato, si tratta di una mappa di questa villa, che ogni cinque minuti mi farà vedere la posizione delle persone che giocano per 10 secondi》dopodiché prese il dito del figlio e lo poggiò sulla mappa, successivamente fece la stessa cosa sia con la moglie che con Rose. Nei pochi secondi successivi fece vedere a tutti che sulla mappa erano stati inseriti i giocatori.
《Adesso siamo pronti per iniziare》camminò verso la porta della casa uscì e si diresse vero il cancello ci poggiò sopra una mano《Questa sarà la tana. Preparatevi, appena girerò la clessidra il tempo inizierà a scorrere, avrete 70 secondi e dopo verrò a cercarvi. Pronti... partenza... VIA!》e si girò verso il cancello ribaltando la clessidra. Il tempo stava iniziando a passare. Rose sapeva dove andare. Si era accorta di come si sarebbe potuta nascondere tra gli arbusti che si trovavano dal lato della fontana, sul retro del giardino. Sarebbe potuta passare attraverso il labirinto, ma era cambiato rispetto all'altro giorno, questo le avrebbe fatto perdere tempo prezioso. Decise di attraversare la casa, entrò, ma pensò che forse il giardino sarebbe stato troppo scontato, quindi decise di salire le scale e andare fino al terzo piano, che fino a quel momento non aveva mai visto.
Era come entrare in una soffitta, ma questa non era piena di ragnatele o pelverosa né zeppa di cianfrusaglie, anzi, era un archivio perfettamente ordinato. Negli scaffali si potevano trovare volumi di ogni tipo, che riguardavano la famiglia Malfoy, alcuni dei quali sembravano essere piuttosto antichi. Guardando in modo attento potè notare che c'erano anche degli album aventi un'etichetta, ne lesse una per soddisfare un minimo la curiosità: "L'Infanzia di Scorpius". Sebbene Rose fosse curiosa di sapere di cosa trattassero e che cosa contenessero non volle invadere l'intimità di quella famiglia che l'aveva accolta così amorevolmente. Sperava di non essere entrata in un'ala privata della casa. Ma nessuno aveva imposto delle limitazioni, quindi non ci pensò più di tanto. Magari dopo avrebbe chiesto ad Astoria di mostrarle quegli album, si era mostrata più che disponibile quando si era trattato di mettere in imbarazzo il figlio di fronte a lei, quindi era più che probabile che sarebbe stata felice di farle vedere le sue foto di quando era bambino. Già riusciva ad immaginare la faccia che avrebbe fatto Scorpius capendo di che cosa si trattava. Un piccolo ghigno si formò sul volto della ragazza.
Si ricordò di essere nel bel mezzo di un gioco, si sporse dalla porta per sentire se ci fossero stati dei movimenti, per fortuna in quel momento non sembrava fosse cambiato nulla all'interno della casa. Ormai i 70 secondi dovevano essere passati, quindi Draco si era sicuramente messo alla ricerca. Siccome non sentiva rumori provenire dall'interno, stava cercando in giardino, questo dava a Rose una possibilità per sgattaiolare più vicina alla meta. Scese verso il secondo piano, entrò in una stanza che potesse darle una buona visuale del retro del giardino e si affacciò. Draco Malfoy stava proprio setacciando quel luogo. Notò che lentamente si stava avvicinando al nascondiglio della moglie, per questo prese una matita che si trovava sulla scrivania accanto a lei e la lanciò verso i cespugli nella direzione opposta. Lo scontro della matita con le foglie scaturirono un rumore che fece sì che l'uomo si giurasse di scatto e andasse in quel luogo. Astoria intanto alzò lo sguardo verso quella finestra, aveva visto l'oggetto volare, ed era curiosa di capirne la provenienza. Quando si accorse che era stata Rose, le mandò un bacio volante che la ragazza prese e si portò in tasca. Dopodichè torno dentro casa. Doveva fare in fretta e scendere un altro piano.
Proprio mentre stava per scendere le scale si accorse di due persone che correvano, il che la fece fermare prima di scendere i gradini.
Erano il signor Malfoy e la moglie che ridevano e cercavano di superarsi l'uno con l'altro.
《Se mi lascerai fare punto riceverai un premio!》disse la signora malfoy mentre si aggrappava al bacino del marito e lo teneva fermo aggrappandosi al poggiamano.
《Mia signora, di solito accetterei, ma adesso non sono corruttibile》e rise in faccia alla moglie.
《Indovina, chi dormirà sul divano questa sera?》gli chiese Astoria.
《Mia moglie?》e rise un'altra volta. Si girò verso la donna e la prese in braccio per poi correre fuori.
《Ti sto odiando!》urlò la bionda mentre tirava dei pugnetti sulla schiena del marito. Rose avrebbe voluto trovare una persona che la potesse far sentire come quella coppia. Una persona con cui poter passare dei momenti della sua vita che fossero importanti, in cui veniva richiesto di essere seri e responsabili, ma allo stesso tempo potersi comportare come una coppia ancora nel fiore degli anni. Con la possibilità di scherzare e divertirsi.
Siccome Malfoy era andato nel giardino davanti alla casa ed aveva già controllato il retro, quest'ultimo era il posto più sicuro in cui nascondersi.
Scese le scale di corsa e percorse il corridoio fino ad arrivare alla porta che portava sul retro, l'aprì e corse fuori ritrovandosi con la faccia spiaccicata su quello che sembrava essere un muro. Fece un passo indietro per capire contro cosa si fosse scontrata, era il petto di Scorpius, sicuramente frutto degli anni che aveva passato ad allenarsi per giocare a Quidditch. La sensazione non era stata affatto spiacevole, aveva quasi voglia di passarci una mano per poter sentire meglio quei muscoli. Rose si risvegliò da quello stato di trance quando il ragazzo le parlò.
《Stai bene Rosie?》le chiese preoccupato mentre le controllava il viso abbassandosi fino a poterla guardare negli occhi. Rose diventò dello stesso colore dei suoi capelli realizzando che cosa aveva appena immaginato.
La sua mano su Scorpius? Era per caso impazzita?
Si scostò dal ragazzo in maniera brusca, spintonandolo.
《Rosie sei sicura di stare bene? Hai il viso tutto rosso》se n'era accorto, la fine del mondo magico era vicina, la ragazza non si era mai sentita così in imbarazzo. Fece un "ok" con la mano per fare in modo che il biondo non si preoccupasse per lei, ma il suo piano fallì. Scorpius le prese la mano scortandola fino alla fontana dove la fece sedere. Successivamente prese un po' d'acqua e la portò verso il suo viso, le fece allontanare le mani dal volto. Erano l'unica cosa che li divideva.
Scorpius le era decisamente troppo vicino, le stava toccando il viso con quelle sua grandi mani, le stava accarezzando il viso in maniera così dolce che a Rose mancò poco per fare le fusa come un gatto.
Nessuno l'aveva mai toccata in quel modo, nemmeno la sua famiglia. In parte poteva essere colpa sua dato che aveva fatto di tutto per evitare ogni tipo di contatto con altri esseri umani. Questo perché disgustata dalla sensazione di un'altra persona che la toccava. Ma come mai con Scorpius questa sensazione non stava avendo il sopravvento?
Cos'era quella sensazione che si stava facendo sempre più forte nel suo petto?
Quel momento venne rotto dalla porta della casa che si aprì improvvisamente rivelando la figura slanciata della madre di Scorpius. Vedendoli fece subito segno ai due di nascondersi.
《Qua non vedo nessuno tesoro》disse la donna prendendo tempo.
《Ria, pensi che crederò a ciò che dici?》e la guardò provocatoriamente, la moglie lo guardò a sua volta e gli fece la linguaccia.
Intanto scorpius preso alla sprovvista prese l'ombrello fatato che Rose aveva pescato prima del gioco e l'aprì. Prese Rose e la fece scontrare nuovamente sul suo petto, si sedette a terra e tenne l'ombrello aperto davanti a loro. Quell'ombrello faceva in modo che si potessero mimetizzare con il paesaggio circostante. Lo stesso effetto del mantello dell'invisibilità, solo che durava tre minuti al massimo.
La rossa che non riusciva a respirare alzò la testa e si ritrovò naso contro naso con il biondo. Era come se i loro occhi non avessero alcuna intenzione di rompere il legame che si era creato. Si scrutavano, si cercavano curiosi. Il verde che si perdeva nel grigio.
Scorpius non poteva più negare l'attrazione sia fisica che sentimentale che provava per Rose e quella situazione ne era la conferma. Si sporse ancora di più verso di lei arrivando a far scontrare i loro respiri che diventarono uno solo.
Si dimenticarono di dov'erano e di cosa stessero facendo. In quel momento era come se esistessero solo loro due. Era come se ci fosse una bolla che li dividesse dal resto del mondo.
Scorpius decise di rischiare il tutto per tutto, se la ragazza lo avesse allontanato, spintonato e fosse corsa via se ne sarebbe fatto una ragione, ma in quel momento non voleva nemmeno pensare al risvolto negativo che avrebbe potuto prendere quella situazione.
Si avvicinò lentamente, non voleva spaventare Rose, voleva che si sentisse libera di scappare se fosse stato quello ciò che voleva. Fece scontrare le sue labbra con quelle rosee e morbide della ragazza. Quelle labbra erano così morbide che facevano venire voglia a Scorpius di mordergliele.
Inizialmente fu solo uno scontro delle labbra, ma quando il biondo si accorse che la rossa non aveva alcuna intenzione di allontanarsi iniziò muovere la bocca. Ad approfondire quel bacio. La sua lingua si fece spazio in modo delicato nella bocca di Rose, attorcigliandosi dolcemente con la sua.
Le accarezzò i capelli con una mano, mentre con l'altra si dimenticò di avere l'ombrello e lo lasciò andare per tenerle saldamente il corpo, abbracciandola.
Si dimenticarono di dove fossero e di che cosa stessero facendo fino a qualche secondo prima. Si dimenticavano persino dei genitori di Scorpius che vedendo la scena e non volendo disturbare tornarono dentro casa.
Rose non aveva mai sentito una sensazione simile. Era come se il cuore le stesse per saltare fuori dal petto. Il battito del suo cuore sembrava risuonarle nelle orecchie.
Si portò una mano al petto per essere sicura che quella situazione fosse reale. Non aveva il coraggio di aprire gli occhi, aveva paura di rovinare la magia. Non volva che quell'istante finisse lasciandola senza nulla. Aveva paura che fosse solo frutto della sua immaginazione. Ma quando Scorpius si staccò da lei provò lentamente ad aprire un occhio alla volta. Vedendo ancora la figura del ragazzo allungò una mano verso il viso del ragazzo, sorridendogli, glielo accarezzò dolcemente.
Scorpius era lì. Era reale.
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