Smistamento in arrivo

Capitolo Secondo

Doveva cercare Hagrid come le aveva detto la madre prima di entrare a Hogwarts.

A casa le aveva raccontato che Hagrid era un omone barbuto, la madre lo aveva conosciuto al primo anno quando li aveva portati come tutti gli anni nella Sala Grande per lo smistamento.

《Primo anno con me!》capì di essere sulla strada giusta.

Avvicinandosi vide un uomo molto alto, che sventolava la manona in aria come una bandiera. Gli andò incontro.

Già che aveva in mano il suo quaderno lo aprì, e strappò una pagina, prese la penna dalla tasca della valigia per scriverci sopra: "Ciao, scusa il disturbo ma sono la ragazza che dovresti portare dalla preside" e glielo passò.

Lui dopo aver letto quelle brevi righe capì chi lei fosse e fece un grande sorriso e la prese in un abbraccio talmente forte da farle mancare il respiro per un attimo. La madre a questo non l'aveva preparata psicologicamente.

Sicuramente appena glielo avrebbe scritto su una lettera sarebbe scoppiata a ridere.

Dopo aver portato i primini in Sala Grande, andarono all'entrata dell'ufficio della preside dove la lasciò, dato che era un insegnante anche lui e doveva unirsi alla cena.

Rimase ferma a guardare i due Gargoyles di pietra, l'avrebbero lasciata passare solo in possesso della parola d'ordine per entrare.

Rimase affascinata a pensare quale tipo di magia potesse fare ciò.

Mentre rimuginava su questi pensieri una figura nera si era messa a camminare verso di lei con fierezza, e adesso aspettava solo che la notasse.

Lo spostamento d'aria che si era verificato dietro di lei stava a significare che c'era qualcuno, si preparò la bacchetta in modo che fosse pronta a controbattere.

Lo impugnò saldamente e si girò.

Per sua grandissima fortuna era solo un gatto. Lo guardò bene per poi avvicinarsi e porgerle la mano.

La gatta non si avvicinò ne si scansò insospettendo Rose, che fece un incantesimo non verbale.

All'inizio non successe niente ma dopo due secondi la gatta iniziò a cambiare forma diventando una signora matura.

《Ben fatto signorina Weasley, devo proprio dire che è figlia di sua madre. Lei aveva fatto la stessa cosa quando l'ho incontrata la prima volta, aveva capito subito che ero un'animagus. Mi segua pure adesso》

La ragazza la seguì in silenzio come suo solito, e appena entrò nell'ufficio la preside la fece sedere su uno sgabello.

《I tuoi genitori mi avevano detto di non smistarti come tutti gli altri, ma di farlo in privato, perciò eccoci qua》fece una pausa per andare a prendere un cappello molto sporco e pieno di toppe qua e là.

《Questo cappello ti smisterà, È stato reso magico da Godric Grifondoro e potrà leggerti la mente, anche se dovessi opporre resistenza》le scoccò un'occhiata《Detto questo iniziamo cara!》le mise il cappello in testa e si allontanò di qualche passo per poi tornare a guardarla.

Inizialmente non successe nulla ma poco dopo una voce a lei sconosciuta iniziò a farsi sentire sempre più forte nella sua testa.

《Un'altra Weasley! Certo che non finite mai. Ma cosa vedo?! Una mente così in confusione penso di averla vista poche volte》lei sbuffò sonoramente.

《Grazie mille signor Cappello! Senza di lei non avrei mai capito quanta confusione ho in testa》alzò gli occhi al cielo cercando qualche figura spiritica venuta in suo aiuto. Ovviamente non ce ne erano.

《Che mente tagliente. Staresti bene a Serpeverde, la furbizia non ti manca di certo, e faresti di tutto per ottenere qualcosa. Punti sempre in alto, il tuo desiderio è oscuro lo sai? Alquanto insolito》

《Sì, mi sembra ovvio che io lo sappia non credi? In fondo è la mia testa quella che stai esaminando》pensò con una certa noia per la domanda ovvia che le aveva fatto.

《Ma sotto a questa tua aria dura hai un cuore dolce e gentile. A costo di rendere felici le persone a cui tieni, ti sacrificheresti per loro. Questo anche se loro non sanno quanto tu abbia sofferto e per questo ti odiano.》sussultò leggermente a quelle parole.

《Non dire sciocchezze e vai avanti con il tuo lavoro, queste sono solo frivolezze che non contano nulla. E poi non voglio che continui a frugare nella mia testa》

《Mi dispiace per te ma ormai ho visto praticamente tutto ciò che c'era da vedere》lei non voleva che le guardassero nella testa e si sforzò ancora un attimo a tenere legati i ricordi dolorosi di anni prima, quelli nessuno li avrebbe mai visti. Se lo era promessa.

《Cara mia sei proprio degna di tua madre! Una mente del genere l'ho vista solo in lei, Corvonero già già... ma non è questa la tua casata》

《Ovviamente anche il coraggio non ti manca, la purezza di cuore e la grandezza della tua forza di volontà, Grifondoro》

《Aspetta ma da ciò che hai detto, se ho capito bene, sono adatta a far parte si tutte e quattro le casate esistenti in questa scuola. A 'sto punto che fai? Scrivo su quattro biglietti le casate e te li infilo nella bocca ed il primo che sputi sarà quello che contiene il nome della mia casata?》chiese infine la ragazza spazientita.

《È vero potresti andare in tutte le casate ma non vuol dire che io la sceglierò a caso la tua! Infatti ce ne sono due che ti rappresentano meglio; Grifondoro e Serpeverde》

Lei trattenne il fiato per qualche istante, era arrivato il momento della decisione finale del Cappello Parlante.

Che differenza faceva alla fine? Stava solo scegliendo il dormitorio in cui avrebbe alloggiato per i prossimi anni, non l'arma con la quale l'avrebbero torturata.

《SERPEVERDE!》Questa volta non parlò nella sua mente, ma ad alta voce in modo tale che la preside sapesse la sua decisione.

《Rose quando vorrai parlare con qualcuno senza bisogno di aprire bocca potrai sempre venire, lo dirò io alla preside. Dato che sei entrata ad Hogwarts al quinto anno senza aver frequentato gli altri anni te ne servirà di fortuna, buon proseguimento》lei annuì leggermente e gli disse "grazie" sempre nella sua mente, poi se lo tolse dalla testa e lo diede alla McGranitt.

《Oltretutto i tuoi genitori mi hanno detto che sarebbe meglio se avessi una stanza solo per te, giusto? Per quei problemi...》Non la lasciò continuare che annuì vigorosamente.

《Ho chiamato un prefetto per farti accompagnare ai dormitori. Buona permanenza Weasley》detto ciò scomparve dietro uno scaffale e lei rimase sola.

Forse era stata troppo dura con il Cappello Parlante, in fondo era una grande responsabilità quella di scegliere in che casata mettere i ragazzi e non poteva assolutamente fare errori.

Uscì dall'ufficio con la valigia in mano ed aspettó con pazienza il prefetto.

Intanto dalla borsa prese il quaderno che le era caduto in treno ed il 'Ragazzo Bambola' le aveva restituito.

Notò che sotto ciò che aveva scritto lei c'era una scrittura sconosciuta che diceva: "Io sono Scorpius" capì subito a chi appartenesse la scritta, ma quel tipo non si arrende proprio eh?

Una mano pallida le sfilò il quaderno dalle mani lo chiuse portandoselo dietro la schiena.

《Ciao Serpe》quella voce... Scorpius.

Alzò la testa di scatto rivelando il volto dell'interlocutore, la sua intuizione era giusta, il biondo platino era proprio davanti a lei e la guardava divertito.

Fece un piccolo sbuffo per poi fargli capire che non aveva voglia di scherzare.

《Non avrei mai detto che saresti finita tra noi serpi, comunque quella scritta l'ho fatta. Ti era caduto il quaderno e tu eri andata a cambiarti》le porse il suo quaderno e lei lo afferrò velocemente.

Poi fece un ghigno da vera e propria serpe, facile giudicare le persone solo guardandole no?

Rose prese una penna e scrisse sotto alla frase fatta dal ragazzo: "Ed io non pensavo che uno stupido come te potesse essere prefetto" e con nonchalance gli diede il messaggio aspettando poi che le facesse strada verso i dormitori.

Lui scosse la testa divertito, la ragazza gli stava dando filo da torcere.

Si incamminò spedito verso i dormitori aspettandosi di essere fermato da lei che gli chiedeva di rallentare, ma non successe.

Prima del previsto si ritrovarono davanti all'entrata. Si guardò intorno e poi disse:《La parola d'ordine è Oblivion. Non devi dimenticarla e neanche dirla in giro》lei annuì spazientita, ma per chi l'aveva presa?

Quando entrarono lui le fece vedere dove andare e poi si divisero.

Aveva girato un po' qua e là per cercare la sua stanza fino a quando l'aveva trovata.

Era abbastanza piccola da farla sentire a suo agio, i colori verde e argento predominavano dando un'aria cupa al tutto, le si addiceva proprio.

Dalla finestra poteva vedere il Lago Nero, lo stesso di cui suo cugino le aveva parlato. Sulla sua sponda c'erano delle creature stupende che riposavano. Tese la mano per sentire l'aria fresca che entrava dalle fessure che non erano state coperte a sufficienza dalla calce.

All'interno della stanza c'era anche il bagno provvisto sia di doccia che di vasca. In più c'era anche un mobiletto dove mettere i suoi effetti personali.

Guardando meglio nella stanza vide un armadio gigantesco dove sicuramente c'erano delle coperte nel caso facesse freddo, e molto spazio per i vestiti.

Quando l'aprì oltre a quello che aveva pensato vi trovò anche, uno specchio che ricopriva interamente l'anta.

La prima cosa che fece dopo essersi guardata e aver fatto una smorfia di disgusto, fu quella di prendere un telo e metterlo sullo specchio in modo da non poter più vedere il suo riflesso. Con una magia fece in modo che il telo rimanesse dove lo aveva posizionato e non potesse muoversi.

Alla fine si cambiò mettendo il pigiama e si lasciò cadere sul letto a baldacchino.

Per molto tempo da sdraiata guardò fuori dalla finestra il fondo del lago, fino a quando il bisogno di dormire fu così forte da farle chiudere gli occhi e lasciarla abbandonare all'oblio.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top